L’agonia dei Parchi non fa notizia, gli omicidi sì

L’agonia dei Parchi non fa notizia, gli omicidi sì
di Vittorio Emiliani (giornalista, scrittore, Presidente del Comitato per la Bellezza)
(da http://www.huffingtonpost.it, 9 agosto 2016 ore 15.09)

 

Viene ucciso un uomo in un luogo remoto e subito i nostri Tg corrono a diffondere la notizia e i suoi dettagli spesso raccapriccianti. Siamo il Paese degli omicidi? No, come documenterò più sotto con il link. Siamo al di sotto di Paesi come Grecia, Finlandia, Belgio, Ungheria, Irlanda, Portogallo, Svezia e pure (di poco) di Francia e Gran Bretagna. Nonostante le varie organizzazioni criminali.

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I Tg francesi o britannici danno con altrettanta ossessività notizie di omicidi volontari? Non mi pare proprio. Provate invece a far passare da noi una notizia importante di “bianca”: l’esito sarà sconfortante, non un cenno nei Tg, neppure quelli più periferici, neppure 5 righe in un quotidiano importante. È capitato pochi giorni fa: 50 grandi esperti di parchi, di aree protette, di botanica, di paesaggio, di diritto ambientale, di urbanistica (Settis, Rodotà, Piccioni, Giuseppe Rossi, Graziani, Bodei, Montanari, De Lucia, ecc.) mobilitati da un noto documentarista e alpinista, Carlo Alberto Pinelli, presidente di Mountain Wilderness Italia hanno scritto al presidente Mattarella e a Matteo Renzi chiedendo la sostituzione del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ritenuto palesemente inadeguato.

Galletti, infatti, in un pubblico discorso ha sostenuto che la legge 394 del 1991 (Cederna-Ceruti) è una “legge di conservazione” e va modificata e mutata in una “legge di valorizzazione e sviluppo“: per far soldi, molti soldi, anche coi Parchi di ogni tipo. Quale esempio di “governance” ha portato in palmo di mano il Parco Nazionale dello Stelvio spezzato or ora in tre parti (dopo 80 anni!), una alla Lombardia ed una per una alle Province di Bolzano e Trento “per avvicinare il Parco alle comunità locali”. È una sorta di “localizzazione” degli stessi Parchi Nazionali a capo dei quali spesso vengono già messi ex sindaci trombati e simili. I quali sono ovviamente portati a privilegiare gli interessi locali, spesso corposi: cave di marmo, nuove piste di sci e sciovie, parziale riapertura della caccia, estrazione di metano e petrolio (vedi Parco Nazionale della Val d’Agri), più strade asfaltate per futuri lottizzatori.

Parco Nazionale dello Stelvio
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Difatti, il ministro Galletti ha sottolineato che con la sua nuova legge gli Enti Parco potranno far soldi con le “royalties” che saranno in grado di riscuotere da cavatori, petrolieri, cacciatori, promotori di piste e di ski-lift… Di qui la forte e motivata protesta contro il totale stravolgimento dei fini e della “mission” del Parchi che sono i nostri “polmoni” contro i vari inquinamenti, sono pilastri della biodiversità, animale e vegetale, ricchissima in Italia, del paesaggio montano, collinare e marino, di un turismo naturalistico che già conta 30 milioni di visitatori l’anno, ecc.

Non è forse una notizia? No, per giornali e Tg non è una notizia, neppure una notiziola. Oltretutto “disturba”. Si dia invece fiato alle trombe per l’ultimo omicidio. Anche se (ma quasi nessuno lo dice) gli omicidi volontari sono scesi ancora nell’ultimo anno: da 505 a 435 (-13,56%) anche perché le varie mafie si sono date fruttuosamente agli affari e sparano molto meno ovviamente. Ma i luoghi comuni sono difficili, sempre, da estirpare e le oneste denunce non “fanno notizia”. Pertanto il rivolo di sangue continua inesorabile a colare dal televisore. E le denunce, le proteste, le sacrosante rivendicazioni a essere bellamente ignorate.

