Ciò che segue a un’archiviazione
Lettura: spessore-weight(2), impegno-effort(2), disimpegno-entertainment(2)
Il 15 marzo 2018, il giudice per le indagini preliminari su richiesta del PM ha archiviato (qui il documento di archiviazione) il procedimento a carico dei vertici del Soccorso Alpino laziale, chiamati in causa da Riccardo Innocenti davanti alla giustizia con la grave accusa di aver commesso illeciti nella rendicontazione dei rimborsi ai volontari e nella gestione dei contributi pubblici del CNSAS del Lazio.
GognaBlog si era in passato occupato della questione con un po’ di articoli, precisamente:
17 marzo 2015 https://gognablog.sherpa-gate.com/il-soccorso-alpino-ha-unaltra-faccia/
19 marzo 2015 CAI e SASL rispondono a Riccardo Innocenti
27 marzo 2015 https://gognablog.sherpa-gate.com/i-documentati-dubbi-di-riccardo-innocenti/
08 febbraio 2017 https://gognablog.sherpa-gate.com/conclusione-della-vicenda-innocenti/
Proprio a causa di questi articoli, Corrado Pesci, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Lazio (SASL), ci invia una lettera con preghiera di pubblicazione e volentieri lo accontentiamo.
Avvertiamo subito però che sia la lettera di Pesci che la mail accompagnatoria dell’addetto stampa del CNSAS, Walter Milan, sostengono che la vicenda penale si è chiusa per “infondatezza della notizia di reato”. C’è invece chi pensa che si sia purtroppo chiusa per prescrizione quinquennale.
Lettera di Corrado Pesci (su carta intestata del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – Servizio del Lazio – Presidenza)
Roma, 03 aprile 2018
Egr. Dott. Gogna
La volevo portare a conoscenza che da pochi giorni ho ricevuto la comunicazione che nonostante l’opposizione di Innocenti, il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero, archiviando la corpulenta denuncia di Innocenti nei confronti miei e del Presidente che mi ha preceduto per infondatezza della notizia di reato.
Anni di false accuse, di interrogatori e indagini generate da una persona che voleva solo coprire i suoi brutti comportamenti (peraltro accertati dal tribunale Civile), che lo avevano portato alla esclusione dal Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico con voto unanime di tutti i Capostazione del Lazio e del loro Delegato.
Non ho mai voluto replicare sui singoli fatti, perché è mio carattere difendermi nelle sedi preposte e non strillando più forte di chi mi accusa.
Il Soccorso Alpino è per me un impegno profondo e quando sono stato chiamato a dirigerlo, votato all’unanimità dell’assemblea, e per ben due mandati entrambe sotto le accuse di Innocenti, ho sentito il dovere di difendermi e difenderlo dagli attacchi che ne minavano l’immagine.
Ho visto i nostri ragazzi rischiare la vita ed a volte morire solo perché era giusto farlo, senza obblighi, senza stipendi, anzi spesso subendone i costi, persone di ogni ceto sociale e di ogni fede politica veramente uniti e fratelli in un solo obiettivo: portare soccorso ai bisognosi.
Non è retorica, è una realtà italiana bellissima fatta di gente che non vuole pubblicità, né medaglie, ma continua a sacrificarsi in silenzio.
Mi sto impegnando per far funzionare questo magnifico meccanismo e mi creda non è facile, ma le garantisco che mi ha riempito di gioia il fantastico ed unanime supporto che ho sempre avuto dai nostri ragazzi in questa squallida vicenda.
Interpellato su questa conclusione, Riccardo Innocenti ribadisce che Mari e Pesci erano imputati per truffa art 640, Passacantilli per appropriazione indebita art 646. La prescrizione riguarda precisamente l’unico reato, la truffa, per cui Mari e Pesci erano imputati.
E’ vero che la Memoria difensiva presentata dall’Avv. Filippo Dinacci, legale del vertici del soccorso alpino laziale Massimo Mari e Corrado Pesci, lungamente disserta su come i soldi ricevuti non siano rimborsi spesa ma abbiano altra natura (contributi della Regione Lazio). Ma alla fine chiede la prescrizione. Prescrizione che il GIP accoglie prendendo atto che sono passati oltre cinque anni dai fatti in oggetto.
Sarebbe molto utile leggere l’informativa della Guardia di Finanza su tutto quanto Riccardo Innocenti aveva denunciato. La polizia giudiziaria ripercorre tutti i fatti, confermandoli, e trovando anche altro. Siamo in possesso di questo documento, atto che però non è pubblicabile stante il divieto di legge.
La Procura aveva proceduto su tre persone: Massimo Mari, Corrado Pesci e Mario Passacantilli. La vicenda dei primi due è dunque stata archiviata per prescrizione. Quella di Passacantilli ancora no. Gli eventi che lo riguardavano non erano del 2011 ma più recenti: ma, passando altro tempo, la prescrizione sarà disponibile anche per lui.
