Eccesso di soccorso

Dal 20 agosto 2016 lungo il tracciato dell’Alta Via numero 7 risultava dispersa Janna Schneider, 39 anni, di Münster (Renania Settentrionale-Vestfalia, Germania). Dopo la conferma da parte dei parenti della donna sulle sue intenzioni di percorrere proprio quell’itinerario, i soccorritori si sono trovati alle 8 di mattina del 21 agosto al rifugio Carota: dopo essersi divisi in squadre, i soccorritori sono stati trasportati nelle zone di ricerca dall’elicottero del SUEM di Pieve di Cadore e da quello dei Vigili del Fuoco. Le ricerche non hanno avuto purtroppo esito, sono passate settimane nelle quali è stato ritrovato il cellulare della donna e si è stabilito che era sua l’auto con targa tedesca parcheggiata al rifugio Dolada, a Pieve d’Alpago.

Joanna Schneider. Foto: cortesia CNSAS
eccessosoccorso-14107742_1438618079498296_4375581637459383837_o

 

Il 12 settembre a seguito di richiesta dei familiari, un elicottero privato con a bordo una guida alpina, componente ed ex capostazione del Soccorso alpino dell’Alpago, aveva effettuato una nuova perlustrazione lungo l’Alta Via numero 7, concentrando l’attenzione sulla ferrata Costacurta del Monte Teverone: alcuni escursionisti avevano infatti detto di aver visto qualcosa di giallo. Il soccorritore si è fatto sbarcare all’uscita del percorso attrezzato e, dopo un tratto, si è calato fino a vedere 40 metri più sotto la macchia gialla, non apparsa chiaramente durante il sorvolo. Si trattava di un coprizaino. Continuando a scendere con le corde è stato ritrovato il marsupio contenente gli effetti personali della ragazza e il sacchetto della paleria di una tendina. In un canalone, a fondo valle, è stato avvistato infine il corpo, proprio ai piedi del monte Teverone.

Il corpo della Schneider è stato recuperato il 13 settembre alle ore 14. Ed è proprio di quest’operazione che qui vogliamo parlare, al di là quindi della tragedia e delle modalità nelle quali questa è avvenuta. Pubblichiamo qui una lettera aperta dei presidenti del CNSAS Veneto e Friuli-Venezia Giulia, rispettivamente Rodolfo Selenati e Vladimiro Tedesco.

Eccesso di soccorso
di Vladimiro Tedesco e Rodolfo Selenati
“Con il ritrovamento del corpo senza vita di Janna Schneider si chiude con l’epilogo peggiore una storia che ci ha coinvolto fin dal principio, come le tante, troppe, con le quali, soprattutto d’estate, ci confrontiamo. Ricerche che durano giorni, che ci avvicinano sempre più emotivamente a chi è scomparso, alle quali cerchiamo di dare il massimo, mettendo a disposizione la profonda conoscenza del nostro territorio, le tecniche operative richieste in ambienti così severi e rischiosi, la volontà di essere utili al prossimo e di portare aiuto a chi ne ha bisogno.

Non siamo soliti esprimere giudizi sull’operato degli enti che, come il CNSAS, si prodigano nelle emergenze con la nostra stessa finalità – salvare vite umane – e con i quali collaboriamo attivamente, ognuno per la propria parte di competenza istituzionale. Oggi però non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra profonda amarezza di fronte alla conclusione di questa vicenda.

Sulla ferrata Costacurta del monte Teverone
eccessosoccorso-costacurta_16

 

I Servizi regionali del Soccorso alpino e speleologico del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, a differenza di quanto succede ogni giorno – spesso decine di volte al giorno – per una competenza delegata dalla legge dello Stato italiano, oggi (13 settembre, NdR) non hanno potuto ultimare l’intervento di recupero del corpo di Janna, completato con un elicottero dei Vigili del fuoco e con personale dei Vigili del fuoco provenienti da Bologna.

Dopo il rinvenimento degli effetti personali della giovane donna ieri sera, questa mattina alle 8 erano pronti a decollare gli elicotteri sia dal Bellunese che dal Friuli, con personale del Soccorso alpino di Alpago e Valcellina disponibile in piazzola. Personale volontario, lo ricordiamo, con preparazione e formazione certificate dalla Scuola Nazionale del CNSAS, riconosciuta da specifiche leggi dello Stato e delle nostre rispettive Regioni. Personale che ha assoluta familiarità con tecniche operative che non hanno, e non possono avere, paragoni di sorta su quei terreni impervi e ostili, oltre ad avere profonda conoscenza del territorio e dei suoi pericoli.

Vogliamo ancora una volta rimarcare il fatto che le competenze primarie degli interventi di soccorso in montagna, ivi incluso il recupero delle salme, è del CNSAS, in quanto lo Stato ci ha attribuito questo ruolo in modo inequivocabile. Il quotidiano e stretto rapporto con i Servizi Sanitari Regionali da anni permette di effettuare innumerevoli interventi nelle condizioni più estreme, frutto di una continua formazione reciproca che porta gli operatori ad essere pronti a risolvere le più variegate tipologie di emergenze in territorio impervio ed ostile e ad essere a disposizione della Protezione Civile nei momenti in cui è necessario il nostro supporto.

Possiamo inoltre immaginare i costi di un elicottero che non parte dal Friuli o dal vicino Bellunese, ma addirittura da Bologna. In più, oltre ad allungare i tempi di recupero dato il lungo trasferimento, viene a mancare una risorsa da impiegare su eventuali incidenti di competenza dei Vigili del fuoco, che potrebbero verificarsi nella loro zona di provenienza. Chi interverrebbe? Il CNSAS no di certo, non avendone la titolarità. L’intervento di individuazione e recupero si è concluso poco prima delle 14. Squadre a piedi avrebbero impiegato meno tempo. Speriamo vivamente che questo tipo di iniziativa non sia replicata e ci auguriamo non sia frutto esclusivo della ricerca di visibilità su competenze non proprie.

Il presidente del CNSAS Veneto, Rodolfo Selenati
Il presidente del CNSAS Friuli-Venezia Giulia,
Vladimiro Todesco”

eccessosoccorso-cnsas-fvg_foto-65651

1
Eccesso di soccorso ultima modifica: 2016-09-19T05:32:21+02:00 da GognaBlog

75 pensieri su “Eccesso di soccorso”

  1. Rispondo dopo anni solo perchè ho letto cose cui non è stata data risposta che mi hanno fatto accapponare la pelle.

    Anzitutto precisiamo che il CNSAS non dispone di una flotta aerea ma opera d’intesa col SSUEM nelle attività di urgenza ed emergenza (e in particolare fa due cose: garantire la sicurezza a terra dell’equipe attraverso il TE, evacuare i feriti in circostanze difficili avvalendosi di ulteriori volontari) cosa significa? Significa che l’elicottero si muove nell’ottica di recuperare feriti, sottoporli a valutazioni e trattamenti sanitari preospedalieri e procedere con la centralizzazione, può capitare di recuperare dei caduti ma il presupposto é sempre quello di trovare un ferito o quantomeno non avere la certezza di recuperare un defunto e le ragioni sono abbastanza scontate, un morto non necessita di un sanitario, un ferito sì, quindi dire: “si muove inaer con eliambulanza vuoi perchè convenzioni, vuoi perchè competenze stabilite dalla normativa” quando della persona è stato constatato il decesso, scusate il francesismo, ma è un’autentica p*******a! Non ha senso sottrarre sanitari al territorio per recuperare un morto quando nello stesso momento può verificarsi un’incidete con feriti! E non si dica che “deve essere il sanitario a constatare che  pepepepepe” perchè dopo 20 giorni un decesso è abbastanza evidente e un anche laico può constatarlo tranquillamente, anzi i casi in cui gli è dato possibile sono 5 teneteli a mente: rigor mortis, ferite incompatibili con la vita (es. decapitazione), chiazze ipostatiche, decomposizione e carbonizzazione.

