Commenti razzisti sul web per un testimonial sudanese

La vicenda ha riguardato una pubblicità dell’azienda Salewa nella quale compare un modello francese di origini sudanesi, preso di mira dagli haters. “La nostra posizione sull’inclusione anche in montagna non cambia. La montagna è di tutti“, ha spiegato il direttore marketing del brand, Thomas Aichner.  “Già in passato abbiamo fatto campagne con modelli di diversi colori di pelle. Per noi tutti gli uomini sono uguali“, ha aggiunto.

Commenti razzisti sul web per un testimonial sudanese
a cura di ANSA
(pubblicato su tg24.sky.it il 23 luglio 2024)

Diversi commenti razzisti sotto una pubblicità pubblicata online di Salewa, azienda che opera a livello internazionale e che vende materiale tecnico per gli appassionati della montagna, sono comparsi a corredo di una foto nella quale compare un ragazzo di colore, alimentando il dibattito oltre che l’indignazione sui social. Il testimonial, un modello francese di origini sudanesi, è stato preso di mira ed accostato a ladri e profughi. Il produttore bolzanino è dovuto intervenire, cancellando gli interventi non consoni. “La nostra posizione sull’inclusione anche in montagna non cambia. La montagna è di tutti”, ha spiegato il direttore marketing di Salewa, Thomas Aichner“Già in passato abbiamo fatto campagne con modelli di diversi colori di pelle. Per noi tutti gli uomini sono uguali“, ha aggiunto.

Il post preso di mira dagli haters – ©Ansa

La rinuncia alla replica
In breve tempo – ha sottolineato ancora Aichner – si è innescato su Facebook un dibattito con alcuni commenti positivi e altri fortemente razzisti“. E più di un utente ha segnalato di voler boicottare il marchio. “Siamo aperti al dibattito, non ci tiriamo indietro, ma è inutile condurlo su Facebook“, ha proseguito il dipendente marketing di Salewa, spiegando la scelta di rinunciare ad una replica, nella speranza di fare cambiare idea agli haters. “Il modello è originario del Sudan del Sud, è cittadino francese e vive a Nizza. Lo scorso anno avevamo fatto un video con lui e ora abbiamo utilizzato una sua foto per l’avvio dei saldi di fine stagione“, ha specificato ancora. Salewa ha poi riferito che non utilizzerà l’immagine in Germania “perché il contesto ormai non è più quello giusto”.

Thomas Aichner
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Commenti razzisti sul web per un testimonial sudanese ultima modifica: 2024-08-03T05:58:00+02:00 da GognaBlog

352 pensieri su “Commenti razzisti sul web per un testimonial sudanese”

  1. @ 94
    E voi penserete ancora alle vostre narrazioni , alle medaglie olimpiche , ai goleador africani , alle vostre narrazioni senza contraddittorio e ai cartoni animati…

  2. @ 95
    “Un milione di anni fa.”
    Al pensiero, non vi prende un capogiro?
     
    E noi invece ci scanniamo per bagattelle, nei secoli dei secoli.
     
    Un milione di anni fa non esistevano né sudanesi né italiani. Fra un milione di anni non esisteranno né sudanesi né italiani.
    E forse neppure esseri umani.

  3. “Vi scasso la minchia” perché la lingua batte dove il dente vuole. Cioè ho il coraggio di dire apertamente cose che, nella vostra visione da “Alice nel paese delle meraviglie”, vorreste cacciar fuori dalla realtà. Ma la realtà è quella dei numeri e la popolazione si sta spostando sempre più verso la richiesta di sicurezze (al plurale)  e non di “volemose bene”, che interessa sempre meno gente. Da questo punto di vista gli anni del Covid sono stati una cesura epocale. Non per la malattia in sé, ma per l’improvviso sgretolamento del (in precedenza “illusorio”) senso di sicurezza fra la popolazione, la quale si è sentita la terra mancare improvvisamente sotto ai piedi. Il trend era già in atto, chi aveva “occhio” lo aveva già fotografato ben prima del Covid, ma gli anni del Covid hanno dato una accelerata spaventosa in quella direzione. E lo cosa sta proseguendo, che vi piaccia o meno. Certo, ci sono anche i “balenghi” dei centri sociali, ma sono poco cosa in termini numerici. Il grosso della popolazione si sta spostando e anche il risultato in Italia delle recenti elezioni europee dimostra che i “desiderata” maggiormente diffusi fra la popolazione non sono quelli che piacciono di più ai woke/sinistrorsi. La società occidentale si sta irrigidendo e quindi chiudendo: basta accompagnare il trend, non è necessario fare chissà che cosa.
     
    A parte che i numeri 2024 degli sbarchi indicano un trend completamente diverso rispetto all’anno scorso (per cui una certa efficacia inizia a emergere), ma il punto cardine è che, se davvero il vostro “senso di umanità” è connesso alle esigenze di manodopera… beh, fate doppiamente ridere i polli. In sostanza state dicendo che ci è utile importare “schiavi” a bassissimo costo. Begli ideali! In ogni caso per quel tipo di esigenza va benissimo l’immigrazione regolare e controllata, che difatti nessuno ipotizza di annullare, anzi si punta a renderla sempre più rilevante a scapito dell’immigrazione irregolare e clandestina, che, invece, è la porta di ingresso degli individui che poi si rivelano problematici.
     
    Quanto alla baggianata dell’idealizzare la foto delle pallavoliste “felici”, ricordo che da decenni le squadre di calcio sono composte da atleti con pelle la più varia possibile, bianca, nera, gialla, verde, rossa e blu: quando uno di loro fa gol, tutti si abbracciano e si baciamo, ma a nessuno è mai venuto in mente di dire che quell’agire sia espressione di integrazione. Le pallavoliste hanno “fatto squadra” perché avevano un comune obiettivo (sportivo ed economico) e sono felici perché lo hanno raggiunto, ma vederci la conferma che la società italiana è oggi caratterizzata da una “felice” integrazione è veramente da fessi.

  4. @ 94
    Difficile dissentire di piu’ da quello che dici e prevedi…
    Prima dei prossimi 15 anni  ( 2040) le macchine faranno tutti i lavori piu’ umili , e forse minacceranno il nostro.
    Moltitudini di persone senza formazione , senza paga e senza sanita’ , creeranno casini a ripetizione , mentre voi griderete ancora all’ inverno demografico.

  5. Crovella, da quello che hai sempre scritto, inclusi i tuoi articoli storici che sono dei copia e incolla della banalità, si intravede che quello che ha bisogno di una vacanza saresti tu. Andrebbe bene anche l’hotel Alzheimer (malattia che conosco bene perché affligge mia madre da anni a che ha pure un aspetto di serenità) purché ti possa fare uscire dalla bolla che ti sei creato attorno.
    Oltre ad essere patetico sei anche ignorante, nel senso che ignori l’esistenza di altri sistemi di vita e d’opinione diversi dai tuoi.
    Sicuramente devi aver subito dei traumi infantili per utilizzare tanta cocciutaggine verso temi fallimentari che però riesci a idealizzare in maniera perfetta e per te reale. Auspichi un mondo da suicidio a tutti noi, mostrandoci tragicamente quanto e come tu lo riesca a idealizzare con precisione infallibile. Ma precisione e infallibilità sono aspirazioni da esaltati amanti di codici che stabiliscono da soli per paura di essere sopraffatti da chi gli è superiore per cultura e ampiezza di vedute.
    Vivere in un mondo piccolino non è di certo una colpa, ma urlare ai 4 venti continuamente che chi guarda più lontano di te è un poveraccio che un giorno si pentirà di non aver ascoltato i tuoi deliri, fa solo pena. Tanta pena e, dopo tato tempo, neppure troppa compassione.
    C’hai scassato la minchia oltremodo.
    Buon Ferragosto.

  6. Ovviamente è falso che tutti gli uomini (homo sapiens) viventi sulla Terra, fino a poche migliaia di anni fa erano NEGRI.
    Poche migliaia di anni fa, in Europa e in Cina, in Siberia e in America, non c’erano “NEGRI”. Come dici tu, questa nozione è “robetta da cultura elementare”.
     
    La migrazione ‘fuori dall’Africa’ ebbe inizio decine di migliaia di anni fa; in base alle conoscenze attuali, all’incirca centomila anni fa verso l’Asia e quarantamila anni fa verso l’Europa. 
    Secondo i paleoantropologi, fu l’Homo sapiens a migrare dall’Africa. Nessuno di loro si è mai sognato di dire che i “NEGRI” migrarono dall’Africa.
     
    Dei corpi di quei lontanissimi tempi sono state rinvenute ovviamente soltanto ossa. Da queste ultime non è possibile determinare il colore della pelle. Per quanto se ne sa, quelli che tu chiami “NEGRI”, e che probabilmente erano davvero di pelle scura, avrebbero potuto essere perfino di colore viola oppure a pallini gialli.
     
    Bada bene: NON ho detto che erano bianchi. E di certo non ne faccio una questione razziale: allora, considerati l’esiguo numero di individui sulla Terra e la comune origine geografica, le razze umane presumibilmente non esistevano neppure; si formarono dopo, a causa di climi differenti e – chissà – forse anche per altri motivi.
     
    P.S. Secondo altri, il ‘fuori dall’Africa’ iniziò addirittura piú di un milione di anni fa con l’Homo erectus. Chi ha ragione?

