Quando è possibile? In falesia e/o in palestra?
Arrampicare in zona rossa, arancione, arancione scuro e gialla
a cura della Redazione di Vertical-Lab
(pubblicato su vertical-lab.it il 20 marzo 2021)
È una domanda che si fanno, e che ci pongono, in molti, in questo periodo in cui lo sport sta subendo delle importanti limitazioni e la miriade di decreti difficilmente interpretabili non fanno altro che creare confusione.
Abbiamo studiato ed interpellato le varie autorità e siamo giunti ad una conclusione. Secondo il DPCM del 2 marzo 2021:
Zona Gialla
È consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, come l’arrampicata sportiva.
Falesia o struttura artificiale in outdoor
È possibile praticare l’arrampicata sportiva e raggiungere le falesie all’interno della propria regione. L’atleta agonista può anche uscire dalla regione per allenarsi.
Palestra
Le palestre di arrampicata indoor sono aperte per i soli atleti agonisti.
Zona Arancione e Zona Arancione Scuro
È consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, come l’arrampicata sportiva.
Falesia o struttura artificiale in outdoor
È possibile praticare l’arrampicata sportiva in outdoor; se la falesia o la struttura artificiale in outdoor non è disponibile nel proprio comune è anche possibile spostarsi dal proprio comune ma solo all’interno della propria regione.
L’atleta agonista può anche uscire dalla regione per allenarsi.
Palestra
Le palestre di arrampicata indoor sono aperte per i soli atleti agonisti.
Approfondimento
Per quanto riguarda la zona arancione scuro, per molti è stato un punto interrogativo, perché per esempio il decreto della regione Lombardia era troppo generico, oltre che privo di informazioni sullo sport. Per capirlo ed interpretarlo al meglio abbiamo scritto al Consiglio dei Ministri, dipartimento dello sport, nonché alla regione Lombardia, ottenendo come risposta che le regole per gli spostamenti sportivi sono gli stessi della zona arancione.
Risposta del dipartimento per lo sport Presidenza del Consiglio dei Ministri (clicca per ingrandire):
Risposta da Regione Lombardia (clicca per ingrandire):
Zona Rossa
È consentito svolgere attività sportiva all’aperto come l’arrampicata sportiva ma solo nel proprio comune! Gli atleti agonisti possono anche uscire dal proprio comune.
Falesia o struttura artificiale in outdoor
È possibile allenarsi solo se la struttura o la falesia sono situate nel proprio comune. L’atleta agonista può anche uscire dalla regione per allenarsi.
Palestra
Le palestre di arrampicata indoor sono aperte per i soli atleti agonisti.
Consigli
– Ricordatevi sempre dell’autocertificazione per gli spostamenti.
– Leggete il protocollo della FASI.
– Allegate all’autocertificazione la lettera della Società Sportiva con dichiarazione del Presidente che siete atleti tesserati alla Federazione.
Fonti
DPCM 2 marzo 2021
https://www.governo.it/sites/governo.it/files/DPCM_20210302.pdf
Protocollo FASI
https://www.federclimb.it/news/23-vita-federale/1750-aggiornamento-protocollo-covid-e-precisazioni-sulle-attivit%C3%A0-consentite.html
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Ma andare ad arrampicare, no? Che oggi era anche ammesso dai più ligi, visto che siamo tornati arancione.
Anche a me il fondo nero non piace tanto, però sfina
Sedendo a tavola con altri che non conosciamo, anche in un rifugio o in un bivacco, rispettiamo quasi tutti forme minime, e sottolineo minime, di etichetta che riguardano anche la conversazione. Intolleranza ? Ipocrisie piccolo borghesi ? Roba da professorini repressi? Rimozione forzata di sani istinti vitali? Io direi piuttosto rispetto per i commensali e garanzia per una piacevole serata in cui ci sia spazio per tutti. Non c’è bisogno di scriverle come regole su un cartello inchiodato sul tavolo. Di persona e in presenza i gruppi si autoregolano, passando anche attraverso fasi destrutturate nel corso della cena. Tuttavia nel mondo virtuale….
Personalmente non ho niente in contrario al limite della lunghezza dei messaggi, come già scritto in precedenza…volevo solo rilevare che non è un vero limite fisico ma solo una sorta di pro-memoria
Che la libertà sia entro la regola, non c’è nulla da aggiungere.
A mio parere non si tratta di libertà. Metterla al centro della questione equivale a contrapporre la libertà che ognuno può richiamare per sé. Macello.
Al centro lascerei l’autopoiesi del blog. Ovvero la permanente autodefinizione di se stesso in funzione delle forze che ognuno vi applica.
