Il (finto) articolo del figlio di Liliana Segre

Proponiamo qui sotto l’ormai famigerato articolo su Israele che in questi giorni sta facendo scalpore, in quanto si tratta di un vero e proprio “Encomio” dello stato d’Israele.

Si tratta di uno scritto la cui paternità sarebbe erroneamente attribuita ad Alberto Belli Paci, figlio di Liliana Segre.

Il 18 maggio 2021 l’altro figlio di Liliana, Luciano Belli Paci, ha dichiarato pubblicamente su Facebook che l’autore del testo non è suo fratello Alberto e che l’articolo è tutt’altro che contemporaneo, in quanto risale al 2014.

Riportiamo quindi il post di Luciano Belli Paci:

ANCORA SU ISRAELE – PALESTINA (a proposito di un articolo che ha creato equivoci)

Sta circolando molto su FB un lungo articolo postato da mio fratello Alberto: https://www.facebook.com/groups/689420117797616/permalink/690061934400101/
L’articolo è del luglio 2014 e l’autore si chiama Davide Sorrentino.
Erroneamente è stato attribuito da qualcuno a me, da altri genericamente al “figlio di Liliana Segre”.
Mi pare corretto ristabilire la verità sulla paternità dell’articolo.
Mi pare anche doveroso, a questo punto, prendere posizione sul merito.
Condivido solo in parte quel testo di 7 anni fa.
Per esempio, la frase di Netanyahu che viene citata -“Se gli arabi deponessero le armi, due minuti dopo ci sarebbe la pace, se Israele deponesse le armi, due minuti dopo non ci sarebbe più Israele” – a mio parere è vera per la seconda parte (se Israele deponesse le armi verrebbe cancellato), ma è falsa per quel che riguarda la prima. Come tutti sappiamo, una parte ormai molto forte e influente della destra israeliana non sostiene l’occupazione della Cisgiordania solo a fini difensivi, ma perché coltiva un’idolatria della terra e considera incedibili Giudea e Samaria, per non parlare di Gerusalemme Est. Rabin venne assassinato per questo, in un clima di quasi-guerra civile. Ed è palese che perdurando il dominio su un’ampia popolazione araba, peraltro esclusa dai diritti di cittadinanza (altrimenti addio Israele come stato ebraico e democratico), non ci sarebbe la pace”.

Prima di riportare l’articolo in questione, vorremmo sottolineare che Dario Burgaretta ha segnalato (sotto forma di commento al post di Luciano Belli Paci) che l’autore della riflessione del 2014 è in realtà Maurizio Landieri, e ha riportato il seguente link della nota, a sua dicitura, originale.

Ed ora veniamo all’articolo, che tanto sta facendo parlare, di Sorrentino/Landieri.

Il (finto) articolo del figlio di Liliana Segre
“Nella mia vita mi sono schierato, e mi schiero, sempre. Non sopporto gli equidistanti, quelli che pensano di avere un punto privilegiato di osservazione, dal quale si ergono a giudici. I miei punti di osservazione, invece, sono terra terra, ed i miei non sono giudizi, non giudico mai nessuno, ma solo opinioni di uno che non conta nulla.

Sto dalla parte di Israele, con convinzione. Non perché mi piaccia stare col più forte, perché Israele è certamente il più forte, ma perché penso che abbia ragione, perché penso che non sia una verità assoluta che il più debole abbia anche ragione. In questo caso, secondo me, il più debole ha torto marcio.

Molti, secondo me, hanno la memoria corta, o una visione distorta dello stato dei fatti. Quando sento invocare “Due popoli, due Stati”, mi viene in mente che questo principio Israele lo accettò alla fine del 1947, riconoscendo la risoluzione ONU 188 del 29 novembre 1947. Quella risoluzione prevedeva la nascita di DUE stati. Ma furono i paesi arabi a non riconoscerla, rinunciando a far nascere lo Stato Palestinese. Perché nessuno ricorda mai che 12 ore dopo la proclamazione dello stato di Israele gli eserciti di 6 paesi confinanti cercarono di distruggerlo? Perché nessuno ricorda mai che i tentativi di distruggere militarmente Israele sono stati molteplici e che le guerre che Israele ha vinto sono sempre stati gli altri ad iniziarle?