  7. Dei negri non gliene frega niente a nessuno
    E perché non immaginare, invece, che, fra 30-40 anni, gli europei, ripulitisi delle attuali invasioni […]”
     
    Ma davvero ?
    Come se al Governo non sapessero che i flussi migratori è meglio non toccarli più di tanto, altrimenti gli imprenditori si incazzano e per la mujer Meloni la vita (politica) potrebbe diventare assai nera (e non nel senso che intende lei 🙂 ).
     
    Il fatto è che la manodopera migrante, oggi, non è solo fondamentale, ma fa pure comodo, molto comodo.
    Altrimenti (tanto per fare un esempio) chi ci va a raccogliere pomodori a tre euro la cassa ? Ci vai tui ? I tuoi figli ? I tuoi nipoti ? Smetti di mangiare pomodori ?
     
    Difatti, la politica di contrasto all’immigrazione di codesto Governo è così efficace, che, nel 2023, con 158mila sbarchi, ha staccato il terzo posto assoluto dal 2013.
    Altro che “ripulire“…
    E che fine ha fatto il “blocco navale” tanto sbandierato durante la campagna elettorale ? E la “caccia agli scafisti per tutto il globo terracqueo” dopo la tragedia di Cutro, dov’è ?
     
    Crovella, capisco raccontarsi le favolette per autoconvincersi della consistenza del proprio mondo di fantasia.
    Ma cosa credi ? Che tutti gli Italiani c’hanno l’anello al naso ?

  8. 83.”Tanto per farmi capire, le rarissime volte in cui Matteo e Regattin potrebbero aver ragione (notare il condizionale) sarei pronto a riconoscergliela.”.
    .
    Bertoncelli, ad avere saputo in anticipo che sei tu a decidere di ragioni e torti, non avrei perso tempo!
    Ah, ti dò una brutta notizia, ma mi auguro che almeno su questa (robetta da cultura elementare) le tue innate conoscenze omnicomprensive non mi rimandino a settembre: tutti gli uomini (homo sapiens) viventi sulla Terra, fino a poche migliaia di anni fa erano NEGRI.

  9. Una piccola constatazione: dopo quasi 300 interventi, cosa ci hanno lasciato i commenti di quei due/tre lettori (sempre quelli)?
    Rancore, disprezzo, chiusura, denigrazione, rigidità, fobie varie.
    Niente di non dico positivo, ma almeno di costruttivo.
    Solo negatività.
    Amen.

  10. Ultimi due commenti. Che melassa pietosa che siete. Vomitevole come l’acqua della Senna per i nuotatori. Si vede che fate villeggiatura presso l’Hotel Alzheiner. Vi beate di ideali che sono vecchi e bolliti, roba da sessantottini Boldi. Le nuove generazioni under 30-35 non sono minimamente interessati a ste fregnacce. Auspicano maggiori sicutezze (al plurale): un lavoro non precario, un facile accesso al mutuo per acquistare casa, metter su famiglia, scuole serie per i propri figli, girare tranquilli e sereni per le nostre città, prendere un treno alle 10 di sera senza rischiare la rapina, un sistema sanitario efficace. Potrei fare un elenco sconfinato. Dei negri non gliene frega niente a nessuno. È roba da sessantottini che fanno ridere come Gino Paoli che indossa il chiodo. E il bello e che vi lustrate pure la medaglia. Siete fuori tempo massimo. Sono anni che, anche in questo blog, continuo a sottolineare che la popolazione italiana cerca sicurezze. Mi avete sbeffeggiato, ma non mi avete fatto una piega. Come è andata a finire? Che siamo al Governo, e che dopo due anni, cioè dopo quella che si chiama la luna di miele, anziche regredire, siamo sempre lì nei sondaggi. Aggiungiamoci che quel “bastado fascista” di Vannaggi prende il triplo di preferenze dell’eroina sinistrosa della Salis. E voi continuate a farvi pippe sulla foto delle pallavoliste. Fate pure, più vi distraete e più sarà facile, per noi, andare avanti col nostro programma. Fra 30 anni, gli attuali 20enni rideranno di chi, nel 2024, come voi passava l’estate all’Hotel Alzheimer

  11. Nel valore simbolico dell’immagine c’è anche l’efficacia di una leadership (argentina di origine) che ha saputo mettere insieme le risorse disponibili e portarle al risultato. Per uscire dal tunnel della decadenza che abbiamo imboccato abbiamo bisogno di leadership “integrative” non di leadership che puntino sulla divisione. Vedremo in futuro cosa ci aspetta. Nell’attesa di essere “ripuliti” insieme a immigrati e altra gentaglia simile. Comunque non sarà così facile “ripulire”. Qualcuno ci provò in passato e fini male lui. Mai dimenticarlo. Ripeto i miei auguri di mezza estate. 

  12. @86
    “Risultato sportivo” = Dito
    “Ragazze Italiane di diversi colori che festeggiano come squadra” = Luna

  13. #Matteo 60: perfettamente d’accordo. Forse ho perso il filo di cosa stavamo discutendo?

  14. Visto che questa discussione sta spaziando su temi molto diversi da quello originale, e che il padrone di casa sembra non avere nulla in contrario, vorrei fare qualche precisazione sul senso della poligamia nel mondo islamico. Si tratta di una pratica che, con grandissima evidenza, e’ stata introdotta essenzialmente per fini di espansione violenta.
    Visto che la ripartizione della nascite tra maschi e femmine e’ fissata dalla Natura, e visto che in una societa’ islamica tradizionale arrivare ad avere rapporti intimi con una donna al di fuori del matrimonio e’ complesso e rischioso, ne consegue che per ogni uomo che mette su famiglia con le sue quattro mogli regolari, ce ne sono altri tre che non solo non hanno famiglia, ma restano proprio e becco asciutto. Questi ultimi, per definizione giovani dai robusti e insoddisfatti appetiti, sono di fatto superflui per il mantenimento della societa’, e possono quindi essere “spesi” senza remore sul campo di battaglia. Inoltre, per loro stessi e’ chiarissimo che l’unico modo per soddisfare i sensi consiste nell’utilizzare le donne dei paesi conquistati.
    Queste considerazioni hanno senza dubbio giocato un ruolo chiave nella fulminea espansione dell’Islam nei primi secoli, e sospetto stia pesando anche in quanto sta avvenendo in Europa.
     
     
     

  15. @84 che consderazioni del menga. Come se i risultati sportivi fossero benedetti dal Signore, se di un certo tipo, o iapirati da Satana, se di altra direzione. Le ragazze del volley non cancellano il fastidio di quegli esseri he ci creano problemi, come, a puro titolo di esempio, quelli che imbrattato le nostre strade cittadine, vedere commenti ad altri articoli. Vi credete superiori perché considerate i vostri sentimenti più nobili e invece siete più stupidi perché state coagendo per una globalizzazione umana che alla fine tritutera’ anche voi. E perché non immaginare, invece, che, fra 30-40 anni, gli europei, ripulitisi delle attuali invasioni,  diranno “e pensare che nel 2024 c’erano perfino dei poveri illusi che ritenevano che i risultati sportivi giustificassero il doverci sorbire i fastidi collaterali dell’immigrazione. Meno male che ci siamo ripuliti sia dell’immigrazione che dei poveri illusi!”

  16. Quando ci si trova a leggere qualcosa che conferma o smentisce le nostre convinzioni, il rischio è quello di considerare che nel primo caso “ha parlato un uomo saggio“, mentre nel secondo uno di una “faziosità vomitevole“.
    Ma l’aver ragione (o torto) non andrebbe confuso con “dice le stesse cose” (o “dice cose opposte“) “di quello che penso io“.
     
    Allo stesso modo, quando si ritiene d’aver ricevuto un insulto, bisognerebbe andare a vedere se, applicando agli altri lo stesso metro che vorremmo fosse applicato a noi stessi, magari a scrivere l’insulto siamo stati proprio noi.

  17. Peccato non poter postare una foto: le ragazze della squadra di volley in festa. Una foto dice più di 290 post. Spero lo faccia Gogna. Alla faccia e a futura memoria: pensa Pierino nel 2024 c’era gente che…..buon Ferragosto

  18. Come tutti gli esseri umani, Carlo ha ragione su alcuni punti e torto su altri.
    Quando ritengo che abbia ragione, gliela riconosco, a prescindere dalla sua indole polemica.
     
    Tanto per farmi capire, le rarissime volte in cui Matteo e Regattin potrebbero aver ragione (notare il condizionale) sarei pronto a riconoscergliela.
    Ma qui si sconfina nella pura teoria astratta.
    😀 😀 😀

  19. Non ho detto che la poligamia non sia un problema. Lo è, ci mamcherebbe, ma non e’ “il” problema che rende impossibile la convivenza con gli Islamici. È uno dei tasselli che determinano il grande problema che, in sintesi, è la loro non volontà di europeizzarsi. Ho detto invece che sottolineare la poligamia addirittura come un risvolto positivo, perché in natura vi sono esempi in tal senso, significa non capire nulla del grande problema di convivenza. Incredibile che sia espressa da un occidentale. Che ci sa a fare costui in Europa, dove lapoligamia è vietata, se gli piace? Che si trasferisca “da loro”, dove però,ops!, non Ci sono tutti gli standard di via dell’Occidente evoluto. Il vero problema, prima ancora che gli “altri”, sono i nostri che pareggiano per gli altri e vogliono che  la presenza degli altri sia imposta a tutti noi.