È con questa sottile e crassa modalità che ognuno potrà eventualmente prendere ulteriore coscienza di sé: una nostra reazione d’intolleranza dice molto su noi stessi più di quanto possa un professorino.
Per Simone e per Lorenzo. E’ vero, la regola delle 1500 battute è facilmente aggirabile. Vedremo quanti, e in che occasioni, la “violeranno”. Ed è anche vero che è un altro, ennesimo limite, forse antipatico e indigesto, specie di questi tempi. Ugualmente, invito Lorenzo ed altri a riflettere: considerati i danni che, a quanto pare, la libertà assoluta provoca, considerato che, a parole, siamo tutti d’accordo a voler evitare questi danni, siete sicuri che lo “stile professorin-regolamentatorio” non favorisca invece il fatto che un ulteriore limite (giustificato) possa creare più libertà? La libertà può crescere, svilupparsi e diventare adulta solo se ci sono dei paletti. Vero, sarebbe assai meglio che ciascuno se li scegliesse da solo questi paletti, ma a volte siamo troppo prigionieri delle nostre egoiche e ristrette “visioni” per farlo. E’ un aiutino.
Lo stile professoressin-regolamentatorio mi fa paura.
Simone il vocale + video non sostituisce lo scritto, integra. Certamente obbliga ad essere collegati all’ora x. C’è però un valore aggiunto elevato. Ho appena partecipato ad un dibattito su un tema di mio interesse: due dialoganti e trenta iscritti che potevano interagire mettendoci la faccia. 30 ‘in tutto. Interessante. Ho proposto un pilota di prova. Sullo sfondo ognuno ha i suoi gusti. Anni fa feci un corso sulle slide e trovai conferma del fatto empirico che i colori influenzano lo stato d’animo. Chissà, magari un bell’azzurro come il cielo di montagna o il mare col sole magari rasserenerebbe gli animi e spingerebbe alla chiarezza. Tutto aiuta. Certo il comunicato a sfondo rosso mi ha spaventato e fatto pensare a qualcosa di davvero grave. (Intervento di circa 300 battute a spanne, il contatore non è attivo, 1500 sono persino tante).
Bypassabile.
Questa Gogna spero me la passi….
Sia facilmente
A me lo sfondo nero piace…lo tengo anche su vari programmi del PC.
Per quanto riguarda il vocale lo trovo troppo invadente. Limita i momenti in cui poter accedere, almeno di non voler vivere con le cuffie o fare fastidio a chi è vicino.
Trovo giusta invece la proposta che hai fatto, ed è stata accolta, di limitare la lunghezza degli interventi.
Per quanto
Come non essere d’accordo. Con l’arrivo della primavera erano emersi segnali di un bisogno di evoluzione dopo l’inverno dello scontento. Tre ulteriori educate e disinteressate proposte alla Redazione, in positivo. Forse costano qualcosa, ma potrebbero essere un buon investimento. Struttura ad albero del dibattito (vedi FB) risposte agganciate all’intervento madre e visibili solo a chi le apre; sfondo: il nero angoscia, fa epigrafia funeraria o colori tenui rasserenanti o niente; un pilota su Clubhouse tipo Gogna dialoga con….sperimentare la voce e l’immagine (vedi efficacia del video genovese postato).
Con mio sommo dispiacere ho dovuto calare la mannaia su una decina di commenti a questo post (gli ultimi): in questo modo posso ancora una volta ricordare che questo non è uno spazio per le discussioni personali. Mi dispiace per il qualcosa di buono che gli scritti cassati potevano anche contenere, ma non potevo fare censure parziali.
Ricordo ancora a tutti che questo spazio è riservato soprattutto a quella maggioranza che vuole leggere (ma anche scrivere) in modo costruttivo. In definitiva: qui si può parlare di tutto ed esprimere ogni genere di idee. Non si può né spargere veleno né contaminare con le proprie problematiche l’evoluzione del pensiero e la trasmissione delle emozioni.
Anticipo pure che ho dato ordine ai miei tecnici di limitare a 1500 battute i commenti di chiunque. La cosa non è ancora operativa ma lo sarà assai presto.
Matteo. Reggere la complessità è difficile per tutti, sia cognitivamente che emotivamente. Il bisogno di sicurezze è elevato. E le semplificazioni danno sicurezza. Quante volte mi sono trovato di fronte a questo dilemma, anche nel lavoro. Putroppo i problemi complessi non rispettano questo nostro bisogno e ti scappano tra le mani se cerchi di acchiapparli con un solo strumento. (Visto l’ambiente del blog mi permetto una metafora) Ecco l’importanza delle tecniche di “ravanamento” , non eleganti ma utili a sopravvivere in certi contesti. Abbiamo maestri in questo campo in tutto l’arco alpino e in appennino: dalla Grigna alle Apuane, dalle Marittime alle Dolomiti. Un po’ di pratica ed esperienza e’ necessaria tuttavia, non si imparano in palestra e bisogna reggere il fatto che di chiodi in via ce ne sono pochi. Non è roba per chi si ispira ad eroi puri e splendenti, nella loro lucida armatura, senza graffi o segni di ruggine, che esistono solo nella fantasia e nelle fiabe. Ad maiora.
