Mio dio, come sono caduta in basso!, il titolo di un film anni Settanta con Laura Antonelli, fotografa la Cortina di oggi molto meglio del celeberrimo film Vacanze di Natale, lì ambientato e che ha compiuto 40 anni in questi giorni.
La Cortina degli anni Ottanta non era più l’immacolata “Perla delle Dolomiti”, celebrata sia dagli alpinisti di un secolo fa, sia da intellettuali come Hemingway che vi soggiornò negli anni Cinquanta.
Però la famosa battuta del padre di tutti i cinepanettoni (Via della Spiga – Hotel Cristallo di Cortina: 2h 54′ 27! Michele Alboreto is nothing!!!) che dipingeva, già allora, una società edonistico-consumistica, non è nulla in confronto all’esaltazione della vacuità elevata a sistema, di cui oggi Cortina è un set cinematografico quotidiano. Al peggio non c’è mai fine, così si dice, ma prepariamoci a ulteriori cadute, specie durante le Olimpiadi (Carlo Crovella).
Cortina, 40 anni di libidine
di Ilaria Mauri
(pubblicato su ilfattoquotidiano.it il 16 dicembre 2023)
Quando mancano un paio di curve all’arrivo, alla radio partono le note inconfondibili del pianoforte di I like Chopin dei Gazebo, direttamente dal 1983.
Nell’anniversario di Vacanze di Natale dei Vanzina, il primo cinepanettone della storia, non solo è tornata in auge ma è tornata ad essere la colonna sonora di feste e party esclusivi. Sono passati quarant’anni ma a Cortina il tempo sembra essersi fermato.
Da allora la narrativa su Cortina d’Ampezzo si è concentrata tutta su quel binomio neve e lusso ostentato e la realtà è andata di pari passo. E forse è proprio questo il segreto che rende la Perla delle Dolomiti l’epicentro del jet set. Insomma, il posto dove essere (ma soprattutto taggarsi). Ne è la dimostrazione il tutto esaurito registrato nei giorni del lungo ponte dell’Immacolata, con il Cortina Fashion Weekend che ha dato ufficialmente il via alla stagione invernale 2023/2024 insieme all’inaugurazione del nuovo ‘El Camineto‘ targato Briatore.
A far gli onori di casa il suo socio, il sedicente principe d’Asburgo Dimitri Kunz con la compagna, la ministra del Turismo Daniela Santanchè, in versione Barbie delle nevi con un look rosa shocking (firmato Balenciaga, alla faccia del Made in Italy tanto caro al suo governo): baciati dal sole, ai piedi delle Tofane, hanno pranzato in compagnia di 200 selezionatissimi ospiti, tra ostriche, aragoste e champagne. In perfetto stile Twiga, insomma.
Corso Italia si conferma poi il fulcro della movida ampezzana: al tramonto, dopo l’après-ski in quota, capannelli di ragazzi affollano i bar del centro, mentre donne d’ogni età si godono lo struscio sfoggiando con compiacimento la propria pelliccia.
Magari della nonna, adattata e indossata dalla nipote. In città non osano, il rischio di attirarsi le (sacrosante) critiche degli animalisti è troppo, ma a Cortina non solo è concessa, ma è addirittura un “must have”, proprio come negli anni ’80/’90. Tanto da farci un evento a tema, il cocktail “Tacco e colbacco”.
Le luminarie scintillano, le vetrine delle boutique sono quelle delle feste mentre i negozianti si contendono l’attenzione offrendo ai passanti dj set, cioccolata e vin brulé: il Cortina Fashion Weekend, la kermesse firmata dall’associazione Cortina For Us, è un appuntamento imperdibile per gli habitué ed un richiamo magnetico per i turisti.
Dalle ex ministre Maria Elena Boschi a Rosy Bindi passando per la stilista Alberta Ferretti, il forzista Andrea Ruggeri e l’ex gieffino Jonathan Kashanian, ben mimetizzati tra griffatissimi “cumenda” milanesi e “pariolini” romani con loghi bene in vista, ci sono vip e personalità illustri di ritorno dalle piste. Neanche loro sanno resistere al richiamo dello shopping: crocevia è lo store multibrand Franz Kraler, avamposto dell’alta moda sulle Dolomiti.
