Il braccio di ferro per la pista di bob

Il CIO contrario fin dall’inizio alla costruzione di una nuova pista da bob per le Olimpiadi.

Il braccio di ferro per la pista di bob
di Marina Menardi
(pubblicato su vocidicortina.it il 26 febbraio 2022)

Sulla costruzione della pista da bob a Cortina per i Giochi del 2026, il Comitato Internazionale Olimpico (CIO) e Regione si sono sempre trovati in contrasto, ma la Regione ha tirato dritto ignorando i suggerimenti del Comitato Olimpico Internazionale e i dettami dell’Agenda 2020 sulla sostenibilità. 

A svelare i retroscena tra CIO e Regione Veneto sulla tanto discussa pista da bob a Cortina è la consigliera regionale di Verdi Europa Cristina Guarda. «Già alla fine di ottobre 2020 il CIO chiede chiarimenti rispetto alla pista da bob. Afferma che la pandemia ha cambiato anche la percezione dei Giochi olimpici e che quindi è necessario assicurarsi che l’eredità che l’edizione Milano-Cortina lascerà sia in linea con quanto atteso, e che non diventi invece una palla al piede per le future generazioni. Allo stesso tempo, il CIO mette già sul piatto le opportunità che si possono trarre dal non costruire una nuova pista da bob». 

Nella corrispondenza tra i due enti che Guarda ha potuto consultare nel suo ruolo di consigliera regionale, il CIO fornisce esempi di precedenti piste da bob costruite per altre edizioni dei Giochi che hanno causato deficit. Tra queste quella di Torino 2006. Le raccomandazioni sono quelle ormai a tutti note: rendere i Giochi più sostenibili e meno impattanti dal punto di vista finanziario, operativo e ambientale, cosa che, nel caso della riqualificazione della pista “Eugenio Monti”, sembra essere ignorata. 

«In questa ottica il tavolo congiunto ritiene che non vi sia alcun bisogno di costruire nuove piste da bob e che si debba piuttosto pensare ad utilizzare l’esistente, anche ricorrendo a strutture esterne alla regione interessata» sono i moniti del CIO. Potrebbe tornare utile in questo caso l’utilizzo della pista di Innsbruck, distante circa 150 km  da Cortina, ad oggi in funzione che necessita alcuni aggiustamenti, ma che la Regione ha scartato in seguito al documento tecnico di fattibilità sulla pista commissionato dalla Regione lo scorso autunno. 

Viene inoltre messo in evidenza che il numero di atleti che ricorrono a questo genere di strutture è assai contenuto. «Nelle lettere inviate alla Regione, CIO mette in evidenza come il suggerimento di non costruire una nuova pista sia stato avanzato fin dalla fase interlocutoria: evitare di continuare a costruire strutture così complesse è uno degli obiettivi della Olympic Agenda 2020» continua Guarda. 

In contrasto anche i numeri che la Regione sta sbandierando, come i costi della struttura e la perdita annua di 400.000 euro prevista per Cortina. «Il Comitato Olimpico afferma che mediamente le piste da bob sono costate tra i 90 e i 120 milioni di dollari con un successivo deficit annuo compreso tra i 500.000 e i 750.000 dollari annui, evidenziando come nessun dato al momento suggerisca che la costruzione di una struttura da bob ex novo favorisca lo sviluppo di questa disciplina nel Paese». 

Alle pressioni da parte del CIO di non costruire la pista da bob avanzate ancora ad ottobre 2020, la Regione risponde ricordando la lettera di intenti firmata da Regione Veneto, Comune di Cortina e province di Trento e Bolzano circa l’impegno a garantire la gestione della pista dopo i Giochi, affermando la volontà di andare avanti con l’opera. La risposta del CIO ai funzionari regionali (gennaio 2021) rimarca la sua contrarietà a causa dei costi eccessivi e afferma a chiare lettere che questa opera rischia di mettere a repentaglio lo sforzo di CIO nel rispettare la Olympic Agenda 2020. CIO mette in guardia ed evidenza come, forse a futura memoria, questa opera sia stata indicata come inopportuna fin dai tempi della candidatura.