“Forse che puntare su un solo numero nella roulette della speranza è troppo rischioso? Prepararsi all’impatto in caso di delusione, se il numero non esce.”
Caro Roberto, purtroppo si sta facendo facendo proprio l’opposto: si punta su una sola soluzione senza prendere in considerazione nessuna alternativa.
E per di più a me pare, e lo ripeto da un anno, che le applicazioni pratiche di questa soluzione, le decisioni operative contengano pure una buona dose di stupidità e di vessazione (mascherina all’aperto e divieto di tutte le attività all’aperto, su tutte)
Last but not least, quello che più mi preoccupa è che per far passare questa linea stupida e vessatoria per un anno si sia ricorso a una comunicazione fraudolenta, parziale e falsa indegna di un paese civile. Ma che a quanto pare ha funzionato molto bene.
Per fortuna, sembra che (forse) i primi nodi vengano al pettine: speriamo solo di non essere troppo rimbambaniti per risalire la china!
Certo.
Ma se non fraintendo non è che un pensiero popolare.
Non è che una critica a quello aulico e presuntuosamente puro della politca.
Non è che un bene.
Anch’io nel mio piccolo: “Ho un sogno” e una proposta. Così, tanto per provare e vedere l’effetto che fa. Si potrebbe ogni tanto andare oltre il dualismo e la conseguente polarizzazione che dominano i social (compreso questo)? Capisco l’attrazione per la purezza del granito, ma un po’ “contaminazione” magari potrebbe essere utile in tempi in cui mi sembra che anche i “competenti” e i decisori stiano “ravanando”, più che salire con tecnica lineare e pura alla Comici fessure nette e ben definite. PS. Mi sembra che la maggior parte dei contagi avvenga in ambiente familiare. Così ho letto e così è successo a tutti quelli che conosco, compresi i due sodali che ho prematuramente perso. Negli USA,dove è stata vaccinata un terzo della popolazione, i contagi sono in aumento. Vedi articolo del NYT che ho postato. Forse che puntare su un solo numero nella roulette della speranza è troppo rischioso.? Prepararsi all’impatto in caso di delusione, se il numero non esce.
L’avevo perso.
L’assedio dei complottisti sta demolendo le falsità dei castellani.
Arrivi tardi Lorenzo, l’aveva già postata Pasini ieri l’altro!
Comunque pare tu non sia il solo a non averla letta…
Messaggio da Il Messaggero: https://luogocomune.net/21-medicina-salute/5750-covid,-%C2%ABsolo-1-contagio-su-1-000-avviene-all-aperto%C2%BB-lo-studio-che-rilancia-sport,-parchi-e-incontri-fuori-casa
“si vede che noi siamo fatti così e ci arriviamo da soli.”
conoscessi l’indirizzo di Crovella gli regalerei questo 🙂
https://www.amazon.it/preso-decisioni-sbagliate-Celebrate-Peanuts/dp/8860737478
@33 grazie Simone
Solo una osservazione Crovella. Nessuna polemica gratuita.
Perchè dici a Claudia che non ha colto il succo dei tuoi interventi?
Nel commento 26 mi sembra che lei abbia colto pienamente, ma esprima comunque una opinione diversa. Per lei la priorità non è il suo diritto di atleta a poter arrampicare ma è il fatto che chiunque possa svolgere un attività all’aria aperta, nel rispetto delle distanze ed usando il buon senso, come ha già spiegato in precedenti interventi.
Lasciamo da parte il fatto di chi ha torto e chi ragione…ammesso che esistano in argomenti come questo un pieno torto od una piena ragione.
Partiamo anzi dal presupposto che le cose a lungo termine andranno come dici tu.
Si potrà comunque esprimere una opinione avversa mantendo la dignità di essere considerati esseri senzienti, oppure no?
Quello che non capisco è perchè chi esprime una opinione diversa dalla tua debba immediatamente scadere nella categoria dei non capaci di intendere.
Non so se è una tecnica oratoria che hai appreso o una tua propensione naturale. Sta di fatto che non è piacevole parlare con qualcuno, che ogni qualvolta senta esprimere una opinione diversa dalla propria, dia implicitamente del deficiente (nel senso etimologico) a chi gli sta di fronte.
Hai mai provato a pensarci?
