I Giochi Olimpici e Paralimpici invernali 2026 in Valtellina

I Giochi Olimpici e Paralimpici invernali 2026 in Valtellina
(“Un pretesto non sostenibile”)
di Oscar Del Barba
(pubblicato sul Notiziario del CAI Valtellina, giugno 2023)

Le Olimpiadi invernali del 2026 sono state proposte dal Comune di Milano e dalle Regioni Lombardia e Veneto, nonché dalle Province autonome di Trento e Bolzano, con il sostegno successivo del Governo italiano, con il logo “Milano Cortina 2026”. In realtà abbiamo appreso fin da subito che a Bormio e a Livigno si sarebbero svolte fasi importanti del programma olimpico, tra cui la discesa libera maschile, dal punto di vista mediatico, la gara più importante e spettacolare. Forse i rappresentanti istituzionali e politici del nostro territorio avrebbero dovuto capire che l’assenza del nome della Valtellina, o delle loro località, avrebbe di gran lunga sminuito le potenzialità promozionali dell’evento per il nostro territorio. Ma questa è un’altra storia. Partiamo dagli antefatti. L’11 gennaio 2019 viene presentato il dossier di candidatura di Milano-Cortina per lo svolgimento delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali del 2026. Per le località sede di giochi, il cosiddetto “teatro olimpico”, vengono indicati i quattro “cluster” di Milano, di Cortina d’Ampezzo, della Val di Fiemme e della Valtellina. Cinque mesi più tardi, il 24 giugno 2019, l’Italia ottiene la candidatura. Secondo molti commentatori la vittoria italiana è stata possibile grazie alla “dimostrata esperienza organizzativa nei grandi eventi sportivi, il fascino dell’offerta turistico-culturale e l’eccellenza di tante località montane della Valtellina”.

Innevamento artificiale

Devono trascorrere quasi sei mesi, il 9 dicembre 2019, per l’insediamento della Fondazione Milano Cortina 2026, originariamente formata dal CONI (Comitato olimpico nazionale italiano), dal Comitato italiano paralimpico, dalle Regioni Lombardia e Veneto, e dai Comuni di Milano e di Cortina d’Ampezzo, e che poi sarà modificata e integrata.

Poche settimane dopo, il 27 dicembre 2019, con la Legge di Stabilità, viene “autorizzato” dal Parlamento un primo finanziamento da un miliardo di euro (1) spalmato tra il 2020 e il 2026, allo scopo, dice la norma, di “garantire la sostenibilità delle Olimpiadi invernali 2026 sotto il profilo ambientale, economico e sociale” (ricordiamo qui che nelle oltre cento pagine del dossier di candidatura, la parola “sostenibilità” ricorre quasi un centinaio di volte) (2). È in questa Legge approvata alla fine del 2019 che compare per la prima volta la distinzione delle opere olimpiche tra “essenziali, connesse e di contesto”, termini mutuati da un altro “grande evento”, quello dell’Expo di Milano del 2015. Che cosa significano questi termini? “Essenziali“, si legge nel provvedimento, sono quelle “opere infrastrutturali la cui realizzazione è prevista dal dossier di candidatura o che si rendono necessarie per rendere efficienti e appropriate le infrastrutture esistenti individuate nel dossier di candidatura, come quelle che danno accessibilità ai luoghi olimpici o di realizzazione degli eventi sportivi“. Quelle “connesse”, sono le opere di cui la realizzazione “è necessaria per connettere le infrastrutture individuate nel dossier di candidatura ai fini dell’accessibilità ai luoghi di realizzazione degli eventi sportivi e olimpici alla rete infrastrutturale esistente, in modo da rendere maggiormente efficace la funzionalità del sistema complessivo di accessibilità, nonché quelle direttamente funzionali allo svolgimento dell’evento“. E infine ci sono le “opere di contesto”, cioè quelle necessarie per integrare “il sistema di accessibilità ai luoghi di realizzazione degli eventi sportivi e olimpici e alle altre localizzazioni che saranno interessate direttamente o indirettamente dall’evento o che offrono opportunità di valorizzazione territoriale in occasione della Ryder Cup 2023 (3) e delle Olimpiadi invernali 2026“. L’elenco delle opere viene rimandato ad un successivo decreto ministeriale.