“Israele occupa illegalmente i territori palestinesi”, si grida ovunque. Ma posso sommessamente ricordare che quando tu dichiari guerra a qualcuno, e la perdi per giunta, capita che il vincitore occupi parte della tua terra? Noi perdemmo Istria e Dalmazia, e salvammo Trieste a stento. Posso sommessamente ricordare che, dopo una guerra, i confini si definiscono attraverso trattati di pace e che, per esempio, il trattato di Osimo è del 1975, ovverosia 30 anni dopo la fine della guerra? Posso, sempre sommessamente, ricordare che i territori che Israele ha occupato NON erano dei palestinesi ma di altri paesi? Il Sinai e Gaza erano dell’Egitto, il Golan della Siria e la Cisgiordania era della Giordania? Posso sommessamente ricordare che l’unico paese che ha firmato dei trattati di pace con Israele (cioè l’Egitto) si è visto restituire il Sinai? All’Egitto fu offerta anche la striscia di Gaza, ma non la volle.

Posso, a voce bassa, ricordare che Gaza fu restituita all’Autorità Palestinese nel 2005? Furono lasciati campi coltivati, serre, desalinatori. Quei campi e quelle serre furono distrutte da Hamas. Sharon, il primo ministro che decise il ritiro unilaterale da Gaza, sperava nella convivenza pacifica. Il risultato qual è stato? Migliaia di missili lanciati sui civili israeliani. Sono abituato a chiamare le cose con il loro nome. Hamas è una organizzazione terroristica che tiene in ostaggio il proprio popolo ed ha come obiettivo unico i civili israeliani, indistintamente, donne, bambini, persone inermi. Non importa, purché muoiano in quantità. Io questo non l’ho mai accettato, né potrò mai accettarlo. Mi si risponde che c’è una evidente sproporzione delle forze in campo. E’ vero, lo sanno tutti che Israele ha il quarto esercito del mondo. Ma se non lo avesse avuto, oggi, semplicemente, non esisterebbe più. Lo avrebbero già distrutto in una delle tante guerre che gli hanno fatto. La guerra è la cosa più orrenda che l’uomo abbia inventato. E’ orrenda perché di mezzo ci vanno gli innocenti, i bambini, soprattutto. Una volta Golda Meir alla domanda di un giornalista, rispose che la pace tra Arabi ed Israeliani ci sarebbe stata quando gli arabi avessero imparato ad amare i propri figli più di quanto odiassero gli Israeliani. Ed era una frase tremendamente vera. Alla base di tutto c’è l’odio. Null’altro che l’odio. Israele, per molti, deve essere semplicemente distrutto, scomparire dalla faccia della terra. Ed a molti non importa che sia più forte, gli si fa la guerra ugualmente. Si preferisce il martirio inutile al dialogo, che Israele non ha mai rifiutato. Ma per dialogare bisogna essere in due, altrimenti sono parole al vento. E quando Sadat, stanco di perdere guerre, volle veramente dialogare, la pace si fece. E dura da allora. Oggi l’Egitto è uno dei più feroci nemici di Hamas.

La soluzione del conflitto è molto più semplice di quanto appaia. Basta rispondere ad una semplice domanda: Israele ha il diritto di esistere, o no? Fino a quando la risposta sarà no, non potrà esserci pace, e nemmeno dialogo, perché non puoi sederti a parlare con chi vuole distruggerti. Ma non perché non vuoi sederti tu, ma perché l’altro non vuole sedersi con te. Oggi, anno di grazia 2014, i paesi arabi che riconoscono ad Israele il diritto di esistere, sono due: Egitto e Giordania. NESSUN ALTRO. Vorrà dire qualcosa che questi due paesi da 40 anni non combattono militarmente con Israele?

