Lettura: spessore-weight****, impegno-effort**, disimpegno-entertainment*
Nella serata del 12 agosto 2017 è stata uccisa KJ2, l’orsa che il 22 luglio scorso aveva attaccato, in circostanza mai ben chiarite, Angelo Metlicovic, un uomo di 70 anni in un bosco del Trentino, nella zona dei laghi di Lamar. L’abbattimento ha provocato discussioni e polemiche assai accese, non sopite di certo neppure oggi.
Qui di seguito riportiamo diversi punti di vista sulla questione, tanto per cercare di comprendere, ma senza pretenderlo (per ora). Si va dal comunicato della CIPRA del 13 agosto 2017 (condiviso anche da MW) all’intervista all’antropologo Duccio Canestrini, del 30 luglio 2017. Come pure dalle posizioni più strettamente animaliste (vedi il loro comunicato, qui in pdf) all’intervista allo zoologo Sandro Lovari. A complicare le cose c’è la confusa versione dei fatti da parte dell’aggredito, vedi it.blastingnews.com, e la nuova ricostruzione dell’incidente proposta da Claudio Groff, responsabile del settore grandi carnivori della Provincia.
In una sua mail a Mountain Wilderness del 15 agosto 2017, Sandro Lovari precisa:
“Sono da tempo giunto alla conclusione che, nel nostro paesaggio così alterato e antropizzato, è purtroppo davvero poco realistico poter scindere la conservazione (come pura preservazione) dalla gestione (cioè manipolazione e amministrazione) della natura. I compromessi sono inevitabili: si tratta di scegliere quelli meno impattanti su flora e fauna.
Negli ultimi decenni sono stati fatti errori madornali sulla conservazione e gestione dell’orso in Italia: dall’avere “creato” una generazione di orsi abruzzesi dipendente da depositi artificiali di frutti e carni, all’avere operato un ripopolamento – in realtà una reintroduzione: i 2-3 individui superstiti costituivano ormai una “popolazione” de facto biologicamente estinta – in Trentino, sottovalutandone le conseguenze a medio-lungo termine. E oggi ci troviamo ad avere problemi – che molto aumenteranno nel tempo – tanto in Abruzzo quanto in Trentino. Però il… male è fatto ormai: non si può tornare indietro e siamo chiamati a cercare di raggiungere un compromesso – interloquendo con amministrazioni per le quali prima arriva l’uomo, poi l’orso (ci piaccia o no).
Un approccio interamente “animalista” ci porterebbe poco lontano perché emotivo e dunque destinato a non risolvere il problema, esattamente come l’approccio pro-uomo (che è dettato soprattutto dal fisiologico desiderio delle amministrazioni di mantenere o aumentare i voti che le hanno elette). L’unico mezzo può essere operare sull’opinione pubblica, che di solito è però superficiale e disinformata.
Insomma, un documento di MW in proposito dovrebbe essere ben ponderato e non tirato giù in fretta – ma il momento è ora in cui i mass-media stanno gettandosi sull’emergenza…. tra un mese non farebbe più “notizia”.
Io posso provare a buttar giù una traccia, però chiederei – a chi la svilupperà – di farlo nel modo meno emotivo possibile. Con argomentazioni tecnico-scientifiche si può procedere a un dialogo costruttivo; con quelle emotive, è una strada tutta in salita”.
Sappiamo che Reinhold Messner si è spesso esposto alle critiche con prese di posizione ferme e anche controcorrente. Anche qui Messner prende una netta posizione: “basta con il fondamentalismo animalista di chi viene dalla pianura e non sa nulla dei problemi e della vita in montagna“. L’alpinista si schiera dunque a fianco del governatore della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi e alla sua decisione per l’abbattimento. Lo fa con un’intervista al Corriere della Sera (17 agosto 2017), approfondita e a tutto tondo sul rapporto tra l’uomo e gli orsi. “Il ripopolamento è stata un’idea, forse giusta forse sbagliata, per far ritornare l’orso in zone dove storicamente abitava e dalle quali nell’ultimo secolo era sparito. Se c’è un problema lo si risolve, ma assumere posizioni “talebane” non aiuta certo a trovare una soluzione“, dichiara.
Il vero problema secondo Messner sono le persone che in malafede non conoscono gli orsi ma vogliono dare lezioni sia alla popolazione sia alle istituzioni che si occupano della sicurezza, queste sono le persone più pericolose.
