Luis Durnwalder condannato in via definitiva

La Corte di Cassazione il 22 settembre 2020 ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Bolzano dello scorso 4 febbraio 2020 relativa alla condanna dell’allora Presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder e dell’allora direttore dell’Ufficio Caccia e Pesca Heinrich Erhard, ottenuta dopo la denuncia del 2018 della LAV (Lega Anti Vivisezione) per aver emanato decine di decreti che consentivano ai cacciatori altoatesini l’uccisione di migliaia di animali selvatici – tra cui volpi, marmotte e varie specie di uccelli –  protetti dalle norme nazionali ed europee. 

Luis Durnwalder condannato in via definitiva
(a cura della Redazione)

Nel febbraio 2020 nel giro di pochi giorni una doppia tegola giudiziaria si era abbattuta su Luis Durnwalder, ex presidente della Provincia autonoma di Bolzano.

Luis Durnwalder

La Cassazione aveva innanzitutto respinto il ricorso contro una condanna per diffamazione, a causa di dichiarazioni di Durnwalder nei confronti dell’allora (2012) procuratore della Corte dei Conti di Bolzano, Robert Schulmers, che aveva avviato un procedimento sui fondi riservati dell’ex presidente della Provincia. Durnwalder aveva rilasciato alla stampa alcune dichiarazioni pesanti nei confronti di Schulmers.

In primo grado Durnwalder era stato condannato dal Tribunale di Mantova a un anno e due mesi di reclusione, oltre a 40.000 euro di risarcimento a favore del magistrato. La Corte d’appello di Brescia aveva poi confermato in toto la condanna al risarcimento, mentre aveva annullato quella detentiva e deciso, al suo posto, di infliggere una sanzione penale pecuniaria di mille euro.

La condanna per diffamazione era dunque diventata definitiva: Durnwalder doveva pagare 40.000 euro di risarcimento, oltre a 1.000 euro di pena pecuniaria.

Robert Schulmers

Il giudice contabile Schulmers, che ora lavora sia a Trento che a Napoli, aveva dichiarato: “Ero assolutamente fiducioso dell’esito della decisione della Corte. Prendo atto con soddisfazione della conclusione di questa vicenda”.

Il secondo capitolo vedeva Durnwalder coinvolto assieme all’ex direttore dell’ufficio Caccia e pesca, Heinrich Erhard: nel 2018 erano stati condannati dai giudici d’Appello della Corte dei Conti al pagamento di 568.000 euro ciascuno per aver emanato decine di decreti illegittimi che consentivano ai cacciatori altoatesini l’uccisione di migliaia di animali selvatici.

Si trattava di volpi, tassi, marmotte e varie specie di uccelli che risultano protetti dalle normative europee. Il ricorso era stato presentato dalla LAV, la Lega antivivisezione, e dalla LAC, la Lega per l’abolizione della caccia, che avevano impugnato i provvedimenti provinciali emessi nel corso degli anni che avevano dato il via libera all’uccisione di migliaia di animali. La notizia della condanna definitiva è stata data dal sito Salto. La sezione centrale della Corte dei Conti ha però accolto un rilievo della difesa correggendo un errore materiale nella sentenza che riguardava il sistema di quantificazione del danno erariale. E così il nuovo conto da pagare era ridotto complessivamente di 200.000 euro: Durnwalder ed Erhard condannati a pagare 468.000 euro a testa.

“Questa nuova sentenza deve suonare come un monito per tutti quegli amministratori pubblici troppo disponibili nei confronti della lobby venatoria, al punto da violare le norme a tutela degli animali selvatici – aveva commentato Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici – proprio pochi giorni fa all’interno del Parco veneto del Sile, abbiamo sventato il tentativo, da parte dell’Ente gestore, di consentire ai cacciatori la cattura delle lepri a scopo venatorio, fatto vietato dalle norme e senza alcun presupposto scientifico, come sottolineato successivamente da ISPRA”.

Heinrich Erhard

Il 22 settembre 2020 la Corte di Cassazione, sezione civile, respingendo il ricorso di Durnwalder ed Erhard ha confermato l’esecutività della sentenza della Corte dei Conti: i due ex amministratori provinciali dovranno versare 468.000 euro ciascuno nelle casse dello Stato.

La pronuncia della Cassazione ribadisce che gli amministratori devono garantire la rigorosa tutela degli animali selvatici in quanto considerati patrimonio indisponibile dello Stato, e deve quindi essere da monito per tutti coloro che pensano ancora di poter utilizzare gli animali selvatici favorendo gli interessi dei cacciatori: così facendo d’ora in poi saranno chiamati a risponderne mettendo mano al loro portafogli.

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Luis Durnwalder condannato in via definitiva ultima modifica: 2020-10-13T05:35:36+02:00 da GognaBlog

4 pensieri su “Luis Durnwalder condannato in via definitiva”

  1. Molto bene, la cifra mi pare congrua per farci sopra un pensierino la prossima volta. Resta sempre una cifra simbolica a fronte dei disastri combinati. Gli animali uccisi non verranno di certo rimpiazzati da poco meno di un milione di euro.

  2. Prendo atto con piacere delle sentenze. Quanto sopra serva da monito sia ai cacciatori sia a chi li sostiene

  3. A quando la condanna senza appello sugli allevamenti intensivi di terra e di mare?
    A quando la consapevolezza che un essere senziente è un essere umano?
    A quando la consapevolezza dell’obbrobrietà antropocentrica?

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