    Poi che l’elicottero arrivi da Venezia, Bologna, Roma o Trapani non importa, il problema non è che i pompieri non abbiano voluto impegnare l’elisoccorso ma che non abbiano contattato altri enti (forze dell’ordine o forze armate) e non si siano rivolti al cnsas  quale ente competente per coordinare il recupero.

    infine ho letto commenti di chi sostiene non esistano altri corpi, oltre al sagf, che possano effettuare soccorsi in montagna, ebbene queste persone si sono dimenticati dei rocciatori e scialpinisti di polizia di stato e carabinieri che lavorano d’intesa col cnsas (o in alcuni casi in completa autonomia) nelle operazioni di soccorso alpino, quindi non solo abbiamo 4 corpi di polizia, bensì anche 4 corpi di soccorso alpino. Che poi la montagna sia un luogo remoto e pertanto abbisogni di volontari che prestino soccorso agli infortunati è vero, questo non implica che a monte non vi possa essere un ente unico facente capo di professionisti e volontari sull’emergenza.

     

  2. caro giovanni, poi ognuno si fa l’idea che ritiene più giusta… sarebbe bello riparlarne magari tra qualche mese o un annetto… comunque no, io non ho nessun interesse a riguardo, sono un impiegato, non sono un t.e. ne un istruttore, ma semplice volontario del soccorso alpino e contrariamente a quello che pensano in tanti qui dentro, gli unici soldi che ho visto girare nell’ambiente sono quelli per le collette per il regalo quando nasce il figlio/a di un nostro collega… ingenuo, cieco, o forse vivo in un’isola felice…mah… però ti posso garantire che l’elisoccorso così com’è, con medici e infermieri tutti provenienti dall’area dell’emergenza urgenza e pure alpinisti e con una macchina dedicata….funziona!! certo, è più economico utilizzare un elicottero tolto al soccorso tecnico, allestito in una qualche maniera, prendere un medico, magari neolaureato e senza nessuna esperienza di soccorso in luogo impervio che fino a ieri faceva le guardie in casa di riposo e fargli fare un bel corso sugli imbarchi/sbarchi al verricello…e chissenefrega della qualità…

  3. “Giovanni, per tua informazione il sistema ligure-sardo è fuori da qualsivoglia normativa europea e dell’enac in merito all’elisoccorso, tant’è vero che per continuare a fare questo servizio i comandi vvf hanno dovuto cambiare nome al servizio (hanno inventato l’hemts invece che il sar/hems) e per il momento riescono temporaneamente per questo cavillo di forma a fare elisoccorso sanitario (con elicotteri non allestiti ad hoc, con vani barelle e presidi “rimediati” all’un tant’ar kilo). ma non so ancora per quanto… e con un elicottero per tutta la liguria e uno per tutta la sardegna, regioni dove effettivamente il turismo non è presente in estate, dove non ci sono montagne e dove la viabilità stradale è piuttosto efficiente e lineare….ed a sentire tutti i liguri/sardi , pagherebbero oro per avere un servizio di elisoccorso come nel resto del mondo. ne sei sicuro che sia un servizio di qualità??? io non credo molto…”

    Faggio, da come parli sembra che tu abbia delle convenienze nel mantenere lo status quo, dove i cittadini pagano cifre veramente alte per appalti dati a privati. Gli elicotteri VVF che prestano servizio sanitario, oltre ad essere di base dichiarati HEMS dal costruttore, essendo velivoli dello Stato non sono obbligati a seguire parametri che invece elicotteri privati sono dovuti a rispettare. Ciò non toglie che gli allestimenti e il servizio sanitario fatto dai VVF non siano un tanto al kilo. Anche perchè ora state facendo la punta ai 412: quando arriveranno gli AW139 (come quelli della PAT) farete altrettanto?
    Conosco altrettanti liguri e sardi soddisfatti del servizio (e dei costi), e conosco altrettanti italiani che passerebbero volentieri al sistema ligure/sardo. Vedi tu.

  4. giovanni, per tua informazione il sistema ligure-sardo è fuori da qualsivoglia normativa europea e dell’enac in merito all’elisoccorso, tant’è vero che per continuare a fare questo servizio i comandi vvf hanno dovuto cambiare nome al servizio (hanno inventato l’hemts invece che il sar/hems) e per il momento riescono temporaneamente per questo cavillo di forma a fare elisoccorso sanitario (con elicotteri non allestiti ad hoc, con vani barelle e presidi “rimediati” all’un tant’ar kilo). ma non so ancora per quanto… e con un elicottero per tutta la liguria e uno per tutta la sardegna, regioni dove effettivamente il turismo non è presente in estate, dove non ci sono montagne e dove la viabilità stradale è piuttosto efficiente e lineare….ed a sentire tutti i liguri/sardi , pagherebbero oro per avere un servizio di elisoccorso come nel resto del mondo. ne sei sicuro che sia un servizio di qualità??? io non credo molto…

  5. PS a scanso di equivoci, quando dico “a riposo” intendo a casa e non a ravanar ghiaioni :p

  6. Diciamo che sono “toccato” perché in agosto, quando faccio le vacanze in Cadore, ho la casa vicino al PS di Pieve, e i giorni che sono “a riposo” sento quante volte mi passa sopra casa e mi rendo conto che ci vuole una macchina – e relativi crew – dedicata esclusivamente a quello: i VVFF una macchina in piú (e almeno due crew) ce l’ hanno, o dovrebbero comprare un elicottero nuovo?
    E se dovessero acquisire macchina e crew, quanto costerebbe?

  7. Personalmente Marco Benetton le mie soddisfazioni e gratifiche le trovo in altre cose, e in altri momenti…quindi è evidente che rispondendomi così senti molto l’argomento.
    Io invece sto solo dicendo che un adozione del sistema Ligure/Sardo continuerebbe a dare un servizio efficiente, e garantirebbe sicuramente dei risparmi al cittadino per le minori spese che farebbero le Regioni, le ASL, e pure il CNVVF.
    Basterebbe guardare i bandi di gara e vedere i costi a confronto.
    E sia chiaro che non sto dicendo che uno è meglio dell’altro…ma ho visto che chi ha scritto l’articolo di denuncia l’ha messa sul piano dei costi, senza pensare al fatto che magari non era il caso di fare polemica, sia per rispetto della morte di una persona, e sia per rispetto di figure riconosciute dalle leggi.