  20. Nel mio commento 71 ho scordato di menzionare sia i matrimoni forzati a cui sono costrette le povere adolescenti sia l’obbligo del burqa et similia.
    Non è stata una dimenticanza da poco. Per fortuna ha provveduto Expo (77).
     
    Chissà quanto altro ho dimenticato?
    Ah, sí! Gli occidentali non hanno l’usanza di sgozzare gli imam; quello lo fanno i mussulmani coi sacerdoti cattolici, persino dentro alle chiese d’Europa.
    … … …
    CILIEGINA SULLA TORTA
    Come disse quella tipa, le loro usanze diventeranno le nostre usanze.

  21. Carlo, tu pensi che la poligamia non sia un problema per la nostra civiltà.
    Ammesso ma non concesso che ciò sia vero (per me invece è un problema, eccome!), essa è comunque proibita dalla legge in tutti i Paesi occidentali.
    E ritengo che lo sia per l’ovvia ragione che una donna non è un manzo, di cui il maschio dispone assieme ad altri manzi. Almeno, questo è ciò che si pensa in Europa, non nell’Arabia Saudita o in Afghanistan.
     
    La donna è un essere umano con la stessa dignità e gli stessi diritti del maschio.
    Cristo! È necessario precisarlo? Ma siamo matti?
    … … …
    Sono serviti duemila anni e piú di battaglie civili e di sangue per arrivare a capirlo. E ora dovremmo mandare il nostro diritto a puttane perché cosí vuole l’islam?

  22. Non è la poligamia il problema degli islamici… Se ci si focalizza su questo risvolto, non si è capito niente Del problema generale.

  23. Chissa’ se Sanaa e le millemila donne che finiscono sotto un metro di terra perche’ vogliono togliersi un burka o evitare di sposare il cugino sono d’accordo ?

  24. @74 non è che NON conosci il CAI, e che non lo apprezzi, non lo ami. Non solo non sei un caiano, ma sei un anticaino. Che vantaggio ha il CAI ad avere istruttori anticaiani di mentalità? Nessuno, anzi sono un danno per il CAI, a prescindere dalle loro capacità tecniche. Quando, nei protocolli, si dice che l’istruttore CAI deve “descrivere ai suoi allievi il Sodalizio, le sue finalita’, la sua organizzazione”, si intende che ne deve parlare “bene”, perché co si aspetta che egli sia genuinamente caiano di mentalità. Avere istruttori che sottolineano apertamente agli allievi i difetti del CAI non è negli scopi del CAI medesimo. Meglio non averli. Ti faccio anche un esempio “tecnico”. L’impostazione didattica del CAI prevede che si insegni a consultare sistematicamente i bollettini niveo-meteo e si sappia scegliere la sera prima l’itinerario in funzione di quanto dicono i bollettini. Cosi si deve fare e così si insegna agli allievi. Invece tu più volte hai affermato (anche qui sul blog) che non consulti mai i bollettini e che scegli la mattina dove andare perché guardi fuori e..”è la neve che comanda”. Giusto o sbagliato che sia all’atto pratico, il messaggio didattico del CAI e’ molto diverso da come “pensi” e agisci tu. Un istruttore che dica (agli allievi) quello che dici tu è negativo nel quadro didattico delle Scuole CAI. Se vai a un corso per titolati, ti chiedono “fammi vedere cosa insegnerai ai tuoi allievi su come scegliere l’itinerario”: se tu dici quello che scrivi qui, non sei coerente con quanto previsto dal modello didattico  e fai storcere il naso agli esaminatori.  Ti correggeranno, forse non ti sbattono fuori subito, ma intanto se la segnano. Una, due, tre volte… alla fine ti stangano, indipendentemente dalla tua bravura tecnica. E così su tutto il resto… Gli anticaiani non sono utili alla causa caiana. E tu sei l’archetipo dell’anticaiano all’ennesima potenza…  Per questo sono abbastanza convinto che, a prescindere dalle tue capacità tecniche, ti farebbero “sloggiare” dai corsi per titolati…
     

  25. In quanto all’argomento razzismo ho l’impressione che se ne parli troppo spesso in termini di paura di quello che non si conosce, accomunando elementi che tra loro non hanno nulla a che fare al solo scopo di screditare sempre qualcuno.
    Per esempio, capisco il non vedere di buon occhio la costumanza mussulmana di trattare la donna come un essere inferiore, ma condannare la poligamia cosa c’entra? Può fare presa sui soliti benpensanti col giardinetto ordinato intorno a casa, ma si tratta semplicemente di altra cultura. L’aquila è monogama. Il tricheco è poligamo. La natura insegna e l’umano deve rifarsi a schemi che poteri antichi gli hanno imposto.
    Ho un’amica veneta che per anni ha vissuto in un harem perché era la nona moglie di uno yemenita. Stava benissimo, l’aveva scelto lei. Quando non è stata più bene ha lasciato perdere. Il nostro divorzio è forse diverso?
    Mi sembra che la potenza dell’ignoranza provochi danni irreparabili. Vivi e lascia vivere. 

  26. Crovella 63, questa tua convinzione che io non conosca il Cai non so da dove ti giunga. Proprio perché lo conosco molto profondamente ne noto pregi e difetti e ritengo di possedere una normale dose di consapevolezza per non accettare supinamente tutto ciò che mi trovo davanti, come fai tu.
    Sull’eventuale capacità di poter fare l’istruttore, non per meriti tecnici ma storici e culturali, manco mi metto a discutere.
    Vedi caro mitomane Crovella, la differenza tra me e te sta nel fatto che tu ti sei da sempre rivolto a una platea di incompetenti per suscitare in loro l’ammirazione di cui hai bisogno e che hai ottenuto sempre facilmente. Io non ne ho mai avuto bisogno. Ho semplicemente fatto “il mio” quando facevo l’istruttore ai corsi guida che forse non hai idea di come funzionino. Lì ti rivolgi a gente che ha superato selezioni severe (quelle per gli istruttori Cai al confronto sono paragonabili alla trasmissione televisiva Oggi le Comiche, e non me ne vogliate…) e che comunque viaggia su livelli che probabilmente manco ti immagini. In pratica corre molta differenza tra il fare il cantastorie e il fare chi la storia la fa dal di dentro. E non parlo certo di me (altrimenti sarei pure io mitomane) ma di certi illustri allievi che ho avuto, per esempio, a cui se l’avessi raccontata mi avrebbero riso in faccia e sarei stato destituito dalla professione di istruttore.
    Purtroppo il Cai è pieno di Quaqquaraquá che si celano dietro mille patacche (anche di persone in gamba, ma molto poche) e si fanno forti nel rivolgersi a incompetenti totali. Nel professionismo questo non può accadere e inevitabilmente, chi vi opera, acquisisce una mentalità pratica che con quella “estremamente teorica” da Cai, può solo fare a pugni.
    Gli istruttori Cai (ripeto: tranne rari casi) basta vederli per capire che sono quella cosa lì. Pazienza.
    Tu invece sei pregno di convinzioni preoccupanti che al mondo della montagna, ma non solo, possono solo fare male.
    Ritengo di essermi spiegato e non vorrei tornare più sull’argomento. Grazie.

  27. @ 71
    Non so se sia quello che intendi tu , ma quello che ideologicamente viene criticato come “razzismo” in realta’ e’ uno scontro fra culture irriducibili.
    .
    Venire ad abbracciare la cultura europea o italiana , perche’ nel tuo paese le cose stanno andando di merda , e’ molto diverso dal venire ad imporre qui le tue leggi .
    Una si chiama “integrazione” , l’altra “sopraffazione”.

  28. @71 hai perfettamente ragione, per una volta io ho cercato di risultare un po’ più  dolce, faccio già troppo effetto carta vetrata ai  vari woke… Ma la realta è quella che hai descritto tu, papale papale. E noi la “importiamo” come se fosse un preziosità tipo il caviale del Volga… “Mogli e buoi dei paesi tuo”,  dice la saggezza popolare vecchia come il mondo. Lasciamo agli islamici le “loro” terre, in cambio ci lascino vivere sereni a casa nostra. In una sincerità non mi pare un obiettivo razzista e hitleriano

  29. @ 66
    “A me importa poco o nulla il tema se esistano o meno le razze umane. Non è il colore della pelle che crea problemi di convivenza, ma lo stile di vita altrui.”
    Carlo, è vero. Il problema, oltre che NON derivare dal colore della pelle, non può però essere giudicato come una semplice differenza di “stile di vita”. È assai peggio.
     
    Per esempio, nel caso dell’islam abbiamo Stati in cui spesso comanda il clero in modo feroce e c’è la sharia, poi la poligamia, la considerazione infima della donna, gli omosessuali ostracizzati o addirittura impiccati ai lampioni, le ragazze escluse dalla scuola e le adultere lapidate nei Paesi piú integralisti, l’intolleranza totale, una religione che predica l’odio e la guerra santa. Per non parlare del terrorismo islamico: non tutti i mussulmani sono terroristi, ma oggigiorno tutti i terroristi sono mussulmani.
     
    Lo ripeto: non è uno stile di vita differente: è un altro mondo, ostile al nostro e a tutti gli altri. E noi ce lo portiamo in casa.