Proprio lì sabato 9 dicembre 2023 si è tenuto il super party di Fendi con le nuove edizioni delle borse iconiche Peekaboo e Baguette. Daniela Kraler, la proprietaria insieme al marito Franz, ci tiene a far sentire a casa personalità del calibro di Hailey e Justin Bieber ma anche il “turista per un giorno”. Per lei infatti, sono tutti ospiti, non clienti.
Ci accoglie mostrandoci delle preziose riviste di moda dell’800, appartenute nientemeno che alla principessa Sissi: “Le ho trovate in un baule rimasto nel nostro castelletto di Dobbiaco, che era la casa dove lei alloggiava quando veniva in villeggiatura in queste zone”, racconta la signora Kraler. “Insieme c’erano anche dei preziosi tessuti dell’epoca, broccati soprattutto. Mi hanno dato l’idea di rilanciare la sartoria tradizionale viennese. Tanti clienti oggi mi chiedono completi o cappotti su misura e mi piacerebbe poter proporre loro, oltre ai modelli contemporanei, anche qualcosa di più storico, legato alla nostra tradizione. Sono sicura che piacerebbe molto l’idea”.
E’ lei, infatti, ad avere il polso delle tendenze della stagione: “C’è tanta attenzione per i capispalla ma anche per l’abbigliamento tecnico, d’altra parte qui in montagna non si può prescindere dalla comodità”. Non a caso, oltre alla collaborazione con Fendi, in boutique spiccano il pop-up store di Moncler con la collezione Moncler Grenoble dedicata al mondo della neve e il corner di Ferragamo con la capsule collection ‘Winter escape’: “I loro dopo sci in montone sono il must della stagione”, ci dice Daniela mostrandoli.
Non ha resistito al richiamo della moda neanche l’ex sciatrice Deborah Compagnoni, che qui ha presentato la sua nuova linea Altavia per Ovs. La incontriamo all’evento di presentazione della collezione nello store di Piombo, d’altra parte la super campionessa olimpica di sci qui è di casa: “A Cortina ho vinto la mia prima gara in un campionato italiano quando ero ancora una bambina e poi per le Coppe del Mondo”, ci dice presentandoci i capi di abbigliamento invernale che ha disegnato per Ovs. Comodità e praticità sono le parole chiave della sua collezione: “L’ho pensata all’insegna della semplicità, portando tutta la mia esperienza sia a livello tecnico sia a livello stilistico per realizzare dei capi tecnici adatti a tutti, sia a chi pratica agonismo che a chi si approccia per la prima volta alla neve. Vuole essere accessibile a tutti anche dal punto di vista del prezzo, perché magari qui si bada meno alle spese, ma in generale una giornata in montagna può rappresentare un costo notevole per un utente medio. Per questo non ci sono solo capi da sci, ma anche alcuni pezzi che si possono usare anche per le camminate o le ciaspole”. Tra l’altro, Deborah è ambassador delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026: nonostante le polemiche per la pista da bob (ma non solo), l’entusiasmo per i Giochi è forte e la città è in fermento profilo degli investimenti immobiliari e nell’accoglienza.
Investimenti che non sempre parlano italiano, anzi. Lo storico Hotel Cristallo è stato rilevato dal gruppo Mandarin Oriental che sta operando una mega ristrutturazione per un accoglienza extralusso. Il magnate kazako Andrey Alexandrovich Toporov, proprietario tra l’altro proprio di ‘El Camineto‘ affidato in gestione alla società di Briatore e Kunz e dell’hotel 5 stelle Savoia, sta ultimando i lavori all’Ampezzo: una volta terminati, vanterà 80 suite per i clienti più esclusivi.