  8. Ah scusa dimenticavo una cosa, nel “costerebbe meno” hai considerato anche la macchina e gli equipaggi in piú?
    Perché da giugno a settembre l’ elicottero di Pieve fa solo quello e spesso non basta neanche

  9. Adesso che mi hai smentito 2 volte (non capisco quali) hai vinto qualcosa? sei piú figo/ricco/bello/soddisfatto della vita?
    ;
    Al di là delle tue soddisfazioni personali, resta il fatto che in Italia siamo pieni di corpi civili/volontari/militari/paramilitari che non sono capaci di dialogare tra loro e coordinarsi, basta vedere quando una forza dell’ ordine fa un’ indagine e un’ altra forza dell’ ordine fa una retata mandandogli tutto in vacca…

  10. Scusa Giovanni ma non mi pare di aver fatto disinformazione contro i VVFF, e se l’ ho fatto…. dimmi dove!
    Stipendi di piloti, tecnici di bordo e soccorritori: non so il caso VVFF, ma in Aeronautica Militare ricordavo che gli stipendi dei piloti andavano su proprio con le ore di volo, e che un pilota che vola tanto prende piú $$$ di un parigrado che vola poco proprio per le indennità di volo…Quando dici quello che è statale è già pagato: NI, nel senso che è già pagato lo stipendio di base, ma le indennità di volo vanno pagate ai crew, cosí come il kerosene va pagato ai fornitori, e facendo 2 + 2 mezzora di volo costa meno che due ore di volo, a meno che non partiamo dal presupposto “tanto è statale quindi sperperiamo”…

    Mi spiace smentirti ancora una volta, ma ho avuto la conferma che i piloti e gli specialisti VVF prendono un’indennità fissa, indipendente dall’aumentare del numero di ore di volo; inoltre gli aerosoccorritori SAF2B sono esenti da questa indennità, quindi già possiamo capire quale sarebbe il risparmio passando al modello Lugure o Sardo.

  11. Scusa Giovanni ma non mi pare di aver fatto disinformazione contro i VVFF, e se l’ ho fatto…. dimmi dove!
    Stipendi di piloti, tecnici di bordo e soccorritori: non so il caso VVFF, ma in Aeronautica Militare ricordavo che gli stipendi dei piloti andavano su proprio con le ore di volo, e che un pilota che vola tanto prende piú $$$ di un parigrado che vola poco proprio per le indennità di volo…
    .
    Quando dici quello che è statale è già pagato: NI, nel senso che è già pagato lo stipendio di base, ma le indennità di volo vanno pagate ai crew, cosí come il kerosene va pagato ai fornitori, e facendo 2 + 2 mezzora di volo costa meno che due ore di volo, a meno che non partiamo dal presupposto “tanto è statale quindi sperperiamo”…

  12. @ Marco Benetton: “Per quanto riguarda gli elicotteri, gravano sulle ASL perché sono eliambulanze, che la regione mette a disposizione ANCHE del Soccorso Alpino.
    In Veneto non so se i VVFF abbiano abbastanza macchine da coprire Pieve, Treviso, Padova e Verona (sono le basi di eliambulanza venete).
    Per quanto riguarda l’ affidare il soccorso esclusivamente a Finanza e Forestale, semplicemente non hanno abbastanza personale, inoltre la diffusione capillare delle stazioni CNSAS permette di avere ovunque operatori che conoscono palmo a palmo il territorio, senza doverlivstipendiare 365/anno”

    La Regione mette a disposizione le eliambulanze alle ASL, non al Soccorso Alpino. Il Soccorso Alpino “si fà dare un passaggio” da esse qualora ce ne fosse il bisogno, vedi anche PdS, Esercito etc…
    SONO ELICOTTERI SANITARI, ovvero ambulanze volanti.
    Inoltre, non tutti questi elicotteri sono dotati di verricello e quindi non abilitati al SAR/HHO, pertanto invito a NON fare disinformazione verso i VVF, in quanto questi potrebbero mettere a disposizione i propri aeromobili SOLO per le operazioni sanitarie SAR/HHO, come già avviene in Liguria e Sardegna.
    Gli altri elicotteri HEMS Air Ambulance in dotazione alle ASL potrebbero cmq continuare a volare.

    Prendendo spunto dal modello Ligure e Sardo, si avrebbe un risparmio netto sulla manutenzione, e sugli stipendi dei piloti e tecnici di verricello…per non parlare del risparmio che si avrebbe togliendo i TE coi loro bei rimborsi giornalieri.
    Tutto ciò che è Statale, è già pagato con le nostre tasse. Molto semplice da ricordare.

  13. Per quanto riguarda gli elicotteri, gravano sulle ASL perché sono eliambulanze, che la regione mette a disposizione ANCHE del Soccorso Alpino.
    In Veneto non so se i VVFF abbiano abbastanza macchine da coprire Pieve, Treviso, Padova e Verona (sono le basi di eliambulanza venete).

    Per quanto riguarda l’ affidare il soccorso esclusivamente a Finanza e Forestale, semplicemente non hanno abbastanza personale, inoltre la diffusione capillare delle stazioni CNSAS permette di avere ovunque operatori che conoscono palmo a palmo il territorio, senza doverlivstipendiare 365/anno

  14. nulla di nuovo sotto il sole della nostra bella Italia! Basterebbero delle regolette basilari che pero’ i nostri politici/amministratori se ne guardano bene dal dare per non scontentare nessuno e restare amici di tutti.
    Prescrivere che il Soccorso Alpino deve avvisare i pompieri se scorge un incendio mi sembra una ovvia banalita’,
    prescrivere che pompieri chiamino il Soccorso Alpino per un incidente alpinistico anche solo presunto sanzionandone l’omissione, mi sembrerebbe cosa buona e giusta…. Prescrivere in generale che ogni organizzazione/corpo pubblico o parapubblico debba fare bene i soli compiti istituzionali ed occuparsi del resto solo su richiesta dell’autorita’ competente sarebbe una regoletta che eviterebbe sprechi senza andare a scapito della qualita’ delle singole attivita’. Un minimo di ordine non guasterebbe!!
    Due parole anche sul nostro comportamento in montagna. Premesso che condivido le idee di Alessandro Gogna sulla liberta’ di andare in montagna come piu’ ci aggrada, credo dovremmo comunque sentire il dovere morale di organizzarci a livello personale per “farci” trovare quando andiamo da soli specie su itinerari poco o nulla frequentati, anche nel nostro interesse. Il discorso e’ lungo, se qualcuno ha voglia di proseguire…..

