Sembrava un trono

Taci stupido! Non sai chi sono io.

Sembrava un trono
di Lorenzo Merlo
(ekarrrt – 18 giugno 2023)

Amazzonia
In seguito a un recente incidente aereo (1), quattro bambini tra i tredici e un anno sono sopravvissuti quaranta giorni da soli nella giungla amazzonica. A chi li ha trovati hanno raccontato che si sono nutriti secondo quanto aveva insegnato loro la nonna.
Ecco, per adesso, tenere a mente la nonna.

Russia o Tronista 1
C’è chi la nonna non l’ha avuta. Al suo posto gli è capitato una specie di algoritmo, una di quelle cose o bianche o nere, un codice binario dove la via dello stampino è segnata, dove l’arlecchino della vita prende bastonate di santa ragione, con somma soddisfazione dei proboviri – individui dal nullo eros – che, armati del nerbo intrecciato di scientismo e diritto, ci vengono a dire come stanno veramente le cose. Lo fanno con la tranquillità che il sapere tecnico, scambiato per conoscenza superiore, credono permetta loro.

Così, dal trono della ragione e del diritto dileggiano chi riconosce le ragioni di Putin e la causa Natorale della guerra – oltre due terzi del mondo –, e comunque quelli che non ne possono più delle esportazioni in doppio petto e armi in pugno di qualunque merda si voglia.

Rivolgendosi a questi, il tronista, inetto a cogliere l’humus d’insieme, prodromo del presente, non esita sarcasticamente a sostenere pochezze, come se il tempo fosse iniziato il febbraio scorso:

  • dunque, chi provoca – a insindacabile giudizio dell’aggressore Putin – merita una reazione anche violenta. E se l’aggredito reagisce, è terrorismo;
  • i separatisti sono stati armati dalla Russia: irrilevante. L’Occidente fa lo stesso con l’Ucraina: ipocrita e allontana la pace;
  • le città sono state devastate perché dentro c’era l’esercito ucraino, lo dicono i filmati: se non ci fosse stato, i russi non avrebbero agito così. Oh, really?;
  • però hanno bombardato anche altrove, ma quasi solo obiettivi militari o strategici. Qualche errore è scappato, ma si sa, nessuno è perfetto;
  • Onu: a gennaio 7.200 vittime civili ucraine e 12.000 feriti. In un anno sono riusciti a fare la metà delle vittime registrate in Donbass in 4 anni, contando sia civili che miliziani di entrambe le parti: avanti così;
  • invece gli ucraini colpiscono i civili in Donbass con gli Himars. Perché se hai di fronte un esercito invasore e hai un sistema missilistico ad alta precisione che brucia 150mila dollari ad ogni lancio, non lo usi per colpire il nemico ma i civili. Ha senso;
  • questa cosa l’hanno voluta apposta i governanti ucraini e Putin si è gentilmente prestato per accontentarli, perché Zelensky – che vi ricordo, è stato democraticamente eletto – è un fantoccio in mano agli Usa, suppongo, come peraltro lo è Lukashenko in mano alla Russia. Il fatto che l’Ucraina volesse entrare nella Nato, che mal si accorda con l’avere un conflitto in corso, non è rilevante.

Il tronista ha qualcosa di speciale. Non esita a revisionare la storia quando può vantare il sostegno di una delle sue immacolate istituzioni, l’Onu. Di cui è felice di sostenere la posizione in merito al rogo di Odessa del 2014 – “responsabilità non accertata” –, per il resto del mondo, coinvolti inclusi, a carico dei neonazisti ucraini. Così per lui, in merito alla guerra Nato-Russia, come detto, tutto inizia nel 2014, anno zero, prima del quale nulla era accaduto, neppure se lo dicono Kissinger (2), Sergio Romano (3), lo statista statunitense George Kennan, che ha definito l’allargamento della Nato “un errore fatale”, e una sfilza di altri (4). Evidentemente, per il tronista nient’altro che dei “rincoglioniti” Montagnier (5) prestati alla geopolitica. Quindi, sempre secondo il nostro impavido re, i soli elementi da considerare per vedere nel giusto sono i seguenti: invasione e annessione della Crimea, supporto militare ai separatisti del Donbass, fino alla guerra attuale. “Il diritto internazionale non ha incertezza”, ci dice per concludere con la sola verità che vede.

Ricordargli alcuni altri elementi non serve, la sua monolitica e impermeabile concezione lo rende inetto a quanto c’è scritto sul margine terroso dei testi delle leggi o della scienza.

Il blocco degli aiuti europei all’Ucraina, a causa del mantenimento delle relazioni con la Russia voluto da Janukovyč, scatenò violente manifestazioni filoeuropee nella piazza Majdan. Fatti divenuti noti come Euromajdan (2013-2014), per alludere al desiderio di Europa dei manifestanti e al luogo in cui fu manifestato. Ma anche, dal versante filorusso, per alludere al colpo di stato relativo alla destituzione di Janukovyč, regolarmente vincitore alle elezioni, e sotto la pressione Nato-americana, l’imposizione di Juščenko.

Nel periodo 2010-2013 Janukovyč, in linea con l’opinione pubblica ucraina, aveva spinto per la neutralità. Gli Stati Uniti avevano segretamente lavorato per rovesciare Janukovyč, come si constata nelle intercettazioni telefoniche tra l’allora Vicesegretario di Stato americano Victoria Nuland e l’ambasciatore statunitense Geoffrey Pyatt, che pianificavano il governo post-Janukovyč settimane prima del suo violento rovesciamento (6).

Sempre nell’intento generale di far fuori la Russia, non meno rilevante anche quanto la Nuland disse al telefono sempre a Geoffrey Pyatt, verso la fine del gennaio 2014, dove senza parole equivocabili manda a quel paese l’Europa: “fuck Europe” (7).

I governi statunitense e tedesco promisero al presidente sovietico Mikhail Gorbačëv che la NATO non si sarebbe mossa di “un solo centimetro verso est” (8), quando l’Unione Sovietica sciolse l’alleanza militare del Patto di Varsavia.

Nel marzo 2022 la Russia e l’Ucraina avevano riferito di aver fatto progressi verso una rapida fine negoziata della guerra, basata sulla neutralità ucraina. 

Secondo Naftali Bennett, ex Primo Ministro di Israele, che ha svolto il ruolo di mediatore, un accordo era vicino ad essere raggiunto prima che Stati Uniti, Regno Unito e Francia lo bloccassero.

Basta? No. Non basta. Se gli fai presente che la sua posizione appoggia necessariamente la fornitura di armi – ed eventualmente, per logica coerenza, quella di uomini –, quindi l’escalation e ­– perché escluderla dall’orizzonte della possibilità – l’Italia in guerra, lui non se ne cura.