L’Avv. Vincenzo Torti, presidente del Club Alpino Italiano, dai documenti a sua disposizione rileva:
– che i capi di imputazione, ancorché entrambi per truffa, fanno evidente riferimento a condotte diverse, che però non sono indicate;
– che la richiesta di archiviazione esordisce con una condivisione delle argomentazioni della difesa che ragionevolmente sono quelle del GIP circa la distinzione contributo;
– che il PM mette il tema della prescrizione in aggiunta alle – invece – condivise argomentazioni della difesa.
In conclusione non se la sentirebbe di insistere su una prescrizione che parrebbe riguardate un solo capo ma in modo aggiuntivo.
Siccome il GIP fa distinzione tra contributo per finalità – che ha accertato coerenti – e il rimborso a fronte di giustificativi e poiché conferma trattarsi di contributo, viene a cadere l’ipotesi della truffa, che invece ci sarebbe stata se le modalità delle azioni fosse stata rivolta a predisporre documentazione per ottenere rimborsi (tesi di Riccardo Innocenti).
Di fatto quindi, quando PM e GIP aderiscono alla tesi difensiva, ammettono che il fatto non sussiste (ma non lo dichiarano, NdR).
Tuttavia, una attenta lettura del provvedimento di archiviazione potrebbe portare ad opposte conclusioni, laddove, diversamente dalla tesi difensiva, il procedimento penale non sarebbe stato archiviato perché il fatto non sussiste e, dunque, per una falsa denuncia, bensì per l’intervenuta prescrizione del capo sub b) e, quanto al capo sub a), per una diversa interpretazione della norma posta a base dell’incolpazione “ed in considerazione della prossimità a prescrizione anche del reato contestato al capo a” (cfr. richiesta archiviazione del PM).
Tutto ruoterebbe, dunque, su una diversa interpretazione delle condotte contestate (rectius: della qualificazione giuridica del fatto-reato), condotte che, seppur occorse, non sarebbero punibili. Del resto, l’argomento delle false accuse trova recisa smentita proprio nell’informativa della Guardia di Finanza e nelle ipotesi investigative ivi rappresentate.
In conclusione, l’ordinanza di archiviazione del GIP parrebbe fondata su una diversa interpretazione della norma (art. 2 Legge Regione Lazio nr. 27 del 26.04.1988) e dunque dei fatti. Secondo il GIP, infatti, le somme erogate dalla Regione Lazio dovrebbero intendersi come “contributi” anziché come “rimborsi”, con la conseguenza – sempre in base al ragionamento del GIP – che l’inoltro della documentazione a titolo di rimborso non avrebbe inciso sulla erogazione del contributo regionale, già in precedenza corrisposto.
Peraltro, anche nell’ordinanza del GIP si fa espresso riferimento alla intervenuta prescrizione dei fatti commessi nel 2011, di cui la stessa controparte nella memoria difensiva ha inteso espressamente beneficiare.
Considerazioni finali
Siamo perfettamente consci che la richiesta di rettifica avanzataci nella su esposta lettera presenta alcune insidie da non sottovalutare.
Infatti, un eventuale nostro articolo a rettifica potrebbe comprovare che la pubblicazione a suo tempo della notizia sia stata improvvida perché non verificata, senza aver appurato cioè veridicità e fondatezza.
NON stimiamo che la richiesta di rettifica avanzataci abbia questo scopo, ma in ogni caso occorre essere prudenti per non esporci inutilmente a iniziative giudiziarie: dunque, dopo l’archiviazione di cui abbiamo dato notizia, NON ribadiamo la bontà della denuncia Innocenti (per essersi il procedimento concluso per prescrizione e per una diversa interpretazione della norma posta a base dell’incolpazione, anziché per la falsità dei fatti denunciati) ma neppure aderiamo con pienezza alla tesi degli imputati. Per questo abbiamo riportato anche il parere dell’Avv. Vincenzo Torti.
Siamo i primi a essere dispiaciuti che la magistratura non abbia posto la parola “fine” a questa vicenda nel migliore dei modi. Purtroppo questa conclusione non induce se non marginalmente a visioni più serene e non ci permette di godere pienamente del piacere di parlare, scrivere e frequentare la montagna senza più occuparci di questioni che comunque offuscano la passione di noi tutti.