  15. Il CNSAS percepisce finanziamenti pubblici per circa 10 milioni di euro l’anno tra Stato ed enti autarchici locali; i volontari percepiscono sotto forma di rimborso spese 50 euro a chiamata mentre i volontari del CNSAS che garantiscono la presenza nella base di elisoccorso ( ad esempio in Abruzzo percepiscono 150 euro ogni turno – dalle ore 8 fino al tramonto). A questo punto , un aspetto da risolvere è quello di stabilire se l’organizzazione del CNSAS del CAI formata da volontari è opportuno riceva finanziamenti pubblici invece di utilizzare squadre di professionisti altamente specializzati gia’ esistenti nei Vigili del Fuoco (SAF), nel Corpo Forestale dello Stato ( Soccorso Alpino Forestale), nella Guardia di Finanza ( SAGF), a cui eventualmente destinare quelle somme aumentando l’efficacia dei soccorsi. A tal proposito è da dire che i volontari devono lasciare il lavoro e non sono in continua attesa e disponibilità per le emergenze.

  16. In Abruzzo , il servizio di elisoccorso costa 78 milioni di euro ogni cinque anni; la Regione lo ha affidato ad una ditta privata mentre in Sardegna costa poco piu’ di 4 milioni di euro ogni tre anni; la Regione lo ha affidato ai Vigili del Fuoco con garanzia di elevata professionalita’.

  17. Innegabile la professionalità del Cnsas e preziossimo il suo operato ma….
    Perché convenzionarsi con ditte private ( a costi altissimi di società anche estere ) mentre si potrebbero utilizzare elicotteri di ” Stato ” già in bilancio., con i relativi staff ?
    Perché far gravare i costi sulle ASL, Sistema sanitario nazionale?

  18. Faggio per i costi non so dirti, oltre a carburante e manutenzione ci sono anche gli stipendi di pilota e tecnico di bordo che dovrebbero variare in base alle ore volate per le indennità di volo (idem per gli stipendi crew VVFF)

  19. Daniele per favore dai…
    Non stiamo parlando di Toni da Conselve che si prende un elicottero e in paese lo conoscono tutti, stiamo parlando di una multinazionale basata a Londra…

    Ripeto, i tempi del privatino che si prendeva l’ elicottero e scarrozzava i soccorritori in giro, o come ho letto in giro, degli elicotteri che tra un po’ si menano per andare agli interventi, sono passati da un pezzo…

    Per wuanto riguarda il contratto di servizio, cerca su internet o chiedi alla Regione Veneto, che poi anche quello non so come sia strutturato, visto che l’ azienda non opera solo l’ eliambulanza di Pieve, ma anche quelle di Treviso, Padova e Verona.

    PS non so neanche siano di Inaer, oppure siano della Regione che le da in “leasing” ed Inaer ci mette solo i crew (mi pare facciano cosí con gli idrovolanti dei VVF: macchina del Ministero Interno, crew Inaer)

  20. penso che se gli elicotteri sono in convenzione vengano pagati un tot. all’anno, indipendentemente che facciano 1 o 1milione di interventi (ovviamente parlo per assurdo)…oltre ai costi del carburante/manutenzioni che sono strettamente commisurati alle ore di volo

  21. Azionisti certo che no. Ma amici che possano difendere a denti stretti il lavoro di qualcuno a livello locale magari si.

  22. Elifriulia ed inaer sono quindi privati che lavorano in convenzione con le ASL. Quanto percepiscono per intervento/ore/minuti o km? Ci sarà scritto da qualche parte?

  23. Per quanto riguarda la proprietà “materiale” degli elicotteri veneti, non so se siano di Inaer, oppure se siano della Regione ed Inaer ci metta solo gli equipaggi

  24. Ho trovato anche quello friulano:
    Le ASL friulane si appoggiano ad Elifriulia, società friulana che fa lavoro aereo, scuola di volo, ed eliambulanza per le ASL

    Sono due operatori diversi, una è una ditta “locale”, l’ altra è una multinazionale, non penso nelle squadre ci fossero gli azionisti di Inaer se è questo che intendi 😛

  25. DANIELE CAIELLI
    Non so quello friulano;
    quello bellunese, cosí come le eliambulanze delle ASL di Treviso, Padova e Verona, è della Regione Veneto “by Inaer Italia spa”, la stessa società che esercisce gli idrovolanti antincendio Canadair dei Vigili del Fuoco.
    Ormai sono passati i tempi in cui il primo privato che aveva un elicottero faceva soccorso, adesso passa tutto per le ASL/Regioni che hanno contratti con aziende come Inaer.
    Unica eccezione la Provincia di Trento, che esercisce i suoi elicotteri in proprio tramite il suo Nucleo Elicotteri.
    Bolzano invece ha 2 elicotteri ASL, anche questi operati da Inaer, basati uno a Bolzano e uno a Bressanone, piú quello di Aiut Alpin Dolomites con la quale non so che accordi ci siano

  26. non conosco come si siano svolte le operazioni di ricerca per cui non posso dare il mio giudizio a riguardo, ma posso assicurare che cercare un corpo purtroppo senza vita in un gruppo montuoso (non su una singola parete) è più difficile che cercare un ago nel pagliaio. che poi si chiami un elicottero da bologna quando se ne hanno due già pronti a poche decine di km, solo per poter far dire che il recupero lo hanno fatto loro, per me è uno spreco enorme. e lo dico da cittadino qualsiasi, non da soccorritore alpino.

  27. Tecnico qualunque, leggi bene: dopo 3 settimane (e aggiungerei di bel tempo), la famiglia ha pagato un elicottero privato con guida che nel giro di poche ore l’hanno trovata.

    Quindi ti giro la domanda: dov’era il CNSAS, l’unico titolato alle ricerche e al soccorso in montagna, come ci tengono a sottolineare i presidenti CNSAS del Veneto e del Friuli Venezia Giulia), in quelle 3 settimane?
    Tutti a bere bianchini?
    O tanto per citare un tecnico “…troppa fatica salire su, eh… neanche una volta. neanche provarci” in 3 settimane? Ma il CNSAS però, mica i pompieri!

    Non ti pare che questo sia lo scandalo e che i presidenti succitati siano i principali responsabili dell’inefficienza?
    Il sospetto che tutta la polemica susseguente possa essere un’abile mossa per stornare l’attenzione a me pare molto fondato; ma anche non fosse così, continuo a pensare che lo scandalo sia un CNSAS totalmente incapace, non l’elicottero da Bologna!

  28. Matteo… quante volte hai partecipato ad una ricerca in montagna? Sai quante salme sono state sorvolate per giorni e giorni da pompieri, esercito, aeronautica, ecc. senza nessun risultato? La risoluzione di questo tipo di interventi è quanto di meno deterministico ci possa essere.
    Ma poi -e voglio vedere le risposte- : tutti ‘sti fulmini di guerra di pompieri, prefetti, ecc., dal 20 agosto in avanti dove stavano?
    …troppa fatica salire su, eh… neanche una volta. neanche provarci.
    Meglio girarsi dall’altra e fare finta di niente, lasciando agli altri il rischio di sbagliare salvo poi svegliarsi di botto quando il colpo è sicuro.
    Da veri professionisti.