@27: Ehhhdaiiiiii, è un discorso che abbiamo fatto miliardi di volte, ma soffrire di memoria corta? Mi permetto di precisare il mio comportamento da che è esplosa la pandemia (febbraio 2020) visto che sono stato esplicitamente tirato in ballo. mi sembra di esser stato sempre molto coerente. Condivido l’idea che meno gente gira (in assoluto, non solo per le montagne o per sport) e meno gira il virus. Il mio modo di contribuire alla causa comune è stato vivere in un auto-lockdown molto stingente, lavorando a testa bassa tra l’altro per garantire anche ai mie collaboratori di avere un introito. Non sono io da solo che posso tenere in piedi l’intera economia nazionale, ma un piccolo mattoncino lo offro. Quando mi sono mosso nei week end, l’ho sempre fatto nel rispetto delle norme in vigore e rigorosamente o da solo o al massimo con moglie e figli (tutti conviventi). Quando consentito (e sempre entro i limiti previsti dalle normativi vigenti) mmi sono limitato a scialpinistiche/escursioni o assolutamente da solo o con famigliari conviventi. in un paio di occasioni ho incontrato dei conoscenti lungo il percorso, ovviamente non è che li ho schienati, ma ho sempre rispettato le “distanze”: per esempio in cima abbiamo mangiucchiaro lke nostre cose in gruppo, ma abbiamo sempre tenuto almeno tre metri fra un gruppo familiare e l’altro. Senza neppure dovercelo dire, si vede che noi siamo fatti così e ci arriviamo da soli. In questi mesi (compresa l’estate 2020) ho accuratamente evitato altre attività in montagna (a incominciare dall’arrampicata) perché a mio parere “impongono” momenti di vicinanza (pensiamo quando si arriva in sosta) che è meglio evitare a priori finché non sarà del tutto oltrepassata la pandemia. Anche in questa fase mi comporto così. Non arrivo a dire che il Governo debba preoccuparsi di normare il modo di comportarso in montagna con appositi decreti, ma dovrebbe essere il senso di responsabilità dei singoli che determina il comportamento di ciascuno. Il fenomeno dei “falsi” atleti (descritto al commento 3) è un vero problema: finora le autorità non sono intervenute solo perché non se ne sono esplicitamente accorte, ma state tranquilli che se dovesse esp0lodere un focolaio in un circolo di golf, oppure in uno sci-club oppure in un’associazione di arrampicatori… la mannaia sarà dura, è inevitabile. Per cui se io fossi un atleta “vero” mi preoccuperei io per primo a tagliar fuori io falsi atleti, al fine di non rischiare la mannaia governativa. Almeno io mi comporterei così, se facessi parte in modo attivo di un’associazione “sportiva”. Allo stato attuale, per scelta personale non partecipo a nessuna attività “collettiva” per i suddetti motivi e ritengo di essere sempre molto lineare con le mie posizioni ideologiche. voi fate pure come ritenete meglio, ci mancherebbe, se però arriverà la mannaia, saprete con chi prendervela. Ciao a tutti!
@30 potremmo stare a discutere all’infinito e non ne verremo comunque a capo. Rimango della mia idea e della mia posizione ma capisco sia giusto confrontarsi.
@26 Non hai colto che, se non tuteli il “tuo” personale diritto di atleta “vera” dall’assalto dei “falsi” atletici (vedi mio commento 3), alla fine, con tutti ‘sti “atleti” in giro, c’è il rischio che vi rinchiudano di nuovo tutti indistintamente (sia veri che falsi), almeno per un po’. In ogni caso si vede che non hai partecipato ai numerosissimi dibattiti precedenti su questo tema (in senso lato), ma non ripeto le mie posizioni in merito, bensì rinvio agli altri interventi dei mesi passati. Oggi come oggi, operativamente parlando, il succo è: non devi mica convincere me (anche se io sono, fin dal primo giorno, dell’idea che meno gente gira e meno gira il virus), devi invece convincere il governo. E’ stato chiamato alla guida del Paese il governo “dei migliori”, meglio di così cosa c’è?
Alberto, complimenti per l’autocontrollo.
Grazie Claudia Gigio.
ma te sei veramente fuori di testa e mi limito perchè vorrei dirti che sei ben altro!! Non lo faccio solo per rispetto di questo blog.
Ma cosa vuol dire atleti veri e non veri. Caso mai siamo tutti cittadini UGUALI!!
Se ci si deve sacrificare lo si fa tutti o nessuno! Altrimenti si creano delle ingiustizie. Come in realtà sono state fatte. C’è chi ingrassa COME TE!!! e chi è nella merda.
Cosa hai fatto te , che reclami sacrifici, per aiutare chi è nella merda???
Inoltre è dimostrato dai numeri che nonostante tutte le restrizioni non è cambiato nulla.