Alla domanda “non ho capito allora tu cosa faresti, o cosa vorresti che venisse fatto per fare cessare il tutto”, il tronista risponde:

Per me tutto questo non doveva neanche cominciare.
Ma visto che invece è cominciato e (purtroppo) sta pure continuando, e posto che non si voglia assumere l’atteggiamento pilatesco del “non mi riguarda” (perché ci riguarda), ritengo che occorra adattarsi alla realtà, anche utilizzando un linguaggio che le parti (una in particolare) non possono ignorare.
Non sempre si può o si è nelle condizioni di fare ciò che si vorrebbe, purtroppo.
Comprendo, seppure la ritenga fuori dalla realtà, la tua posizione riguardo a diplomazia e niente armi, ma quanto all’equidistanza dal conflitto francamente… no, non la comprendo. Chi aggredisce non è uguale a chi si difende, a prescindere.

Allude al linguaggio il cui l’alfabeto è l’incondizionato appoggio all’Ucraina, qualunque cosa comporti per l’Europa, gli europei, gli italiani, i poveracci, la sudditanza nei confronti degli Usa-Nato, la sovranità zero.

Eh sì, perché sennò quello dopo Kiev prende anche noi.

Non dite al tronista che la Nato stava soffocando la Russia. Che, come chiunque messo all’angolo, perisce o reagisce.

Non conta, il diritto internazionale parla chiaro.

Ci sono elenchi di provocazioni Nato-americane che evidentemente non contano nulla. Da decenni, negli Stati Uniti erano in discussione progetti e strategie per mettere le mani sulla Russia.

Il tronista preferisce disseppellire il Memorandum di Budapest del 1994, dove El’cin aveva sottoscritto la libertà dei paesi ex-Patto di Varsavia di scegliere il proprio futuro, per poi lamentarsi che questi avessero fatto richiesta – poi accettata – di far parte della Nato. È troppo ridicolo, ma non per lui. Che un minuto dopo quegli accordi tutto il contesto geopolitico venne a modificarsi per opera americana, secondo il probabilmente preesistente progetto di accerchiamento e controllo della Russia, non gli interessa.

Impavido, nella certezza della sua impunità, lui tira dritto. Passa ad altro, senza scomporsi, mantenendo lo stile educato di cui si vanta. Tra le altre cose a lui invisibili, le menzogne della Merkel e soci in merito agli accordi di Minsk, le confessioni di raggiro della ex-cancelliera e quelle di Hollande, semplicemente non contano, anzi, non sono esistite.

Il tronista è radicalmente esaurito nei suoi argomenti logico-razionali. La parabola geostorica che sta attraversando le orbite di oggi non lo riguarda nel suo insieme, a lui piacciono i particolari, ma solo quelli scritti nelle leggi di chi comanda. Che secondo lui saremmo proprio noi, cioè la democrazia. Che il suffragio universale sia una porcata immonda, in quanto pilotata sempre più capillarmente, non lo riguarda.

Lo specialista del dito vede tutto il resto, però: se l’unghia è finta, se il dito è calloso e di chi è, se manca una virgola, se la fonte non è quella a lui gradita. Ma il passo per vedere la luna che gli viene indicata gli è impedito. Basando la verità sulla misurabilità, gli sfugge la vita. Confonde la mappa con il territorio.

Voto al Tronista 1: idoneo alla segreteria di qualche partito, al rettorato di qualche università, alla direzione di qualche giornale, tv o tg.

Covid o Tronista 2
Come detto, il tronista non è uno qualunque carico di sicumera. Il vero tronista è uno specialista, un addetto ai lavori. Ma non solo. Oltre al titolo, bello, stampato, incorniciato ed esibito, dispone di quella definitiva certezza d’essere perciò – nel merito – sopra gli altri, con più diritto di dire e più dovere d’essere ascoltato. C’è in lui, come Ivan Illich (9) ci ha ben spiegato, ciò che deriva dall’essere posseduti dal dio della specializzazione, il solo tipo d’uomo titolato, per dire il vero. Le frotte di esperti mostrate dalla tv in questi ultimi tre anni dovrebbero bastare a far capire come si credono loro e cosa ne pensa l’uomo della strada. Ma già il successo di Quark, di Piero Angela, ne era un buon indice.

Questo tipo di re può, per esempio, intervenire in una disputa tra imbecilli che sostengono che il vaccino ha ucciso più del virus, che senza intruglio sarebbe andata meglio, che la passiva attesa era inutile, tranne che a uccidere i già compromessi, che le cure imposte erano inopportune, sostanzialmente assassine. Che è il terreno che permette o impedisce di attecchire al virus, che il virus è un progetto studiato, che il vaccino è tossico per definizione, in quanto estraneo alla natura – “la natura non sbaglia mai, anche quando sbaglia” –, se non in forma omeopatica, e così via.

E che prima e sopra questi dati di fatto mai alla ribalta dei giornalacci di regime, c’era il giuramento di Ippocrate, che la moltitudine di dottorini senza vocazione e presi dalla pusillanimità più dannosa non ha esitato a tradire. Una scia di povertà spirituale, a cui si è unita in corteo quella dei farmacisti e degli psicologi. Era il popolo dei più, quelli che si sentono i destinatari di una specie di Destino manifesto della nostra provincia. Obbligati per mandato storico a imporre la verità a suon di bugie, ricatti e soprusi, come quegli altri, gli originali, impongono democrazia a suon di bombe.

Così parla per fare chiarezza. Ed ecco, tra le tante cose disponibili, cosa ci dice. Ci dice che i vaccini costituiscono il principale strumento di attivazione del sistema immunitario; che la cosa è nota sin dagli studi di Jenner sul vaiolo (1796, ma in realtà la variolizzazione era già praticata da almeno alcuni secoli prima in Cina); che tutta la vaccinologia si regge su dati sperimentali incontrovertibili. Manca di dire, però, incontrovertibili secondo chi? Secondo quali conteggi? Realizzati in quale modo? Non sono domande che elude, proprio non se le pone. Nel segno del dio esperto, avrà preso il testo che pedestremente replica da qualche accreditato istituto specializzato. Ciò gli basta per porsi come qualcuno che può annunciare il vero. Ma anche, segretamente, che non può criticare il grado superiore al suo. L’ordine è un ordine. Lo abbiamo visto con tv e giornali, pagati per replicare le veline istituzionali, e con gli ordini veri e propri. Quelli dei giornalisti silenti su Julian Assange, insabbiatori di esposti contro giornalisti che hanno mentito a milioni di perone, incapaci di invocare la libera espressione, se non quando qualcuno impedisce loro di diffondere informazioni su indagini in corso da fonti che non siano quelle predisposte. E quelli dei medici e di altri ordini professionali, grettamente appiattiti a radiare le voci diverse da quelle comandate, i comportamenti indipendenti da quelli prescritti.

Ma è loquace e ci dice anche altro con paternalistico fare. Che cosa aggiunge? Ecco qua: Ciò che Burioni presumo intendesse in merito alla sua comparsata tv, nella quale diceva che il solo modo per implementare l’efficacia del sistema immunitario è il vaccino, era che il vaccino è l’unico sistema in grado di proteggere dalle complicanze maggiori dell’infezione da Sars-CoV-2, ossia ospedalizzazione e morte. Poi aggiunge: Questo dato è certamente vero e tutte le ricerche originali e meta-analisi arrivano alla stessa conclusione. Chi ha ancora energia per rispondere a questi miseri tentativi di tenere alta la bandiera dello scientismo?

