«Fuck the Olympics»?

Le montagne non appartengono al potere. Invitiamo tutti gli alpinisti/escursionisti a prendersi un giorno libero, il 19 febbraio 2024!

Ecco come su repubblica.it dell’8 febbraio 2024, a firma di Fulvio Bianchi, veniva data la ferale notizia. Così, senza un briciolo di pudore, per concludere trionfalmente una lunga lotta che aveva visto apparentemente vincitore il “no” alla pista di bob. Il “no” del CIO, del CAI, di molti politici e soprattutto dell’opinione pubblica:

Ci siamo. Sabato 18 febbraio 2024 si inaugura il cantiere a Cortina per la costruzione della pista olimpica da bob, skeleton e slittino. La Pizzarotti di Parma ha vinto il bando per l’impianto light ed è pronta a costruire nei tempi previsti. La Pizzarotti è una società fondata nel 1910, costruisce in 15 Paesi di tutto il mondo, ha appalti anche miliardari e sta occupandosi, fra l’altro, del passante per l’alta velocità di Firenze. Non ha quindi alcuna intenzione di fare brutte figure, né di pagare penali. Certo, sarà una sfida, una corsa contro il tempo: lo sa bene la società di Parma, l’unica che ha accettato il bando pubblico.

Il 18 febbraio verrà aperto il cantiere a Cortina, niente cerimonie particolari sono previste (al momento). Verranno impiegati sino ad massimo di 200 operai, due turni per giorno, sei giorni su sette. Alla soddisfazione politica, soprattutto di Salvini, Abodi e Zaia, si oppongono gli ambientalisti che contestano anche il taglio dei larici per costruire la pista olimpica a Ronco. Il nuovo progetto, con la pista light (meno parcheggi, meno tribune, eccetera) suggerita da Salvini, consente il risparmio di “4.311 mq di superficie boscata”, si passa quindi “da 24.291 a 19.980 metri quadri”. Ma ai verdi non sta bene: si oppongono al taglio di 500 larici secolari, non sono esclusi ricorsi che però non dovrebbero bloccare i lavori.

Nel piano è previsto che per ogni albero tagliato, 12 ne verranno ripiantati. Se quindi saranno tagliati davvero 500 larici, ne verranno ripiantati 6.000. Gli alberi sono censiti, è già stato dato l’appalto con affidamento diretto per intervenire. Il taglio fa parte della bonifica del territorio e la messa in sicurezza della zona del Ronco, anche se non mancheranno di sicuro le polemiche. La Procura della Repubblica di Belluno intanto ha aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti per poter verificare i contenuti di un esposto relativo alla demolizione della vecchia pista olimpica di bob “Eugenio Monti”, di Cortina. La segnalazione è stata inviata alla magistratura dall’associazione ambientalista “Italia Nostra” la quale ipotizza che, con l’intervento, sia stato distrutto un elemento protetto da vincolo paesaggistico. La verifica dell’esistenza delle autorizzazioni è stata affidata ai carabinieri del Nucleo tutela beni ambientali”.

«Fuck the Olympics»?
(certo, se non saranno sostenibili, perché la nostra vita non è un gioco)
di Alberto Peruffo

Dopo le manifestazioni di Milano e Venezia [1], se fallirà la mediazione giuridica (ci sono ben tre esposti in Procura di Belluno che chiedono di fatto il “blocco giuridico” dei cantieri), iuris alla mano, in “punto di diritto”, sarà necessario “prendere posizione” nella zona di Cortina, nei pressi dei cantieri della pista e delle vie di comunicazione.

Alberto Peruffo e Alessandro Gogna, alpinisti e attivisti, durante la manifestazione di Milano [1] del 10 febbraio 2024, perché le Olimpiadi siano davvero sostenibili. Foto: Grazia Pitruzzella.

Avvisiamo tutti i vari gruppi di tenersi pronti per un intervento di protesta diffusa, e quindi incontrollabile, per i giorni 18/19 febbraio 2024. E successivi.

Gli attivisti del Club Alpino Italiano, delle sezioni e commissioni CAI-SEM, CAI-TAM, dell’APE, tutti gli alpinisti/escursionisti che abbiamo incontrato in questi giorni e che hanno a cuore le Dolomiti, non solo come parco divertimenti, quindi gli attivisti dei vari Climate Camp in giro per l’Italia, dalle Alpi agli Appennini (in particolare dalla Val di Susa e dalle Apuane), le nuove giovani forze di Extinction Rebellion, Fridays For Future, Ultima Generazione, fino alle più strutturate forze di Greenpeace, Legambiente, Italia Nostra, Lipu, Pro Natura, Touring Club, WWF – dobbiamo tutti essere pronti per un periodo di mobilitazione e “legittima occupazione”, nonviolenta, ma rigorosa, delle zone in prossimità del lariceto di Cortina. Leggete alcuni dettagli dell’ultimo esposto [2] sui requisiti di chi dovrà tagliarlo! Possiamo permettere una tale follia?

Questo comunicato stampa è stato diffuso da www.peraltrestrade.it

La nostra sarà un’azione di legittima difesa del territorio contro l’arroganza di una ristretta schiera di politici che lo vogliono distruggere, andando contro le antiche pratiche di cittadinanza partecipata, il diritto consuetudinario dei luoghi (le Regole secolari d’Ampezzo), le leggi dello Stato (che prevedono Valutazioni di Impatto Ambientale ed altro), le stesse Direttive Europee (che impongono ottemperanze ambientali rigorose), andando persino contro tutte le autorità associative della montagna citate sopra [3] per arrivare a contraddire il pronunciamento del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), contrario alla pista. Tutto tramite pratiche autoritarie, commissariando il territorio, espropriando di fatto le popolazioni interessate di un diritto comunitario secolare. Quanto i 500 larici che si vogliono tagliare.

Gli unici signori arroganti che vogliono questo “mostro sportivo”, contro tutto e contro tutti, per mero orgoglio pseudo-identitario (senza citare gli interessi dei costruttori), hanno un nome e un cognome: sono i “governatori” delle Regioni e dello Stato, politici che non hanno mai indossato gli scarponi per attraversare, conoscere, difendere queste terre. Autorità astratte senza alcuna autorità concreta. Senza alcuna conoscenza emotiva e scientifica della montagna. Politici “distaccati” senza alcun vissuto né geografico né storico su queste terre. Persone che non conoscono i territori se non per sagre e celebrazioni di partito negli hotel di lusso. Noi tutti – invece – abbiamo passato anni, decenni, la nostra vita, abbiamo percorso centinaia di chilometri, in orizzontale e in verticale, dimostrando di amare e di valorizzare queste terre, patrimonio di tutti (pure Patrimonio UNESCO, con tutte le contraddizioni del “marchio”).