  30. Caso tipico di false balance.
    Tecnica spesso utilizzata nei c.d. talk-show a puro beneficio dello spettacolo e non certo per dare al pubblico una informazione e comunicazione corrette.
    Ne abbiamo avuti infiniti esempi durante la pandemia e, prima ancora, in tema cambiamento climatico.
     
    Bisognerebbe essere un pò più scafati e cercare di evitare di cadere in queste trappole cognitive.
    Purtroppo, anche il bias di conferma è un pregiudizio potente. Quindi, quando ascoltiamo quello che vogliamo sentirci dire, inevitabilmente le difese si abbassano e la dopamina aumenta, e nelle trappole ci finiamo dentro con entrambi i piedi.

  31. “a chi interessa approfondire quel tema segnalo questo lungo video (1h) di un dibattito condotto dal mio concittadino Alessandro Barbero (che io trovo simpaticissimo) e che vede nel ruolo di sostenitore della tesi che esistono le razze umame, un altro mio conterraneo, Oddifredi, matematico logico. Contrapposto a lui tal Barbujanni. Non fosse altro che per campanilismo, io sto con Oddifredi.”
    E ti pareva. Odifreddi è un logico matematico, il “tal Barbujani” è un genetista. Si direbbe che su questioni relative al concetto di razza abbia qualcosa in più da dire la genetica che la logica matematica (e infatti, Barbujani mette giù evidenza mentre Odifreddi fa il grillo parlante). Ma che importa, tutto si risolve per campanilismo, mica per livello di competenza specifica sull’oggetto in discussione. Avanti così, forza Savoia.

  32. La Parietti ai bei tempi dello sgabello un paio di colpetti li meritava , con o senza tette finte.

  33. Expo: non hai chiarito sulla verginità della Madonna e le tette della Parietti.
    Sono cose che sono ancora al tuo studio??? 

  34. A me importa poco o nulla il tema se esistano o meno le razze umane. Non è il colore della pelle che crea problemi di convivenza, ma lo stile di vita altrui. Nei clandestini c’è poi quasi un’aria di sfida della serie: “non sei tu europeo che hai creato lo stato di diritto? E allora lasciam vivere come voglio.” Cioè come se fossero ancora nel deserto o sugli altipiani, fanno i bisogni siti dalla capanna, con le donne velate e un’organizzazione rigidamene non europea. Volete venire in Europa? Allora europeizzatevi! Ma questo c’entra poco con il tema “razze umane”. La variabili critica per eccellenza è l’islam. Che compora uno stile di vita fastidiosissimo per noi e arduo da estirpare in chi arriva. Con gli islamici e’ impossibile una convivenza senza che diano fastidio a noi europei. Per questo motivo sono contrario all’immigrazione, in particolare irregolare e ho molte perplessità anche su quella regolare, che ha però il vantaggio, per noi, di flussi contingenti. Tutto ciò ha poco a che fare con il tema delle razze umane. Tuttavia a chi interessa approfondire quel tema segnalo questo lungo video (1h) di un dibattito condotto dal mio concittadino Alessandro Barbero (che io trovo simpaticissimo) e che vede nel ruolo di sostenitore della tesi che esistono le razze umame, un altro mio conterraneo, Oddifredi, matematico logico. Contrapposto a lui tal Barbujanni. Non fosse altro che per campanilismo, io sto con Oddifredi.
     
    https://m.youtube.com/watch?v=zd2XJbcRPRM
     

  35. @ Cla
    .
    Le elezioni le decidono gli stupidi quando perdiamo e gli intelligenti quando vinciamo.
    .
    Il Sars Covid 19 lo hanno inventato Putin e Goldfinger , e alcuni ci hanno creduto cosi tanto che sono morti.
    .
    E’ ormai acclarato che l’11/9 lo abbiano inventato Kamala Harris , Trump e il Pentagono.
    .
    Lo sbarco sulla luna e’ stato inventato di sana pianta e ambientato in arizona , e le scoperte Neil Armstrong e Yuri Gagarin erano attori , il 7 ottobre i palestinesi non hanno attaccato nessuno e la terra e’ evidentemente piatta.
     

  36. Crovella:
    ” ma tu credi ancora a quello che esce dalle urne???”
    INCREDIBILE!!!!
    È come credere al covid, alla verginità della Madonna, allo sbarco sulla luna, all’ 11 settembre, alle tette della Parietti ecc. ecc. 

  37. I buonisti confermano di vivere nel paese delle meraviglie, quello di Alice, nulla a che vedere con la realtà. Nelle recenti elezioni europee Vannacci (per il quale io NON ho votato) ha preso 500.000 preferenze e la Salis (che non c’entra direttamente col tema, ma che possiamo assumere come eroina della sinistra radicale, inclusa, buonista, in una parola woke all’ennesima potenza-addirittira la Salis legittima l’occupazione abusiva delle case…!) ha preso 176.000 preferenze. Il rapporto numerico e circa 3 a 1. Stiamo prudenti e diciamo 2,5 a 1. Pur con molta approssimazione, è possibile sostenere che i razzisti bastardi, nel Paese reale, siano circa 2,5 volte i buonisti. Siete così ingenui da aspettarvi che lo spaccato umano che va in montagna sia diverso dalla composizione statistica della realtà generale? Proiettando le statistiche generali, anche in montagna, dovremmo avere i bastradi 2,5 volte circa i buonisti…
     
    No no ho proprio scritto “globalizzazione umano”, cioè l’obiettivo e’ avere esseri umani indistinti e uniformi dal polo nord al polo sud. Può darsi che l’obiettivo finale della globalizzazione umana passi ANCHE attraverso un obiettivo intermedio di sostituzione etnica. Se i “non bianchi” abiteranno indistintamente dal polo nord al polo sud, si otterrà la globalizzazione che farà felice quella sparutissima elite di Bianchi,  capitalisti finanziari, che venderanno lo stesso prodotto in tutto il pianeta. Ma a me importa poco se si transiterà o meno attraverso la sostituzione etnica o si andrà direttamente verso un menage umano, una specie di minestrone umano. Entrambe le situazioni mi disgustano.
     
    Infine Cominetti: faccio specifico riferimento ai corsi per istruttori titolati. Probabilmente sei stato istruttore in tempi ante riforma o cmq quando il quadro non era ancora così definito come oggi. Gli istruttori di allora in certi casi erano molto diversi da quelli attuali, specie se titolati. Se tu leggessi il Manuale didattico de CAI, da me più volte citato, avresti verificato che l’istruttore CAI, insieme a un insieme di altre cose, deve saper illustrare agli allievi il CAI, le sue finalità la sua importanza. Queste come mille altre cose di cultura montana ed anche generale (flora, fauna, storia alpinstica, ecc) sono ugualmente importanti per la figura dell’istruttore CAI tanto quanto sapersi muovere sul terreno o recuperare uno col paranco. Al corso per titolati interrogano anche su queste cose e ti vorrei proprio vedere: se dici quello che pensi del CAI, non incontrerai certo l’approvazione degli esaminatori, anzi…  e’ sulla base di questi elementi che, noostante le tue capacità di progressione, io sono convinto che non passeresti… Buon weekend!

  38. @56
    da un uomo nero e da una donna nera potrebbe quindi nascere un bimbo bianco o giallo. È cosí? Ho capito bene?
     
    Se nasce giallo potrebbe avere qualche problema di salute, poverino, ma se nasce bianco potrebbe far parte di quella percentuale non poi così piccola di albini, o aver ereditato una qualsiasi mutazione genetica che inibisca la produzione di melanina (ciò che dà il colore alla nostra pelle).
     
    Succede, e te lo dice pure Libero Quotidiano, eh. Quindi dev’essere vero per forza… 🙂
    https://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/1027725/palermo-bimbo-bianco-da-genitori-neri-per-medici-e-possibile.html
     
    Per fortuna su certe cose comanda ancora Madre Natura
     
    Bertoncelli, Madre Natura è cosa assai complessa, infinitamente più complessa dei nostri ristretti schemi mentali con cui cerchiamo di descriverla e adattarla ai nostri pregiudizi (e non entro nella questione sesso biologico vs. sviluppo sessuale vs. identità di genere, dove Madre Natura, nel disegnare il mondo, ha dato prova di una meravigliosa ed estrema fantasia, altrimenti non finiamo più 🙂 ).

  39. Bertoncelli, a meno che non si voglia utilizzare la parola “razza” come (improprio) sinonimo per dire etnia o cultura, se si resta sul piano delle caratterizzazioni biologiche il concetto di razza è da tempo destituito di ogni fondamento. Più o meno come il concetto di “calorico” in termodinamica, tanto per fare un esempio. Si pensava (e l’idea ha avuto la sua rilevanza, per la fisica e la chimica del primo Ottocento) che il calore fosse una sostanza, il calorico appunto, e si è poi capito che le cose stavano diversamente e il calorico è scomparso dai concetti fondanti della scienza del calore. Si è a lungo pensato che fosse possibile e utile classificare le varietà umane grazie a specifiche peculiarità biologiche che avrebbero dato un senso alla nozione di razza. Oggi sappiamo che queste pretese sono infondate. Scientificamente, non esiste alcun appiglio per giustificare ancora l’utilizzo di quel concetto. Certo, mentre la parola “calorico” è scomparsa non solo dal linguaggio scientifico ma anche da quello quotidiano, così non è per la parola “razza”. Se è per questo, usiamo ancora, nel linguaggio comune, la parola “etere”, ma nessuno pensa che questo autorizzi a sostenere che “l’etere esiste”. E quindi sì, “le razze non esistono”. E, propriamente parlando, “razzista” è chi usa questo concetto infondato per dividere l’umanità in gruppi biologicamente separati. Non è proibito, così come non è proibito credere al calorico.
    Nota a margine: immagino che alcuni autori e lettori del blog (e qui  non mi riferisco certo a te) potranno tranquillamente ignorare questi argomenti appiccicandomi l’etichetta di “scientista”. Mi consolo pensando che è un problema loro, non mio.