In ogni caso, viene da chiedersi l’ovvio. Se il vaccino protegge, come dice il tronista 2, e se altri studi e dati dimostrano che i morti da covid non sono che persone pluripatologiche e avanti con l’età, ovvero che la malattia era gestibile con niente, come la maggioranza delle persone che l’ha patita ha esperito, cosa significava vaccinare tutti? Inseguire le singole persone sui sentieri e sugli atolli? Perseguire gli ultracinquantenni con multe? Strozzare i lavoratori? Se non voler far chinare il capo agli apocrifi? Naturalmente farlo chinare democraticamente, sebbene a suon di Dpcm, con il parlamento in buona parte genuflesso e in altra parte esautorato.

Il tronista si attiene ai dati, il resto dice che non lo riguarda, fuffa da bar.

Tuttavia, appena ha spazio, aggiunge che: È di forte impatto visivo osservare i grafici che riportano la impressionante caduta dei tassi di complicanze maggiori che si è avuta in parallelo con la somministrazione delle prime due dosi di vaccino, in tutti i Paesi in cui sono stati raccolti questi dati. Gli si potrebbe chiedere cosa pensava quando vedeva le cifre dei morti da covid, poi stravolte perché si trattava di morti con covid. Ma è tempo perso. Al massimo dirà cose ancora più allineate.

Non è tutto. Ne ha ancora: È però altrettanto vero che i vaccini non sono in grado da soli di prevenire l’infezione e dunque la diffusione del virus (forse ci riuscirebbero, se associati a rigide politiche di lockdown, di fatto inapplicabili sotto qualsiasi regime politico, vedi la marcia indietro di Xi Jinping nel dicembre scorso). Il tronista seguita nella sua marcia a petto in fuori. Tutti dicevano che il vaccino interrompeva il contagio – cercasi il farabutto Draghi Presidente del consiglio e il terroristico spot provaccino (10) (“nient’altro che uno slogan”, come ho sentito dire a un tronista con una certa autostima) – e adesso che non lo dice più nessuno, lui si accoda. Senza tornare sul vergognoso passato, naturalmente. Senza credere di doversi scusare con qualcuno che davanti a quelle parole non ci vedeva uno slogan ma interessi istituzionali, politici ed economici. Ovvero di entità che più nulla hanno a che vedere con noi della strada, con il solo diritto di dover tacere e ascoltare.

Poi dice il tronista 2: Almeno a partire dall’autunno-inverno 2021-2022, si è assistito ad un progressivo depotenziamento del virus, per cui il numero assoluto di casi con complicanze maggiori si è drasticamente ridotto e queste interessano in modo quasi esclusivo soggetti anziani o immunocompromessi. La domanda è: si è mai visto un virus o un qualunque altro fenomeno terrestre – progressismo a parte – crescere ad infinitum? Domanda che non lo riguarda, perché la risposta è già inclusa in quanto ha detto sopra. Ovvero che il vaccino è insuperabile.

Infatti, ecco l’interessante conclusione. Dice infatti: Di conseguenza, la vaccinazione continua ad essere lo strumento più efficace di prevenzione delle gravi complicanze nelle fasce a rischio della popolazione. Ma se era esattamente quanto dicevano i novax: “Vacciniamo i più deboli”. Lasciamo perdere, con i re si ha sempre torto.

Però si lascia scappare un’ultima considerazione: Non ci sono più i presupposti per estendere la vaccinazione a tutta la popolazione, cosa che di fatto è scomparsa dai programmi vaccinali di tutti i Paesi. Qualcuno vuole ricordargli che sta dimenticando di dire che i vaccinati si ammalavano come gli altri, se non più? Che la curva di morti improvvise di giovani e atleti, oltre alle persone comuni, ha visto – a intruglio inserito – picchi fuori media?

Boh, si è fatto tardi per queste cose. Ma non per ricordare che solo la scienza ha la verità e che la nonna non era che un’idiota come noi, visto che non aveva troni dai quali declamare come sopravvivere senza sapere nulla.

Quanto sopra per dire che i tronisti sono ignari del fatto che ci sia da qualche parte nel tempo dell’eternità qualcuno che ha previsto per loro ciò che ora loro prevedono per nonne e simili. Sono speciali. Come il liberismo, che a parole aborrisce la guerra e nei fatti, celebrando il profitto di pochi e disuguaglianze senza fine, realizza tutti i presupposti necessari affinché avvenga. Ecco, il tronista è un liberista che sta nel giusto allo stesso modo.

Sembrava un trono, ma era un divano
La trasmissione era finita. Come un re, aveva ripetuto doppiando il discorso fatto da altri. Si alzò dal divano, convinto fosse un trono, e disse: “Spegni tu la tv?”.

Note

  1. https://www.open.online/2023/06/10/colombia-bambini-ritrovati-incidente-aereo-40-giorni-giungla/.
  2. https://www.oggi.it/attualita/notizie/2023/05/30/henry-kissinger-spiazza-gli-stati-uniti-la-guerra-non-e-solo-colpa-della-russia-non-e-stato-saggio-invitare-lucraina-nella-nato/#:~:text=Henry%20Kissinger%20spiazza%20gli%20Stati,invitare%20l%27Ucraina%20ne.
  3. https://www.ilriformista.it/e-una-guerra-contro-la-russia-chi-lha-voluta-non-sa-come-uscirne-intervista-a-sergio-romano-345192/.
  4. https://www.wired.it/article/nato-russia-ucraina-guerra-allargamento-est-europa-stati-uniti-politica/.
  5. https://www.youtube.com/shorts/OiHfdiyQUrg;
    https://www.meteoweb.eu/2021/08/vaccini-bassetti-attacca-il-premio-nobel-montagnier-e-un-rincoglionito-ha-problemi-di-demenza-senile/1717304/.
  6. https://www.youtube.com/watch?v=kGq_Xvzn_3I (0’27’’, in inglese).
  7. https://www.youtube.com/watch?v=L2XNN0Yt6D8 (0’7’’, in inglese). https://www.youtube.com/watch?v=qJmPSNtowwU (0’23’’, in italiano).
  8. http://www.giornidistoria.net/la-nato-non-avanzera-verso-est-neppure-di-un-centimetro-documenti-sulle-promesse-delloccidente-alla-russia/.
  9. Ivan Illich, Esperti di troppo. Il paradosso delle professioni disabilitanti, Trento, Erickson, 2008.
    Ivan Illich, Descolarizzare la società. Una società senza scuola è possibile?, Sesto San Giovanni (Mi), Mimesis, 2010.
    Ivan Illich, Nemesi medica. L’espropriazione della salute, Cornaredo (Mi), red!, 2013.
  10. Draghi – https://www.youtube.com/watch?v=i8IGZehi1t0.
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Sembrava un trono ultima modifica: 2023-09-07T04:42:00+02:00 da GognaBlog

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66 pensieri su “Sembrava un trono”

  1. Ecco bravo, cerca bene l’astina nella coppa dell’olio…e prenditi pure tutto il tempo che occorre, eh, senza perdere tempo a scrivere sul blog!