Teniamoci pronti per improvvisare una protesta rigorosa dove ogni singola realtà metterà del suo e chiederà i permessi, se necessari, secondo le proprie responsabilità e ingaggio. Non dovremo fare alcun danno alle persone e alle cose ma possiamo tutti applicare il concetto di “alto ostruzionismo” – ispirato alle nostre pratiche alpine – per ritardare in tutti i modi consentiti – dal senso civile e dalla creatività – i lavori della pista. Possiamo camminare piano piano e abbracciare gli alberi, e pure gli operai. Convincerli della follia. Possiamo armarci di pazienza sedentaria. Possiamo diventare ostacoli naturali, quali siamo. Natura che si ribella.

Se perdono una settimana, i nostri avversari, sono fuori gioco. Sappiatelo e sappiamolo! Noi siamo un esercito di attivisti “di posizione”, loro un manipolo di “servitù” lavoranti (spesso schiavizzate) che arriva da fuori. Che non conoscono le strade e i sentieri delle Dolomiti. Da cui invece noi possiamo scendere, calarci o inoltrarci. Nella luce pallida dei monti. I Monti Pallidi che offrono luce, per chi sa coglierla, di notte e di giorno.

Dalla nostra parte la legittimità che ci dà la nostra coscienza collettiva cresciuta frequentando questi luoghi. Ricordiamocelo: nessuno può impedirci di camminare. Sulle montagne, sui sentieri, sulle strade, nelle piazze. Nessuno. Le montagne non “appartengono” a “nessuno” se non alla coscienza collettiva di chi le vive e le frequenta, le cura con passione e rispetto, di noi tutti camminatori, per lavoro o per gioia. Le montagne “sono parte” della coscienza ecosistemica degli umani che le attraversano con rispetto, consapevoli che non sono terre loro. Ma solo del futuro che verrà. Le montagne non appartengono al potere. Sono la resistenza del mondo. Alla deriva delle città.

Non passerete sui nostri corpi. E se lo farete (sottolineo che questi signori per le Olimpiadi – il simbolo fragile della fratellanza/sorellanza – vogliono militarizzare il territorio con l’esercito), se lo farete chiediamo alle “forze dell’ordine”, o meglio ai “difensori del diritto” oltre le contingenze del potere – giuristi, docenti, carabinieri forestali e dei nuclei ecologici che in questi giorni hanno preso la nostra posizione redigendo e leggendo gli esposti – di difenderci e di salire in montagna al nostro fianco.

Preparate scarponi, corde, moschettoni, tende, sacco a peli, fornelletti, tutto quello che serve per difendere i “corpi primari” di cui i nostri stessi fragili corpi sono fatti e interconnessi: gli alberi, l’acqua, il suolo, l’aria, gli uccelli, gli animali della foresta. La foresta! 

La foresta di Cortina, divenuta simbolo di ciò che si deve fare e non si deve fare.
Ci vediamo tutti il fine settimana prossimo, a Cortina.

Alberto Peruffo da Montecchio (il “piccolo monte”, un tempo ricco d’acqua, oggi avvelenato dai PFAS e non solo) è socio CAI e Mountain Wilderness, coordinatore dell’azione olimpica Pechino 2008 [4], parte integrante del Comitato Insostenibili Olimpiadi CIO2026 [5]

PS
Invitiamo pure al Danno Reputazionale, se sarà fatta la pista. Invitiamo tutti gli sciatori – molti sono del CAI – ad abbandonare il comprensorio di Cortina nel futuro immediato, prossimo e remoto. Ci sono molti altri posti sulle Alpi che meritano la nostra attenzione rispetto ad una valle che è diventata e diventerà sempre più, dopo la pista, merce di denaro e simbolo di violenza politica. Costruiremo una campagna internazionale di “boicottaggio turistico”. Ne abbiamo tutta la forza e tutta l’autorità. Positiva. Contro l’arroganza autoritaria del potere economico-finanziario che ha reso Cortina una conca di affari senza senso e senza limite. Una “bolla olimpica” (v. libro [6]. 

Documenti allegati
esposto taglio alberi

nota Paola Favero

Note
[1]
https://gognablog.sherpa-gate.com/perche-la-montagna-non-e-un-parco-divertimenti-e-la-nostra-vita-non-e-un-gioco/ 

https://www.monitor-italia.it/milano-olimpiadi-insostenibili/ 

https://ape-alveare.it/dalla-montagna-alla-citta-in-cammino-contro-le-olimpiadi-invernali-in-difesa-delle-terre-alte/ 

https://www.radiondadurto.org/2024/02/12/no-olimpiadi-insostenibili-milano-cortina-2026-buona-la-prima/ 

[2]
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/11/pista-bob-cortina-esposto-degli-ambientalisti-per-fermare-il-taglio-di-cinquecento-larici-servono-verifiche-sullaffidamento-dei-lavori/7442059/ 

[3]
https://www.peraltrestrade.it/wp-content/uploads/2024/01/Bob-ass.naz_.240123_com_stampa.pdf 

[4]
http://www.antersass.it/sadsmokymountains/default.htm 

[5]
https://cio2026.org/ 

[6]
https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857567877 

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«Fuck the Olympics»? ultima modifica: 2024-02-14T05:17:00+01:00 da GognaBlog

55 pensieri su “«Fuck the Olympics»?”

  1. Il tuo essere rompiballe però, come scrivi tu, richiede tempi lunghissimi,
    Immagino per portare a qualcosa. Il mio nel CAI era invece immediato: come portare nuovi soci e soldi alla Sezione. Questo di sicuro i tuoi informatori non te l’hanno detto…
    Mi sa che non sono il solo a non aver capito quel che affermi (scritto persino in grassetto: paura di NON essere capito? Poveretto!). Quanto al pesante che ricordi tanto bene, vedo che come sempre cancelli quello che in molti qui han detto di te. Ma tanto fai sempre così… 

  2. “Che tu non ti esponi lo hai scritto tu (è agli atti, come ti piace dire)…”
     
    VOGLIO CHIARIREE QUESTO PUNTO UNA VOLTA PER TUTTE, non tanto nei tuoi confronti, che mi pari piuttosto legnoso di cranio ed è improbabile che tu capisca, ma agli occhi dei lettori terzi, i quali (in assoluta loro buona fede) potrebbero esser indotti a seguirti nell’errore, se tu continui a ripetere cose SBAGLIATE.
     