  29. Insisto, secondo me lo scandalo vero è che dei responsabili di un servizio si permettano di scatenare una polemica scrivendo cose come:

    “I Servizi regionali del Soccorso alpino e speleologico del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia…non hanno potuto ultimare l’intervento di recupero del corpo di Janna, completato con un elicottero dei Vigili del fuoco e con personale dei Vigili del fuoco provenienti da Bologna.
    Dopo il rinvenimento degli effetti personali della giovane donna ieri sera, questa mattina alle 8 erano pronti a decollare gli elicotteri sia dal Bellunese che dal Friuli”

    tacendo il fatto che né gli uni né gli altri hanno effettivamente ritrovato il corpo e invece di chiedersi il perché e il percome le stazioni di cui sono responsabili abbiano miseramente fallito per 3 -dicasi 3- settimane nel loro scopo principale (e perciò sicuramente molto ma molto più colpevoli dei VVFF), scatenano una bassa polemica per evidenti motivi di “bottega”

    Stesse a me, questi due responsabili andrebbero immediatamente sollevati dall’incarico e congedati, o almeno sospesi, per salvare la credibilità del soccorso.
    Tutto il resto sono inutili pippe!

  30. Davide, la vedo dura irritarsi per una cosa non propria…

    Gli elicotteri non sono del CNSAS, sono delle Regioni/Province che li mettono a disposizione del CNSAS, tant’ è vero che, come dicevo in altro post, di 5 componenti dell’ equipaggio solo il soccorritore è CNSAS, mentre gli altri 4 sono 2 dipendenti ASL e 2 dipendenti della società che fa il servizio per quella Regione/Provincia.

    Quindi in caso dovrebbe essere la Regione Veneto ad irritarsi per il mancato utilizzo del proprio volatile…

  31. io posso solo dire ,dal basso della mia esperienza di soccorritore alpino, che tutto il mondo è paese e gli atteggiamenti sbagliati sono da entrambe le parti, ma in alcuni casi ho notato un celodurismo eccessivo in tanti interventi da parte dei vigili del fuoco, che volevano a tutti i costi sovrapporsi, intervenire con elicotteri anche quando non ve ne era bisogno (o perchè le circostanze non lo richiedevano o perchè il ferito/pericolante/disperso era già verricellato sull’elisoccorso, o in ambulanza, o accompagnato sulla strada del rientro), così come ho visto qualche altra volta rilasciare intervista o sfilare dinnanzi alle telecamere (a valle) quando poi in alto c’erano solo quelli del soccorso alpino, o ancora fare interventi congiunti senza che dagli uffici stampa vvf venisse citata la presenza del cnsas…. poco male direte voi, ed effettivamente quando alla fine il ferito arriva in ospedale senza ulteriori complicazioni va bene cosi, ma vi posso assicurare che 1) umanamente un poco brucia, o quantomeno lascia un po’ perplessi, fare tutto o gran parte del lavoro e alla fine vedere un altro che si prende il merito… e chi fa il duro e puro e dice che non gliene frega nulla è solo un ipocrita 2) economicamente, impiegare più risorse di quelle necessarie solo per mostrare i muscoli, è dannoso per tutti, qualunque ente/corpo/associazione sia.

  32. Certo Faggio che possono avere un ufficio stampa, e lo usano eccome, anche se in questo caso un consiglio di maggior sobrietà sarebbe stata utile, perché più che sembrare irritati per lo “spreco” di soldi per l’elicottero dei VVF di Bologna, traspare l’irritazione per non aver usato gli elicotteri del CNSAS . Altre volte invece lo usano poco, molto poco, quando devono parlare di cose “scomode”.

  33. luca, solo perchè i volontari del soccorso alpino non percepiscono stipendio non dovrebbero avere una loro comunicazione, non dovrebbero spiegare ai cittadini ciò che fanno (penso si tratti anche di una forma di trasparenza e di dovere istituzionale, rendicontare ciò che si fa), ma dovrebbero subire tutto quello che accade intorno a loro senza poter esprimere i propri dubbi, le proprie perplessità o le proprie incazzature? ri-partendo dal presupposto che in questo caso potevano starsene zitti, vista la situazione, ma a me sembra un atteggiamento molto “nordcoreano” quello che impone a chi è volontario di non poter pensare fuori dal coro o dire la propria tanto più se – perdonami – pare che il soccorso alpino qualche competenza in materia la abbia…e tanto più detto da te che proprio da volontario hai sollevato degli interrrogativi (in larga parte condivisi da me) che andavano contro “il vertice”. se poi comunicare è sempre e comunque inteso come vanità e autoreferenzialità solo perchè si parla di soccorso, allora basta, nominiamo un “caro leader” che pensa e parla per noi, mandiamo a far soccorso in montagna i bagnini e al mare il soccorso alpino, e tutti muti.

  34. Vorrei partire dalla conclusione della lettera dei presidenti regionali CNSAS: la RICERCA DI VISIBILITÀ.
    Perché il CNSAS decide di affidare ad una “lettera aperta” la segnalazione di una problematica di logistica? Perché non decide di affrontare il tema nelle sedi istituzionali?
    Questa scelta può indurre a dubitare che la motivazione reale non sia la necessità di prevenire dispendio di energie e denaro pubblico. Questa scelta, purtroppo, ci riconduce a riflettere non tanto sui contenuti dell’azione del CNSAS bensì sulle reali motivazioni che spingono i suoi componenti ed in particolar modo i suoi responsabili. Un’azione di servizio volontaristico dovrebbe svolgersi con assoluta sobrietà rifuggendo ogni palcoscenico non richiesto, ed invece manifestando la più totale trasparenza rispetto ogni richiesta pubblica.
    Gli esempi purtroppo recenti e non, sembrano andare in direzione opposta. Questo è il rammarico che a mio avviso si dovrebbe esprimere. Questo è il rischio maggiore di inefficacia operativa che un’organizzazione di volontariato esprime nella sua azione di indubbia utilità nel futuro del suo percorso. Il re è nudo.

  35. Cominetti dai per favore che non hai 15 anni: me ne frego della diatriba in questo momento, invece per favore spiegami dove li trovi tutti sti militari da dedicare al SA perché io, a parte i SAGF, non ne vedo altri.

    Quindi per favore argomenta con qualcosa di piú di un “va là” o di uno slogan

  36. Benetton, no comment, va là.
    Dico solo che la diatriba soccorso alpino-corpi militari si fa contro il muro di gomma dell’ottusità e del magna magna. A buon intenditor, poche parole. Ciao a tutti!

