In Lombardia, per via di un emendamento di fine 2022 che li ha equiparati alle strade agrosilvopastorali, anche i sentieri e le mulattiere potranno essere percorsi dalle moto e dai quad. Motivazione? “Adeguarsi ai tempi” e “togliere i giovani dalle strade del degrado”. Un disastro culturale che rischia di contagiare anche altre Regioni.
Verso la cancellazione del paesaggio italiano
di Paolo Pileri
(pubblicato su altreconomia.it il 21 aprile 2023)
“Questa strada per cui camminiamo, questo selciato sconnesso ed antico, non è niente, non è quasi niente, è un’umile cosa, non si può neppure confrontare con certe opere d’arte di autore, stupende della tradizione italiana, eppure io penso che questa stradina da niente, così umile sia da difendere con lo stesso accanimento, con la stessa buona volontà, con lo stesso rigore con cui si difende un’opera d’arte di un grande autore (Pier Paolo Pasolini, La forma della città, 1974)”.
In Lombardia, e a breve anche altrove, chi aveva intenzione di passeggiare per sentieri e mulattiere la prossima estate si dovrà preparare a disdire tutto e a ripiegare su un corso intensivo di motocross. Lo si deve a un emendamento dello scorso 7 novembre 2022 degli allora consiglieri regionali leghisti (Alex Galizzi e Floriano Massardi) e al via libera della Giunta regionale del presidente Attilio Fontana: d’ora in poi anche i sentieri e le mulattiere saranno bellamente percorsi dalle moto.
Scandalizzati? Anche io quando ho letto le modifiche dell’articolo 59 della legge regionale 31/2008 (Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale) dove, con abilità certosina, i due ex consiglieri hanno aggiunto le paroline “sentieri e mulattiere” equiparandole così, e a tutti gli effetti, alle strade agrosilvopastorali, peraltro da tempo pericolosamente prese d’assalto da moto e auto di tutti i tipi. Ora lo saranno anche i sentieri, in barba alla loro delicata definizione nazionale. Cioè “strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali” (Codice della strada, art. 3, punto 48).
Avete letto bene: pedoni e perfino animali, non moto e quad. Fondo naturale e non pista da enduro. Su sentieri e mulattiere è (ma ora dovremo dire era) vietato -ribadisco, vietato – il transito di moto e motorini. È chiara la gravità della nuova norma regionale lombarda? Il chiaro l’effetto domino che potrà generare? Una infinità di percorsi pedonali sarà invasa da sfreccianti moto che si infileranno ovunque scavando solchi nei prati, danneggiando sponde fluviali, arbusteti, aree umide, disturbando uccelli, animali, greggi al pascolo, insetti impollinatori e mettendo in pericolo, ovviamente, tutti coloro che passeggiano. Prepariamoci a sborsare risorse pubbliche per soccorrere i feriti, che non mancheranno. E a nessuno venga in mente di dire che questo non è un problema, vista la gravità di cose che ci sono.
In verità l’accumulo di questi piccoli problemi e la loro pervasività nella quotidianità rendono di molto peggiori le nostre vite e il nostro abitare il territorio. I sentieri sono un patrimonio dell’umanità e sono l’eredità della migliore storia delle civiltà, anche per questo sono intoccabili dalle moto e andrebbero solo tutelati e spinta la cittadinanza a camminarci di più. Il Cai è basito da questa decisione e denuncia la continua e tossica idea che la montagna esista solo se viene sfruttata. Quell’insieme di fili leggeri che sono i sentieri ha dato origine a paesi e borghi in tutto il mondo. Natalino Russo ha titolato il suo libro L’Italia è un sentiero proprio per spiegare l’enorme potenziale che quella fitta rete potrebbe avere nel far conoscere la bella Italia di mezzo, permettendole di non venir più abbandonata. E invece i sogni di rigenerazione urbana di quell’Italia interna a colpi di sentieri e ciclabili andranno in fumo (quello dei tubi di scappamento) assieme alle centinaia di migliaia di posti lavoro sani e sostenibili che si potrebbero generare con una visione ben diversa dall’emendamento Galizzi-Massardi. Solo l’ignoranza, intesa come la non conoscenza del potenziale culturale e occupazionale diffuso di quelle linee lente, poteva far venire in mente qualcosa di così distruttivo come quegli emendamenti.
Ma i due, come vedremo fra poco, “ritengono necessario adeguarsi ai tempi” (i loro) e quindi non sono interessati a sapere che Siena è quello che è grazie alla Via Francigena, ovvero a un sentiero. E i tempi sono ancora favorevoli ai cammini da viaggio se solo si investisse in questo e non nel motocross. A maggior ragione nelle aree più fragili come quelle appenniniche, ad esempio. Invece no, il destino delle aree interne è divenire un grande Luna park per sgasatori tassellati se le Regioni copieranno e incolleranno la legge lombarda, o se i club di enduro cominceranno a fare pressioni sui sindaci e su altre regioni portando in palmo di mano l’esempio lombardo. O magari saranno gli operatori turistici, spesso a caccia di attrattività e di soldi facili a spese della natura, a suggerire a qualche parlamentare di istruire un disegno di legge copiando da quello lombardo.
Un disastro si profila all’orizzonte: l’idea privatistica di natura si impone sempre più. Quelle modifiche lombarde sono gravissime ed è bene che la politica si svegli. Vietato considerare modifiche del genere delle inezie. Leggi come queste sbarrano la strada a ogni sano progetto di rigenerazione territoriale, ci allontanano da qualsiasi traguardo ecologico e di biodiversità e stampano nella testa di tutti, a partire dai più giovani, l’idea che iniziative del genere siano giuste, ottimi modelli sociali e che il paesaggio esiste solo per essere sfruttato, perché è giusto sfruttarlo. Disastro culturale.