  2. Tranquillo che l’astina l’hanno messa!
    Non so di sicuro che tipo di progettisti siano, ma l’hanno messa, ed è qualcosa di un po più grosso di un’astina. Solo che ci vuole uno specchio per vedere il buco dove l’hanno messa, anche se tutti noi lo usiamo quotidianamente, a volte piu volta il giorno. 

  3. Se lo dici tu, Matteo, che sei ingegnere, dev’essere vero.
    Peccato. Vuol dire che dovrò continuare a stare attento ad avere abbastanza olio nella coppa controllando periodicamente il livello con l’apposita astina. A patto di riuscire a trovarla, l’astina, perchè non la vedo da nessuna parte. Si saranno mica i progettisti dimenticati di metterla ? 🙂

  4. @Giuseppe tronista1 Balsamo: “Non mi risulta che le macchine elettriche possano grippare!”
     
    E perché no? Qualunque organo in movimento rispetto a un altro può grippare, cioé bloccarsi, generalmente per l’eccesso di calore generato dall’attrito.
     
    Mi sa che talora ti risultino cose un po’ a capocchia….me tranquillo, vale un po’ per tutti noi!

  5. Grazia al #59:

    Qui in Sicilia da sempre pochi malati e decessi

    Non volermene Grazia, ma questa tua affermazione mi ha ricordato una canzone: Qua si campa d’aria.
    PS: a scanso di equivoci e speculazioni, ricordo che Otello Profazio, l’autore, è calabrese.

  6. Grazia,
    l’osservazione è la base, ma è quando si passa da questa alle induzioni che possono nascere i problemi (causati – di solito – da pregiudizi).
    Oggi ero a poco più di 4000m e, a parte qualche irrilevante asperità, non ho osservato alcuna curvatura dell’orizzonte. In base alla mia osservazione dovrei concludere che la Terra è piatta?
     
    Mi dispiace molto apprendere che “in Sicilia le auto elettriche non vanno granché per la poca praticità rispetto al calcolo di consumi/ricarica” (qualunque cosa voglia dire – a proposito, che cos’è il calcolo di consumi/ricarica?).
    Temo che a causa di ciò dovrò evitare di venirci, per lo meno non con la mia macchina nuova.
    Il che è un peccato, sia perché “da sempre” lì ci sono “pochi malati e decessi“, ma soprattutto perché mi sarebbe piaciuto molto tornare sull’Etna (a piedi, naturalmente 🙂 ).

  7. Giuseppe, il gruppo di controllo da chi è controllato?

     

    Per sapere se una terapia funziona basta l’osservazione. Qui in Sicilia da sempre pochi malati e decessi, in virtù della cultura diffusa di evitare di ospedalizzare e curare (seriamente, non con tachipirina) i propri cari a casa.

     

    Sempre qui in Sicilia, ho scoperto che le auto elettriche non vanno granché per la poca praticità rispetto al calcolo di consumi/ricarica. Per di più, aspetto non trascurabile, sembra essere difficile trovare il posto libero davanti alla colonnina. 

     

     

  8. @55
    Non mi risulta che le macchine elettriche possano grippare!
    Ma forse i cla-mosci hanno visto cose che i peco-trony non possono immaginare… 🙂
     
    @56
    Parmeggiani, gli antinfiammatori (e la tachipirina) agiscono essenzialmente sui sintomi, mentre gli antibiotici possono essere di ausilio per evitare eventuali sovrainfezioni batteriche.
    Integratori e vitamine, se non si hanno carenze, sono totalmente inutili (per il paziente, s’intende, certo non per chi li produce: anzi, richiedono al tuo corpo un’attività supplementare per smaltire l’eccesso – vedi ipervitaminosi).
    Mi pare che nulla ta te indicato curi direttamente la malattia COVID-19.
     
    Inoltre, in generale, per stabilire l’efficacia di una cura non è sufficiente che dia “ottimi risultati” (a proposito, documentati dove?), ma è necessario il confronto con un gruppo di controllo.
    Altrimenti anche l’omeopatia (o l’acqua fresca, che è la stessa cosa) ti guarisce dal raffreddore nel giro di qualche giorno.
     
    Comunque non hai citato né idrossiclorochina né ivermectina. E questo lo considero un progresso 🙂

  9. Un ultimo commento sull’argomento poi chiudo: circolano sui social le affermazioni fatte recentemente da Burioni, in contrapposizione all’onorevole Borghi Claudio”. Tale Burioni afferma che le ultime morti da vaccino sono state quelle causate dal vaccino anti polio, svariati anni fa. Come se non avesse nemmeno lui letto i rapporti del’ISS, dove si afferma che alla fine almeno qualche decina di morti “ufficiali” ci sono stati.
    Un personaggio del genere dovrebbe finire in galera per avere sparso queste falsità

  10. @41
    “Tronista” Giuseppe, stai facendo un’affermazione falsa.
    Chi ha iniziato a curarsi immediatamente con cure precoci (intendo antinfiammatori, antibiotici se necessario, integratori e vitamine, etc) ha ottenuto ottimi risultati. Sempre? Forse no. Più di chi lo ha fatto con Tachipirina e dolce attesa? Sicuramente. Ci sono esempi di centinaia di medici che hanno curato in questo modo e lo hanno fatto bene, secondo coscienza. 
    Ma stiamo ancora a questo punto?

  11. Con la macchina vedi di non grippare in autostrada a 170 km/h quando stai andando al mare con moglie, figli e nipotini.
    Comprare le macchine della Trony non è un buon affare! 

  12. @50
    Giuseppe, cominci spesso scrivendo “la vulgata dice” per poi sostenere che è meglio non generalizzare?
     
    Grazia, trovo disdicevole spiegare l’ironia e quindi non lo farò 🙂
    Alla prossima.
     
    @49
    Quando (finalmente) ho deciso di cambiare macchina, una volta scelto il modello che faceva per me ho iniziato magicamente a vederlo dappertutto!
    Nonostante non sia in realtà poi così comune, anzi. Circa venti su centomila.

  13. Cominetti, Il tronista e’ una figura chiave della televisione spazzatura che ha in Maria De Filippi la sua regina. È un individuo belloccio, maschio o femmina, che si siede su una specie di trono e risponde a domande varie del pubblico su pettegolezzi, storie sentimentali e cose simili poste dal pubblico. È una rappresentazione del “sotto il vestito niente” e della presunzione di essere su un trono e di voler rappresentare un ruolo “regale” a fronte di nessuna o poca sostanza. In termini più tecnici una rappresentazione della forma di narcisismo “grandioso” (una delle forme di narcisismo) oggi piuttosto diffuso nella cosiddetta “cultura popolare”. Io direi nella cultura popolare non solo televisiva. Ovviamente sentirsi dare del tronista non è proprianente gradevole se magari fai seriamente il medico da una vita e hai rischiato pure la pelle. Ma come ho detto non val la pena prendere la cosa sul serio. Si tratta di scherzucci e bagatelle che appartengono al mondo dell’intrattenimento. Le cose serie e pesanti stanno altrove. Ma la leggerezza se ben gestita aiuta a sopportare la pesantezza dell’essere. Buona domenica. Io riposo dopo una dura settimane sulle sempre affascinanti Marittime. 

