Bivacco proibito

Due alpinisti bivaccano in cima al Monte Bianco: il sindaco di Saint-Gervais li denuncia e commenta: “La vera pratica dell’alpinismo richiede umiltà e discrezione”.

Bivacco proibito

Circa un mese fa è stato pubblicato su youtube un video che racconta il bivacco di due alpinisti il 10 ottobre 2022 in un luogo abbastanza insolito: la vetta del Monte Bianco, a 4810 m. Protagonisti due personaggi ben noti nel mondo di Instagram, Alexis Romary e Axel Deambrosis-Larcher.

Pubblicando il loro ultimo video Dormiamo in cima al Monte Bianco lo scorso 10 novembre 2022, gli alpinisti del canale youtube “Instinct sauvage” hanno indubbiamente conquistato qualche altro follower, ma anche tanti guai.

Dormire in cima al Monte Bianco, a 4810 m, non è facile per il corpo umano” – spiega su Youtube Axel. Il creatore del canale Instinct sauvage sospettava che il video della sua ultima avventura avrebbe fatto tanto rumore? Probabilmente no, perché il promo di 2’26” ha avuto poco impatto quando è stato pubblicato a novembre. Solo lo zoccolo dei 901 follower era entusiasta sostenitore di questa salita, così descritta da Axel:

Durante questa spedizione alpinistica durata 9 giorni, ho superato me stesso per affrontare il freddo che mordeva le estremità e il carico pesante del mio zaino. Questa era la sfida: allestire un bivacco in cima al Monte Bianco. Ed è stata portata avanti fuori stagione con il mio amico Alexis, fotografo e alpinista. Abbiamo iniziato a salire per la via normale del Monte Bianco. Un primo passaggio al rifugio Nid d’Aigle, poi al rifugio della Tête Rousse. Il terzo giorno affrontiamo prendiamo il corridoio del Goûter (famigerato, noto anche come braccio della morte) per raggiungere il rifugio del Goûter a 3835 m. Questo in bassa stagione è chiuso, così dormiamo nell’annesso locale invernale. Per raggiungere la vetta del Monte Bianco siamo anche passati dalla capanna Vallot. Durata della spedizione: 9 giorni. Carico del mio zaino: 35 kg. Temperatura in quota durante la notte: -15°C”.

Instinct sauvage era un canale quasi confidenziale lanciato due anni fa, incentrato su “esplorazione sotterranea, avventura e “sopravvivenza”. Tra le imprese filmate da Axel, ideatore anche di “Underground Exploration“, e del suo compagno di scalata Alexis Romary (noto tra l’altro per le sue scalate buildering delle torri Engie, Montparnasse e Total): la salita del Monte Bianco la scorsa estate, quella della Barre des Écrins e la traversata del Glacier Blanc, o ancora la traversata dei Pirenei a piedi. Avventure con una media di sole 500-2500 visualizzazioni. Un pubblico basso rispetto a quello del bivacco sul Monte Bianco, oggi a 32.000 visioni, grazie a un internauta particolare: il sindaco di Saint-Gervaise! Che scrive (l’originale è a questo Link):

Lunedì 26 dicembre 2022 sono stato avvertito da un cittadino, rispettoso dei principi dell’alpinismo e della necessaria protezione del Monte Bianco, che due individui si stavano vantando su @YouTube di essere riusciti nel loro progetto di bivacco sul tetto dell’Europa occidentale.

Quando la finiranno questi teppisti di profanare il Monte Bianco e di infrangere le regole della Repubblica?

La vera pratica dell’alpinismo richiede umiltà e discrezione.

Purtroppo questi principi non fanno ovviamente parte dell’educazione di questi due stravaganti che hanno scelto, col grande supporto comunicativo di Instinct sauvage di dormire in cima al Monte Bianco con un’escursione di 9 giorni” e con l’aiuto del negozio @thenorthface di Angers e @Sunslice (un brand di caricabatterie solari, NdA), di violare il decreto prefettizio del 01 ottobre 2020 che istituisce la zona di protezione dell’habitat naturale del Monte Bianco (APHN), in particolare il suo articolo 2, nonché le norme che disciplinano i siti classificati in cui è vietata qualsiasi forma di campeggio (il bivacco è una forma di campeggio).

Non si tratta di un qualcosa dove il bivacco sarebbe stata l’unica soluzione per salvaguardare la vita degli alpinisti ma di una vera e propria spedizione preparata con cura e il cui unico obiettivo era quello di compiere l’impresa mediatica “bivacco in cima al Monte Bianco”!

Il Monte Bianco ne ha abbastanza di questi individui in cerca di riconoscimento social, capaci di tutto e di più per apparire!

