Bussate e vi costruiremo un muro
di Domenico Gallo
(newsletter n. 54 di Costituente Terra del 17 novembre 2021)
“Bussate e vi sarà aperto”, il ben noto versetto del Vangelo di Luca nella cattolicissima Polonia viene interpretato a contrario: bussate quanto vi pare, mai vi sarà aperto. Anzi non solo non vi sarà aperto ma alzeremo un muro, proprio come è avvenuto a Berlino nell’agosto del 1961, per impedire a chiunque l’attraversamento della frontiera. E’ questo l’annuncio dato il 15 novembre dal premier polacco Mateusz Morawiecki, che ha precisato che la costruzione inizierà già nel mese di dicembre. Nella stessa giornata in un’intervista concessa all’Agenzia Pap, il premier polacco ha ventilato l’intervento della NATO: “Stiamo discutendo con la Lettonia ma soprattutto con la Lituania se non mettere in funzione l’articolo 4 della Nato; ci sembra che ne abbiamo sempre più bisogno (..) Ormai sappiamo che per fermare il regime bielorusso non bastano solo le parole”. L’art. 4 del Trattato Nato riguarda la difesa esterna.
Ormai è evidente che ci troviamo di fronte allo scatenarsi di una nuova guerra fredda, alla nascita di una nuova cortina di ferro, spostata un po’ più a est della precedente ma ugualmente contrassegnata da muri, distese di cavalli di frisia, eserciti che si confrontano, armi che si accumulano. C’è da chiedersi allora, dov’è il casus belli, qual è l’oggetto della controversia che ci ha fatto precipitare in una crisi così profonda e grave? Dove sono le truppe che minacciano la frontiera polacca e con quali armi?
E’ paradossale, ma l’armata che minaccia la Polonia ed i confini orientali dell’Unione Europea è uno sparuto nucleo di uomini, donne e bambini, accampati in un bosco al freddo e al gelo, armati solo dalla speranza di una vita migliore, sottratta agli insulti della violenza e della fame da cui sono fuggiti.
Certamente queste persone sono state portate alla frontiera nel quadro di una politica cinica che sfrutta la loro disperazione come merce di scambio politico o come rivalsa verso le sanzioni che la UE ha adottato nei confronti della Bielorussia, ma questo non cambia la sostanza del problema: il rifiuto di ogni forma di umana solidarietà e di accoglienza nei confronti dei profughi che percorre tutta l’Unione Europea ed assume caratteri di vera paranoia in Polonia e Ungheria.
Parlando del dramma dei migranti all’inaugurazione dell’anno accademico a Siena, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato: “E’ sconcertante quanto avviene ai confini dell’UE, c’è un divario con i principi proclamati (..) Sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati e non tenere conto della fame e del freddo a cui sono esposti esseri umani ai confini dell’Unione”.
Anche se non ne ha tratto le conclusioni politiche, Mattarella ha rotto il tabù dell’indifferenza qualificando i profughi accalcati alla frontiera, non come invasori, non come alieni, ma come “esseri umani”.
E’ proprio questo il punto, le politiche di respingimento dei flussi migratori adottate dall’Unione Europea sono sostenibili solo al prezzo di disumanizzare la folla dei profughi, di considerarli merce indesiderata da bloccare ai confini, ancor meglio prima che arrivino ai confini dell’UE.
C’è un divario sconcertante fra i grandi principi proclamati solennemente nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e quello che sta accadendo sotto i nostri occhi. Che senso ha dichiarare che la dignità umana è inviolabile (art.1), che ogni persona ha diritto alla vita (art. 2), che ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica (art. 3), se poi si lasciano morire di fame e di freddo le persone accampate alla frontiera, che senso ha riconoscere il diritto di asilo (art. 18) secondo la Convenzione di Ginevra del 1951, se poi si impedisce ai profughi di presentarsi alla frontiera per richiedere asilo?
Persino Putin si è potuto permettere di bacchettare l’Unione Europea osservando che non rispetta i suoi stessi principi umanitari.
E’ veramente assurdo che si schieri un’armata in assetto di guerra per proteggere la frontiera dall’assalto di 4.000 persone disarmate che chiedono solo di poter vivere. Nell’Unione Europea vivono circa 400 milioni di persone; i profughi accampati alla frontiera polacca, percepiti come una minaccia dai leaders sovranisti, non rappresentano neppure lo 0,01% della popolazione europea. In Italia negli ultimi dieci anni sono sbarcate 876.000 persone giunte dal mare; una piccola parte sono state rimpatriate, tutti gli altri sono stati assorbili senza drammi dall’Italia e dagli altri Paesi europei. E’ singolare che il Consiglio dei Ministri degli esteri abbia varato nuove sanzioni contro la Bielorussia, senza muovere un dito per consentire che le persone accampate nella foresta potessero essere accolte da qualche Paese europeo.
E’ singolare che un continente in crisi demografica in cui cresce l’invecchiamento della popolazione, respinga i bambini accampati al freddo nella foresta, privandosi dei loro sogni, della loro gioia di vivere, della loro energia vitale, e si cinga di filo spinato alle frontiere.
E’ urgente una rivolta morale ed un’azione politica coerente: dobbiamo pretendere che siano salvati i profughi alla frontiera per salvare l’onore e l’anima dell’Europa.
P.S. Si riunirà mercoledì 24 novembre 2021 alle ore 16 alla Biblioteca Vallicelliana in piazza della Chiesa Nuova 18, Roma, con la partecipazione di Paola Paesano Raul Mordenti e Luigi Narducci il gruppo di lavoro Costituente Terra/Scuola. A tema dell’incontro il progetto avviato con il liceo romano Keplero per una riflessione nella prospettiva di un costituzionalismo globale sui temi posti da Costituente Terra, quali il cambiamento climatico, l’ambiente, guerre e produzione delle armi, fame e diritto alla salute, migrazioni. Gli associati a Costituente Terra presenti a Roma che vi siano interessati, sono invitati a partecipare.
P.S. Un appello diffuso dalla “Società della cura” esprime perplessità e preoccupazione per l’ormai prossima assunzione italiana del comando della missione della Nato in Iraq lamentando che non vi sia stata un’adeguata discussione pubblica in proposito. La missione verrebbe ampliata da 500 a 4.000 uomini trasformandosi di fatto in missione di combattimento rispetto a quella che, almeno sulla carta, era solamente funzionale all’addestramento dell’esercito iracheno. La recente decisione di dotare le Forze Armate italiane di una flotta di Hero-30, i cosiddetti droni Kamikaze finalizzati all’utilizzo nel “mutato scenario operativo in Iraq”, come scritto nella relazione del Ministero della Difesa riportata dall’osservatorio Milex, non può che aggravare – dice l’appello – questa preoccupazione. L’Iraq è uno dei Paesi nel quale si combatte da tempo il conflitto che oppone Stati Uniti e Iran. Il rischio è che l’Italia rimanga invischiata nella lotta per il controllo dell’Iraq, per conto di potenze che, come si è visto in Afghanistan, non sono in grado di favorire lo sviluppo della democrazia e dei diritti umani; anche con la conseguenza di nuovi rischi più gravi per la sicurezza delle organizzazioni umanitarie italiane che operano in Iraq. Chi intende aderire a questo appello lo può fare scrivendo a societadellacura@gmail.com
Rescindere il contratto con Frontex
(lettera aperta al Politecnico di Torino)
di Redazione di Altreconomia, 16 novembre 2021
Volontari e attivisti impegnati nella difesa della vita e dei diritti umani delle persone migranti scrivono all’ateneo dopo il contestato appalto per la produzione di mappe. “Inaccettabile che all’interno di una università pubblica ci si possa rendere complici di una missione di caccia al migrante”.
Al Magnifico Rettore, alla Prorettrice, ai Gentili membri del Senato accademico e ai Direttori e Vicedirettori del DIST,
siamo volontarie e volontari, attiviste e attivisti, da tempo sensibili e impegnati nella difesa della vita e dei diritti umani delle persone migranti. Vi scriviamo in merito alle recenti notizie che vedono il nome del Politecnico di Torino associato a quello di Frontex.
Nel quotidiano salviamo donne, uomini e bambini dai naufragi nel Mediterraneo e lungo tutte le frontiere interne ed esterne dell’Ue, supportiamo con diverse forme di solidarietà le vittime di politiche europee xenofobe che costringono esseri umani a condizioni di marginalità cronica e ad aspettare per mesi o anni una possibilità di riscatto da un sistema in cui il razzismo è sistemico e la violenza istituzionale è strutturale. Siamo obbligati a fare i conti con politiche miopi e ingiuste da anni, con un modello di gestione del fenomeno migratorio che nello spazio europeo si materializza attraverso la macchina Frontex, un’agenzia para-militare, chiamata a proteggere i confini da una minaccia esterna costruita ad arte, una minaccia che si fonda e si alimenta nella logica coloniale dell’”altro da sé”: del corpo estraneo da espellere a ogni costo.
Dal 1993 le politiche della Fortezza Europa hanno ucciso 44.764 persone: annegate nel Mediterraneo, colpite da armi da fuoco alle frontiere, uccise dopo essere state torturate e abusate, a seguito di deportazioni. Le politiche anti-immigrazione si autoriproducono: quando si alzano i muri, si costringono le persone a cercare rotte meno presidiate e dunque più pericolose; laddove si nega la libertà di movimento si nutre l’industria del traffico di esseri umani. Frontex è operativamente e simbolicamente al centro di questa impalcatura liberticida.
È a questa macchina che si vuole vedere associato il nome del vostro ateneo? È da considerare un vanto la compravendita di servizi con un’agenzia sotto processo alla Corte di giustizia europea per violazione dei diritti umani e che respinge violentemente le persone ai confini violando la Convenzione di Ginevra sul diritto d’asilo? È all’interno di queste contraddizioni che si intende formare le nuove generazioni di ingegneri umanisti?
In quanto coscienti e testimoni di questi meccanismi, non possiamo non provare terrore dinanzi alla progressiva avanzata di Frontex negli ambienti accademici, quando dovrebbero essere proprio gli atenei a farsi portavoce ed esempio di una cognizione dello sviluppo umano che sia fermamente ancorata a principi etici. Ci sembra inaccettabile che all’interno di una università pubblica ci si possa rendere complici di una missione di caccia al migrante, offrendo il proprio supporto alla militarizzazione della frontiera e al pattugliamento aggressivo. L’università non può contribuire alla produzione di potenziali armi strategiche, quali mappe cartografiche, perché attribuirebbe loro un valore scientifico, permettendo dunque a Frontex di utilizzare un materiale presumibilmente neutro, ma che si traduce in passiva partecipazione ad atti inumani e criminali. I dati non sono neutrali, come non lo è il loro utilizzo, tanto più se ad approfittarne è Frontex.
