Botta e risposta – 1

In assenza di un riordino legislativo che metta senso nella materia “accompagnamento e insegnamento in montagna “, il contenzioso tra le parti non accenna a diminuire, anzi.

Esperienza di arrampicata su roccia rivolta ai vostri associati – diffida
di Lorenzo Cavanna

Finale Ligure, 16 marzo 2022 – Prot. int. n. 198 22

Al Consiglio Direttivo dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Pennavalley ASD
Via Pennavaire 119/3 17030 Castelbianco (SV) pennavalley@gmail.com

e p.c.
CPR Free Sport
Via A. Colombo, 26 17035 CISANO SUL NEVA SV info@cprfreesport.com

Raccomandata A/R

Oggetto: Vs proposta di accompagnamento in affidamento – esperienza di arrampicata su roccia rivolta ai vostri associati – diffida.

Lorenzo Cavanna

Redigo la presente in nome e per conto del Collegio Regionale Guide Alpine Liguria – Albo professionale delle guide alpine e accompagnatori di media montagna, ente pubblico, organo giuridico di governo della professione, istituito con lr 17 dicembre 2012, n.44, e s.m.i., che rappresento legalmente in qualità di presidente pro tempore.

La ragione consiste nel fatto di aver appreso, da vostre inserzioni sui media social, dell’organizzazione di una iniziativa di invito all’arrampicata in val Pennavaire sulle pareti rocciose site in Comune di Castelbianco SV – in programma nei giorni di sabato 26 e domenica 27 marzo p.v. rivolta a vostri attuali o futuri associati, attività che saranno sovraintese da vostri rappresentanti, risultanti nei nominativi non meglio individuati di Marco ed Elena.

Lo scrivente ente ritiene che le attività come in proposta si configurano quali prestazioni professionali in capo alle competenze delle guide alpine e/o aspiranti guide alpine iscritte ai relativi albi professionali, ai sensi delle riserve di legge enunciate all’art. 2 lettera a) della legge regionale 17 dicembre 2012, n.44 in recepimento della legge 2 gennaio 1989, n.6 – ordinamento della professione di guida alpina.

Rileviamo nello specifico che in assenza, nell’evento da voi proposto, di una guida alpina o aspirante guida alpina regolarmente iscritta all’Albo professionale:

– la formulazione dell’iniziativa non si rivolge agli associati quali autonomi e consapevoli partecipanti, ma determina una condizione di totale affidamento verso gli organizzatori che assumono pertanto su di sé tutte le responsabilità civili e penali derivanti;

– l’attività sarà svolta in ambiente naturale, su roccia e pertanto soggetta a tutti i rischi oggettivi che tale ambiente comporta;

– l’arrampicata in ambiente naturale non può essere considerata sport alla stregua di altre attività outdoor, in quanto i rischi ad essa connessi non sono del tutto azzerabili e anche banali errori soggettivi possono condurre a lesioni gravi o alla morte.

All’uopo le guide alpine che operano sul territorio contraggono RCT professionali specifiche e dedicate, con importanti massimali di copertura.

– che la quota d’iscrizione, prevista per la partecipazione dei vostri associati all’evento, corrisponde per analogia e proporzione d’impegno a quelle abituali di mercato praticate dalle guide alpine in analoghe attività di gruppo, configurandosi dunque quale proposta commerciale e palese interferenza di mercato.

Per tutto quanto sopra indicato intimiamo alle SS.VV. di interrompere l’iniziativa in programma e qualsiasi altra che preveda i medesimi presupposti, avvertendo sin d’ora che la messa in atto integra in toto il reato di cui all’art. 348 del c.p. ed anche, per quanto nelle parti attinenti, dai disposti dagli artt. 589 e 590 dello stesso c.p., che per completezza d’informazione si riportano in allegato:

Art. 348 – Esercizio abusivo di una professione
Chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 10.000 a euro 50.000.
La condanna comporta la pubblicazione della sentenza e la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato (omissis).

Art. 589 – Omicidio colposo (omissis)
Se il fatto è commesso nell’esercizio abusivo di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato o di un’arte sanitaria, la pena è della reclusione da tre a dieci anni (omissis).