  14. Non mi rivolgevo a chi non frequenta il Gognablog ma a chi invece legge e commenta qui.
     
    Non pongo la stessa domanda su chi pensa cosa sulla guerra Russo-Ucraina, perché, tra i due argomenti trattati da Merlo, è quello che può non essersi evoluto nelle menti dei presenti.
     
    Ma, alla fine, quello che non capisco è cosa significhi tronista.
    Un cliente della catena di negozi Trony?
    Un rincoglionito (tronato)? 
    Mah…

  15. Mah, Marcello, direi non tutti: un amico mi ha appena raccontato dei malesseri vissuti dai suoi quattro fratelli. La patologia più grave è un’emiparesi che ha lasciato metà corpo ancora intorpidito con parte dei piedi insensibile. Al secondo posto stanno disturbi neurologici con importanti amnesie. Tutti e quattro riconoscono che all’origine vi è il vaccino e uno di loro ora lavora nel gruppo di ascolto dell’organizzazione Ippocrate per quanto riguarda gli effetti secondari.  

  16. Giuseppe, cominci spesso scrivendo “la vulgata dice” per poi sostenere che è meglio non generalizzare?
     
    Al di là delle modalità di ogni laboratorio e ricercatore, credo non sia possibile sviluppare un vaccino in pochi giorni ancora prima che il tempo delle influenze più comuni cominci. O bisogna essere medico per osservare questo fatto? E che tanti vecchietti e bambini soffrono dopo i vaccini?
     
    La mia giornata è stata splendida: un po’ di lavoro nel bosco per far legna e poi incontri e chiacchiere. 
     

  17. Insomma, i vaccinati vogliono dire che sono felici della loro scelta e che se potessero tornare indietro si vaccinerebbero come fatto in precedenza?

  18. Cara Grazia,
    la vulgata dice: “la perfezione non è di questo mondo“.
    Anche la ricerca, come ogni attività umana, di certo non è perfetta. Tuttavia non tutti i laboratori sono uguali e non tutti i ricercatori sono uguali.
    E, a generalizzare (e per sentito dire), si rischia ciò che dice un altro detto della vulgata: “buttare il bambino con l’acqua sporca“.
     
    Io, personalmente, trovo geniale l’intuizione di Jenner. Benché largamente preceduta dalla pratica della variolazione della medicina orientale (esatto, proprio quella medicina orientale, che prescriveva di far sniffare croste di vaiolo in polvere ai soggetti sani per prevenire la malattia in forma grave).
     
    Che “i vaccini antinfluenzali si basano sul virus dell’anno precedente” – permettimi – è una semplificazione grossolana.
    In realtà la scelta dei ceppi da includere nel trivalente o nel tetravalente si basa su valutazioni epidemiologiche, genetiche, ecc. piuttosto articolate.
     
    Infine, eviterei di far classifiche fra le forme di prevenzione. Mi capirai, quindi, se utilizzo ancora il termine “anche”, scrivendo che è prevenzione anche l’igiene personale e fare gli screening.
     
    P.S. Ricambio di cuore l’abbraccio: la giornata è stata buona e spero altrettanto della tua (io oggi a riposo dopo la scammellata per crode infinita di ieri).
     
    P.P.S. Il cambio del nick è temporaneo, giusto in onore dell’articoletto satirico di Merlo: mi sembrava il minimo 🙂

  19. Ahi ahi si va in montagna per qualche giorno e si rischia di perdere contributori interessanti. Questo pezzo di Merlo appartiene al genere letterario dello sfottò, della presa per i fondelli. Un genere letterario che ha una grande e nobile tradizione. Non ha molto senso prenderlo sul serio e mettersi a discutere dei contenuti, come accaduto intensamente e giustamente per altri pezzi in passato. A maggior ragione offendersi e prenderla sul piano personale. Sarebbe come offendersi per un siparietto di Crozza. È vero che non è il genere che gli viene meglio, almeno a mio parere. Perché è un genere che richiede leggerezza di tocco e questa, sempre a mio parere, non è la sua competenza distintiva. Troppo pesante, gli scappa spesso la mano, calca troppo sul pedale e l’ironia diventa invettiva. Però è normale: nel Circo ci sono gli aderenzisti, gli strapiombisti, i diedristi ….Bisogna essere dei fuoriclasse per riuscire al massimo in tutto. Solo il Direttore riesce a mescolare con leggerezza nello stesso pezzo ricordi di sentimenti e amori e ricordi di possenti e giovanili flussi urinari crucchi all’Oktober Fest non compromessi dall’ipertrofia prostatica. Ma siamo ad un altro livello. Non si è Direttori per caso. Quindi semmai se uno avesse voglia e tempo (io non li ho) potrebbe inviare alla redazione un pezzo dello stesso genere. Sarebbe carino e fonte di benefico intrattenimento. Ad esempio invece di prendere spunto come Merlo dal trash televisivo (l’archetipo del tronista) potrebbe prendere spunto dalla tradizione circense e magari fare il ritratto del clown triste e dispettoso e del clown gonfio e borioso. Due archetipi impersonati da Stanlio e Ollio. Merlo ha applicato gli archetipi televisivi al filone pecore sottomesse (ovviamente femmine, perché così ragiona il vero macho) si potrebbero applicare gli archetipi circensi al filone camosci liberi e belli. Io mi prenoto i pop corn. Sotto a chi tocca. 

  20. Buongiorno caro Giuseppe (ma hai cambiato il tuo nick? 🙂 ),
    forse perché ho avuto la grazia di conoscere, già 25 anni fa, ricercatori che si sono presi il tempo, attraverso lunghe chiacchierate, di darmi spiegazioni sul loro mondo, le dinamiche che lo permeano, e sull’efficacia dei vaccini, ho sempre ritenuto folle inoculare a un soggetto sano un virus, per quanto attenuato.
    Conosco, a tal proposito, tanti vecchietti che sono stati malissimo per quello antinfluenzale, tanto da decidere di non accettarlo più nonostante le insistenze dei medici (!), e purtroppo conosco anche bimbi che dopo i classici vaccini (un miliardo e mezzo in un momento a dir poco delicato della crescita) hanno accusato gravi effetti collaterali che hanno inficiato la loro vita.
     
    Non mi sento di chiamare vaccino un farmaco sviluppato (ribadisco, in teoria) in così poco tempo.
    Sempre in virtù delle conoscenze trasmesse dai miei amici, so che i vaccini antinfluenzali si basano sul virus dell’anno precedente (e qui preferisco non aggiungere commenti).
     
    Scusa se ti faccio notare che riguardo allo stile di vita hai scritto che si tratta “anche” di prevenzione, perché invece la cosa primaria è proprio questo: mangiare bene, regolarmente, tenere ritmi di vita umani, essere circondati da benevolenza e frequentare ambienti sani.
     
    Un abbraccio di buona giornata. 