La Regione Veneto ha dunque tirato dritto rispetto alla ferma volontà di costruire l’opera, nonostante le richieste di chiarimento da parte del CIO, ignorando gli interrogativi sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’opera come richiesto nella fase di candidatura.

Solo pochi giorni fa Regione Veneto, Provincia di Belluno e Comune di Cortina d’Ampezzo hanno firmato un Accordo di Programma per la realizzazione ed il cofinanziamento dell’intervento. Questa dovrà essere pronta per ottobre 2024.

Il braccio di ferro per la pista di bob ultima modifica: 2022-03-02T05:09:00+01:00 da GognaBlog

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9 pensieri su “Il braccio di ferro per la pista di bob”

  1. Assurdo e vergognoso spreco di pubblico danaro in sfregio ai contribuenti. Poi, regolarmente, come ormai è successo troppe volte in passato, gli impianti per i giochi olimpici vengono lasciati marcire. Amen 

  2. Grandi eventi sportivi che sopravvivono solo perché generano introiti economici per alcune categorie. Non hanno più nulla di sportivo e sono pure poco sostenibili sul versante ambientale. 

  3. Per non dimenticare, se volete, cercatevi la biografia di  Eugenio Monti.Le medaglie olimpiche per alcuni  restano in cornice  peraltri  sono lo spunto per attivita’ imprenditoriali.
     

  4. se memoria ci sarà, di tempi da dimenticare.

    Ma noi si dimentica.
    Purtroppo per rifare i troiai di sempre. 
    L’esperienza non c’ insegna.

  5. 1) l’ultima guerra era pronta e gia’decisa , mentre le comparse si dannavano  sulle piste di fondo ecc. inventate al tavolino. Si sono meravigliati per una nevicatina di 15 centrimetri  e per il vento .  Mai visto Film”non si uccidono così anche i cavalli?” Mai nessuno che dica la frase di Fantozzi sulla corazzata Potemkin( ingiusta nel merito ma non nell’ uso improprio   massacramento di palle)adattata alle olimpiadi e al mantra..”la gara della vita, quattro anni che mi faccio un mazzo per questo momento), agli atleti je tocca dir così, altrimenti scoppia la bolla..anche immobiliare.

  6. Poi sanzionano i monelli  che si fiondano su stradine ghiacciate con lo slittino… altri usano camere d’aria  riciclate di grosse dimensioni  con toppe  alcuni ristorantini ofrrono ritorno a valle con slittini e poi vanno a riprenderli con camioncino o suv, altri usano camere d’aria con toppe  ..poi qualche  volta il fun finisce con un fun…BOB???
    “dobbiamo far cosi’ con questo sport, perchè abbiamo fatto sempre cosi'” la prassi diventa ordodossia ,for ever.
    Non tutti i mali vengono per nuocere:aumento dei prezzi delle materie prime, anche per settore edilizio e impianti , preventivi che sforano.. appalti che saltano e imprese che rinunciano..muoia Sansone con tutti i Filistei,Sansonino  si diverte con lo slittino.
     

  7. La cementificazione delle Dolomiti purtroppo è in corso e le Olimpiadi, alle quali io non sono contrario, sono solo una buona scusa per continuare alla grande la serie di nefandezze. Peccato che la frase del CIO dove si dice di pensare “ad utilizzare l’esistente” non possa essere interpretata come possibilità di utilizzare la vecchia pista che era bellissima e tecnica, così come il trampolino  e lo stadio delle Olimpiadi del 1956, veri monumenti di tempi migliori per lo sport. Purtroppo sono le stucchevoli norme di sicurezza, la chiara speculazione immobiliare e la ricerca sciocca della velocità pura nelle gare a scapito della effettiva abilità (questo vale anche per lo sci non solo per il bob) a giustificare queste opere, che rimarranno a memoria, se memoria ci sarà, di tempi da dimenticare.

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