Art. 590 – Lesioni personali colpose (omissis)
Se i fatti di cui al secondo comma sono commessi nell’esercizio abusivo di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato o di un’arte sanitaria, la pena per lesioni gravi è della reclusione da sei mesi a due anni e la pena per lesioni gravissime è della reclusione da un anno e sei mesi a quattro anni (omissis).

Infine, lo scrivente Collegio informa che, ove la vostra organizzazione prosegua nello svolgimento dell’evento in oggetto senza provvedere a modifiche organizzative, si troverà costretto ad assumere tutte le iniziative legali a tutela della categoria, in ottemperanza a quanto previsto al comma 1 dell’art. 16 della lr n. 44/12.

Con osservanza, Lorenzo Cavanna, Presidente del Collegio Regionale Guide Alpine Liguria (Organo giuridico di governo della categoria istituito con Ir 17 dicembre 2012, n. 44 Albo professionale delle Guide Alpine e Accompagnatori di Media Montagna)

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Botta e risposta – 1 ultima modifica: 2022-04-06T05:06:00+02:00 da GognaBlog

41 pensieri su “Botta e risposta – 1”

  1. Caro Panfrik, il Signore ha già fornito di ali Marcello Cominetti. Leggi il suo pezzo “Il volo dello stornello” e vi troverai racconti di ridicoli voli in moto al cui confronto Icaro e Dedalo sono dei principianti e la forza di gravità una favola per bambini. Come dice De Niro/Al Capone ne “Gli intoccabili” è “solo chiacchere e distintivo”.

  2. Perfetto, ora sappiamo che Cominetti è in regime forfettario secondo la Legge 190/14, e non supera 65000 euro di reddito l anno e ha da detrarre poche spese, sicuramente meno dei coefficienti di determinazione del reddito. Lo sai che anche questa è concorrenza sleale legalizzata tra chi li supera e deve mettere l iva e chi non li supera e non deve metterla? Come la mettiamo? Comunque fai lo stesso la fattura, non vorrei che se mai superassi i 65000 euro dovessi poi fare prestazioni non tracciate, sai com’è.. Vuoi altri ragguagli fiscali?

  3. Invece a me non basta.
    Imputato Cominetti, confessi: liscia, gasata o Ferrarelle? ???

  4. @ Cominetti al 34. Mica tanto tempo fa hai scritto che bevevi pochissimo. Adesso invece che bevi molta acqua. Hai dovuto cambiare abitudini?

  5. Grazie Teo (….?) Sono colpito da tanta premura e complimenti. La gita l’ho finita da più di 3 ore. Sai, in primavera bisogna partire presto. I commenti al blog li ho scritti durante le 4 pisciate che ho dovuto fare perché bevo sempre molta acqua. Oltretutto discutevo il tema con i miei clienti di cui uno è istruttore di scialpinismo del Cai, quindi era interessato all’argomento. Grazie anche del divertente intrattenimento. Spero ora di arrivare in tempo a un incontro tra sportivi su sesso tantrico e scialpinismo a Innsbruck, nel tardo pomeriggio.  L’iva non la metto in fattura perché la contabilità forfetaria al cui regime sono soggetto non la prevede. Se vuoi ti do il recapito del mio commercialista per ragguagli in merito, vista la tua incompetenza in materia. Si farà pagare per la consulenza ma cosa vuoi, anche lui deve campare. Ma, se ti interessa, devi scrivermi il tuo nome completo. Grazie.

  6. Bravo Cominetti, che contemporaneamente fai scialpinismo e scrivi sul blog. Un mito, un maestro di uno spessore notevole. E a fine giornata ricorda ai tuoi clienti che devi aggiungere l iva al 22. 

  7. Grazie Confalonieri.
    Certo che conversare con chi come argomento porta “quello che si sente in giro” la dice lunga sul livello intellettuale dell’interlocutore. Oltre a risponderti riuscirei a suonare anche la fisarmonica, oltre a battere la traccia, naturalmente. Stame ben. 