  21. #43 Grazia. Provo a dire la mia, seduto in poltrona (non ho tv) e dal basso dei miei 41 anni di pratica medica, certo di essere smentito da molti bloggers che la sanno molto più lunga di me.
    I vaccini, mi avevano insegnato, sono una strategia preventiva, non una terapia. Purtroppo a volte capita che un virus “nuovo” (sennò non sarebbe nuovo) faccia la sua comparsa prima che sia sviluppato un vaccino; e magari si propaghi a velocità imprevista, mandando al creatore anche poveracci nel pieno della loro vitalità. Solo in un secondo tempo, in fretta e furia, con tutti gli errori e le limitazioni del voler fare le cose in fretta come le gatte, salta fuori un vaccino che -guarda che combinazione- subito dopo che viene usato comincia a far ridurre sensibilmente il numero dei poveretti ospedalizzati o morti. Così facendo, per una cosa che gli scientisti hanno definito con scarso senso di spiritualità “pressione selettiva”, rifacendosi addirittura a quel reazionario protonazista di Darwin, il virus ha cominciato a ridurre la sua patogenicità attraverso una serie di “mutazioni geniche” (brrrrrr che brutta parola, noi siamo contro gli OGM) fino a diventare un po’ meno pericoloso. Quindi sì, a volte un vaccino viene sviluppato DOPO che inizi un’infezione. E, ma sono certo di avere dati sbagliati e smentiti da fonti affidabilissime, riesce pure a ridurre la patogenicità di un virus. Ohibò!
    Ma certo, esiste pure il metodo naturale di prevenzione delle malattie: la vita sana. Un anno sono sbarcato all’isola di Mal di Ventre  in Sardegna, e ho “camminato” su decine di migliaia di conigli morti per non so quale virosi. L’anno dopo l’isola si era ripopolata di conigli, grazie al fatto che qualcuno era sopravvissuto. Mi ha colpito sta cosa, da mente semplice quale sono, e mi sono detto che in fondo non c’è bisogno di farmaci o vaccini, qualcuno sopravvive sempre; e la specie torna a moltiplicarsi.
    Già, questo a livello di popolazione; ma siamo sicuri che il coniglio che è in me, e forse anche in lei, sarebbe sopravvissuto?

  22. Carlo:
    Fatti pure il 5′ spritz, alla mia salute!
    Ma poi non metterti alla guida di un bus o un aereo di linea, in caso di miocardite faresti una strage. 
    Io bevo solo rosso, il mio, consapevole e senza firmare  consensi informati. 

  23. Grazia,
    produrre un vaccino per un dato patogeno prima che questo faccia la sua comparsa, mi risulta che sia una operazione assai difficile, al limite dell’impossibile.
     
    Per prevenzione, in questo contesto, intendo l’evitare (nello specifico con la vaccinazione) almeno le forme più gravi della malattia (o, eventualmente, qualsiasi forma).
     
    Anche seguire uno stile di vita sano (dieta equilibrata, attività fisica, ecc…) è certemente prevenzione nei confronti di molte malattie.
     
    Infatti, per quanto riguarda l’abbronzatura, personalmente preferisco stare al sole all’aria aperta che davanti a uno schermo TV (e, magari, su un divano 🙂 ).
    Ma, più che per l’abbronzatura, lo faccio per agevolare la sintesi della vitamina D, usando sempre un filtro solare con fattore piuttosto elevato.
    E anche questa è prevenzione.
     
    P.S. Ma perché scrivi “vaccino” tra virgolette ?

  24. Giuseppe,
    i “vaccini” in questione sono stati prodotti – in teoria – dopo, quindi vorrei capire di che prevenzione parli.
    La prevenzione, nonostante lo slogan che martella da anni chi ama abbronzarsi al riverbero della tv, non può risiedere in una medicina (che, che io sappia, dovrebbe servire a curare), ma in uno stile di vita sano.
     
    Cerchiamo d’essere sinceri, please. 

  25. @18 (e altri)
    …che i vaccini fossero l’unica cura per il COVID…
     
    Solo per precisare che, in generale e per quelli anti-SARSCOV2 in particolare, i vaccini non sono “cura” ma “prevenzione”.
    E, come dice la vulgata, prevenire è meglio che curare 🙂
    Quindi, i farmaci per curare il COVID non sono i vaccini, ma altri (anche se, forse, non esattamente quelli che crede Parmeggiani).
    Buona continuazione.

  26. Ragazzi, sono trascorsi tre anni e il tenore degli scambi è lo stesso? 
     
    Carlo, proprio oggi mi raccontavano che tutti i medici di un noto ospedale qui mostrano effetti collaterali a seguito della ugualmente nota punturina.
    A proposito d’osservazione, aumentano i casi di tumori e di infarti. Molti di coloro che hanno ceduto (guardando la televisione o anche solo per apparente facilità) ora capiscono quel che raccontava chi non era favorevole al “vaccino”. 
     
    L’articolo non verte solo su questo, però.

  27. No, ma serve una buona vista….per leggere i dati che sanciscono l’efficacia del vaccino nel prevenire il contagio e lo sviluppo della malattia in forma grave

  28. Pecore e camosci sono specie diverse e abbattibili: le pecore con il vax, i camosci con la carabina e una buona mira.

  29. La data di oggi dovrebbe aprire un po le menti, almeno agli italiani, riguardo a cosa fanno i regnanti, i vertici politici e militari quando le cose si mettono male; tagliano la corda! Le pecore vengono lasciate in mano ai carnefici, vadano pure al macello. 

  30. Covid e vaiolo sono entrambi virus abbattibili con il vaccino. Pecore e camosci sono specie diverse.

  31. E assolutamente ignorante, oltre che squallido: tra vaiolo e Covid la differenza è molto maggiore che tra pecore e camosci.
     
    Ma tant’è…per fortuna che c’è Pareto!

  32. Non so se aiuti ma meglio  guardare la tv con la giornata pagata dopo il vaccino che vedere scendere la curva di ossigenazione come facevano i no -vax in rianimazione….

  33. Per il virus della pecora purtroppo non c’è vaccino. Non c’è nessun interesse a svilupparlo.
    Ma guardare molto la tv aiuta! 

  34. E si Carlo:
    I camosci erano in piazza a manifestare il sabato pomeriggio, le pecore in coda al centro vaccinale. 
    Non so chi prosperera’ meglio! 

  35. Proprio quel più o meno iniziale è la chiave. Sono animali con diete e fisiologia completamente diverse. Oltretutto al camoscio non interessa la montagna in quanto alta ma perché ripida. Vivono anche in appennino e nelle pianure mediorientali. Le pecore sono custodite perché danno reddito….Le assicuro che prosperebbero bene anche senza pastori, cani e turisti

  36. Camosci e pecore mangiano più o meno la stessa erba, ma un camoscio non riuscirà mai a convincere una pecora d’andare a vivere  a 2000m, mangiare i pochi fili d’erba che crescono fra le rocce, soffrire il freddo e la fame d’inverno e rischiare di essere impallinata dai cacciatori, in cambio della libertà. Una pecora non riuscirà mai a convincere un camoscio d’andare a vivere con il gregge, con pascoli abbondanti e sicuri, con  i cani da guardiana che scacciano i lupi (ma che a volte ti mordono gli stinchi per farti camminare), con il pastore che ti protegge, che ti vuole bene, che ti munge,  ti tosa in primavera; si ogni tanto qualche pecora sparisce ( finisce arrostita per certi riti religiosi) ma nessuno è eterno! 

