Il Nuovo Bidecalogo del CAI, approvato a Torino il 26 maggio 2013, dedica il Punto 20 all’educazione ambientale. Potete consultare il documento finale e la presentazione del past-president Annibale Salsa, i due documenti sui quali ho lavorato per esprimere un mio parere sul Punto 20. Giunti alla fine, anche le Note di accompagnamento al Nuovo_Bidecalogo, sono da sottoporre all’attenzione.
Punto 20 (L’educazione ambientale)
E’ magistrale la fotografia che il Nuovo Bidecalogo fa della situazione attuale della montagna, della gente che l’abita, del turismo orizzontale e verticale. Ci vedo la mano soprattutto di Annibale Salsa. Così magistrale da indurmi a riprenderla in toto (i neretti sono miei):
“Le montagne e le persone che in esse vivono costituiscono una realtà geografica e sociale marginalizzata e poco conosciuta dalla maggioranza dei cittadini e degli ambienti culturali e politici, essenzialmente legati alle realtà di pianura e costiere. La fine della millenaria colonizzazione alpina e l’esodo generalizzato delle popolazioni negli ultimi cinquant’anni, particolarmente nella cosiddetta media montagna, pongono quesiti di rilevante importanza e richiedono decisioni strategiche a fronte delle quali le conoscenze e la consapevolezza delle dinamiche montane non appaiono oggi adeguate.
La frequentazione della montagna avviene per larga parte in bolle di realtà artificiale quali le stazioni sciistiche, oppure su strutture attrezzate e rese sicure, e anche con modalità di frequentazione veloci e poco legate alla comprensione dell’ambiente e delle sue regole. La conoscenza concreta del territorio sta svanendo nella maggioranza dei cittadini e i viaggiatori sono pochi, a fronte di tantissimi passeggeri.
Le catastrofi naturali avvengono come sono sempre avvenute, ma i cittadini sembrano aver perso i fondamentali della comprensione e del comportamento in situazioni difficili o peggio.
L’immagine della montagna resta sempre attraente, ma la visione del possibile è distorta. La mera ricerca della prestazione sembra essere il tratto dominante con il quale si sviluppano le attività all’aria aperta, non di rado unita alla ricerca ossessiva di situazioni adrenaliniche fini a se stesse e all’insegna del “tutto è dovuto, tutto è facile”.
Un generale disorientamento ed una diffusa crisi esistenziale investono oggi le giovani generazioni, sia cittadine sia montane. È anche evidente un progressivo distacco dalla natura a fronte di una eccessiva tendenza alle esperienze virtuali con la conseguente rincorsa a sensazioni sempre più forti, anche spinta dall’errato convincimento di assenza del limite.
Da queste constatazioni nasce una grande sfida educativa per tutta la società“.
Per ciò che riguarda la posizione del CAI su questo punto l’introduzione è stata ben chiara e possiamo già figurarci cosa verrà ribadito. In particolare, viene detto con precisione che “coloro che si avvicinano alle attività del CAI necessitano di maestri che testimoniano valori e saperi condivisi attraverso le esperienze vissute e le conoscenze maturate; e non certo di facilitatori e di animatori per azioni di breve respiro” e che l’azione propositiva del CAI è un “utile contributo nel rispetto dei principi costituzionali di sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica nonché di tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione (art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana)“.
Anche per ciò che riguarda gli impegni del CAI sul fronte dell’educazione non ho nulla da aggiungere e rimando al documento originale.
Siamo così giunti alla conclusione di questo lungo viaggio critico, ma spero costruttivo, attraverso l’articolato e fondamentale Nuovo Bidecalogo. Venti sono state le tappe per giungere fino a qui, una al mese per venti mesi.
Alla fine dei venti punti e prima delle note, vi sono poche righe di Conclusioni e di Sanzioni.
Viene detto che saranno la Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano e il Comitato Scientifico a valutare “le priorità delle azioni da porre in essere, anche a supporto delle Sezioni, rispetto a eventuali emergenze in presenza di aggressioni al paesaggio alpino e non, in linea con i principi espressi nei diversi documenti elaborati dal Sodalizio e, principalmente, in queste direttive“.
Nel caso si verificassero, in ambito sezionale, casi di non rispetto di queste direttive (e per evitare appunto che alle prediche non facciano seguito i fatti) occorre “che il potere disciplinare sia esercitato a livello sezionale dal Consiglio Direttivo, a livello regionale dal Consiglio Direttivo Regionale, a livello nazionale dal Comitato Direttivo Centrale con le modalità previste dal regolamento disciplinare“.
A mio parere sarebbe stato efficace utilizzare ancora qualche riga per specificare meglio di quali sanzioni stiamo parlando. Faccio un solo esempio: se un presidente di sezione di club alpino italiano si rifiuta di aderire a una manifestazione per una “frequentazione silenziosa della montagna invernale”, dando per scontata la serietà dell’iniziativa, è passibile di sanzione? Se il Nuovo Bidecalogo dice no all’eliski, può un presidente di sezione agire legittimamente in direzione contraria?
I commenti al Nuovo Bidecalogo del CAI, punto per punto
Con il Punto 20 qui appena commentato, abbiamo concluso la lunga e paziente disamina dell’intero Nuovo Bidecalogo del CAI.
Le 21 puntate sono raccolte in questo documento.
Le 21 puntate sono sviluppate ai seguenti link:
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-del-cai-e-la-liberta/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-cap-1-e-le-aree-non-protette/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-cap-2-il-bene-ambientale/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-cap-3-vie-di-comunicazione-e-trasporti/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-cap-4-turismo-in-montagna/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-5-sfruttamento-del-territorio/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-6-politica-venatoria/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-7-le-fonti-di-energia-rinnovabile/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-8-le-terre-alte/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-9-i-cambiamenti-climatici/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-10/ (politiche per la montagna e rapporti con altre istituzioni)
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-11-rifugi-bivacchi-capanne-e-sedi-sociali/
https://gognablog.sherpa-gate.com/punto-12/ (sentieri, sentieri attrezzati e vie ferrate)
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-13-alpinismo-e-arrampicata/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-14-scialpinismo-ed-escursionismo-invernale/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-15-scialpinismo-agonistico-e-altre-attivita-competitive/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-16-escursionismo-e-ciclo-escursionismo/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-17/ (speleologia e torrentismo)
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-18-spedizioni-alpinistiche-e-trekking-internazionali/
https://gognablog.sherpa-gate.com/nuovo-bidecalogo-punto-19-le-manifestazioni/
GRAZIE per aver divulgato e reso vivi i punti del nuovo bidecalogo del CAI.
Penso che il viaggio “critico” in questo blog avvalori il lavoro di persone egregie che lavorano all’interno del Club Alpino Italiano.
Mi piacerebbe leggere qui un commento del presidente attuale o dell’ex presidente,
anzi di chiunque all’interno del CAI,
ci crede in questo documento di propositi,
ci crede in questi valori.
A riguardo dell’aspetto sanzionatorio, quando si è scesi agli aspetti “legali” in qualsiasi faccenda umana vuol dire che si è alla frutta, cioè non ha funzionato una cultura “a monte”. Ma colgo la provocazione dell’ultima domanda dell’articolo:
“Se il Nuovo Bidecalogo dice no all’eliski, può un presidente di sezione agire legittimamente in direzione contraria?”
La risposta a questa domanda, per me, che sono una semplice matricola CAI, è: NO.