Per rendersi conto pienamente del disastro vale la pena leggere la motivazione con la quale i due hanno proposto gli emendamenti, poi accolti dalla Giunta regionale lombarda. “La modifica (ovvero l’equiparazione dei sentieri e delle mulattiere alle strade agrosilvopastorali, NdR) si rende necessaria per adeguarsi ai tempi ed in linea con la possibilità di dare maggiore autonomia strategica e decisionale ai territori, permettendo agli enti comunali sul territorio di regolamentare il transito con i mezzi a motore, non solo sulle strade agrosilvopastorali, ma anche sui sentieri e le mulattiere. La presente modifica è necessaria per meglio regolamentare le varie tipologie di mezzi a motore, anche per permettere alle amministrazioni locali le strategie di accesso al territorio e sviluppare le strategie manutentive e le politiche turistiche sportive. I mezzi a motore nel tempo si sono evoluti ed anche la semplice bicicletta o monopattino sono dotati di motore e con questa modifica l’amministrazione locale potrebbe differenziare l’utilizzo del singolo percorso (strada agrosilvopastorale, mulattiera o sentiero) per tipologia come per esempio: pedonale, ciclabile, e-bike, monopattino, monopattino elettrico, moto da trial, moto da enduro, etc.. Resta altresì valida, come in precedenza, la possibilità che per ogni tipologia di utilizzo, la differenziazione nei regolamenti comunali la possibilità a scopi manutentivi o strategici, gli esercizi di convenzioni e accessi a pagamento”.
Si tratta di motivazioni futili e faziose, apodittiche e senza uno straccio di prove: non stanno in piedi. “Adeguarsi ai tempi” non è affatto una ragione valida e riconosciuta per fare a pezzi il paesaggio e mettere a rischio la sicurezza di chi cammina sui sentieri. Equiparare le e-bike e i monopattini alle moto da trial e da enduro è un trucco scorretto e pericolosissimo, eppure qui viene proposto come giusto. Non è difficile capire che le moto hanno velocità-massa diverse e quindi impatto ben maggiore di un monopattino o una e-bike (che pure sono problematiche sui sentieri: personalmente non le autorizzerei sui sentieri ma solo sulle strade agrosilvopastorali). Non è difficile capire che le moto scaricano inquinamento e rumore, solcano i suoli e generano danni enormi alla natura. Non è difficile capire che in caso di scontro con un pedone possono essere mortali. È anche una pretesa senza alcun fondamento sostenere che lo svincolo di sentieri e mulattiere sia una corretta azione a favore dell’autonomia locale: ma chi lo dice?
Qui si è messa in crisi l’autonomia locale togliendo una regola sacrosanta (il divieto di uso di sentieri e mulattiere alle moto) e dando in pasto a 1.500 regolamenti comunali diversi l’uso dei sentieri: pura deregolamentazione e produzione di caos. E poi sappiamo tutti benissimo che i sindaci possono subire pressioni dai motociclisti e dalle loro associazioni. Lo abbiamo già raccontato in occasione del mondiale di endurocross tenutosi in valle Staffora (PV) e Curone (AL) nel 2021.
Deregulation di questo tipo vanno evitate nel modo più assoluto, ancor più all’indomani della pandemia, quando tutti si fanno belli recitando il ritorno dei cittadini alla natura dietro casa, alle passeggiate e alle pedalate. Deregulation che consacrano la Lombardia campione di contraddizioni, visto che da un lato vuole i soldi della transizione ecologica e dall’altro approva modifiche del genere che di ecologico hanno nulla di nulla.
Ma non possiamo chiudere senza citare un virgolettato tratto da un’intervista rilasciata alla stampa (OglioPoNews, 1 dicembre 2022) dal consigliere firmatario Alex Galizzi e dall’ex capogruppo leghista in Consiglio regionale, Andrea Monti. Restituisce ancor più chiaramente i convincimenti che stanno dietro a proposte di questo tipo. “I Comuni potranno così trasformare le ‘strade del degrado’ in percorsi per e-bike, monopattini off-road, motorini o moto fuoristrada, allontanando i ragazzi dalle cattive tentazioni quali la droga e nel contempo potenziando e valorizzando strategie turistiche e sportive che ridaranno ai cittadini quegli spazi che spettano loro di diritto”.
Ecco, secondo queste affermazioni i sentieri sono “strade del degrado” e i giovani dei tossici che la moto da enduro e la violazione della natura possono salvare. Non credo che servano altri commenti per descrivere il degrado culturale che convinzioni del genere produrranno. Serve opporsi a tutto ciò e occorre fare chiasso, come diceva papa Francesco. Il chiasso devono innanzitutto farlo le opposizioni nei Consigli regionali. Oggi non bastano le lettere dei consiglieri alle Giunte regionali per chiedere spiegazioni formali e timide a certe proposte. Bisogna che le opposizioni escano dalle aule e denuncino pubblicamente questioni del genere, altrimenti i cittadini non vedono i problemi. Il lavoro da fare non è quello di amministrare la politica, ma di fare cultura politica. E poiché è sempre attuale il vecchio adagio “prevenire è meglio di curare”, conviene che i politici si portino avanti su faccende come i sentieri, le ciclabili, la rigenerazione territoriale, le aree interne, ecc. Allora sì che queste proposte avrebbero molta più difficoltà a farsi avanti. La strada da percorrere è solo quella di lavorare a “necessari cambiamenti radicali” (il virgolettato arriva dalla Strategia dell’Unione europea sulla biodiversità), a partire da chi fa politica.