  8. Marcello Cominetti, sei a fare sci alpinismo con i clienti e hai voglia di leggere e scrivere sul blog? Tu si che sei un uomo libero!! Comunque se non fosse che voi guide non fate il “nero” mi lascerebbe stupito, visto quello che si dice in giro.
    buona gita va 

  9. Grazie Teo che mi dai del patetico und arrogante. Mi tengo stretto il consiglio di fare la guida e non l’avvocato.  Mi fai sentire bene con le tue (e quelle dei tuoi saggi sostenitori) parole, che si capisce essere dettate da grande equilibrio e competenza. Mi tocca spingere la neve con gli sci a pagamento, oggi, maledizione. E c’è pure il sole… ovviamente cercherò di non farmi dare più di 10mila euro, così da ricadere nella fortunata categoria degli esentasse e magari ripristinerò la mia vecchia ASD affiliandomi all’Usacli. Tra l’altro potrò lucrare in nero e a parte facendo qualche dichiarazione dei redditi per gli anziani. La sopravvivenza innanzitutto. 
    Buona strizzata di prese.

  10. Cominetti ma fai la guida, se volevi fare l avvocato avevi solo da prendere un libro e studiare. Hai imparato a memoria il numero di una legge e la ripeti all infinito. Sei patetico:) oltre che arrogante 

  11. La politica lobbistica delle guide alpine ha raggiunto livelli imbarazzanti. Comunque non sono da invidiare per nulla; la posizione in cui si sono cacciati li ha portati ad essere malvisti da chi in montagna ci va per passione e con i propri mezzi. Saranno pure bravi ad accaparrarsi i clienti (hanno imparato ad essere ottimi commercianti), però restano la parte più squallida del business della montagna. Si sono impadroniti di alcune montagne, come hanno fatto per il Cervino, e pretendono il passo sulle vie – a me fanno solo tanta “tenerezza”.

  12. EGR Cominetti, credo si possa esprimere il proprio punto di vista ed opinioni in tutta libertà purché non si trascenda o si offende non ravviso nessuna delle condizioni nei miei scritti. Capisco che nel tuo caso specifico vale la considerazione che <se il Signore avesse voluto farti volare ti avrebbe fornito di ali…..o fatto diventare guida alpina>

  13. #Marcello Cominetti
      Gianni e Pinotto facevano ridere, questi fanno pena !!!

  14. Teo e Panfrik (sembra una coppia di comici alla Gianni e Pinotto), se invocate un cambiamento della legge, impegnatevi affinché ciò avvenga. Il Collegio Nazionale delle guide alpine c’ha lungamente provato. Nonostante qualcuno qui sostenga che la legge 6/89 sia frutto di “conoscenze politiche” che hanno garantito privilegi e protezionismo alla “casta” delle guide. A questo mi riferisco quando dico che gli idioti (perché di idioti si tratta indubbiamente) che fanno insinuazioni avendo una conoscenza solo superficiale in materia, invocano condizioni che a loro farebbero comodo in maniera sfacciata e decisamente ignorante. Infatti scelgono l’anonimato per esprimersi. 
    Quello che ha a suo tempo deciso per una legge come la 6/89 è stata la forza di gravità.  A molti è sfuggito ma non lo è stato per la Magistratura e le compagnie assicurative, ad esempio. Eppure gli esempi non mancano ma bisogna sbatterci contro a certe cose per capire che tra lavorare e giocare c’è una grande differenza.

  15. Casta, lobby, monopolio ecc….Come chiamare diversamente le guide alpine? Se vanno a scuola, fanno corsi, sono bravi, studiano (sic) duramente? e allora? Tutto ciò non significa che debbano operare in regime di monopolio e che non si possa essere accompagnati se non da loro come depositari di “verità”. La legge , fatta su misura per creare e difendere una situazione di privilegio e di monopolio,  come tale può, anzi DEVE essere cambiata e va eliminata ogni condizione di privilegio. Il protezionismo è anacronistico e deleterio: se viene eliminato in settori importanti (telefonia, energia, commercio ecc…) e per gli altri ambiti lavorativi perchè non lo può essere per le guide alpine che invocano, appunto questa attività come lavoro. Insomma perchè loro, dovrebbero godere, a differenza di altri lavoratori, di tale privilegio?