    HO GIA’ SPIEGATO PIU’ VOLTE anche oggi ALL’INTERNO DEL COMMENTO 51 COSA INTENDO PER “NON ESPORMI”: non è questione di mia codardia né di mia ricerca di “stare al calduccio” all’interno del sistema. E’ che NON intendo candidarmi, come mi è anche stato chiesto, perché la politica per me è un importante interesse, ma solo culturale, e tale voglio che rimanga. Se mi candidassi, “marcantonio” come sono, stai tranquillo che sarei invitato ogni sera in TV per la personalità determinata che ho. Non mi si “vede” nella vita pubblica (né a livello locale, meno che mai a livello nazionale) per una mia scelta come ho già ampiamente spiegato.
     
    Questo è il significato del mio “NON ESPORMI”. PRENDINE ATTO E SMETTILA DI SCRIVERE COSE SBAGLIATE: il tuo (eventuale) errore iniziale , nell’interpretare in buona fede in modo sbagliato una mia affermazione, non può più continuare, a seguito di mie spiegazioni PALESI. significa che sei in mala fede. HO SPIEGAQTO LE COSE, DEVI METABOLIZZARLE E LASCIAR PERDERE COSA TU HAI INTERPETATO INIZALMENTE.
     
    Quanto all’essere rompiscatole, la differenza fra te e me è che io “rompo” ma riesco spesso nei miei intenti perché il mio essere rompiscatole è finalizzato a obiettivi ben definiti. Tu invece sei solo un rompiscatole fine a se stesso, sei quello che in piemontese si chiama un tachiss (appicicaticcio). E’ termine non volgare, ma popolare e piuttosto delegittimante, in genere lo si pronuncia con un certo discredito verso il destinatario. Qualche giorno fa, Balsamo di ha definito “pesante”, più o meno il concetto è lo stesso. Ma tachiss marca molto di più il discredito. tu rompi le palle per il puro gusto di rompere le palle e ti scavi la fossa da solo, come dimostrano i tuoi consoci che ti hanno azzerato.
     
    a me invece fanno sempre ponti d’oro, proprio perché si percepisce che la finalità di fare le pulci che mi contraddistingue ha dei risultati oggettivi e non una prevenzione aprioristica e quindi sono apprezzato nelle entità di cui faccio parte (che vanno da realtà collaterali come il CAI o le numerose società sportive in cui sono coinvolto fino a entità più importanti, di natura culturale o di impegno civico e politico).
     
    A me non me ne importa un fico secco della tua persona, quindi se ti piace (o non puoi fare a meno di) continuare a esser tachiss, la cosa mi è del tutto irrilevante. Infatti tempo fa ho esplicitamente deciso di non dialogare più con te. e riprenderò a farlo. Oggi ho rotto il silenzio solo perché, andando tu in giro a ripetere sistematicamente cose sbagliate sul soprastante punto del “non espormi”, induci all’errore altri lettori che non sanno di cosa si sta veramente parlando.
     
    ORA SPERO CHE GLI “ALTRI” LETTORI ABBIANO DEFINITIVAMENTE RECEPITO LE MIE PRECISAZIONI SUL PUNTO, PER CUI TI AZZERO COMPLETAMENTE E RITORNO A NON LEGGERE NEPPURE I TUOI INTERVENTI.

  3. Ciao Alberto, la mia era solo una domanda, credimi, perché non avevo capito la storia dei non turisti e residenti. Certo, ammetto però che sui cortinesi stabili (mi riferisco ovviamente ai “padroni del vapore”, che siano alberghi, impianti, ristoranti, negozi in via Roma) sono un po’ perplesso visto che a loro credo proprio non freghi nulla se non gli sghei.
    Su Crozza, era una battuta. Sai che sono lombardo, per cui di amministrazioni regionali deleterie me ne intendo….
    Crovella, fa un immenso piacere leggere che anche tu stai sulle palle perché sei un rompiscatole, esattamente come me. Chissà perché però per me era in senso negativo e per te positivo. In fondo anche io ho sempre voluto cambiare il sistema (il CAI) dall’interno, proprio come te… 
    Che tu non ti esponi lo hai scritto tu (è agli atti, come ti piace dire)…

  4. 50 et sim. I commenti anonimi/pseudonimi, senza reale firma, non sono né radicali né chic e non sono degni di replica (soprattutto se offensivi), nel caso che il commentatore la volesse.
     
    49. Marco Vegetti
    caro Marco, intanto un saluto dai lontani tempi di Trento, in cui ci si vedeva.
    Sui “moltissimi” e sulla residenzialità possiamo argomentare. Ovviamente un po’ iperbolico lo posso essere anch’io, in fatto di numeri assoluti o specifici, ma non in fatto di riportare le motivazioni dei cortinesi che ho incontrato e con i quali ho parlato di persona. Ho parlato con molti, tutti contrari.

     
    Avrei forse dovuto usare la parola “ampezzani”, considerato che i Cortinesi, “molti”, soprattutto i giovani, lavoratori, impossibilitati a stare al passo delle proposta immobiliare maggioritaria, trascinata dal turismo di lusso, rende impossibile prendere casa a Cortina e sono costretti a rifugiarsi nei comuni limitrofi.
     
    Ma se ci limitassimo solo ai numeri statistici, sui circa 5000 residenti di Cortina “stanziali”, si passa ai 50.000 in alta stagione, con punte di flussi turistici (che non sono residenti) che arrivano alle 300.000 persone.
     
    Ecco, vedi, se tu o altri foste venuti alle manifestazioni, che hanno visto la presenza di centinaia e centinaia di persone (sui 5000 residenti), fatte le debite proporzioni, inviterei a studiare la ratio percentuale nella storia delle lotte civili per capire l’incidenza della cittadinanza attiva sulla passiva. Tra queste, molte erano “ampezzane”, portatrici di associazionismo o gruppi e Comitati di Cortina di tutto rispetto (da Italia Nostra a Per Altre Strade), gente che vive da sempre a Cortina o in Ampezzo, e se tu gli avessi ascoltati a raccontare le loro storie di disagio e di degrado, magari sopra gli scavi della pista stessa, come accadde alla prima grande manifestazione “Non nel mio nome” del 24 ottobre 2021, dove i vecchi di Cortina ci hanno raccontato della terribile movimentazione terra e della distruzione dei boschi senza alcun rispetto per le secolari Regole d’Ampezzo, ecco, penso che il tuo frettoloso giudizio sui cortinesi e gli ampezzani cambierebbe.
     
    Spesso le popolazioni vengono trascinate “passivamente” dai soldi, ma è grazie a chi si alza in piedi e mette degli argini invalicabili che quei maledetti soldi – sottolineo che la maggior parte degli albergi del lusso stanno in piedi grazie non ai cortinesi, ma alla grande finanza e ai suoi tenebrosi circoli estrattivisti di salute, lavoro, ambiente – vengono rispediti al mittente.
     