Vittorio Emiliani
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L’agonia dei Parchi non fa notizia, gli omicidi sì ultima modifica: 2016-08-30T05:22:26+02:00 da GognaBlog

16 pensieri su “L’agonia dei Parchi non fa notizia, gli omicidi sì”

  1. Luca, chi le mettesse non lo so, all’epoca ci dicevano che le mettevano loro. Ma comunque nel contesto dell’intervento è un mero dettaglio. Rimane il fatto che Emiliani ha parlato di omicidi volontari e non di criminalità in genere.

  2. Jacopo il modello dei parchi USA, secondo me, non é affatto da prendere come esempio! Manco mi perdo a spiegartelo. Ci sarai stato immagino, io si, e per più volte ma da molti anni non ci torno perché disgustato da un concetto che nulla ha a che vedere con la protezione della natura. Siamo un paese molto più civile degli Stati Uniti, nonostante tutto. E nessuno é perfetto.

  3. lL truffa dei Parchi Nazionali italiani ha radici lontane, dalla loro istituzione…
    Le aree dismesse, (vedi Parco dello Stelvio) antiche riserve di caccia, (vedi Gran Paradiso) aree abbandonate dagli uomini e dal turismo (vedi Orobie) vengono destinatie a Parco Nazionale
    Il Parco Nazionale in Italia, nasce come ultima chance per le aree senza futuro e non, come avviene in tutti le nazioni del mondo, ad identificare valorizzare dei luoghi dove la natura è superba, fortissima, monumentale.
    Immaginatevi un turista giapponese in visita ai parchi nazionali Americani e subito dopo a quelli italiani. Dopo in Grand Canyon, Yosemite, Yellowstone, Zion..si trova al Gran Paradiso, alle Orobie, allo Stelvio, saltando montagne e paesaggi fantastici come il Monte Bianco, il Cervino, le Retiche, le Dolomiti…..
    I Parchi Nazionali in italia nascono come riserva naturale, che va benissimo, ma non li si considera come un’importantissimo richiamo turistico
    Un’aspetto fondamentale questo se si vuole che abbiano un futuro

  4. Sparare neve con i cannoni a 3000 metri nel Parco Nazionale dello Stelvio: l’apoteosi del vandalismo becero e arrogante.
    Ricordo che il Trentino Alto-Adige è una regione a statuto speciale. Da decenni la stiamo sommergendo di contributi e regalie. In altre parole, io (e tutti voi) pago le tasse anche per foraggiare i vandali. Che cosa bisogna fare?

  5. Fabio, sui parchi non dico nulla perché ne so poco ma Emiliani ha parlato chiaramente di omicidi volontari. Questi ultimi sono verificabili per il semplice motivo che non li puoi occultare tanto facilmente. Certo, può anche essere che persone date per disperse siano in realtà state uccise ma è sotto gli occhi di tutti che con le tecniche investigative attuali nascondere un cadavere non è poi così semplice.
    Per il resto bisogna fare dei distinguo, alcune tipologie di crimini sono aumentate, altre sono diminuite. Di sicuro gli omicidi volontari sono calati, lo dicono le statistiche. Se poi vogliamo parlare di furti in villa, scippi sugli autobus, ecc., è un altro discorso. Il problema semmai è un altro e risiede nella percezione. A un comune cittadino fa più paura il tossicodipendente o l’extracomunitario sbandato del brigatista rosso o nero degli anni settanta e questo per il semplice motivo che di fronte ai primi due soggetti ci si sente completamente indifesi mentre con riguardo al brigatista si pensava “in fondo se non faccio politica e sono un normalissimo lavoraore che cosa può succedermi?”, dimenticando la possibilità di saltare in aria per via di una delle varie bombe piazzate in luoghi strategici (vedi stazione di Bologna).
    Quindi prima di prendersela con Emiliani..
    Per quanto concerne la questione parchi ho già detto che ne so poco però noto che quest’argomento è già stato trattato prima dell’estate. Fino ad ora non è emerso un intervento veramente degno di nota aldilà delle questioni di principio sulle quali a parole sono tutti d’accordo. Certo i principi sono importanti ed attenersi ad essi è sinonimo di coerenza però mi piacerebbe sentire le parole di coloro i quali nei parchi vivono e lavorano, almeno per capire quale sia la loro visione, quale dovrebbe essere la gestione del territorio e che futuro possono avere in quei luoghi. Come qualcuno ha già fatto notare la questione parchi in un territorio come il nostro è cosa assai complessa. Pertanto, ci sarà qualcuno in grado di mettere nero su bianco e di chiarire come si possano rispettare le esigenze di tutela della flora e della fauna con quelle dell’essere umano che risiede in quei territori, senza per questo dovrer migrare altrove. Ci sarà qualcuno in grado di mettere nero su bianco con riguardo a quello che potrebbe essere un turismo sostenibile senza però una visione utopistica e lontana dalla realtà. Però per il momento tutto tace, gran proclami e niente di più.
    Se ci fosse qualcuno in grado di andare oltre ai proclami credo che ne saremmo tutti quanti ben lieti perchè la conoscenza è assolutamente propedeutica per un impegno concreto.
    Giandomenico Foresti