Israele dunque è un paese perfetto? No, non lo è, come non lo è nessun paese su questa terra. Non voterei mai per Nethanyau. E odio i fanatici dell’estrema destra israeliana. Considero idioti quelli che guardano le esplosioni da una collinetta. Ma non si può non riconoscere che se la pace, oggi, non c’è, la colpa NON è di Israele. Israele però è un paese che ha molto da insegnarci. E’ un paese in cui un capo di stato va in carcere per molestie sessuali e non grida al complotto. E’ il paese in cui gli assassini del giovane adolescente arabo, cittadini israeliani, sono stati arrestati e messi in prigione, e lì sconteranno la stessa pena di un arabo che uccide un israeliano. E’ il paese che investe in ricerca e tecnologia, nel campo medico, visto che moltissimi farmaci salvavita sono brevetti israeliani. E’ un posto che potrebbe essere un angolo di paradiso, se solo gli si riconoscesse il diritto di esistere.

Per quanto non mi faccia simpatia, c’è una frase di Nethaniyau che è al tempo stesso vera ma terribile. “Se gli arabi deponessero le armi, due minuti dopo ci sarebbe la pace, se Israele deponesse le armi, due minuti dopo non ci sarebbe più Israele”.

Chiudo qui, perché comunque la guerra rimane sempre una cosa orrenda, perché ho pianto lacrime vere per quei poveri bambini uccisi sulla spiaggia o nella scuola. E non importa se la scuola è stata abbattuta da un missile di Hamas (come credo) o israeliano. Loro sono morti ed io ho pianto. Non vorrei più intervenire sull’argomento, perché comunque rimango sempre sgomento davanti ad una guerra, ma mi sentivo di scrivere queste cose perché non sono ipocrita, né ambisco a piacere a tutti. La mia bacheca è aperta sempre a tutti, anche a chi pensa in modo diametralmente opposto al mio. Rispetto tutti, tranne i razzisti. Io sono questo, e se qualcuno vorrà cancellarmi dalle proprie amicizie per le mie idee, ne prenderò atto, in alcuni casi non mi importerà molto, in altri casi invece me ne dispiacerò, ma non mi piacciono le ipocrisie, io sono questo e questo è il mio pensiero, senza equivoci, in maniera chiara.

Shalom.

A firma di tutti coloro che sostengono Israele”.

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Per un approfondimento rispetto ai (possibili) interessi economici dietro alle bombe da parte di entrambe le fazioni suggeriamo il seguente articolo: https://lindro.it/striscia-di-gaza-quali-interessi-economici/

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Il (finto) articolo del figlio di Liliana Segre ultima modifica: 2021-05-27T04:30:00+02:00 da Grazia

16 pensieri su “Il (finto) articolo del figlio di Liliana Segre”

  1. Sbagliato. Con le guerre si sono presi il Sinai e il Golan. Con le vessazioni d’ordine vario (Nakba) il territori interni. 
    Che guerra è quella di Davide e Golia?

  2. Risposta: perché ci sono state quattro-guerre-quattro (!) contro Israele: 1948, 1956, 1967, 1973.
    Se ne avesse persa anche una sola, Israele ora non esisterebbe piú. Visto che le ha vinte, ha fatto ciò che fanno tutti dal 3000 a.C.: si occupano le terre conquistate al nemico che ti voleva distruggere.
    Ciò è successo alla Germania nel 1945, all’Italia nel 1945, alll’Impero Austro-Ungarico nel 1918, alla Francia nel 1870 e in occasione di altre centinaia o migliaia di guerre che hanno tormentato l’umanità dalla notte dei tempi.

  3. Domanda. Perchè la mappa della Palestina – in bianco i territori ebraici, in rosso quelli arabi – dal 47 ad oggi ha visto ridursi considerevolmente (eufemismo) il rosso e crescere il bianco?