Grazie a @EmmanuelMacron, Presidente della Repubblica, il #montblanc è finalmente protetto da questo decreto del 01/10/2020. Come mi sono impegnato a fare, perseguirò tutti coloro che non rispetteranno le regole di rispetto di questa mitica cima.

Ed è proprio quello che ho fatto sporgendo denuncia attraverso la gendarmeria di Saint-Gervais contro questi due protagonisti e per complicità contro #thenorthface e #Sunslice. Spetta al Prefetto, per conto dello Stato, sporgere denuncia anche sperando che lo facciano anche le associazioni ambientaliste.

Tali reati sono puniti con le sanzioni previste dagli articoli L415-3 e R415-1 del codice dell’ambiente.

Jean-Marc Peillex, Sindaco di Saint-Gervais les Bains e Vicepresidente del Consiglio dipartimentale dell’Alta Savoia”.

I due alpinisti bivaccano in cima al Monte Bianco, ottobre 2022. Fonte: youtube Instinct Sauvage.

Insomma, è di ben un anno di reclusione e 150.000 euro di multa il rischio che i due alpinisti corrono. Per una condanna del genere bisognerebbe dimostrare che il loro bivacco ha minato la conservazione del luogo. E questo è ben difficilmente sostenibile. Il reato potrebbe quindi limitarsi all’inosservanza di un’ordinanza prefettizia, punita con la sanzione di quarta classe. Oppure… 135 Euro.

Il tutto è una comunque ben gravida conseguenza di una salita, proibita sì, ma che avrebbe potuto passare inosservata se gli youtuber non l’avessero postata sul loro canale, tanto per alzare il proprio pubblico (e in tanti dicono a rischio di fare tanti emuli). E se il sindaco di Saint-Gervais non se ne fosse accorto.

In seguito alla denuncia, sul web le polemiche si sono gonfiate e i commenti moltiplicati. Ai primi commenti entusiasti seguiti alla pubblicazione di novembre, oggi ne seguono altri assai più critici. C’è sempre qualcuno che ne approfitta per raccontare le proprie imprese: “Bella esperienza, tipo quella che ho avuto io nel 2011, salendo dall’Aiguille du Midi, e ciliegina sulla torta, la discesa in parapendio la mattina dopo“. Altri, e sono tanti, giustamente protestano: “Magnifico! Grazie per aver partecipato attivamente alle tante stronzate (…) in modo da avere ancora più restrizioni in montagna dopo questa prodezza. Ho una domanda sull’attrezzatura: la tua tenda 4 stagioni resiste alle tempeste di merda?”.

Dopo la pubblicazione del loro video in versione definitiva, Romary e Deambrosis-Larcher certamente gongolano nel casino che hanno provocato. Le visite ai loro account instagram e al loro canale youtube si moltiplicano, perché lì “sono disponibili tutte le loro avventure”: @instinctsauvage_ (https://www.instagram.com/instinctsauvage_/) e @alexisrmry (https://www.instagram.com/alexisrmry/), nonché sul sito https://www.romaryalexis.com/.

Attenzione! L’accesso a questi luoghi può rivelarsi pericoloso. Non tentate di avventurarvici senza esperienza. Questo non è un esempio da seguire, è solo intrattenimento” è l’avvertenza finale, obbligatoria dato il target cui ci si rivolge, quanto inutile per la medesima ragione.

Di seguito, il video pubblicato dai due alpinisti:

Il commento
della Redazione
Tutta la vicenda sembra costruita apposta per far parlare comunque di sé. I due protagonisti non muovono un passo senza documentarlo e soprattutto diffonderlo con la grande abilità necessaria oggi agli influencer e ai creator. Un nuovo linguaggio che racconta come nuove delle cose che (considerate “trite e ritrite” da letteratura tradizionale e dai boomer) sono nuove solo per curiosi in totale digiuno di montagna, come se questo mondo fosse stato creato solo ieri.

Far leva sull’impreparazione, sulla curiosità, sulla latente identificazione dei follower può essere agevolmente spacciato per informazione e “intrattenimento”. Se nel secolo scorso il rischio emulazione era riservato a quei pochi che riuscivano a captare i suggerimenti delle star dell’alpinismo, oggi questo rischio è moltiplicato mostruosamente dalla capacità di alcuni mediocri di interessare e incuriosire migliaia e migliaia di persone che compulsivamente sono alla ricerca di emozioni virtuali. Ma è fuori di dubbio che, tra queste migliaia e migliaia, prima o poi l’emulatore si palesa.

Il bivacco in vetta al Monte Bianco, 10 ottobre 2022. Foto: Alexis Romary.