È a partire dai vissuti altrui, di cui raccogliamo infinite testimonianze, che vi invitiamo a riflettere e ad agire, rescindendo il contratto Frontex.
Nell’attesa di un vostro cortese riscontro, vi ringraziamo.
I firmatari:
Associazione Libellula
Associazione Mesa Popular
Baobab Experience
Border Violence Monitoring Network
Carovanemigranti
Forum Antirazzista Palermo
Lasciateci entrare
Le Veglie contro le morti in mare
Linea d’Ombra
ManidiPace
Mani Rosse Antirazziste
MEDITERRANEA Saving Humans
Melitea
Rete Milano
ResQ
Sea-Watch e.V.
Stop Border Violence
Torino per Moria
Un Ponte di Corpi
Watch-The-Med Alarm Phone
Yabasta! Bologna
Rete Antirazzista catanese
Società della Cura
Abolish Frontex
Agir pour la paix
Per sottoscrivere la lettera: https://forms.gle/XpmipjwgW1kFvbnDA
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Another Brick In The Wall
https://www.youtube.com/watch?v=YR5ApYxkU-U
Michele Cornioli, spero proprio che non sia tu a comprare i fumetti per i tuoi figli!!
🙂
Sicuramente, ma d’altronde siamo in un forum e non al consiglio di amministrazione di Google.
In ogni caso, in questi giorni sto leggendo Harry Potter ai miei figli e vi trovo delle contrapposizioni tra “buoni” e “cattivi” molto più sfumate, e quindi interessanti (“intriganti” ipse dixit), che negli interventi del nostro.
Comunque il mio intento non era quello di offendere, chiedo scusa se ho esagerato.
Pasini, mi spiace, non voglio offenderti, ma le sinapsi ti si stanno occludendo… se davvero non comprendi quello che intendo dire (ma non ci credo e immagino tu voglia arrampicarti sugli specchi per gettare fumo in faccia ai lettori circa le tue conoscenza torinesi). Sai benissimo di chi sto parlando, se non esistesse la privacy (che qui da noi chiamiamo storicamente “riservatezza”) scriverei perfino nomi e cognomi… Di certi ceppi di cattocomunisti torinesi, ci sono i vari “rami”: quello cittadino, quello della collina, quello di Chieri… Sai benissimo di chi sto parlando. Cmq, quelli lì (e numerosi altri come loro) noi del campo politico avverso, generalizzando per sintesi, li chiamiamo “cattocomunisti”, dando una classica unghiata di sarcasmo subalpino (un bel disprezzo in effetti lo proviamo per loro). Sono intrisi di buonismo cattolico e si danno un’aggiuntiva pennellata di apertura mentale perché (falsamente) “impegnati a sinistra”, ma all’atto pratico sono altoborghesi, rinchiusi nei loro castelli principeschi e con uno stile di vita che “nemmeno Briatore”… Per chi, come me (al seguito dell’educazione famigliare) fa della schiettezza il suo stile di vita, quella schiera di personaggi “cattocomunisti”, per quanto sabaudi, innescano un certo fastidio. Tutto qui. Questa parentesi, che a questo punto si è fin troppo estesa, è derivata dal tema principale perché i cattocomuniusti (o meglio quelli che io, generalizzando, definisco tali, sepcie riferendomi al mondo torinese) si strappano le vesti a parole per i migranti (“casa mia è aperta a tutti“. Già ma quale casa? la stamberga che hanno in fondo al loro megapraco della villa collinare… in quella stamberga non vorrebbero entrarci neppure le capre tanto fa schifo…), ma poi, dato il periodo, stanno organizzando già costosissime vacanze di Natale in posti esotici (dalla Polinesia francese ai caraibi, alle Maldive…). Con quello che spendono a tal fine, si darebbe da mangiare a 100 migranti per dieci anni. Io invece dico pane al pane e vino al vino e sinceramente preferisco essere così piuttosto che cattocomunita. Ciao!
Crovella. Quelli che conosco io sono cattolici, tradizionalisti, sostenitori della messa in latino, con una visione della vita profondamente conservatrice (anche un po’ snob sotto le apparenze austere e umili) ma hanno votato PCI e poi PD, collaborando attivamente persino alle giunte di sinistra, non perché comunisti ma perché ritenevano i comunisti prima, e i postcomunisti dopo una forza seria, disciplinata, competente e abbastanza onesta, in grado di risolvere alcuni problemi concreti che a loro stanno a cuore, compreso il tema dell’immigrazione economica e dei rifugiati (vedi la potente comunità di Sant’Egidio a Roma, a cui penso faccia riferimento in qualche modo anche Draghi) e non avrebbero mai e poi mai, anche per ragioni estetiche, appoggiato Berlusca & Soci. Più o meno lo stesso ragionamento dei loro avi durante gli anni del fascismo. Stessa cosa a Milano per tutto un gruppo sociale che una volta votava PRI o PLI, alla Monti & bocconiani vari per intenderci. Non sono e non saranno mai comunisti e la prova del fuoco sono le differenze sui temi riguardanti l’etica o le politiche redistributive. È proprio questo uno dei vari motivi che ha bloccato il PD e gli ha impedito di diventare una grande forza socialdemocratica come ce ne sono in Europa. Poi se volete chiamarli cattocomunisti o liberalicomunisti fate come volete ma sono ibridi che esistono solo nell’immaginario dei talk show e non nella realtà.Comunque io la finisco qui perché non interessa nessuno. Saluti.
@190 Si vede che io sono strato educato a modi spicci, per pragmatismo operativo, come usa qui da noi. Utilizzo schemi sintetici, altrimenti ogni volta occorre riprendere la descrizione delle cose da Adamo ed Eva in poi: “sabaudi”, “cattocomunisti”, “”cannibali” ecc sono definizioni che noi (quelli del mio giro e in particolare quelli della mia famiglia) abbiamo ben chiare, ma come ho detto si adattano a spaccati umani fluidi e sfumati, nei contorni e nell’intensità dei contenuti. Certo è che tu sai benissimo di cosa parlo, quando cito i “cattocomunisti torinesi” (come li ho descritti sommariamente ieri). I torinesi che, in mail di tempo fa, mi ha detto di conoscere anche per rapporti stretti, appartengono senza ombra di dubbio a famiglie di quel giro (li conosco anche io in prima persona e sappiamo tutti e due di cosa parlo). Quindi non fare lo gnorri, con fantascientifiche rievocazioni storico culturali. molto affascinanti ci mancherebbe, ma si tratta di fumo negli occhi. Ciao!
Roberto la invidio, devono essere degli inediti fantastici!
Oggi servirebbe un bombarolo anarchico Corto per far saltare entrambe le reticolate certezze di quei est-eri confini.
Una buona serata a tutti.
Se volete usare etichette e stereotipi come fanno i talk show o alcuni giornalisti d’assalto, fate pare. Comprendo le ragioni dello spettacolo, ma è un livello di confronto che non mi appartiene. Io penso che distinguere, analizzare e considerare le radici storiche di concetti e problemi, sia più utile a comprendere le cose che non semplificare, anche se più noioso e pedante. La data citata del 1943 è significativa. Se non si considera il contesto della lotta al fascismo non si capisce la natura particolare del comunismo italiano e perché anche dopo molti aderirono a quel partito, non necessariamente al comunismo incarnato nell’URSS. Ma mi rendo conto che la storia, e soprattutto la storia delle parole che usiamo, interessa pochi ed è più di effetto usare formule semplificatrici. Nella mia esperienza personale ho conosciuto cattolici che votavano PCI ma definirli comunisti è un’altra cosa e ho conosciuto comunisti che in privato facevano battezzare i figli, celebravano funerali religiosi e sotto sotto credevano in un Dio, ma definirli cattolici è un’altra faccenda. Lo stereotipo del comunista italiano puro e duro depositato al museo di Sevres a Parigi come il metro di platino può usarlo solo chi non ha mai militato in quel partito che arrivò ad avere quasi 2.300.000 iscritti e 13 milioni di voti. La stessa cosa vale quando parliamo di fascisti, di iscritti al PNF, di catto-fascisti, di fascisti antisemiti et similia. Poi ovviamente si fanno i comizi, ma forse i blog sono la versione moderna dei comizi e sono io che sbaglio contesto. Oggi ho visitato a Genova una bellissima mostra di Hugo Pratt con acquarelli fantastici: un vero catalogo dell’immaginario esotico nel quale il suo personaggio si muove completamente a suo agio in mezzo alla diversità degli ambienti e dei popoli. Una versione moderna del vecchio Ulisse, fedele ai valori della sua Itaca ma aperto, disponibile e curioso di fronte al mondo e capace di interagire con tutti senza perdersi (troppo) per strada. Ognuno ha i suoi eroi e i suoi miti e non sempre sono così scontati come vorrebbero gli stereotipi.
Pasini. La definizione cattocomunisti è una delle tante convenzioni che io uso per esigenze di sintesi. Come per sabaudi. Sono definizioni che non esistono nelle enciclopedie, almeno come le uso io. Gli agglomerati umani cui si riferiscono sono sfumati, nei contorni e nei caratteri fondanti. I cattocomunisti cui mi riferisco io sono abbsstanza diffusi a Torino. Sono un mix fra visione ciellina (i piu’ puri io li chiamo baciapile) e una specie di apertura socialista. Molto spesso sono radical chic. Sono in genere residenti in centro (per cui io li chiamo ZTL) o in quartieri borghesi in ogni caso votano PD, che per loro è la manna dal cielo perché deriva dalla DC di sinistra e dagli ex comunisti. A tutti questi io preferisco i comunisti veri, duri e puri, quelli del PCI di Berlinguer. Ci siamo menati in piazza, da ragazzi, ma almeno eravamo entrambi animati da ideali “veri”. I cattocomunisti sono invece borghesi che si lavano l’anima con una pennellata di ideali socialisti e, specie se torinesi, ci mescolano pure l’ipocrisia subalpina. Brr. “Che sgiaj” diciamo noi. Sul tema immigrazione i cattocomunisti sono il peggio del peggio: blaterano, si lustrano la medaglia con le loro migliori intenzioni e poi…non muovono un passo. Guarda i 3000 disperati al confine polacco. Cosa è cambiato in una settimana? Niente, almeno non risulta. Perché in questa settimana avete solo tirato addosso al bastado fascita di Crovella (il quale per la cronaca non fa una piega xke’ ha la pelle da rinoceronte). Avete mosso un dito in aiuto di quei 3000 disperati? No. Finché la vs strategia è questa, me ne sto tranquillo. Basta stare fermi. Tanti voi di pratico non combinate una mazza. Invece Supermario Draghi ha detto che l’Europa sarà sovrana e che ci sarà un rigido controllo dei confini esterni, sia terrestri che marittimi. Lo aspetto al varco, ma per intanto a me basta. Salutoni!