Capitali ‘nostrani’ invece quelli del Gruppo Melpignano (lo stesso della masseria pugliese Borgo Egnazia, per intenderci) che, oltre all’Hotel De Len, gestirà anche l’Hotel Ancora, della Red Circle, la società di investimenti immobiliari di Renzo Rosso. Anche il settore della ristorazione è molto attivo, con chef stellati in arrivo in città. È per questo che chi arriva la trova un po’ vetrina scintillante e un po’ operoso cantiere: oltre un terzo dei suoi hotel storici è in ristrutturazione, mentre voci di nuove acquisizioni importanti da parte dei colossi dell’ospitalità si susseguono. Intanto la Regina delle Dolomiti non solo si conferma la meta invernale più cara d’Italia anche quest’anno (si va dai 25-30mila euro per un mese di affitto di una casa ai 1500-4000 euro a notte in hotel), ma entra addirittura come unica città italiana nella classifica delle 20 località più costose del mondo: con prezzi che vanno dai 12 ai 14 mila euro al metro per uno chalet, accosta il suo nome a Verbier, Aspen e Val d’Isère. I prezzi stellari potrebbero far storcere il naso a qualcuno, eppure, nel più classico dei meccanismi cari al marketing, sono proprio quelli (o meglio, anche quelli) la chiave di volta per accrescere la sua visibilità verso una certa selezionatissima clientela internazionale, specialmente quella proveniente dai Paesi emergenti con alte capacità di spesa. L’obiettivo è quello di renderla una meta attrattiva tutto l’anno, offrendo viaggi esperenziali con attività che vanno oltre il “solito” sci.
Per questo Exhibita, studio milanese specializzato nell’ideazione, progettazione e produzione di eventi in ambito fashion & luxury, ha inaugurato sabato 9 dicembre 2023 la sua nuova sede di Cortina d’Ampezzo, che andrà ad affiancare l’headquarter di Milano, aperto nel 2002. Insomma, l’asse Milano-Cortina non è solo sportivo: “Il mondo della moda si è già attivato: abbiamo organizzato eventi per brand come Fendi, Louis Vuitton e Valentino; e il 29 dicembre saremo qui con Max Mara: insieme alla famiglia Kraler stiamo organizzando una super festa nel concept chalet Ria de Saco”, ci spiega Marco Ramon, direttore generale dello studio. “Noi conosciamo bene il territorio, stiamo iniziando ad allacciare rapporti anche con le istituzioni e con enti turistici e non del territorio ampezzano per collaborare e dare il nostro contributo in termini concreti anche alla località stessa. Cortina è una città iconica, ha un grandissimo potenziale, ma ha bisogno di essere un po’ risvegliata, di dare un twist alla sua immagine”. Un’immagine che, come dicevamo, si è impressa nell’iconografia collettiva con Vacanze di Natale dei fratelli Vanzina, film di cui ricorrono i 40 anni: nel weekend del 15-17 dicembre tre giorni di festeggiamenti con i protagonisti del cast, da Jerry Calà a Christian De Sica e il regista Enrico Vanzina. Base logistica, come lo era nel set del film, l’hotel del La Poste: si brinderà con uno speciale Salmanazar da 9 litri di Prosecco Gold, poi tutti in pista per ballare con Jerry Calà e la sua Super Band dal titolo evocativo: “40 anni di libidine”. Bello? Sì, ma il rischio è che diventi un po’ “stantio”.
Certo, resta però un rebus non da poco da risolvere: il traffico. “Via della Spiga – hotel Cristallo di Cortina 2h 54′ 27″! Alboreto is nothing!!!”, è la citazione cult del film, detta da “Donatone”, il “cumenda” milanese che mai come oggi sembra un’utopia.
Al momento infatti l’unico modo per arrivare nella Perla delle Dolomiti è usare l’auto e questo provoca non pochi disagi, sia alla viabilità locale che dell’intera valle. Domenica 10 dicembre 2023 code chilometriche hanno funestato il rientro in città dei villeggianti, con tempi di percorrenza anche di 8-12 ore per raggiungere Milano. Tutti si lamentano, ma poi tornano sempre: è proprio questo il bello.