Ma falla finita di fare i tuoi proclami monarchici.
@24 scusami se mi permetto, ma se i numeri non migliorano non è di certo per colpa di colui che va a fare attività sportiva all’aperto. Il diritto allo sport è sacrosanto per tutti indifferentemente.
In totale disaccordo con 24: il problema è che si vogliono limitare attività che non contribuiscono e non possono contribuire alla diffusione del virus (articolo sui contagi all’aperto 1/1000 di quelli al chiuso)
Il fatto poi che si possa pensare di mettere le “vittime” l’una contro l’altra per difendere lo status quo è poi aberrante!
@19 Il problema è che molti cittadini che in autonomia NON avrebbero nessuna esigenza di diventare atleti agonisti, si “iscrivono” ipocritamente ad associazioni/circoli pur di avere la giustificazione per muoversi. Questa azione piano piano sta andando a danno dei veri atleti, come probabilmente sei tu, perché per contrastare il fenomeno dei “furbi”, la possibile stretta futura riguarderò tutti, buoni e cattivi. Voi atleti “veri, anziché reclamare libertà per tutti, dovreste richiedere filtri più selettivi al fine di identificare i furbi e separarli da voi atleti veri, consentendo a voi di potervi muovere più facilmente. Fare gregge, invece, attirerà solo l’attenzione delle istituzioni che, se i numeri non migliorano, stringerà per tutti
A me francamente pare più grave che abbia libertà di parola e seguito parola a un tale imbecille:
“È indubbio che i contagi avvengono per lo più al chiuso ma arrivati a questo punto della pandemia indossare la mascherina sempre è da considerarsi un’abitudine sociale, un fatto educativo, uno stile che garantisce uno standard alto di attenzione. Ci consideriamo tutti potenzialmente infetti e con la mascherina garantiamo la protezione agli altri” [Fabrizio Pregliasco virologo]
Tradotto significa: “è una cosa inutile e stupida, ma per far parte dei “buoni” bisogna farlo”
E’ da un anno che lo sostengo…ma evidentemente non abbastanza!
Ma guarda un pò si sarebbero contagiati nella pausa.
Durante il lavoro no….!!!
Basta pausa, ma che diritto del minchia è !?!? Eliminare .
Lavorare e basta !
Poco alla volta, un pezzettino alla volta. Così non se ne accorge nessuno.
Maddai Roberto! Chissà com’è possibile…
E intanto noi ci siamo fatti mettere la mordacchia della mascherina come tante donne mussulmane…ed è solo la punta, visibile, dell’iceberg.
Toglierla sarà sempre più difficile.
Ma andrà tutto bene!
Sembra che solo un contagio su 1000 sia avvenuto all’aperto. Ricerca irlandese segnalata dal Corriere di oggi. L’importanza della distanza.
https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/21_aprile_07/covid-solo-contagio-mille-avviene-all-aperto-conferme-una-ricerca-irlandese-b269667c-9772-11eb-b3c4-d1c4be2a345c.shtml
Io mi domando spesso quale sia il problema. Se si decide di diventare atleti agonisti, dopo che un certificato medico sportivo valido accerti che si possa avere il fisico e la salute per poterlo fare, se questo serve per potersi dedicare alla propria passione senza recare danno alla società e senza andare contro le regole perché non farlo? Sono un’atleta(agonista), una sportiva da sempre e da molti anni una arrampicatrice. Come tanti. Ora mi stanno privando della libertà di poter praticare qualcosa che, se fatta con buon senso, non può recare danno a nessuno. Serve un certificato per essere in regola? Serve una tessera per poterlo fare? E allora perché no? Nelle vacanze di Natale mi è capitato di andare ad arrampicare in una falesia a Finale Ligure. Non appena arrivata c’erano alla base più di 25 persone. Sono Italiana, non sono tornata a casa. Ho semplicemente cambiato falesia. Il buon senso. Ecco quello che serve. Diventare improvvisamente atleti agonisti è una sana conseguenza dettata in fondo dai numerosissimi decreti per rimettersi in regola e non privarsi della propria passione. E poi per il resto non lo fa la nazionalità dell’individuo ma l’intelligenza. E gioire perché fanno una multa a chi magari decide di andare a camminare in solitaria tra i boschi fuori dal proprio comune è semplicemente da sciocchi. Come trovo più assurdo andare in una spiaggia minuscola come boccadasse a Genova in una domenica di sole insieme ad altre 100 persone senza tessera da agonisti ma all’interno del proprio comune quindi in regola….
@Luciano Pellegrini (n.13): ci sarà pure “caos su caos”, ma anche tu non aiuti di certo!