Qui di seguito noi preferiamo riportare integralmente il pensiero di Fabio Chinellato, probabilmente quello più vicino a quello della nostra redazione.
Il motivo per cui, purtroppo, c’è un’orsa in meno
di Fabio Chinellato (dottore forestale)
(già pubblicato su https://fabiochinellato.wordpress.com/ il 13 agosto 2017)
E’ notizia di queste ore l’abbattimento di KJ2, l’orsa che qualche settimana fa si era resa protagonista di un’aggressione ai danni di un uomo presso i laghi di Lamar a Trento.
Ovviamente la reazione, in particolare quella dei social networks, è tendenzialmente unanime e indignata: si va dagli inviti a boicottare turisticamente la provincia alle denunce alle richieste di incriminazione per chi ha preso questa decisione.
Anziché dare un giudizio sull’accaduto, in queste righe vorrei spiegare perché si è arrivati a questa decisione e quali motivi ci siano dietro alla possibilità di prendere una decisione del genere (decisione che mai vorrei trovarmi a dover prendere).
Partiamo da un presupposto: in Trentino l’orso è stato reintrodotto dopo la scomparsa della prima metà del secolo scorso (Questo non è corretto, nei primi anni ’90 nel Parco Adamello-Brenta c’erano ancora cinque esemplari, NdR). La reintroduzione ha richiesto sacrifici enormi in termini economici e politici, oltre che interminabili ore di lavoro per i monitoraggi. La volontà dei cittadini e delle autorità politiche locali (per non parlare dei tecnici locali e non, come il sottoscritto) è quella di avere una popolazione stabile di orsi nel territorio trentino.
L’orso, come il lupo e la lince, fa parte dei cosiddetti grandi carnivori, i cui conflitti con le attività umane sono evidenti, e vanno dai danneggiamenti al bestiame al pascolo fino alle coltivazioni di pregio (l’orso mangia molti frutti durante la stagione estiva) per arrivare in rarissimi casi alle aggressioni dirette all’uomo.
La gestione dell’orso nelle Alpi centro-orientali non è affatto lasciata al caso, ma segue un piano d’azione interregionale (PACOBACE) scritto da personale tecnico e approvato dal Ministero dell’Ambiente, dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e dagli enti locali (regioni e province autonome) coinvolti nell’area di diffusione della specie.
Il piano d’azione parte dal presupposto che l’orso sia una specie estremamente protetta da leggi nazionali e internazionali e, proprio per la tutela della specie, individua e disciplina la gestione dei conflitti con le attività umane. Il piano individua tutta una serie di conflitti in ordine di gravità (da “l’orso si avvicina ai centri abitati” a “l’orso attacca l’uomo deliberatamente”); Per ogni conflitto sono indicate delle possibili azioni da intraprendere, che vanno dal monitoraggio continuo del singolo individuo alla cattura fino ad arrivare all’abbattimento (è tutto scritto nel piano che vi invito a scaricare e leggere dal link poco sopra).
Ma non è un controsenso abbattere un animale che si dichiara di voler salvaguardare? In realtà no, perché l’obiettivo della tutela non è il singolo animale, ma l’intera popolazione.
Supponiamo che un orso attacchi in più occasioni un uomo (come KJ2, l’orsa abbattuta, che si era resa protagonista di un’aggressione anche nel 2015) e che nulla venga fatto. La soluzione è evidente: se le autorità preposte non intervengono gli abitanti della zona ci penseranno da soli. Si genera, in sostanza, un rifiuto per l’intera specie, non per il solo individuo aggressivo.
Gli abitanti della zona, è bene ricordarlo, non hanno lo stesso grado di coinvolgimento di cittadini come me, che abitano ad almeno un’ora di auto dal luogo dell’aggressione e che sono innamorati di questo meraviglioso animale; stiamo parlando di persone che abitano lì, che frequentano con i loro parenti e amici quelle zone quotidianamente. Queste persone possono avere, comprensibilmente, paura.
Se le autorità che hanno il dovere di gestire questa situazione (un individuo che ha più volte, e con successo, aggredito un uomo) non fanno nulla, il cittadino ci pensa da solo: prende la carabina e “risolve il problema” per conto suo. Ma lo fa senza le conoscenze corrette, e lo farà nei confronti di tutti gli orsi che troverà, non solo nei confronti dell’individuo problematico. Il risultato sarà una caccia alle streghe che comporterà il concreto rischio di perdere tutta la popolazione, compresi gli individui che di avvicinarsi all’uomo non ci pensano proprio.