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Briatore vuole l’aeroporto a Cortina
di Marco Albino Ferrari
(pubblicato su ilfattoquotidiano.it il 14 dicembre 2023)
L’ampezzano Carlo Lorenz non è un pilota esperto. Nessuno lo considera un asso della cloche, e lui stesso non pretende di esserlo.
È un montanaro schietto, amico di tutti, e nel Cessna 206 della società Alialpi lo sanno bene mentre accende il quadro di comando.
A bordo, oltre al pilota, trova posto l’amministratore della società proprietaria dell’aeroporto Renato Ghedina e quattro componenti del Consiglio comunale di Cortina.
Si tratta di un volo promozionale, finalizzato al rinnovo della concessione dell’aeroporto ormai in scadenza. Bisogna convincere il Comune: l’affare deve continuare! E di tempo da perdere, ormai, non ne rimane molto.
Siamo nel 1996, la primavera è arrivata anche sulle Dolomiti portando con sé vento forte. Quel primo giugno, le condizioni sono proibitive per volare.
Sarebbe meglio rinunciare. Ma com’è possibile fare un passo indietro, ora, con a bordo gli uomini del Comune che devono decidere sulla concessione?
Il Cessna 206 si avvicina al fondo della pista. Le raffiche crescono e dalle parti della montagna un drappo di nubi scure diventa sempre più pesante. Avanti verso la posizione di decollo.
Aumentano i giri del motore. Tutto è pronto. Si parte. Finché… Trovano la morte tutti e sei nel rogo che segue lo schianto, cinquecento metri dal decollo. E le nuove concessioni all’aeroporto di Cortina – tenendo conto anche di un’altra sciagura precedente – non sono più arrivate.
Si dovrà aspettare il febbraio 2022, quando la non ancora ministra Daniela Santanchè, indispettita dalle interminabili code sulle strade del Cadore, sbotta: “Raggiungere Cortina è un calvario. Bisogna riaprire l’aeroporto“.
Pochi giorni fa arriva l’eco del suo amico Flavio Briatore: “I turisti stranieri sono il futuro di Cortina. Servono infrastrutture e un aeroporto”.
Ma siamo sicuri che Cortina debba ancora puntare sul turismo del lusso? Quel tipo di turismo è una forma di economia che arricchisce pochi impoverendo molti e procurando gravi danni collaterali.
Il bilancio demografico di Cortina è oggi arrivato al -3,6 per cento. Crescendo la domanda, in particolare quella del lusso, tutto diventa caro, inarrivabile. E molti residenti sono costretti a lasciare, facendo i pendolari da sempre più lontani paesi dormitorio.
In più, chi possiede un appartamento è tentato di venderlo al miglior offerente, magari a paperoni stranieri.
È così che si smembra un intero tessuto sociale. Una vera sostituzione etnica (come piace dire a questo governo) nella conca d’Ampezzo: dagli antichi ladini ai super ricchi polacchi.
No, non è un buon affare puntare sul lusso. E tantomeno riaprire un aeroporto giudicato a suo tempo insicuro invitando a far scalo sotto le Tofane.
Venite, venite in volo a Cortina (a vostro rischio e pericolo).
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Milano-Cortina, gli ambientalisti scrivono al CIO: “Metta fine all’imbarazzante balletto della politica italiana sulla pista da bob”.
Lettera al CIO
di Giuseppe Pietrobelli
(pubblicato su ilfattoquotidiano.it l’8 dicembre 2023)
Il Comitato Olimpico Internazionale metta fine all’ “imbarazzante” balletto della politica italiana che appare incerta e confusa di fronte all’impegno di mettere a disposizione dei Giochi invernali Milano-Cortina 2026 una pista per le discipline del bob, dello skeleton e dello slittino. A chiederlo sono alcune associazioni che si occupano di ambiente e che sono da sempre contrarie all’ipotesi di costruire a Cortina d’Ampezzo la nuova “Eugenio Monti”, che finora non ha trovato nessuna ditta disposta ad imbarcarsi nell’impresa diventata ormai impossibile, per costi e tempi, con un notevole danno ambientale.