D’altra parte il sindaco di Saint-Gervais, che critica gli youtuber per essere “in cerca di riconoscimento sociale, capaci di tutto per apparire (e quindi per esistere)”, in pratica ha fatto grande pubblicità a questo video, che ormai rimbalza tra uno smartphone e l’altro per via della denuncia.

Consideriamo patetica la manifesta propensione del Sindaco Peillex ad offendersi per le idee o i fatti che minino la tanto propagandata sacralità della vetta del Monte Bianco. E consideriamo grottesca la sempre sbandierata necessità di sicurezza. Questa combinazione di idealismo e di ossessione per la sicurezza uccide senza appello la montagna in generale, oltre che naturalmente la libertà degli individui. Se il sovraffollamento è innegabile in piena estate, le farneticazioni del sindaco di Saint-Gervais sono ormai un grande classico, qualunque sia la reale “gravità” dei fatti osservati relativamente al Monte Bianco e alla sua ferrea regolamentazione. Tanto da avere dubbi su chi cerca davvero più riconoscimento sociale e visibilità sui media.

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Bivacco proibito ultima modifica: 2023-01-03T05:43:00+01:00 da GognaBlog

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58 pensieri su “Bivacco proibito”

  1. Il sindaco di Saint Gervais è andato fuori di testa o, piú probabilmente, crede che l’elettorato sia costituito da imbecilli. 
    E forse ha ragione. 
     
    … … …
    Un giorno, dopo un comizio elettorale  di De Gaulle, una voce si levò dalla folla: “Mon general, morte agli imbecilli”.
     
    – Caro amico, il suo programma è troppo ambizioso. 

  2. Dubitiamo che il nostro impatto ambientale possa essere misurato con quello degli elicotteri turistici che sorvolano questo fragile sito tutto il giorno.

    beh….su questo non hanno tutti i torti.
    ma ognuno vede quello che vuol vedere e che più gli fa comodo.

  3. Comunicato stampa di Alexis Romary e Axel Deambrosis-Larcher:

    “Eravamo consapevoli delle restrizioni messe in atto per proteggere questo sito sensibile da un’eccessiva frequentazione e dall’inciviltà, ma non avevamo previsto un divieto totale per diversi motivi:

    – Questo decreto mira a regolamentare l’eccessiva frequentazione del sito. In questo periodo di bassa stagione, abbiamo fatto il percorso fino alla cima e non abbiamo visto nessuno per più di due giorni, né il giorno prima né il giorno dopo il bivacco.

    – Il bivacco è parte integrante dell’alpinismo e ha il suo posto in montagna, come ricorda il Comité Alpinisme Unesco France nel comunicato stampa sulla nostra avventura.

    Siamo orgogliosi di aver realizzato questa sfida con il sudore della fronte, in bassa stagione, senza impianti di risalita, senza aiuti esterni e in totale autonomia per 9 giorni. Eravamo ben preparati e non abbiamo corso alcun rischio, non abbiamo esitato a rinunciare e non abbiamo fatto affidamento su alcun aiuto esterno.

    Siamo rispettosi nei confronti della gente del posto e dei nostri compagni di cordata. Abbiamo aiutato una cordata a orientarsi nella nebbia e abbiamo condiviso le nostre provviste. Siamo anche molto rispettosi delle capanne che puliamo dopo ogni viaggio e, naturalmente, dell’ambiente. Dubitiamo che il nostro impatto ambientale possa essere misurato con quello degli elicotteri turistici che sorvolano questo fragile sito tutto il giorno.

    Abbiamo trovato interessante questa sfida alpinistica: logistica, acclimatamento, scelta della finestra meteorologica, immagini, ecc. Dietro questa sfida c’era anche una domanda: siamo in grado di dormire a quasi 5000m per pensare a sfide a quote più alte?

    Il SNGM (Syndicat National des Guides de Montagne) afferma che il nostro approccio è compatibile con lo spirito dell’alpinismo.

    Siamo rimasti sorpresi dalle affermazioni diffamatorie del sindaco di St Gervais. Siamo rimasti discreti fino a questa denuncia. Chi è alla ricerca di visibilità, dopotutto?

    Come sottolinea il Syndicat Interprofessionnel de la Montagne in una petizione lanciata contro le esternazioni giudiziarie del sindaco di St Gervais: “Jean-Marc Peillex usa la ‘sua’ via normale del Monte Bianco come trampolino di lancio politico e mediatico e fa polemica su tutto e per tutto, senza alcun discernimento, misura o coerenza”.

  4. Più gli anni passano e sempre meno comprendo la necessità di condividere sui media qualunque gesto della propria vita. Trovo, al contrario, che chi lo fa non ne apprezzi il vero valore.