Visti i rapporti storici, allora anche la Russia è Europa, almeno fino agli Urali…
PS – Alberto non scrivere i numeri, sono arabi. E non studiare l’algebra, è araba pure lei…
Mario, ho un cognato che lavorava in una tipografia veronese. Tutto qui. E sappiamo benissimo nonostante quello che si dice e ci diciamo, che il fenomeno del “nero” (lavoratore, non colore della pelle) esiste eccome, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Carlo, accoglierle per qualità fa ridere. Michael Jordan sì, Bryant Kobe sì, il disgraziato afghano che ha collaborato con gli occidentali nel suo Paese in guerra e che abbiamo abbandonato a se stesso e ai talebani laggiù, no. Ultimo: la Comunità Europea non ha soldi a sufficienza perché, pur di “contenere” la Russia abbiamo tirato dentro gli ex Paesi dell’Est che devono essere finanziati ma non possono pagare le loro quote. Cavolo c’entra, che so, la Lituania con l’Europa?
Crovella. Non pensavo affatto che ti rivolgessi a me, ma a tutti quelli che sono intervenuti con ragionevolezza sul tema (ad esclusione del fisiologico tasso di estremisti urlatori dei due schieramenti) fornendo una versione un po’ caricaturale delle loro/nostre posizioni. Ps. I cattolici/comunisti furono un movimento fondato da Franco Rodano nel 1943 che poi conflui’ nel PCI dopo la guerra. Uno degli esponenti fu Felice Balbo di Vinadio. Rodano diresse insieme a Claudio Napoleoni la Rivista Trimestrale, chiusa nel 1970 per dissensi tra i due. Non ebbero mai un grande peso all’interno del PCI nonostante l’amicizia tra Rodano e Togliatti. Roba estinta che giace in cantina e che interessa solo i collezionisti di anticaglie over 60. Sicuramente ci sono ancora attivi in politica tanti cattolici con forte sensibilità ai temi dell’equita’ e della giustizia sociale, ma di comunisti ne vedo davvero pochini, forse qualcuno in piccole riserve indiane. Anche sul piano delle idee, la fusione non ha mai funzionato perché in realtà il PD nasce da un “Merger & Acquisition” aziendale di residui del sistema politico andato in pezzi negli anni ‘90. Infatti non funziona anche se sembra essere il primo partito per voti dai sondaggi.
@179 Pasini, anche tu sei affettato da incontenibile egocentrismo. Cioè pensi che quando uno scrive, si rivolga solo a te, ma non è così. Le affermazioni da me citate sono di altri: “casa mia e aperta a tutti” è stata esplicitamente scritta, mi pare dal tipo (non ricordo neppure più il cognome tanto è irrilevante ai miei occhi), quello che ha piantato la storia su Decatlhon. Oppure è implicitamente sottintesa da chi ci ha accusato di esser razzisti e che dobbiamo fare le valigie. Oppure anche da un altro che, di fronte all’aneddoto che gli egiziani hanno imposto un monopolio “alla egiziana” nel settore dei ponteggi per facciate, ha detto che era egiziano il medico che gli ha somministrato il vaccino (senza capire che le due cose non si elidono). Quindi: Pasini devi saper “leggere” bene fra le affermazioni, sennò prendi fischi per fiaschi (come ti capita sempre più spesso). In sintesi: la posizione più condivisa, da questo lato della barricata, è che l’accoglienza, se non è rigidamente controllato (con hotspot alle frontiere e/o in Libia, gestiti da eiropei), crea clandestini che vivono sotto i ponti, riducono stazioni e marciapiedi a latrine a cielo aperto e alimentano criminalita’ (micro/macro). Questo è il vero grande problema. Io ho una mia personale posizione (nella quale non voglio coinvolgere implicitamente nessun altro) ovvero “mogli e buoi dei pesi tuoi”: ognuno stia a casa sua, noi dobbiamo aiutare iracheni, afgani, peruviani, indocingalesi ecc ecc ecc a stare bene a casa loro. Sta bene politicamente ed economicamente. In Europa non c’è sufficiente posto fisico per tutti e soprattuto non ci sono più adegiate risorse finanziarie e organizzative. Per me nel più sta il meno: se evito che entrino “tutti gli altri”, eviterò per definizione i clandestini. Ma almeno risolviamo il problema dei clandestini, con modelli di accoglienza contingentata, quantitativamente e qualitativamente. Mi sembra ragionevole e se continuate a insistere sul contrario (sia qui che nel dibattito generale) dimostrate Che i veri nemici non sono gli immigrati, ma mostri concittadini che voglio obbligarci ai dettami del politically correct contro la mostra volontà.
Mario. Purtroppo i pregiudizi impediscono a volte di vedere la sostanza dietro le emozioni. Chi ha a che fare con i problemi di gestione delle imprese sa bene quanto sia cruciale per noi avere un capitale umano adeguato a tutti i livelli, alti e bassi, e quanto pesino oggi sulla nostra competitività le carenze che abbiamo in questo campo legate anche al calo demografico e all’invecchiamento della forza lavoro italiana, insieme sicuramente ad altri fattori. Come tu ben sai non è la schiavitu’ che ci renderà competitivi sul medio e lungo periodo ma un sistema ordinato e corretto, possibilmente non troppo conflittuale, di relazioni lavorative, che riguardi anche la quota indispensabile di lavoratori stranieri ai quali è giusto offrire un “pacchetto” che comprenda la possibilità, a certe condizioni, di costruirsi una vita degna e onesta qui da noi e diventare cittadini italiani, come successo a tanti nostri compatrioti accolti in paesi stranieri dall’operaio della Volkswagen la cui figlia è entrata ora nel Conisglio di Amministrazione (Vorstand) come rappresentante dei lavoratori a Marchionne. Poi c’è il tema dei richiedenti asilo e dei profughi ma non facciamo confusione. Auguri per il tuo lavoro.
182) Roberto ho seguito questi 180 commenti con interesse ed un certo stupore. Vedo persone di una certa età e preparazione usare le mezze verità che gli vengono congeniali solo per avere ragione dell’ avversario ideologico. Fin qui niente di strano, posso tollerare anche se la trovo deludente una certa ‘flessibilita’” intellettuale. Ma affermazioni pesanti,fuorvianti, oppure false portano il discorso su un livello di cattiveria e contrapposizione violenta che non mi pare utile ad alcunché . Da imprenditore e da lombardo non posso accettare in silenzio certe frasi. Mi scuso con tutti compreso Vegetti per la reazione poco urbana ma cazzo quando ci vuole ci vuole
Mario. I lavoratori stranieri in Italia sono 2.5 milioni. La stragrande maggioranza dei quali è inquadrata a tutti gli effetti come un lavoratore italiano. È vero che sono concentrati nelle professioni meno qualificate ma hanno dichiarato redditi per quasi 30 miliardi e tra tasse e contributi previdenziali hanno versato quasi 18 miliardi. Il saldo entrate (Irpef, Iva, contributi) e uscite (servizi ricevuti ) è positivo per circa mezzo miliardo. Non hanno rubato nulla, anzi. Questo si spiega col fatto che sono mediamente giovani e incidono meno sul servizio sanitario e pensionistico. Poi esistono ovviamente casi di sfruttamento da terzo mondo, in particolare in alcune regioni controllate dalla criminalità organizzata (italiana), come ogni tanto emerge nelle cronache. Quindi prima di parlare di terroristi, stupratori, spacciatori, nemici della civiltà cristiana bisognerebbe essere un po’ rispettosi di cosa fa la maggior parte di loro per guadagnarsi una vita decente.
179 ) Vegetti il tuo commento è diffamatorio . A Bergamo e Brescia e in Veneto come altrove le officine e le fabbriche hanno molti dipendenti immigrati, regolarissimi e li pagano di tutto il dovuto Lo schiavismo è nella tua testa bacata Vergognati e prima di dire cazzate informati da chi ne sa più di te. Oppure se hai visto cose sputa i nomi e cognomi . Schifoso.
Marco, qui io contesto pure i quattro euro all’ora! NON voglio schiavi in Italia, né italiani né africani!
Le paghe da fame sono conseguenza diretta della tanto lodata globalizzazione. I clandestini sono schiavizzati; i giovani italiani non vogliono essere schiavizzati ed evitano quei lavori, almeno finché potranno permetterselo.
Uno: l’imponente di manifestazione novax di oggi a Milano: 80 all’Arco della Pace, poco più di cento in Duomo. WOW! Per il resto, lo ripeto, perché sembra che non si sia capito bene. I pomodori che Carlo e Alberto mangiano sono raccolti da clandestini. Oppure i furbacchiotti industrialotti leghisti veneti bresciani e bergamaschi hanno le officine piene di immigrati semi-clandestini, così come i cantieri edili, Se per scelta non volete vedere la realtà, e non la volete voi cambiare, state buonini (non buonisti) e accettate la realtà. E’ davvero sempre così facile dire che gli altri sbagliano. Convincete voi i nostri italici giovanotti a piegare la schiena 10 ore al giorno, a 4 euro all’ora, per mettervi sul piatto frutta e verdura.
”Esasperato buonismo” “Casa mia aperta a tutti” ma quando mai? Perché travisare le posizioni altrui o usare antiche diciture come il gatto-comunista, sull’uso delle quali non si può non sorridere nel 2021. Per comodità retorica? Poi di cosa stiamo parlando? Richiedenti asilo, migranti economici, migranti irregolari, migranti clandestini (definizione presente nella Bossi-Fini ma non nella legislazione internazionale), migranti climatici, rifugiati, profughi, migranti forzati…ho girato qualche link in proposito ma erano troppi e il sistema ha bloccato il post. La faccenda è tremendamente seria, delicata e complessa. Possiamo solo in questa sede confrontarci su quali schemi e modelli mentali/emotivi sono più efficaci per trovare soluzioni che stiano in piedi.
Vivi alla Crovella e la vita ti sarà più che bella!