  40. Ezio, ci provo ancora una volta e poi basta.
    ” gli Israeliani ci riescono benissimo e mantengono ben netta la distinzione tra “israeliano” e “ebreo”. Del resto, anche tra gli ebrei della diaspora non mi è mai capitato di sentirne uno definire sè stesso come “seguace della religione ebraica”, ma invece sempre solo come “sono ebreo””
    Non è proprio così. Lo stato di Israele cerca anzi fortemente di attribuire qualunque critica politica all’antisemitismo e all’odio per gli ebrei.
    E questo è razzismo. All’incontrario ma sempre razzismo. Secondo me è anche una politica pericolosa per gli “ebrei” tutti, perché prima o poi (e qualcuno ha già incominciato) inizia a dire: sono sempre i soliti, non sono come noi, in fondo faceva bene a metterli nei ghetti, ecc. 
    Puoi definire qualcuno come di cultura ebraica o di religione ebraica e in breve definirlo “ebreo”, ma se inizi a dire che è ebreo chi è di madre ebrea, cioé che ebrei si nasce, entri in un loop pericoloso.
     
    “Ovviamente, si può e si deve opporsi a qualsiasi tentativo di discrininare gli ebrei in blocco in quanto tali. Ma non si può partire da questo per arrivare a negare che gli ebrei sono un gruppo etnico…”
    Ma quello che fa lo stato di Israele (e in particolare la sua classe politica attuale) è proprio operare e istituzionalizzare un discrimine sugli ebrei in blocco e in quanto tali. Un discrimine positivo, ma sempre un discrimine.
    In particolare volto contro gli “arabi” (altra definizione infondata, incorretta e discriminatoria su base razziale)  ma anche contro tutto il resto del mondo. Se tu vai in Israele non hai gli stessi diritti di un ebreo (a meno che tu lo sia evidentemente)
    In particolare ha il diritto di uccidere 40 mila persone, affamarne 2.5 milioni e distruggere un paese a fronte di 1200 morti (di cui 700 delle forze armate)
     
    Questo presunto diritto, questa eccezionalità invocata, oltre a essere pericoloso in sé, fa si che Israele sia uno stato razzista, ma sopratutto che si senta investito di un diritto divino (il diritto al ritorno, la terra di tutti gli ebrei, dal fiume al mare, ecc.) esplicitamente richiamato e invocato dalla destra. Attualmente al governo.

  41. quando si è incapaci di argomentare conviene tacere: non c’è nulla di male.
    Soprattutto, non bisogna pretendere di aver ragione incominciando a offendere a vanvera solo perché non si è stati in grado di capire ciò che si è letto
     
    Sono proprio d’accordo con te, Bertoncelli.
     
    Vallo a dire anche a colui che ha scritto queste parole:
    “Ma voi non capite che la faziosità vi ha accecati? Non vi rendete conto che ve ne siete usciti con scempiaggini astronomiche, che negano la realtà e vanno solo a vostro scapito?
    In particolare, le frasi di Balsamo sono un capolavoro:
    “Tu, Bertoncelli, sai forse qualcosa di più preciso di quanto riportato dai media ?Conosci l’accusato o qualcuno della sua famiglia ?”
    Giunti a questo punto di faziosità vomitevole, preferisco discutere col mio gatto: in quanto a onestà intellettuale vi batte dieci a zero.
     
    Ah, Bertoncelli Bertoncelli…
    Enunciare nobili princìpi e pretendere che vengano seguiti dagli altri è facile.
    Applicarli a noi stessi lo è un pò meno…

  42. Luciano, quando si è incapaci di argomentare conviene tacere: non c’è nulla di male.
    Soprattutto, non bisogna pretendere di aver ragione incominciando a offendere a vanvera solo perché non si è stati in grado di capire ciò che si è letto.
     
    In tuo onore propongo il quinto slogan del Socing:
    Il RAGLIO È POTERE
    … … …
    E con questo chiudo col Regattin. Non ne vale la pena.

  43. Bertoncelli, stai delirando, ascolta un consiglio: se non vuoi rinunciare alla tua vena razzista almeno evita di fare figure da ignorante scrivendo bestialità come quella al 256.

  44. Dato che le razze NON esistono, da un uomo nero e da una donna nera potrebbe quindi nascere un bimbo bianco o giallo. È cosí? Ho capito bene?
     
    A questo punto bisogna aggiornare gli slogan del Socing (= Socialismo Inglese, 1984, George Orwell), portandoli da tre a quattro:
    LA GUERRA È PACE
    LA LIBERTÀ È SCHIAVITÚ
    L’IGNORANZA È FORZA
    IL NERO È BIANCO
     
    P.S. Per fortuna su certe cose comanda ancora Madre Natura, non il Socing progressista.

  45. Crovella su di me hai ragione. 
    Se come guida promettessi sicurezza sarei un delinquente. 
    Se il Cai mi facesse istruttore (a parte che lo ero già) secondo i tuoi concetti, il tetto di Via Petrella crollerebbe.
    L’importante è divertirsi.
    Poi si crepa.

  46. Bertoncelli: è più che evidente che nella Costituzione la parola “razza” è usata per semplicità.
    Cosa avrebbero dovuto scrivere altrimenti?
    “Senza distinzione potrei il colore della pelle”?!?
     
    Basta leggere gli atti. 

  47. I Costituenti, Padri della Repubblica, erano evidentemente una marmaglia di ignorantazzi
     
    Bertoncelli, la nostra Costituzione va (andrebbe) letta tenendo conto del contesto storico in cui è stata scritta.
    Ovvero subito dopo la caduta del regime fascista, durante il quale il concetto di razza era stato ampiamente utilizzato per giustificare la discriminazione delle minoranze (fra cui anche quella “negra“, con buona pace di Crovella checontinua ad attribuire la connotazione negativa di questo termine ai c.d. woke).
     
    Inserire la parola razza nell’articolo 3 è stato un modo per condannare esplicitamente e categoricamente ogni forma di discriminazione basata su questo concetto, che aveva avuto conseguenze così devastanti durante il regime fascista.
     
    Oggi, il concetto di razza è (o dovrebbe essere) superato sia dal punto di vista sociale che da quello scientifico, dato che le differenze biologiche tra gli esseri umani non giustificano alcuna forma di discriminazione.
     
    Si può quindi affermare che le razze non esistono. Esiste, invece, ancora qualche razzista. E s’è visto.

  48. Ohibò, Luciano, hai ragione tu! Quindi possono esistere razzisti e antirazzisti senza che esistano le razze.
    Orsú! Avverti i progressisti di eliminare cotanto obbrobrio dalla Costituzione. 
     
    P.S. I Costituenti, Padri della Repubblica, erano evidentemente una marmaglia di ignorantazzi. Se all’epoca ci foste stati tu e Matteo, non saremmo a questo punto e Krovellik – razzista e pure fascistone – sarebbe in gattabuia a meditare sulle sue colpe. 

  49. “la vaccata suprema è cercare di definire un ebreo, semplicemente perché non è possibile.”
    Affermazione abbastanza curiosa, visto che gli Israeliani ci riescono benissimo e mantengono ben netta la distinzione tra “israeliano” e “ebreo”. Del resto, anche tra gli ebrei della diaspora non mi è mai capitato di sentirne uno definire sè stesso come “seguace della religione ebraica”, ma invece sempre solo come “sono ebreo”, “I’m a Jew”. E del resto, come già accennato i nazisti purtroppo ci riuscivano benissimo.
    Ovviamente, si può e si deve opporsi a qualsiasi tentativo di discrininare gli ebrei in blocco in quanto tali. Ma non si può partire da questo per arrivare a negare che gli ebrei sono un gruppo etnico dalle caratteristiche ben precise che mantiene e difende la propria specificità da svariate migliaia di anni, che gli appartenenti a questo gruppo definiscano sé stessi come “ebrei” (in italiano), e che il termine non ha perciò alcuna connotazione negativa.
    Connotazione che invece ci sarebbe se, per assonanza con l’inglese, rispolverassimo il termine “giudio” per indicare l’appartenza etnica (“Jew”), usando invece “ebreo” (“Hebrew”) in senso culturale/religioso. I significati delle due espressioni sono invertiti tra l’italiano e l’inglese, e “giudio” è un termine spregiativo sul piano religioso (i “perfidi giudei”).

  50. “D’altra parte, senza le razze non esisterebbero neppure razzisti e antirazzisti. Dico bene?”
    .
    Bertoncelli se esistono i terrapiattisti non è che di conseguenza la Terra sia piatta. Non è così difficile.
     

  51. D’altra parte, senza le razze non esisterebbero neppure razzisti e antirazzisti. Dico bene? 
     
    P.S. A me lo insegnò un mio vecchio amico, il maresciallo Jacques de La Palice, all’epoca in cui combattevo nella campagna di Francia. Che tempi! 
     