    Ultima amara postilla. Sinceramente di Zaia e Crozza a noi abitanti di un Veneto distrutto e contaminato, che faccia ridere chi ha buon tempo per scaricare le ansie politiche mediante la satira (più che legittimo, ma spesso funzionale al potere: la satira disattiva l’azione concreta quando sostituisce nel nostro immaginario l’indignazione che porta ad agire) non importa un bel nulla. Ci saranno sempre  soggetti interessanti da “demolire”. Ma il nostro è un pagliaccio di amministratore MOLTO pericoloso, perché fare affari a spanne non fa solo ridere. Mi spiego: il soggetto Zaia e precedenti (Galan, di cui era delfino), la loro politica ridanciana, solo per restare a un dato certificato al Processo Miteni dall’illustre epidemiologo Biggeri, ha provocato solo nella zona rossa interessata dal processo, in 35 anni di non-controllo da parte della politica (di lasciar fare, come per la Pista di Cortina, la SPV, la TAV) 3890 morti in più rispetto a qualsiasi altra zona del Veneto con lo stesso rumore di fondo come inquinamento. Ti rendi conto? 3890 morti, quasi come i residenti stanziali di Cortina. Nei paesi dove vivo io. Un omicidio plurimo doloso, sociale, perché gli interessati sapevano tutto. Sapevano – gli amministratori del Veneto – che stavano facendo del male. Certo, li è scappato di mano. Sono arrivati al “preterintenzionale”.
     
    E secondo te noi dovremmo sederci a vedere Crozza? Zaia e c. sono già sulla lista del tribunale della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e già sotto la condanna dell’ONU. Grazie a chi si è alzato in piedi. Che va nei posti giusti al momento giusto.
     
    Per questo e per altro, “allontanare” Zaia da Cortina – con la portata di immaginario (replicabile nel bene e nel male) che le Olimpiadi si portano dietro – è importante. Fondamentale. 
     
    Ripeto. Vi aspetto a Cortina.
    PS tra la popolazione passiva, metterei non solo i Cortinesi (la coorte dei 5000 stanziali), ma anche i 300.000 che frequentano Cortina (nei periodi di punta) e che potenzialmente la “sfruttano”, pure loro, e che saranno in parte complici di tutto questo sfruttamento se non prendono posizione quando è necessario. Tra questi, “moltissimi” alpinisti, arrampicatori, scialpinisti, escursionisti, ciclisti, corridori, tutti pronti a cantare o pubblicare le bellezze delle Dolomiti (come vie di fuga dalle città), ma assenti o inerti di fronte ai disastri imperanti. Dunque, più che prendersela con i Cortinesi attivi nella finanza (poco roba), o con due “vecchietti” rivoluzionari, prendetevela con la MASSA di alpinisti et sim. inerti e servi del sistema… se così volete chiamarlo.

  5. Intervengo solo per precisare ai lettori che io NON ho mai detto che “non mi espongo”.  tra l’altro, anche su questo blog, mi sembra invece che mi espongo eccome. Non le mando certo a dire, in nessun ambito dell’esistenza. Invece in un recente passato, anche qui sul blog, ho già spiegato chiaramente che io ho scelto di NON candidarmi a cariche politiche (questo intendevo, non che mi nascondo dietro agli altri per codardia…), perché la politica è per me un interesse cultural-esistenziale e non un’occupazione professionale o para-professionale. Tutto qui: l’ho già spiegato pa chiare lettere, mi pare che non sia un concetto einsteniano e quindi lo capiscono facilmente anche i muri.
     
    E’ vero: io sono nel sistema, ma non ho sposato ciecamente tutte le caratteristiche del sistema. anzi sono molto critico, sono noto anche ai rappresentanti del sistema che mi considerano un 2rompiballe, perché faccio sempre le pulci. Cerco di cambiare il sistema dall’interno, correggendone gli errori e migliorando la consapevolezza  e la maturità degli individui che fanno del sistema, su questo come su mille altri temi. E’ attività faticosa, richiede tempi lunghissimi, ma questo non mi incute timore, anzi. sono convinto c he un’anima interna di stampo critico faccia molto bene al sistema e alla fine qualche cosa di positivo ne verrà fuori, ne sono convinto.
     
    NON FATEMI PU’ PRECISARE CONCETTI DEL GENERE CHE SONO EVIDENTISSIMI E CHE HO GIA’ SCRITTO MIGLIAIA DI VOLTE

  6. 49 probabilmente perché ci sono cannibali e diversamente cannibali. I secondi considerano cannibali tutti gli altri. Radical chic che vorrebbero una montagna tutta per loro, in modo da essere gli unici a “raccontarla”.   

  7. Scusate, ma io Crovella non lo capisco. Dà contro a un sistema affaristico-politico ma poi continua a dirci che lui sta con il sistema. E’ d’accordo con la protesta (anche se pensa sia un po’ inutile) ma non parteciperà di certo perché lui ci ha più volte detto che manda avanti gli altri e lui non si espone. ..
    Lasciate stare Zaia, vi prego: come farà altrimenti Crozza? 😀
     

  8. Alberto Peruffo, 6
    “Posso dirti che a Cortina moltissimi – dei non-turisti e residenti alpini – sono contrari.”
    Cioè i m0ltissimi contrari chi sono? non ho capito!
    Moltissimi dei 5900 residenti? Gli stessi residenti che in molti sguazzano nell’affarismo più bieco “alla Briatore”, soldi soldi soldi?

  9. Alcuni commenti, peraltro anonimi sono più funzionali alla chiusura del blog che a qualsiasi altro scopo…meno male che la rimozione è rapida , veloce inodore e insapore!

  10. Il cancro a monte di tutto consiste nel seguente triangolo maledetto: imprenditori affaristi – beoti consumisti – politici che voglio farsi eleggere o ri-eleggere.
     
    Pernicioso andare a spaccare il capello in otto per focalizzare quale delle tre categorie, ad ogni giro di giostra, dia la spinta iniziale. E’ abbastanza probabile che siano sempre gli imprenditori, i quali sbavano pur di addentare la torta economica che, ogni volta, deriva dai nuovi eventi sportivi. Ma anche se fosse sempre così, poco rileva. Senza la massa dei beoti consumisti, la spinta iniziale degli imprenditori non troverebbe “ciccia” su sui far presa né si alimenterebbe la chimera dei politici per i quali i beoti consumisti sono degli elettori. Cmq la realtà perversa è la contemporanea presenza dei tre vertici del triangolo.
     
