Garda by Bike

Lettura: spessore-weight**, impegno-effort***, disimpegno-entertainment**

Sul tema delle progettate ciclabili attorno al Lago di Garda, il 5 agosto 2016 uscivamo con l’articolo Le nuove piste del Sindaco. In esso prendevamo in considerazione solo la parte occidentale del lago.

Recentemente il Gruppo Culturale Nago e Torbole ci ha contattati per farci aprire il discorso anche sull’annosa questione della sponda orientale e, in definitiva, ci ha dato materiale e suggerimenti per un aggiornamento sulla questione.

Tratto Torbole porto – Sasso dei Bimbi”, attualmente a tutti gli effetti classificato marciapiede; corre lungo il lago ed è parallelo alla Gardesana orientale. Secondo le intenzioni dei fautori della ciclabile diverrebbe una ciclopedonabile con i conseguenti problemi di sicurezza. Foto: Giovanni Mazzocchi.

Anzitutto partiamo da Garda by Bike, progetto per certi versi sensato e per altri folle, che prevede una pista ciclabile da 140 km sulle sponde dell’intero Lago di Garda e dovrebbe diventare realtà entro la fine del 2021, con un costo complessivo di 102 milioni di euro. Naturalmente “per la gioia degli appassionati di cicloturismo”, Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Regione Lombardia, Regione Veneto e Provincia autonoma di Trento hanno presentato il progetto il 3 maggio 2017.

La spiaggia del “Sasso dei Bimbi”, proseguimento del lungolago precedente, termina con una scaletta. E’ retrostante ad una spiaggetta tranquilla pur essendo assai frequentata. D’inverno si possono notare parecchie persone che siedono sulle panchine per godersi il panorama e per leggere in pace. Foto: Giovanni Mazzocchi.

Il Lago di Garda è uno dei paradisi dei cicloturisti in Europa, soprattutto per i visitatori tedeschi, austriaci e provenienti dal Nord che ogni anno raggiungono il bacino a migliaia per godere del clima mite, delle bellezze naturali e dei numerosi servizi dedicati proprio a chi trascorre le giornate in bicicletta.

Erano perciò anni che si parlava della realizzazione di una pista ciclabile che percorresse l’intero periplo del Lago di Garda, unendo la sponda trentina a quella veronese e bresciana.

Alcuni tratti ciclabili sono già stati terminati, e la realizzazione di Garda by Bike, già definita la pista più spettacolare d’Europa, è anche l’ambizione di collegarsi con la Ciclovia del Sole e la Ciclovia Vento (la dorsale cicloturistica del Po). Perché, al termine, si potrà vantare una rete di lunga percorrenza a scala nazionale, lunga oltre mille chilometri.

Senza considerare i passaggi su scogliera, questo è quello più problematico. E’ un marciapiede largo forse un metro protetto da una ringhiera a salvaguardia dei pedoni: è stretto tra la statale e le costruzioni private ed è lungo circa 80 metri. Foto: Giovanni Mazzocchi.

La notizia arriva in questo 2017 dichiarato dall’Onu anno del turismo sostenibile. Secondo le stime, il territorio potrebbe beneficiare di ben 220 mila nuovi turisti ogni anno, desiderosi di immergersi nella natura per vivere questa esperienza all’insegna dello sport e del rispetto per l’ambiente.

Il percorso permetterebbe di riscoprire tratti stradali, passaggi e gallerie oggi in disuso collegandoli alle piste ciclabili già presenti sul territorio per creare un unico tragitto continuo. In parte pianeggiante, per chi cerca il relax più totale, e in parte più sfidante, per ciclisti che desiderano mettersi alla prova sulle salite della Valvestino.

Accesso alla spiaggia “Conca d’oro”, ricavato negli anni ’50 dal materiale di risulta dello scavo della galleria Adige-Garda. E’ occupato in parte dal parcheggio dei mezzi dei surfisti e in parte dal parco retrostante la spiaggia. Lo stesso accesso è utilizzato dal Circolo Vela Torbole per i mezzi che trasportano i natanti. Foto: Giovanni Mazzocchi.

Purtroppo però il progetto prevede la costruzione di svariati tratti a sbalzo sul Lago di Garda con vere e proprie passerelle a picco sul lago. L’impatto su questi tratti di scogliera è accentuato dalla larghezza, prevista in 2,5 metri (perché anche i pedoni avranno accesso).

Oltre a regalare ai turisti il solito panorama mozzafiato, ci promettono che la nuova pista ciclo-pedonale sarà anche bellissima da vedere, perché la pavimentazione sarà realizzata con un materiale simile al legno, ma resistente alle intemperie, e lungo tutto il tratto correrà una sottilissima barriera protettiva d’acciaio che avrà meno impatto visivo sul paesaggio.

In un periodo che vede una certa flessione del settore turistico, è chiaro che le organizzazioni di categoria, gli enti preposti e le amministrazioni locali cerchino di diversificare le possibilità di attrazione offerte dal territorio.

Entrata di servizio per la manutenzione e per le ispezioni settimanali alla Galleria Adige-Garda di competenza del Servizio Acque Pubbliche (PGUAP) della Provincia Autonoma di Trento. Foto: Giovanni Mazzocchi.

Per questo motivo la proposta è apprezzabile e riteniamo vada sostenuta e appoggiata. Questo atteggiamento favorevole non può però esimerci dal portare osservazioni ed esprimere forti perplessità su quanto a nostra conoscenza, e muovere puntuali appunti una volta conosciuto il progetto in dettaglio.