     

  52. E quindi? Questo forse significa che le razze esistono? La Costituzione Italiana come prova l’esistenza delle razze? E quella americana come prova dell’esistenza di Dio?
     
    Dà retta vai a rinfrescarti che alla nostra età il caldo può essere pericoloso! 🙂

  53. @ 45
    Matteo, bisogna leggere l’articolo 3 della Costituzione, che fa parte dei Princípi Fondamentali. Lí si menziona la parola “razza”.

  54. Come al solito Crovella sbagli completamente analisi e giudizi: il gioco del calcio è diventato abbastanza noioso perché è diventato iperatletico e lo è diventato perché i calciatori devono sopportare ritmi impensabili vent’anni fa (3-4 partite alla settimana, stagione lunghissima, ecc.) perché le società fatturino.
    Vale anche per altri sport, comunque, il tennis in primis.
     
    La tua invenzione “la globalizzazione etnica”  (forse avresti voluto scrivere sostituzione, ma ti sei accorto che non stava in piedi?) non c’entra niente: oggi un Maradona, un Del Piero o un Rivera non arriverebbero mai in serie A.
     
    Ma il giudizio più assurdamente campato per aria è quello sulla capacità come guida di uno come Cominetti, che ha portato un cliente sul Torre…giudizio poi dall’alto della scienza di uno che come massimo risultato è essere istruttore di scialpinismo!
    Ti starà anche sul culo, ma vediamo di rimanere almeno per terra!

  55. @40 Ho fatto l’esempio del calcio, ma il concetto vale per tutti gli sport. Ormai domina OVUNQUE la ricerca del denaro e ogni espediente, compreso quello che io chiamo il doping etnico, è finalizzato a tale obiettivo. non stupiamoci se sempre più “uomini” diventeranno donne (transessuali). Esempio per capirci: per vincere i 100 piani maschili hanno impiegato circa 9,80 secondi. Le donne corrono i 100 piani in 10.50 e oltre (mi pare record mondiale femminile sia 10,49). Un maschio che corre in 10 netti non entra nemmeno nella finale MASCHILE delle Olimpiadi. Se si “fa” femmina, con 10 netti vince a mani basse. Vedrete che avremo sempre più donne androgine, extra testosteronate, che saranno il risultato di manipolazioni e7o cambiamenti di genere per vincere le gare. In pratica un doping di genere. E perché non immaginare che si arriverà addirittura a programmare truffe del genere? In fondo l’URSS e la DDR facevano mettere incinte le loro atlete, prelevavano del sangue (che, con la gravidanza avviata, contiene determinate sostante “rinforzanti”, non chiedetemi quali) e lo congelavano, poi le facevano abortire e infine, a ridosso delle gare, facevano loro delle trasfusioni per reimmettere il sangue prelevato in precedenza. Quando si è scoperto tutto ciò, è stato vietato, ma intanto fino alla scoperta, la truffa è stato perpetrata e chissà quante vittorie sono state ottenute con tale strategia, in particolare delle tedesche dell’est (al tempo fortissime nel nuoto e poi, chissà perché, praticamente sparite). L’occasione fa l’uomo ladro (e anche la donna). Tutto il mondo è paese. Lanci la prima pietra chi è senza peccato. E nello sport, anche quello olimpico (che dovrebbe esser scevro di ogni tornaconto materiale), ormai gira tantissimo denaro. Non c’è da stupirsi se qualcuno (non necessariamente solo gli italiani) persegua quello che io chiamo il doping etnico. A buon intenditor… Ciao!

  56. “[…] le razze non esistono”. 
    Informo il popolo progressista che, se le razze non esistono, devono cambiare la Costituzione della Repubblica Italiana.
    P.S. A proposito di cagata pazzesca…
    😀 😀 😀
     
    P.P.S. Ezio, mi dispiace correggerti:  trattasi non di vaccata, ma di cagata. Il concetto comunque è il medesimo.

  57. Ezio la vaccata suprema è cercare di definire un ebreo, semplicemente perché non è possibile.
    Semplicemente perché le razze non esistono e cercare di sostenere che invece esistano oltre che falso, è anche pericoloso. Eè essere razzisti
    Quindi si è di religione ebraica o di cultura ebraica.
    Il governo di Israele è palesemente razzista su fondamento pseudo-religioso, come è fondata su una sostitutio di significante tutto il tuo sproloquio: intendo dire se non è possibile definire un ebreo (e quindi una ebrea) tutta la sua discendenza mitocondiale matrilineare è nulla.

  58. . Oggi con la globalizzazione etnica siamo arrivati al piattume generale. Tutte le squadre giocano ormai nello stesso modo: una noia mortale

    Crovella, oggi il calcio è un piattume perchè l’aspetto economico, i soldi, i giochini finanziari, le scommesse,  hanno preso il sopravvento sui valori calcistici, sulle emozioni, sul gioco sano.

  59. Apprendo con notevole sorpresa che il termine “ebreo” ssrebbe offensivo, e che andrebbe sostituito con “di religione ebraica”. Si tratta, tanto per fare una citazione dotta, di una “vaccata pazzesca”, dato che i due termini non sono affatto sinonimi.
    A parte la tragica esperienza storica della persecuzione nazista contro gli Ebrei, che li identificava come tali unicamente su base etnica e senza alcun riguardo alla loro religione (praticanti, atei o convertiti al  Cristianesimo erano perseguitati esattamente allo stesso modo), in termini contemporanei l’elemento determinante è rappresentato dalle politiche di Israele. Israele come noto definisce sè stesso come “The home of the Jewish people”, la casa del popolo ebraico, ma non fornisce alcuna definizione laica (cioè a-religiosa) circa chi o che cosa sia un Ebreo. Però per quanto riguarda l’ “aliya”, cioè il diritto di qualunque Ebreo di trasferirsi in Israele e riceverne automaticamente la cittadinanza, lo stato (che pure si definisce laico) segue strettamente i criteri del rabbinato. A sua volta quest’ultimo, per essendo per definizione un’autorità religiosa, riconosce come Ebreo ESCLUSIVAMENTE chi è figlio di madre ebrea, senza alcun riguardo alla sua religione. Un Ebreo (così definito) rimane tale anche se si converte ad un’altra religione, e di converso un non-ebreo non può in alcun caso diventare  tale anche se si converte all’ebraismo.
    Si tratta quindi, per diretta definizione delle stesse autorità israeliane, di un termine  su base strettamente etnica (discendenza matrilineare mitrocondriale), e senza alcuna valenza religiosa.

  60. @36 Se per caso ti riferisci a me, dimentichi che le mie posizioni sono note pubblicamente da decenni e non credo di essermi mai nascosto o defilato neppure in questa sede. Altrettanto dicasi per le mie preoccupazioni sul tema specifico del “doping” etnico”: non ho tempo per andare a cercare un articolo che, a memoria, mi pare fu pubblicato qui 3 anni fa (le Olimpiadi di Tokyo si sono tenute nel 2021, per il rinvio del Covid), ma mi pare proprio di aver già pubblicamente espresso che l’allora podio dei 100 piani prevedeva di fatto tre atleti “simili”, di cui uno di nazionalità italiana (al tempo Jacobs, oro), uno di nazionalità statunitense e uno di nazionalità giamaicana. Altro che “confronto fra popoli”: poteva essere il podio di qualsiasi gara interna di un qualsiasi paese del mondo globalizzato. Discorso molto diverso quando a vincere era Pietro Paolo Mennea, la Freccia del Sud, che batteva gli americani e il sovietico Borzov. Io sono convinto che il “cambiamento” che si sta perpetrando nel mondo dello sport (tutto, non solo dell’atletica) sia forzato (oserei dire: programmato) per tornaconto personale, sia dei paesi che dei singoli atleti, e quindi è una forma di doping. Doping etnico, lo chiamo io.

  61. Il mi commento precedente è risposta a Cominetti
     
    ebreo un insulto? siete proprio fuori di zucca.
     
    Il tema cardine su cui dibatto non è il diritto dei figli di Giotex ad avere la cittadinanza italiana né a praticare sport come qualsiasi altro bambino. Il punto saliente è un altro e, ottenebrati come siete dai paraocchi buonisti-woke-politically correct, non lo cogliete per nulla. Nel mondo dello sport si sta perpetrando (direi da 20-25 anni) una forma particolare di doping striscante, che io chiamo “doping etnico”. Non solo in Italia, beninteso, anzi probabilmente da noi è in forma attenuata rispetto ad altri paesi. Ma è un problema di trasparenza dei risultati sportivi. I campionati del mondo di calcio (in subordine quelli europei) erano nati per un sano e cavalleresco confronto di scuole calcistiche diverse, a loro volta figlie di popoli diversi, con storie diverse e culture diverse: l’astuzia degli italiani, la regolarità dei tedeschi, l’enfasi agonistica degli inglesi, l’estrosità dei brasiliani (anche quella degli argentini, seppur diversa) ecc. Oggi con la globalizzazione etnica siamo arrivati al piattume generale. Tutte le squadre giocano ormai nello stesso modo: una noia mortale. Non c’è da stupirsi: il mondo globalizzato, che piace tanto ai woke, è un mondo uniforme, dove le diversità sono per definizione piallate. Una noia mortale, se non per i pochi capitalisti finanziari che godono come ricci perché vendono lo stesso articolo dalla Groenlandia al Sud Africa. E i woke 8nonché la sinistra in generale) senza rendersene conto, “lavorano” per quell’obiettivo.

