Bollette dell’acqua in case inagibili da 13 anni

Siamo ai limiti della follia. Nel comune di Pietracamela, che ben conoscono tutti gli appassionati del Gran Sasso che siano andati almeno una volta ai Prati di Tivo, a tredici anni dal rovinoso sisma del 2009 sono ancora parecchie le case dichiarate inagibili. Ebbene, ora per quelle case occorre anche pagare la bolletta dell’acqua…

Nelle case inagibili si paga l’acqua: proteste a Pietracamela (TE)
di Maurizio Di Biagio
(pubblicato su Il Messaggero – Abruzzo il 25 marzo 2022)

Beffa amara ai danni dei cittadini di Pietracamela (TE), costretti a saldare la bolletta dell’acqua della Ruzzo reti S.p.A. malgrado abbiano le case inagibili per il sisma del 2009, oggetto di un’ordinanza di divieto d’accesso da parte del Comune. Paolo De Luca racconta: «Sono arrivate anche con un importo superiore a 200 euro mentre i contatori in alcune utenze hanno persino le tubature scollegate dall’impianto idrico». Si è rivolto agli uffici di via Nicola Dati, 18, a Teramo: «Per quanto riguarda il mio caso, l’impiegata allo sportello gentilmente mi ha riferito che l’importo è dovuto e il consumo dell’acqua presunto nella mia casa inagibile è di 30 metri cubi». Paolo si dice sbalordito: «Come faccio a consumare acqua in una casa dichiarata inagibile in cui non posso entrare? “Non ho inviato io queste bollette, è stata una scelta aziendale”, questa è stata la sua risposta».

Antonio Villani, sindaco di Pietracamela

Il sindaco di Pietracamela, Antonio Villani, si occuperà di far abbassare l’importo delle bollette che fino a pochi anni fa non si pagavano, perché il Comune era proprietario delle acque pubbliche: «Purtroppo sono intervenute norme nazionali che hanno rivisto il tutto». Tanto per fare un esempio, nel vicino comune di Fano Adriano le bollette della Ruzzo ancora non si pagano: «Ma penso che a breve dovranno farlo. C’è stata pure un’accesa riunione tra la cittadinanza, l’amministrazione e la governance della Ruzzo reti, con la presenza del presidente Alessia Cognitti che alla fine ha assicurato che vi sarà uno sportello dedicato appunto per queste lamentele».

I contatori a Pietracamela sono giunti nel 2015 «prima non c’erano» e tra le bollette considerate «gonfiate ci sono anche quelle che portano con sé i conguagli, dal momento che alcune rate in precedenza non sono state pagate» dice Villani. Infine, per quanto riguarda la somma che in alcuni casi è ritenuta esagerata, Villani ha cercato di contattare l’Ersi, l’ente da cui dipende la tariffa, «ma finora non ci ha risposto» chiude il sindaco.

Alessia Cognitti, presidente della Ruzzo Reti S.p.A.

Tra i cittadini indignati c’è Mario Di Carlo che ha scritto una lettera aperta indirizzata agli amministratori e ai suoi concittadini in cui ribadisce che «la Ruzzo reti, che è proprietaria di quasi tutto il sistema idrico della provincia, non è proprietaria delle condotte idriche delle Fonticelle, Venacquaro, Fonte figliola, Fonte corea, né dei serbatoi di Sopratore e Zippitello, né delle reti idriche dei paesi e neanche delle tre vasche imhoff. Però le nostre bollette sono state calcolate esattamente come quelle dei cittadini dei comuni della provincia, di cui il Ruzzo fornisce il servizio con le sue proprietà». Per Di Carlo le bollette devono essere pagate al Comune di Pietracamela: «Il sistema dovrebbe funzionare esattamente come Fano Adriano, paese limitrofo, o come i paesi montani delle province di Modena, Parma, Cuneo, che con una giusta causa giudiziaria, hanno riavuto il possesso delle loro reti idriche».

