Il riflesso del tempo
di Luciano Muroni e Giuseppe Peppe Obinu
Siamo mossi dall’intenso e onirico desiderio di individuare una nuova via sulla parete est della splendida e ingiustamente sottovalutata struttura del monte Sas palas de su Puntale che non sfiguri, in quanto a bellezza, con le due vie aperte in precedenza, Tra Ombre e Luce e Dannata Bellezza.
Percorriamo i primi due brevi ma non banali tiri (l’attacco della via dista circa 5 m dal primo di Tra Ombre e Luce) sostando sull’albero che ne condivide la sosta.
Ci troviamo ora qualche metro al di sotto di un lievissimo accenno di cengia che sovrasta, con esile diagonale discendente, i grandi e minacciosi strapiombi gialli che incombono maestosi sulla destra.
Ci sporgiamo timidamente dalla sosta su alberello, intravvedendo in alto a sinistra un invitante diedro che tralasciamo volutamente, anche se un po’ a malincuore, per salire in diagonale dirigendoci non senza apprensione decisamente verso destra.
Ci troviamo ora su una insidiosa e liscia placca inizialmente appoggiata, poi via via verticale e successivamente strapiombante, che conduce ad un difficile passaggio inizialmente proteggibile soltanto con due ancorette (del tutto traballanti e alquanto aleatorie, tanto che verranno giù da sole!!!), rafforzate poi con provvidenziali micro nut. Più in alto alcuni friend, posti sui soli buchi disponibili situati purtroppo diversi metri a sinistra, proteggono il difficile, adrenalinico ed estremamente delicato passo d’uscita che si trova sulla destra in prossimità dell’alberello.
Siamo finalmente sull’evidente strapiombetto che conduce verso destra al bellissimo spigolo terminale che percorriamo delicatamente in prossimità del filo, uscendo finalmente sulla sommità del nostro tanto agognato sogno!
Perché Il Riflesso del Tempo?
E’ stato come se il Tempo si riflettesse dentro noi, lentamente… in modo da farci assaporare a fondo gli impercettibili attimi.
Il Riflesso del Tempo
Sas Palas de su Puntale, Supramonte di Dorgali
Via trad aperta il 2 novembre 2023 da Giuseppe Peppe Obinu e Luciano Muroni.
Dal posteggio di Monte Oddeu (iscala de Surtana) calcolare un avvicinamento di 15’/20′. Per la via, 4/5 h
Sviluppo: circa 150 m
Dislivello: circa 100 m
Avvicinamento
Dal parcheggio, viso a monte: Sas Palas de su Puntale risulta essere il promontorio subito a destra del Monte Oddeu. Per l’avvicinamento bisogna seguire il sentiero per “S’iscala de Surtana” per circa 10 minuti fino ad arrivare alla segnaletica (scritta sul masso via Tra Ombre e Luce), ometti in loco. Da lì si piega verso destra, facendosi spazio tra vegetazione e salendo verso le placonate gialle strapiombanti ben visibili dal parcheggio (10’). Non appena sotto di esse, costeggiarle a sinistra fino a raggiungere una sorta di terrazzino con un albero. L’attacco della via si trova circa 5 metri prima della via Tra Ombre e Luce sul lato destro (invitante placca ).
Relazione
1° tiro : risalire l’entusiasmante paretina inizialmente appoggiata e successivamente verticale, che poi diventa un diedro leggermente strapiombante. Indispensabile proteggersi con un friend nell’unico buco posto sulla sinistra, effettuare un delicato ristabilimento per guadagnare l’uscita dal diedro. Sosta su grande lentisco. 15 m, V+.
2° tiro : dalla sosta salire verticalmente tenendo la sinistra per effettuare l’impegnativo passaggio chiave che conduce ad una paretina inclinata a sinistra, da risalire con qualche passo in duelfer, ristabilendosi con l’ausilio di una buona presa posta sulla parete di destra. Sosta su albero (in comune con la via Tra Ombre e Luce. 1 chiodo, 10 m, VI+.
3° tiro: dalla sosta risalire verticalmente per qualche metro per poi traversare a destra. Seguire l’accenno di cengia che sovrasta gli evidenti strapiombi gialli (si incontra una vecchia sosta su catena arrugginita sulla sinistra, presumibilmente predisposta per effettuare prove sullo strapiombo). Proseguire verso destra fino a raggiungere un alberello dove si sosta. 30 m, IV+.
4° tiro: risalire il muro verticalmente prima verso destra per poi portarsi verso sinistra, seguendo l’evidente fessura che pian piano diventa camino da seguire fino al suo termine per poi traversare a destra dove si sosta su grande albero (in comune con la quarta sosta della via Tra Ombre e Luce). 35 m, VI+.