  62. Ne abbiamo già parlato tanto in passato ma purtroppo invano.  Basterebbe non insultare la persona ma contestare anche duramente quello che dice. Evidentemente c’è meno gusto. Comunque c’era da aspettarselo che su questo tema si scatenasse la tempesta ormonale. Si sarebbe potuto discutere dell’evoluzione delle campagne pubblicitarie dell’abbigliamento sportivo, magari confrontandole con quelle del passato, e farci su qualche considerazione, perché comunque anche nell’andare in montagna c’e molta rappresentazione e spettacolo e la pubblicità influenza ed è influenzata, c’è stato qualche tentativo in questa direzione ma la trappola emotiva contenuta nell’immagine simbolo era li’, pronta a scattare e a generare un flusso abnorme di commenti. Non è la prima volta. Però comunque non è stato inutile a mio parere. Ha fatto emergere anche in questo ambiente cosa bolle sotto la superficie e di solito si preferisce non vedere. In questo senso Gogna ha fatto opera meritoria. Nulla ci è risparmiato, è inutile farsi illusioni, non ci sono baie protette o nicchie ecologiche nelle quali rifugiarsi,  anche la comunità che gira intorno alla montagna, come Roma,  è Santa e Dannata.

  63. Intendo dire che tutto è relativo: tu mi consideri un coglione così come io ti considero un coglione (e non da oggi, direi da che ti ho conosciuto qui sul blog). Non sono scandalizzato né offeso del tuo parere sulla mia persona, ma tale parere non incide minimamente sul mio pensione e sul mio agire, perché è ovvio che uno come te elabori una visione negativa e “coglionesca” della mia personalità. Trattasi di un giudizio inquinato dalla tua frustrazione di fondo che è quella che non  ti senti “a posto” nella società istituzionalizzata. E’ chiaro che uno come me, che invece è la quintessenza dell’istituzionalizzazione, ti appaia un coglione. Ma il tutto è relativo e ogni giudizio sulla personalità  si accompagna a un pari giudizio in direzione opposta.
     
    In effetti, senza legarmi a te (non ne ho proprio desiderio, perché non mi dai idea di “sicurezza” che in genere provo quando parlo con una guida…), sarei molto curioso di vederti all’opera con i clienti. Se vai in montagna come racconti nei tuoi scritti, sei l’antitesi dell’archetipo della “sicurezza”. Ovviamente non c’entra nulla la capacità tecnica di superamento delle difficoltà, sia su roccia che su ghiaccio che in sci. C’entra come gestisci un gruppo (nel tuo caso di clienti, nel mio caso di allievi): l’idea che mi sono fatto di te, basata ESCUSUIVAMENTE su quanto racconti, è antitetica rispetto ai cliché di sicurezza cui sono abituato in quanto istruttore (per tale motivo io sono abbastanza convinto che se tu ti presentassi ai corsi da titolato, nonostante le tue capacità tecniche di progressione, non li passeresti… in più ti metteresti a fare il ribelle per far incazzare la gente e questo non ti avvantaggerebbe).

  64. “a fine Olimpiadi faremo i conti e vedremo quante mediaglie sono 2italiane” e quante falsamente italiane”
    .
    Bertoncelli, sottoscrivo quel commento sul fasciorazzista Crovella a piene mani. 

  65. Crovella, la tua risposta al mio commento 20 non c’entra nulla. Ti da fastidio come la penso e mi dai della guida squinternata. Ma cosa significa? Neppure a me fa piacere legarmi con persone che non mi piacciono o che danno segni di squilibrio. Quindi stai tranquillo che l’ipotesi che ci si ritrovi legati alla stessa corda è così remota che faremo prima a morire.
    A differenza di ciò che sostieni, io sono una persona molto equilibrata e riflessiva, ma non perché faccio la guida, ma perché mi rendo conto di cosa mi accade attorno e lo valuto profondamente. 
    Consiglio di curarti la tua mitomania galoppante.

  66. “Crovella, […] sei una merda umana, sei lo schifo più assoluto, sei solo immondizia.”
     
    È possibile evitare di dover leggere simili insulti nel GognaBlog? Grazie.

  67. 13) Roberto, un saluto anche a te.
    Anche io mi domando se la merda è un bene farla emergere, oppure fare in modo che se ne stia rintanata nelle fogne più profonde ed ermetiche a prova di puzza.
    Quanto alla scuola di montagna. Sono dell’idea che se  sei nato s…..o, cresci s…..o e morirai s…..o .
     

  68. Rispondevo a giotex: Messner se fosse stato un atleta di uno sport olimpico (o cmq che si pratica in uno stadio, in un luogo fisico ben delimitato e non sui 8000 himalayani) NON credo proprio che avrebbe optato per la nazionale italiana, a leggerlo non dà impressione di “sentrsi” appartenente all’Italia. Non lo accuso, anzi lo capisco. quindi citarlo come esempio di italianità è completamente sbagliato. così come è sbagliato citare Claudio gentile: nato a tripoli da genitori originarti di Noto (Sicilia), non c’entra nulla con il tema in questione, Sparate cazzate a vanvera e, dall’ultimo intervento di giotex, emerge chiaramente perché egli sia così sensibile sul tema. Comprensibile, ma NON è la sua sensibilità che deve diventare la bussola della società. Non è quindi una “merda” colui che esprime argomentazioni che vanno al di là dei coinvolgimenti personali. che invece inquinano le valutazioni in merito.

  69. E che me ne frega se Messner non si sente italiano!!
    Si sentirà tirolese. E allora quale è il problema?
    Le differenze culturali sono una ricchezza. L’Italia è nata dall’incontro delle differenze culturali, dal loro mescolarsi.
    Te Crovella, ti senti italiano oppure sabaudo, come hai sempre sbandierato?

  70. Crovella, io ho sposato una donna extracomunitaria, ho due figli nati in italia ma bastardi, meticci, classe b..  sei una merda umana, sei lo schifo più assoluto, sei solo immondizia

  71. @21 ma senti chi parla! io non riesco a capire chi possa scegliere lucidamente di affidarsi a te in montagna: non mi è mai passato per la testa di assoldare una GA (piuttosto preferisco fare una via di III-, se quello è il livello del mio allenamento di quel frangente), ma se dovessi farlo, scelgo una guida con la testa sul collo e i piedi per terra, una che mi trasmetta “sicurezza” e non uno squinternato che vive solo nel sentimento di ribellione verso la società istituzionalizzata perché non gli piace tale società (che probabilmente l’ha effettivamente rifiutato).

  72. Ma che pensate che i vari Jacobs & C vestano la maglia azzurra per amor di patria? O perché innamorati dell’Inno di Mameli? Ma siete proprio degli illusi! Tutti quelli lì hanno optato per la nazionale italiana perché nell’altra (quella del paese dell’altra loro nazionalità) non avevano un minima chance, neppure di andare alle Olimpiadi. A Jacobs qui da noi stendiamo il velluto rosso sotto ai piedi,  lui fa il bello e il cattivo tempo, frigna, fa i capricci, viene mantenuto lavato e vestito, lo portiamo di qua e poi di là. Se fosse un atleta USA dovrebbe partecipare ai Trials e classificarsi fra i primi tre (e non è così sicuro), sennò addio partecipazione alle Olimpiadi. SVEGLIA! Mutatis mutanjdis vale lo stesso per quasi tutti gli altri/altre in analoghe situazioni, compresi i calciatori professionisti. Ricordo un calciatore brasiliano di una quindicina di anni fa, tal Amauri, attaccante, ha fatto un paio di stagioni buone nel Parma, poi lo ha acquistato la Juventus, credendolo il centravanti del futuro. In quel frangente, scoperto un suo nonno (o forse un bisnonno) italiano, la Federazione (FIGC) ha fatto quasi carte false  per italianizzarlo e farlo giocare in nazionale. Quando ho visto che il Brasile non ha fatto resistenze a tutto ciò, mi son detto “sta a vedere che i brasiliani sanno che costui è una pippa”. Di fatti sia nella Juventus che con la maglia azzurra, si è presto rivelato una vera pippa: è rapidamente scomparso dai radar. Evidentemente, sotto sotto, lui lo sapeva, sennò col piffero che rinunciava a giocare per il Brasile: se avesse avuto i galloni per la nazionale verde-oro, mica ci avrebbe rinunciato. Sapeva che i brasiliani non lo avrebbero neppure convocato e quindi si è accasato con la nazionale italiana. Jacobs? Nella nazionale USA di atletica forse non sarebbe neppure riuscito a qualificarsi per andare a queste Olimpiadi. Se sapesse di potersi comportare nella nazionale USA la “stella” che è qui da noi, state certi che avrebbe preferito la nazionale USA.
    E poi: andate a chiedere a Messner se si “sente” italiano!

  73. @20 Cominetti
    .
    “Woke” e’ solo un po’ piu’ preciso di:”Fascista”.
    Un termine che per molti progressisti vasu tutto….
    🙂

  74. @ 21 Solo in quel caso il tuo inconcludente aprire bocca porterebbe qualcosa…

  75. “Una discussione ha bisognodi FATTI”
     
    Mi spiace doverti dire che fatti non significa sotto influsso di sostanze psicotrope

  76. Woke è come No-vax: termini generalisti che inglobano categorie di persone anche molto diverse tra loro ma che hanno qualcosa che non piace a chi questi termini li ha coniati e li usa.
     
