Il DNA umano è ovunque

A eccezione di un ruscello irlandese sulla cima di una montagna, i ricercatori dell’università della Florida hanno rilevato la presenza di materiale genetico umano in ogni ambiente esaminato.

Il DNA umano è ovunque
di Valentina Di Paola
(pubblicato su agi.it il 17 maggio 2023)

Dalle spiagge agli oceani fino alle zone fluviali e l’aria stessa, il Dna umano è presente in ogni ambiente della Terra. A dimostrarlo uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Ecology & Evolution, condotto dagli scienziati dell’Università della Florida. Il team, guidato da David Duffy, ha esaminato diversi scenari alla ricerca di Dna umano. Il materiale genetico rilevato, riportano gli esperti, era presente in quantità così elevate che il gruppo di ricerca è stato in grado di identificare le mutazioni e l’ascendenza genetica degli individui a cui apparteneva.

Una gestione etica dei campioni di Dna, sottolineano gli autori, potrebbe rivelarsi utile in diversi campi di ricerca, che spaziano dalla medicina alle scienze ambientali fino all’archeologia e alla medicina legale. I detective potrebbero ad esempio identificare i resti genetici che permangono su una scena del crimine, mentre dalle acque reflue potrebbero essere individuati i marcatori del cancro.

Informazioni genetiche e dilemmi etici
Per rendere futuribili questi approcci, però, sarà necessario affrontare i dilemmi etici inerenti alla raccolta di informazioni genetiche umane. “Siamo rimasti sorpresi dalla quantità e dalla qualità del Dna che abbiamo individuato – riporta Duffy – nella maggior parte dei casi i dati erano paragonabili a quelli estratti da campioni prelevati da donatori in persona. Questo ci ha spinti a interrogarci sulle normative necessarie a regolamentare la raccolta di questi campioni”. Gli autori hanno utilizzato il Dna ambientale, o eDna, per studiare le tartarughe marine in via di estinzione e i tumori virali a cui sono suscettibili.

Il materiale genetico è stato estratto dalle impronte lasciate sulla sabbia dagli esemplari. Grazie alle moderne tecnologie di sequenziamento genetico, gli esperti hanno poi differenziato il materiale genetico degli animali da quello umano. I ricercatori hanno rilevato e analizzato DNA umano dall’oceano e dai fiumi adiacenti al Whitney Lab, nei pressi degli insediamenti urbani e nelle spiagge isolate. A eccezione di una zona di un’isola remota del National Park Service, mai visitata dall’umanità, e di un ruscello irlandese sulla cima di una montagna, gli autori hanno rilevato la presenza di materiale genetico umano in ogni scenario considerato.

Ogni progresso tecnologico – commenta Duffy – è accompagnato da benefici e rischi. La possibilità di riconoscere un individuo dalla semplice ricostruzione del DNA umano in un ambiente solleva preoccupazioni in merito alla privacy e alla sicurezza. Abbiamo evidenziato queste problematiche affinché sia possibile delineare normazioni specifiche in tempi utili”.

Il commento
di Carlo Crovella
Come sul luogo del delitto, le nostre tracce biologiche dimostrano che siamo gli assassini del pianeta. Lo abbiamo invaso in ogni meandro, strangolandone la vita.

Quello che non capiamo, noi umani, è che uccidendo il pianeta, alla fine moriremo anche noi, perché senza il pianeta noi non possiamo vivere.

Non basta un qualsiasi pianeta, cioè un asettico contenitore per i nostri corpi: ci vuole proprio “questo” pianeta, con la sua vita, le sue leggi di Natura, anche le sue difficoltà e incongruenze.

Invece di ritirarci in buon ordine e lasciare che la Natura riprenda possesso del “suo” dominio, che facciamo? La devastiamo ulteriormente, magari con fantascientifici progetti come la nuova funivia del Piccolo Cervino, con cabine di design (!!!), il tutto per “librarsi” sulle Alpi!

Se non saremo disposti a retrocedere, per lasciare di nuovo fette di pianeta alla vita disantropizzata, finiremo per risultare i killer di noi stessi.

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Il DNA umano è ovunque ultima modifica: 2023-05-29T05:31:00+02:00 da GognaBlog

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90 pensieri su “Il DNA umano è ovunque”

  1. Eccolo la Luciano… non iniziare a manipolare. 
    HO affermato che non sono legati ai cambiamenti climatici ma non ho detto che non si debba risarcire quei poveretti e soprattutto implementare misure come ha fatto il Veneto .. PREVENTIVE.
     
    Svio un attimo… https://www.ildolomiti.it/montagna/2023/de-guelmi-fermare-le-operazioni-di-soccorso-per-orsi-e-lupi-sarebbe-unassurdita-pinter-cosi-si-ridicolizza-il-soccorso-alpino
    cmq qui inizia a realizzarsi quello che diceva Crovella. 
    Avra’ il suo carattere, sostiene i cambiamenti climatici come se fossero la fine della Terra (a cui non credo minimamente) pero’ ha ben capito l’andazzo che ci sara’

  2. Vedo che hai già dimenticato la siccità che è perdurata fino a marzo di quest’anno. Che poi un evento non sia legato al cambiamento climatico non toglie che vada fatta prevenzione. Oppure vallo a dire tu alle famiglie che hanno perso tutto, che conviene pagare i danni piuttosto che prevenire, perché tanto si tratta di eventi molto rari e non legati ai cambiamenti climatici. https://www.iconaclima.it/italia/territorio-italia/siccita-cambiamenti-climatici-2022/

  3. Certo che metto quel sito è l’unico modo perchè voi ascoltiate. 
    Il dato di fatto è che in ER non ha impattato il climate change di cui tanto te e qui sul sito vi riempite la bocca, non sviare Luciano

  4. 86. Fossi in te cercherei di mettere in ordine le idee. Sono mesi che insisti a dire che non c’è nessun cambiamento climatico e linki uno studio, pure  vantandoti, dove è chiaramente scritto che il cambiamento climatico (ovviamente) esiste. Vedi un po’ tu…

  5. Fa pure questa affermazione a Giulio Betti, Luciano, del Cnr e vediamo cosa ti risponde visto che lui ha lincato quest’articolo affermando che le pioggie sull’ER non sono causate dal cambiamento climatico. 
    Tra esperti sono sicuro che vi intendete 
    te potrai anche riportare la frase che non ho tradotto, ma quello che ho tradotto è altrettanto chiaro. Ed è fanciullesco il tuo intervento. 