Uno dei tratti più problematici è costituito dal percorso Torbole-Malcesine. Ci limitiamo qui a documentare le criticità del tratto più settentrionale della Gardesana Orientale, quello che da Torbole porta allo sbocco della galleria del canale Adige-Garda. In prossime puntate documenteremo il resto del percorso verso Malcesine, fino alla località Tempesta.

La realizzazione dell’auspicata pista ciclabile Torbole–Malcesine, almeno per quanto concerne il rendering presentato, vista la morfologia del terreno su cui va costruita, è intuibile che debba prevedere tempi molto lunghi, enorme impegno finanziario, difficoltà tecniche non indifferenti. Vanno inoltre considerati i sicuri vincoli paesaggistici, visto che siamo in fascia lago. Anche i necessari espropri delle proprietà private, con procedure complesse e di esito incerto, vanno considerate.

Rimarchiamo subito il deleterio impatto paesaggistico che tale progetto comporta. A nostro avviso queste vistose aggressioni alla natura della scogliera sarebbero senza dubbio minimizzate (e l’opera potrebbe essere realizzata in tempi brevi e con un impegno finanziario relativamente limitato), qualora si prendesse in considerazione la realizzazione di un approdo in località Tempesta, tra l’altro su un terreno già di proprietà del comune di Nago Torbole.

Uscita della Galleria Adige-Garda, problema tecnicamente facile da superare. C’è però il labirinto delle competenze fra vari Enti e, ufficialmente, è ancora lo scolmatore dell’Adige in caso di pericolo di esondazioni nella valle dell’Adige. Foto: Giovanni Mazzocchi.

Il collegamento via lago Torbole-Tempesta è fattibile in tempi brevissimi e a costi sostenibili e senza grossi problemi tecnici. La Navigarda, ha già disponibile i natanti della classe Sparviero adatti ad un servizio navetta per passeggeri e biciclette.

Il percorso “ciclistico via lago”, è senza dubbio un diversivo affascinante e suggestivo, oltre che riposante per il cicloturista proveniente dal nord e permette di ammirare lo scenario naturale offerto dalla stupenda macchia mediterranea del versante gardesano del Monte Baldo ed i dirupi a picco sul lago della sponda opposta: il Garda trentino è un piccolo fiordo.

Il tratto Tempesta-Navene, oltre ad essere breve, non presenta i problemi propri del tratto Torbole-Tempesta e può utilizzare anche le passerelle poste a lato delle gallerie artificiali paramassi, debitamente allargate. Infatti, servendosi del collegamento via lago sopradescritto, Torbole-Tempesta, l’escursionista con bicicletta al seguito potrebbe godere del panorama offerto dal paesaggio circostante fino a Tempesta e poi proseguire sulla pista ciclabile che costeggia il lago.

Anni fa, il comune di Nago-Torbole, di concerto col comune di Malcesine, aveva presentato un progetto della ciclabile Tempesta-Navene, già approvato dalla Provincia Autonoma di Trento per un costo previsto di cinque milioni di euro. Una delle assurdità più evidenti dell’attuale progetto è il transito a Corno de Bò, con la soluzione tecnica di una pista galleggiante. Che alla prima ora verrebbe spazzata via dalle onde, senza considerare il pericolo per i ciclisti e senza prendere in considerazione le difficoltà tecniche di fissaggio su un fondale profondo come quello.

Località Tempesta

In questo documento è riassunta la proposta alternativa.

Questo progetto alternativo, una volta approvato, vedrebbe tempi di realizzazioni davvero minimi.

I costi, ipotizzati per eccesso, potrebbero aggirarsi intorno a € 100.000,00 per adeguamento moli, istallazione sui natanti di portabiciclette e problemi organizzativi di passaggi nei due sensi di percorso.

Molto più problematici sono invece i tempi di realizzazione del progetto Cecchetto, così come è chiamato il progetto presentato il 3 maggio 2017. Sembra che tale progetto non abbia nemmeno la dignità di progetto di massima, è più che altro una dichiarazione d’intenti. Dopo della quale si dovrà passare al progetto definitivo e quindi a quello esecutivo. Per prassi dovrà passare al vaglio delle varie commissioni, con le dovute osservazioni, modifiche… Infine ci sono gli appalti con i ricorsi previsti per legge. Il problema poi degli espropri non sembra così semplice da risolvere.

Un natante classe Sparviero

I vincoli paesaggistici nazionali ed europei dei vari Enti non sono stati nemmeno affrontati. Parlare di inizio lavori per l’anno in corso e di fine lavori per il 2021 sembra non solo un azzardo, ma addirittura una colossale presa in giro.

Per quanto riguarda i costi invece, dalla scarsa documentazione presentata, apprendiamo che si parla di ben 44.800.000,00 euro preventivati, subito corretti in oltre 50.000.000,00 euro dalla relatrice. E questo per un percorso di km. 10,54.

Attuale passaggio in galleria in corrispondenza del Corno del Bò (Spiaggia delle Lucertole). Foto: da Google Earth.

5.000.000,00 al km!!!! E non siamo ancora partiti. Complimenti!!!

Questi preventivati per i lavori sono costi certi – sostiene Giovanni Mazzocchi, presidente del Gruppo Culturale Nago e Torbole – e per esperienza sono destinati a lievitare. Per quanto riguarda il rientro dell’investimento, la ricaduta lorda sul territorio, stimata in quasi 17.000.000,00 lordi all’anno, mi sembra quanto meno azzardata e, solo per curiosità, mi piacerebbe sapere quali metodi e quali criteri sono stati usati per quantificarli”.

Il promontorio del Corno del Bò. La Spiaggia delle Lucertole si vede di profilo. Qui sono le più grandi problermaticità del progetto.
        

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Garda by Bike ultima modifica: 2017-09-05T05:08:57+02:00 da GognaBlog
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