    Sinceramente trovo che chi butta nel calderone woke tutti quelli di cui non condivide le idee (che però neppure tra di loro concordano) sia un grandissimo ignorante e fondamentalmente uno che “non ci arriva” ma che è convinto di avere ben chiara la situazione.
    Tra chi frequenta questo blog, Crovella è il massimo rappresentante di questa corrente e il fatto che neppure lui stesso se ne accorga è preoccupante.
    Mai visto esempio più esplicito di stupido volonteroso. I più pericolosi.

  77. @ 17
    Un par di palle lo dico io !
    .
    I commenti vanno visti , e le opinioni predigerite da qualcun’altro le lascio a te , se no sarei in strada mezzo a mille idioti a manifestare per la palestina.

  78. @ matteo
    La tua appartenenza.
    Una discussione ha bisognodi FATTI , non di un coglione che dice “specchio riflesso” e non vede a un palmo dal suo naso.
     
     
     
     

  79. Expo:

    Ho usato volutamente il ternine “negativi” perche’ l’estensore dell’articolo con “nonchalance” ci ha tenuto velatamente a fare capire chi erano i buoni e chi i cattivi : commenti positivi ok , e quelli negativi sono “razzisti”. Di qui quelli che pensano / votano bene , di la’ la merda…

    Sfumature……

    Sfumature un par di palle, come dicono alla Sorbona.
    I commenti razzisti sono proprio razzisti, non “negativi” e, sì, mi spiace per te, sono merda.
    Chi non vuole sembrare una merda, eviti di comportarsi come una merda.
    Simple as that.

  80. larissa iapichino e’ italiana o meno, secondo i vostri standard?   jacobs no, e’ yenkie alla fine la sborra del negro conta piu dell’ovulo della bresciana, che poi …insomma una che va con i negri!!!! italo svevo? sinner? e’ italiano? il sud tirolese messner? no dai, manco parla italiano…e comici?  lo abbiamo naturalizzato?e claudio gentile? no claudio gentile e’ nato in africa da genitori africani dai!!!!!

  81. Espo, l’unica cosa che tu sei in grado di confutare è l’appartenenza ad una specie intelligente

  82. Il puzzo di escrementi che esala dai commenti di questo post è insopportabile.

  83. Caro Alberto ( & Matteo)  com’era quella bella frase: “la montagna scuola di vita” ? Ma de che! Ognuno porta su quello che è giù, cacca compresa, che poi spande, secondo il consiglio che ci è stato pedagogicamente indicato: a volte la spande su, a volte la porta giù, a volte la spande virtualmente. È un prodotto umano e quindi fa parte di noi, dovremmo accettarla, anzi secondo Gogna (con il quale ci siamo in passato rispettosamente confrontati avendo opioni diverse in proposito) dobbiamo farla emergere per essere consapevoli della sua esistenza. Pero’ diciamo la verità, anche se oggi si assiste ad una sua rivalutazione anche intellettuale e politica, puzza sempre un po’. Aurevoire nel Regno del Marmo. 

  84. I patetici sono coloro che non si rendono conto che, andando avanti così, a sostenere un mondo globalizzato tutto uguale e perfettamente uniforme, chi alla fine vincerà sarà il grande capitalismo finanziario internazionale. Quello che venderà lo stesso prodotto dall’Alaska a Tahiti. Cioè quei soggetti che voi, woke e sinistrorsi vari, odiate visceralmente e che vorreste combattere attraverso la globalizzazione, senza capire che proprio il vostro aiuto verso la globalizzazione favorirà le élite finanziarie a dominare economicamente il pianeta a scapito di tutti. Loro, i capitalisti internazionali (pochi di numero) faranno soldi a palate sulla pelle di tutti (compresa la vostra) e voi li state aiutando…

  85. Confutati ad uno ad uno gli argomenti , riparte l’ideologia da centro sociale…
    .
    YAWN 

  86. Non solo siete patetici, oscurantisti, razzisti, ma fate anche ribrezzo. Il mondo vi seppellirà, come è giusto che sia.

  87. Anzi mi è venuta in mente una strategia ancora più sottile e raffinata. Storniamo dai conti pubblici una “certa” cifra globale (non leggerissima…), andiamo in giro per il mondo, assoldiamo a pagamento vari esponenti maschili delle tipologie umane più adatte ai diversi sport, paghiamoli perché ingravidino donne italiane (magari a loro volte pagate con altri fondi prelevati dai conti pubblici), così fra 20 anni disporremo di tanti campioni top level in ogni disciplina e vinceremo il 100% delle medaglie olimpiche. Una strategia che neppure la DDR di Honecker si sognava…

  88. “non sono frutto di vere vittorie italiane”
     
    Oltre i confini del patetico…

  89. @2 Se ti riferisci a me, sbagli. Io NON dico assolutamente che dobbiamo vantarci per le tante medaglie vinte, anzi!, perché moltissime (temo, ad analizzarle bene, circa il 75%-80%) non sono frutto di vere vittorie italiane. Pietro Paolo Mennea correva velocissimo, ma il suo era talento innato e frutto al 100% di italianità: di nascita, di crescita umana, di organizzazione sportiva. Di quelle vittorie ero felice e gioivo. Che vinca Jacobs non me ne frega niente: Jacobs corre veloce perché nel suo sangue c’è il DNA del padre, un marines USA di colore. Si sa che gli atleti di colore corrono veloci. Di fatti nei 100 piani vincono o i neri USA o i giamaicani o vari altri caraibici et similia (Trinidad e Tobago ecc). Così come nel fondo vincono i neri del Kenya, dell’Eritrea e dell’Uganda. Così come nei lanci (martello, peso ecc) vincono europei dell’est, russi, moldavi, rumeni. Cisì come nei salti vincono cubani e altri a loro vicini. Allora facciamo così: assoldiamo, con varie manovre burocratiche, neri USA/giamaicani per le corse veloci e poi neri kenyani ecc per il fondo e poi est europei per i lanci e poi cubani per i salti, poi li vestiamo tutti con la maglia azzurra e alla fine l’Italia vincerà (falsamente) il 100% delle medaglie dell’atletica. Poi replichiamo, mutatis mutandis, le stesse cose in ogni altro sport e così vinceremo il 100% delle medaglie olimpiche. Ma che “vittorie italiane” saranno mai? Solo frutto di “gioco delle tre carte”… quindi evitiamo di toccare questo tasto. I veri problemi da risolvere per l’Italia, per i cittadini, non sono quante medaglie vincere ma quelli che ho già elencato.

  90. @ Alberto Besassi
    .
    La tua e’ la stessa cosache non capisco degli “sportivi”della Gazzetta….
    .
    Ogni giorno chiedono a babbo o al presidente della squadra di comprargli uno straniero piu’ grosso , piu’ caro e piu’ bello….
    .
    Ma anche Esticazzi !!!
    .
    La medaglia mica l’ho vinta io !
    Ho solo trafficato per mettere un campionein squadra.

  91. In Via Padova vedo ……una meravigliosa evoluzione !
    .
    Anche nelle bainlieus parigine e nei sobborghi di Rotterdam le cose vanno sempre meglio !
    .
    Cit. ” In culo vi entra , in testa no !”

  92. Poveri vecchi coglioni, incapaci di capire quello che cambia, Alberto, di evolvere.
    Anzi incapaci di concepire che un cambiamento sia anche solo possibile.

  93. La cosa pazzesca dei woke, oltre a quella (già descritta) che collaborano con quelli che, fra 30 o 50 anni schiavizzeranno anche loro (e se non loro, i loro figlie e nipoti, quanto meno intesi in senso “generazionale”, se non hanno figli anagrafici), e che i woke sono anche degli ottusi adoratori di un mondo globalizzato, tutto uguale. Non si rendono conto, i woke, che agiscono a favore di quello che è l’interesse supremo del capitalismo finanziario, cioè poter vendere lo stesso prodotto (nella fattispecie il capo tecnico, ma vale per qualsiasi cosa) dall’Alaska a Tahiti.
    Per tanto: woke = cretini al quadrato, la prima perché sono sostenitori di chi li schiavizzerà in futuro (se i, loro “amici” diventeranno i padroni dell’Europa) e la seconda perché facilitano l’azione del grande capitalismo internazionale che gode come un riccio se il mondo diventa tutto indistinto e uniforme. 

  94. 99 ) Matteo
    Ma se non ci fossero certi “negri” come sarebbero i medaglieri di tante nazioni del civilissimo occidente?
    Che strano, ci si fa grandi per le medaglie vente, ma poi a chi ha permesso di vincerle gli si fa notare che non ha la fisionomia dell’italiano.

  95. @ 97
    .
    I tedeschi dicevano che noi italiani combattiamo le partite di calcio come guerre , e le guerre come partite di calcio…
    .
    Personalmente non ho problemi con Egonu , Jacobs et alii , ne per la pletora di mercenari esteri che giocano al calcio in Italia.
    .
    L’integrazione pero’ non e’ avere un Tyson che sbarca dal motoscafo dello scafista e vince le olimpiadi con orgasmi dei burini da gazzetta , l’integrazione e’ un Tyson che rispetta le procedure e le leggi italiane , parla italiano , ragiona come un italiano , e nel tempo diventa indistinguibile da un italiano.
    .
    I nostri “quartieri arcobaleno” vengono fatti passare per integrazione ma sono esattamente il contrario.

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