Turismo + comunicazione: strategie per lo sviluppo sostenibile
di Alessandra Longo
(già pubblicato su http://www.verticales.it/news/comunicazione/turismo-comunicazione-strategie-per-lo-sviluppo-sostenibile/, il 17 marzo 2017)
Cos’è la sostenibilità?
Le definizioni sono innumerevoli, ma tutte finiscono con l’incappare nell’idea di sviluppo. Eh già, la crescita è una caratteristica della vita. Ma il sistema economico contemporaneo “persegue implacabilmente una crescita illimitata, promuovendo un consumo eccessivo e un’economia dello spreco a uso intensivo di risorse, che generano rifiuti e inquinamento e dissipano le risorse naturali della Terra” (Fritjof Capra, Hazel Henderson, Crescita qualitativa).
La sfida non è negare lo sviluppo, ma proporne un modello equilibrato e sfaccettato. Il cambio di paradigma è indispensabile per garantire un futuro di qualità a chi verrà dopo di noi. In questo senso ci piace la traduzione francese di sostenibilità, durabilité, che introduce una dimensione fondamentale: il tempo.
Il percorso dell’Alpspitze in Baviera, meta europea di riferimento per il turismo sostenibile
La tutela ambientale non è solo questione di spazi (i parchi, le foreste, ecc.), ma soprattutto del loro mantenimento nello scorrere degli anni. L’impegno della sostenibilità è riconoscere le risorse come valori, come doni preziosi, come inestimabile bellezza da tramandare alle generazioni a venire.
Il motto latino “fiat iustitia, pereat mundus” (sia fatta giustizia e vada in rovina il mondo) è quanto mai inattuale. L’azione dell’uomo si inserisce nell’ecosistema di cui fa parte e, contro ogni consumo egoistico, ognuno di noi è chiamato a intraprendere azioni che garantiscono il benessere della collettività presente e futura. Il filosofo Hans Jonas quarant’anni fa, già avvisava l’urgenza di un cambio di rotta: “Noi non abbiamo in diritto di scegliere o anche solo rischiare il non-essere delle generazioni future in vista dell’essere di quelle attuali” (Hans Jonas, Il principio responsabilità).
Cos’è il turismo sostenibile?
L’Onu ha dichiarato il 2017 Anno del Turismo Sostenibile. Come si applica l’idea di sostenibilità al turismo? Secondo il WTO il turismo sostenibile può essere definito come quella forma di turismo che “soddisfa i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro”. Non solo dunque turismo “nature based” (nelle aree naturali e protette, per esempio), ma strategie integrate che tutelino l’ambiente, il contesto sociale e l’assetto storico, culturale, artistico e architettonico.
Assorifugi Lombardia ha premiato i primi tre classificati del contest foto-video di UniMont: 1) il Gal Montagne Biellesi, 2) Alessandra Longo di Verticales, 3) Francesco Centurioni (UniMont)
Come promuovere il turismo sostenibile in montagna?
Primo passo: la conoscenza. Un ottimo esempio è il corso di perfezionamento dell’Università della montagna attualmente in svolgimento a Edolo. Secondo passo: la comunicazione. Veicolare prassi virtuose attraverso i giusti canali con gli strumenti più appropriati. In primis le immagini. Ma come dare figura ad un turismo non impattante, eclatante, né invadente? Il contest foto-video di UniMont ha lanciato la sfida. La nostra proposta, classificatasi al secondo posto, ha puntato sulla metafora del turismo dolce, leggero, l’altalena che sfiora la terra senza lasciar alcun segno.
Trasmettere contenuti di valore con strategie visive di qualità è l’indicazione chiave che ha fornito Davide Marta, direttore della rivista Skialper e di Mulatero Editore, al seminario di lunedì 13 marzo 2017 all’Università della montagna. Territori che non godono della giusta visibilità, possono essere rivalutati e rivitalizzati da progetti che sappiano trasmetterne l’autenticità: è successo in Valchiusella, dove gli “artigiani della comunicazione” di Skialper hanno fornito una nuova chiave di lettura del territorio attraverso le storie delle persone che lo vivono. Un giornalismo 1.0, basato sulla conoscenza delle realtà locali, che può promuovere una frequentazione informata e rispettosa dei luoghi, talvolta ancora nascosti, delle nostre montagne.
Davide Marta di Skialper e Anna Giorgi, direttrice GE.S.DI.MONT
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