  37. Quindi siccome tramite un vaccino si è eradicato un virus, ergo per ogni virus l’unica cura è un vaccino…
     
    E’ abbastanza evidente la totale mancanza di consecutio logica o devo essere più chiaro?

  38. Perché il vaccino del vaiolo è stato dato a tutti, guardi il braccio dei sessantenni. 

  39. “Quanta ignoranza….eppure il virus del vaiolo è stato estinto solo e grazie al vaccino!!…..e di anni ne son passati”
    e quello dell’HIV no, e quindi?
     
    Che incapacità di ragionare e quanta arroganza.

  40. Quanta ignoranza….eppure il virus del vaiolo è stato estinto solo e grazie al vaccino!!…..e di anni ne son passati

  41. @18 Purtroppo, di questo difficilmente si parla, da parte di chi ha sostenuto che i vaccini fossero l’unica cura per il COVID.
    Abbiamo vissuto un periodo di tenebre… Sarà tutto più chiaro a distanza qualche anno. 

  42. Finché si penserà che tabelle e numeri potranno guarire dignità e credi calpestati, la diatriba sul Covid non si concluderà mai.

  43. “È piú facile che un cammello passi per la cruna di un ago piuttosto che io mi trovi d’accordo con Bertoncelli” (Matteo 19, 23-30).
    😂😂😂

  44. Inizio a trovarmi d’accordo con Bertoncelli un po’ troppo spesso…sarò  mica malato?

  45. D’accordo, Fabio. Ho sempre apprezzato il tuo sano e costruttivo spirito di contraddizione, di ben altro livello rispetto al merlo parlante.
    Grazie.

  46. “[…] le inafferrabili contraddizioni della nostra vita.”
     
    Eh, sí! I ventiduenni che scalano in prima solitaria lo Sperone Walker poi, con l’età, possono diventare saggi e si pongono dei perché sulle inafferrabili contraddizioni della vita. 
     
    … … …
    Alessandro, magari fossero solo contraddizioni!
    Tuttavia non ci conviene esagerare con i perché dell’esistenza: la mente umana è troppo limitata per afferrare certi misteri e troppo fragile per sopportarli.
     
    P.S. A volte mi domando perché una persona intelligente e sensibile come Gian Piero Motti si uccise. Si pose troppe domande? e troppo profonde?
     

  47. Carlo, tra coloro che tu, con superficialità o peggio, definisci “negazionisti” – accomunandoli addirittura ai negazionisti dell’Olocausto – esistono innumerevoli persone che si permettono di dubitare, di contestare e pure di accusare.
    E perché mai dubitano, contestano, accusano? Molti di costoro hanno patito lutti a causa del Covid e ritengono – a torto o a ragione – che essi siano dipesi dalla relativa politica sanitaria. Molti hanno perso il lavoro a causa di misure liberticide. Tutti costoro e, beninteso, anche gli altri hanno ovviamente il diritto di parlare, a dispetto delle gravi dichiarazioni di Monti e perfino del presidente della Repubblica (“Sui media forse troppo spazio ai No-vax”). Siamo in democrazia.
     
    … … …
    Caro Antonio, i tuoi interventi sono sempre interessanti e ponderati. Non andartene! Anch’io spesso non condivido gli articoli di Lorenzo, oppure dalla lettura ne esco perplesso, ma in qualche caso essi riescono a suscitare il dubbio, e con il dubbio il desiderio di ascoltare altre campane, non solo quella monocorde dei media. E non mi riferisco solamente al Covid, ma anche a tanti altri argomenti.
     
    Credimi, essere in totale disaccordo con Lorenzo non è motivo valido per andarsene. Altrimenti che cosa mai avremmo dovuto fare noi poveretti del forum, che da dieci anni sopportiamo i bombardamenti a tappeto del terribile Krovellik? Darci alla macchia? Assaltare la sede del GognaBlog? Rapire Gogna per rappresaglia?
     
    P.S. Carlo (Crovella), scusami, ma per spiegarmi bene mi serviva un esempio appropriato: tu.  😂😂😂  😉😉😉
     

  48. A me spiacerà non poter più leggere gli interventi del Sign Mingheli che trovavo educate e scientifiche. Concordo con il fatto di mettere dei paletti al dar voce a tutti. Il distinguo dovrebbe essere la realtà dei fatti e la scienza. Altrimenti discorsi fatti da terrapiattisti, da negazionisti, dai    no-vax e altre categorie ben riconoscibili finiscono per alimentare istinti anziché alimentare le menti

  49. Alessandro, nessuno vuole censurare nessuno, ci mancherebbe. Merlo può scrivere tutto quel che gli pare, e ha spazio da vendere in questo blog. Poi basta non leggerlo e la cosa finirebbe lì. Ma la silloge che ha fabbricato Merlo sui miei interventi (e quelli di Balsamo) è condita da una penosa serie di giudizi e insulti che potrei anche accettare se Merlo mi conoscesse. Ma che ne sa di me? che ne sa del mio percorso professionale, di come curo le persone, di come mi sono formato, di che battaglie sostengo anche per la libertà di cura e per il rifiuto dell’asservimento alle case farmaceutiche? vuoi che ti mandi le pagine sottolineate della mia copia di Nemesi medica, visto che ha citato Illich? E allora perché mi deve collocare fra medici asserviti, burattini, signor sì di chissà quale moloch medico, pronti a chinarsi a 90 gradi? deve proprio aver avuto delle brutte esperienze in campo medico, per vomitare veleno ogni volta che tratta argomenti medici. Ma fino a che si sfoga in generale, sono c**** suoi.  Se però abusa dello spazio che gli concedi per attacchi personali, allora magari mi chiedo quale sia il senso di continuare a partecipare a una comunità che non sento più mia.
    Scusa per lo sfogo.

  50. Sono d’accordo, in via generale, con il concetto di “dare voce a chiunque”.
    Ma ritengo, parimenti, che vi sia modo e modo di dare espressione alla propria voce, altrimenti tanto varrebbe pubblicare La Qualunque (su altri social tipo twitter, instagram o facebook si possono trovare esternazioni capaci di eclissare persino quelle di Merlo 🙂 ).
     
    Ovvero, in sintesi, credo che un limite al tenore del materiale proposto debba pur esserci, da qualche parte, senza cadere nella trappola della censura o dei bias di conferma.
    E la chiave potrebbe trovarsi proprio in quel riferimento al “dialogo” e all'”accettazione dell’altro”.
     
    Purtroppo, personalmente, nell’articolo proposto trovo tante frasi decontestualizzate (e vabbè, onorato delle citazioni 🙂 ) ma soprattutto tanta, tanta intolleranza da parte dell’autore nei confronti di chi non la pensacome lui.
    Ovvero, esattamente ciò che egli esecra negli altri nonché distante anni luce (per riesumare un modo di dire che andava in voga qui qualche tempo fa 🙂 ) dal dialogo e dall’accettazione dell’altro.

  51. Per me è inaccettabile che chiunque metta a tacere qualcuno che,  chissà, magari non conosce neppure personalmente.

     

    E mi appare ancor più folle sostenere che esista una sola verità.