  5. E’ plausibile che abbiano fatto i loro bisogni sulla vetta. Contaminazione dell’ambiente? Sentenza da proporre alle Nazioni Unite, tanto per tenerli occupati sulle loro sentenze senza conseguenze.

  6. nel mio piccolo. Considero bravi e spregiudicati aver dormito in cima al bianco. Ma sono contento della loro avventura. Non sono cittadini in ciabatte. Ma alpinisti che hanno osato superare dei limiti.  E sicuramente oltre 

  7. Una kermesse con lo scopo di trovare visibilità a tutti i costi e gratificare gli sponsor. Avrebbero potuto fare il bivacco senza dire niente a nessuno, loro e la montagna. Evidentemente devono appagare il loro narcisismo mediatico più che il piacere intimo della montagna, oltre l’aver violato un regolamento. Da qui pensiamo che quelli che rispettano sono degli imbecilli. Non un un granché come messaggio ma piuttosto una buffonata.

  8. Una volta i sacchi di cemento erano  da 50 kg. Poi per motivi di salvaguardia della  salute dei lavoratori  sono stati portati a 25 kg. 
    Provate ad alzarne uno da 25 kg,  poi pensate di portarlo sulle spalle nello zaino per 1000 mt di dislivello. 
     

  9. Se si mette sulla bilancia lo zaino, il peso corrispondente sarà sempre molto più basso di ciò che ci si aspetta. Mettete un sacco di pellet da 15 kg nello zaino e fate 1000m di dislivello e capirete. Anche Bonatti parlava di zaini di 30 kg e di -30°C ma per credergli bisognava essere degli alpinisti da salotto.
    Con 35 kg in spalla anche un portatore professionista percorre pochi metri, figuriamoci quei due.
    È il motivo per cui manco ho guardato il video e/o dato importanza all’articolo. 
    Fossi il sindaco di Chamonix metterei la sedia elettrica per chi divulga simili minchiate. Ma non per uccidere, semmai per sensibilizzare.
    Peace and love.

  10. Concordo con il #29, se veramente importasse del Bianco dal punto di vista ambientale filosofico o morale il sindaco dovrebbe proporre di dichiararlo riserva integrale. L’ipocrisia è palese.
    Al tempo stesso atti come questo non sono comunque certamente da celebrare. Già definirla “impresa”… tale poteva essere solo nella testa semivuota dei due rincitrulliti di protagonisti. Altri hanno giustamente sottolineato le temperature anomale di questo inverno. E i 9 giorni che sono serviti. Ma soprattutto il dettaglio da notare nel racconto sono i 35kg di zaino. Un peso spropositato anche per 9 giorni con attrezzatura alpinistica, o si sono portati anche il barbecue oppure non è vero, ma non potevano mancare di scriverlo per glorificare la loro gita con un po’ di sano cai-machismo: a coloro che blaterano di caianesimo e pensiero unico vorrei ricordare che il peso dello zaino è uno dei simboli di virilità più sbandierati nei più retrivi e provinciali ambienti CAI. Non voglio andare a controllare quanti anni hanno per non dargli nemmeno una view in più ma lo tollererei solo se non avessero più di 16 anni. Crescete un po’ cazzo. 
    Con questo non sto dicendo che non li capisca, piacerebbe anche a me un bivacco in cima al Bianco, magari anche prendendomela comoda impiegandoci 9 giorni come potrei se avessi 7 settimane di ferie come i francesi. Ma il tutto resterebbe confidenziale e condiviso con pochi amici. Quello che i tanti ammiratori dei due protagonisti dimenticano, è che ogni stupidaggine di questo genere pubblicata suo social porta ad una corsa all’emulazione e al superamento potenzialmente illimitata. Poi si finisce come sulla Tambura dove pochi mesi fa qualcuno ha avuto la bella pensata di portare in cima un letto, e poi lasciarlo lì ovviamente.

  11. Da Boomer ormai ho capito che quando c’è una legge/regola giusta o sbagliata che sia va rispettata, avoglia a dire “eh, una volta…” le chiacchiere stanno a zero, prima paghi e poi datti da fare per cambiare le regole se veramente sbagliate.

    questa poi bella!!
    Ma siamo cittadini o sudditi??

  12. Giampiero, apri un dibattito storico con il tuo commento. Che va ben oltre l’alpinismo e gli intenti dì questo blog. Altrimenti sarebbe interessante parlarne, anche perché non sono affatto d’accordo. Se facessero ad esempio una nuova legge sulla discriminazione razziale tu la seguiresti semplicemente perché la regola c’è e va rispettata? Restiamo alla montagna che è più semplice.