  6. 81. Facile tradurre solo quello che fa comodo. Guarda caso nella riga precedente, che hai deliberatamente evitato di tradurre, c’è scritto testualmente “Le forti piogge nei primi 21 giorni di maggio 2023 sono l’evento più piovoso di questo tipo mai registrato con un tempo di ritorno stimato in circa 200 anni.”.
    Buona domenica 

  7. Carlo non mi sembra di aver piu’ usato il Voi… tant’è che ho dovuto portare l’argomento citando direttamente Crovella. 
    Solitamente avrei usato il Voi. Ed ho pure corretto la bozza (che ovviamente era con il Voi). 
    Comunque signori, saro’ uno zero in comunicazione, va bene, pero’ il fatto è prendete il contenuto non il tono. Il contenuto è valido, legittimo, le risposte a Crovella sono centrate, i dubbi mi sembrano sensati. 
     Anche con link. 
     

  8. Sign Stefano, per quel che mi compete, non mi pare che il cambiamento di metodo da Lei promesso abbia avuto qualche effetto 

    , se tu imposti i tuoi interventi sulla base di “io” e “voi”, tutte le tue argomentazioni – qualunque esse siano – suscitano antipatia, nervosismo, avversione, contrarietà.

     

    Ti conviene cambiare metodo.

  9. Toh guarda, oggi si vince facile contro Crovella e Tozzi…
    https://www.worldweatherattribution.org/limited-net-role-for-climate-change-in-heavy-spring-rainfall-in-emilia-romagna/
    Riporto gia’ tradotti per gli utenti pigri…..
     

    Nei dati della stazione così come in altri prodotti di dati osservativi non c’è una tendenza significativa nelle precipitazioni primaverili di 21 giorni: quindi la quantità di pioggia che cade oggi in un evento di 200 anni è la stessa che in un evento di 200 anni al inizio della cronaca.
    Per determinare se non vi sia effettivamente alcuna tendenza dovuta al cambiamento climatico indotto dall’uomo o se una tendenza sia mascherata da cambiamenti in altri fattori di precipitazione, come cambiamenti nell’uso del suolo o cambiamenti negli aerosol, esaminiamo lo stesso evento di 21 giorni in modelli climatici con e senza l’aumento del cambiamento climatico indotto dall’uomo. Dei 19 modelli utilizzati, nessuno di essi mostra un cambiamento significativo nella probabilità o nell’intensità del verificarsi di un tale evento. Ciò suggerisce che, contrariamente alla maggior parte del mondo, in Emilia-Romagna in primavera non si registra alcun aumento rilevabile delle precipitazioni abbondanti.
    Questa scoperta corrobora ricerche precedenti che hanno scoperto che con il cambiamento climatico indotto dall’uomo il numero di sistemi a bassa pressione nel Mediterraneo centrale è diminuito. Ciò porta a una riduzione delle precipitazioni intense, compensando il previsto aumento delle piogge intense a causa del riscaldamento globale

     
    SIGNORI, HO RIPORTATO SCIENZA!. 

  10. Ah perfetto il link era giusto quello che dicevo. 
    Senti Crovella, gli spieghi al tuo amico Tozzi che in Veneto sono caduti piu’ cm di acqua e non è successo niente? perchè? E si che si è costruito anche in Veneto eh?? lo vedete l’esperto che vuole dislocare la popolazione (follia pura) mentre le soluzioni esistono gia’?
    Vedi che le cose sono ben piu’ complesse di ascoltare i video come un ebete?
    Dai Crovella, la giornata non è delle migliori, meglio che vai a farti un giro e respirare un po’ di ossigeno, sia mai che ti poni qualche domanda intelligente eh!!

  11. Una persona che posta Tozzi, non ha capito nulla…
    Tozzi è colui che affermando che la Pianura Padana è terreno alluvionale ergo spostiamo le case da dove sono (tipico dei vecchi tempi andati eh!). 
    E’ ora che si finisca di postare GLI ESPERTI.. .gli esperti ideologici sono quelli che ci faranno andare in miseria e se non ci va chi ha postato lo andranno i suoi amici i suoi conoscenti. 
    Un esperto ha di certo competenze, ma non è un automa. 
    Io stesso sono esperto nel mio campo, ma siccome a differenza degli altri sono una persona obiettiva e onesta, tengo conto che non posso garantire il 100% di quello che dico perchè il sistema ecologico-antropologico è complicatissimo, che si tratti di clima, di fauna, di economia, di sociologia, di medicina, etc. 
    Qui invece abbiamo un determinismo al 100% in settori (RIPETO) dove sono investiti i Big. 
    Se tu vai contro il dogma dominante della scienza vieni escluso (tra i tanti Prodi, Zichichi, etc). 
    (vedasi i tanti medici radiati, anche professori universitari che erano contrari al vaccino o per lo meno si ponevano LEGITTIMI dubbi). 
    L’esperto quindi è fatto di COMPETENZA (nessuno lo nega), di IDEOLOGIA, di INTERESSI. 
    Quanti professori universitari sostengono le big pharma. A me è capitato per una malattia che per fortuna fino ad ora non si è manifestata (c’è stato un errore nella diagnosi) di dover prendere un farmaco. Ho fatto notare subito gli effetti avversi…nulla c’è stato da fare questo luminare mi ha detto devi prendere quello.
    Poi ho scoperto che era uno dei 1000 farmaci in circolazione, non l’ho piu’ preso, non ho avuto la malattia (mi tocco per scaramanzia). 
    Ok? … ESPERTO=COMPETENZA=CONFLITTI DI INTERESSE=VOGLIO PORTARE A CASA IL DINDINO E SE NON MI ALLINEO AL SISTEMA NON LO PORTO PIU’ A CASA….OK??
    E quel link Crovella nulla fa cambiare a quello che ho detto.. .perchè la co2 conta in certi casi tanto da svenarti e doverti fare un mutuo e non quando si fabbricano le armi, i missili per lo spazio etc? mi rispondi genio delle mie brame? 

  12. Fabio, è vero, avevo letto Pasini. 
    Se da una parte capisco cosa intendete, dall’altra è appunto la mia una provocazione… una provocazione che vuole creare due schieramenti…. l’uno che si pone domande legittime, l’altro che prende tutto come oro colato, questi ultimi secondo me sono finiti, non vi è tempo da perdere non capiranno mai.
    Spetta poi all’utente del blog decidere se far parte del Voi (dell’altro schieramento). 
    Cioè i tempi sono maturi per fare una “scelta di campo” (mi consenta :-))…
    Da una parte c’è un sistema fatto da alta finanza e industria che vuole annichilire il resto della popolazione umiliandola fino a farle mangiare blatte e controllandole anche quello che ha dentro le mutande (tracking co2) (perchè allora anche il leone, la tigre, la pantera, il coccodrillo…una buona parte della NATURA mangia carne… e se mangia CARNE! vuol dire che c’è un animale e questo animale scoreggia…anche l’orso scoreggia santo Iddio e cosa facciamo … li sterminiamo tutti per la co2??? cioè io mi dico è possibile che esistono persone così deficienti da credere a tutte queste cose??Abbattiamo tutti gli Gnu dell’Africa?? boh ). 
    Tornando a noi, visto che siete gia’ in due e visto che percepisco che siete in totale buona fede cambiero’ gli interventi. Non nego che mi risulta un po’ difficile, cmq ci provo :-). 
    Buona giornata

  13. Caro Stefano, come aveva già osservato Roberto (Pasini) e come piú volte avevamo già fatto notare a Carlo Crovella, se tu imposti i tuoi interventi sulla base di “io” e “voi”, tutte le tue argomentazioni – qualunque esse siano – suscitano antipatia, nervosismo, avversione, contrarietà.
     