La governance dei Giochi
L’11 marzo 2020, in piena emergenza sanitaria, viene licenziato dal governo il decreto legge n.16 che detta le “Disposizioni urgenti per l’organizzazione e lo svolgimento dei Giochi”. Con questo decreto, la Fondazione Milano Cortina 2026 assume le funzioni di “comitato organizzatore” dei Giochi. Al “Consiglio olimpico congiunto” (insediato presso il Coni) spetta invece un indirizzo generale per l’attuazione del programma di realizzazione dei Giochi. Viene istituito anche il “Forum per la sostenibilità dell’eredità olimpica e paralimpica” con il compito di “valutare l’utilizzo a lungo termine delle infrastrutture realizzate per i Giochi“. Ad una attenta valutazione, l’elemento principale di questo modello di governance è la società “Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa” (SiMiCo). Alla società spetterà il compito di progettare e realizzare le opere infrastrutturali in qualità di centrale di committenza e stazione appaltante. In attesa del decreto ministeriale che individui le opere, il governo adotta a metà maggio 2020 un altro decreto-legge (n.34 dell’11 maggio 2020) che prevede nuove risorse per “garantire l’accessibilità sostenibile in tempo utile per lo svolgimento dei Giochi olimpici invernali 2026” (4).

La Regione Lombardia il 5 agosto 2020 approva definitivamente il “Programma degli interventi per la ripresa economica” (detto “Piano Lombardia”), prevedendo per 26 “infrastrutture e sistemi di mobilità per le Olimpiadi” oltre 574 milioni di euro di finanziamenti, inclusa la contestata “Tangenzialina” di Bormio da realizzarsi nella piana agricola dell’Alute, il cui primo progetto preliminare risale addirittura al 1999.

A livello nazionale un primo elenco di opere olimpiche vede la luce ufficialmente solo il 7 dicembre 2020, cioè un anno e mezzo dopo la vittoria della candidatura di Milano- Cortina, con un decreto a firma dei ministri delle Infrastrutture e dell’Economia.

Con questo decreto le opere qualificate come “essenziali” vengono a loro volta suddivise in tre tipologie: ci sono quelle permanenti necessarie su infrastrutture esistenti” (2,8 miliardi, allegato 1), quelle “infrastrutturali necessarie su infrastrutture pianificate inserite nel dossier di candidatura” (4,9 miliardi, allegato 2) e quelle “infrastrutturali essenziali che si rendono necessarie per rendere efficienti e appropriate le infrastrutture esistenti e pianificate”. Alla società Infrastrutture Milano Cortina 2020- 2026 il governo assegna con quel decreto il compito di soggetto attuatore degli interventi inclusi negli allegati 3 e 4, che hanno un “costo stimato” inferiore di poco a 1,9 miliardi di euro (5).

Quando, il 7 dicembre 2020, viene approvato l’elenco delle opere con il relativo finanziamento, la SiMiCo, la società chiamata ad attuarne una buona parte, non è stata ancora costituita.

Alla fine del mese, il 30 dicembre 2020, viene approvata la nuova Legge di Stabilità (n.178) che stanzia altri 145 milioni di euro per Lombardia, Veneto, Trento e Bolzano per “accelerare” la realizzazione delle opere connesse agli impianti di Milano-Cortina 2026, con l’obiettivo di incrementare l’attrattività turistica”. Con la stessa motivazione il 25 maggio 2021 vengono stanziati altri 35 milioni di euro.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Piano delle opere e la SiMiCo
Con il decreto-legge del 31 maggio 2021 il Governo Draghi disegna la “governance” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) introducendo, all’articolo 44, “Semplificazioni procedurali in materia di opere pubbliche di particolare complessità o di rilevante impatto”, accorciando i termini temporali previsti dalle normative ambientali e prevedendo la potestà commissariale, espropriando la titolarità degli enti locali nell’esecuzione delle opere. E’ un passaggio chiave per le Olimpiadi 2026 perché quelle procedure “semplificate”, di lì a pochi mesi, verranno “estese” anche ad alcune opere dei Giochi (6)». Finalmente con il decreto del 6 agosto 202, a firma del presidente del Consiglio Mario Draghi, viene “autorizzata” la costituzione della società SiMico, atto che verrà “firmato” solo alla fine del novembre 2021.
Il 10 settembre 2021 il Governo Draghi attribuisce all’amministratore delegato della (non ancora costituita) SiMiCo il compito di commissario straordinario per gli “interventi di adeguamento della pista olimpica di bob e slittino ‘Eugenio Monti’ di Cortina d’Ampezzo”. Questa opera ha un costo stimato inizialmente in 63 milioni di euro (salirà a 85 milioni e poi a …). Inoltre con quel decreto si modifica la “governance” delle Olimpiadi (7).

Alla fine del dicembre 2021, nel decreto- legge “Mille proroghe” (228/2021), il governo assicura il trasferimento di 14 milioni di euro alla SiMiCo per consentirle di “svolgere” le proprie attività e, con la Legge di Stabilità 2022 (234/2021), vengono previsti altri 324 milioni di euro per gli interventi infrastrutturali legati alle Olimpiadi (8).