  13. “Sul loro vocabolario a ogni pagina c’erano solo le parole: OBBLIGO e DOVERE. Devi andare a messa, devi andare in guerra, devi lavorare e romperti la schiena per un pezzo di pane, devi sposarti e fare figli da mandare a lavorare, devi, devi e solamente devi.”
    Cla, e quindi? Dobbiamo rallegrarci che ci è andata di culo e se ai nostri figli non andrà così…beh, pazienza?
     

  14. Pure Rebuffat ha bivaccato, anzi campeggiato, in cima al Monte Bianco. 

  15. caro PIEDENERO:
    noi vecchidimerda ci troviamo a disagio oggi perche negli anni scorsi abbiamo conosciuto una certa libertà ( o neoliberismo). Quelli che erano vecchidimerda quando noi avevano 20 anni, i nostri nonni e bisnonni, le parole: libertà, anticonformismo, turismo, divertimento, tempo libero non le avevano sul vocabolario. Sul loro vocabolario a ogni pagina c’erano solo le parole: OBBLIGO e DOVERE. Devi andare a messa, devi andare in guerra, devi lavorare e romperti la schiena per un pezzo di pane, devi sposarti e fare figli da mandare a lavorare, devi, devi e solamente devi. Noi nel bene e nel male abbiamo vissuto anni ( io 61) privilegiati, AG nei suoi Amarcord ce lo ricorda, e dobbiamo essere contenti di questo. Attendiamo il trapasso.
     

  16. Da Boomer 😅 ormai ho capito che quando c’è una legge/regola giusta o sbagliata che sia va rispettata, avoglia a dire “eh, una volta…” le chiacchiere stanno a zero, prima paghi e poi datti da fare per cambiare le regole se veramente sbagliate.

  17. Però una domanda dobbiamo sicuramente farcela: ma perchè la politica seleziona, sempre di più, il peggio? Qui da noi, in Francia…dappertutto, solo quelli che vogliono rovinare la vita agli altri, imporre, vietare, a fine non di bene (solo un inganno) ma per fare vivere tutti in una dittatura stile cinese; chi vuole asfaltare, cementificare, inquinare e basta, ma perchè sempre costoro? Non è assolutamente vero che la politica è lo specchio della società, se così fosse, la società nemmeno esisterebbe!

  18. Viviamo un mondo di plastica costruito su false ipocrisie. Beati coloro che infrangono la ottusità senza fare danni ed espongono liberamente il loro amore per la natura. 
    Dormire in quota non è un reato.
    È un modo per incontrare ognuno il proprio Dio.  

  19. Le generazioni di oggi hanno questi strumenti per farsi notare.
    Fosse esistito un YouTube negli anni 70/80/90 lo avremmo utilizzato senza menate anche noi vecchidimerda.
    Per il resto questa epoca mi fa sempre più schifo. Divieti, norme, regole e pensiero unico che ti devono fare sentire  in colpa come una religione cattolica qualsiasi. Il pensiero libero e anticonformista è il nemico di oggi.
    Sento il desiderio di nuovo “nuovo mattino” che si esprima contro la società neocajana di oggi.

  20. Per fortuna che Renato nel 1982 in febbraio dopo il trittico bivaccò sulla cresta del brouillard altrimenti avrebbe potuto andare in carcere dopo una delle più grandi imprese della storia dell alpinismo.

  21. Ho fatto due conti, aiutandomi con lo strumento Poligono di Google Earth.
    Sono tre le zone sul monte Bianco rivendicate dalla Francia: Monte Bianco, Dôme du Goûter e la cresta tra punta Helbronner e le aiguilles de Marbrée.
    La prima ha una superficie di ben 67 ettari, mentre la seconda e la terza circa 11 ettari ciascuna, per un totale quindi di quasi un chilometro quadrato!
    Cosa vogliamo fare?!

  22. ———  QUIZ  ———
     
    Che cosa devasta di piú?
    A) Una notte in tenda sulla vetta del Monte Bianco nel mese di ottobre.
    B) Il Refuge du Goûter e la funivia dell’Aiguille du Midi.
     
    Ai primi dieci che indovineranno sarà offerta una settimana bianca dal sindaco di Saint Gervais, con accesso illimitato ai trecentosessantasette impianti di risalita della valle (beninteso, tutti “ecosostenibili”).
    Olé.