Viceversa, se il singolo individuo problematico viene gestito (monitorato, catturato, spostato o addirittura abbattuto) in maniera corretta, non si creano le situazione per la “gestione fai da te”, si aumenta la fiducia nelle autorità cui compete la gestione di una specie complessa e, a conti fatti, si contribuisce a salvaguardare un’intera popolazione.
E’ sempre opportuno ricordarsi gli obiettivi delle azioni che si compiono. In questo caso l’obiettivo è la salvaguardia della popolazione, non del singolo individuo.
Io non so se l’abbattimento fosse la soluzione più corretta in questo specifico caso o se altre soluzione potessero essere adottate. Come detto, non mi augurerei mai di trovarmi nella situazione di dover prendere una decisione simile.
Io so che c’è un orso in meno in Trentino, e questo mi riempie di tristezza. La mia speranza è che l’abbattimento di questo orso possa aiutare a tutelare l’intera popolazione di orsi delle Alpi centro-orientali.
Come detto a un corso per studenti universitari che ho avuto il privilegio di tenere lo scorso anno, la convivenza tra uomo e orso è possibile, ma nessuno ha detto che sia anche facile.
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A chi volesse informarsi seriamente sulla questione orsi, segnalo questo bel documentario di Davide Celli (figlio dello scienziato Giorgio), che riassume in modo non fazioso la vicenda con l’aiuto di esperti (Marchesin, Lovari etc, non certo gli esperti al soldo della Provincia o gli opinionisti alla Messner allevatore di Yak). Dura 47 minuti, quindi mettetevi comodi, ne vale la pena 🙂
https://youtu.be/E6CA28eaZQk
“Infine, chi oggi afferma di voler abbattere l’orso, come a suo tempo è stato per Daniza, sta facendo un’operazione capziosa, furbesca, un’operazione che non è in linea con il progetto stesso.”
Vero, ma c’è di più.
questa è un’azione CRIMINALE.
Un’azione che considera l’animale, non come un’essere vivente, ma come un’oggetto, come un soprammobile.
Un’orso non è un pupazzo, non è oggetto inanimato e non pensante. E non può nemmeno comportarsi come una persona. Fa l’orso come la natura (non l’uomo) gli ha insegnato. L’atto di difendere la propria prole non è un comportamento pericoloso è un atto naturale che anche noi (uomini) faremmo se fossero minacciati i nostri figli.
Pericoloso è il comportamento dell’uomo che con il suo cane MINACCIA l’orso.
Qui da condannare e punire è l’uomo , non l’orso. L’uomo che fa i cazzi suoi nel bosco, invece di comportarsi con le dovute attenzioni. Sei nel bosco non a casa tua.
Invece si punisce l’animale , e come lo si fa? AMMAZZANDOLO.
Bel comportamento da paese civile. Chi ha dato questo ordine si dovrebbe VERGOGNARE e la magistratura dovrebbe intervenire.
Il parere di un etologo vero (non un dottore forestale!), ovvero Roberto Marchesini: “Daniza non era un’orsa pericolosa, era semplicemente un’orsa che si comportava da orsa. Quella che manca è la cultura con cui si gestisce un territorio dove non viene fatta educazione alla convivenza, non si fa monitoraggio, non si danno informazioni adeguate alla popolazione, non si fa educazione nelle scuole.
Quello che sta succedendo in Trentino, purtroppo, ha tutte le sembianze di una logica furbesca, di rapina, d’improvvisazione da parte di chi ha intascato dei soldi ma non si è mai assunto le adeguate responsabilità. Rispetto a quest’ultimo caso di presunta aggressione (KJ2 nda), mi urge rilevare alcuni aspetti a mio avviso fondamentali nell’analisi dell’episodio: non si può pensare di andare a passeggiare in un bosco con un cane senza guinzaglio. Il cane fiuterà le tracce dell’animale selvatico, una volta trovato e resosi conto delle dimensioni impari, tornerà dal proprietario assieme all’orso.
Anche in questo caso, l’orso che comportamento ha attuato? Ha difeso la propria incolumità e il proprio territorio. Non si tratta di un orso impazzito o sociopatico, ma di un orso. Se la Provincia decide che bisogna convivere con gli orsi, i proprietari dei cani che vogliono fare una passeggiata nei boschi devono sapere che i loro cani vanno tenuti al guinzaglio perché in certe circostanze, come poi di fatto è avvenuto, il rischio non è probabile, è sicuro.