Giusto per dovere di cronaca. Accordo Italia-Francia di ieri. Draghi parla di sovranismo europeo (testuale): Europa deve essere padrona del suo destino e non farsi imporre nulla dagli altri (testuale). Sulla voce specifica “immigrazione” rimarcata necessità controllo dei confini ESTERNI e varo di programma “accoglienza controllata” con redistribuzione continentale (quindi NO clandestini che vagano senza controllo). Bene, finalmente, dai politici una proposta concreta anche se ancora un po’ vaga. Si può dire che non sia in linea con il buonismo a tutti i costi. È più o meno quello che sto dicendo io da 150 commenti (manca “l’aiutiamoli a casa loro”, che per me resta fondamentale). Ma quanto firmato ieri NON è certo della serie “casa mia è aperta a tutti”. Visto che Draghi sta diventando il leader europeo (anche per il pensionamento della Merkel) mi sa che i fautori del buonismo esasperato devono accettare che la loro NON e la linea europea che si va delineando. Buona domenica a tutti!
“nessuno errore da parte mia, sei tu che “leggi” male (freuduanamente?) la mia frase. Vedi che non capisci proprio il significato di quello che viene scritto.
Cosa ti induce a pensare che io abbia letto male o non abbia capito?
Ho proposto un’interpretazione alternativa a quello che hai scritto e coerente con il tuo profilo: infatti la gente come te non agisce per scelta, reagisce per pregiudizio ideologico, senza mai mettere in dubbio le proprie convinzioni o ( diononvoglia!) se’ stessi.
Non sbagliano mai e soprattutto non ammettono mai un errore, perché le colpe e gli errori sono sempre degli altri.
C’è una definizione tecnica per questi profili.
Egr. Sig/sig.a (oggi è di moda l’incertezza), questo commento supera tutti in vergogna. La sua mente è in situazione molto grave.
Mi sono stati segnalati tre documenti utili per chi volesse dedicare un po’ di tempo ad informarsi in modo non superficiale sui fatti. Magari a qualcuno possono interessare. Il primo, a cura dell’Ufficio studi della Camera dei Deputati, fa il quadro della legislazione vigente in Italia.
https://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1105627.pdf?_1557674616893
Il secondo, a cura delle Nazioni Unite, è un ponderoso studio sul fenomeno a livello mondiale. Mi è stato suggerito di leggere il capitolo sui tentativi in atto in diversi paesi di regolare in modo ordinato il fenomeno.
https://www.un.org/development/desa/pd/news/international-migration-2020Dobbiamo inoltre ricordare che quando parliamo di immigrazione non bisogna fare confusione tra: migranti economici, richiedenti asilo, immigrati irregolari, immigrati clandestini, migranti climatici….
https://www.openpolis.it/parole/che-cosa-sintende-per-migranti-irregolari-richiedenti-asilo-o-rifugiati/
Il commento 172 surclassa tutti i precedenti.
Complimenti all’autore.
Chi non vuole i migranti è libero di fare le valige e andarsene a vivere in un altro Paese. Meglio i migranti stranieri che i razzisti.
Breaking news. Sembra che nel loro processo di estinzione i gatto-comunisti abbiamo generato una variante ancora più tossica: gli strillatori libertari, alcuni probabilmente pure libertini. Non si riesce mai a stare tranquilli un momento, il sonno della ragione genera sempre nuovi mostri da incolpare e contrastrare. Ma non bisogna preoccuparsi: questi sono meno numerosi anche se strillano di più, ci penserà anche per loro la selezione naturale. Vincano dunque i migliori, felici pochi o felici tanti a seconda delle posizioni, austere sabuade o goduriose pistaiole. Splende il sole e c’è la neve. Cosa vuoi di più? Oppure come suggerisce giustamente Enri, vai di trave che anche la nottata passerà.
Invito l’amministratore del GognaBlog a proporre in Totem e Tabú, almeno per le prossime due settimane, il seguente tema: «I fiorellini della montagna».
Grazie.
@167 nessuno errore da parte mia, sei tu che “leggi” male (freuduanamente?) la mia frase. Vedi che non capisci proprio il significato di quello che viene scritto. La mia frase “gente come me non agisce per scelta” significa che io (e mille altri che la pensano come me) NON muoviamo un passo (sul tema immigrazione) perché abbiamo deciso, hegelianamente, di non muovere un passo. Non siamo interessati ad agire sul tema e siamo consci di questa nostra decisione. Quanto meno vale per me. Prova a rileggere la frase alla luce delle mie precisazioni e vedrai che questo è il significato diretto della frase stessa. Quello che hai voluto cercare tu, è un significato distorto e deriva dal preconcetto degli schiavi del politically corrtect: vi sta enormemente sulle balle che qualcuno dica le cose senza pali sulla lingua e allora andate a cercare il pelo nell’uovo per tentare di screditarlo, anche su risvolti del tutto irrilevanti (come la polemica Decatlhon di circa 100 commenti fa oppure le metafore fantasmagoriche che nessuno comprende).
E’ però vero che è inutile cercare di farvi capire le cose. Non c’è peggior sordo di chi non vuol capire. E’ come per i “no vax” o per i cannibali in montagna: inutile dare loro una mano, non capiscono perché “non vogliono” capire. La natura farà selezione, secondo meccanismi darwiniana.
E’ sicuramente tutta colpa dei gatto-comunisti. Senza i gatto-comunisti l’Italia sarebbe un paese stupendo e tutti i problemi sarebbero risolti. Per fortuna sembra siano in estinzione perché sono degli ibridi contronatura e quando saranno scomparsi gli ultimi ancora viventi in piccole nicchie ecologiche come il gognablog finalmente si potrà vivere meglio. Dunque non resta che aspettare perché “già l’ora s’avvicina”. Buona Domenica. Pregate per loro, perché gli dei alla fine concedano il perdono e la misericordia che non si nega mai post-mortem anche ai più grandi peccatori.
“Guarda che il primo che travisa le cose alla grandissima sei proprio tu, visto che dimostri di non ave colto il significato di nessuno dei miei interventi
Siete proprio schiavi …pensate che sia sufficiente riempirvi la bocca di idee apparentemente nobilissime…
Siete talmente ottenebrati dalle fette di salame attorno ai vostri occhi …
Siete distratti, poco lucidi, parlate per metafore che nessuno capisce tanto sono astruse”
Già solo tu capisci, solo tu puoi fraintendere perché in realtà solo tu sai leggere il significato nascosto, solo tu proponi l’unica soluzione dagli anni ’80 (e Pannella che fortunatamente è morto lasciandoti solo a rifulgere nella gloria)
Per fortuna però che in fondo il popolo è con te e la politica (Ursula!) anche, perché solo tu sei razionale.
Ormai superati perplessità, stupore, fastidio e irritazione siamo arrivati al compatimento.
Su una cosa però sono assolutamente d’accordo con quanto scrive Crovella “Gente come me non agisce per scelta”
Sarà stato un lapsus o un errore di battitura, ma è genialmente freudiano. Crovella non sceglie, reagisce pavlovianamente e le sue reazioni hanno il medesimo fondamento della salivazione dei cani dell’esperimento.
Albert invece temo che non sia in grado nemmeno di capire cosa ho scritto!
Siete proprio schiavi del “politically correct”: pensate che sia sufficiente riempirvi la bocca di idee apparentemente nobilissime. Siete talmente ottenebrati dalle fette di salame attorno ai vostri occhi che,a pèuro titolo di esempio, la commento 156 (156, non 16 o 56!) chiedete ancora “soluzioni, allora?”, dopo che io le ho esposte con dovizia di particolari nelle decine di commenti prima del 156simo . Siete distratti, poco lucidi, parlate per metafore (a pur titolo di esempio: gatto comunista ecc) che nessuno capisce tanto sono astruse. Credo che neppure Merlo riesca e interpretarne il loro significato recondito, specie se lo si vuole collegare a questo tema. Strillate (in questo come in altre serie di commenti) di “libertà”, spacciandola come il valore supremo della vita umana, ma voi stessi siete i primi a dimostrare che non sapete nulla di cosa sia davvero la libertà. Su questo tema, la libertà è innanzi tutto avere il coraggio di dire con schiettezza che nessuno, oggi come oggi, è davvero interessato alla sorte dei disperati. Sennò voi per primi agireste all’atto pratico, investe state fermi sulle vostre belle affermazioni di principio, ma non fate un passo oltre. Per esempio veniamo da 19 sabati consecutivi (oggi sarà probabilmente il 20mo) di veementi proteste di piazza sul tema Green Pass/Vaccini ecc. Manco uno che sia sceso in piazza a sollecitare interventi per quei 3.000 disperati che stanno a ridosso dei fili spinati polacchi. Conclusione: Ursula (che rappresenta l’UE) pagherà qualche milioni di euro alla Bielorussia perché si tenga i poveracci. Il succo di questo lungo dibattito è che ho definitivamente capito che non è necessario agire per costruire un muro contro l’immigrazione. Basta la vostra inerzia. Gente come me non agisce per scelta, voi parlate e parlate ma alla fine non agite… eccolo lì, il muro. Basta e avanza.
Hai ragione Enri, per me basta così
Qui si finisce come sui vaccini. Consiglio vivamente serie di trazioni al trave al posto di nuovi post. Ne gioveranno le prestazioni in parete ( e l’interesse generale ai commenti)
Lo sporco lavoro lo facciamo anche per voi e per i vostri figli
La corazzata CROVELLA e l’incrociatore d’attacco ALBERTO, fiore all’occhiello della regia marina europea, sono appena salpate alla volta dei mari infestati dai barbari sanguinari. Hanno le stive colme di bombe. Con la loro enorme potenza di fuoco che vomiteranno dagli enormi obici, salveranno i civili confini della madre patria europea dall’attacco delle orde dei barbari .
Il gatto-comunista è una figura mitologica, un po’ come il Gigiat della Valtellina. Me lo sono sempre immaginato come una specie di caprone, pelosissimo e con zoccoletti diavoleschi, ma con un faccino glabro, angelico, con la tipica espressione da paolott de l’oratori, pronto a ingropparti selvaggiamente dopo averti sedotto e ammaliato con il suo sorriso buonista e la voce suadente da chierichetto. Le genti delle valli alpine gli attribuiscono ogni genere di nefandezze: dal furto di pecore e galline all’introduzione di feroci lupi orientali nelle pacifiche malghe di Heidi. Avendo una certa passione per gli orrori e le perversioni dell’animo dell’uomo-bestia o meglio della bestia uomo, l’ho sempre ricercato a partire dalle mie estati a casa dei nonni in Valle d’Ossola. Ho incontrato varie sue incarnarzioni ma erano degli ibridi, o troppo gatti o troppo comunisti. Non dispero comunque di riuscire a incontrarlo nei pochi anni che mi restano, anche se valligiani di confine mi hanno detto che ormai si è quasi estinto ma vive ancora nelle fiabe che i vecchi raccontano ai nipotini per spaventarli quando fanno i cattivi: se non fai il bravo, caro il me ninin, chiamo il gatto-comunista. E i bambini, dopo aver consultato wikipedia, fanno una sonora pernacchia al nonno.