    Ti conviene cambiare metodo.

  14. Altre considerazioni…
    Su DOMANI … giornale di De Benedetti (si quello che parla tanto di evasione ma intanto lui la sua sede l’ha messa in Svizzera…altra persona che usa la testa mentre VOI credete a quello che dicono i suoi giornali) ospita tale Pellegrino con il titolo.. “L’istituzione del reato di negazionismo climatico non è un atto illiberale”.. infatti non è illiberale è da criminali nazisti o comunisti… (i due termini sono intercambiabili, cambia solo il colore).
    Intanto tale soggetto puo’ vergognarsi di usare un termine che viene usato per indicare il massacro degli ebrei nel secolo scorso ledendo la memoria di tutti quei morti.
    E’ qui evidente che la storia è ciclica e stiamo dopo gli abusi del governo ai tempi del lockdown ritornando a tempi che l’umanita’ pensava finiti (vi ricordo che tutti i giudici hanno archiviato le multe dcpm, multe comminate da un giurista!! Non dal salumiere eh!!!! E vi ricordo che la Cina ha fatto lockdown su una piccola parte di territorio non sull’intera nazione!!!)
    Quindi ora non essere d’accordo con la presunta scienza porta a conseguenze pari ad uno stupro??? Cioè chiedo eh??
    La follia sta dilagando in questi tempi… tempi molto brutti… bruttissimi. (e il bello deve ancora arrivare).

  15. ·         Questo intervento è puro delirio.
    ·         “ad un passo dalla catastrofe!”
    ·         Ma vi siete bevuti il cervello?
    ·         Intanto che vi stanno dissanguando con case efficienti (tra pannelli, finestre, fotovoltaico, auto, caldaia, condizionatore… etc) per risparmiare un nonnulla dall’altra parte del pianeta vanno a tutto spiano con il carbone, hanno livelli di co2 X volte i nostri… ma non 1 o 10…. Siamo in ordine di 40 volte solo la Cina.
    ·         E voi ad ascoltare tutte le stronzate green che vi caveranno tutti i soldi e poi non avrete piu’ un azzo (e ben dice il WEF “non avrai nulla ma sarai felice…” certo… anche in Siberia ai tempi di Stalin si stava bene)
    ·         Ma giusto per capire.. .perchè devo andare a piedi e i ceo delle banche, i grandi industriali, etc. hanno i loro jet privati? La co2 per loro non conta???
    ·         Perché all’incoronazione di Carlo il cielo era totalmente intasato di Jet? Non potevano fare on line? E perché al meeting di Davos era pieno di Jet? E perché il palazzetto dove ospitavano il meeting era riscaldato da GIORNI!!! …intanto a voi dicono di stare a 19 gradi che poi tra qualche anno saranno 15 e via discorrendo.
    ·         Poi ovviamente no, tutti i missili che portano satelliti quelli non inquinano quando prendono il decollo? No vero? Non parliamo dei missili poi delle guerre, carri armati, etc.. .
    ·         Ehhhhhh ma lì la co2 ha un valore diverso vero?
    ·         Siete dei fessi con la patente.
    Perchè i politici che tanto sbandierano il green sono INVESTITI IN FONDI sul Green… Al Gore, Kerry, etc. 
    Per forza vogliono a tutti i costi che il green decolli… se non lo fa perderebbero i loro soldi…solo che LORO sono intelligenti ai soldi ci tengono, VOI invece siete dei polli da competizione…e credete a tutto. 
    ·         L’ECOLOGISMO è COMUNISMO.
    ·         Stampatevelo bene in testa che tempo un decennio piangerete per non avermi ascoltato.
    ·         Non parliamo poi della scienza … è bastato vedere con i vaccini… record di contagi con il green pass…o che la carica virale è la medesima tra vaccinati e non… pero’ intanto come dice Figliuolo “stiamo facendo un esperimento, l’esperimento piu’ grande della storia… speriamo vada tutto bene” (SPERIAMO VADA TUTTO BENE????? ma fatelo te allora… e ricordo che Barcel il ceo Moderna ha detto che ci vogliono 10 anni per capire se sono prodotti nocivi … 10 signori… non vorrei essere nella vostra condizione…mancano 8 anni) .alla faccia se la scienza è deterministica e ha sempre ragione eh!!.
    ·         E IO lo so gia’… tra 20 anni diranno .. .”ci eravamo sbagliati sul clima” certo… ma voi non avrete piu’ nemmeno un soldino in tasca, FESSI CHE NON SIETE ALTRO.

  16. Non esiste solo la destra affaristica, anzi. La destra è molto variegata, ma lascio agli interessati il compito di informarsi in altra sede. In più l’ambiente conservatore sabaudo è molto molto particolare, per mille ragioni che non ho voglia di raccontare, ed è più simile a dei Calvinisti laici. E’ ben vero che il destino ha forgiato due pessimi esempi di destra affaristica (nel settore turistico e del divertimento) come Biatore e la Santanche’, che pero’ sono della provincia di Cuneo, e qualche differenziuccia storica con l’ambiente da cui provengo io c’è (e poi sono nei fatti diventati dei bauscia “milanesi”: dane’, dane’, dane’)
     
    Comunque sia, anche con altri colleghi, mi sono impegnato in un dibattito, interno allo  schieramento politico, per contrastare la propensione ai danni ambientali. La difesa dell’ambiente non è un valore solo di sinistra, anzi. Dovrebbe  esser bipartisan. Bisogna pero’ essere “illuminati”, questo sì. E di tonti ne vediamo a manciate, sia di qua che di la’.

  17. Nell’attuale contesto complessivo, a un passo dalla catastrofe, esser principalmente preoccupati del “controllo” sugli individui è come se un malato terminale fosse infastidito da un foruncolo sulla punta del naso.

    Nella catastrofe che prevedi, magari sei il nuovo Noè…, vorrei essere libero di decidere di me stesso ,  e non farlo decidere a chi mi controlla.

  18. A me fa molto ridere che un individuo il quale dichiaratamente su questo blog afferma di votare a destra, una destra che vuole fermamente ponte sullo stretto, TAV e un’infinità di altre amenità simili, continui a farci la morale su temi ambientali. Che si rivolga ai suoi referenti che cementificano come se non ci fosse un domani, altro che smantellare.