     

    E, infine, se ci si permette di dissentire riguardo a quanto diffuso dalla propaganda e dai più, è perché si è incoscienti dei rischi che si possono correre oppure si è coraggiosi. In ogni caso, ai miei occhi, è sempre un merito e, per lo meno, ci si distingue mettendo in luce la propria essenza, cosa che raramente fa chi segue senza porsi domande. 

  52. #6 Antonio Migheli.

    No, Antonio, non me l’avrò a male. Però mi dispiace molto perdere una collaborazione come la tua, contrariamente a quanto è successo con altri nomi che nel corso del tempo si sono eclissati. Mi dispiace perché dici di non capire come io possa concedere spazio a “Merlo e alle sue farneticazioni”. E’ un peccato…

    Ribadisco: la correttezza di quanto tu affermi non ha bisogno di essere difesa, quanto è successo è sotto gli occhi di tutti. Mentre le affermazioni di Merlo e di altri (non pochi) fanno fatica a trovare una dimostrazione, sono costantemente sotto accusa e stentano ad avere una credibilità.

    Non è questione di come la penso o di stare dalla parte del più debole. E’ questione di dare voce a chiunque, perché solo con il dialogo e con l’accettazione dell’altro, anche il più scomodo e il più delirante, si può avere una sintesi delle inafferrabili contraddizioni della nostra vita.

    La libertà di pensiero per me è più sacra del fastidio e dell’orrore che spesso provo.

  53. Caro Alessandro, non me ne volere ma con questo intervento smetto per sempre la mia partecipazione al tuo blog.
    Lo spazio che concedi a soggetti come Merlo e alle sue farneticazioni sul covid non è più tollerabile per chi ha vissuto la prima fase  pandemica sul campo e non sul divano di casa o a passeggio di straforo. Non sono io a dirlo, ma la verità dei fatti e le migliaia di contributi scientifici, a dimostrare quanto le iniziative invise a Merlo (e forse anche a te?) siano state necessarie ed efficaci. E nonostante ciò tanti, troppi fra i miei colleghi -gente giovane e sana- ha perso la vita a causa del virus, e non certo del vaccino.
    Vi auguro più illuminanti letture in futuro. Per me la vostra finisce qui.

  54. Non è solo questo. Secondo Diamond in armi acciaio e malattie alla domanda fattagli da un capo tribù della nuova guinea ( evidentemente inseritisi nel nostro mondo) sul perché furono gli spagnoli a sterminare maia e aztechi e non il contrario, ha risposto che furono cause geologiche climatiche a permettere la padronanza di tecnologia che permette al primo mondo di dominare il terzo. Se l’aereo con i bambini fosse per assurdo caduto in europa sarebbero stati accolti e istruiti diventando esattamente come noi

  55. Mi riferisco solo alle prime righe dell’articolo, cioè all’episodio dei quattro bambini sopravvissuti nella foresta, che ha colpito anche molti “benpensanti”.  Quelle righe  mi hanno fatto ritrovare un brano di un libro letto 50 anni fa. Eccolo: 
    …Vi è anche il “Quarto Mondo”, quello di cui nessuno si cura, così come agli Stati Generali i signori del Terzo Stato non si preoccupavano degli interessi dei contadini che lavoravano le loro terre. Vi sono i tatuati, i piumati, i nudi, messi ai margini dell’umanità, sfruttati da tutti, anche dal “Terzo Mondo”; popoli i cui nomi compaiono soltanto nei musei di etnografia. Questi non hanno altra scelta che quella di morire: si spengono a poco a poco inesorabilmente, davanti alla civiltà occidentale, come sono scomparsi certi animali senza difesa o troppo ornati.
    Così l’Occidente ritaglia l’umanità secondo la propria struttura, stroncando civiltà in fiore, gettando via deliberatamente tesori di conoscenza e di pensiero. Non abbiamo mai compreso che questo sottosviluppo ostinato di interi continenti o anche di regioni europee è in realtà la grossa valvola di sicurezza dell’umanità, una valvola che protegge i soli uomini (aggiunta: nel nostro caso bambini!) capaci di sopravvivere quando gli ascensori si bloccano e le panetterie sono chiuse.
    Molti casi della nostra civiltà dovrebbero farci misurare l’orgoglio dell’Occidente, che ammette soltanto il sottosviluppo materiale.
    Mi domando quale sociologo accetterebbe di studiare il sottosviluppo intellettuale e morale della civiltà occidentale in questa fine del secolo ventesimo. Saremmo disposti ad accettare che filosofi oceaniani, africani o asiatici si preoccupassero per l’aumento delle malattie mentali e della criminalità in Occidente o che ci proponessero un piano metodico che tendesse a fare di noi delle popolazioni “in via di sviluppo”?
    Abbiamo deciso di ignorare il nostro enorme passivo, per proporci come modello al resto del mondo, un po’ per vanità, ma soprattutto per interesse. Siamo i “benestanti” e per questo abbiamo tutti i diritti sul resto dell’umanità. Abbiamo deliberatamente falsato l’equilibrio economico e umano delle civiltà tradizionali e abbiamo trascinato il resto dell’umanità dietro a noi, nella nostra lotta senza fine per conquistare i beni di questo mondo.
    Nessun moralista ha mai posto il problema della responsabilità dell’Occidente in questa creazione di bisogni artificiali, che mascheriamo sotto il nome di “civiltà” o di “tenore di vita”, che ha l’unico scopo di far lavorare le nostre fabbriche.
    …………………………………………………………………..
    La storia classica ha conservato il ricordo di periodi durante i quali un sovrano ha potuto imporre la propria dominazione grazie a una casta guerriera omogenea. Questo dominio in genere ha toccato rapidamente i propri limiti nello spazio e nel tempo.
    Gli imperi di Ninive, d’Assur, di Micene o d’Egitto hanno oscillato attorno a un medesimo centro di gravità geografico, coprendo periodi più o meno lunghi.
    Gli imperi persiani e l’impero di Alessandro sembrano i primi a essere usciti dalle loro aree di civiltà e ad avere vissuto solo pochi anni, talvolta, come l’impero di Alessandro, lo spazio di una vita umana.
    Tutti erano già prefigurazioni della civiltà occidentale per la loro volontà di egemonia, e anche per la loro profonda coscienza di essere dei punti di arrivo, di possedere tutte le tecniche, tutte le raffinatezze, tutta la “civiltà” di un’epoca.
         Ogni volta, questi regni della materia hanno trascinato con sè un indebolimento dei valori spirituali, dando all’uomo la conquista dei beni di questo mondo come unico scopo della vita terrena. …..     (Jean Servier – L’uomo e l’Invisibile – Ed. Rusconi, 1973).
     

  56. Merlovich, si occupi di altro,  le riesce sicuramente meglio.
    E visto che di tempo ne ha da vendere, le consiglio l’illuminante lettura degli oltre 350,000 articoli scientifici (ma li chiami pure scientisti se preferisce) sul covid, che può trovare su PubMed, scritti ovviamente da uno stuolo di migliaia di tronisti sparsi sulla Terra. Forse se ne farà una ragione.
    Ciao neh.

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