Infine, chi oggi afferma di voler abbattere l’orso, come a suo tempo è stato per Daniza, sta facendo un’operazione capziosa, furbesca, un’operazione che non è in linea con il progetto stesso. A questo punto, l’amministrazione dovrebbe avere il buon gusto di restituire i fondi europei considerato il fatto che il progetto è stato un fallimento.”
Ecco il link all’articolo di Roberto Marchesini:
http://www.animaliermagazine.com/aggressione-orso-trentino-roberto-marchesini/
se l’aggressione fosse stata fatta da un padre o una madre , per difendere il proprio figlio, ci sarebbero state le classiche attenuanti.
Ma visto che è un animale e non conta un cazzo. Si ammazza!
Alberto, sembra che legalmente sia solo contro la propria morte e quella dei propri amici. 🙂
ma l’Italia non è un paese contro la pena di morte?
Un ciarlatano ambientalista.
La posizione di Chinellato mi sembra molto equilibrata ed intelligente. Soprattutto perché tiene in conto anche il punto di vista di chi la montagna la vive tutti i giorni e nel bene e nel male la conserva da generazioni a discapito di tutti i commentatori di città che pur vivendo in luoghi dove la sola presenza di piccoli animali selvatici non verrebbe neanche lontanamente tollerata pretenderebbero di dettare legge lontano da casa loro.
Da facebook, 27 agosto 2017, ore 16.00
Meglio che ciarlatano ambientalista.
Chinellato non è etologo ma dottore forestale.
Chinellato superficiale? Ma se è l’unico etologo qualificato in mezzo a sproloquianti casuali. Sem a post.
Post scriptum..se a Ugo Rossi sta. poi cosi’ a cuore l’incolumita’ delle Persone !..bambini in particolare.! ..come e piu’ che giusto.! abolisca anche Subito, la caccia in Trentino,!! essa sicuramente pericolosa e mortale(12 morti e piu’ di 60 feriti nella stagione trascorsa in Italia) e foriera di sempre tragici eventi..! ma la coerenza e cosa rara di questi tempi.! e.Questa Politica ha il cuore di pietra..!
Post scriptum..se a Ugo Rossi sta cosi’ a cuore l’incolumita’ delle Persone !..bambini in particolare.! ..come e piu’ che giusto.! abolisca anche Subito, la caccia in Trentino,!! essa sicuramente pericolosa e mortale(12 morti e piu’ di 60 feriti nella stagione trascorsa in Italia) e foriera di sempre tragici eventi..! ma la coerenza e cosa rara di questi tempi.! e.Questa Politica ha il cuore di pietra..!
Allora posso commentare pure Io..! Se commenta Messner aprioristicamente..! Bumm. e via risolto il problema..!!!!..agressione..?? Ni..!..Forse finto attacco finito con una bastonata all’ Orsa .e ferite lievi per la persona..!! Costretta a battere in ritirata..scivolando giu’ per una china..! Se l’Orsa avesse avuto intenti malvagi le conseguenze per la Persona sarebbero state ben diverse..!!Sono emerse anche contraddizioni..della stessa persona sull’ accaduto come riporta la stampa.! sicura . presenza del cane.libero ..che ha infastidito l’Orsa con i suoi cuccioli al seguito!! Ordinanza di eliminazione illegittima avvenuta almeno 8/10 giorni dopo..a 1800 metri di altezza in un posto di alta Montagna isolato..! non in presenza quindi di pericolo cogente! Gesto scellerato e abietto..! si poteva spostare l’ Orsa e i cuccioli in un posto impervio e lontano nel Parco dello Stelvio..! Non e vero .!.e falso..! che l’ uccisione era l’ unica soluzione possibile..! la stessa orsa era stata giorni addietro catturata.!.radiocollarata e prelevato campioni per le analisi..!!..era stato fatto un ricorso al Tar..!! dava fastidio attendere il giudizio nel merito. ?..dava fastidio a. qualche Personaggio Altolocato che il Tar potesse dare ragione all’ Orsa..? Sarebbero potuto emergere cose poco piacevoli in merito..? Dava fastidio un’ immediata sospesiva dell’ ordinanza di eliminazione dell’ Orsa che il Tar con molta probabilita’ avrebbe emesso…?..con questo scellerato gesto si e distrutta un intera famigliola di Orsi. ! era forse questo l’ intento inconfessabile dell’ operazione? un immediata riduzione del numero di Orsi in quella porzione di territorio. ??..infine Ritengo..che con questa operazione muscolare senza precedenti.!.intrapresa per Giustiziare questa manma Orsa e condannare a morte certa i suoi piccoli,!..si abbia voluto rimarcare la propria Autonomia decisionale da Roma..! Vista lontana…e avulsa da queste problematiche intese come locali..! Infine, RITENGO.!..Non certo per ultimo..! che con questo gesto plateale, e inconfessabile,la Politica Locale Tutta.!.con l’ eccezione del M5S..! abbia inteso ogniuno per proprio conto, passare all’ incasso di un premio elettorale alle prossime Elezioni Amministrative del 2018..! la pelle dell’ orso in cambio di voti insomma!.! risultati certi ..? Una famigliola di Orsi distrutta..! Sconcerto e indignazione Nazionale e Internazionale..! questione “Gestione dell’ Orso solo in Mani trentine” che ritorna in alto Mare..! riflettori puntati sul Trentino visto a livello Nazionale come un Far West..! e altro ancora..Degasperi disse..” per meritarci la nostra Autonomia dobbiamo far vedere di saper far meglio di tutti.! Qui abbiamo solo scritto una pagina vergognosa..!