  19. “Molti individui […] non riescono a focalizzare correttamente la scala delle priorità. Nell’attuale contesto complessivo, a un passo dalla catastrofe […].”
     
    Chiedo umilmente a chi ha focalizzato: quando incomincerà il Giudizio Universale?
    https://youtu.be/HNj4u2hKl2g

  20. Credo alle tue parole ma il risultato, permettimi, non si vede affatto.
     
    Comunque va bene così. Ci ritengo spiegati.

  21. Molti individui mancano totalmente di capacità di analisi e di conseguenza non riescono a focalizzare correttamente la scala delle priorità. Nell’attuale contesto complessivo, a un passo dalla catastrofe, esser principalmente preoccupati del “controllo” sugli individui è come se un malato terminale fosse infastidito da un foruncolo sulla punta del naso.
     
    Io sto molto “in giro”, magari sto “vicino”, da bravo bougianen, ma cmq la’ fuori “vedo” la realtà con i miei occhi. In più “studio” molto, ancora adesso, in media 2-3 ore al giorno, sia per esigenze di lavoro che per piacere personale. Spazio sui più diversi temi, dove mi porta la curiosità o l’attualità del momento: spesso le due cose convergono.  Terza cosa, mi capita di dialogare con veri esperti dei vari  argomenti. Non pretendo di raggiungere il loro livello di competenza sui temi delle varie chiacchierate, ma avere chiarimenti da gente al top aiuta moltissimo.
     
     
     

  22. Qui emergono le ristrettezze di vedute di alcuni che probabilmente svolgono una vita tipo pollo in batteria e chi invece per sua natura, e quindi andamento di vita quotidiana, vede le cose sotto un’altra luce.
    Come fa Crovella a non capire che gli impresari che tanto hanno a cuore il volere dominare la Natura, e quindi sovente la distruggono, sono gli stessi che necessitano di creare dei target per rivolgersi  con la loro imprenditorialità a questi ultimi?
    Catalogare, controllare e tipizzare sono urgenze di chi oggi deve fare dei business plan ben precisi. Per costoro la Natura è il ristorante gourmet in cima alla vetta raggiunta con funivia possibilmente modernissima. È solo un esempio che si rifà a quello che conosco.  Sono affascinati dal ritrovarsi facilmente in luoghi dove l’alpinista ama giungere a costo di enormi rischi e fatiche che fanno orrore alla più parte dell’umanità. Eppure chi riesce ad apprezzare questi elementi grezzi e primordiali è chi si preoccupa che una vetta,  un prato o una valle intera perda la sua autenticità sacrificandosi al dio turismo/denaro. Questa sensibilità ce l’abbiamo in pochissimi e dovremmo riuscire a educare qualche miliardo di cannibali che invece desiderano ardentemente l’opposto?
    Nel mio piccolo lo faccio ma spesso il risultato è nullo e tutto va avanti come sappiamo.
    Io una soluzione non ce l’ho di certo e semmai ho dubbi a montagne, ma come cazzo fa Crovella a sapere sempre tutto e come dovrebbero andare le cose? Lui che dimostra costantemente una ristrettezza di vedute sulla vita e un’incertezza costante, dettata da contraddizioni dovute  dal dover oppinare sempre su tutto,  preoccupante.
    Resto basito ogni volta che lo leggo. Il mondo è là fuori.

  23. Fai bene a segnalarmi imprecisioni e inesattezze nel mio modo di esprimermi, ci mancherebbe, ma mi pare che la mia preferenza a umanizzare la Natura (probabilmente perché ho una visione un po’ romantica e non scientifica pura) non sia il peggior inciampo in cui cade l’umanità.
     
    Ti sei concentrato su questa inezia, quando invece i paraocchi dell’umanità sono ben altri. Lo dimostrano anche i numerosi commenti che, della diffusione del DNA umano, “vedono” il rischio di un controllo poliziesco sulla libertà individuale, mentre invece la diffusione a tappeto del DNA umano è allarmante perché dimostra che ci siamo espandi “troppo”.
     
    Dobbiamo fare  molti passi indietro e lasciare alle altre forme di vita il loro spazio e il loro “respiro”, altrimenti le soffochiamo, ma così facendo disintegriamo il contesto in cui viviamo anche noi e quindi ci autocondanniamo a morte. Questo è il concetto cardine.
     
    Gli individui con il sale in zucca dovrebbero puntare a sensibilizzare l’umanità su questo tema. Ben venga, se serve davvero, anche smontare una visione (da artista) di una Natura umanizzata. Ma se invece la puntualizzazione è fine a se stessa, essa è ineccepibile solo su riviste davvero scientifiche come “Nature” o similari. In circoli, come questo, dove il dibattito non è esclusivamente scientifico, l’obiettivo prioritario è far capire che anche solo una seggiovia in più è, oggi come oggi, insostenibile sul piano ambientale. Noi col sale in zucca, dobbiamo collaborare fra noi a tale opera educatrice: punzecchiarci disperde inutilmente le nostre risorse. Buona domenica!

  24. Non dire sciocchezze Crovella.
    Mi sono espresso così proprio perché sapevo di avere di fronte una persona preparata e ben in grado di capire. La mia preoccupazione non riguarda quelli come te, o molti che frequentano questo blog, ma gli altri, quelli totalmente privi di un minimo di cultura “naturale”. I cannibali di cui parli sempre.
    Se utilizzare certe immagini può avere un senso, ad esempio qui, l’importante è che si stia attenti ad usare un’immagine diversa altrove.
    Una volta Piero Angela mi disse: “Quando spieghi l’atomo, spesso si fa riferimento a delle palle da biliardo. L’importante è aggiungere subito: però attenzione, le cose non stanno esattamente così”.
    Intendeva che puoi fare una analogia non corretta, per stabilire un collegamento con l’esperienza di chi ti sta di fronte, perché possa cominciare a capire. Ma subito lo metti sull’avviso, una volta capito il primo concetto, non vai avanti con analogie analoghe. Ne sceglierai di nuove, per aiutarlo nel piccolo balzo, ma per farlo entrare in una realtà più complessa e più vicina al vero. E così via, fino a non avere più bisogno di analogie o immagini scorrette.
    Sostenere che la Natura “reagisce” è un errore. Non impedisce il dialogo, semplicemente si impara che la frase “ci pensa la Natura” va bene per cominciare. Ma non va bene. Ed è utile dire qualcos’altro. Cosa che ho fatto.
    Ti ricordo che tu sei un educatore, un istruttore, no? E dove porti la gente, in Natura, no?
    Non c’è nulla di male ad acquisire nuove immagini, più corrette, per presentarla.
    Non ce l’avevo con te.

  25. @58
    Mi pare di capire che, tra rifiuto e gestione, Cominetti sia decisamente dalla parte del rifiuto.
     