  37. MARCELLO COMINETTI
    1-se fai il recupero a piedi, di volontari ne servono di piú, e non di meno, visto che in elicottero ce n’ è solo uno, mentre il resto sono medici/infermieri ASL e pilota + tecnico della società che gestisce il trasporto d’ urgenza per la Regione (Inaer opera non solo l’ elicottero di Pieve, ma anche quelli di Verona, Padova e Treviso)
    2-I corpi militari sono pagati per fare i militari. L’ unico corpo pagato per fare soccorso è il SAGF (Soccorso Alpino Guardia di Finanza), che è insufficiente numericamente. Se trovi il modo di stipendiare 365/anno tutto il personale necessario a gestire la mole di interventi che c’ è, proponiti a Roma come estensore della nuova Finanziaria perché vuol dire che trovi i soldi dal nulla , anzi daccene un po’ anche a noi 🙂
    Aggiungiamo poi che il CNSAS, per com’ è organizzato sul territorio, garantisce una capillarità ( = rapidità di intervento) ed una conoscenza del territorio che nessun corpo militare potrà mai garantire.
    Mi associo poi a quanto ti ha risposto Faggio.
    .
    .
    .
    DANIELE CAIELLI
    “Sui costi poi, non ci scommetterei che costa meno un elicottero “statale” da Bologna che non un privato in convenzione dietro l’angolo…”
    Non ti rispondo alla prima parte perché non essendo un membro del CNSAS (in compenso ho il mio migliore amico VF) sono estraneo a questa polemica, anzi ne sono schifato come tutti.
    Per quanto riguarda i costi… il “costo orario” di un elicottero quello è: ore di volo del personale, manutenzione, kerosene…
    PS il “privato in convenzione” in questione è lo stesso che gestisce la flotta dei Canadair dei Vigili del Fuoco 🙂
    Discorso comunicazione: secondo me il CNSAS dovrebbe farne ancora di piú , visto che troppo spesso i soccorsi non riguardano alpinisti in parete o escursionisti incasinati, ma idioti in infradito su ghiacciai/ghiaioni o in canottiera a 3500 metri che vedono una montagna per la prima volta in vita loro e la scambiano per Piazza dei Signori all’ aperitivo…

  38. ma…come mai nessuno ha pensato di guardare giù dalla ferrata?Che non è altro che un lungo traverso,perciò di facile perlustrazione dall’alto verso il basso,e tra l’altro dopo il passo valbona è l’unico posto veramente pericoloso….poi ci sono le creste dell’altavia…ma Dopo.Eppoi il gazzettino e il corriere delle alpi raccontano di un membro del soccorso alpino che si stava facendo un giro,e di botto trova un marsupio…invece,e non poteva essere altrimenti,qui scopro che in realtà sono degli escursionisti che intravedono quello che si rivelerà il coprizaino…

  39. selfie sugli interventi? considerazioni di pancia? mah… nel mare magnum di facebook e affini tutto è possibile, ma a me non è mai capitato di vedere selfie in scenari di intervento, o considerazioni fuori luogo su vittime di incidenti in montagna… nei miei post precedenti ho appunto detto che pur comprendendo il punto di vista del cnsas veneto e friulano su questa questione, non approvavo l’idea di uscire sulla stampa visto che di mezzo c’era una giovane vita spezzata. detto ciò, la visibilità e la presenza nell’agenda dei media è ambita da tutti (ipocrita dire che non è vero)…il problema è che ultimamente il soccorso alpino ha iniziato a comunicare col mondo (mentre prima e per molti aspetti ancora adesso, vedasi l’ostracismo di certi ambienti contro simone moro, comunicare la montagna era per molti versi considerato un tabù o un tradimento degli ideali dell’alpinismo) e questo da’ molto fastidio.

  40. Faggio, quello che dici tu è divulgazione istituzionale, approvata da un ufficio stampa e concordata con le parti. Ciò che critico io invece sono i post personali di singoli operatori, le considerazioni di pancia sui malcapitati, i selfie sugli interventi. Comunque questa precisazione è una parentesi, che chiudo.

  41. Bravo Daniele.
    Soprattutto se si sentono espressioni dall’alto che dicono “vi faccio i miei complimenti perchè al terremoto siete stati i primi ad arrivare”…
    Ma per favore….PER FAVORE!!!

  42. oddio, il cnsas avrà le proprie colpe, ma dire che i vvf se ne stanno alla larga dalle telecamere e non raccontano mai la loro versione o non romanzano le cose mi fa abbastanza ridere, soprattutto dopo che nel terremoto in centro italia ogni immagine aveva in alto a destra il simbolo dei vvf e ad ogni tg veniva intervistato un vvf che raccontava quello che diceva alla bimba sotto ai detriti, da quante ore era senza mangiare, quanti morti ha estratto dalle macerie…. ecc… per cui chi è senza peccato scagli la prima pietra!! e comunque, se fatto in modo professionale e rispettoso delle persone e situazioni, comunicare è una cosa importante, non un gesto autoreferenziale o vanitoso.

  43. Quella di Matteo è l’osservazione più sensata di questa vicenda. Pare che da Yara Gambirasio non si sia imparato molto. Il problema è che se c’è un vizio iniziale, cioè che si sospetta la volontarietà o il dolo, le operazioni passano in mano alle forze dell’ordine le quali hanno altri tempi, modi operativi e visioni differenti.

    La conclusione polemica invece continua a trovarmi in disaccordo. Confesso di essere un VF, ebbene si. Grande estimatore dell’opera del CNSAS nel suo ambito, soccorso ad alpinisti, sci alpinisti, speleologi, sempre più infastidito però dalla loro volontaria esposizione mediatica, sui social, sulla stampa, sul web, tramite l’utilizzo degli interventi compiuti. Considerazioni personali su interventi, persone coinvolte, foto. In vent’anni di servizio non mi è mai passato per la testa di raccontare ai quattro venti gli interventi compiuti, scrigni di storie personali, soggetti (terzi) coinvolti, giudizi personali e sommari. Qui si sta passando un limite. Da noi si dice che sono “atti d’ufficio” la cui divulgazione non sarebbe proprio consentita. Invece qui non si perde occasione per raccontare qualcosa, per far considerazioni sulle capacità e sull’operato delle vittime e del lavoro altrui, in cerca di consensi pubblici. Mai visto nulla di simile fa parte dei colleghi. Sarebbe meglio darsi una calmata.

  44. Francamente a me di tutta la vicenda colpisce un particolare che nessuno pare aver rilevato: l’allarme è stato dato il 20 agosto, le ricerche sono partite il 21 e il corpo è stato ritrovato il 12 settembre da un elicottero privato pagato dai famigliari?

    Io direi che qui si che c’è materiale per un bella polemica, sulla capacità professionale di tutti quelli che in 3 settimane non hanno trovato niente…più che eccesso di soccorso parlerei di patente incapacità di CNSAS, VF e quant’altri!

  45. Infatti il link non centra granché con la polemica in corso se non qualche “se”, che lascia il tempo che trova.

    Interessante invece per ricostruire la vicenda intera.

  46. …dipende sempre da ciò che alla fine vogliamo. vogliamo le persone più preparate nel soccorso in montagna o quelle preparatissime su una gamma vastissima di cose ma non specializzate in montagna ( o almeno non in modo omogeneo sul territorio nazionale) solo perchè percepiscono uno stipendio? siamo così sicuri che la seconda opzione sia magari non qualitativamente la migliore ma almeno la più economica? ok parlare stando dietro una tastiera (io per primo), ma se capitasse a noi di aver bisogno (su una parete, in fondo a una scarpata impervia, persi al buio in un bosco ripido con salti di roccia), chi vorremmo a darci una mano? quelli che vanno solo in montagna, si esercitano solo in montagna, fanno solo quel tipo di interventi e conoscono bene i posti? oppure una squadra di soccorritori, anche ottimi professionisti, ma che arriva da un’altra regione e che magari non sempre esegue un certo tipo di operazioni?

