17 pensieri su “Come i miliardari si vogliono salvare dalla fine del mondo”

  1. Fatto é che, sia povero o ricco siamo tutti consapevoli che,
    tutto ha un inizio e una fine….
    Si nasce e si muore….
    Le stelle nascono e muoiono…
    Nulla sfugge a questa legge…
    Cosi anche la terra sta invecchiando e non ha più forze, non ce la fa più, é esausta e consumata, perciò la sua fine é inevitabile, e lei ha già stabilito e organizzato il suo funerale, come sarà? Si farà cremare!!🔥🔥🔥🔥
     

  2. Pensa se la “chiusura” la facessero anche gli altri… Basta petrolio e gas, basta merce a basso costo, basta materie prime a buon mercato. Altro che minestra e frittata… Se tutti fossero razzisti come te, noi europei torneremmo alla pre industrializzazione… 

  3. @10 invece è proprio così. La torta sta riducendosi e se la lasciamo a disposizione di tutto il mondo, le fette individuali si ridurranno drasticamente. Occorre accettare di dissipare meno rispetto ai decenni passati, ma contemporaneamente non condividere con i non occidentali, sennò il sacrificio è inutile. Pancia piena non significa pasti pantagruelici, significa “accettare” minestra e una frittata, ecco la riduzione. Ma se non ci chiudiamo, dovremo dividere quel poco che avremo con così tanti che alla fine non sarà sufficiente per nessuno. Questo è quello che ha istintivamente capito la pancia europea. Ecco perché il trend è di “chiusura”

  4. Ci sono altre ricerche in corso, che non vengono citate. Come quelle finalizzate a riprodurre il funzionamento del cervello, la cui finalità (neanche troppo nascosta) è quella di garantire l’immortalità (per alcuni individui, perlomeno). Mettiamoci anche il macchinismo combinato con l’ intelligenza artificiale: fra un po’ delle grandi masse consumatrici e produttrici non ci sarà più bisogno. E ci sarà una soluzione più semplice per i super-ricchi che scappare in un altro pianeta: indovinate quale.

  5. Crovella, da un’altra parte (North Stream…) scrivevi che agli europei interessa solo stare al caldo e riempirsi la pancia, che non è esattamente “riduzione dei consumi e sopravvivenza con un minimo di comfort”… 

  6. Eh tanta fatica per morire come quelli che contribuiscono ad ammazare ogni giorno per la loro avidità.  Sprecare la vita a cercare il modo di non morire fa veramente ridere, ma ridere forte Messaggio dal povero: tutta la tua richezza!! Per marcire  esattamente come  qualunque essere vivente.

  7. A mio avviso, Carlo, per l’umanità del mondo occidentale la partita è già chiusa poiché avremmo dovuto da tempo cambiare rotta. Sono innumerevoli i rapporti e i saggi che si sono diffusi durante o appena dopo la rivoluzione industriale, che descrivono questo allontanamento distruttivo.
    Ma c’è sempre troppa gente che pensa che le industrie, insieme al ponte e alla TAV siano necessarie.

  8. E’ assodato da alcuni anni, circa una quindicina, che l’Occidente, come lo abbiamo conosciuto dalla II Guerra Mondiale in poi, sia indirizzato all’autodistruzione. Ci sono addirittura degli esponenti profondamente occidentali che accelerano il trend, Ma sta emergendo un altro trend che già “ragiona” su un nuovo Occidente, quello post autodistruzione dell’Occidente tradizionale. Per salvarci, dobbiamo muoverci in direzione esattamente opposta al modello sintetizzato dai mega yacht: decrescita economica e riduzione dei consumi per garantire la sopravvivenza con un minimo di confort di vita a tutti gli occidentali. Fino a qualche anno fa predicavano letteralmente nel deserto, ora osservo che si emergendo questa istanza dal basso, dalla già citata “pancia” della maggioranza dei cittadini europei. Lo spartiacque è stata la pandemia, non per questioni sanitarie in senso stretto, ma perché il grosso della cittadinanza europea ha percepito che il senso di sicurezza individuale, sicurezza fino ad allora considerato acquisita e indiscutibile, è in realtà fragile e illusorio. la ricerca della sicurezza individuale si contrappone ai mega yacht e, per una questione numerica degli individui coinvolti, potrebbe avere la meglio. Se non accadrà così, davvero l’Occidente si sbrindellerà. Ma la partita è aperta, è ancora tutta da giocare.

  9. 4. Potresti spiegare con parole tue perché la sovrappopolazione non è un problema? Perché da questo link non è che sia molto chiaro. Grazie.
     

  10. Infatti, Marcello, si può fuggire da tutto e tutti tranne che da se stessi.

     

    Come scrive Guido, certamente sta avvenendo la fine dello stile di vita occidentale spinto che abbiamo conosciuto, che ormai sta raggiungendo il culmine mentre, curiosamente, una minoranza sta cambiando drasticamente rotta ricercando la semplicità.

  11. “….Sarà la fine di una forma di pensiero, scambiata ancora una volta per una fine del mondo.”  (dal libro “L’uomo e l’Invisibile” di Jean Servier, Ed. Rusconi, 1973 – L’edizione in francese è del 1967).
    “L’Occidente è una nave che sta colando a picco, la cui falla è ignorata da tutti. Ma tutti si danno un gran daffare per rendere il viaggio più confortevole” (Emanuele Severino).  Anche Severino scrive “fine dell’Occidente” e non “fine del mondo”: così ha scritto anche Serge Latouche.

  12. Come faranno a sapere che ci sarà una fine del mondo, questo non si capisce.
     
    Certo che vivere ingabbiati nella propria cella comoda fa male al cervello.
    Raramente ho letto di puttanate come queste. Almeno per me.

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