  23. Davvero non ci sono parole per descrivere tutti gli haters del web e chi gli va dietro. E certo che dire del sindaco finto ambientalista… Ma di cosa stiamo parlando?!? Se c’è qualcuno che va davvero sul Bianco, sa benissimo che dentro al Vallot e nei dintorni dei rifugi c’è una quantità di immondizia pazzesca, anzi… Immonda!! Lasciata da chi? Ma certo, da quelli che salgono in un giorno o due passando per rifugi e bivacchi, ma che nonostante ciò riescono a lasciare le confezioni di plastica delle barrette in quota (perché troppo ingombranti?!). Sono certo che i due hanno riportato a valle tutte le proprie scorie. Oltretutto stiamo parlando di 9 giorni di avventura, (sapete cosa vuol dire?) è normale che questi abbiano bivaccato in cima! Ma sai che spettacolo l’alba da lassù? Con le temperature di questo finto inverno dev’essere stata una missione da sogno… Bravi, sempre tutti pronti a parlare… 

  24. Io proprio non capisco. Ci sono almeno 3 strutture fisse permanenti più una funivia a deturpare già il paesaggio. E sto coglione rompe il cazzo perché due persone hanno passato una notte sulla cima lasciando meno traccia del loro passaggio di quanto potrebbero fare un gruppo CAI. Volete veramente “consacrare” la montagna più alta d’Europa? Bene, DICHIARATE IL GRUPPO DEL MONTE BIANCO E LA VAL VENY RISERVA INTEGRALE!

  25. @26
    Davide, appunto! Ti sembra una roba da far finanziare? Ma su andiamo… Credo che qui in questo blog ci sia gente che, per salite ed esperienze vissute, se avesse voluto farsi finanziare allo stesso modo di questi due ragazzi sarebbe oggi ricchissima (lo auguro a tutti ma non sono certo che per tutti sia andata cosi….).
    Comunque io non ho nulla contro i più giovani di me che fanno largo utilizzo dei social, come dicono. La cosa mi lascia perplesso non per i risvolti tecnici ma perchè mi sembra che diventi una dipendenza e credo che questo sia un aspetto ben più pericoloso.
    In ultimo ti assicuro che ai miei tempi (e ti parlo di alcuni anni fa, non di 50) molto spesso di molte salite non se ne sapeva nulla ed il modo per pubblicizzarle ci sarebbe stato anche all’ora.
    Ci passa la differenza fra fare le cose per se stessi o per farsi vedere dagli altri.
     

  26. Alpinista e appassionato, che mi risulti, in tutta Europa, il bivacco alpino non è considerato bivacco e non è proibito neanche nei parchi protetti.
    Dove per bivacco alpino si intende il bivacco in prossimità di un percorso che si sta compiendo dove si viene fermati per cause maggiori (notte, temporali, malori).
    Se sto scalando le Dolomiti e faccio la salita un giorno e la discesa il giorno dopo, di notte, posso bivaccare (non campeggiare sia chiaro, no poltrone, no “comfort” etc).

  27. @21
    Enri, se avevano due negozi come sponsor… c’era il chiaro intento di finanziare la cosa (nessuno ti dà dei soldi per fare una impresa e tenerla nascosta). Ai “tuoi tempi” facevi due foto e le facevi vedere agli amici, non per un qualche motivo etico ma perché era l’unica cosa che potessi fare, non avevi i mezzi per divulgare a tante persone ciò che avevi fatto. Chi invece poteva (leggi qualsiasi alpinista del secolo scorso) rilasciava interviste(giornali o radio), scriveva articoli e libri. La sostanza è la stessa, oggi chiunque ha solo più potenzialità. 
    Per quanto riguarda tutto il resto, la legge mi sembra abbastanza senza senso (ma non ne so appieno le ragioni). Se hanno violato una legge in vigore, la multa è meritata.

  28. La vetta del Monte Bianco non sarebbe tutta italiana comunque. E’ una vetta di confine quindi itali – francese. la materia del contendere riguarda il fatto che i Francesi sostengono che il confine non corra su quella cresta ma sia molto più a sud, sostanzialmente all’altezza del monte bianco di Courmajuer, portanto quindi in totale territorio francese la vetta del bianco e porzioni ad est ed a ovest di essa (il dome du gouter sarebbe interamente in territorio francese secondo questa visione). Tale porzione sarebbe a sua volta spartita fra Chamonix e Sant Gervais.
     

  29. dietro a tutta questa polemica c’è la volontà di ribadire l’appartenenza francese della vetta legiferando su quei pochi metri quadrati. La stessa cosa era successa anni fa con la troupe della RAI in occasione del reality Monte Bianco. 