  6. ma perchè il governo in Italia lo sceglie il popolo??

    PD – Forza Italia: dove sta la differenza?

  7. La criminalità dilaga: secondo Vittorio Emiliani i giornali ne danno notizia con ossessione. Ma sta scherzando? Ma dove vive quest’uomo?
    Per esporre le proprie opinioni sui parchi nazionali non è necessario ricorrere a castronerie su tutt’altro argomento. Soprattutto se chi legge è in grado di rendersi conto di persona che in Italia la delinquenza imperversa pressoché impunita.
    Invece, per quanto riguarda il tema dei parchi nazionali sono del tutto d’accordo con Emiliani.
    Ricordo inoltre che Renzi non è né “berluschino” né berlusconiano. RenzI è del PD. Chiamiamo le cose con il loro nome…
    Per di piú, a differenza di Berlusconi, si trova al governo senza aver mai vinto elezioni politiche. È già successo numerose volte dal 2011.
    Come definire un regime che governa senza essere stato scelto dal popolo?

  8. Che fare… ?
    C’è qualche milione di persone che cazzeggiano ogni giorno sui social più disparati (facebook in primis in Italia…), di questi, una percentuale non da poco pubblica minchiate atomiche… diamogli l’occasione di pubblicare qualcosa di serio per il futuro non solo nostro ma dei nostri figli e nipoti…
    Stamane ho condiviso il documento su fb , twitter e google +… in diversi hanno condiviso e quindi spalmato sul web…
    ci si chiede tante volte come riuscire a far cultura ed abbiamo sotto mano gli strumenti migliori… ci sarà chi legge e chi se ne frega…ma il mondo va così da sempre… quelli interessati ed ignari però verranno messi al corrente…
    e poi… aderite alla lettera aperta…!

  9. L’ennesima riprova che il berluschino attuale non è che il legittimo erede del Berlusconi storico, ben più pericoloso però, perché riesce a fare ciò che all’originale è stato impedito (vedi riformacostituzionale)
    Detto ciò, che è poco attinente a un blog di montagna, rimane la domanda di Alex: cosa si può fare, realmente? E con che speranza di successo?

  10. il Sig. Altero Mattioli… voleva forare alla base il monte Tambura in Apuane .

  11. ha ragione, mi chiedo che cosa si possa DAVVERO fare (noi tutti) per sensibilizzare la gente e per evitare ulteriori scempi?

  12. Magari il problema fosse solo Galletti. Riguarda gran parte della classe politica, e non da oggi. All’epoca Berlusconi, un suo ministro dell’ambiente (AMBIENTE!), tal Altero Matteoli, disse testualmente che “La vocazione naturale del Parco è lo sci” (Stelvio). E un suo collega, Pietro Lunardi ministro ai lavori pubblici, affermò: “Le bellezze naturali non servono a nulla se non possono essere sfruttate”. Ora siamo all’epoca Renzi e pensate sia cambiato qualcosa?

  13. A sembra molto di più una certa complicità nel voler nascondere all’opinione pubblica certe notizie.

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