  16. Purtroppo si torna sempre la… Personaggi che per arrotondare vogliono fare il mestiere per cui altri hanno studiato anni, invocando il libero mercato, le caste, il monopolio o chissà quali altre diavolerie. Vuoi lucrare sull’arrampicata outdoor? Finché non cambiano la legge l unico modo che hai è diventare guida alpina. Perché questi personaggi non ci provano nemmeno? Perché il corso guide è duro e ci si fa il mazzo, si parte in tanti e si arriva in pochissimi. Personalmente ho frequentato prima un corso Cai e poi un corso indoor con la fasi.. alla fine per imparare qualcosa ho dovuto organizzarmi con un amico per ammortizzare il costo e andare da una bravissima guida che ci ha dato le dritte necessarie per poi proseguire in autonomia. Questo 5 anni fa.. tutt’ora scalo ogni fine settimana e non posso che ringraziare la mia guida.

  17. Marcello, continua semplicemente a fare la guida alpina, ambito nel quale sono sicuro sarai bravissimo. Ma per cortesia, lascia stare tutto il resto, leggi, regolamenti, fisco, dove hai poche idee, e soprattutto confuse. Come dice un proverbio, a ognuno il suo. Stai bene.

  18. Teo, sorvolando sulla tua rozza conoscenza della lingua italiana, mi confermi sempre di più che quelli come te si esprimono con frasi fatte dal contenuto inconsistente. Leggi, libero mercato, istruttori, lavoro, professionismo, serietà, ecc. hanno significati a te sconosciuti. Forse se ti firmassi con nome e cognome penseresti prima di scrivere. Finora pare tu abbia fatto ben altro.

  19. Al di là dei commenti del sig. Cominetti (pardon, guida alpina) che infantili e tanardi come dice lui è dir poco, se le guide alpine sono così brave, preparate, professionali (nulla da eccepire su questo) che paura hanno di un’Associazione che fa corsi in maniera legale? C’è spazio per tutti, e oltretutto sarà il mercato, libero mercato per grazia di Dio, a regolare domanda e offerta.

  20. Natali ha messo in chiaro il concetto anche per i più tanardi (che ci sono, eccome).
    Nonostante il mio commento a Barbolini sia stato (senso me ingiustamente questa volta) cancellato, spero che il destinatario l’abbia letto. Non mi interessava che lo sapessero altri oltre lui.  Oltretutto Barbolini è stato nel suo commento 14 molto ma molto più offensivo che io nel mio che ora non c’è più. 
    Aggiungo che Lorenzo Cavanna è, oltre che un collega, un carissimo amico di gioventù e scalata (di prima che fossimo entrambi guide) che posso solo ringraziare per prendersi a cuore situazioni come questa nel suo ambito territoriale. Lorenzo è uno di quelli che attrezzano, puliscono e regalano a mille appassionati, bellissime falesie nel finalese e dintorni. Alcuni degli stessi che lo acclamano quando fa questi lavori lo aggirano e si scagliano contro di lui quando difende legalmente la sua e nostra dignità professionale. Io li chiamo idioti perché sono molto diplomatico. 
    I corsi per guida alpina sono aperti a tutti. Invito chi vuole diventarlo a iscriversi e a impegnarsi. 

  21. @Michele Natali. Le Associazioni non si sostituiscono al mestiere di guida alpina, nessun istruttore porta infatti a titolo personale e per professione una qualsivoglia persona. Le Associazioni, come il CAI, o come quelle riconosciute dal CONI, sono perfettamente legali e possono organizzare corsi (e solo questi) per svolgere la pratica dell’arrampicata, alpinismo, scialpinismo, etc. Questa è la grande differenza. Sono d’accordo con te che si debba cambiare la Legge per istituire anche la figura del “Maestro di arrampicata” come avviene già, ad esempio, in Francia, ma le Guide Alpine sono le prime ad opporsi a questo. Sono un “ordine” a tutti gli effetti, che cerca di fare gli interessi dei propri iscritti, ma questo spesso e volentieri cozza con il libero mercato (vedi appunto la questione dei maestri di arrampicata).