Al momento, sig Vegetti a me e a noi non interessano, non sono compito nostro, proponetele voi, ma non ne avete se non al’accoglienza indiscrimanata che genera più criminalità,più terrorismo,più insicurezza. per me l’unica condotta è il respingimento e l’espulsione dei clandestini
Per cattocomunista si intende il buonismo ideologico, poi lei per me può anche esserer l’adoratore del prosciutto, non mi importa. L’ideologia nociva è il buonismo e il benaltrismo imperante.
156. Io sono di religione israelita ma mi reputo ateo, e non son mai stato e non sarò mai comunista
Bravi: le soluzioni allora? Non parole, idee costruttive. Magari tenendo conto anche quello che ho scritto nel post precedente?
Carlo Crovella, un milione di applausi, ma a loro la verità fa male, non la riconosceranno mai i cattocomunisti
Ho scritto, circa 150 commenti fa, che negli anni 90 due persone si battevano per “aiutiamoli a casa loro”: Marco Pannella a livello politico nazionale e il sottoscritto in sede di dibattito civico torinese. Nessuna ha voluto muoversi. Se ci si fosse mossi, tipo 20-25 anni fa, con quel programma, ovviamente congruo e sensato, oggi vedremmo i risultati a casa loro. Nessuno si è mosso, fra quelli che potevano farlo davvero. Conclusione: non gliene fregava niente dei cosiddetti paesi terzi. Ora vale lo stesso per chi, sull’altro schieramento, fa discorsi nobili, ma sterili. Conclusione: neppure al mondo cattolico o sinistrorso interessa davvero dei migranti, sennò si muoverebbero in questa fase con piani operativo seri. Ergo neppure a loro frega veramente dei migranti. Morale: ai primi non è interessato aiutarli a casa loro, ai secondi non interessa davvero varare, oggi seri piani di integrazione contingentata. Ergo: a nessuno frega niente di questi individui. Questa è la conclusione delle conclusioni. La differenza è che alcuni di noi hanno la schiettezza di riconoscerlo, molti altri si camuffato dietro discorsi nobili, ma alla in fine ugualmente sterili. Abbiate lz lucidita’ di saperne prendere atto. A questo punto la responsabilità del non andare avanti in termini operativi è ascrivibile al mondo cattocomunista e non agli altri schieramenti.
Carlo, uno schieramento opposto che è stato 20 anni al Governo. E senza migliorare nulla. I clandestini, forse però, insisto, bisognerebbe chiedersi perché scappano dai loro Paesi. Non mi pare che nessuno dei sostenitori dell’aiutiamoli a casa loro abbia prodotto questi gran risultati, se non quelli di ingrassare la corruzione in quei Paesi che volevano “aiutare” o peggio lasciare che con gli aiuti nostri ingrassassero milizie armate. Fottendosene allegramente del “dopo”. E magari, dopo, mandando soldati o contractors. Ovviamente, lamentandosi del fatto che poi scappino.
@151. Guarda che il primo che travisa le cose alla grandissima sei proprio tu, visto che dimostri di non ave colto il significato di nessuno dei miei interventi, molto dettagliati e misurati. Non ho desiderip di RI-scrivere concetti già ampiamente esposi e quindi ti rimando ai commenti precedenti. Conclusione generale: le parti politiche e sociali, ideologicamente interessate a piani di accoglienza (quindi, generalizzando: varie sinistre e mondo cattolico), se genuinamente interessate, devono prendere loro l’iniziativa ed elaborare una bozza operativa che sarà poi discussa nelle sedi opportune fino a raggiungere un eventuale contenuto condiviso da tutte le forze politiche. Allo stato attuale mi pare che nessuno si muova, né gli esponenti delle varie sinistre europee né gli esponenti politici del mondo cattolico. Ribadisco che se gli esponenti politici non si muovono, significa che il loro sottostante comparto elettorale non sta esprimendo istanze del genere. Altrimenti i rispettivi politici si muoverebbe. A puro titolo di esempio, segnalo che non si è verificata nessuna presa di posizione per far entrare questi 3.000 disperati al confine polacco. Anzi l’Europa sta trattando, pare sia disposta a pagare la Bielorussia pur di lasciarli da loro. Dove li vedete tutti ‘sti cittadini europei che fanno i ragionamenti di Pasini, io non so. O meglio, molti li fanno a tavolino, questo sì, ma tuo finisce lì. Finché i loro rappresentanti non aprono la questione nei Parlamenti nazionali o europeo, nulla si muoverà. Dobbiamo forse pensarci noi che apparteniamo allo schieramento opposto?
A mio parere ciò che ostacola politiche e azioni ordinate di gestione dei fenomeni migratori verso l’europa è proprio l’utilizzo strumentale di questo tema da parte delle forze estremiste di entrambe le parti che ha spaventato le forze di maggioranza e le ha portate al puro galleggiamento. La maggior parte degli europei sa che questo continente invecchia e che ha bisogno di contributi esterni ragionevoli, così come la maggior parte degli europei non può accettare di lasciar morire donne e bambini in mare (tutti abbiamo ricevuto un’educazione cristiana). Se tuttavia agiti il drappo rosso o nero, le persone si agitano, entra in funzione l’inconscio collettivo e prevalgono alcuni sentimenti atavici di paura o di pieta’. Allora tutto diventa difficile, anche per chi vorrebbe ricercare una soluzione accettabile e realistica. Non è molto diverso da ciò che accade per altri tematiche. Così i problemi si accumulano sotto i muri o nei finti centri di accoglienza o sulle navi delle ong, finche’ il bubbone scoppia e allora sono guai. Sta a ciascuno di noi, nel suo piccolo, esercitare il buon senso e cercare di fermare la deriva, magari anche evitando di sparare nel mucchio intervenendo su un blog. Come ho già detto, parlando di trad, di fix, di sci da discesa, di nuovi mattini o pomeriggi, ci sono più margini. Questa è roba che scotta e coinvolge milioni di persone e il futuro di figli e nipoti. Adesso per me basta. Ciao a todos.
“Preferisco la mia genuina preferenza alla non inclusione piuttosto che il vostro finto buonismo. Magari siete in buona fede, per carità, ma poi salta fuori che ritenete “utile” (???) per l’Europa/Italia accettare i migranti perché “sennò chi farebbe da badante ai nostri vecchi…”. Mi sempre una versione moderna dello schiavismo ottocentesco. “
Caro Carlo, sarà ben vero che leggi 10 giornali e 20 siti al giorno, ma è impressionante la tua capacità di travisare quello che scrivono gli altri: né Vegetti né tantomeno Pasini hanno mai detto “facciamoli entrare perché ci serve la bassa forza. Semmai sottolineavano come molti dei sovranisti, dei difensori della razza italiana, degli “esclusionisti” sono poi ben contenti di avere in casa dei poveracci per usufruire dei loro servizi a basso costo e in definitiva per sfruttarli.
Peraltro non penso proprio che ci sia qualcuno tifoso dell’ingresso senza regole e controlli. Anzi.
Di sicuro però c’è qualcuno che pensa che la soluzione del filo spinato, del mancato soccorso in mare o del filtro tramite lager controllati da criminali (purché abbastanza distanti dalle nostre case) sia un male peggiore e un’indegnità assoluta per un paese che si vuole civile.
Il Sig.Crovella esprime chiaramente la posizione di chi come me vi contesta. Lui lo fa in modo elegante e dettagliato io in modo brutale ma efficace, in quanrto entrambi non amiamio gli altri e preferiamo stare nel proprio brodo e sicuramnte non amiamo i clandestini forieri di problemi politici e sociali.
Fate confusione fra troppe fattispecie diverse, mettendole tutte nello stesso pentolone e facendo un gran minestrone: chi dice che NON deve entrare nessuno? Sto dicendo, anzi stiamo dicendo in diversi, che NON devono entrare i clandestini senza controllo. Fra quelli che entrano, in un regime di accoglienza controllata, ci saranno sicuramente persone di morale specchiata, che contribuiranno allo sviluppo futuro. A questi io darò del “lei”, come dò del “lei” al vicino di casa piemontese, perché non sono uno che ama, in assoluto, la confidenza. L’accoglienza controllata è innanzi tutto quantitativa, ma implicitamente diventa anche qualitativa (chi è già senza arte né parte a casa sua non è che qui farà faville, è molto probabile che andrà a vivere sotto i ponti ingrossando le file della criminalità: meglio per tutti se c’è un filtro severo alla frontiera). In ogni caso, nessun Paese occidentale e meno che mai l’Unione Europea in quanto tale, sentono di dover affrontare il toro per le corna, cioè né elaborare un piano “aiutiamoli a casa loro” (il che presuppone prelievi fiscali aggiuntivi a carico dei cittadini europei e questo non penso proprio che piaccia) né elaborare un piano di accoglienza controllata. Ipocritamente da parte di tutti si accetta implicitamente l’arrivo alla spicciolata dei barconi (o simili), facendo finta che questa disponibilità ideologica lavi la coscienza di tutti. In realtà è proprio in questa ipocrisia che si annida il vero problema dell’immigrazione, perché così l’immigrazione è incontrollata e quindi ingestita/ingestibile. Ma se le autorità politiche (compreso l’attuale “governo dei migliori”) non si muovono proprio, non venitemi a dire che l’opinione pubblica sottostante è a maggioranza favorevole all’immigrazione. Se lo fosse, i politici si sarebbero già mossi per accontentare il consenso popolare. Invece dai fili spinati polacchi, ai manganelli francesi (Ventimiglia e Monginevro) e spagnoli (nei confronti di chi voleva entrare dal Marocco), fino alle feroci polemiche UK (che NON fa parte dell’Unione, ma è pur sempre una nazione europea), le autorità politiche NON sono aperte all’immigrazione. Il che mi conferma che il sentiment maggioritario continentale non sia aperto come credete voi, anzi… Se lo fosse avremmo infiniti cortei in piazza per i fili spinati polacchi (tema del giorno), mentre abbiamo proteste di piazza contro il Green Pass…
L’Italia ha un tasso di occupazione femminile del 49% , con punte al ribasso al Sud del 30%. In attesa che escano di casa e sostituiscano circa 1.300.000 badanti straniere (proposta che sicuramente sarà caldeggiata dai partiti che difendono la famiglia italiana tradizionale) , io mi tengo in contatto con la signora rumena che ha accudito i miei suoceri. Non è stata trattata come una schiava, ma come una onesta lavoratrice, con tangibile riconoscenza alla fine e ha iniziato il difficile processo per diventare cittadina italiana e i suoi figli parlano con accento milanese. Non perché siamo santi, cattolici ferventi o compagni comunisti o ex sessantottini o radical chic, ma solo persone normali e perbene, con una morale media e realistica e in Italia siamo la maggioranza. E perché mia nonna prima di fare l’operaria al cotonificio De Angeli Frua ha iniziato a 12 anni a fare la cameriera in un grande albergo di lusso di Stresa e io, come tanti altri della mia generazione, non me lo dimentico. Caro Enrico, siamo quasi tutti boomer qui, ma non siamo tutti uguali e chi pensa di essere maggioranza forse dovrebbe rivedere le sue convinzioni. Gli italiani sono piu’ coi piedi per terra e moderati di come può sembrare dai media e dalle urla nei talk show, a volte sbandano e vanno dietro a qualche pifferaio del momento ma poi tornano a casa come Lassie come hanno dimostrato negli ultimi tempi. Anche se qualcuno per questo si dispera e lo considera un torvo crepuscolo degli Dei. Ciascuno ha le sue proiezioni. Per me è motivo di speranza.