    I lettori attenti sanno perfettamente che ho scritto migliaia di volte, anche su questo blog (tutto è agli atti), che sono arcicontrario al rifacimento della pista di bob di Cortina. Per cui sono perfettamente allineato con gli organizzatori dell’imminente protesta e plaudo alla loro iniziativa. Mi auguro che essa sortisca qualche effetto. Ma anche in tal caso, si tratta di un singolo episodio. Purtroppo la vera guerra sta al piano di sopra (quello del triangolo). Evitare lo scempio connesso al rifacimento della pista di cortina non è cosa da poco, ma è come schiacciare un brufolino in un corpo (inteso in senso sociologico) inquinato da un cancro devastante.

  11. Gli errori di battitura o ortografici rendono solo difficile capire il messaggio.
    Gli errori di ragionamento rendono il messaggio indigeribile.
     
    O forse preferisci che una discreta montagna dei tuoi soldi, in nome di poveri albergatori di sussistenza alpestre (a Cortina, certo, certo…) che non ne trarranno mai beneficio, vada a continuare il disastro ambientale evidente e finiscano nelle tasche di palazzinari ammanicati con politici?
    In ogni modo la scelta prescinde da chi abbia iniziato o tollerato lo sfruttamento in passato, semplicemente perché è qui e ora.
    E comunque solo gli imbecilli non cambiano opinione, diceva qualcuno

  12. Alcuni errori di battitura qua e là, faranno il paio per i cultori della sintassi e arzigogoli varii

  13. È questo il problema di fondo..uno dice uccidiamo…o eliminiamo..meglio se lo fanno altri per me…minor disturbo ,nessuna diretta responsabilità,un altro dice..allontaniamo coloro che non si riconoscono in ciò che sosteniamo…confrontarsi,è già più impegnativo…un altro..ridicolmente,le montagne  non sono del potere..già si potrebbe ironizzare ..e il podere?ma è il solito taglio..violento impositivo esclusivo,( unico) e di repulsivo.Il Club Med elitario delle pareti inviolate…serge custode e avanguardia dei diritti,questi si calpestati,dei ciotoli di montagna,di fogliame bistrattati e forse di poveri albergatori che fanno vita di sussistenza alpestre…Auguri..vaste programme

  14. Un orso fa l’orso.
    Un zaia persegue il potere per il mero gusto di comandare.
    Gli orsi vanno conosciuti e ammirati.
    I dittatori uccisi.
    Altrimenti il dittatore ucciderà orso e ambiente per fare il dittatore democraticamente eletto dai pochi che vanno a votare 

  15. 39. direi conteniamo le parole, anche se si sa, qui spesso si usano in modo iperbolico 🙂
    non dobbiamo “eliminare” nessuno, piuttosto allontanare chi riteniamo non faccia (secondo la nostra opinione, opinabile) il proprio dovere o lo fa male
     
    40. non tutti e se anche fosse, nelle varie allusioni, la condizione o la situazione in cui qualcuno nasce o si trova, la si può sempre cambiare, contrastare, rifiutare – molto diverso dall’assecondare con i fatti ciò che per moda e comodità si nega a parole (snob)  – confondere lo snob con i fatti (coerenti) produce smog
    per chi volesse leggere direttamente il CS dei Comitati di Cortina e c, con direttive generali, lo può trovare direttamente a questo link
    https://casacibernetica.files.wordpress.com/2024/02/240215-cs-presidio-cortina-19-feb-finale.pdf  
     
    vi aspetto a Cortina

  16. Su questo blog siamo tutti anziani. Pensionati o prossimi alla pensione. Si capisce dalle cose che scrivete, da come scrivete. Socialmente “benestanti” insomma quella piccola è media borghesia che ha sempre avuto tempo e piccoli agi per andare in montagna. Insomma, siete compatibili grazie a questo progresso, a questo sistema sul quale ora sputate solo per puro snobismo.

  17. Carlo, pensi sul serio che tutti i problemi possano essere risolti togliendo di mezzo una persona (Zaia)?
    Come eliminare un orso se qualcuno decide che non è in armonia con l’ambiente umano.

  18. Sig Mg.Perdas la conosco ero nel 72 ospite,si fa per dire,nell Arma,per capirci,da qualche anno non frequento più  le esercitazioni Elvetiche che hanno un esercito di popolo reale,anche una comoda sedia o una bottiglia può diventare strumento di morte,cronache docet, se qualcuno riesce a vivere senza proteggersi,bene,ci spieghi dove vive,nemmeno i conventi e i seminari sono tanto sicuri.Non stigmatizza che vengano definite innutili o dannose talune iniziative discutibili,sono i soliti toni da dispregiativo di guerra di aggressione che fa dei pacifisti dell alpe dei pericolosi procuratori della lotta con l alpe,alla lotta contro coloro che non si riconoscono nel Club Med dell elite

  19. Temo che anche stavolta, come la prossima visto il via libera al terzo mandato, sarà la montagna ad andare a fanculo….almeno sino a che qualche anarchico non spari a Zaia…. perché se aspettiamo il popolo bue e pecora….hai voglia hai

  20. ho visto axalp una decina di anni fa insieme a mio figlio, con cui ho frequentato per anni aurshow come appassionato di aeronautica (poi si cresce e si capisce che per quanto mirabile e affascinante è comunque strumento di morte). Parlare di axalp, che è peraltro manifestazione organizzata in maniera elvetica , in un vallone bellissimo, dedicato a quello, dove aldilà dei giorni della manifestazione e delle esercitazione circola fauna tranquilla e che è tenuto in maniera immacolata (magari il signor ALbertperth vada  a perdas de fogu a vedere o al salto di quirra cosa succede e si legga un po di letteratura sule malformazioni di bestiame e umani nella zona).
    Quanto alla foto, per ratman, io invece la trovo splendida, perché quelle chiome bianche parlano di passione (di Peruffo ho oltremodo apprezzato il modo oltre che le azioni)  che va aldilà del tempo e che un Gogna, nome storico con una lunga storia di alpinismo e di battaglie a tutela dell’ambiente montano alle spalle, che stimo e ammiro in entrambi i campi, abbia ancora voglia di mostrarsi nella sua fisicità da uomo ormai ampiamente adulto a sostegno di una causa importante e controcorrente mi sembra un messaggio forte, bello, utile e pure simpatico in sé e pure  per le nuove generazioni.
    Taccio su Crovella e sulle solite piroetta con triplo carpiato all’indietro,. Ormai isce a farsi dare del miope anche dal conterraneo Manera. DA cambiare è il sistema sociale e di vita non il numero dei giocatori della squadra, che è come guardare il dito che indica la luna 
     

  21. Sapete voi che, senza quei “vagiti” e quegli “sforzi prometeici”, ora la Bocca di Brenta sarebbe occupata dalla gigantesca stazione della funivia di piú tratte proveniente da Molveno?
     