Zona abbattimento bosco 72.000 mq per nuova pista

Otto infrastrutture commissariate e poi la proposta di Piano delle opere
E mentre si attende il Piano nazionale delle opere olimpiche, il 23 febbraio 2022 il Governo Draghi procede comunque al commissariamento delle prime otto infrastrutture legate alle Olimpiadi per le quali viene nominato quale Commissario straordinario Luigi Valerio Sant’Andrea, l’amministratore delegato della SiMiCo (9).

L’11 aprile 2022 il ministero della Transizione ecologica, guidato da Roberto Cingolani, chiede alla SiMiCo un “documento tecnico” complessivo che dia conto del collegamento delle opere indicate nel Piano degli interventi agli strumenti di pianificazione e programmazione, nonché lo stato di avanzamento delle valutazioni ambientali. Una richiesta formulata al ministro stesso dalle Associazioni nazionali di Protezione ambientale da più di un anno (10).

Solo il 20 maggio 2022, a quasi tre anni dall’assegnazione dei Giochi e a termine già ampiamente scaduto (31 ottobre 2021), la società SiMiCo trasmette alle Regioni e alle Province autonome interessate la proposta di “Piano degli interventi” (11).

Il “Decreto aiuti bis”: altri 400 milioni
Il 9 agosto 2022 con il decreto-legge 115, “Decreto aiuti bis”, un intero articolo è dedicato alle Olimpiadi di Milano-Cortina. Per la realizzazione delle opere vengono stanziati ulteriori 400 milioni di euro in aggiunta al miliardo di fine 2019 e alle altre risorse autorizzate negli anni successivi. Con lo stesso provvedimento il governo rimodula il Comitato organizzatore inserendo tra i membri della Fondazione Milano Cortina 2026 anche la presidenza del Consiglio dei Ministri. Palazzo Chigi si assegna così il potere di nominare entro un mese l’amministratore delegato, sostituendo la precedente figura del presidente del comitato di gestione e assegnandogli “ogni funzione” nell’attesa del nuovo statuto e del nuovo CDA.

Questo intervento viene presentato come l’ultimo tentativo per “salvare” le Olimpiadi, e a poco più di tre anni dall’avvio delle gare, con il DPCM del 26 settembre 2022, viene approvato il “Piano degli interventi da realizzare in funzione dei giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026”, un elenco di opere suddivise tra “essenziali indifferibili” ed “essenziali”, suddivise in 4 elenchi allegati.

Chi studierà tra qualche anno questo evento, si chiederà come si possa prevedere il completamento – anche in data successiva allo svolgimento dei Giochi – di opere dichiarate essenziali e indifferibili o, in subordine, “tenuto conto dello stato di consistenza dei procedimenti e delle relative coperture finanziarie, possano essere realizzate anche per stralci funzionali”.

Considerazioni finali
Quando è stato presentato il dossier di candidatura per i giochi invernali del 2026 era stato affermato che non sarebbero stati investiti finanziamenti da parte dello Stato e che le risorse avrebbero dovuto essere reperite dalle Regioni e dagli enti locali interessati, nonché dal settore privato che avrebbe potuto godere delle ricadute pubblicitarie. Il dossier olimpico era stato presentato dichiarando che le sedi (e quindi le piste e gli impianti di gara) erano esistenti e funzionanti e che l’unico intervento necessario sarebbe stato l’adeguamento alle normative vigenti della pista da bob di Cortina. Inoltre, i giochi sono stati presentati sotto l’egida della “sostenibilità” (parola che ricorre quasi 100 volte nelle 127 pagine del dossier di candidatura). Il CIO stesso, nel sopralluogo nelle sedi di gara dell’inizio 2020, aveva dichiarato che, tranne per la pista da bob, le gare avrebbero potuto svolgersi l’indomani. Ad oggi possiamo affermare che il quadro finanziario proposto prefigura cementificazioni del territorio e realizzazioni di infrastrutture oltre ogni accettabile concetto di sostenibilità e che la qualità delle progettazioni finora esaminate non sono adeguate a contenere gli impatti sul territorio. Le maggiori Associazioni nazionali di Protezione Ambientale dal 2020 hanno attivato un coordinamento periodico e hanno incontrato la Fondazione Milano Cortina 2026 in più occasioni per esprimere le gravi carenze riscontrate. Il CAI nazionale ha organizzato un apposito gruppo di lavoro che a breve produrrà un dossier sui Giochi Olimpici del 2026. Per quanto riguarda la Valtellina, la preoccupazione maggiore riguarda gli interventi sulla viabilità: il consumo di suolo per la realizzazione della tangenziale di Tirano, a fronte di altre soluzioni abbandonate frettolosamente, ha addirittura generato potenziali pericoli da esondazione nella piana che, dopo le opere realizzate sotto il dominio austriaco, erano stati definitivamente scongiurati. La scelta, ancora in campo, di realizzare una bretella nella piana dell’Alute di Bormio, che persino l’Automobil Club ha dichiarato inutile ai fini del miglioramento della viabilità, non sembra rispettare le esigenze di tutelare le attività agricole e l’equilibrio ecosistemico della zona. Le scelte progettuali presentate a est e a ovest dell’attuale tracciato della tangenziale di Sondrio non sono di qualità sufficiente e interagiscono in modo negativo sia sul paesaggio, sia sulla fluidità del traffico pesante. Nell’attuale quadro finanziario, contrariamente a quello previsto per Cortina, non c’è traccia del finanziamento per il Villaggio Olimpico di Livigno. Speriamo che quanto apparso sulla stampa locale in merito all’utilizzo dell’esistente e alla realizzazione di strutture da destinare al potenziamento della ricettività alberghiera futura, contenga il consumo di suolo. La previsione nella zona del Mottolino di un invaso per disporre di risorse idriche dovrà essere adeguatamente precisata e motivata. La scelta, ancora non ufficialmente annunciata, ma di fatto decisa con il finanziamento di oltre un milione di euro, per realizzare accanto alla pista Stelvio il tracciato per disputare la gara di slalom maschile, con l’abbattimento di circa 12.000 metri di bosco, è un ulteriore segnale che richiede di mantenere e aumentare il monitoraggio su quanto sta accadendo nel nostro territorio.