    Comunque sono d’accordo.
    Alla maggioranza delle persone piace e dà sicurezza essere catalogata (o avere a che fare con catalogati).
    Difatti oggigiorno esistono tantissime forme di catalogazione, e se ne potrebbe stilare un lungo elenco.
    Chissà se il tesseramento CAI o quello da Guida Alpina (con annesso numero di matricola) ne farebbe parte…
    🙂

  26. le tue aspettative, se vuoi che abbiamo un fondamento rigoroso, le devi rivolgere esclusivamente agli addetti ai lavori. Ma pochissimi  di noi(forse solo tu) sono “scienziati” in senso stretto. Se valesse quella regole, di diritto potrebbero parlare solo i giuristi accreditati, di economia solo gli economisti accreditati, di sport solo i campioni del mondo… Allora tanto vale chiudere tutto. 
    D’altra parte se tu stesso affermi “capisco cosa vuoi dire”, significa che, a livello di dialogo fra persone preparate ma non “specializzate”, ci “capiamo”. Batsa questo, il resto lasciamolo a Nature. Stammi bene.

  27. Crovella, capisco quello che vuoi dire.
    Ma nuovamente c’è un errore di fondo: “ci penserà la Natura”. Se volessimo un’immagine di cosa sia effettivamente la Natura, basterebbe (semplificando) pensare a una pallina che rotola verso il basso di una collinetta. Sottoposta a precise forze (nel nostro caso fisiche, chimiche, cosmiche, ecc) la pallina rotolerebbe salterebbe curverebbe, cadendo inesorabilmente.
    Scusa se insisto, ma comincio a non accettare più forme di umanizzazione, anche lessicale, simbolica, della Natura. Che già di suo è un termine che non fa capire bene cosa abbiamo di fronte.
    Insisto perché dopo una pericolosa deriva culturale sulle questioni scientifiche negli ultimi anni, vorrei più rigore e senso della realtà. Nei limiti del possibile per i non addetti ai lavori.

  28. E’ ovvio che per “distruggere il pianeta” intendo “distruggere le condizioni di vita sulla Terra, all’interno delle quali  si inserisce armonicamente la presenza  umana”. Nessun potrebbe “distruggere il pianeta” in assoluto, ma nel modo in cui distruggiamo le condizioni che consentono la nostra sopravvivenza, è come se ci autocondannassimo a morte. Di un pianeta “sopravvissuto” in termini oggettivi, ma totalmente inadatto alla sopravvivenza umana, non ce ne facciamo granché. Per consentire alla “vita” di poter rifiatare, rispetto all’immensa pressione antropica degli ultimi decenni, con segnali che si infilano in ogni anfratto, dovremmo fare dei passi indietro. Non un solo passo indietro, migliaia di passi indietro. sennò ci penserà la Natura: una pandemia qui, un’inondazione là, un’eruzione a nord, uno tsunami a sud… e l’equilibrio numerico sarà ripristinato dalla Natura.
     
    Invece di attivarci a retrocedere per lasciare ampi spazi di vita nuovamente PRIVI di presenza umana (le cui tracce sono nel DNA così tanto diffuso),  la principale preoccupazione di molti umani è quella di non essere “catalogati”, “omologati”, “controllati”. Quando non ci sarà più ossigeno per farci respirare, né cibo adatto alla nostra alimentazione, né  sapremo fronteggiare la capacità della Natura di ucciderci (pandemie, inondazioni ecc ecc ecc), cosa ve ne farete del “non controllo”? Occorre saper focalizzare intelligentemente la “vera” scala di priorità e le diverse urgenze sul tavolo.

  29. CATALOGARE le persone.
    E come in tutti i  cataloghi faranno le classifiche.
     

  30. Ma alla maggior parte delle persone piace e da sicurezza l’essere catalogati. Basta vedere cos’è successo con il Covid, le vaccinazioni e il famigerato grinpas. 
    Chi si è ribellato è stato crocifisso ma voglio ricordare che più dell’80% della popolazione si è messa in fila per vaccinarsi e proprio su queste pagine c’è stato chi vedeva nel grinpas una manna . Se non è stata catalogazione quella!?
    E poi lo Spid, la carta d’identità digitale, il doversi “registrare” per accedere a mille servizi … Tutti (o quasi) felici di mettersi in fila o perdere un sacco di tempo perché “è comodo”, non voglio avere scocciature, scarica la app, attiva il microfono, attiva la geolocalizzazione e via dicendo. 
    Questa del DNA non è altro che la ciliegina sulla torta e ci meravigliamo?
    Ci si può opporre a tutto questo, ma vi assicuro che è scomodissimo e costa fatica e soldi.
    È come l’alpinismo ma non da la stessa felicità. 

  31. Facciamoci domande su come adattarci alla svelta ai cambiamenti. E’ più utile. Magari anche vantaggioso, dipende da noi.Non sono ottimista, dovremo sbatterci il muso. Poi chissà.

    Anche io non sono ottimista. L’uomo non vuole adattarsi ma imporsi.

  32. Certo che importa. Il pericolo che questi dati del DNA vengano usati contro la persona c’è. Chi ti può garantire che non sia così? Come puoi fidarti. 
    Quindi bisogna impedire assolutamente che questo avvenga.

  33. Grazie Giuseppe, lo leggo.
    Dal 1989 al 1998 ho fatto parte di un team di ricerca sulle questioni bioetiche sollevate dall’ingegneria genetica alla Commissione Europea. Poi mi sono specializzato nella comunicazione scientifica diretta ai bambini. Per cui questi temi mi accendono, indipendentemente dal piacere qui di leggere di alpinismo.
    Sul fatto che noi non si possa uccidere il pianeta, basti pensare alla storia stessa della vita. I tempi e le variazioni si misurano in scale di milioni di anni, lungo un arco temporale in cui alla Terra ne sono capitate parecchie. Eventi ben peggiori rispetto a quelli che crediamo di poter innescare, hanno già segnato il pianeta e gli organismi che lo popolano.
    Certo, si sono verificate estinzioni, cambiamenti climatici poderosi, eventi geologici ed ecologici che hanno spesso cambiato i connotati ai biomi e alle stesse forme di vita.
    Ma la forza che si muove tra questi eventi è potente. Possiamo alterarla, far sparire specie e paesaggi, cambiare volto al pianeta, certo.
    Ma sarebbe una puntura di spillo. I ritmi della Terra non si preoccupano del tempo che siamo abituati a misurare noi, dal divano o da qualunque altro posto che ci fa illudere di essere il motore della vita planetaria.
    Quelli a rischio vero, siamo solo noi, il nostro sistema di vita, i nostri equilibri, il nostro benessere. Quando un pianeta comincia a muoversi per conto suo, la nostra impalcatura vacilla, crolla, va a pallino tutto un equilibrio che, in realtà, è solo nostro. Quello della Terra riporta sempre le cose in equilibrio, quello suo, quello che conta. E il pianeta va avanti, indifferente, come fa da 4 miliardi e mezzo di anni.
    Facciamoci domande su come adattarci alla svelta ai cambiamenti. E’ più utile. Magari anche vantaggioso, dipende da noi.
    Non sono ottimista, dovremo sbatterci il muso. Poi chissà.