Chiudo appellandomi a qualcuno che voglia prendersi l’onere (e l’onore) di cancellare questa norma distruggi-sentieri, ovvero distruggi-paesaggio. Presto va restituito il paesaggio ai cittadini come già la nostra Costituzione antifascista scrive all’articolo 9. Si proponga un grande piano per fare della lentezza (e non delle moto) la leva gentile e sensata per la rigenerazione delle aree interne italiane. Per le moto da cross o enduro ci sono ex cave e aree dismesse a iosa: le loro associazioni le ripristino e le attrezzino, se ci tengono tanto. No?
Paolo Pileri è ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano. Il suo ultimo libro è L’intelligenza del suolo (Altreconomia, 2022).
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Dovrebbe essere proprio così. Scarica la responsabilità sui sindaci. Legga i commenti ai punti 56 e 57 e con le conseguenze del commento 58. Saluti.
Grazie,
purtroppo il testo non mi è chiaro: a quanto ho capito lascia la decisione ai Comuni: è così?
@65Articolo 59, commi 1 e 2 della legge regionale 31/2008. Il testo lo trovi sul sito del Consiglio regionale
Buonasera,
qualcuno può darmi il riferimento esatto dell’articolo di legge regionale in questione, nel testo vigente? Sul sito della Regione Lombardia non l’ho trovato!
Grazie
@ 63
Gli emuli di Jarvis dovranno però stare attenti ai fili di ferro tesi a 50 cm da terra e, soprattutto, a 150 cm.
Mentre sul blog si inneggia a”piu montagna per pochi” , infastiditi dal post pandemia che ha fatto scoprire a molti il piacere di una passeggiata sui monti, ci penseranno gli emuli di Jarvis ( campione hard- enduro) a tenere puliti i sentieri.
evviva il bidecalogo del cai e tutti i dirigenti di questo … sodalizio!
Era ben meglio che si drogavano!
… E il CAI si preoccupa di formare 12 superalpinisti, spendendo pure soldi, quando invece la regione Lombardia sfornera’ 12mila supermotociclisti senza spendere un euro, anzi ci guadagnerà sulla vendita di moto e benzina.
Nei provvedimenti legislativi a livello nazionale e regionale è frequente che qualcuno ci infili, quatto quatto, qualche articolo o comma che risponde ad interessi particolari. Spesso neppure vengono fuori, se non a cose fatte. In questi casi c’è però anche una carenza dell’opposizione, che sta in aula e dovrebbe fare un lavoro di spulcio che il cittadino semplice non può fare perché non ha tempo e competenze e non è pagato per questo. Ci possono essere anche delle complicità ma a volte si tratta di distrazioni. Io non seguo più cosa succede nel consiglio di Regione Lombardia e quindi magari mi sbaglio per carenza di informazioni, pronto ad essere smentito, ma in questo caso dove stava l’opposizione? Dormiva? Su sveglia! Fate il vostro mestiere e siete anche ben pagati per farlo. Lo stesso vale per il controllo dei soldi stanziati e spesi per la rete sentieristica di cui si parla nel precedente post. Questo ribadisce l’importanza per le organizzazioni che hanno a cuore l’ambiente di un lavoro di lobbing verso maggioranza e opposizione. Altrimenti si rischia di intervenire troppo tardi, quando i famosi buoi sono usciti dalla stalla e di rimanere schiacciati dalla logica di difesa ad oltranza degli schieramenti politici, ad ogni costo.
“Il problema è che i “piccoli” comuni hanno territori “estesi” e non hanno il personale. Ve lo dico da sempre, io ci vivo in uno dei comuni “piccoli” col territorio “grande”. Aldilà delle discutibili “connivenze” delle istituzioni con le moto, è oggettivamente quasi impossibile lavorare a livello comunale qui in montagna. La teoria è valida, la pratica è inapplicabile. Boicottare non serve a niente, ormai. Serve occupare i sentieri e cacciare le moto quando arrivano. Scrivere ai comuni, ai sindaci, ai giornali, ai siti, fare insomma sentire la voce. La norma è vigliacca proprio perché scarica sui sindaci i problemi, che in montagna sapete bene essere di tipo geografico. Come fa un sindaco a controllare sentieri a 10 km dall’abitato, tra boschi e tracce? E’ davvero impensabile. L’azione delle autorità andrebbe concertata a livello Provinciale. Ma se questi emendamenti danno via libera ai sindaci, si crea la perfetta situazione di stallo. […] Infine: da sette, otto anni, la Regione ha attivato il Catasto dei Sentieri e lo ha fatto erogando molti soldi, parliamo di milioni di euro. I soldi, dovevano essere gestiti da ERSAF: che fine ha fatto questo lavoro? Perché ERSAF non comunica come spende questi soldi o, se lo fa, lo fa in maniera che NON arrivi a noi cittadini?”
Saluti.
(per questo ultimo commento non ho autorizzazione a dire chi lo ha scritto, ma concordo pienamente)
Massimo Silvestri
– CAI: interrompere immediatamente collaborazioni per manutenzione sentieri con comuni province e regione; presentare esposti verso ignoti (o noti, in caso di in caso di evidenza) in caso di danneggiamento della segnaletica esistente (verticale e orizzontale);
– Molti sentieri e mulattiere sono patrimonio culturale insostituibile che viene distrutto dal passaggio dei mezzi motorizzati: presentare esposto di incostituzionalità con ricorso al TAR;
– In caso di manifesto degrado del sentiero (cosa tuttavia possibile solo avendo documentazione fotografica pre e post, quindi bisogna fotografare prima e dopo) presentare esposto per danneggiamento di patrimonio naturale (vale anche per sentieri fuori da aree protette e non considerati patrimonio culturale insostituibile).
(segue)
Ripropongo il commento in 3 tranche con meno di 1500 caratteri:
Saluti.