  30.  la vetta del monte bianco non e’ francese ma e’ il confine,  e solo perche’ i francesi hanno deciso di prendersela arbitrariamente, sarebbe tutti italiana in verita’…
    In veneto ci sono montagne il cui suolo e’ sacro…per esempio il pasubio o il grappa, ma solo perche’ ci sono morti centinaia di migliaia di giovani e comunque ogni anno c’e’ il solito “fenomeno” che si fa la scalinata dell’ossario del grappa in slide con lo snowboard
    Pero quale sarebbe il problema a dormire in cima ad un monte? soprattutto dopo che ci sei arrivato a piedi, Quale sarebbe la differenza morale o etica fra il dormire in cima o a 10 metri dalla cima o 500 metri piu’ in basso????

  31. Per come vanno le cose se fosse a pagamento il sindaco sarebbe contento di fare cassa…

  32. @20
    Qui non c’è nulla da finanziare. C’è un sindaco che prende decisioni per cosi dire dicustibili e le motiva con argomentazioni ancor più discutibili (di certo questo bivacco in cima al Bianco non ha rovinato l’ambiente) e ci sono due tizi che hanno fatto una gran bella sgambata (anche) con la motivazione di darsi un po’ di arie sul web, molte arie. A me piace sempre di più la gente che fa le cose e ne parla poco o niente.  Questa mania di doverle per forza raccontare a più gente possibile nasconde un chè di insicurezza. Non è per essere 40/50 enni, la domanda è perchè oggi giorno la gente (generalizzo) sente la necessità di raccontare la vita a tutto il mondo, questa è la domanda. Con l’aspettiva conseguente di ricevere elogi o l’arrabbiatura per le critiche. Una storia come quella dell’articolo qualche anno fa si definiva una bella e lunga asecnsione, le foto si facevano vedere a qualche amico al rientro e tutto finiva lì. Mi sarebbe sembrato ancor oggi un comportamento più equilibrato (non hanno salito il Nanga Parbat in prima invernale). Comunque ormai è cosi, contenti loro. Ps al sindaco di Chamonix ormai siamo abituati…

  33. Io davvero non capisco questa questione dell’esibizionismo. Il mostrare le proprie imprese è da sempre l’unico modo per finanziare le spedizioni (a meno che non si fosse dei lord inglesi). I mezzi allora, erano diversi TV/Radio oggi sono i social networks (l’unica cosa che cambia è che oggi tutti hanno l’opportunità di poterlo fare). Sono davvero stufo di sentire 40/50enni che non vedono l’ora di scagliarsi contro i giovani e i social network in virtù di “valori” inesistenti.

  34. Una  considerazione sul paventato problema dell’emulazione.
    Probabilmente molti boomer che frequentano il blog non si rendono conto di quale sia la realtà odierna dei social: qualche decina di migliaia di visualizzazioni non sono nulla, ma proprio nulla, di fronte a video spazzatura da milioni di visualizzazioni, la cui emulazione, oltretutto, risulterebbe essere molto più semplice che non farsi 3800 metri di dislivello con 35 kg di zaino sulle spalle. Ben vengano emulazioni di questo tipo, se il risultato è quello di muoversi senza utilizzare mezzi e portando con sé tutto il necessario!
    Sul bivacco in vetta concordo con Gallese. Anche perché quando si tratta di buttar cemento in giro per i monti, gli stessi (sindaci) che si indignano non fanno così gli schizzinosi. 

  35. Brossido, a me non risulta proprio che sia in territorio francese,  stando a cosa dicono i trattati italiani è metà italiana e questi mi basta,  e d’altronde lo dice anche il buon senso, i confini degli stati sono tutti a metà vetta o colle , magari possono essere tutto in un territorio ma mai per un fazzoletto di terra,  comunque viva l’Italia!🙂

  36. Grazie Matteo per il chiarimento e per il link, ma ne ero perfettamente a conoscenza.
    Resta solo da convincere i francesi…

  37. Stefano io non ho mai dormito in vette, per ragioni pratiche, ma nei dintorni assolutamente si. Mai sporcato, andandomene all’alba. 
    Perché proibirlo?
    In nome di cosa? Forse disturba meno o meno inquina chi si muove in giornata? O chi se ferma in rifugio? Davvero?

  38. La vera pratica dell’alpinismo richiede umiltà e discrezione.”
    disse il famoso sindaco sestogradista…. 
    Cmq il bivacco sulle cime per me va bene multarlo. Anzi multerei anche chi porta droni in vetta che fanno un casino allucinante… 
    Ritorno alla pratica alpinistica base ed escursionistica base… .zaio, smart per foto, mangiare, corda e chiodi per chi fa parete.. e stop. 
    Chiaramente cosa accadra’… “brutti scialpinisti, alpinisti” che infestate la montagna con sci, con tende sulle cime, etc… alterate il bioclima montano (ergo non portate schei allo Stato), e poi tutti zitti sul fatto che fanno impianti sciistici, collegamenti tra gli stessi (perchè portano schei) ovunque, su aree protette etc….
    E’ un mondo di merda. Da due anni pure peggio della merda…

  39. Con tutti i problemi da risolvere che già hanno in Francia vedi “immigrazione di confine” accanirsi in questa maniera mi pare proprio esagerato e oltretutto teatrale

  40. ma l’ultima parola va ai giovani, noi boomer abbiamo già avuto il nostro.