L’attività sportiva autorizzata o meno dai provvedimenti che si sono seguiti non è certo solo quella degli iscritti a una associazione sportiva, anzi! L’attività sportiva individuale all’aria aperta (finora sempre consentita, anche in zona rossa) è proprio quella amatoriale, al di fuori di associazioni.
Ti indico inoltre un comodo link https://www.coni.it/images/rsociale/capitoli2016/discipline_sportive_riconosciute_coni.pdf ove verificare che il CONI ha riconosciuto quali discipline sportive proprio quelle che non ti risultano (ma che appaiono a una rapidissima ricerca sul web).
Non capisco poi il gioirsi delle multe: anche fossero state tutte molte legittime (talvolta vi è da dubitarne), è una sconfitta arrivare alla sanzione, la vittoria di cui rallegrarsi sarebbe il passo avanti culturale nel capire le ragioni dietro un provvedimento e adottare collettivamente quei comportamenti virtuosi che servano al bene comune (NB: non necessariamente cieca obbedienza, anzi…).
Per quel che riguarda il Cai, dai numerosi e condivisibili interventi del Pres. Gen. Torti appare chiaro come non vi sia alcuna intenzione di ricorrere a escamotage ridicoli: il Cai ha per scopo la cultura dell’alpinismo, che non si riduce certo a una mera dimensione sportiva.
Sorvolo sulla ridda di luoghi comuni in coda all’intervento, smentiti dalle cronache che arrivano dalle testate giornalistiche di altri paesi.
Anzi, una cosa la voglio dire. Una cosa è cercare escamotage e forzare la norma con interpretazioni fantasiose. Altra cosa è capire il perimetro dei limiti, cioè dei propri diritti. Questo è un esercizio di cultura e libertà che nulla ha a che vedere con la furberia, bensì con l’essere cittadini consapevoli e non “sudditi”.
Grazie, Marcello.
Sbirciata alle cronache del dopo pasquetta riportano notizia di sanzioni per consumazioni fuori del bar.. anche in alcune localita’ turistiche di zona Dolomitica. Chi prendo prendo.Se devo dimostrare solerzia, meglio andare sul comodo.Ne sono state ” comminate ” anche in palestre di arrampicata urbane?Quasi sempre accanto alla palestra indoor c’e’pure il bar-ristoro e comodo parcheggio.
Non e’dato sapere di altrettante ,scomode per i controllori, sanzioni comminate alla base di falesie sperdute difficili da raggiungere, tramite sentieri sassosi tra rovi, ghiaia , fango.
Eccotelo Giggio: https://gognablog.sherpa-gate.com/mai-piu-prima-puntata/
L’unica cosa certa è che i coglioni sono molti più di due…
e, per essere chiaro, non sono certo quelli che vanno ad arrampicare, camminare, ciaspolare alla faccia dei decreti legge!
caos su caos. Per l’attività sportiva bisogna essere iscritti ad una società sportiva, inoltre occorre il certificato medico di sana e robusta costituzione. Le attività sportive, quali sono, le decide il CONI. Non risulta sino a questo momento che: escursionismo – trekkink – fondo escursionismo – alpinismo sono riconosciute dal CONI. Però, si cerca di interpretare una legge al proprio soddisfacimento… MI FA COMODO! Abito in un piccolo comune… (5mila abitanti) … non c’è neve… percorro 30 km… arrivo in montagna… meno male posso ciaspolare. FACCIO ATTIVITA’ MOTORIA! Mi fa comodo capire così, infatti in tutte le montagne si sono aperte le porte e tutti sono fuggiti. Meno male che le forze dell’ordine hanno elevato molte multe. Ma gli spacconi, hanno pubblicato le foto delle loro imprese. HANNO FATTO TURISMO SU NEVE, CHE E’ VIETATO! Non finisce qui. Si sta cambiando la definizione di “attività sportiva” per far rientrare i…. divertimenti, negli sport del CONI. A questo punto penso che anche il CAI, SI TRASFORMI IN UNA SOCIETA’ SPORTIVA. Significa, che i soci si faranno fare un certificato medico di sana e robusta costituzione, indosseranno un pettorale, gareggeranno per raggiungere una vetta o un rifugio. Tutto questo mi lascia incredulo, come si possano cambiare le leggi a proprio uso e consumo. Io ho sempre raccomandato, IL BUON SENSO… SONO STATO SPESSO MANDATO A FARE IN CULO…. Eppure, il VIRUS c’è, pizzica ogni momento, non sceglie a chi far male. VEDI I MORTI. I medici, infermieri, personale sanitario, ospedali, stanno scoppiando. In altre nazioni, i cittadini rispettano le indicazioni fornite, non scrivono ai presidenti del consiglio, ai ministri, per accontentare le proprie associazioni. Ma siamo italiani, una nazione di poeti, santi e navigatori.