Ringrazio Alessandro per aver riproposto l’articolo. Tutta questa faccenda mi risulta che abbia fatto inviperire il CAI regionale. In una chat di un coordinamento di Associazioni ambientaliste sono emerse le seguenti proposte:
– boicottare i comuni che approveranno regolamenti a favore dei motori, evitando di spendere anche solo un centesimo sul loro territorio;
– denunciare i sindaci che concederanno l’uso dei sentieri alle moto senza prevedere misure per la sicurezza di pedoni e motorizzati [la salute pubblica è responsabilità del sindaco che risponde in proprio]; in effetti mancano nel codice della strada regole sulla circolazione sui sentieri. Chi ha la precedenza sui sentieri? a che velocità deve procedere il veicolo nei vari tratti e in presenza di pedoni?;
– effettuare escursioni in gruppo e non abbandonare il sentiero all’arrivo di moto [voglio ben vedere come dirimeranno le inevitabili questioni giuridiche in caso di conflitti];
– fotografare tutte le targhe dei veicoli in transito e conservare la documentazione in vista di contenziosi, ricordando però che la pubblicazione delle targhe si può configurare come lesione della privacy;
(segue)
——— SE QUESTO È UN COMMENTO —‐‐‐‐‐‐
Caro Alessandro, vale la pena fermarsi a pensare, esprimere i propri pensieri – tristi o scherzosi, seri o allegri, ponderati o di protesta – e poi leggere “commenti” come il 54?
Avere un derma del volto simile alle natiche di piccolo infante aiuta molto nello restare più giovani di quello che sembra. Anzi di meglio, sembrare essere più giovani pur restando più vecchi di quello che all’epoca si pensava di non essere, poichè più giovani, e allo stesso pari invecchiando manifestare l ‘essere più vecchi di coloro che essendo ,apparentemente più giovani, si pensava che erano il vecchio. Ora voi tutti circa ,siete il meglio del peggio. Cento vecchi mattini. Sig. e affini
La moto può rappresentare un modo comodo e veloce per un pastore di andare a fare il suo lavoro. Un 4×4 può essere l’unico modo per portare giù legna per un pensionato. Mi sfugge l’uso ludico se non criminale di una pistola
Cominetti, non sto dicendo che è un reato andare con la moto da enduro, sto solo dicendo che i consiglieri leghisti rappresentano e portano avanti interessi presenti nelle valli, come anche la caccia e andare a caccia avvicinandosi con la moto da enduro che come tanti non condivido, ma non sono così integralista, chi lavora in montagna dovrebbe poterla usare come mezzo, trovo non accettabile un uso ludico.
Conosco il mondo del fuoristrada, praticato negli anni giovanili, ma 50 anni fa c’era una diversa sensibilità verso la tutela dell’ambiente.
Come inoltre trovo abbastanza fastidioso trovarmi in inverno con gli sci sulla strada chiusa di Montespluga verso il passo con gruppi di motoslitte che ti sfrecciano accanto dando gas.
Sono motoslitte private e/o a noleggio ad uso esclusivamente ludico.
Corto 49. Avere una moto da enduro non è di certo un reato.
Come non lo è avere una pistola regolarmente denunciata. Questo non significa che si possa andare in moto nei boschi o sparare a tutti.
Interessante, legge ad personam quindi. Proprio non riusciamo a perdere sto vizio!!
Sono andato a leggere i CV dei 2 politici leghisti lombardi autori dell’emendamento, sul sito della Regione, uno viene della Val Brembana e uno della Val Sabbia.
Un ragioniere di Camereta Cornello, membro di in un comitato “no parco Camerata Cornello” e un perito elettrotecnico già sindaco di un comune della Val Sabbia.
Il secondo esponente leghista risulta essere componente di 3 commissioni regionali in ambito di montagna, foreste e agricoltura.
Magari mi sbaglio, ma provengono da valli dove la pratica dell’uso della moto in fuoristrada è ancora radicata.
Potrebbero essere stati dei giovani fuoristradisti e magari hanno ancora le 2 ruote tassellate nel box.
All’interno di parco regionale sono vietate tutte le strade non asfaltate da parte di mezzi motorizzati, fatto salvo dai residenti o per accedere alle coltivazioni. Vuoi per l’ambiguità ( le biciclette ??) Vuoi per il totale disinteresse della regione che a suo tempo aveva istituito la figura del “ranger” per sorvegliare e eletto a ufficiale pubblico poteva emettere contravvenzione. Ora la legge è ancora in vigore, ma non c’è più il ranger. L’utente può solo chiamare le forze dell’ordine che (se arrivano) non possono elevare multa senza fragrante del reato e tu non puoi trattenere il motociclista (sequestro persona). Quindi la legge lo vieta ma la puoi tranquillamente infrangere. Il risultato è la trasformazione dei sentieri in toboga spesso difficili da risalire a piedi, che con le piogge diventano impetuosi torrenti che escavano e dilagano anche nelle coltivazioni. Come nota a piè pagina, meglio le moto che senti arrivare piuttosto che il ciclista con armatura che ti sfiora le orecchie e travolge il cane al guinzaglio. ….comunque, i fili di ferro a 40/50 cm …..funzionano
Bertoncelli (42) e Govi (43), dissento su praticamente tutto quello che ha fatto il Partito Democratico negli anni recenti, ma non per questo lo potrei definire “fascista”, mentre penso di poter propriamente usare la definizione tecnica di fascismo per molti degli esponenti e delle politiche di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega Nord. Detto questo, concordo con Govi, non necessariamente ogni populismo, reazione o lobbismo è necessariamente “fascista”. In questo senso, però, la puntualizzazione di Bertoncelli è corretta, perché nel contesto l’uso dell’aggettivo “antifascista” può forse essere ridondante, se non si vede alcun sospetto di fascismo (o di neonazismo, che è molto più pertinente, nel caso della Lega Nord), nell’emendamento in questione.