Italia Nostra Nazionale, Veneta e di Belluno, assieme a Mountain Wilderness Italia, al Comitato Civico di Cortina d’Ampezzo, al Gruppo promotore Parco del Cadore, all’Ecoistituto del Veneto Alex Langer e a Peraltrestrade Dolomiti, hanno scritto una lettera a Thomas Bach, presidente del CIO. “La battaglia ha assunto toni esclusivamente politici, in un clima di confusione, approssimazione, cambi di idee continui. Lo sport non c’entra più niente”, è la premessa che prelude alla richiesta di affidarsi ad impianti esistenti all’estero. Ricordano come il presidente del Coni Giovanni Malagò, il 16 ottobre 2023, all’Assemblea annuale del CIO a Mumbai, abbia annunciato la rinuncia italiana.
Sottolineano “l’impossibilità di realizzare la pista entro le scadenze stabilite, i costi esagerati per la costruzione e insostenibili per la gestione dell’impianto, a carico del Comune di Cortina, oltre alla mancata valutazione di impatto ambientale”. Elencano poi gli elementi di divisione tra i politici italiani. “Il presidente della Regione Veneto (Luca Zaia, NdA) non si rassegna alla perdita delle gare di bob a Cortina e chiede una redistribuzione delle competizioni del programma olimpico. Il presidente della Regione Piemonte (Alberto Cirio, NdA), forte del sostegno del ministro degli Esteri (Antonio Tajani, NdA), chiede che le competizioni siano trasferite nella pista di Cesana (Torino 2006). In pratica tutte le ipotesi ritornano all’ordine del giorno e vengono sostenute alternativamente dalle autorità competenti con argomentazioni estemporanee e con grossolane imprecisioni od omissioni circa le ipotesi di spesa, salvo altrettante smentite totali o parziali che creano disorientamento”.
Come non bastasse, “l’ultima dichiarazione del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha spiazzato tutti, compreso il ministro dello Sport Andrea Abodi, rilanciando Cortina con un progetto ridimensionato”. Le associazioni chiedono a Bach di intervenire perché “questo assurdo tira e molla sta danneggiando l’immagine del Coni e soprattutto del CIO. Non c’è più tempo per realizzare la nuova pista di Cortina e neppure per riqualificare quella di Cesana. Le chiediamo pertanto di risolvere questa imbarazzante situazione confermando la scelta di una sede già esistente fuori dall’Italia”.
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Perché sempre e solo Cortina?
Prendetevela pure con Verzuolo…è lì che è nato Briatore
Deve essere saltato quel che avevo scritto. Riassunto: chi se ne frega di Cortina! Date a Briatore l’aeroporto, prontamente accettato dalle amministrazioni locali, elette dai 6000 cortinesi rimasti. Come avevo già scritto per altri posti, gli elettori sanno benissimo chi eleggono, dunque condividono, sicuramente la gran parte. E poi, sarò polemico, ma vorrei sapere da quelli andati via a quanto hanno venduto le loro case, baite, alpeggi, stalle e a chi.
Matteo, ben detto!
Troppo antropologicamente e intrinsecamente anarchico per sfilare con qualsivoglia bandierina o bandierone…
“Ieri sera c’è stato un down di un’ora dell’intero sito GognaBlog. Sicuramente qualcosa è saltato.”
Sospetto fortemente che si sia trattato di una manovra oscura delle “Forze della Reazione di Cortina d’Ampezzo” contro il nostro GognaBlog.
Esorto tutti alla vigilanza democratica, soprattutto Matteo, che cosí potrà rinverdire le gesta gloriose di quando sfilava da giovane col bandierone.
P.S. Matteo, sto scherzando! ??? ???
Ok Grazie Capo 🙂
#19 Andrea Parmeggiani. Nessuna forbice, Andrea. Ieri sera c’è stato un down di un’ora dell’intero sito GognaBlog. Sicuramente qualcosa è saltato.
