Meno marketing e più cultura

Più conoscenza e meno incidenti.
Impariamo a conoscere meglio le nostre montagne
di Giancarlo Del Zotto

La montagna attrae sempre. Ma a che prezzo! Guardavo con la prima poca neve gruppi e gruppetti di sciatori con pelli di foca e di escursionisti con ciaspole abbandonare le piste battute e protette e inoltrarsi in terreno aperto su percorsi incerti e approssimativi, con materiali ed equipaggiamento poco adeguati a quel sottile manto nevoso, con ritmi piuttosto frenetici che esprimevano l’intento di realizzare una perfomance – come si dice in gergo sportivo – piuttosto che di godersi una tranquilla gita lontano dagli affollamenti e dai rumori invasivi della quotidianità.

Italia; Trentino Alto Adige; Dolomiti,Val Badia, Piz Sorega-Pralongià, inverno, sci e ciaspole

Foto: Mario Verin/K3

Mi chiedevo se qualcuno di loro avesse pensato che quell’allontanarsi da una pista affollata gli avrebbe fatto scoprire la magia della neve fresca, del silenzio, delle nuvole che corrono nel cielo e che ci aiutano a prevedere l’evoluzione del tempo, la scoperta del bosco innevato, delle tracce degli animali che popolano la montagna d’inverno.
La scoperta di un mondo silenzioso, nuovo e diverso.

Mi chiedevo quanti di loro conoscevano i nomi e la storia delle cime che li sovrastavano.
Mi chiedevo quanti di loro avessero letto o ascoltato il bollettino meteo e il bollettino delle valanghe la sera prima della gita per decidere l’equipaggiamento da adottare e il percorso da scegliere.
Quanti di loro avessero con sé l’ARTVA – il prezioso apparecchietto elettronico che consente in pochi minuti di individuare una persona sepolta dalla neve – e con l’ARTVA, la pala e la sonda per un rapido intervento di autosoccorso.

Le tragiche morti in valanga di questi giorni non sono una novità.
Da anni le statistiche del Soccorso Alpino Nazionale e dei Paesi alpini, confermano che il 95% delle vittime di valanga è costituito da coloro che l’hanno provocata.

Le esigenze del mercato del turismo hanno trasformato la montagna in un “prodotto”, vendibile a “pacchetti” con il “tutto compreso”, confezionato con le attrattive che devono avere tutti i prodotti, cancellando, perché inutile al “prodotto” stesso, due secoli di storia, di cultura, di genti e di territori.

Perché non proporre e sperimentare un percorso opposto a questo esasperato consumismo, offrendo la scoperta e la conoscenza graduale e progressiva della montagna, il fascino della scoperta dell’ambiente alpino, l’apprendimento delle tecniche, degli equipaggiamenti e delle conoscenze per contenere i rischi?

Le montagne delle nostre Alpi offrono un ambiente diversificato e straordinario.
Proviamo a proporre un percorso d’avventura e di scoperta, rivalutiamo il silenzio della montagna e la lentezza.
I valori della cultura una volta appresi e condivisi danno la garanzia della durata nel tempo e sconfiggono agevolmente l’effimero delle mode.
Le strutture operative ci sono, le Guide Alpine, i Maestri di sci, gli Istruttori delle Scuole di Alpinismo del CAI e le Sezioni del Club Alpino Italiano possono agevolmente sostenere questo progetto.

Proviamoci!

Giancarlo Del Zotto
Istruttore Nazionale di Alpinismo e Sci Alpinismo
Presidente della Scuola di Alpinismo, Sci Alpinismo e Arrampicata “Val Montanaia” del CAI Pordenone
Soccorritore Emerito del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino, Stazione di Pordenone

15 febbraio 2014

Monte Bianco, in ciaspole dal Colle del Gigante al Col de Toula, 17 aprile 2012, in marcia verso il Col des Flambeaux, con lo sfondo del Dente del Gigante

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Meno marketing e più cultura ultima modifica: 2014-02-13T05:42:50+01:00 da GognaBlog

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