  47. Non ho tanto capito quello letto dal link di Giorgio; perché non è stato ritrovato subito il corpo di Janna? E cosa c’entra la polemica in corso?

  48. Probabilmente non avete ancora aperto il link segnalato da Giorgio, che spiegherebbe tante cose…

  49. Vorrei capire qual’è il problema del CNSAS in questo caso. Continuano a parlare di zone o ambienti di competenza e di coordinamento di altri enti quando ormai varie sentenze di vario grado di svariati tribunali hanno chiarito che il CNVVF non è “ente” ma “Corpo dello Stato” preposto a questi tipi di interventi. Che “zona impervia” vuol dire tutto e niente e se a qualche dirigente VVF la danno a bere questa storia, a me no. Devo capire qual’è lo spirito del volontariato che si adopera per risolvere un problema, evidenziando spesso e volentieri il fatto che “lasciano le famiglie a piè pari anche a Natale” quando chi è in servizio per lavoro tutti i giorni per questo, permette loro di rimanere un giorno in più con i loro cari. Faccio veramente fatica a capire, anzi non capisco proprio, se non “pensando male”, ma non lo voglio fare.
    Avanti, spiegatemi qual’è il vostro problema, non vedrete mai una squadra di VVF soccorrere degli alpinisti in parete sul Civetta, mentre abbiamo già visto il cnsas su automobili capottate, incidenti stradali, trattori ribaltati senza avvisare chi per legge espleta questi soccorsi. Un gioco pericoloso perché fuori dalla portata tecnico culturale del cnsas, come è fuori dalla portata culturale dei VVF un soccorso alpinistico sulle complesse pareti del Pelmo o sui tormentati ghiacciai del Disgrazia. Cogliere poi questa occasione ed andare avanti a “lettere aperte” sui social, quando un ROS o CS VVF deve starsene ben zitto non è molto edificante per Voi. Secondo me stavolta non vi siete fatti una buona pubblicità. E nessuno che gli venga in mente che un magistrato, per il recupero di una salma deceduta in circostanze non note, incarichi un corpo i cui componenti siano agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria? Sui costi poi, non ci scommetterei che costa meno un elicottero “statale” da Bologna che non un privato in convenzione dietro l’angolo…

  50. Per il recupero di un cadavere (con tutto l’umano rispetto e pace all’anima sua) l’urgenza che richiede l’utilizzo del mezzo aereo, con i relativi rischi, non c’é, quindi il recupero si potrebbe fare a piedi nella maggior parte dei casi.
    Mmmmh, certo che cosí di volontari ce ne sarebbero di meno.
    E basta con ‘sto CNSA. Che il soccorso lo facciano i corpi militari, che sono già pagati anche per questo. Il CNSA é un costo extra, la volete capire?

  51. Davide è semplicissimo: a Pieve di Cadore, come nella equivalente base friulana, ogni giorno c’ è l’ eliambulanza che dalle 8 di mattina alle 8 di sera è sempre pronto a partire, con 1 pilota e 1 tecnico di bordo (nel caso di Pieve, dipendenti Inaer, che fa il servizio per la Regione Veneto), 2 operatori sanitari (sempre nel caso di Pieve, dipendenti ASL), e un tecnico di soccorso (volontario CNSAS proveniente da una delle stazioni della zona).
    Non ci vedo nulla di strano e nulla da capire…

    Per quanto riguarda la polemica me ne tengo fuori, visto che è la stessa che si ripropone ciclicamente tra CNSAS e VVF, VVF e ProCiv, PS e CC, PS e GdF, GdF e CC, ecc…

    Resta il fatto che a mio avviso in Italia manca la capacità/volontà di coordinarsi, e che da CONTRIBUENTE mi girano che per andare in Alpago si debba muovere un mezzo da Bologna quando ce n’ erano due a meno di 20 minuti di volo…

    Perché alla fine della fiera, che sia VVFF o che sia ASL, o GdF, o CC, o PS, o Esercito, non me ne frega nient;, mi secca invece che abbia fatto 240 miglia tra andare e tornare invece di 60 miglia: il quadruplo di strada

  52. “..questa mattina alle 8 erano pronti a decollare gli elicotteri sia dal Bellunese che dal Friuli, con personale del Soccorso alpino di Alpago e Valcellina disponibile in piazzola”.. Non l’ho mica capita questa, due equipaggi per recuperare un cadavere? E si viene a fare le pulci ai VVF? Inoltre, da quel che so, nelle basi di elisoccorso i tecnici di elisoccorso non sono reperibili, sono proprio presenti e ricevono un rimborso di cui non si capisce mai ne la quantità ne la qualità. La lettera dei presidenti regionali è piuttosto squallida, non fosse altro perché scritta sul corpo di una giovane donna, ritrovato fuori dalle ricerche organizzate poi e sul cui argomento stenderei un velo pietoso. E poi, per finire, in un paese che ha 4 corpi di polizia dello stato (per ora) è veramente triste leggere squallide polemiche sul corpo dei VVF.

  53. Non sapevo che i Corpi dello Stato avessero il kerosene, la manutenzione e gli equipaggi gratis…

    Fare Bologna-Alpago costa di più che fare Pieve di Cadore – Alpago, cambia solo che da una parte paga lo Stato centrale, dall’ altra paga una Regione, ma slla fine sempre di tasse nostre si tratta…

    Poi su polemiche varie intorno ai VVFF non voglio entrare nel merito, massima stima per loro e non credo a certe cavolate…

    Però che ci sia mancanza di coordinamento tra enti/corpi… questo purtroppo è il pane quotidiano dell’ Italia…

  54. Faggio, perchè la risposta sta nel comunicato del Comandante di Pordenone: l’attivazione è stata richiesta dai Carabinieri, e di conseguenza i VVF hanno vagliato le forze a disposizione; che cosa dovevano fare, dire “no noi non possiamo, mandate qualcun altro?”
    Quindi evitiamo subito di dire che i pompieri “ascoltano le frequenze radio” o che “si intromettono per fare statistica”…come ho già sentito dire da altre parti.
    La verità è che i Drago sono scomodi perchè non sono un costo, rispetto ad altri servizi…e allora li si attacca ingiustamente dicendo che si “autoinvitano”, che “non possono fare determinati interventi” o che “non hanno il COA”.
    E’ ora di finirla di attaccare il CNVVF.

  55. Faggio d’ accordissimo con te ma ti prego lascia stare le forze armate: sono già asfittiche che basta, l’ esercito è in condizioni pietose, e dobbiamo pregare che le prossime missioni siano di “polizia” come Afghanistan, Libano e Iraq altrimenti sono cazzi ultraacidi.