Se volete avvelenarvi il fegato, vi consiglio la lettura dell’articolo “Assalto alle Dolomiti”.
… Sono passati le forbici, anche se faccio fatica a capire perchè….
Il denaro compra tutto e chi li ha accaparra e comanda sulla politica. Sono speranzoso che qualcuno arrivi e si decida a livello mondiale a cambiare questa situazione perché è inutile agire in Italia se poi il denaro ai trasferisce alle Cayman
Cortina è in ottimo set per i cine-panettoni
Cortina ….la perla delle Dolomiti ! Quanto è bella quando turismo di massa , i politici , i radical chic , i ricconi presuntuosi non sono presenti .
Ricchi sempre più ricchi, ceto medio in estinzione e crescita esponenziale dei poveri. Politici incompetenti, da passerella. Italia svenduta, sottocultura e in netto declino.
Sono d’accordo con Matteo, la vallata di Cortina purtroppo è diventata un esempio di cementificazione. Di ambiente e valori montani non c’è più nulla, solo struscio a vedere le vetrine delle boutique.
“…per il resto dell’anno è un tranquillo paese di montagna dove si può vivere normalmente, spendendo normalmente.La feccia umana rutilante ha il vantaggio che si muove tutta allo stesso tempo affollando le stesse parti.”
Non sono proprio d’accordo con te, Marcello.
E’ ben vero che la feccia si muove in branco e stagionalmente, ma non è vero che ciò è senza conseguenze.
Infatti la meravigliosa conca d’Ampezzo è ridotta a un cementificato suburbio di ville-villette-condomini semplicemente orrendo anche se non c’è nessun VIP in giro. Così come la più bella valle ladina (Fassa) è diventata un cesso da Vigo a Canazei.
Certo se ci passi solo per andare in Tofana o sul Pordoi puoi anche far finta di non vedere, ma lo sterminio di case (spesso anche quasi abbandonate e chiuse tutto l’anno) c’è eccome.
Non è vero che ci si vive bene spendendo normalmente, basta vedere lo storico degli abitanti del comune: i residenti dal 1973 al 2011 sono diminuiti del 31.76%!
morte ai parassiti, in città, in montagna, ovunque.
Ho sempre creduto che la ricchezza economica è accettabile e benvenuta quando è “stagionata” chi si arricchisce in fretta non ha tempo per assimilare altro nel suo vagare incerto e si aggrappa presuntuoso ad improvvisare senza stile senza cultura senza educazione. Tre generazioni non sono sufficienti per “stagionare” il denaro fatevene una ragione. La Cortina di oltre mezzo secolo fa è sempre li pronta a farsi ascoltare e guardare dai più raffinati e sensibili sopportando con rassegnazione quelle poche e caotiche settimane.
Dove sono finite le personalità, quelle si, di Piaz, Lacedelli, Buzzati e tanti altri che donavano sensazioni di roccia, corde di canapa, di sole, neve e tempeste, di una zuppa calda condita da racconti di avventure montane? Lunghe discese sugli sci come Trenker ha rappresentato nei suoi film, un mondo lontano dagli accecanti bagliori falsi e artificiali di quest’epoca da fine di tutto, un mondo sempre più ristretto che dice io posso e voi no? Preferisco una Baita solitaria, pochi amici veri e sinceri lontano dalla neve, ormai artificiale, firmata anche questa dalla pubblicità arrogante e vuota di sentimento.
Cortina e dintorni è un luogo magico e meraviglioso. A ferragosto e a Natale ci si deve tappare il naso ma per il resto dell’anno è un tranquillo paese di montagna dove si può vivere normalmente, spendendo normalmente.
La feccia umana rutilante ha il vantaggio che si muove tutta allo stesso tempo affollando le stesse parti. Conoscendone il destino si può stare in pace quasi sempre.
L’articolo mescola tra di loro cose banali e conosciute solo superficialmente. L’ho trovato stucchevole come lo zucchero nella zuppa inglese.