  22. No, proprio non avevo compreso che fosse una banale espressione di benaltrismo acrobatico.
     
    Si senta libero di prendere la definizione come insulto e disprezzo.

  23. Sig.Matteo, le sfugge l’evidenza e il contenuto, Axalp è una dimostrazione di abilità dei top gun elvetici in ambito montagna, La Confederazione elvetica ha appena stanziato 25MLD di franchi ..elvetici per migliorare il proprio esercito l.Armee. La neutrale Elvezia spende 7 volte l’analogo dell’Italia. Ora se capisce, Lei e i Signori di corollario, cosa sta succedendo, ….la deprecabile , pista da bob, è e resta un nulla, rispetto alle forze in campo, così come gli ombrellini che il Sig.Ratman senza  tutti i torti definisce ,fotografano il vagito e lo sforzo prometeico  dell’infante, nell’estensione adolescienziale di voler abolire la realtà. In quanto il preservare un infanzia sfuggita  la vecchiaia la richiama, per poter alleggerire il presente.

  24. Sono anche io un sostenitore acceso dello spirito sportivo e sono arciconvinto che detto spirito sia un “valore” e un elemento “sano” di vita, è un fattore educativo individuale molto importante.
     
    Però qui il punto è un altro. Non ho detto che debbono esser cancellati gli eventi sportivi internazionali, ma che devono esser rivisti le formule dei “grandi” eventi sportivi. Questi ultimi, negli ultimi decenni, si sono espansi a dimensioni ormai ingestibili e che trovano fondamento solo nella sinergia diabolica fra i beoti-consumisti (che godono a veder tanto sport, specie in TV, anche se si tratta di sport spesso di qualità scadente) e gli affaristi-ladri-corrotti (sono quindi sia “imprenditori” che “politici”, hanno in comune che entrambi strumentalizzano la domanda dei beoti per giustificare eventi a dismisura da cui derivano profitti per pochi e danni per l’ambiente). 
     
    Prendo alcuni esempi per farmi capire meglio. Oltre a praticare sport a titolo personale appena uscito dalla culla (grande fortuna di cui non finirò mai di ringraziare i miei genitori…), seguo gli sport  dai mei 10 anni circa (1971). Al tempo la Serie A di calcio aveva 16 squadre, oggi ne ha 20: significa 8 partite in più per ogni campionato, cioè due mesi in più di trasmissioni e relativi diritti TV. Gran magna magna e costruzione di stadi con ulteriore cementificazione. La qualità sportiva è crescita? Ma ‘sto pesce. E’  cresciuto solo il business. Ancora. Il Mondiale di calcio 1970 aveva “solo” 16 squadre, eppure la semifinale Italia-Germania resta la partita del secolo. Oggi i mondiali hanno 24 squadre (non ricordo bene, ma siamo lì) e si parla di portarle a 32 nelle prossime, faraoniche, edizioni. Migliora la qualità sportiva? Ma ‘sto pesce. Migliorano solo i profitti di chi sarà coinvolto e in più pagheremo in termini di stadi nel deserto arabico o chissà quali altre diavolerie… Bella soddisfazione. Ancora. Nei primi anni settanta il mondiale di F1 aveva all’incirca una dozzina di Gran Premi, quelli dei circuiti storici, i circuiti che hanno un senso “automibilistico”: le ondulazioni collinari per Spa-Francorchamps, le curve di Lesmo a Monza, il tornantino del casinò a Montecarlo, ecc ecc ecc. Oggi la F1 ha più di 20 GP all’anno, forse addirittura si avvicina 25 (ho perso il conto), ma ha senso un circuito asfaltato in mezzo al deserto o sul lungo mare di Singapore? NO! Nessun senso “sportivo”, se non il business. Ancora. La coppa del Mondo di sci tradizionalmente si apriva all’Immacolata in Val d’Isere. Ora la si anticipa a fine ottobre, gareggiando sui ghiacciai e magari sbancandoli con le ruspe, come è successo in autunno sopra Cervinia (col paradosso, se non ricordo male, che le gare poi non si sono disputate per questioni meteo). Mi fermo, ma con gli esempi potrei continuare all’infinito.
     
    Insomma tutto gira intorno agli “sghei”. Probabilmente è così in ogni risvolto dell’esistenza. ma limitiamoci allo sport e alle sua catastrofi ambientali. Anche io sono esplicitamente contrario alla pista di bob di Cortina (si potrebbe semplicemente gareggiare a Igls – vicino a Innsbruck – senza perdere nulla dello “spirito olimpico”), ma non illudiamoci di fermare il problema complessivo, anche se dovessimo riuscire a bloccare la singola iniziativa demenziale.
     
    Bisogna prendere il toro per le corna e cambiare alla fonte il modello complessivo dello sport internazionale. Non dico cancellare le Olimpiadi, ma trovare formule diverse: meno atleti, in più edizioni spacchettate per discipline nei quattro anni del quadriennio e magari in sedi diverse (per diversificare l’impatto ambientale), ri-utilizzare impianti già esistenti (Igls al posto di Cortina), ecc ecc ecc.
     
    Se non matura una coscienza generale in questa direzione (“meno” sport becero a uso e consumo dei beoti-consumisti), abbiamo un bell’illuderci che, mettendo una toppa sulla singola criticità, come nel caso di specie la pista di Cortina (e, domani, in una corrispondente altra devastazione ambientale), risolviamo il problema complessivo.

  25. Che dietro o davanti a questa bruttissima storia  di italica matrice, contrassegnata da un iter di si e di no alla fattibilità del  progetto che la rende ridicola (ma  c’e poco da ridere)non ci sia lo sport è chiarissimo a tutti….
    Se così non fosse forse avremmo risposte sul perché una piscina pubblica è ferma e chiusa  da 3 lustri,perché un simbolo storico  del rosso volante Monti viene smantellata senza  battito di ciglia e un trampolino alle porte di Cortina anche lui vero simbolo del ’56 stia  messo in quelle condizioni …tavolato dei sedili del pubblico marcescente da vent’anni in qua’.
    Ma temo di no.
    Evviva lo sport quello eco (economico ,ecologico ,ecosostenibile)!
    Evviva il 19 febbraio !
     

  26. @ 23
    Ratman, i due che tu ti diverti a dileggiare definendoli “anziani con l’ombrellino” e “ribelli della terza età” sono persone pienamente attive, sia nel fisico che, soprattutto, nella mente.
     