    Appunto!
    poichè noi anziani abbiamo già avuto, con tanti troiai fatti. Che i giovani ne traggano insegnamento per fare meglio.

  41. Errore Marco: lo sostengono i francesi, ma mica tanto convinti, perché si sa quando e come è avvenuto il “furto” (c’è un articolo anche su questo blog a riguardo)

  42. Giotex la vetta del monte Bianco, purtroppo, è tutta in Francia, quindi nessuno dei due ragazzi scamperà né la multa, né il carcere! 😱

  43. “La vera pratica dell’alpinismo richiede umiltà…” Vorrei chiedere al sindaco se ha mai alzato in vita sua non dico uno zaino da trasportare per 9 giorni, ma un qualsiasi peso di 35 kg. Già questo mi fa provare empatia per i due ragazzi. Poi sul periodo della condivisione di tutto sui social, che caratterizza l’epoca attuale, se ne può discutere, ma l’ultima parola va ai giovani, noi boomer abbiamo già avuto il nostro.

  44. Non ero al corrente della notizia (non sono un frequentatore di Istagram…), ma non sono sorpreso, né dal narcisismo degli youtuber né dalla reprimenda dell’autorità. Ho già espresso più volte che la società sicuritaria è “condannata” dalla sua stessa natura a imbrigliare la libertà individuale. Non mi ripeto, i dettagli sono agli atti. temo che la morsa, che ha già iniziato da un bel po’, si stringerà sempre di più. Non confido nell’efficacia né dei proclami a sostegno della libertà né della condanna verso i narcisisti del web. Siamo ben lontani dall’estinguersi di quest’ultimo trend, il che provocherà sempre maggiori strette ufficiali. Il fenomeno si appianerà da solo, ma in tempi abbastanza lunghi. Nel frattempo le “strette” andranno a danno di tutti.

  45. che poi a dirla tutta… se hanno piantato la tenda sulla cima del monte bianco, uno ha dormito in  italia e l’altro in  francia…per cui bisogna vedere quale dei due prendera’ la multa…

  46. Se vuole proteggere il Bianco ed evitarne la profanazione, il sindaco di S.Gervais farebbe meglio a chiudere la funivia per l’Aguille du Midi.
    Funivia che peraltro i due non hanno usato, compiendo così una piccola “impresa”: non credo siano molte le persone salite a piedi da Chamonix negli ultimi 50 anni!
     
    E non sono d’accordo con la prima parte delle considerazioni della Redazione, non mi pare che il video abbia toni sensazionalistici o che inducano alla sottovalutazione.  Ovviamente non hanno fatto un passo senza filmarlo: è il loro mestiere. E d’altra parte non è poi così diverso da quello che hanno fatto Beber con Gogna alla torre del Formenton!
     
    Se c’è qualcosa di veramente scandaloso è il check post fisso della Brigade Blanche per il controllo delle prenotazioni!

  47. Prossimamente su questo schermo: multa di mille euro ad Alberto Benassi per bivacco abusivo sulla vetta della Pania della Croce.
    … … …
    Il sindaco ha dichiarato alla stampa: “Ha osato farlo senza permesso. È inaudito. Spero che lo condannino anche a due settimane di ferie forzate in agosto sulle spiagge di Forte dei Marmi. Cosí impara”.
    😉😉😉

  48. Fabio, mi hai tolto le parole di bocca. 
    Se ci sono delle regole (che non minano la propria incolumità personale, come ad esempio un obbligo di vaccino ;-/ ), è giusto rispettarle. D’altro canto, una simile invettiva contro i due YouTuber è eccessiva. Dagli la multa e falla finita. 

  49. In Apuane è di tradizione bivaccare in vetta alla Pania della Croce, montagna simbolo di questi piccoli monti, per poi ammirare e godersi il sorgere del sole.
    Che prima o poi il sindaco  o il presidente del parco lo vieteranno?
     Quale scusa s’inventeranno? agari il rischio di prendersi un raffreddore…

  50. Tra gli esibizionisti di Youtube e il sindaco di Saint-Gervais non riesco a capire  chi sia peggio.

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