C’avete pure infilato la linea popolare di abbigliamento firmato da Deborah Compagnoni che si è data a una causa giusta, ovvero rappresentare una ditta (OVS ex UPIM) assolutamente NON altisonante che produce vestiti decenti a buon mercato, adatti anche alle semplici ciaspolate di famiglia.
Certo, Deborah è “madrina” delle prossime olimpiadi invernali ma state certi che non ha nulla a che vedere con lo struscio e i centri commerciali per vipazzi dove vi spennano da ospiti anzichè da clienti, che nel portafogli (per chi ancora lo usa, ma è una metafora) poi è lo stesso.
D’altronde una pluricampionessa olimpica come lei cosa poteva rappresentare se non la massima espressione della competizione invernale? Ma state tranquilli che non è unua che si vende al miglior offerente, anzi, è una tosta che ama davvero le montagne e semmai si batte per la loro salvaguardia piuttosto che il contrario. Ce ne fossero…
Mao Tze Dong non ha portato nulla di buono se non disgrazie,ottusità e nuova povertà ad un popolo già in miseria e ignoranza,tale dal rieducarlo facilmente al pensiero maoista..niente di nuovo tra i i propagatori del pensiero(?) di tale sifatta specie con i risultati ovvii. Non vi è feccia in Cortina se non in proporzione a chi la frequenta con modeste aspettative estetiche,di presunta vita alpestre,che trova parimenti in locali indigeni di pari tara e portata.L’incontro tra i primi e i secondi,o viceversa è rilevabile a Cortina come in altri località montane , marittime ed extraeuropee. E’ uno spaccato della società, nei primi 900 vi erano nobili blasonati e acculturati che rispecchiavano un elite che incontrava in lande morfologicamente intonse,villici più o meno malmessi che in loro vedevano sporadiche possibilità di guadagno.Oggi che la ricchezza è molto diffusa, sono molti degli eredi dei malmessi villici che essendosi arricchiti, richiamo pari loro per poi incrementarne i propri guadagni.Cortina, Biaritz,Montecarlo, Courma,( volutamente abbreviato),basta non andarci, se ci va bene si vive fino a90 anni c.a. Decentemente c.a 85 vale a dire tagliati fuori dal escursionismo elementare in quei posti. Pertanto è completamente fuori senso preoccuparsi con sbattimento esistenziale.Nel circo Massimo di fronte all’ennesimo leone ucciso dal fortunato gladiatore ,qualche matrona avrà esclamato…per Minerva ma se continua così come andremo a finire…P.s Le matrone di Pompei lo seppero dopo…
C’est la rançon de la gloire !
Mais le prix à payer est toujours trop élevé !
Ho 75 anni nel 56 ero alla inaugurazione del Palazzo del Ghiaccio. Mio padre ufficiale di artiglieria alpina mi ha portato in montagna e mi ha insegnato a rispettarla. Portavo gli armenti a Ra Stua in giugno con i miei amici con loro raccoglievo il fieno e consumavo le braghe giù per i prati.La Cortina di oggi mi fa schifo. Per fortuna la montagna vera quella non carrabile, non attrae la feccia che parcheggia in centro e nei locali alla moda.
Sono fatti come quelli descritti che a volte, in preda all’esasperazione, mi inducono a sperare che Mao Tse-tung, resuscitato, possa riportare un po’ di giustizia sociale in un mondo ingiusto e, soprattutto, idiota e tracotante. Zappare la terra per otto ore al giorno sarebbe un’ottima rieducazione.
N.B. Si cerchi di comprendere l’ironia.
’76…l incidente aereo è di vent’anni prima della data citata …
Personalmente da un po’ di anni a Cortina ci vado solo per pattinare, prendere un caffè da Alverà e per guardare sta gente come se andassi allo zoo. Loro non si rendono neppure conto di quanto sono ridicoli.
Preferisco a cena. Leggero e rilassante. Ma questo mi rimarrebbe sullo stomaco lo stesso.
Minestrone a colazione. A certi piace.