Abbiamo invaso la terra senza rispetto per nessuno e così l’habitat per animali e piante; siamo totalmente diseducati per quel che concerne l’approccio e la relazione con le altre specie. Malauguratamente abbiamo la impari supremazia per decidere vita e morte dei nostri consimili… L’uomo costruisce orrore e crudeltà spacciandola per progresso e ragionevolezza. Auguro una rapida estinzione del genere umano. È la banalità del male… nonostante la storia, gli orrori, ancora non abbiamo compreso o non vogliamo comprendere…
Da facebook, 25 agosto 2017, ore 10.30
Ho letto con attenzione e a dire la verità ho una interpretazione più completa della visione del problema vorrei solo aggiungere che a volte però l’uomo è più veloce a condannare a morte un animale che un suo simile in un Tribunale con un procedimento civile o penale per aggressioni ben peggiori!
Da facebook, 25 agosto 2017, ore 10.30
Una domanda cattiva per sorridere su ciò che noi uomini combiniamo alla Natura con la nostra presunzione e arroganza.
“Non è che i gestori del parco abbiano commesso degli errori madornali e debbano essere considerati i soli colpevoli di ciò che accade?”
Io mi propongo come gestore unico, ma solo se mi danno tutti i poteri per cinque anni e tutti se ne vanno a scaldare altre poltrone! 🙂
Avevo offerto il doppio per le due banche venete, ma non me le hanno date!…..ben due euro avevo offerto….. ma così va la politica italiana……
Francamente a me le parole di Chinellato paiono assolutamente condivisibili, in relatà si è limitato a spiegare come avviene (o dovrebbe avvenire) la gestione degli orsi.
Quello che non è condivisibile è l’abbattimento di un orso che, lo si scopre ora, era stato aggredito dal pensionato e dal cane e non viceversa!
E che aggressione poi: considerando che quando è già stato dimesso dall’ospedale.
Quello che è da denunciare è l’allarmismo procurato dai media con una comunicazione incompleta e imprecisa al limite del tendenzioso (il che è probabilmente voluto!).
Per esempio non sono riuscito a trovare alcuna descrizione dello stato reale del pensionato e della sua prognosi, cosa che normalmente avviene per qualunque incidente.
Come, vado a memoria, qualche anno fà nessuno aveva riportato che l’ “aggredito” non era mai andato all’ospedale e non aveva mai mostrato le ferite.
A me pare evidente che da tempo sia in atto una manovra a tutto campo per appropriarsi del parco Adamello-Brenta, iniziata anni fà scindendolo in due e via via riducendo competenze, tagliando risorse e gestendole male. Questa campagna è ben appoggiata dai media locali -leggere i reportage dei giornali locali è deprimente. Ovviamente generare panico sulla presenza dell’orso è molto utile screditare il parco e la protezione dell’ambiente.
Riguardo alla reale pericolosità degli orsi vi invito a guardare le statistiche degli incidenti in Slovenia e Croazia (da dove vengono le bestie reintrodotte, che poverette forse stavano molto meglio là) dove gli orsi dono molto più numerosi e vedrete che si sta parlando di aria fritta e che il vero problema non sono gli animali, ma uno solo: l’ homo capitalisticus ferox!
