Lettera al Presidente

Riteniamo assai valido, pur senza unirci a questo gruppo di appassionati alpinisti e scrittori di montagna, rendere nota la loro lettera al neo-eletto Presidente del CAI Antonio Montani.
Della questione Montani avevamo dato notizia in
https://gognablog.sherpa-gate.com/il-terremoto-nel-cai/

Lettera al Presidente
di alcuni soci del CAI (in calce)

pec del 17 giugno 2022
Al Presidente generale Antonio Montani
Alla vicepresidente Laura Colombo
Al componente del cdc Angelo Schena
Ai consiglieri centrali
Al direttore Andreina Maggiore
Ai Past President Roberto Demartin, Umberto Martini, Annibale Salsa e Vincenzo Torti
E p/c ai presidenti dei gruppi regionali

Signor Presidente,
siamo un gruppo di alpinisti, scrittori, giornalisti, artisti, attivisti nel mondo della montagna e dell’ambientalismo, uomini e donne, in maggioranza soci e socie del Club Alpino Italiano da molti anni o comunque legati al CAI come punto di riferimento ideale.

Siamo a conoscenza della sua recente elezione alla guida dello storico Sodalizio, e allo stesso tempo delle accuse di molestie che le sono mosse da una socia e collaboratrice del CAI. Pur nel massimo rispetto del principio della presunzione d’innocenza fino a prova contraria, troviamo che, nei tempi lunghi del possibile iter giudiziario, quest’ombra sia incompatibile con la sua carica, per il rischio di una grave ripercussione sull’onorabilità del Sodalizio stesso. Per noi la difesa della montagna e dell’ambiente vanno di pari passo con quella dei diritti della persona.

La invitiamo pertanto caldamente, con questa nostra lettera, a dimettersi dalla sua carica fino alla completa e definitiva soluzione della vicenda, una triste vicenda in ogni caso. Sperando che si possa tornare al più presto a parlare serenamente di montagna.

Cordiali saluti

Claudio Bassetti, Gianni Battimelli, Alessandra Beltrame, Leonardo Bizzaro, Irene Borgna, Enrico Brizzi, Enrico Camanni, Lorenzo Carpanè, Luigi Casanova, Lucia Castelli, Paolo Cognetti, Francesca Colesanti, Linda Cottino, Riccarda De Eccher, Franco Faggiani, Paola Favero, Luisa Iovane, Tamara Lunger, Nicola Magrin, Ugo Manera, Roberto Mantovani, Luca Mercalli, Silvia Metzeltin, Carlo Alberto Pinelli, Matteo Righetto, Silvia Stefanelli, Vinicio Stefanello, Mirella Tenderini, Anna Torretta, Nanni Villani, Gian Mario Villalta.

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Lettera al Presidente ultima modifica: 2022-07-14T05:35:00+02:00 da GognaBlog

120 pensieri su “Lettera al Presidente”

  1. ——— DOMANDA  AI  TRENTATRÉ  ———
     
    Signor Presidente, la invitiamo caldamente a dimettersi dalla sua carica fino alla completa e definitiva soluzione della vicenda.
     
    Seguono 33 firme (non 34). Vedi l’elenco in https://www.montagna.tv/204531/34-alpinisti-e-scrittori-chiedono-al-presidente-del-cai-di-dimettersi-perche-accusato-di-molestie-ma-lui-risponde-di-no.
     
    … … …
    Per amor di discussione, supponiamo che l’accusato si fosse dimesso, assecondando il “caldo” invito.
    Ora però la vicenda si è risolta con l’archiviazione.
     
    Io domando ai trentatré: come avreste risolto il problema di un innocente dimissionario? Lo avreste lasciato col cerino in mano? Avreste forse chiesto a gran voce, con lettera pubblica, che ritornasse al suo posto? Ve ne sareste bellamente infischiati?
     

  2. @116: ahimè dubito, al massimo ci sarà qualche affermazione piena di “ma qui” e “ma là”, tanto ormai il danno è stato fatto. Nel sodalizio il ricorso a questi sistemi non è una novità. La vittima rimarrà per sempre macchiata e i carnefici non solo non vengono allontanati ma otterranno pure il diritto all’oblio.

  3. Aspettiamo ora il commento dei vari Cognetti, Mercalli, Camanni, etc. Non sono ancora riuscito a capire come persone di una certa caratura si siano prestate a  rilanciare e amplificare un’accusa infamante (e ora, risultata infondata) ancora sub iudice. Un’iniziativa senza precedenti, che oggi, a seguito della definitiva archiviazione per “non credibilità” delle accuse, mostra tutta la sua sproporzione e opaca strumentalità.