“togliere i giovani dalle strade del degrado” se questo è uno degli obiettivi possiamo dedurre che potranno circolare in fuoristrada i ragazzini dai 14 ai 18 anni. Raggiunta la maggiore età si dovrebbe essere in grado di comprendere quali sono le strade del degrado e pertanto evitarle senza dover “degradare “sentieri e mulattiere. I “diversamente”giovani potranno continuare a circolare con costosissime e-mtb sui sentieri facendosi largo tra i pedoni e percorrendo ogni discesa come se fosse l’ultima.
In vita mia solo due volte mi sono imbattuto in motociclisti sui sentieri dell’Emilia-Romagna. In entrambi i casi si trattava di sentieri CAI, che stavo percorrendo in discesa e loro in senso opposto.
La prima volta accadde all’Alpesígola (Appennino Modenese), lungo uno sperduto sentiero lontanissimo dai centri abitati e dalle strade. Era un gruppetto di tre o quattro adolescenti di 16-17 anni. Mi imposi di mantenere la calma, li fermai, gli spiegai con tono fermo ma educato che non potevano transitare di lí. Dopo tre o quattro minuti, forse rassegnati o forse convinti o forse no, girarono le moto e scesero a valle. Il tutto si svolse in modo assolutamente tranquillo.
La seconda volta avvenne d’inverno con la neve sul Monte Belvedere, al confine tra Modena e Bologna. Non si trattava di adolescenti, ma di tre robusti giovani di 25 anni all’incirca. Feci ciò che avevo fatto la prima volta, calmo e educato ma risoluto come in precedenza. Però quello che era davanti mi disse: “Non è vero che le moto non possono passare”. Io controbattei, ma poi compresi che, se avessi insistito, il tutto sarebbe forse degenerato in una sfida all’OK Corral, in tre contro uno. Cosí conclusi: “Per me le moto sono vietate sui sentieri. Però a questo punto non posso certo fermarvi con la forza. Andate”.
Domanda: i sentieri (non le carrarecce, non le strade forestali) dell’Emilia-Romagna sono o non sono vietati alle moto? C’è qualcuno che sa rispondermi?
Marco, i partigiani in Italia erano divisi in due categorie:
1) Quelli che combattevano i nazifascisti per instaurare una democrazia.
2) Quelli che combattevano i nazifascisti per instaurare un regime comunista. Togliatti ne era il capo.
Qui non è certo il caso di riportare la biografia del Migliore, anche perché siamo del tutto fuori tema. Però il nòcciolo della questione, l’elemento discriminatorio assoluto è la differenza tra il punto 1) e il punto 2).
… … …
E ora, per tornare in argomento, riprendiamo a parlare di quei leghisti che vogliono concedere libero accesso alle moto sui sentieri.
Altrimenti Alessandro mi sgrida. 😉😉😉
@41 Claudio, invece credo tu avessi letto bene. Spero che un tecnico della materia ci correggera’ tutti, ma io credo che si possa dire che la Costituzione Italiana sia esplicitamente anti-fascista, mentre non mi pare abbia riferimenti o contenuti che portino a dire che sia anti-comunista ( come afferma con eccessiva semplificazione Fabio). In particolare per quello che il PCI aveva in mente con “comunismo” (=il socialismo per via democratica).
E anche volendo astrarre, mi pare comunque forzato dire che populismo e reazione sono tratti politici contrari alla nostra costituzione… dipende.
@42 Fabio. E’vero che l’epiteto fascista e’ abusato. Pero’ qui Pileri si riferisce alla costituzione, e – piaccia o no – quella e’ esplicitamente anti-fascista.
@ 41
Non ricordavo il mio commento sul prof. Pileri. L’espressione “si è bevuto il cervello”, giudicata ora, è troppo pesante; si può criticare anche duramente, ma quella volta ho ecceduto.
In quanto al fascista, purtroppo in Italia vi si ricorre molto spesso per tentare di ridurre al silenzio chi, semplicemente, la pensa in modo diverso. Quando non siamo capaci di argomentare, quando non riusciamo a sostenere la nostra tesi, si cerca di svicolare con un “fascista!” che ci scarica dalla fatica della discussione o maschera la nostra ignoranza.
In altra epoca piú sfortunata, invece, a chi osava dissentire spettava il confino oppure gli si spaccavano i denti, come accadde durante il Ventennio a mio nonno materno per opera di una squadraccia fascista.
Bertoncelli, hai ragione: non avevo letto bene il tuo commento. In effetti tu scrivi che “la Costituzione non è solo e giustamente antifascista”, e su questo sono d’accordo con te: posto che si possa concedere, al prof. Pileri, di usare legittimamente l’aggettivo “antifascista”, si vuole e gli si chiede, in un certo senso, di rilanciare e allargare il concetto. Se per fascismo si intende solo un movimento politico nato e morto in Italia in un determinato periodo storico, allora l’aggettivo “antifascista” è, in effetti, riduttivo.
Se però si allarga il concetto di fascismo alle politiche reazionarie e populiste che sono distintive di un certo gruppo di partiti – partiti ai quali si deve l’emendamento di cui il prof. Pileri qui scrive, allarmato – allora il richiamo alla Costituzione “antifascista” basta e avanza, secondo me. Nel senso che gli autori dell’emendamento in questione sono, per estensione del concetto, dei veri e propri fascisti – e la loro legge, ci si augura, è per conseguenza incostituzionale.
A margine di questo ragionamento, toglimi una curiosità: hai qualche problema, Bertoncelli, col prof. Pileri? Tempo fa, in occasione di un suo esemplare intervento su jovanotti e il suo marcio-beach-party, gli avevi dato (al prof. Pileri, non a jovanotti) del fazioso e qualunquista, per avere richiamato i partiti (quelli sedicenti “antifascisti”) a prendere posizione: il prof. Pileri “si è bevuto il cervello”, avevi scritto. Qui gli fai le pulci sull’uso di un aggettivo. Boh? qualcosa di personale?