Stiamo antropizzando (noi umani) tutto il pianeta, riducendo o distruggendo gli habitat di altre specie, e pretendiamo che queste altre specie non disturbino la nostra espansione indiscriminata e incontrollata. Ci siamo autoeletti a specie detentrice del potere di vita e di morte su tutte le altre creature e le abbiamo ridotte a oggetti da possedere e sfruttare a seconda delle nostre necessità e dei nostri capricci.
Non ammetto il concetto che noi esseri umani, la specie più perniciosa e crudele in assoluto, ci arroghiamo il diritto di decidere della pericolosità di altre specie.
Abbiamo stravolto l’ecosistema, deprediamo il pianeta, riversiamo in esso e su di esso rifiuti non degradabili, sterminiamo animali…
Quale danno può mai fare un qualsiasi altro animale al nostro confronto?
Della prima cosa da fare e che non è stata fatta, nessuno parla e cioè dell’educazione della popolazione, di come ci si deve comportare quando si incontra un orso, quando si entra nel suo territorio, di come tenerlo lontano (bastano dei campanelli in movimento o una radiolina accesa) e via dicendo. Cosa ci si aspetta che faccia un’orsa con i piccoli quando prende una bastonata sul naso? Viene definita problematica solo perchè fa l’orsa. E’ stato detto che KJ2 era un’orsa timida e schiva, che rifuggiva l’uomo e viveva in un posto isolato. In questi casi è il comportamento dell’uomo che andrebbe punito, l’uomo che la cerca e che la molesta.
E anche sul precedente incidente: Molinari, credendo di fare giusto, ha dichiarato (testuale), di aver “urlato con quanto fiato avevo in gola”. Ma è mai possibile che, per palesi ERRORI di comportamento dell’uomo, paghi un’orsa incolpevole? Pure Molinari aveva, tra l’altro, un cane appresso, quando tutti dovrebbero sapere che questo comporta rischio se si frequentano zone popolate da orse con cuccioli. Ripeto: se la logica è di volere gli orsi a rischio zero per fargli fare le belle statuine, buoni solo per le foto sui depliant del Trentino “naturale”, meglio mettere dei pupazzi. Infine va detto che il famigerato Pacobace, dietro al quale ci si trincera invariabilmente in casi come questi, è fatto male. La Pat tra l’altro è riuscita a far introdurre anche il concetto aberrante di “orso dannoso” (cioè che fa danni ad apiari, frutteti, o preda animali domestici): insomma cosa deve fare un orso? Stare fermo impalato tutto il tempo? Nulla è prescritto all’uomo, a cui tutto invece è concesso, incluso il diritto di vita e di morte appena un animale gli è venuto a noia
completamente d’accordo con Agh .
Un animale che fa il suo dovere, cioè difendere i suoi piccoli, vien definito PROBLEMATICO.
I problematici caso mai siamo noi che non sappiamo più adeguarci alle regole della natura.
E cosa dovrebbe fare l’orso? comportarsi da ebete RINCOGLIONITO come quelli che rinchiudiamo nelle gabbie degli zoo per fare divertire i nostri bambini?
Il testo di Chinellato mi pare molto superficiale e opinabile. Perché il punto centrale, neppure preso in considerazione, è la definizione di “orso problematico”. Davvero vogliamo considerare problematica un’orsa che difende la prole dalla intrusione di un uomo col cane? Questa è una follia: non c’è neppure bisogno di un etologo per capirlo, basta un po’ di buon senso. Si ribadisce ancora l’altro concetto aberrante di sacrificare qualche orso per “salvare” gli altri, in sostanza si trova ogni tanto qualche capro espiatorio da far fuori per far contento il popolino, altra assurdità. Nessuno nega la possibilità di rimozione in caso di orsi VERAMENTE problematici: ma né Daniza né Kj2 lo erano, hanno solo avuto la sfortuna di difendere la prole, cosa che qualunque specie, umana ed animale. Se non accettiamo che l’orso si comporti da orsi, meglio mettere dei pupazzi. Chinellato infine sorvola su un’altra questione essenziale: l’informazione alla popolazione. Fin qui disastrosa. Se la gente va tranquillamente col cane dove ci sono orse coi cuccioli, possiamo meravigliarci che poi succedano incidenti? Nel caso di Kj2, pare ci sia stato un falso attacco la sera precedente, regolarmente denunciato alla forestale il mattino dopo. Nonostante questo, risulta che nulla sia stato fatto. E Metlicovec, ignaro di tutto, è andato col cane a fare la sua passeggiata, con l’esito che sappiamo