  4. 113. Lusa. Non è possibile renderlo visibile. Il contenuto è riservato agli abbonati.
    Si potrebbe fare copia-incolla, ma i contenuti di un quotidiano hanno un copyright, bisogna chiedere a Gogna se si assume la responsabilità di farlo.
    E’ un intervista a Montani abbastanza articolata a seguito della seconda archiviazione del procedimento.
    Ti posso stralciare un passo che riguarda in specifico quanto discusso qui:

    Ci fu anche una lettera in cui 32 autorevoli esponenti della montagna le chiesero di farsi da parte. Lei tuttavia non ha mai lasciato rimarcando l’estraneità ai fatti. Oggi cosa dice a queste persone?
     
    «Scriverò loro. E mi aspetto, almeno da chi era in buona fede, un gesto. Ciò che reputo grave è che mi scrissero in privato salvo poi rendere pubblica la lettera quando ho rifiutato di dimettermi. L’ho trovato un ricatto: o ti dimettiti o rendiamo pubblica la cosa. Sono stato messo alla gogna per qualcosa che tutt’oggi non so».

  5. Luciano Regattin hai postato il link dell’articolo ma leggo solo il titolo poiché il Contenuto è per abbonati premium.
    Puoi renderlo visibile?

  6. Come si suole dire il tempo è galantuomo, a questo punto qualcuno dovrebbe agire coerentemente ai tanto decantati principi morali.

  7. Consiglio di leggere questo articolo DI STEFANO ARDITO, pubblicato su MONTAGNA TV
    34 alpinisti e scrittori chiedono di dimettersi al Presidente del CAI accusato di molestie. Lui risponde di no
    https://www.montagna.tv/204531/34-alpinisti-e-scrittori-chiedono-al-presidente-del-cai-di-dimettersi-perche-accusato-di-molestie-ma-lui-risponde-di-no/
    La soluzione c’è, bisogna allontanarsi dal CAI, non rinnovare la tessera. Cari 34 Amici, date il buon esempio, iniziate voi! Io, l’ho fatto!

  8. Mauro concordo.
    Per vostra informazione il PM che ha dato il non luogo a procedere è una signora!!
    Non vi fa pensare che questa “bomba” a scoppio ritardato sia solo una montatura ad arte

  9. La richiesta di dimissioni doveva rimanere cosa riservata lasciando all’interessato la facoltà di decidere, renderla pubblica l’ha trasformata in arma diffamatoria al limite della calunnia (altro grave reato penale). La  parità di genere secondo me significa dare parità di giustizia ovvero una giustizia equilibrata. Se ad una donna si accetta di fornire una giustizia sommaria ovvero una giustizia diversa, questo a mio giudizio vuol dire trattare le donne come esseri diversi e inferiori. La giustizia deve essere uguale per tutti e non adattata in base al genere, la razza o il credo religioso. Se accettiamo di adattare la giustizia sicuramente apriamo la porta a chi furbamente si arrogherà il diritto di avere propri tribunali o totale immunità in virtù della differenza o supposta superiorità.
     

  10. 104. Agnelli e agnellini di più basso livello a loro imitazione, sempre con discrezione però, neh…come le serate al tabarin alle quali il Fondatore invitava i più stretti collaboratori dopo una lunga e dura giornata di lavoro.😀 però i tempi cambiano anche in Sabaudia (forse) come cantava il poeta Zimmerman detto Bob. A parte qualche nicchia come quella a suo tempo immortalata dal Carosello sulla China Martini “ Fin dai bei tempi dei garibaldini” con Enrico Viarisio. Sul maschilismo della sinistra hai perfettamente ragione. Giravano anche ai tempi leggende di ogni tipo sulla doppia morale proprio dei più santarellini, come sempre inclini a cedere al lato ombra. Comunque, mi ripeto,  sta venendo fuori un bel casino che forse si poteva evitare o almeno prevenire proprio per mantenere  il confronto più sul pezzo, come dicono i Longobardi. Buona estate. Batterò le Marittime visto la situazione in VdA. Ps. Ieri hanno dovuto fare un soccorso per disidratazione sul Monte di Portofino sul sentiero che va a San Fruttoso (bagno a numero chiuso). Ti rendi conto cosa gira? 

  11. Da moderato tifoso juventivo io desidero battere l’Inter. Ma voglio batterla in campo: formazione ottimale contro formazione ottimale. Due nostre legnate e finisce 2 a 0 per noi. Invece non mi interessa battere l’Inter perché, quel giorno, la sua formazione è falcidiata da infortuni, squalifiche, pippettudini vari, ore tarde in discoteca, disguidi di ogni genere. Non sarebbe una vera vittoria, quella.
     