  4. E poi chiudo, si deduce che i vari terroristi ( o parenti di) quando hanno bisogno vanno a farsi curare dai nemici tanto odiati .
    Ricordo che i razzi partono da Gaza e sempre per primi; io lo traduco in un atto ostile al quale risponderei. 
    Lo sanno che con Iron dome la maggior parte viene resa inefficace  e comunque continuano. 
    Se da Chiasso partissero razzi contro Como, credo che persino l’Italia reagirebbe prima o poi .
    Ma mi auguro si trovino soluzioni pacifiche e che lo siano davvero anche se impopolari.
    Buona serata, senza rancore alcuno.

  5. Quindi dovrei dedurne che Israele sostiene Hamas?
    Oppure che non ha ucciso nessuno e i palestinesi sono tutti morti di Covid?

  6. Quanto a quello non sono mai stato in Sud Africa, in Congo o in tanti altri posti, ma credo di poter affermare lo stesso chi sia oppresso e da chi.
    Questo non vuol comunque dire che avrei saputo o saprei risolvere i loro problemi. 
     

  7. Idee troppo chiare e magari scritte da chi non è mai manco stato da quelle parti.
     
    Che quel popolo possa liberarsi presto….da Hamas ….e da chi ha tutto l’interesse a mantenerlo in condizioni assurde. 
    Chi non ha problemi non crea problemi.  E cosa sarebbe un terrorista in tempo di pace? Un disoccupato….
     

  8. Torto, ragione, diritto e storia poco contano, ma quando il computo dei morti è 280 (di cui almeno 60 bambini sotto i 14 anni) a 12 appare chiaro chi si l’aggressore e chi la vittima.
    Israele è diventato l’ultimo paese razzista, colonialista e segregazionista
    Non credo ci sia molto da aggiungere se non che appare chiaro chi vada fermato (non distrutto) e chi vada difeso dagli uomini di buona volontà.

  9. C’era e avrebbe seguitato a stare in pace senza la risoluzione onu. Senza il diritto di esproprio. 

  10. Su quella terra il popolo ebraico c’è  sempre stato. Anche dopo la distruzione del Tempio e l’inizio della diaspora nel lontano 70 d.c. ( tra l’altro noi “romani ” ne siamo responsabili), molti rimasero in quei territori.
     
    Giusto che si sia tornati da dove veniamo ma giusto anche il diritto dei palestinesi ad avere uno stato  (se avessero accettato la risoluzione ONU ce l’avrebbero da più di 70 anni ma furono molto mal consigliati e continuano ad esserlo).
    Discorso molto complesso e articolato. Mi auguro troveremo  un modo per convivere tollerando e comprendendo le ragioni dell’altro.

  11. Certo sì, la risoluzione Onu. Ma sulla base di quale diritto se non il raduno del popolo ebraico in Terra Promessa da Dio?
    In questo senso per “diritto divino”. 

  12. Caro Lorenzo, permettimi una correzione e una rivendicazione:
    1) Non si è trattato di “diritto divino” ma di risoluzione ONU.
    2) Causa “esproprio” di Istria, Zara, Fiume e buona parte della Venezia Giulia, io esigo che l’Italia dichiari guerra, immediatamente, sia alla Croazia che alla Slovenia, e invada quei territori con le forze di cielo, di terra e di mare. Tutto ciò sulla base del principio di giustizia a cui ti richiami.
    Che facciamo? Si attacca?

  13. Secondo me di pezzi ne mancano parecchi e credo che per quanto si possa cercare di approfondire da una posizione di privilegio, cioè standosene fuori, rimangano sempre dei lati oscuri.

  14. Bello.
    Ma se ti entrano in casa per diritto divino e per diritto divino non vogliono riconoscere l’origine dell’odio che l’esproprio legittimato ti ha provocato mi pare manchi il pezzo pezzo sostanziale.

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