    PS prego subito chiunque fosse solo sfiorato dall’ idea, di non saltar fuori che “chiudere l’ esercito, che qua che la”, che tanto viviamo in un mondo reale, diametralmente opposto a quello ideale 🙂

  56. Concludendo… è sempre una questione di soldi! Chi detta le leggi è IL VIL DENARO!

  57. prego. lo so giovanni che risulto antipatico ma non mi piace girarci intorno alle cose…che queste due basi siano sotto la lente d’ingrandimento delle varie spending review (che, a scanso di equivoci, per me andrebbe fatta sulle navi o gli aerei da guerra più che sulla pelle dei vvf che fanno un servizio vitale per 4 lire e con mezzi del neolitico) è un dato di fatto…e guardacaso son quelle che intervengono spesso anche quando risulterebbero superflue (non per incapacità sia chiaro, ma per la non necessità di un mezzo aereo). Perche non son state interpellate le basi di belluno del cfs, o le varie basi del nordest se il drago di venezia era occupato?

  58. Faggio, meno male che esisti tu che sai tutto e che puoi parlare per i nuclei VVF di Arezzo e Bologna.
    “…Questo caso è l’ennesima prova di questo modo di operare: è stato scelto bologna non tanto perchè non vi erano alternative, ma perchè vi era il bisogno di “giustificare” la propria esistenza con ore di volo: ovviamente, proprio per queste motivazioni, era “impossibile” coinvolgere un velivolo di un altro ente…”

    Grazie di esistere

  59. “La cosa triste, e qui ha toppato alla grande anche il soccorso alpino, è che viste le circostanze funeste sarebbe stato meglio agire per vie “istituzionali” per chiarire l’accaduto e non andare sulla stampa.”

    Pienamente d’ accordo

  60. Alberto per la reperibilità dei soccorritori non sono sicurissimo ma mi pare che non sia pagata, SICURAMENTE non è pagata quella dei volontari VVFF perché ho il mio migliore amico che lo fa e diceva che quando si fa la giornata in turno volontario, viene pagato solo in caso di chiamata, mentre quando fa il mese di servizio “discontinuo” prende il normale stipendio da VF, e il suo posto di lavoro viene “congelato” per quel mese.

  61. il fatto è, oltre alla “storica” (e grottesca) rivalità tra soccorso alpino e pompieri, che gli elicotteri del nucleo volo vvf di bologna e arezzo sono da qualche anno a minaccia di chiusura o ridimensionamento, motivo per cui da qualche anno escono anche per interventi non necessari o quando sul ferito ci sono già squadre di terra con ambulanze o i vari elisoccorso regionali (la polemica del rifiuto di recupero al mugello di un paio di mesi fa è un esempio lampante) . Questo caso è l’ennesima prova di questo modo di operare: è stato scelto bologna non tanto perchè non vi erano alternative, ma perchè vi era il bisogno di “giustificare” la propria esistenza con ore di volo: ovviamente, proprio per queste motivazioni, era “impossibile” coinvolgere un velivolo di un altro ente (suem, cfs, finanza, esercito…). La cosa triste, e qui ha toppato alla grande anche il soccorso alpino, è che viste le circostanze funeste sarebbe stato meglio agire per vie “istituzionali” per chiarire l’accaduto e non andare sulla stampa.

  62. Ah beh certo, pure i medici e gli infermieri che prestano servizio sull’elisoccorso prendono il lauto rimborso dalle ASL. Fuori turno.
    Ecco perchè ci sono in giro pochi Tecnici, e perchè i medici e gli infermieri sgomitano per far servizio sugli elicotteri.

  63. Se non sbaglio vengono pagati i tecnici e i medici che prestano servizio di reperibilità.
    Ma i tecnici di elisoccorso non sono dei volontari?

  64. Se non vado errato l’unica “reperibilità” che viene pagata, e lautamente, è quella dei Tecnici di Elisoccorso che prestano servizio su alcuni elicotteri del 118. Pagati dalle ASL.
    Gli altri vengono pagati a ore d’intervento, o d’addestramento, grazie al rimborso previsto dalla legge Marniga.

  65. “Mirna i volontari del CNSAS quando stanno disponibili non sono pagati, ma devono restare reperibili. Poi se si devono muovere ricevono un rimborso (quasi irrisorio).”

    Marco sei sicuro che la REPERIBILITA’ dei volontari non venga pagata?

    Se un volontario del soccorso alpino fa un servizio di reperibilità presso il 118, non viene pagato?

  66. “Il ruolo dei volontari non è in esclusiva e nessuno vuole sprecare risorse. Non siamo in concorrenza con il Soccorso alpino, tanto più che, in generale, alla persona che attende il soccorso non interessa il colore della divisa ma la qualità. Sediamoci ad un tavolo, decidiamo chi fa cosa. Nel caso specifico, i vigili del fuoco di Pordenone hanno richiesto l’elicottero. Quello di Venezia era impegnato in un altro intervento e quindi è stato fatto decollare il velivolo da Bologna.”
    Fabio Dattilo, direttore interregionale dei vigili del fuoco del Veneto.

  67. Perché come al solito in Italia ciascuno va per i fatti propri senza coordinarsi: i VVFF hanno le loro procedure ed intervengono coi loro mezzi, e siccome l’ elicottero di Venezia non era disponibile, hanno chiamato quello di Bologna, perché ovviamente in Italia non passa neanche per la testa di sfruttare un elicottero dietro l’ angolo ma che non appartiene al proprio Corpo…

  68. Non mi sono chiare le ragioni che hanno determinato la scelta di far intervenire i VdF di Bologna per il recupero della salma, anziché lasciare che se ne occupasse il CNSAS. Cosa che del resto sarebbe stata logica per un sacco di motivi, non foss’altro per il fatto che il CNSAS aveva seguito le ricerche fin dall’inizio.

  69. Mirna i volontari del CNSAS quando stanno disponibili non sono pagati, ma devono restare reperibili. Poi se si devono muovere ricevono un rimborso (quasi irrisorio).

    Idem i Vigili del Fuoco Volontari: stanno in caserma invece di farsi i fatti loro, e stanno in caserma gratis. Poi se c’ è l’ incendio e vengono fatti uscire, allora ricevono qualcosa.

  70. Valter, c’ è sempre un problema di fondo: i $$$.
    Un corpo professionista lo paghi sempre, anche quando sta in caserma, mentre i volontari vengono pagati solo quando escono.
    Fai due conti sul quantitativo di interventi, e sul quantitativo di squadre dislocate sul territorio: come pensiamo di pagarle? (PS chiedo realismo e non fantadiscorsi tipo sciogliamo l’ esercito).

    Per quanto riguarda il caso in questione, al di là del caso in questione, mi pare il classico esempio di mancato coordinamento tra “enti”, e soprattutto mi pare una cagata pazzesca fare arrivare un elicottero da Bologna quando ce n’ era uno pronto a 15 minuti di volo…

  71. Ma il soccorso alpino non era fatto da volontari che agiscono solo per altruismo?
    E ancora: avviare una polemica per chi ha competenza a recuperare un morto!
    Francamente resto senza parole….

  72. Roberto Sorgato una volta è stato criticato per un suo intervento dicendo che il soccorso alpino spetterebbe ad un esercito professionista ,secondo me non aveva tutti i torti…..un corpo professionista che operi solo in questo ambito tipo quel reparto in dotazione della Guardia di Finanza.o dei Vigili del fuoco in ambito fluviale,il soccorso alpino che si addestra e viene pagato come un “militare” punto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.