Io non ho la riluttanza, mi pare di averlo detto più volte. La mia non è una provocazione, è proprio una convinzione di fondo. Non mi preoccupo tanto a titolo personale, perché so “ritirarmi” dove nessun altro individuo (caucasico o no) arrivi fino a me. Le mie considerazioni riguardano lo sviluppo della società europea: io non credo che sia un bene questa immissione incontrollata di “disperati”. Occorre appunto avere un piano organico e decisamente sotto controllo dell’accoglienza. Ci può stare che il medico sia egiziano, ma proprio pochi giorni fa parlavo con il titolare di un’impresa edile di discrete dimensioni (mi capita a volte di avere a che fare con lui in senso professionale per le aziende mie clienti) il quel mi confidava che non ne può più del “monopolio” che gli egiziani sono riusciti a creare nel sub-settore dei ponteggi per le facciate “a’s travajava mej quand c’hai iera gent dei nost”. Lascio la traduzione agli interessati. in ogni caso ripropongo una considerazione che ho già espresso più volte,. specie in questa catena di commenti (ma non solo): se la maggioranza dell’opinione pubblica europea volesse davvero l’accoglienza, i politici si sarebbero già mossi in quella direzione, non fosse altro per accontentare l’elettorato. Invece non è così, da cui se ne deduce che la maggioranza degli europei non gradiscono l’accoglienza e, in particolare, sono intimoriti dall’accoglienza srgegolata. un’ultima valutazione: non si comprende come mai “solo” l’opinione favorevole all’accoglienza debba essere nobile e santificata, anche in semplici dibattiti. Insorgete scandalizzati come se uno vaticinasse i lager nazisti. Non è che sono impaurito, figuriamoci, ma mi preme sottolineare che spesso i maggiori sostenitori della cosiddetta libertà, la applicano poi solo alle proprie idee. Le idee antagoniste devono essere demonizzate per definizione. Mah… se il vostro modo di fare significa nobiltà d’animo, preferisco di gran lunga essere chiuso nel mio “castello medievale”.
Carlo Crovella: se può esser cosa gradita alla S. V. ( mi permetto di usare un linguaggio aulico nei confronti di chi dà ancora del lei ai propri vicini di casa dopo vent’anni), il medico che all’hub vaccinale mi ha inoculato la terza dose del vaccino non più di due settimane fa, era un medico egiziano, che ovviamente ha superato il nostro esame di stato per poter esercitare. Comunque sia, se qui c’è qualcosa di falso, non è il nostro buonismo, ma la vostra riluttanza a dichiarare a chiare lettere che non sopportate nessun altro che non faccia parte della vostra ristrettissima cerchia
Preferisco la mia genuina preferenza alla non inclusione piuttosto che il vostro finto buonismo. Magari siete in buona fede, per carità, ma poi salta fuori che ritenete “utile” (???) per l’Europa/Italia accettare i migranti perché “sennò chi farebbe da badante ai nostri vecchi…”. Mi sempre una versione moderna dello schiavismo ottocentesco. Molto spesso il buonismo, anche quello qui espresso, è interessato. Se voleste davvero “bene” ai disperati, li vorreste qui a fare gli ingegneri, i professori universitari, i medici… Io ho posizioni antitetiche, sono un anti-inclusione per definizione, ma con chiunque (dò del lei la mio vicino di casa che conosco da 20 anni ed è piemontesissimo). Però anziché disperdere risorse finanziarie pubbliche in modo insulso, convoglierei “spintaneamente” i nostri concittadini a ricoprire quei ruoli (panettieri, badanti, muratori…) di cui c’è mancanza. Mi pare che sul tavolo del Ministro per lo Sviluppo economico ci siano decine e decine di crisi aziendali, dll’Embraco di Chieri alla Wirphool di Napoli… Dietro ciascun lavoratore c’è una famiglia, ci sono dei figli che vorrebbero studiare ecc. Prima di preoccuparci dei disperati di altri continenti, dovremmo riconvertire i nostri concittadini in termini lavorativi. Se del caso “convogliandoli spintaneamente” verso ruoli di cui la nostra società ha bisogno. Alla fin fine, piuttosto che non aver più lo stipendio, andranno anche a fare il panettiere alzandosi alle 2 del mattino. Io preferisco così che l’attuale combinazione “sregolata” in cui da un lato “importiamo” badanti et similia (spesso irregolari, pagate in nero, ecc ecc) e dall’altro o lasciamo sul lastrico i nostri concittadini o li sovvenzioniamo sine die con contributi pubblici (CIG ecc). Per questo sono convintissimo che la soluzione del tema dell’articolo sia: 1) aiutiamoli a casa loro 2) accoglienza molto contingentata sia quantitativamente che qualitativamente. Moglie e buoi dei paesi tuoi.
Enrico. Ci penso sempre sai, a quando qualcuno dei miei boss americani wasp mi diceva sorridendo “Capito mi hai? “ imitando l’accento imparato guardando i Sopranos. Mi immedesimo con il muratore albanese, con le badanti ucraine e rumene che si trovano nei giardinetti vicino a casa mia a Milano alla domenica pomeriggio, unico loro spazio di libertà, o agli operai africani delle fabbriche in cui sono stato per lavoro. Penso come gli girano le palle come giravano a me quando sentono dire che gli albanesi sono delinquenti, le slave zoccole e ladre, gli africani stupratori e spacciatori e gli arabi tutti terroristi. E mi vergogno profondamente dei miei concittadini che lo dicono e poi magari usufruiscono dei loro servizi a basso costo, comprese le prostitute nigeriane che ho visto recentemente ancora battere sulle strade intorno a Torino andando alla Sbarua, magari sotto il controllo di papponi italiani o i prostituti gay rumeni, che non sono i rappresentanti tipici di quella comunità, ma sono vittime della nostra miseria umana, diventati complici della nostra cultura del denaro facile, magari pagati dai consulenti di ex ministri fieri difensori dei confini della Patria e della cultura italica. Mi scuso per lo sfogo ma certi discorsi non si possono sentire, neanche da chi si diverte a provocare. Qui non si parla di ricreazione montana, ma di roba che costa a molte persone lacrime e sangue. Quindi bisogna esseri seri, realisti e coi piedi per terra. Altrimenti lasciamo perdere i discorsi degli ubriachi al Roxy Bar (gestito da un cinese che lo ha comprato in contanti e in parte in nero da un italiano scazzato e stufo di sentire i discorsi dei vecchi pensionati attaccati alle slot machine). Amen
Enrico, solo perché portavi il caciocavallo da casa nella valigia di cartone? O perché pizza-spaghetti-mandolino e rubavi donne ai poveri Toblerone?
Roberto; non lo dire a me che sono stato studente all’università di Ginevra tra il 1987 ed il 1990, e che alle battute non sempre bonarie su “Les Ritals”, ho dovuto mio malgrado farci il callo…
Enrico. Lo so bene. Per non parlare di tutti quelli che ci hanno portato a casa i pacchi anche in questo brutto periodo rischiando. Forse qualcuno non è mai stato in una fabbrica della Padania negli ultimi 20 anni. Ho citato le badanti perché è altamente probabile che si possa averne bisogno personalmente. Ho visto con i miei occhi, come tanti con genitori anziani, cosa vuol dire fare quel lavoro con coscienza e dignità mandando magari a casa i soldi alla famiglia. Senza populismo o demagogia, ma chi ci aiuta col suo lavoro merita il nostro rispetto. E che ci siano anche dei delinquenti da importazione dovremmo saperlo per primi noi italiani che abbiamo esportato delinquenza organizzata in tutto il mondo e familismo amorale. Anche qui qualcuno evidentemente non ha mai dovuto ascoltare le sgradevoli battutine scherzose di qualche collega straniero, bonarie certo, come le nostre nei loro confronti, ma che a me facevano girare le palle tutte le volte.
Costruire un dialogo nei social è come fare un bel muro a secco di sassi ;non butti niente piccoli grandi torna tutto all opera.
Gli ultimi tre sono bei sassi squadrati faccia a vista !
Roberto Pasini; prima ancora di tirare in ballo, con ragione, le badanti straniere: quando siete in prossimità di un cantiere stradale, sulle provinciali o sulle aurostrade, provate a dare un’occhiata a quanti sono gli operai di razza caucasica ( dire razza ariana fa troppo…agé )
E i panettieri? Qui a Milano ormai tutti arabi, perché col cavolo vado a lavorare da mezzanotte a metà mattina! Il mio cercava un aiutante, assunto e in regola. Italiani presentati? Zero. Edili nei cantieri M4 sotto casa? Capomastro e geometra bergamaschi, manovali, anche qualificati, all’80 per cento arabi e slavi. Ma ai poveri italiani viene rubato il lavoro… Si, buonanotte…
Vegetti. Marco, ti sei dimenticato 1.665.000 badanti di cui 77% stranieri e l’82% donne. Un tema che dovrebbe interessare fortemente tutti noi del blog viste le caratteristiche. A meno che qualcuno convinca sua figlia o nipote laureata, magari con un Master o un PhD in un’università straniera, di pura razza italica e possibilmente padana, a fare la badante a 1.100 euro al mese, magari in nero, 6 su 7 giorni, 24 h full time. Auguri per la salute.