Sono stato sbeffeggiato e insultato quando in un altro post ho attribuito le scelte di tutela rispetto e mantenimento del territorio montano ad amministratori che con la montagna non hanno nulla a che fare, questa e l’ ennesima dimostrazione di incapacità, neppure si rendono conto di ciò che comporta una tale normativa.
Io una proposta la faccio.
Iniziamo da questo blog una raccolta firme, e per vicinanza di idee estendiamola al CAI, 300000 firme più qualche simpatizzante se raccolte e depositate a chi di dovere potrebbero smuovere un po’ le coscienze?
https://www.ibs.it/nazione-delle-piante-libro-stefano-mancuso/e/9788858135815
32 – Fabio. Quella di Togliatti che voleva la rivoluzione bolscevica da dove viene?
33, mi auguro Lei si sbagli nella visione che la distruzione del paesaggio sia destinata a continuare. Per questo auspico la nascita dei “partigiani” della natura e che (come quelli “originali”) arrivino ad usare qualsiasi mezzo per fermare questo fenomeno. Per i dibattiti, le conferenze, le condivisioni, lo scrivere nuove regole, ci sarà tempo e luogo POI. …..come è stato per la Costituzione Italiana.
Stefano Mancuso ha dedicato un libro alla costituzione che regge il mondo vegetale
Te l’immagini quanta “contemplazione spirituale” hanno gli amministratori di regione Lombardia.
Anonimo Matteo, non vale la pena perdere tempo a risponderti.
Bertoncelli, se conosci la Costituzione come conosci la storia si può dire a ragion veduta che non conosci un -biiiip-
Durante il fascismo le spiagge erano libere e gratuite come i musei e le chiese. Per ovvie ragioni storiche, perché l’Italia era un paese arcaico che ereditava il paesaggio costruito e difeso dai contadini nel corso dei secoli. Dopo la guerra invece abbiamo assistito alla distruzione di quel paesaggio che la costituzione repubblicana pretendeva di tutelare senza prevedere che la società sarebbe cambiata. Nel frattempo c’è stata una rivoluzione antropologica che non divide tanto gli italiani in fascisti e antifascisti quanto li trasforma tutti in vittime o complici dello sviluppo tecnico e scientifico imposto dal capitalismo. In questa prospettiva serve a poco inserire nell’articolo 9 accanto alla tutela del paesaggio anche la tutela dell’ambiente e degli animali (in vigore dal 9.3.2022). Se non muta l’atteggiamento degli uomini nei confronti della vita, se lo spirito della contemplazione spirituale non prevale sugli interessi dello sfruttamento materiale, la distruzione del paesaggio è destinata a proseguire con tutte le biciclette e i motorini di tutti gli ecovandali.
Se ne ha una conoscenza anche solo elementare, chiunque comprende immediatamente che i princípi della Costituzione sono in perfetta antitesi col comunismo e tutte le altre tirannie (benché sia sul primo che sulle seconde si taccia).
D’altra parte è ovvio che sia cosí: come scrivi tu, nel Parlamento allora c’era una folta rappresentanza di comunisti agli ordini di Palmiro Togliatti, “il Migliore”, fedele servitore di Iosif Stalin. E la Costituzione fu scritta anche dai comunisti…
… … …
Il Migliore nel 1945 scalpitava per una rivoluzione bolscevica in Italia, e con ogni probabilità l’avrebbe scatenata; però – eccezionalmente rispettando gli accordi di Yalta – il suo padrone lo bloccò. Altrimenti avremmo fatto la fine dell’Albania e degli altri Paesi dell’Europa dell’Est.
Per una volta dobbiamo ringraziare Stalin.
P.S. Questa la sapevi? Fa parte dell’abc della storia repubblicana d’Italia…
Piccini. Giusto. 90.000 persone sono un gruppo di pressione non picccolo. Se poi di riesce a tirar dentro un po’ di volontariato ambientale in una logica aperta e focalizzata su obiettivi specifici i numeri diventano importanti. Bisogna imparare a fare lobbing anche per cause giuste.
Direi di rimanere sul tema, il CAI in Lombardia conta circa 90.000 iscritti credo sia giusto chiedere alla Presidenza una presa di posizione netta , definitiva e soprattutto chiara sull’uso di qualsiasi mezzo nei sentieri.
28 Bertoncelli, la Costituzione italiana “e’ contro il comunismo”? Strano, visto che 104 costituenti su 556 erano proprio comunisti… Devono aver votato contro. Fabio ce ne insegna ogni volta una nuova.
@ 27
Genoria, devi imparare a capire il significato di ciò che leggi. Altrimenti, intendendo l’otto per il diciotto, rimedi solo figure imbarazzanti, come questa.
E non pretendere di impartirmi lezioni su Calamandrei né, tanto meno, sulla Costituzione: ho cominciato a studiarla a quindici anni in prima liceo, per conto mio, per mio interesse, per passione. A diciotto anni ho abbracciato le idee del partito radicale, con le sue battaglie per i diritti civili; poi ne fuggii inorridito quando Pannella impazzí con Toni Negri e Cicciolina. Per me la democrazia è sacra e sono contro tutti i fascisti: neri, rossi, verdi o gialli.
… … …
Ti spiego con altre parole quanto ho scritto (che comunque era già chiarissimo): la Costituzione, in quanto DEMOCRATICA, è contro TUTTI i totalitarismi, non solo ovviamente il fascismo. È contro il nazismo, è contro il comunismo, è contro l’islamismo radicale, è contro la monarchia assoluta, è contro il dispotismo in stile Re Sole, è contro l’oscurantismo clericale, ecc. ecc.