  22. Boh, io non capisco questo accanimento per chi semplicemente cerca di far rispettare la legge.
    Si parla di monopolio e di casta, ma è LA LEGGE che prevede certe cose. Se la legge dice che un determinato lavoro è riservato a una determinata professione è così e basta. Il macellaio potrà anche avere la mano più ferma del mondo e tagliare un filetto con precisione chirurgica, ma non per questo può mettersi a fare il chirurgo. E’ un concetto che nessuno penso possa mettere in discussione, allora perché nel caso delle Guide Alpine ci si indigna sempre così tanto?
     
    Probabilmente si crede che se un’attività come andare in montagna la si può fare a livello dilettantistico per conto proprio, allora una volta che ci si sente bravi a farla è lecito trasformarla in lavoro.
    Ma la questione è tutta qui. A livello personale si possono fare tutte le attività ricreative che si vogliono, nessuno lo vieta e nessuno lo vieterà mai. Non ci sono leggi o caste che possano togliere questo diritto.
    Diverso invece se si vuole fare un lavoro la cui competenza, per legge, è riservata ad altre figure che per ottenere questa qualifica hanno dovuto seguire un iter e essersi iscritte a ordini professionali o dimostrare i propri requisiti alla camera del commercio.
     
    Io mi diletto di circuiti elettrici, sono capacissimo di rinnovarvi l’impianto elettrico di casa, ma non essendo elettricista non potrei fare questa cosa per lavoro e farmi pagare, anche fosse solo un rimborso spese.
    Ma questo vale per tutti i lavori in cui la legge stabilisce da chi debbano essere fatti. Perciò perché per le attività outdoor dovrebbe essere diverso? E’ un’attività lavorativa come un’altra, perché non deve essere tutelata come ogni altra professione? Non capisco chi si lamenta.
     
    Che poi altra cosa che non capisco è l’invocazione del libero mercato, come se questo fosse negato. Esiste il libero mercato, ma è ovviamente riservato a quelle figure che possono fare un determinato mestiere secondo i termini di legge. Il libero mercato dice che “tal lavoro” può essere svolto da chiunque abbia i requisiti per effettuare quella professione, requisiti stabiliti dalla legge e riconosciuto da un Ente pubblico (Stato, Regione, ecc…). Non a caso un ingegnere tedesco può lavorare in Italia, un avvocato spagnolo può lavorare in Francia, un muratore belga può lavorare in Grecia, e così via.
    Non credo però che un salumiere possa mettersi a fare l’avvocato invocando il “libero mercato” se non ha conseguito una laurea in giurisprudenza. Magari si è studiato tutte le leggi da autodidatta e ne sa più di un Pubblico Ministero, ma questo non gli consente di esercitare la professione in tribunale.
     
    Io non ci vedo incongruenze o cattiverie se una Guida Alpina, citando fra l’altro gli articoli di legge, fa notare che qualcun altro sta commettendo o sta per commettere un illecito.
     
    Se si vuole avanzare una lamentela, semmai, non dovrebbe essere contro la Guida Alpina che sta tutelando il proprio lavoro stabilito dalla legge, ma contro la LEGGE che si può reputare sbagliata.
    Lì si può aprire un vero dibattito e considerare che mancano molte figure professionali con competenze intermedie fra Accompagnatore di Media Montagna e Guida Alpina.
    A quanto ne so comunque si sta lavorando proprio per colmare questo vuoto. 
     
    Però cerchiamo di essere razionali, se una cosa attualmente non si può fare allora finché non cambia la legge (o non ne esce una nuova) non si può fare punto e basta. E’ illogico e imbarazzante prendersela con chi difende i propri diritti.

  23. Ignoranza (nel senso che si ignora l’argomento in cui invece ci si pone con totale incompetenza) e incompetenza, appunto, espresse perlopiù da chi non si firma ma usa nomignoli patetici. Parlare di casta delle guide alpine denota un ancor più profonda misconoscenza della legge 6/89 che sarà pur vecchia, anacronistica, e chi più ne ha più ne metta, ma è comunque in vigore. 
    Caro Giova, mi riferisco a quelle ASD che nascono per aggirare ostacoli e sai benissimo di cosa parlo, e non a quelle che fanno quello che il vero scopo statutario ne rende lecita l’esistenza. 
    Infine, io le tasse le pago! Con i vari lockdown ho pagato più di quello che ho guadagnato. Quando so parlerà di idraulici, elettricisti, muratori, architetti e/o professionisti a vario titolo, i soliti idioti potranno chiedersi se anche questi ultimi pagano le tasse e/o lavorano in nero. Ma saranno SEMPRE i soliti idioti. Di quelli c’è abbondanza da vendere.
    Mi aspetto, dopo la botta 1, una risposta 2 in cui un legale amico (perché quando un avvocato ti scrive una lettera come amico  cioè gratis  si capisce subito)  trova stile Azzeccagarbugli, un modo per prendere tempo per dare modo che i colpevoli riescano a scappare. A domani.