Complimenti. Bello scoprire che la violenza contro le donne, ad esempio, è un problema islamico… Bello sapere che “quelli” non li vogliamo ma vogliamo il loro maledetto petrolio perché altrimenti col cavolo che vado a sciare senza macchina. Bello sapere che i cinesi sono malfattori da cui compriamo ogni ben di Dio perché costa meno che se fatto qui. Bello sapere che quegli arabi dei libici pattugliano (ahahaha) i mari con le navi da noi elargite. Bello sapere che quei negri affamati che vengono qui sono quelli cui dobbiano il pomodoro in tavola. Caro Alberto, sia coerente e tagli tutti i ponti con quegli esseri “stranieri”. Chissà quanto dureremmo noi ariani e cristiani senza gli “altri”. Ci metta pure i russi, così torniamo agli untermensch…
Fabio, va tutto bene. Però gli ho chiesto qui di argomentare ma lui rimanda ad altro/i o fa le sue citazioni bislacche. E mi pareva giusto chiedere: spiegati, argomenta come fai tu con Enrico.
PS Io l’ho conosciuto un secolo fa, prima della conversione :)))))
Marco, Lorenzo mi è simpatico, anche se purtroppo lo conosco solo tramite il GognaBlog. Qualche volta gli ho rimproverato una “non eccessiva” chiarezza di linguaggio. A volte non approvo il suo pensiero, altre volte sono pienamente d’accordo.
È una persona anticonformista, il che di questi tempi è una qualità rara, molto rara, e cerca di attingere alla controinformazione. Ai miei tempi, gli studenti che contestavano il sistema scrivevano sui muri delle università: «CONTROINFORMATI O CREPA». Avevano ragione!
In ogni caso so che è una persona perbene, nell’accezione positiva del termine, e ciò per me costituisce una delle migliori qualità di un essere umano.
Perciò, quando esprime idee un po’ stravaganti (cercate di capirmi…) io lo perdono volentieri.
P.S. Lorenzo, perdonami! 😊😊😊
Bravo Albert, naturalmente neanche un cenno a quello che ho scritto. Perfetto, va bene così. Basta capirsi, no?
Piccola aggiunta di or ora: l’Europa non si è opposta alla elezione a Presidente dell’Interpol dell’Emiratino Ahmed Nasser Al-Raisi, sul cui capo pendono gravi accuse di violazione dei diritti umani e torture. Ma sì, Albert, difendiamoci…
E ho omesso la manifestazioni antisemite da 50MILA (mai vista in questi numeri in Europa dalla fine della guerra) persone nella cattolica, europea Polonia. Io sono europeo, ma NON sono come loro. E’ questa l’identità europea da difendere? Non lo è? Cacciate questi Paesi dalla Comunità Europea, invece di spargere sanzioni inutili a destra e a manca, anzi solo a EST…
14 Enrico, anziché ricorrere a comode e stantie accuse di filosovranismo (sic), argomenta e rispondi alle domande che ho posto sulla questione. Grazie.
Fabio, perché le stesse parole non te le ho mai sentite usare nei confronti del nostro Guru Merlo?
Matteo. Lui aveva già visto tutto in anticipo. Anche se noi ragazzi di quel tempo i social non li immaginavamo neppure. Nel 1964. In una notte fredda, alla luce di un’insegna al neon altrettando fredda, tirandosi su il bavero della giacca. Come spesso accade ai poeti e ai musicisti. “And the naked light I saw Ten thousand people may be more People talking without speaking People hearing without listening…… And the people bowed and prayed At the neon god they made And the sign said The words of the prophets are written on the subways walls”
The Sound of Silence
parole di Paul Simon
Vedo che tutti questi dell’Occidente da difendere abbiano dimenticato una cosa, a proposito di migranti vari; in Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Centrafrica la guerra e le sue conseguenze le abbiamo acuite noi “civili” con il culo al caldo. ma soprattutto, non una parola sull’ipocrisia che l’Occidente Europa usa: miliardi di euro al (dittatore, chiedere alle centinaia di giornalisti e docenti ancora in carcere o ai curdi) Erdogan per tenersi i migranti, milioni di euro e armamenti ai libici che quei migranti sfruttano, incarcerano, torturano, stuprano. Non una parola su Polonia e Ungheria, Stati della Comunità che violano apertamente le regole della Comunità. Il muro di Trump era un’infamia quello ungherese e quello polacco una manna divina. E ovviamente un’Europa che dopo tutto questo sanziona la Bielorussia. Ecco, questo io lo trovo aberrante. E poi noi dovremmo difendere i confini e la nostra identità europea?
Non ragionar di loro……Con simili commenti…..
Mi tengo stretta il mio stile di vita e lo difenderò sempre contro chiunque
Roberto, scusa, ma con chi stai parlando? 🙂 🙂
Sig.Pasini proprio convinto di far parte della maggioranza delle persone e quindi imporre il suo pensiero?
Fabio. Appunto. Ognuno può dire ciò che vuole. Infatti io non dico di impedire di parlare, per carità, ma di applicare a chi urla la strategia “voce urlante nel deserto”. Il problema dell’immigrazione e dell’integrazione e’ un problema serio. Non lo affronti con gli slogan. Lo hanno ormai capito tutti. Tranne chi si diverte a provocare dicendo cose che non dicono più neanche quelli con l’elmo con le corne alle sorgenti del Po.
Affidarsi all’esperienza è affidarsi a una superstizione.
Roberto, in gioventú, quando ancora Pannella non era impazzito con la Cicciolina e Toni Negri, appoggiavo in modo entusiasta le gloriose battaglie per i diritti civili di quei quattro gatti del Partito Radicale. Di quel lontano periodo ho conservato il sacro rispetto per quei diritti.
In piú, sin dall’età della ragione sono sempre stato convinto che, se si discutesse dei problemi concreti che affliggono il popolo italiano – trascurando le ideologie politiche -, si troverebbe un accordo nella maggioranza dei casi. Però cosí non è, purtroppo.
Sig. Pasini la sua mancanza di rispetto è evidente, lei preferisce quelli che sono come lei, io no. Nonostante tutto deve fare i conti con una maggioranza che rispecchia il mio pensiero, anche se per lei è troppo preistorico, ma siamo maggioranza si rassegni , e dall’alto della sua eccelsa virtù ed ecclso saper ci sopporti noi poveri mortali ignoranti.
Non sa quanto mi fanno sorridere le sue elucubrazioni da fine pensatore etico…..
Per fortuna al potere non ci sono persone come lei e possiamo vivere in pace altrimenti saremmo in “laogai” cinese, che rispecchia come tratta chi non la pensa come lei
Ps. Anche se l’espressione “pensiero” nel caso di certi interventi mi sembra, con tutto il rispetto, decisamente eccessiva.
Bertoncelli. Fabio non hai idea di quanti Bonino ho dovuto gestire in più di 45 anni di sporco lavoro nei retrobottega delle peggiori osterie. Cercavo di evitare che prima o poi il nostro oste fosse costretto suo malgrado a buttar fuori di nuovo gli avventori. Un po’ di esperienza me la sono fatta su come fare o almeno tentare. Ma vedo che non funziona. Non importa. Chi di opposizione al famoso “pensiero unico” ferisce, di opposizione al pensiero unico perisce. Questa volta a destra. Opps …dimenticavo che sono categorie che esistono solo nella testa dei dinosauri.
Tra parentesi sig.Matteo con quale diritto e cpn quale alta investitura lei decide di dovermi redimere? No Grazie sto bene e vivo bene così, spero che lei viva altrettanto bene altrimenti mi dispiace per lei.Libertà di pensiero è per tutti
Caro Lorenzo, caro Roberto, rammentate il vecchio detto: “C’è sempre qualcuno piú a sinistra di te”?
Ora imparate pure quello nuovo: “C’è sempre qualcuno meno Bonino di te”.
110\114 Condivido quanto espresso da Lorenzo Merlo. Il commento in questione del sedicente Alberto e’ duro , ma ha una sua forza lacerante . Per me non giova condividerlo od opporvisi od ignorarlo per amor di polemica , serve avere la forza di assorbirlo e superarlo .
Complimenti!!!!!! Se uno la pensa in maniera diversa da voi è un provocatore……Siete gli alfieri del pensiero unico!!!!! Per voi la democrazia è pensare come decidete voi…Grazie s Dio sono felice di essere completamente differente da Pasini. Io non sono un provocatore ho idee differenti dalle vostre e le mie valgono come le vostre. Comunque su questo argomento non vi risponderò più tanto ognuno rimane della propria idea e voi non accettate idee diverse dalle vostre. Meglio che pensi alla mia settimana di sci, al divertimento e al buon mangiare. Dopo una vita lavorativa penso di aver diritto di pensare a me stesso prima di ogni altra cosa.
Non trovo dignità alcuna nella stupidità ma al massimo un difetto, congenito o educativo, del quale avere pietà e dal quale provare a redimere.
Se poi è proterva e provocatoria, l’opinione è più radicale.
Nel pezzo, affermavo che siamo tutti dei Bonini.
Se si toglie dignità, dobbiamo accettare di buon grado che qualcuno la tolga a noi.
Merlo. Ci sono dei limiti. Tu stesso a suo tempo hai scritto un pezzo su Bonino che mi è stato girato visto che allora io non partecipavo. Non ho detto di censurare ma di non reagire alle pure ed evidenti provocazioni innescando una spirale tossica. Meglio prevenire che reprimere. Tutto qui.
Chiedo di dare dignità a tutte le espressioni.
Chiedo umilmente ai partecipanti del blog e a coloro che ci tengono a preservare questo spazio di confronto di non reagire all’ultima provocazione. Ignorare. Altrimenti il comportamento viene rinforzato. Grazie.
Per fortuna la maggioranza degli italiani ha altro a cui pensare che il problema degli immigrati sulla Manica. Ci possono pensare solo quelli che non hanno nulla da fare o sono obnubilati dall’odio per l’occidente. Gli Italiani pensano al proprio lavoro e non a darlo o cercarlo per dei clandestini. Rassegnatevi o andate a fare i Missionari, cosa degnissima e di alto livello etico, ma non è per tutti. Anche il nostro Natale conto dopo un anno di covid.