Sembra che gli accoltellatori di ragazze e altri passanti debbano avere un calo di attivita’ stante il lockdown tremendo limitante e controllante OGNI aspetto della vita ordinaria comune, ..o no? Vedremo le statistiche comparate.
In fin dei conti, dove stanno tutte queste pattuglie controllanti?C’e’ carenza anche per normali azioni anticriminalita’ cruenta…figuriamoci se cene possono stare ad ogni falesia, pistarella , ciclabile..Il comune cittadinoche h aun poco di amor proprio e sale in zucca provvede, chi non ciarriva, non ci arriva.
Molto frequente la frase emanata da chi, con mascherina abbassata in piazza viene puntato con sguardo bieco .”Oppss, scusa, ma DEVO FUMARE!!”
Forse qualche notizia gira o viene auto confezionata “il fumo ammazza il virus.
Girava anni fa la foto di una ragazza in metro di Tokio, con una tuta autoconfezionata irta di pungiglioni di plastica lunghi circa 1 metro.Era attorniata da altriviaggiatori in mascherina antiraffreddore, ma i palpeggiatori erano all’opera.
Marcello, non sono frequentatore così assiduo, mi indicheresti l’articolo di cui parli? Grazie!
Se occorre dettagliare , poi chi legifera presuppone che ogni cittadino passi ore leggere tutti i dettagli. Dubito che leggano o abbiano idee chiare persino i controllori. Va tutto a spanna e aiuta sempre un approccio amichevole con i controllori, arte molto praticata dagli italiani.Alcune cronache riportano invece che uno scontro interpretativo polemico non ha dato esiti a favore del cittadino privo di divisa.Poi c’e’sempre un giudice.. a Berlino od Agordo. Se c’e’ stata l’amnistia nel ’48, c’e’da sperare in un tabula rasa dopo la sconfitta del covid.
Mascherina , lavaggio mani e distanza basterebbero.Un evitamento della massa che si raggruma nei soliti posti aiuta anche senza pandemie…ma c’e’ chi e’ portato a cercare posti tranquilli e chi invece agogna il gomito a gomito strusciante e alito+ascelle pesanti altrui portate a favore di vento alle proprie narici.
Giggio, è l’intelligenza novecentesca di cui a qualche articolo fa su questo stesso blog….
Favorisce la diffusione del covid chiunque non sia pronto ad adeguarsi alle disposizioni della Autorità Preposte con slancio e dedizione.
Chiunque tentenni, cerchi scuse o, Dio non voglia!, metta in dubbio le comunicazioni, le decisioni o le norme delle suddette Autorità è persona sospetta, moralmente reprensibile, pericolosa e da censurare e possibilmente reprimere in ogni modo.
Questa è una guerra e impone misure draconiane.
È un circolo vizioso: l’italiano è aumma-aumma anche perché abituato a vivere in un ginepraio di regole farraginose, contraddittorie e spesso senza senso. Ogni volta poi mi tocca sentire questo discorso che mi fa venire il latte alle ginocchia: siccome l’italiano è indisciplinato allora imbottiamo tutto di regole severe e normiamo pure gli orari per andare al cesso. Al di là del fatto che questa filosofia ha come unico risultato pratico nel breve termine quello di esasperare tutti colore che a delle regole sensate e comprensibili si adeguerebbero, leggi per imbecilli contribuiscono a formare un popolo di imbecilli, e per di più senza alcuna fiducia nelle leggi stesse e in chi le promulga. Nei paesi del centro e nord europa sono cresciuti con il protestantesimo e il luteranesimo sia i cittadini che gli statisti, a quanto pare. Le regole sono molte meno, e a chi non le rispetta viene fatto il contropelo senza se e senza ma. Ma da noi la responsabilità individuale non esiste, se chiunque fa una qualsiasi fesseria la colpa alla fine è sempre di qualche normetta mancante, e non della sua disattenzione o stupidità. E così non ce la faremo mai ad evolvere, rimarremo per sempre in questa melma pasticciata che fa comodo a tutti coloro che sanno bene come questa situazione sia ideale per i furbi.
3. Scusa ma se rileggi quello che hai scritto in merito all’autodisciplina degli impostati luterani, devi rilevare di esserti contraddetto. Quel tedesco sarà anche autodisciplinato, ma se sul posto ha trovato già tanta gente una domanda me la farei.
Tornando da noi, quando hai il governo stesso che ti dice che in zona rossa pasquale puoi andare a trovare parenti o amici, chi non ha una falesia situata tra casa e un (anche o soprattutto ipotetico) amico? Sono questi stessi provvedimenti che sembrano essere scritti in modo da consentire una discreta possibilità di movimento o anche essere facilmente aggirati. L’anno scorso, durante l’unico vero lockdown, la musica era molto diversa.