    Fuor di metafora: io desidero battere Montani, ma voglio farlo a viso aperto, programmi contro programmi. Non mi interessa eliminarlo strumentalizzando una buccia di banana sulla quale è maldestramente scivolato. Per questo la famosa lettera dei 34 mi pare un’iniziativa senza costrutto. La mia sensazione (fin dall’inizio) è che si tratti di una manovra indiretta: oggi va di modo il tema in questione e allora lo si utilizza a iosa…
     
    Oddio, povero Montani, non ce l’ho con lui in quanto tale. Egli è solo la punta dell’iceberg di una concezione che, purtroppo, si è impadronita del CAI Centrale da 40-50 anni in qua (in modo progressivo). Bisognerebbe entrare col machete in Via Petrella, fare piazza pulita e ripartire da zero con il CAI degli alpinisti. Ciao!

  12. Pasini. Spero di non sbagliare ma mi pare proprio che, di tua spontanea volontà, raccontasti che hai iniziato a lavorare con una collaborazione presso lo stabilimento FIAT di Corso Dante a Torino. Quindi anche tu, e non solo io, ti sei abbeverati da Mamma FIAT. Io mi sono abbeverato abbondantemente a tale sorgente, pur lavorando duro (rusché) come è abitudine a Torino. Ebbene sono note le “frequentazioni” e le “abitudini” che hanno caratterizzato gli Agnelli (e, in alcuni casi, caratterizzano ancora i rampolli attuali…), eppure a nessuno è mai passato per la testa di chiedere le dimissioni di uno di loro. Non le hanno chieste né i sindacalisti di allora (e che nomi! Bertinotti, Lama ecc) né i vertici del PCI di Berlinguer, per altri versi impegnato nella cosiddetta “questione morale”.
     
    Quindi io sono insensibile a questi temi, forse perché in Sala Presse a Mirafiori (dove ogni tanto passavo, seppur in giacca a cravatta) dominavano le battute da caserma e non certo i madrigali ideologici da Terzo Millennio.
     
    Ricordo tra l’altro che io sono un sostenitore/elettore dell’unico partico italiano che ha una leader donna. E non da ieri. Nella destra, va avanti chi è bravo. Invece l’ambiente della sinistra italiana è noto per essere uno dei più maschilisti della terra. Conosco molte donne torinesi di sinistra, impegnate a livello cittadino, che si lamentano del maschilismo intrinseco della sinistra. Se sei donna,  da voi fatichi ad andare avanti. Allora questa resurrezione di attenzione per i diritti delle donne (parlo in generale e non solo sul caso di specie) mi appare come l’ipocrita desiderio di ricrearsi una verginità, dopo un secolo e mezzo di maschilismo imperante… Per questo motivo ho l’idiosincrasia verso tutte le iniziative del genere.

  13. @89 quanto credito? Né poco né tanto. Esattamente come al Presidente: quanto credito sei disposto a dargli riguardo la sua difesa? Ma soprattutto, qualcuno sa di quali molestie stiamo parlando? Io credo che il nodo sia lì..pure io non credo che una donna sia disposta a rischiare un’accusa di diffamazione solo per una vicenda CAI..ma probabilmente quello che lei ha percepito come molestia, non è così grave da indurre un pm a fare un processo. Tanto è che ha chiesto l archiviazione. 

  14. Meno male che Montani, che non conosco e su cui non esprimo parere, non si è dimesso. Sarebbe stata una sconfitta per la democrazia. Ma lo volete capire che indagato non vuol dire colpevole?? Oltretutto se un pm ha chiesto, a questo uanto pare, l archiviazione, non credo che questo presunto reato di molestie sia così grave! Ormai la moda, come giustamente ha definito Crovella, è questa finta rettitudine, questa finta moralità e questo finto buonismo: fa “figo” e non impegna. Oggigiorno, a momenti, basta guardare una ragazza negli occhi o sfiorarle inavvertitamente un braccio che sei un molestatore! Quanta gente è stata letteralmente rovinata da accuse poi rivelatisi ingiuste?Abbiamo visto cosa è successo al raduno degli Alpini: caso in prima pagina, sembrava fosse successo chissà che..e quante denunce ci sono state? Zero. Lasciate che sia la giustizia a decidere, dopodiché se Montani verrà condannato, si dimmetera’. Meditate gente,meditate. 

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