  24. Avevo scommesso che il primo commento sarebbe stato di Marcello. Ho vinto!! Si chiama corporativismo.

  25. Onestamente mi stupisce sia il tono della diffida, sia chi grida al monopolio. La questione è semplice. Se fai pagare devi essere un professionista. Su questo sono d’accordo con le guide. Non va impedito l’insegnamento delle attività outdoor da parte delle associazioni, semplicemente non deve essere a pagamento. 

  26. È assurdo che solo in Italia ci sono queste regole, in Francia io avevo incominciato ad arrampicare su roccia grazie ad una associazione di istruttori di arrampicata, ovviamente in Italia possono solo le guide alpine ,avendo avuto grazie a politici molto favori negli anni.
    Chissà se fatturano tutto quanto per davvero 

  27. Mi si deve spiegare come mai in Francia vi sono i Moniteur d’escalade e le Guide Alpine e nessuno pianta casino. Stessa cosa in altri paesi europei. In Italia abbiamo ancora questo monopolio residuato bellico borbonico che invece,  per una questione di liberalizzazione delle attività come da disposizione Europea dovrebbe essere dismesso consentendo l’intervento anche di altre figure professionali ricondotte a specifiche attività, tipo propriamente per l’arrampicata libera o sportiva outdoor. D’altronde esistono i maestri di sci, e le Guide su questa figura professionale non fanno invettive sul furto di lavoro… che strano paese che siamo… nulla da dire sulla professionalità delle guide, per carità,  ma certe attività professionali possono essere svolte anche da altri professionisti a seconda del livello, proprio come in Francia i Moniteur d’escalade. 

  28. Brutta la lettera, brutto il modo, brutta l’arroganza…brutto tutto…la difesa di una visione miope e conservatrice che di fatto preserva una lobby priva di senso pensando al futuro. Non ho parole…per altro l’associazione definì l’operazione con la presenza di una Guida Alpina che di fatto azzera tutta l’anacronistico elenco di codici di legge.

  29. Patetico atto intimidatorio da parte della casta. Ben vengano queste associazioni che danno la possibilità a molti di imparare l’arrampicata in falesia e attraverso corsi a basso costo. Nessun abusivismo, qualora queste associazioni sono riconosciute dal Coni. Trovo esilarante l’accusa di evasione del fisco! da parte di volontari che forse percepiranno giusto un rimborso spese. E poi da che pulpito viene la predica, ognuno si guardi in casa propria..sarei curioso di sapere se per ogni salita fatta con cliente viene emessa regolare fattura con iva al 22%, visto che ne va anche delle mie tasche.

  30. Sono stati eliminati i monopoli della telefonia, dell’energia elettrica, del gas permettendo ai clienti di poter scegliere le condizioni più favorevoli , perché deve esistere quello delle guide? Boh? Sono contrario a qualsiasi forma di monopolio, e di protezionismo tanto più in montagna. Si tratta di lavoro? quindi va fatto con sistemi protezionistici e di monopolio? Di questo passo arriveremo alla situazione per fare anche un’escursione ci serviranno le guide così potranno avere LAVORO e saranno loro a decidere chi ci può andare e chi no!!!!! mah!!!!