Se ti schieri SOLTANTO contro il fascismo, ciò non è sufficiente a fare di te un democratico. Anzi, ancor peggio, sei ANTIDEMOCRATICO, perché ciò significa che trascuri o addirittura approvi qualcuna delle altre forme di tirannia sanguinaria.
Volendolo esprimere con un caso storico elementare: Stalin era antifascista; era anche democratico?
Hai capito ora?
Bertoncelli (22): la Costituzione è dichiaratamente antifascista, caro Bertoncelli, non solo perché contiene l’esplicito divieto alla ricostituzione del partito fascista, ma soprattutto perché gli articoli della Costituzione sono scritti, sostanzialmente, contro il fascismo: contro il razzismo, contro la dittatura, per la libertà di stampa, di sindacato, di partito, contro la pena di morte. Vado avanti? Devo citare Calamandrei?
Questa è la naturale evoluzione Dell ignoranza. I politici posso permettere tutto sta a noi porci dei limiti….
No, no Matteo, neanche per scherzo e a parole si deve assecondare questa linea del fai da te. Ha detto bene MG sui pericoli di una deriva fuori dalle regole. Sai da dove parti ma non sai dove può si può finire. Anche perché di “squilibrati” (senza equilibrio) ce ne sono abbastanza in giro. Se gli dai via libera è un disastro. Per quanto riguarda ciò che dice Penotti io mi muoverei in tre direzioni e ho intenzione di farlo qui con un gruppo di amici e referenti dove opero ora. Primo fare anche noi un po’ di lobbing sul livello comunale e regionale. In fondo saranno tanti gli appassionati di enduro ma sono tanti anche quelli che vanno a piedi. Mettendo insieme associazioni e volontariato si può fare un’azione preventiva per evitare il contagio agendo sul livello politico per via personale e discreta, uno per uno, cercando alleanze senza troppa puzza sotto il naso. Non importa se il gatto è bianco o nero, basta che catturi i topi, diceva il grande Timoniere. Secondo. Evitare guerre, contrapposizioni e pregiudizi. Parlare con chi pratica quel tipo di attività per cercare di arrivare ad un accordo. Forse sarò troppo ottimista, ma sono convinto che la maggior parte sono persone ragionevoli e magari vanno pure a piedi. In molte zone si sono trovati degli equilibri accettabili ad esempio con gli appassionati della MBTI. Si possono ricercare dei punti di contatto e ci sono. E soprattutto coinvolgere nel far rispettare le regole e i divieti concordati. Terzo. Comunicare, comunicare, comunicare pubblicamente sulla necessità di tutelare la rete sentieristica come patrimonio comune da presevare “strategicamente”. Qui un ruolo importante è svolto gli operatori turistici, che a loro volta influenzano i politici. Bisogna far capire che un motociclista in più può far gola ma contemporaneamente può far perdere cento escursionisti, che mangiano, bevono e consumano. Quindi se magari sui valori non ci si può intendere, magari si può farlo sugli interessi e sulle palanche, un terreno al quale sono molto sensibili. A volte i piccoli non si rendono conto degli effetti “sistemici” che possono avere certe scelte e vanno dietro con avidità alla pecorella da attrarre dimenticandosi di chi gli garantisce lo zoccolo duro degli incassi, almeno in certe zone.
Un’altra forma di dissuasione potrebbe venire dalla tempesta Vaia….i sentieri non ripuliti han visto sparire biciclette, moto, 4x4b….e molti turisti
16, sign Pasini, non volevo certo scatenare una guerra civile, la fece mio padre per poter poi scrivere l’articolo 9 della Nostra. Ma bisognerà pure che qualcuno faccia il partigiano della natura prima o poi.
Pileri: “Presto va restituito il paesaggio ai cittadini come già la nostra Costituzione antifascista scrive all’articolo 9″.
Professor Pileri, lei dovrebbe sapere che la Costituzione non è solo e giustamente antifascista. La nostra Costituzione è molto di piú: è democratica.
Mi dica: che cosa significa democratica?
Quindi la prossima volta dovrà scrivere: “Presto va restituito il paesaggio ai cittadini come già la nostra Costituzione democratica scrive all’articolo 9″.
Qualche anno fa lessi di un motociclista che in Emilia, mentre scorrazzava per i campi, rimase ucciso – credo addirittura decapitato – da un filo di ferro teso dal contadino.
Beh Pasini, non sono molto preoccupato dalla possibile escalation: intanto alle soste ci devi arrivare e comunque gli anelli segati li vedi.
Sarà anche reato, ma un filo o un ramo a 40 cm d’altezza non ammazza nessuno e a piedi anche un bambino lo scavalca
Sono andato sul sito di Mountain Wilderness per vedere se c’era qualcosa al riguardo.
Nulla di nulla.
In compenso, qui sul blog, arrabbiaturee a go-go. Perfettamente inutile. Quattro gatti (me compreso) che dibattono, si indignano e poi si arrendono con dignità (trovare la citazione…).
Quindi? Cosa facciamo? Proposte pratiche per cercare di fermare ‘sta roba che urla vendetta a dio? Poca teoria, poca filosofia, ma roba pratica.
Alessandro Gogna, tu che sei in contatto con MW, cosa propone di organizzare, che non sia un nuovo comunicato prolisso e indigeribile? E’ facile appiccicare uno striscione su una ferrata, ma quando il gioco si fa duro, i duri e puri ci sono?
“I Comuni potranno così trasformare le ‘strade del degrado’ in percorsi per e-bike, monopattini off-road, motorini o moto fuoristrada, allontanando i ragazzi dalle cattive tentazioni quali la droga e nel contempo potenziando e valorizzando strategie turistiche e sportive che ridaranno ai cittadini quegli spazi che spettano loro di diritto”.