  27. 23. Per chiudere in breve il simpatico commento appena letto (poi c’è ben altro da fare che perdere tempo), i due signori citati è da decenni che si battono in prima linea per difendere montagne e città. E gli ombelli, caro UomoTopo, sono serviti a ripararci (chiusi per un momento) da un tempo e da un’acqua così forte… per ore… che i topi di fogna neppure sono usciti dai loro rifugi semantici. Siano essi nomi o case sicure o tane di altro tipo. Pure evangeliche.Ovviamente scherzo. Ma neppure troppo. Viene nei miei territori devastati e riconfigurati dalle lotte civili per capire che la tua ingenua critica al facile ribellismo è tutta insita nella vacuità del tuo commento, anonimo.Cordialità.

  28. Ringrazio Ugo Manera ed Elio Bonfanti per le solide considerazioni. Sottolineo l’alto valore simbolico delle Olimpiadi e dello sport “agonistico” in genere che sposta la pulsione atavica della “competizione” (che può diventare “guerra”) in un campo (agone) sportivo, ossia su un piano simbolico, dove l’avversario non si “uccide”, ma lo si sconfigge, rispettandolo. Resta aperta la questione del campo sportivo, ossia della modificazione artificiale che il campo porta con sé, sovvertendo la stessa funzione dello sport moderno.
     
    18 >> maggiori dettagli non possiamo scriverli. L’importante è la PRESENZA al PRESIDIO.
     
    Sul mio vecchio profilo FB pubblicherò qualche aggiornamento e i CS dei Comitati di Cortina, dove si trovano “dettagli di massima” per il 19.

    https://www.facebook.com/alberto.peruffo 
     
     
    Come già detto, alpinisti ed escursionisti, prendetevi un giorno libero.
     
     
    Vi aspetto il 19 a Cortina. Ore 9.
     
     
    Solo noi, con la nostra presenza, possiamo feremare questo delirio.

  29. La foto di apertura la dice lunga: due signori anziani con i loro ombrellini che posano accanto una scritta ribelle fatta da altri. Pare un remember yesterday del collettivo della terza c.
    Ribellismi della terza età e in alcuni casi della quarta. Vi lascio un evangelico Matteo 8, 18-22.

  30. Sig. Albertperth, non pensa che la comunicazione del suo pensiero sarebbe più chiara scrivendo secondo le convenzioni vigenti?
    Intendo dire soggetto, predicato, oggetto e rispettando la consecutio?

  31. La soluzione indicata da Manera è semplice,  evidente e di buon senso. Ma come tutte le cose che potrebbero essere portate avanti con il buon senso vengono messe subito da parte. Ricordiamoci che è grazie alle grandi opere che si muovono  tanti soldi e dove ci sono tanti soldi c’è di tutto.

  32. Cari amici. Naturalmente quanto affermate è tutto vero e la visione di Manera è quanto mai semplice ed allo stesso tempo concreta. Ma purtroppo malaffare e  ignoranza sono talmente incacreniti in questa società che ogni posizione seria diviene utopica. Forse molti non lo sanno ma il Piemonte sta ancora pagando lo scotto delle olimpiadi del 2006 in termini di procedimenti penanali su amministrazioni locali corrotte. Quando a livello europeo ci sono riunioni organizzative dei vari comitati olimpici l” Italia si muove con decine di persone . Amici , amici degli amici e parenti in vacanza premio sovente a spese dei vari comitati quando altre nazioni si muovono con uno o due rappresentanti al massimo. Eradicare questo malcostume sarebbe già un primo passo verso la civiltà.  Siamo uno stato che ha più guardie forestali in Calabria ed in Sicilia che in tutto il nord Italia e ci indignamo perchè abbattiamo dei larici ???. Vero da qualche parte bisogna pur ben iniziare ma personalmente mi sembra che stiamo iniziando dalla fine !
     
     
     

  33. Credo che la passione sportiva sia, fin dall’antichità, una necessità umana, sia per chi pratica sport agonisticamente, sia per chi lo segue come tifoso appassionato (al di la di eccessi che pure si manifestano in ogni attività). Credo inoltre che la passione sportiva sia un fenomeno molto positivo. Penso che l’ipotesi di abolizione delle grandi manifestazioni sportive sia frutto di una visione piuttosto miope e negativa.
    Purtroppo le grandi manifestazioni sportive vengono sfruttate sempre di più per ricavare benefici economici spesso illeciti e per speculazioni politiche forse ancora più illecite. A mio avviso bisogna impegnarsi sempre di più per combattere queste speculazioni non le manifestazioni sportive o l’entusiasmo dei tifosi. Basta strutture megagalattiche, non un solo albero va abbattuto per nuove piste o altro tipo di impianto. Esistono innumerevoli strutture abbandonate, fabbricati industriali non più in uso, per ricavare nuovi impianti sportivi si abbattano e ricostruiscano tali strutture senza consumare altro suolo. Ogni nuova iniziativa deve porsi  come obiettivo base la salvaguardia dell’ambiente ed il risparmio energetico.
    Per quanto riguarda la “banda” Salvini, Saia e compagnia, citata in qualche commento” invito a leggere il bel romanzo di Alessandro Perissinotto: “Semina il Vento”. E’ molto istruttivo.

  34. Ma ci sono piu dettagli sulla  manifestazione del 18-19? Quale sarebbe il programma/piano d’azione?

  35. Sig.Matteo se  vuol comprendere meglio lo scorrere del tempo e l entità del contendere  rispetto agli eventi da Lei citati guardi il video AXALP 2023 della bucolica e neutrale Elvezia,poi li blocchi sull autobhan..Ossequi.Sono l entità delle forze in causa che fanno la differenza.

  36. Non capisco perché chiamare in causa i teatranti del set politico: senza il sostegno del popolino non avrebbero alcuna importanza.

  37. Il profitto personale e il ricatto occupazionale vincono su tutto. Basta vedere quello che accade in Apuane o a Taranto.

  38. Certo che qualcuno li vota (molti), e per far cambiare il voto il processo è lungo e avviene attraverso mille rivoli (in primis la cultura critica).

    Appunto è un problema culturale, di mentalità. Chi ha a cuore l’integrità dell’ambiente non è visto bene, anzi direi che è visto proprio male. Anche se si preoccupa della salute pubblica.

  39. E’ quasi superfluo dire che anch’io sono d’accordo con quanto pubblicato. Il problema, però, è purtroppo ancora più ampio della presenza di Salvini nelle Dolomiti. Il problema sta nel fatto che ormai sia nelle Dolomiti che fuori da queste la logica vincente finisce per essere sempre quella del profitto personale.

  40. “si possono dire e proporre cose sensate con approcci decisamente più pacati”
     
    Ah signora mia, dove andremo a finire con questi incivili che contestano tutto e magari bloccano le strade che la gente non possono andare a lavorare!
     