  34. Gallese, importa eccome!
    Quanto sottolinei è uno dei (tanti) rischi legati al campionamento del DNA ambientale, e che ho incluso nella generica domanda “Cosa intendi farci ?” a chi entra in possesso di queste informazioni.
    Perché il fine è, secondo me, il punto fondamentale. E un possibile uso non-etico potrebbe essere proprio quello discriminatorio che tu paventi.
    Lo studio citato dall’articolo analizza diverse possibilità d’uso etico e non-etico di questa tecnologia.
    E’ una lettura interessante, che suggerisco (trovi il titolo nell’intervento di Migheli @7 insieme alle sue interessanti considerazioni).
     
    P.S.
    Ho trovato interessante la tua affermazione @8: “noi non siamo in grado di uccidere il pianeta“.
     
    Ti andrebbe di espandere il concetto ?

  35. Scusate, insisto, ma non importa proprio a nessuno:  Il fatto che come cittadino voglio anche sapere se queste informazioni possano diventare una discriminante nei miei confronti. Che io possa diventare un soggetto cui vengono negati diritti o prestazioni per via del destino, buono o meno (è una semplificazione), scritto nel mio DNA.

  36. Lo Stato siamo noi.

    Giusto, mi correggo:  alla politica, ai funzionari ed altri… centri di potere

  37. Visti i progressi tecnologici che rendono reale ciò che fino a ierlaltro esisteva solo nella fantasia, mi sa che in futuro avremo a che fare sempre più di frequente con problematiche di questo tipo.Come le affronteremo ?Rifiuto o gestione ?

    Ogni tanto, qualche rifiuto del cittadino, farebbe solo bene allo stato, perchè gli farebbe capire che non siamo sudditi.

  38. Secondo me l’istinto è una cosa che abbiamo dentro, come il DNA, È quello che ti fa scansare quando cade il sasso. La razionalità è quella che ci fa capire se andare a dx o a sx. La fortuna è quella che ti da ragione.

  39. Anche!
    Ma anche  l’istinto, o se vuoi,  puoi chimarlo quella vocina che senti dentro.
    Ma se sei tutta razionalità, non puoi credere alla fortuna.

  40. Temo che per fare alpinismo e morire nel proprio letto sia indispensabile la razionalità.

    ci vuole un pò di razionalità e un pò di istinto.  E l’istinto non è razionale. Da certe situzioni ti salva l’istinto.

  41. Giuseppe, condivido il pensiero. Giusto.
    Ma come cittadino voglio anche sapere se queste informazioni possano diventare una discriminante nei miei confronti. Che io possa diventare un soggetto cui vengono negati diritti o prestazioni per via del destino, buono o meno (è una semplificazione), il mio DNA comporta.
    Disonesti possono diventare altri.

  42. Hai ragione, caro Giuseppe: se se ne parla, purtroppo, è perché hanno già cominciato a farne uso (non è, a mio parere, qualcosa che riguarda il futuro, ma è già vigente).

  43. Temo che l’alternativa alla gestione non possa che essere che l’illegalità e l’emarginazione. Per questo non razionalizzo la paura del nuovo che comunque avanza, meglio saperlo che subirlo.
    Credo che anche vada fatta la considerazione di chi conserva e usa questi dati, un conto è uno Stato che può farlo per usi voglio sperare anche “nobili”, altro conto è che vengano usati per fini di profitto personale. Mi pare che al momento, in mancanza di regole e di muri , si stia verificando l’ipotesi del profitto personale

  44. Scusate se mi intrometto, ma credo che andrebbe ribaltata la prospettiva.
    Ovvero, il punto non è se io cittadino ho qualcosa da nascondere ma piuttosto tu, entità pubblica o privata, per quale motivo sei entrata in possesso di queste informazioni su di me ?
    Cosa intendi farci ?
     
    Questione che, a mio parere, viene messa bene in evidenza nello studio citato dall’articolo.
     
    Visti i progressi tecnologici che rendono reale ciò che fino a ierlaltro esisteva solo nella fantasia, mi sa che in futuro avremo a che fare sempre più di frequente con problematiche di questo tipo.
    Come le affronteremo ?
    Rifiuto o gestione ?

  45. Torniamo all’inizio: perché non si condivide questo tracciamento?
    Temo che per fare alpinismo e morire nel proprio letto sia indispensabile la razionalità.
    Credo fosse Bonatti che scrisse che il miglior amico non è quello che da buoni consigli ma quello che ti segue nelle tue pazzie…..ma ha dovuto usar la testa per invecchiare e scriverlo.

  46. sul perché tutta questa paura nel tracciamento,

    Non è avere paura. Semplicemente non lo condivido. E’ una limitazione delle libertà personali.

    cosa che non mi spiego razionalmente.

    Nella vita c’è anche l’irrazionale. Fare alpinismo è irrazionale.
     

  47. Una rosa sarebbe meno profumata se avesse un altro nome?…

    Sig. Carlo l’ha scritto Lei questo, non io.
     
    15 Carlo says:
     
    30 Maggio 2023 alle 15:09
    Persone normali, comuni, cosa avrebbero da nascondere? […]
    Quindi, perchè nasconde il cognome…? Vede continua a contraddirsi…

  48. Una rosa sarebbe meno profumata se avesse un altro nome?…
    Io non voglio convincere nessuno, credevo in Lei come interlocutore sul perché tutta questa paura nel tracciamento, cosa che non mi spiego razionalmente. Pazienza, altro errore da annoverare tra i miei molti

  49.   Pensiero unico direi no visto che dibattiamo pensieri diversi.  Alpinismo è anche ricerca di se stessi, isolamento dagli altri e dalle miserie del mondo. Mi manda in Cina, mi preclude la montagna….. vabbè

    Comunque noto un fatto. Lei Sig. Carlo non mette il cognome.
    Magari non si chiama nemmeno Carlo. Ma guarda un pò…per uno che vuole certezze, chiarezza e non menzogne.

    Riconoscimento facciale direi che già esiste e temo che anche Lei sarà finito inquadrato e riconosciuto.

    Non penso proprio, giro mascherato.

    Pensiero unico direi no visto che dibattiamo pensieri diversi. 

    Si, ma a differenza Sua, il mio non lo voglio imporre a nessuno.

    Alpinismo è anche ricerca di se stessi,

    Lei non ha bisogno di cercarsi, è già tutto tracciato: DNA all’inps, telecamere, tessere magnetiche, polizze varie, ect.

    Mi manda in Cina, 

    Mi sembra una ottima cosa per colui che è sulla strada di Confucio.

    mi preclude la montagna…..