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finalmente dopo molto tempo in sede governativa si e’ voluto normare e dare merito a professionalità del. CNSAS, che fattivamente da anni hanno dimostrato nei fatti impegno ,dedizione .e capacità fuori dal comune,e che da ieri troveranno riscontro nell’accreditamento professionale della loro figura inserita da anni nell’ambito del soccorso alla persona ed in quello sanitario.
https://www.cnsas.it/2018/07/27/il-parlamento-accoglie-lemendamento-a-favore-del-soccorso-alpino/
Paolo Panzieri, ho visto consiglieri volontari portare avanti crociate prive di senso escludendo chi li ostacolasse, verrebbe da pensare che oltre a qualche oscuro disegno dietro ciò ci fossero anche dei bei soldini e una posizione di semi-prestigio, che può non sembrare ma fa gola a chi è evidentemente insoddisfatto della propria vita e ama rifarsi sugli altri esercitando un ruolo di controllo.
Si parla sempre dei bei sentimenti, della corruttibilità materiale che deriva dal percepimento di una retribuzione, non si parla mai della corruzione morale che deriva dal prestare l’opera di soccorso nel tentativo di ricevere un riconoscimento mediatico. Io credo nelle associazioni e in ciò che fanno, ma attribuire ruoli di eccessiva responsabilità (come coordinamenti o centralini d’emergenza) può essere controproducente. Si dica quel che vuole sui pompieri, che non sono competenti e capaci, ma ad oggi il ruolo di coordinamento dovrevve spettare a professionisti, come il SAGF o i rocciatori della polizia di stato e arma dei carabinieri.
Non mi sembra sia solo tanto cuore. Da quello che si sente in giro nel volontariato girano tanti soldi e quasi tutti ne approfittano, qualcuno di più, talvolta molto di più degli altri, ma di solito si nasconde tutto, dicono che non è una bella immagine delle attività di prestigio!
Secondo me qualsiasi forma di volontariato organizzato in una società come la nostra è facilmente strumentalizzabile e può diventare un buon sistema di pressione politica e di corruzione.
Forse perché molti italiani hanno ancora un grande cuore.
Comunque tutti questi volontari dicono sempre le stesse cose: che ci mettono il cuore, che lo fan per il prossimo, che si sacrificano, mai una volta che dicessero “lo faccio anche per me” perché nonostante alla fine dei conti sia vera, questa espressione stona con le altre.
Due cose mi fanno pensare:
1) che nel 2018 questi volontari dal cuore grandissimo ancora gestiscano un servizio pubblico ormai divenuto essenziale.
2) che tutte le volte che vengono attaccati tra le argomentazioni a loro difesa spiccano sempre i sentimenti.. quasi quasi la prossima volta mi faccio operare dal chirurgo che mi vuole bene e non da quello bravo, magari anche volontario.
..era meglio se continuavano a tacere. Imputati non vuol dire condannati, ma prescrizione non vuol dire essere assolti. E se io fossi innocente per davvero la prescrizione non la accetterei.
Chi diceva che viviamo nel paese “bordello dell’irresponsabilità” mi sembra dicesse bene!
Ho capito tra poco e un guazzo…
In definitiva c’è stata la truffa ma non i truffatori, la frode ma non i frodatori, chi comandava comanda ancora e chi è stato espulso rimane espulso.
Devo averla già sentita da qualche parte, ‘sta roba…
LA TERRA DEI CACHI
Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive, abusi sessuali abusivi;
tanta voglia di ricominciare abusiva.
Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati che scippano donne truccate;
il visagista delle dive è truccatissimo.
Papaveri e papi, la donna cannolo, una lacrima sul visto:
Italia si’ Italia no Italia bum, la strage impunita.
Puoi dir di si’ puoi dir di no, ma questa è la vita.
Prepariamoci un caffe’, non rechiamoci al caffe’: c’e’ un commando che ci aspetta per assassinarci un po’.
Commando si’ commando no, commando omicida.
Commando pam commando papapapapam, ma se c’e’ la partita
il commando non ci sta e allo stadio se ne va,
sventolando il bandierone non piu’ sangue scorrera’;
infetto si’? Infetto no? Quintali di plasma.
Primario si’ primario dai, primario fantasma,
io fantasma non saro’ e al tuo plasma dico no.
Se dimentichi le pinze fischiettando ti diro’
“fi fi fi fi fi fi fi fi ti devo una pinza, fi fi fi fi fi fi fi fi, ce l ‘ ho nella panza”.
Viva il crogiuolo di pinze. Viva il crogiuolo di panze.
Quanti problemi irrisolti ma un cuore grande cosi’.
Italia si’ Italia no Italia gnamme, se famo du spaghi.
Italia sob Italia prot, la terra dei cachi.
Una pizza in compagnia, una pizza da solo; un totale di due pizze e l’Italia è questa qua.
Fufafifi’ fufafifi’ Italia evviva.
Italia perfetta, perepepe’ nanananai.
Una pizza in compagnia, una pizza da solo:
in totale molto pizzo, ma l ‘ Italia non ci sta.
Italia si’ Italia no, Italia si’
ue’, Italia no, ue’ ue’ ue’ ue’ ue’.
Perché la terra dei cachi è la terra dei cachi. No
Evviva l’ Itaglia.