1) Chi “ragiona” cosí parla sul serio? È normale? È vittima di alterazioni intellettive causate da droghe psichedeliche?
2) Oppure sa di aver detto una bestialità, ma è talmente imbecille da credere che la gente sia cosí imbecille da crederci?
3) Oppure – e ciò depone a sfavore dell’intelligenza umana – sa perfettamente che molti sono davvero tanto imbecilli da crederci?
P.S. Temo che sia vera la 3).
Pasini, Roberto perchè ogni tanto bisogna anche incazzarsi. Mi dispiace per:
Ma non hanno visto i comportamenti, il tenore, le idee, dei fautori del celodurismo??
Cosa si aspettavano da questi: delicatezza, sensibilità, altruismo, rispetto ambientale, socialità, umanità ?!?!?
Carlo. Ale’ guerra civile. Poi ci saranno quelli che segano a metà gli annelli delle catene delle soste dove si fanno le soste. Siamo seri per favore perché il problema è serio. Questi che mettono i cavi d’acciaio commettono un reato e vanno denunciati. C’era già Trump che diceva che per evitare i morti nelle scuole bisognava addestrare e armare gli imsegnanti, ovviamente sponsorizzato dalla American Riffle Association.
E’ una delle tante possibilità…
https://www.ilgiornaledivicenza.it/territorio-vicentino/schio/fili-killer-sentieri-schio-colli-berici-cornedo-denuncia-vincenzo-cesarano-1.10056689
Potrebbe essere una buona iniziativa
Kundle Apple invece sei una grossa quaglia: un quaglione.
Resistenza attiva alle moto.
Benassi. Anche tu! Perché dici “avete” ? Questo apre la strada a Milan contro Inter, Genova contro Samp, Firenze contro Pisa. Poi i longobardi si incazzano, anche quelli che magari hanno votato in un certo modo e non per questo sono favorevoli a provvedimenti irragionevoli come questo e succede come con i Trenta Trentini dell’orsa e tutto finisce in vacca. Se siamo interessati a difendere la qualità di questo blog dobbiamo prestare un po’ di attenzione anche noi lettori oltre alla Redazione.
Questa modifica normativa è tipico e sbrigativo parto degli “uomini del fare”, che stanno avendo la prevalenza (in tutti i campi) su chi filosofeggia inutilmente.
Se fossi un gatto saresti uno sfigatto…. Enduro forever!
Agghiacciante.
Semplicemente agghiacciante e desolante.
Avete dato la vostra fiducia ai barbari trogloditi, ora raccoglietene i frutti!!!
Ciò che sconcerta di più è la distorsione di parole come “libertà” per giustificare decisioni che hanno la loro origine in interessi lobbistici. Purtroppo la confusione nel linguaggio e delle idee è piuttosto diffusa oggi, non solo nel mondo dei furbacchioni opportunisti della politica istituzionale. A volte per sostenere posizioni “altenative” si fa un gran minestrone, con il risultato non di mettere in discussione le ipocrisie del “politicamente corretto” ma di danneggiare anche quei pochi “fondamentali” che sono necessari per orientarsi in un mondo complicato, ponendo così le basi in ampi settori del pubblico di quegli sbandamenti di opinione che abbiamo visto negli ultimi anni. I cambiamenti anche radicali di opinione sono positivi e auspicabili ma non quando nascono dai pasticci tra idee e dalle reazioni puramente di pancia. Come dicono gli anglosassoni ogni tanto bisognebbe tornare ai fondamentali “Back to basics”. La libertà non significa “egolatria”, libertà di sfruttamento e mancanza di rispetto per persone e cose.
Un disastro annunciato in una regione come la Lombardia che se ne frega da sempre dell’ambiente e autorizza devastazioni con leggerezza, basti vedere gli impianti da sci ulteriori che costruiranno sul monte tonale occidentale in una zona stra piena di trincee della grande guerra spianandone la cima per aggiungere un centinaio di metri di pista e trasformando il laghetto Bles in un invaso per l’innevamento artificiale, eh però chiamano il mega architetto giapponese da milioni di euro che farà un piccolo museo della guerra…. La Lombardia pensa solo ai soldi e ai voti da procacciarsi fra le migliaia di ignoranti cacciatori e rimbambiti col motore sotto al sedere che spesso coincidono visto che di andare in moto e quad per sentieri saranno per primi proprio i cacciatori, altro che togliere i ragazzi dal degrado… Ai giovani insegnassero a camminare invece di andare in moto.
Eggià Stefano, evviva gli esperti😏però da sempre quassù in Antelao gli apporti più significativi del manto sono di aprile- maggio.
Per tornare al post e alle derive dei motori hai pienamente ragione tu e il papa’ ;troppa bambagia e i risultati si vedono.
ah, sempre per le follie di questi tempi… il blog, ma ovunque… lo sci è finito… gli impianti non servono piu’….nei prossimi decenni ci vogliono gli impianti LIGHT!! mezzo metro alle 3 Cime e un metro in cima alla Marmolada… a meta’ maggio!!! ma annate dove so ben io… voi e i vostri esperti di sta…
Basita! Tempo fa ho assistito alla”distruzione” di un tratto di mulattiera dovuto all’accanimento di un gruppo di fuoristradisti che, non riuscendo a superare un tratto impervio, hanno scavato via i sassi con le ruote, un vero e proprio solco…le intemperie hanno fatto il resto e ora quel tratto è irrimediabilmente rovinato. Ci vorrebbero ore e ore di lavoro per ripristinare il fondo in sasso costruito più di 100 anni fa.
Niente… e poi dobbiamo stare attenti se andiamo in montagna per escursioni a piedi o arrampicate di non infastidire la marmotta.. .perchè poi i test rilevano che ha gli ormoni alterati…
Ditemi che non è vero!!