Note
(1) 50 milioni nel 2020, 180 nel 2021, 190 per ogni anno dal 2022 al 2025 e 10 milioni nel 2026.

(2) Vengono autorizzati anche 15 milioni ulteriori per garantire la “riqualificazione della viabilità funzionale allo svolgimento delle Olimpiadi invernali”.

(3) La Ryder Cup è un evento golfistico internazionale.

(4) Si tratta di 70 milioni di euro da utilizzare entro il 2026 e destinati a Rete ferroviaria italiana e di 20 milioni di euro destinati ad Anas.

(5) La gran parte degli stanziamenti riguardano le strade statali. In Lombardia, anche la 36 del Lago di Como e dello Spluga la 38 in Valtellina. Inoltre si prevede la soppressione dei passaggi a livello che insistono sulla statale 38, il potenziamento delle “sedi di incrocio” (tra cui sembra essere la Colico-Chiavenna) e l’acquisto di sei treni elettrici.

(6) E’ significativo sottolineare che l’ultimo comma di quell’articolo 44 è dedicato alle Olimpiadi di Torino del 2006 e alle questioni rimaste ancora aperte a distanza di quasi vent’anni.

(7) “Con uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri, possono essere individuati gli interventi sottoposti alla procedura di cui all’articolo 44 del decreto-legge 31 maggio 2021“.

(8) E viene anche autorizzata la spesa di 40 milioni di euro al 2024 per la “riqualificazione della variante Lecco-Bergamo, ex SS639” (nel tratto Vercurago-Calolziocorte).

(9) Si tratta di sette opere stradali e un intervento ferroviario, tra cui la tangenziale Sud di Sondrio e gli interventi di soppressione dei passaggi a livello lungo la SS 38 della linea Milano-Tirano tra Chiuro e San Giacomo di Teglio.

(10) Richiesta delle Associazioni del 30 aprile 2021 al Ministro Cingolani, per la redazione di un Piano e con relativo Rapporto Ambientale, riguardante le opere e gli interventi funzionali, connessi e complementari alla realizzazione delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 da sottoporre a procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) a livello nazionale e alla relativa contestuale Valutazione di Incidenza (VlncA), firmata dai Presidenti di: CAI (Club Alpino Italiano), Federazione Nazionale Pro-Natura, Italia Nostra, Legambiente, LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), Mountain Wilderness, TCI (Touring Club Italiano), WWF.

(11) Si tratta di tre elenchi, che contengono opere da oltre 2,1 miliardi di euro coperti per appena 66 milioni da “proponenti privati” e tutto il resto a carico del pubblico.

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I Giochi Olimpici e Paralimpici invernali 2026 in Valtellina ultima modifica: 2023-07-10T05:38:00+02:00 da GognaBlog

3 pensieri su “I Giochi Olimpici e Paralimpici invernali 2026 in Valtellina”

  1. La Valtellina è bellissima, caratteristica e incantevole. L’Italia farebbe una gran bella figurona poter ospitare qui i tanti turisti da tutto il mondo. Sono sicuro che gli investimenti per migliorare la viabilità della zona sarebbero ripagati ampiamente. L’Italia è vecchia ed ha quindi bisogno ogni volta che si creano le condizioni di dare una “rinfrescata” di modernità……
     

  2. Mi sento così addolorata, da non trovare parole adatte per commentare il dettagliato rapporto. 

  3. È possibile, a livello istituzionale (cioè intervenendo concretamente al di là dei movimenti di pressione), frenare questo scempio inutile e stupido?

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