A Pietracamela c’è la guerra dell’acqua «Ruzzo via, il servizio torni al Comune» di Maurizio Di Biagio
(pubblicato su Il Messaggero – Abruzzo il 2 aprile 2022)

È sempre più guerra dell’acqua a Pietracamela, paesino montano in cui alcuni cittadini rivogliono indietro la gestione del sistema idrico un tempo a favore del Comune stesso. Ed ecco che si continua a protestare per il caro bollette acqua che fino a pochi anni fa presentavano cifre nettamente inferiori perché appunto il comune era gestore, mentre ora è subentrata la Ruzzo reti e le tariffe sono schizzate verso l’alto. Un passaggio contestato è quello della delibera di giunta del 26 gennaio del 2002 in cui si approvava un disciplinare che regolava il trasferimento della gestione del servizio all’allora Acar (Azienda Consorziale Acquedotto del Ruzzo) prevedendo tra l’altro depuratori che per Emilio Di Michele «non sono ancora presenti».

Pietracamela: da sinistra, Mario Di Carlo, Emilio Di Michele, Maurizio Di Biagio. Foto: Paolo De Luca.

Si contesta l’articolo 8 del disciplinare quando recita che le tariffe dei servizi sono approvate dal Comune e l’articolo 9 in cui l’amministrazione ha diritto di verifiche dell’economicità ed efficienza del servizio effettuato: «Non è così – incalza Di Michele – pertanto la delibera, assieme al suo disciplinare, è disattesa. Inoltre nutriamo dubbi sui contatori giunti a Pietracamela nel 2015: quelle che apparivano come semplici domande di allaccio di questi misuratori, da far compilare ai cittadini, si sarebbero rivelati poi veri e propri contratti».

Pietracamela ha sempre contestato la delibera del 2002, asserendo pure, come ha fatto Mario Di Carlo, «che la società Ruzzo sia una cooperativa privata, i cui soci sono quasi tutti i comuni della provincia di Teramo, eccetto appunto Pietracamela ed altre due amministrazioni». Via Dati non sarebbe proprietario delle condotte idriche del comune montano «e nemmeno delle tre vasche imhoff e neanche dell’acqua immessa nelle tubazioni perché qui è il Comune di Pietracamela che paga le concessioni per la captazione delle acque. Però le nostre bollette sono state calcolate esattamente come quelle dei cittadini dei comuni della provincia, di cui il Ruzzo fornisce il servizio con le sue proprietà». In tutto ciò si cita l’esempio di Fano Adriano, paese limitrofo «che – ribadisce ancora Di Carlo – con una giusta causa giudiziaria ha riavuto il possesso della gestione delle acque pubbliche».

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Bollette dell’acqua in case inagibili da 13 anni ultima modifica: 2022-04-04T05:15:00+02:00 da GognaBlog

2 pensieri su “Bollette dell’acqua in case inagibili da 13 anni”

  1. 2
    Alberto Benassi says:

    l’Italia si è subito dichiarata  pronta a finanziare la ricostruzione del teatro di Mariupol distrutto dalla guerra:

    “Ora il ministro della Cultura, Dario Franceschini, offre aiuto alla popolazione ucraina annunciando su Twitter: “L’Italia pronta a ricostruire il Teatro di #Mariupol. Approvata dal Consiglio dei ministri la mia proposta di offrire all’#Ucraina mezzi e risorse per riedificarlo appena sarà possibile.18 mar 20222

    ma fa pagare le bollette nelle case terremotate dichiarate inagibili.
    Siamo troppo GANZI!!
    E io sono  un populista!!

  2. 1
    albert says:

    ORMAI SI FA”FINANZA”SU TUTTO … anche finanza del TUBO.Qualcosa si comincia ad indagare sui vari ecobonus e bonus edilizi..comunque da un punto di vista di macroeconomia, dicono ne hanno  vero vantaggio i grossi contractors di bonus fiscali , mentre rischi e disagi di cantiere e qualita’ dei lavori tutta da verificare nel tempo , spettano ai cedenti credito fiscale.In imminenza di elezioni politiche..qualcuno se ne farà vanto e qualche altro troverà i guasti nei cantieri ..altri ispezioneranno le zone terremotate . Comunque in un condominio senza contatori singoli, si paga il consumo di acqua centralizzata anche per un appartamento che  non era occupato..e pure energia dei servizi comuni…inbase ai millesimi.

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