  31. Bagai… la cosa è abbastanza chiara: in montagna qualsiasi attività dilettantistica è la benvenuta (se non è invasiva e non deteriora l’ambiente): organizzatevi, partite, divertitevi e fate in modo che non sia il soccorso a riportarvi a casa. Amen. Se però uno decide di chiedere “due spicci” per organizzare e condurre un attività in montagna allora parte tutto un’altro campionato con regole che sono severe e pericolose come fulmini in quota! Stessa cosa se uno si propone come “insegnante” senza idoneo e riconosciuto titolo (sia aggratis che a pagamento!). Questo perchè, banalmente, quando la gente “compra” deve essere tutelata nella qualità di ciò che compra. Diversamente saremmo alla mercee di ogni sorta di imbonitore, imbroglione o santone improvvisato.  Imperizia, Imprudenza, Incuria sono i tre peccati gravi contro cui lotta una professionista, costantemente. Tuttavia nel mondo della montagna sta dilagando una forma diffusa di abusivismo, spesso inconsapevole, di allarmanti proporzioni. Gente su gruppi social che organizza salite in ferrata raggruppando estranei di dubbia preparazione, chiedendo un piccolo rimborso per l’organizzazione ma declinando ogni responsabilità: “sia chiaro, andiamo insieme ma ognuno per se!”.Incredibile, organizzatori e partecipanti nemmeno si rendono conto del pericolo fisico, economico e penalo che come una spada di Damocle li sovrasta. Tutto questo perchè a “medio livello” è un in atto una costante e mirata erosione delle figure accreditate per tale ruolo. Inquietante pensare cosa accadrebbe se si “liberalizzasse” l’arrampicata professionale in outdoor… Peggio dei TukTuk in giro per l’India! “Namaste Capo, io bravo corda, tu arrampicare con me? Io bravo bravo roccia: tu fida, io costo poco!”  Certo, siamo il paese in cui crollano i ponti ma, per dio, se uno si rivolge ad un professionista ha il diritto di aspettarsi competenze professionali e non cinesate improvvisate. Si parla spesso di casta senza comprendere che in realtà si tratta di competenze: tutti possono isciversi ai corsi per diventare Guida Alpina, il problema che quelli che arrivano infondo – dando prova di avere la stoffa giusta – sono pochi. Ecco perchè tutti vogliono diventare shamani filosofi e quasi nessuno chirurgo… 

  32. #PanfrikScusa ma non si tratta di attività ma di LAVORO, è come se una frattura te la operasse uno che ci sa fare ma non ha fatto medicina, la specializzazione e poi il tirocinio in p.s.
    Magari ti opera anche bene ma capisci anche tu che le figure professionali si fanno il culo ( i medici ci mettono anni !!!) per arrivare e rimanere (andando tutti i giorni in sala operatoria)dove sono arrivate… tralasciando l’aspetto giuridico che tra l’altro c’è dietro come l’articolo dimostra.
    Io non so che lavoro fai, ma se domani il tuo lavoro lo fà un altro che non ha le tue competenze senza pagare contributi, tasse ecc.. tu cosa diresti?
    Ci sono molti istruttori preparati che possono accompagnare i propri allievi in montagna, ma se lo fanno per denaro, questo diventa un lavoro… o no ?

  33. Ma quando finiranno di considerare le attività in montagna di qualsiasi titolo, come di pertinenza delle sole guide alpine? Sarebbe ora di dire “basta” al monopolio che intendono istaurare.

  34. Ciao Marcello, ti ricordo che le ASD e il loro regime fiscale sono perfettamente legali e se poi tu Marcello, come uomo e come guida alpina, hai pensato di sciogliere la tua ASD per motivi tuoi questo non riguarda altri che vogliono, ripeto legalmente, continuare ad usufruire di quel sistema non professionale ma dilettantistico che avvicina tantissime persone allo sport(non parlo ovviamente solo di arrampicata) e del quale nessun professionista di altri sport si scandalizza come stanno facendo alcune guide alpine.

  35. Oddio ci risiamo!
    E adesso cosa succede?
    Un’operazione alpinistica speciale in val Pennavaire?

  36. Le ASD (associazione sportiva dilettantistica) sono il migliore sistema per evadere il fisco semi- legalmente. 
    Chi è in regola con la legge e deve sottoporsi a svariati adempimenti fiscali, tecnici, assicurativi e di aggiornamento costante, è logico che denunci chi aggira furbescamente tutto ciò. 
    Lo dico da guida alpina e da ex presidente di un’importante ASD che anni fa ho contribuito a sciogliere proprio per i motivi di cui sopra.

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