Trentino a tutta velocità

Sono rimasto assai colpito, a dispetto delle valanghe di cattive notizie che ci arrivano tutti i giorni dal fronte ambientale, da un episodio che ha avuto teatro quest’inverno sulle piste di Madonna di Campiglio.

C’era già stata un’avvisaglia il 7 gennaio 2017 a Torgnon, in Valle d’Aosta, quando un Suv è transitato su piste aperte al pubblico per poi posteggiare in località Chantorné, ma ora il livello si è alzato parecchio!

Due Suv della Audi sono scesi in slalom parallelo dalla pista nera Nube d’Oro, da Monte Spinale a malga Montagnoli. Sì, proprio quella pista inaugurata l’11 dicembre 2010 dal presidente della provincia di Trento Lorenzo Dellai e dal presidente della società impiantistica Marcello Andreolli. Naturalmente nell’ambito di un “progetto più ampio di riqualificazione”. Sono 1270 metri di lunghezza per 300 di dislivello, con una pendenza media del 27% e massima del 60%. La parte alta ricalca la traccia della vecchia libera dei Littoriali (anni ’30), mentre dalla “variante Marchi” in giù si stacca a sinistra lungo un percorso nuovo. La pista è omologata per gare nazionali di slalom, gigante e superG, mentre a livello internazionale può essere utilizzata per speciale e gigante.

Slalom parallelo sulla Nube d’Oro. Foto di Nicolo Minerbi/LUZ
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La Audi è sponsor principale della competizione di Coppa del Mondo 3 Tre Audi FIS SKI WORLD CUP. Inizialmente infatti il progetto era di scendere proprio la 3 Tre e non la Nube d’Oro, poi le condizioni hanno sconsigliato gli organizzatori che così hanno preferito l’opzione B.

La difficoltà? Avere sotto i piedi non un paio di sci carving, ma l’acceleratore di una Q7 e di una Q2. Mario Cianflone ha superato l’incubo della bassa aderenza e una prova di guida estrema. Foto di Nicolo Minerbi/LUZ
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Abbiamo saputo di questa sfavillante iniziativa dall’inserto mensile (How to spend it – gennaio) del quotidiano Il Sole 24 ORE del 13 gennaio 2017, che le dedica ben quattro pagine piene, dal titolo Testa a testa in pista. L’articolo (leggibile qui) di Mario Cianflone, documentato dalle foto di Nicolò Minerbi/LUZ, è un concentrato di tecnica di guida su ghiaccio e neve, rivolto più che altro a esperti del settore. Il racconto è impreciso, con ampie zone poco chiare. Risaltano solo le qualità tecniche dei SUV, la perfetta organizzazione dello staff e soprattutto il timore (più che giustificato) del driver-autore che, nell’enfasi, non nomina neppure il nome dell’altro pilota. Non che c’importi così tanto di costui, ma… tanto vale notarlo.

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Ma, ciò che mi ha fatto davvero urlare sommessamente allo scandalo è il proclamato divieto di risalita accanto alla pista (del quale abbiamo già parlato altrove). Proclamato perché questo divieto è la prima cosa che appare sul video se uno entra nel sito www.funiviecampiglio.it e perché richiamato dai cartelli disseminati accanto alle piste. Se leggerete il racconto di Cianflone, vedrete che anche lui vede quelli che salgono accanto alle piste. Sia la salita che la discesa della Nube d’Oro si è infatti, per comprensibili motivi, svolta praticamente all’alba, cioè proprio quando gli sciatori con le pelli di foca (come li definisce Cianflone) si avventurano a bordo pista verso l’alto.”Ci mancava solo il pubblico!” è il suo commento finale.

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L’articolo si chiude con un piccolo box con le solite informazioni turistiche, e il titolo è tutto un programma: Trentino a tutta velocità. Così invasivo, trionfalista quanto comunicante l’ignoranza e la prepotenza che stanno alla base di eventi-beffa di questo tipo, prima pensati, poi voluti e poi purtroppo permessi. Perdonate il Trentino perché non sa quello che fa, in questa fast lane di denaro e motori che lo sta divorando.

 

 

 

 

 

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Trentino a tutta velocità ultima modifica: 2017-02-27T05:12:29+01:00 da GognaBlog

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10 pensieri su “Trentino a tutta velocità”

  1. In Trentino auto, macchine di formula 1, motociclisti di grido, con le deroghe rilasciate dagli uffici provinciali, possono fare quello che vogliono. E da troppo tempo, anche i residenti, hanno ormai via libera in tutti i boschi provinciali. In tema di ambiente e gestione della viabilità forestale, a vantaggio dei cacciatori e dei mangiatori di “luganeghe”, il GTrentino non ha più nulla da insegnare. Safari in tutti i boschi. Chissà perchè certi luminari delle università trentine non denunciano mai questi aspetti.

  2. @Ivan simoni: perché mai bisognerebbe mandare l’articolo al Presidente della Comunità delle Regole di Spinale e Manez?
    Credo che le Regole siano perfettamente informate dello slalom a quattro ruote…e si siano fatte pagare profumatamente per poterlo svolgere!

  3. Tutto comincio quando Franco Gionco fece portare una macchina di una nota marca francese su di un ghiacciaio in Alto Adige all’inizio degli anni ottanta.
    Qui si è aramai alla canna del gas

  4. In questo..Paese.! dove non ci sono , più regole
    e può succedere di tutto..e di più…! Peccato..!!!!!!

  5. Perché non manda copia dell’articolo al Presidente della Comunità delle Regole di Spinale e Manez., che sarebbe la proprietaria dei terreni Dove insistono gli impianti e relative piste.

  6. A questi qui è andato di volta il cervello.

    Andiamo da altre parti.
    Compriamo altre auto.

  7. … e poi mi chiedo… Ma come sono arrivate le Audi alla partenza della pista? C’e’ una strada forestale che arriva proprio alla partenza della pista? Oppure se ne sono fatta fare una ad hoc?

  8. Vivo in Trentino da molti anni e purtroppo queste manifestazioni di pessimo gusto non mi stupiscono più. Qui si vive ormai la prepotenza di un turismo delle emozioni artificialmente provocate. Si tratta di strategie che premiano nel breve termine. Il lungo termine non interessa a impiantisti e politici, sanno benissimo che anche loro non sono immortali. L’ambiente naturale per loro non è che uno sfondo per un tracotante sfoggio di tecnologie. Basti pensare non solo alle Audi in pista ma anche alle costose pubblicità in doppia pagina sul Corriere della sera con un enorme battipista sulla neve perfettamente fresata, con sullo sfondo i Monti Pallidi. O a riviste marchette da aeroporto come “Dolomiti Première”, che vengono spacciate per inni all’ambiente incontaminato, grazie ad alcuni articoli per “coprire” la promozione di un turismo culturalmente vuoto e inquinante. Anche il Padre Eterno sembra essersi accorto di queste nefandezze, negando la neve vera da queste parti. Ma si direbbe che i fautori di questo modello di sviluppo ne sono contenti: le presenze sono comunque garantite ed i costi per la pulizia delle strade e per la battitura piste diminuirebbero. Il che non è del tutto vero, perché la neve artificiale esige una continua battitura, altrimenti diventa adatta solo a gare di pattinaggio su ghiaccio. E alla pubblicità Audi. Siamo proprio ridotti male.

  9. Come fa una persona ad avere una idea pazzoide simile. Pensava di poterlo fare? Anche su una pista della Maiella, un giovane ha avuto la stessa idea. E’ stato individuato, ma avrà pagato questa idea pazzesca con una multa salata, il ritiro della patente, ed altro?

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