5° tiro: dalla sosta portarsi per qualche metro verso destra per poi salire leggermente con i piedi sopra un ceppo. Si sale prima verticalmente la difficile placca povera di appigli, inizialmente appoggiata, che poi diventa verticale (scarsissima possibilità di protezione – indispensabili ancorette). Vincere un delicatissimo passaggio verso destra con l’indispensabile ausilio di nut e friend. Superato il difficile passaggio, si sale verticalmente fin sotto un evidente strapiombetto ben manigliato, vincerlo per portarsi verso destra fin sulla linea del meraviglioso spigolo esposto. Salire l’entusiasmante e delicata pancia tenendosi in prossimità dello spigolo. Sosta su clessidra lato destro (da rinforzare). 1 cordone su clessidra, 35 m, VIII+.
Ad Agostino
di Luciano Muroni
Approfittando di una provvidenziale oasi di sole, siamo ritornati sullo splendido calcare di Sas Palas de su Puntale sul quale, seguendo un irrefrenabile quanto imperativo impulso, avevamo aperto le tre nuove vie trad Tra Ombre e Luce, Dannata Bellezza e Il riflesso del Tempo con la sensazione che sul nostro operato sempre aleggiasse lo spirito del nostro indimenticabile e compianto amico Agostino Sogos.
Agostino è scomparso nelle pareti di Capo Caccia il 30 luglio 1997, quando il mio caro amico e compagno di tante arrampicate Giuseppe Peppe aveva appena otto anni.
In passato avevo tante di quelle volte parlato e raccontato a Peppe di Agostino che, forse in virtù di quelle misteriose quanto inesplicabili alchimie, è nato tra loro un incredibile quanto saldo legame affettivo, in apparenza impossibile (perlomeno dal punto di vista anagrafico e logico) che invece, come per miracolo, ha bypassato il tempo, sempre permeando con forza le nostre scalate.
Di conseguenza è venuto in mente a Peppe, con mia grande gioia, di dedicare la nostra nuova bella via ad Agostino proponendone il nome, per legarlo per sempre a quel Supramonte che tanto aveva frequentato e amato e che senza alcun dubbio frequenta e ama ancora!
Agostino Sogos
Sas Palas de su Puntale, Supramonte di Dorgali
Via trad aperta l’8 novembre 2023 da Giuseppe Peppe Obinu e Luciano Muroni.
Dal posteggio di Monte Oddeu (iscala de Surtana), calcolare un avvicinamento di 20’/25′, vedi sopra. Per la via, 5 h circa
Sviluppo: circa 170 m
Dislivello: circa 130 m
Relazione
1° tiro : da un evidente terrazzino con pietrone si sale verticalmente seguendo la bella fessura, al cui termine ci si sposta leggermente a sinistra per affrontare l’evidente stapiombetto. Vincerlo grazie ad una buona presa per la mano sinistra che permette di innalzare i piedi e utilizzando una fessura verticale per la mano destra che risolve il delicato passaggio. Sosta su albero, 15 m, (VI).
2° tiro : dalla sosta salire in diagonale verso sinistra fino a portarsi proprio sotto una grande nicchia gialla. Dalla sua base ci si innalza verticalmente grazie a un sistema di fessure. Si traversa a destra per aggirare il tetto, al termine del quale si prosegue verticalmente per affrontare il non banale passaggio chiave del tiro. Sosta su albero, 25 m, (VII).
3° tiro: dalla sosta salire leggermente per qualche metro verso sinistra fino a raggiungere una bellissima placca poco proteggibile. Proseguire traversando a sinistra, salendo verticalmente su delle splendide lame, inizialmente verticali, che conducono verso destra. Sostare qualche metro sopra su albero. 25 m, (V).
4° tiro: dalla sosta si raggiunge verticalmente l’evidente placconata divisa da una comoda cengia. Si risale atleticamente la prima parte per belle prese verticali fino al raggiungimento della sopra citata cengia. Con delicatezza e ristabilimento si affronta la seconda parte con movimenti precisi, puntando alla provvidenziale uscita strapiombante e seguendo verticalmente la cresta che conduce alla sosta su un grande ginepro. 35 m, (VII+).
5° tiro: dalla sosta salire leggermente verso sinistra per poi proseguire verticalmente su roccia ottima e frastagliata che conduce alla sosta in prossimità di un grande albero su comodo terrazzo. 30 m, (IV).
6° tiro: dalla sosta ci si porta decisamente a sinistra sullo spigolo, lo si risale verticalmente per qualche metro per portarsi sull’evidente rampa inclinata che conduce all’affascinante e alquanto severo diedro. Innalzarsi con decisione puntando ad un esile arbusto (utilizzabile come protezione aleatoria), scavalcarlo portandosi ancora con decisione sulla paretina di sinistra, per poi risalire verticalmente fino a raggiungere la provvidenziale presa che fa guadagnare la delicatissima uscita dalla via. Sosta in comune con la via Il Riflesso del Tempo. 1 chiodo, 1 nut, 35 m, (VIII+).
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Se fosse stata protetta mi sarei cimentata, ovviamente non è una critica, grande rispetto agli apritori!
Siete fortissimi!