    Se la preclude da solo con le Sue “certezze”.

  50. Quindi se ho diabete, o sono a rischio infarto, o se navigo in internet, o se uso la carta di credito, o se vengo inquadrato da una telecamera, o se rispetto le leggi, o se condivido delle usanze….non posso praticare alpinismo??…..mi sa di un filino non solo di disprezzo ma persino discriminatorio. E questo avviene PRIMA del tracciamento genetico e del patentino per alpinisti. Altro che Orwell!! li almeno la demarcazione era tra LUI e popolo bue….qui è tra buoi….. vabbè 
    Nel merito: il tracciamento del DNA non è ancora dimostrato essere un problema. Riconoscimento facciale direi che già esiste e temo che anche Lei sarà finito inquadrato e riconosciuto. L’assicurazione…immagino Lei la abbia vuoi che sia quella con il cai o dolomiti Emergency. Pensiero unico direi no visto che dibattiamo pensieri diversi.  Alpinismo è anche ricerca di se stessi, isolamento dagli altri e dalle miserie del mondo. Mi manda in Cina, mi preclude la montagna….. vabbè 

  51. disprezzarla…??  che parolone.
    E perchè la dovrei disprezzare? C’è uno stadio antecedente che si chiama: la penso diversamente.
    Visto che scrive su un blog di montagna, dove si pressuppone che chi partecipa, pratichi un’attività non proprio consona alla scontata sicurezza, ma colma di dubbi, incertezze, e pericoli. Lei che invece, è un promulgatore del: deposito del DNA, riconoscento facciale, polizze assicurative, pensiero unico, e vi così.
    Mi permetto di farle notare che forse, come alpinista, magari non lo è, è una contraddizione. Visto che, l’alpinismo, è un’attività dove di certezze ce ne sono poche, pericoli tanti, gusto per l’avventura. Come è giusto che sia.

  52. E questo Le da tanto fastidio al punto da disprezzarmi….senza nemmeno conoscere il mio DNA? ….. vabbè 

  53. Se ho diabete o sono a rischio di infarto che il sistema nazionale sanitario lo sappia, a mio parere è un bene per lui e per me. Se anche assicurazioni lo sanno…. pagherò un premio adeguato alla mia condizione….o vogliamo fondare tutto sulla menzogna? Sui sotterfugi? Sul negare l’evidenza?

    @27 Lei Sig. Carlo è un alpinista?
    Perchè se lo è, è una contraddizione.
    Sicuramente soffre di sdoppiamento della personalità.
    La vedo molto meglio come frequentatore del divano chiuso in una bolla che lo protegge da tutto e da tutti.

  54. Se si conduce una qualunque ricerca, basterebbe ignorare il DNA umano evitando di creare  inutili fantasmi. 

  55. Se ho diabete o sono a rischio di infarto che il sistema nazionale sanitario lo sappia, a mio parere è un bene per lui e per me. Se anche assicurazioni lo sanno…. pagherò un premio adeguato alla mia condizione….o vogliamo fondare tutto sulla menzogna? Sui sotterfugi? Sul negare l’evidenza?

  56. Comunque, visto che siamo in argomento, il problema vero del controllo eventuale del DNA è legato al nostro rapporto con le assicurazioni, o l’INPS. Pagherebbero oro per averlo.

  57. Telecamere, DNA, smartphone, ect. e già che ci siamo un bel microcip sottopelle. Così saremo tutti più contenti.

  58. Marco,  certo l’occidente non è migliore. Ho usato la Cina come un esempio. Ma ci posdiamo mettere tanti altri. Ognuno si esprime a modo proprio. Usa i propri sistemi. Questo però non è una giustificazione per dire che dobbiamo tutti chinare la testa ed essere felici e contenti ad essere controllati. 

  59. Alberto, mi permetto una “disgressione”. La Cina (come l’URSS) fa delle cose solo più evidenti e messe in rilievo dai media occidentali e “liberi”. A Londra ci sono più di 50.000 telecamere nelle strade che controllano tutto e tutti. In questo modo però hanno anche arrestato due degli attentatori della tragica estate di bombe. Noi tutti siamo controllati: telefoni, internet, smartphone, pc, carte di credito. Un monitoraggio continuo. Snowden lo ha spiegato bene: la NSA americana controllava persino le telefonate dei suoi cittadini. Ugualmente persino le utenze della Merkel (lo han detto i servizi segreti tedeschi). Solo che si tace su questo. Cosa faranno di tutti i dati che raccolgono? Non lo so. Ma se i cinesi schedano tutti, perché non dovrebbero farlo ugualmente al di qua delle varie “cortine”? E’, come dicevo prima, stata la stessa cosa con l’URSS che rozzamente usava i carri armati per imporre il proprio regime. Gli americani sono stati più “furbi”: colpi di Stato pseudo-interni. La lista è enorme. La differenza? Nessuna, alla fine della fiera. Sia chiaro Alberto: è solo il mio pensiero.

  60. Sig. Carlo Lei è libero di pensare e fare quello che crede e vuole. Certo non Le permetterò di imporlo a me.

  61. Beh, Sign Benassi, rinuncia e accontentarsi   DOVRÀ diventare se vogliamo salvare il pianeta. Pensiero unico, dice, se l’unico pensiero del futuro sarà quello del bene del pianeta …a me sta bene

  62. Non capisco questa necessità alla riservatezza che prelude alla libertà.

    Mi dispiace per Lei Sig. Carlo. Evidentemente la sua dose di libertà è minore della mia.

    Per me la libertà finisce dove comincia quella dell’altro, se passo questo limite ne sono consapevole e me ne assumo la responsabilità.

    Questo lo condivido. Altrimenti sarebbe violenza al prossimo. Dittatura.

    Mi sa che per seguire le orme di Maraini o di Polo….basta che aspetti ancora poco poco. Pian piano mi pare stia arrivando, e francamente il nuovo non mi spaventa, non è questo il migliore dei mondi possibili??.pertando il nuovo non può che essere migliore del vecchio

    Che il nuovo sarà diverso non ci sono dubbi. Che sarà migliore non lo so. Vedremo, lo spero. Comunque se a Le piace Confucio faccia Lei. Un pugnetto di riso, un bicchier d’acqua e l’uomo campa…
    A me piacciono le differenze e non le minestre preconfezionate e di sicuro no al pensiero unico.
     