    “Voi gente per bene che pace cercate / la pace per fare quello che voi volete”

  41. scusate il commeto 9 è mio (non Alberto “Faggi”)errore mentre scrivevo

  42. scusate il commento 9 è commento mio (non di Alberto “Faggi”) mi è squillato il telefono (con quel cognome)

  43. @Alberto Benassi

    Il problema è che certi Salvini, certi Zaia, e tanti altri, qualcuno li vota , qualcuno li mette li a rappresentare i propri interessi. Un pò quello che diceva Elio Bonfanti.

    Il problema del voto è un problema relativo e laterale, comunque importante per comprendere la passività di una comunità.
    Certo che qualcuno li vota (molti), e per far cambiare il voto il processo è lungo e avviene attraverso mille rivoli (in primis la cultura critica).
     
    Ma purtroppo se ci limitiamo al voto, non se ne esce. La democrazia attiva fallisce e i predatori avanzano.
     
    La gente con il voto (e le tasse, chi le paga) pensa che la democrazia sia fondata e legittimata.
    Un voto ogni cinque anni e poi ci si lava le mani.
     
    Il voto non è sufficiente, e neppure ragione sufficiente per non agire, per cambiare le cose e per alimentare una democrazia.
     
    Vi aspetto a Cortina, soprattutto se non li avete votati.
    Ovvero sia: non pensate perché non avete votato Salvini e Zaia, sia sufficiente il vostro voto ad altri per fermarli 🙂

  44. Alberto Peruffo io sono d’accordo con te e con le vostre porteste. Da abitante delle Apuane vivo sulla mia pelle la distruzione ambientale.

    Ed essendo Cortina in mano alla politica del lusso e del turismo predatorio, non serve dire altro.

    Le Apuane sono in mano agli industriali delle cave, che oltre a distruggere, portano i turisti in cava a farsi gli aperitivi. E questi bene contenti ci vanno, si meravigliano della distruzione chiamandola:  BELLEZZA!!
    Il problema è che certi Salvini, certi Zaia, e tanti altri, qualcuno li vota , qualcuno li mette li a rappresentare i propri interessi. Un pò quello che diceva Elio Bonfanti.

  45. Da innumerevoli anni esprimo la mia contrarietà alle grandi manifestazioni sportive internazionali (Olimpiadi, mondiale/europei di calcio ecc) perchè non sono più compatibili con la situazione ambientale. il problema non è la sola pista da bob di cortina, ma generale, anzi strutturale. finché la popolazione accetta (forse addirittura “auspica”) i grandi eventi sportivi, all’interno di ciascuno di essi si annidato infinite piste da bob, con annessi problemi. Necessario tagliare la testa a monte: NO Olimpiadi (in assolto) = NO piste da bob e problemi similari. Quindi è molto miope focalizzarsi sul singolo problema (nello specifico: la pista di Cortina), pensando che, impedendolo, si estingua ogni rischio di problema.

  46. @alberto benassi

    1) Condivido tutto. Salvini e Zaia devono sparire dalle Dolomiti.4) Ogni nostra azione deve partire da un mea culpa e cercare a valle di risolvere dei problemi creati a monte ho paura che sia molto difficile.Quindi domandiamoci, quanta popolazione delle Dolomiti non  è d’accordo con queste attività economiche?Quanti sono contrari al taglio dei larici secolari?

    Rispondo ad Alberto Benassi.
    Posso dirti che a Cortina moltissimi – dei non-turisti e residenti alpini – sono contrari.
    Basta vedere la grande partecipazione degli stessi contrari alle manifestazioni. Basta vedere chi ha firmato gli esposti e le lettere di contrarietà.
    Si sa, poi, che gli amministratori del momento sono in mano ai politici del momento, a prescindere dai colori. Ed essendo Cortina in mano alla politica del lusso e del turismo predatorio, non serve dire altro.
    Vorrei solo sottolineare: al posto di iniziare una sequela di commenti infiniti – legittimi, ma poco efficaci – invito tutti gli alpinisti, specie chi commenta, a fare un salto su a Cortina il 19 febbraio, se veramente è contrario a questa follia e vuole aiutarci a fermarla (lo dico anche da abitante del Veneto, da decenni in prima linea per difenderlo dai soprusi, e che vorrebbe che i 120 milioni efffettivi della pista da Bob fossero utilizzati per bonificare SUBITO le zone del Veneto dal disastro chimico – vedi Miteni di Trissino, che sta avvelenando 350.000 persone, con un potenziale di 800.000 – o lasciati alle comunità montane abbandonate dai servizi – vedi il Comelico superiore che non ha più un presidio medico e neppure il servizio ospedaliero di elisoccorso, abbandonato a se stesso, sempre da Zaia, che ha fatto un debito di 12 miliardi per la SPV.
    Cari amici alpinisti, se avete a cuore le Dolomiti, fatevi vedere il 19, non solo gli altri giorni dell’anno.
    Cordialità.
     

  47. 1) Condivido tutto. Salvini e Zaia devono sparire dalle Dolomiti.
    4) Ogni nostra azione deve partire da un mea culpa e cercare a valle di risolvere dei problemi creati a monte ho paura che sia molto difficile. 

    Quindi domandiamoci, quanta popolazione delle Dolomiti non  è d’accordo con queste attività economiche?
    Quanti sono contrari al taglio dei larici secolari?

  48. Le olimpiadi generano un indotto economico troppo importante per non essere oggetto di speculazioni, appropriazioni indebite e danni ambientali. Fatte da uomini che avendo le leve del potere dell’ambiente dell’ etica e della morale se ne fottono. La domanda è chi li ha messi li. ? La risposta è noi ! Ogni nostra azione deve partire da un mea culpa e cercare a valle di risolvere dei problemi creati a monte ho paura che sia molto difficile.  

  49. Il tema ha una ragione d essere…la pista è un surplus onanistico di chi decisamente vuol proiettare se stesso nell olimpo dell’inquilino,vi sono però considerazioni espressioni e analisi da centro sociale,peraltro non molto distanti da purtroppo numerose espressioni sempre presenti e ricorrenti su varie temi.L ,articolo sulla ciclovia aveva un pregio era tecnico e non lascia spazi a elucubrazioni socio resistenziali di chi è in perenne rivoluzione o sovversione dell ordine sociomondialecapitalisticoora accoppoquelloora accoppoquellaltro….volutamente  tutto attaccato…si possono dire e proporre cose sensate con approcci decisamente più pacati e conoscenti i rapporti che regolano più o meno le società evolute.Che non necessariamente sono quelle del buon selvaggio o del si stava meglio quando si stava peggio..

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