Spero che Crovella generalizzi.
Io sono italiano, con anche un po’ di sangue siculo nelle vene, e ho scelto di vivere tra i tedeschi perché certi, non tutti, comportamenti li preferisco. Ma non ci vedo impostazioni luterane o latine. Semmai ne faccio una questione di buon senso. A pochi minuti da casa c’è un’area di sci che ha tenuto gli impianti aperti solo per gli atleti tesserati e ogni giorno c’era e c’è una ressa bestiale. Ammassarsi così è da idioti ma quelli che lo fanno sono anche idioti nella vita di tutti i giorni, sul lavoro, nel crescere i figli e nei rapporti con la cultura e le persone.
Credo che l’italiano medio che scala non torni a casa dalla falesia troppo affollata dopo aver percorso 100 km, bensì non ci vada neppure e magari si informi prima di andarci e se c’è troppa gente ne scelga un’altra. D’altronde anche Crovella ammette che l’italiano è furbo.
Io preferisco vedermelo così litaliano: di buon senso o idiota totale. Che i secondi superino numericamente i primi è assodato, ma non credo comunque che l’ arrampicatore, il runner, il ciclista, o lo scialpinista siano tra quelli che favoriscono la propagazione del covid.
Fatta la legge, trovato l’inganno. L’italico popolo non si smentisce mai. Per esempio dall’esatte scorsa in poi c’è stato un boom di (false) iscrizioni a circoli di attività sportive, specie se praticate all’aperto. Come per miracolo sono aumentati a dismisura gli associati ai circoli di golf, a volte anche con pretese agonistiche (partendo da zero assoluto): è ovvio che l’obiettivo è disporre della giusta causa per spostarsi anche in zona rossissima, sia per (falsi) allenamenti che per (false) competizioni. Lo stesso dicasi per gli iscritti a sci club e pre-agonismo sciistico: l’iscrizione serviva per potersi recare laddove erano aperti gli impianti per gli atleti “veri” (esempio in Val Susa: Sestriere o Bardonecchia) e poter sciare passando per (falsi) atleti. Certi sci club hanno organizzato, qualche giorno fa, la farsa di una (falsa) gara sociale di fine stagione aperta ai loro (falsi) iscritti, con gente che scendeva fra i pali a spazzaneve, avendo alle spalle 4-5 domeniche di sci… In assoluto nulla di male nello spazzaneve (nessuno è nato imparato…), a me personalmente disturba l’ipocrisia della popolazione italiana: è chiaro che per gestire gente così, non puoi che stringere la morsa. Manca totalmente il senso civico individuale. E’ discorso che abbiamo già fatto, per cui non desidero riproporlo: mi pare però che, nelle scorse settimane, qualcuno abbia raccontato, proprio in un commento, che un suo conoscente tedesco da un lato trova incomprensibili i “divieti” italiani, ma dall’altro tale tedesco ha affermato che, una volta che era arrivato dopo 100 km di auto da casa in una falesia, ha verificato che c’era già troppa gente per i criteri anti Covid e quindi ha evitato di arrampicare ed è tornato a casa (!). Ve lo vedete un italiano fare lo stesso? No, è chiaro, perché c’entra il diverso senso di responsabilità individuale. Facile governare i tedeschi, perché essi sono… tedeschi. Hanno un’autodisiplina (in gran parte figlia dell’impostazione luterana) che ci è completamente estranea. La nostra natura italica è imperniata sull’aumma-aumma. E allora, per contrapporre l’aumma-aumma, giù con divieti che a tavolino possono anche apparire incomprensibili, ma sono necessari per governare una folla indisciplinata come quella italica. Solo che più stringi la morsa e più il “genio” italico trova espedenti per sfuggire… è un cane che si morde la coda all’infinito.
Io ho deciso di fare tutto quello che posso per infrangere il decreto legge cercando di non farmi beccare, sopratutto perché non ho voglia di discussioni.
Se posso andare a lavorare tutti i giorni, posso arrampicare sabato e domenica.
Anche ieri ero in giro ed è stato bellissimo: tra Pasqua e zona rossa non pareva proprio di nel lecchese ma fuori dal mondo!
Comunque di seconde case con ventine di persone che bevano e grigliavano ne ho viste diverse…
In tutta questa confusione, tra l’altro, l’aspetto dell’agonismo in arrampicata ha davvero poco senso, ancora oggi. So di gente che va a scalare solo perche’ il figlio ha una qualche iscrizione a questo quel circuito di gare…
non sarebbe meglio metterci un po’ l’anima in pace e fare non solo cio’ che e’ permesso fare ma anche cio’ che ha senso fare?
ditemi voi che grado di sicurezza ci puo’ essere in una struttura indoor.