  63. Non capisco questa necessità alla riservatezza che prelude alla libertà. Per me la libertà finisce dove comincia quella dell’altro, se passo questo limite ne sono consapevole e me ne assumo la responsabilità. Mi sa che per seguire le orme di Maraini o di Polo….basta che aspetti ancora poco poco. Pian piano mi pare stia arrivando, e francamente il nuovo non mi spaventa, non è questo il migliore dei mondi possibili??.pertando il nuovo non può che essere migliore del vecchio lo

  64. Persone normali, comuni, cosa avrebbero da nascondere?

    Te lo rispiego, perchè forse non mi sono spiegato bene.
    Il problema non è avere o non avere qualcosa da nascondere.
    Ma ogni individuo ha diritto di avere la propria riservatezza. E’ un diritto di salvaguardia della propria libertà.
    Quanto all’essere controllati, si lo siamo, ma per adesso, lo siamo in virtù dei nostri comportamenti. Se mi tengo fuori dall’usare certi strumenti, che per adesso non sono obbligatori, posso ancora proteggere in gran parte la mia riservatezza.
    Diverso è mettere un legge in tal senso.
    Comunque ti invito a trasferiti in Cina. Così  se ti comporti bene, lo stato lo stato ti scrive dalla parte dei buoni e sali di punteggio.
     

  65. Vede ,Sign Benassi che è un discorso di responsabile? Perché dovrei fare la pipì nell’aiuola se non è convenzione? Ed una volta fatta perché non dovrei venir redarguito? Trovo giusto violare le leggi  , a patto di subirne le conseguenze. Fare le cose proprio perché si sa di restare impuniti non farebbe di me un uomo migliore. 

  66. 15 Carlo.
    Benissimo fatti prelevare il tuo DNA e fallo mettere dentro la banca dati del ministero degli interni.
    Così se farai la pipì sull’aiuola lo stato ti punirà .
    E te sari contento.

  67. Persone normali, comuni, cosa avrebbero da nascondere? Un tradimento alla moglie? Avere una malattia contagiosa? … nell’uno e nell’altro caso per me dipende dalla responsabilità, nessuno mi obbliga alla fedeltà ne alla cura, ma se sono infedele o non mi curo me ne assumo la responsabilità di fronte a tutti. In Cina, perché noi occidentali non siamo controllati? …almeno li lo sai di esserlo, qui hai solo l’illusione di esser libero. Mao, mussolini, denaro….tutti dittatori sono. Però, con la certezza del dna, so chi ha ucciso, rubato, plagiato e posso dimostrare di non esser stato io. Vietare le cose non è mai servito, se le conoscenze sono arrivate a questo punto non si possono fermare, non si devono fermare, na gestire e liberalizzare

  68. A me sembra che la paura del controllo la provi chi non vuol essere controllato, e mi sorge una domanda…cosa avrà da nascondere??

    Scusa ma questa è una minchiata!! Oltre che una cosa molto,  molto pericolosa!!”
    La domanda non è “cosa avrà da nascondere?”
    La domanda è perchè si dovrebbero controllare le persone. Non siamo una mandria di  pecore, non siamo dei carcerati, non siamo degli schiavi.
    Non ho il dovere di far sapere a qualcuno, a meno che non lo decida io:  cosa faccio, perchè lo faccio, dove lo faccio e con chi lo faccio.
    Quelli che dovrebbero, caso mai,  essere controllati, e rispondere del loro operato, sono coloro che sono ben pagati dai cittadini per fare gli interessi dei cittadini. Nessuno li ha obbligati a ricoprire certi ruoli, visto che hai scelto di farlo e, sei anche profumatamente pagato per farlo, devi risponderne.
    Se ti va bene questo, trasferisciti in Cina, li sarai accontentato.

  69. Sign Bertoncelli.Si, certo, buon consiglio; ma è ancora utopia nonostante siamo nel 2023, hanno trovato altri modi per “tenerci per le palle”. Preferisco di gran lunga Candide….fa vivere meglio 

  70. Io tutta questa paura sulla tracciabilità francamente non la provo, forse sarò ingenuo o non so quantificare il danno, però ebrei, rom, curdi, negri ecc.ecc sono sempre stati perseguitati anche ben prima del dna. Tempo fa proprio qui si parlava del tracciamento degli spostamenti. A me sembra che la paura del controllo la provi chi non vuol essere controllato, e mi sorge una domanda…cosa avrà da nascondere?? Con questa tracciabilità non si avrebbe più certezza dell’autore del crimine? Non farebbe da deterrente? Ripeto, sarò ingenuo, ma non mi sento in pericolo se qualcuno sa dove sono e cosa faccio

  71. È incredibile che Gogna, persona di una certa levatura e autorevolezza intellettuale,  permetta la pubblicazione di queste chiose di una banalità e grettezza sconcertanti  

  72. Il titolo originale di questo interessante articolo  (“Inadvertent human genomic bycatch and intentional capture raise beneficial applications and ethical concerns with environmental DNA”) indica chiaramente i vantaggi, ma anche i dilemmi etici sollevati dalle moderne tecnologie di estrazione e analisi del DNA a  partire da qualsiasi minima traccia ambientale e non solo da sangue e altri materiali biologici. In sostanza, emerge il pericolo di una nostra totale tracciabilità, sia come individui sia come portatori per esempio di patologie, abitudini voluttuarie, tratti genetici, appartenenza a minoranze ecc, con gravi potenziali ricadute in ambito professionale, assicurativo, legale ecc. Di qui l’auspicio dei ricercatori di una futura regolamentazione dell’accesso/utilizzo dei dati originati dall’analisi del DNA ambientale umano.
    Trovo questo articolo estremamente interessante e pertinente riguardo al dibattito spesso presente in  questo blog su diritti e libertà individuali.
     

  73. In precedenza ci era concesso di visitare un posto naturale, a patto che di noi restassero solo impronte.
    Ora, invece, qualcuno preferirebbe che non lasciassimo nemmeno il DNA?
     
    Questi ricercatori sanno che di DNA hanno lasciato il loro?

  74. Anche se di controlla il dna del ratto se ne troverà ovunque. Mi paiono studi a dimostrazione che la minestra si mangia col cucchiaio. Che poi, su quel ruscello irlandese ci sarà pure il dna del giovane laureando che ha verificato non ci fosse…traversando l’oceano in aereo probabilmente. Solo l’uomo ed il ratto hanno saputo conquistare ogni ambiente…e ci stiamo attrezzando per Marte.

  75. Niente Luciano, ma se Crovella non fa la sua sparata non è contento e realizzato. E critica a prescindere, come se la cabina di design (anche il Gervasutti, Crovella, anche il Gervasutti) c’entri qualcosa con il dna umano nell’Oceano (che chissà da dove viene, viste le correnti… O non posso più nemmeno fare il bagno in Toscana per non “inquinare di umano” tutto il Mediterraneo?

  76. Boh, ma cosa c’entra con l’articolo il commento inutile e fuorviante di Crovella? Siamo in 8 miliardi e da quanto ho capito lasciamo ovunque tracce di noi stessi in forma di frammenti del nostro corpo che contengono dna. Cosa ha a che fare con questo e con le conseguenze etiche relative alla gestione dei campioni di dna, la devastazione ambientale della funivia del Piccolo Cervino?

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