Certamente le ricerche di questo tipo valgano quello che valgono. Questa mette in evidenza diversi aspetti, anche contradditori nell’opinione pubblica italiana.,Certamente i trenta morti sul gommone che attraversava la Manica, tra cui donne e bambini, non possono lasciare indifferenti neppure gli algidi inglesi. Forse anche i droghieri dovrebbero mettersi al tavolo con il mangiatori di rane e affrontare il problema invece di continuare a darsi le colpe mentre dei poveri disgraziati muoiono. E questo dovrebbe valere per tutti gli europei, in questo momento tutti presi dal problema di come garantire il successo dell’operazione Natale, messa di mezzanotte compresa, con annessa commozione e pensiero reverente al povero spazzacamino che non ha da mangiare come nella fiaba e che si mantiene bello magro e asciutto e non deve pensare al digiuno intermittente post-abbuffate.
https://www.affarinternazionali.it/2021/10/gli-italiani-divisi-sullimmigrazione-ma-cresce-limpulso-umanitario/
“Tutto ciò è un’ulteriore dimostrazione che nessun Paese, in tutta Europa, è al momento allineato sul concetto di “accoglienza”. Ciò significa che la maggior parte dell’opinione pubblica continentale non desidera affatto l’ “accoglienza”, altrimenti (almeno in quei Paese in cui dovesse dominare tale sentiment) il quadro politico la esprimerebbe. “
Che i governi europei non siano allineati tra loro è pacifico, che nessun governo sia allineato sul concetto di “accoglienza” è una frase magari ad effetto ma senza alcun senso: sottintende che esista una e una sola (numerale) definizione di accoglienza.
Che il quadro politico esprima l’opinione pubblica reale mi pare purtroppo alquanto dubbio in molti casi e comunque da dimostrare
Infine le pressioni dell’Inghilterra (ormai extracomunitaria) sulla Francia. storicamente, vengono prese in considerazione solo se accompagnate dai cannoni…
Siccome sono stato tirato per i capelli in una stupidissima polemica collaterale, riporto qui sotto uno stralcio (tratto dal Corriere i oggi 25/11/21) circa il fatto che UK non gradisca per nulla che i migranti possano valicare La Manica con gommoni ecc.
Londra accusa Parigi di non fare abbastanza per fermare i migranti in partenza dalle coste francesi: i giornali inglesi pubblicano le immagini dei poliziotti francesi che assistono immobili sulle spiagge di Calais ai preparativi per mettere in acqua in gommoni, nel momento in cui il governo britannico versa fondi per finanziare le operazioni di controllo.
In tale contesto politico ci può benissimo stare che, informalmente e totalmente dietro le quinte, siano state avanzate (da UK) delle “pressioni” affinché i negozi di Calais fossero alleggeriti da natanti di varia natura, compresi quelli presenti nei magazzini (oggetto di possibili furti da parte dei migranti). Quanto invece rilasciato da Decatlhon può essere benissimo una dichiarazione di facciata. Tali voci non sono dimostrabili, per definizione, essendo “suggerimenti” politici dietro le quinte, ma in tanti decenni di lavoro ho imparato a non diffidare di quello che mi dicono (anche in chiacchierate confidenziali su argomenti collaterali) gli operatori dei mercati finanziari, ai quali appoggio l’operatività di alcune aziende mie clienti. Interessante riflettere che UK non vuole i migranti, mentre la Francia è ben felice se valicano la Manica, come dimostrano i gendarmi che assistono inerti alla loro partenza. Se la Francia volesse aiutare detti migranti, non li lascerebbe partire, ma li inquadrerebbe in un piano di accoglienza organizzata (visto che sono già sul suo territorio). Tutto ciò è un’ulteriore dimostrazione che nessun Paese, in tutta Europa, è al momento allineato sul concetto di “accoglienza”. Ciò significa che la maggior parte dell’opinione pubblica continentale non desidera affatto l’ “accoglienza”, altrimenti (almeno in quei Paese in cui dovesse dominare tale sentiment) il quadro politico la esprimerebbe.
Il dibattito politico è fatto di proposte e controproposte, fino ad un testo condiviso. Se chi vuole smuovere la situazione è il primo a rivelarsi rigido, non si arriva da nessuna parte. Partiamo dal sentiment, molto diffuso, del commento 3. Sottolineo che tale commento NON è scritto da me. Che vi piaccia o meno, quel sentiment è dominante nella popolazione, quindi dovete tenerne conto: non basta imporre la vs idea solo perché la considerata più nobile. Se volete convincere chi ha posizioni come n. 3, dovete elaborare un modello di accoglienza contingentata: tot individui nell’unità di tempo, distribuiti nel tal modo, accasati presso quelle individuate strutture, nutriti-scaldati-curati secondo parametri definiti, il tutto finanziato in uno specifico modo e a carico di certi cittadini (fasce fiscali) secondo precisi prelievi fiscali. Il tutto con hotspot gestiti dall’Europa e posizionati o in Libia (non sono gli attuali lager libici) o sui confini orientali. Entra solo chi viene autorizzato dai verificatori negli hotspot. Chi entra NON gira liberamente, ma viene contingentato nelle strutture assegnate, gli si insegna un lavoro, per esempio con finalità collettive, i bimbi vengono inseriti piano piano nelle scuole ecc. Più o meno come fecero i tedeschi negli anni ’50 -60, specie con i Turchi. Questo è l’unico modello alternativo ai muri, perché tranquillizza la ns popolazione. Infatti ciò che disorienta è veder entrare senza controlli e poi girare liberamente gli sfaccendati, che vivono sotto i ponti, si arrangiano come possono e spesso sconfinano nella criminalità. E’ vero: tocca a “voi” (“voi” che credete nell’accoglienza) predisporre questo piano. Devono forse pensarci quelli, come me, che sono concettualmente contrari all’immigrazione??? Mi pare che offrirvi la disponibilità ad analizzare seriamente una proposta politica sia già una bella apertura. Ci sputate sopra? Bene, verrà ritirata la disponibilità, non se ne farà nulla e quindi resteranno i muri. L’intervento 104 è un esempio di ciò che NON dovreste fare/dire, se davvero volete venirci incontro. Non vi interessa venirci incontro? Bon, lasciamo tutto com’è. Finirà tutto come con il DDL Zan. Contenti voi, contenti tutti.
Voi, noi, la sinistra deve….non mi trovo a mio agio su questi piani. Io non parlo a nome di nessuno e non penso sia una cosa da Gogna Blog entrare nel merito specifico delle politiche sull’immigrazione. Tema molto complicato su cui bisognerebbe avere competenze e informazioni approfondire. Mi sembrava si esprimessero qui opinioni personali di ordine generale. Io mi sono semplicemente chiesto se una soluzione centrata prevalentemente sui muri e su un modello mentale difensivo sia davvero efficace di fronte ai problemi che abbiamo oggi, visto che i muri fanno venire voglia di scavalcarli, che storicamente le muraglie sono sempre state alla fine aggirate e che un atteggiamento integrativo e non solo difensivo, può essere utile e adeguato in certe fasi e portare anche a dei vantaggi, visto che ci sono precedenti in questo senso. Punto. Ps. In un precende intervento ho fatto un grave errore di stompa: il budget di Frontex è di 460 milioni e non miliardi, tanti comunque. Anche al Parlamento Europeo qualcuno si è posto qualche domanda se una parte di quei soldi non potrebbe essere spesa diversamente.
Sempre faciel dire preparate …fate….poi noi vi diremo se va bene o meno e metteremo i puntini sulle i….
Sempre facile tirarsi fuori sparando baggianate semplicistiche del tipo “Per me che stiano a casa loro”.
Sempre facile salire in cattedra pontificando e predicendo futuri a fosche tinte se non si fa come dite voi.
La realtà potrebbe essere invece che il vostro “Stiano a casa loro” siano solo chiacchere. Siano l’alzare la voce di chi si sente forte finchè parla con gli amici del suo piccolo bar….per poi abbassare la testa di fronte ai fatti.
I fatti probabilmente porteranno al punto che queste persone, che non sopportano più la vita che gli è toccata in sorte, saranno talmente tanti e talmente disperati da fregarsene dei vostri divieti e spazzeranno via i vostri confini.
Quindi forse dovremmo sederci tutti insieme intorno ad un tavolo e discutere di come aiutarli a casa loro e al contempo di come accogliere di chi non ha voglia di stare in quella casa. Perchè anche la vostra è una non soluzione da qui a un domani non molto remoto.
Dunque, come sempre, il consiglio è di smettere con le vostre catalogazioni da novella 2000 di una società scissa in cattocomunisti, sovranisti, radical chic e cazzate varie….di scendere dal solito piedistallo che vi siete comprati da soli…e di inziare a trovare il modo di risolvere la cosa in modo pratico e concreto, mettendo sul tavolo le vostre competenze e le vostre idee che sicuramente hanno anche tanti aspetti comprensibili e condivisibili.
@97 ammetto che davvero non riesco a capirti (meglio: a capirvi). Cerco di sviluppare il punto. Bene, circa 50 commenti fa (o giù di lì) ho avanzato la mia idea: aiutiamoli a casa loro. No, non va bene mi è stato obiettato perché ci vogliono troppi anni per far crescere il reddito pro capite in quei Paesi. Allora ho detto: preparate un piano organizzato di accoglienza controllata e gestita. No, non va bene neppure questo, un po’ perché “solo uno stato di polizia agisce così”, un po’ perché questo benedetto piano proprio non lo proponete neppure (non solo voi, ma l’intesa sinistra). Allora non resta che l’ ipotesi residuale, cioè volete la libera circolazione di tutti, ovvero di masse di clandestini senza controllo (tra l’altro anche senza controllo sanitario, cioè NO vaccino). Tra l’altro questo (=incontrastata circolazione) è il quadro che innesca certe reazione “casa nostra”, vedi n. 3, e altre, da me citate, di molti giovani europei. Mi aspettavo che, come ipotesi residuali, questa della circolazione incontrollata fosse la tua tesi. Ma no, la libera circolazione dei clandestini non ti va bene, tu stesso lo dici nel 97. MA ALLORA COSA PROPRONI? non si capisce proprio. Il punto della vostra confusione è rilevante perché se la sinistra elabora una proposta chiara di un modello ben organizzato di accoglienze controllate e ben gestite, lo si può ragionevolmente analizzare (salvo fare progressive controproposte fino ad arrivare ad un testo condiviso). In assenza di un “progetto” chiaro, vedendo il problema immigrazione da chi la pensa come me, in voi si percepisce solo una battaglia ideologica, confusa e spesso con risvolti aggressivi e offensivi, ma senza costrutto. Il tutto non modifica le posizioni. di chi non è disponibile. Non è così che riuscirete a convincerci. Rischiate, anche su questo tema, di registrare la fine che ha fatto il DDL Zan: la sinistra si è irrigidita su questioni ideologiche di principio, non ha voluto trattare e la cosa è naufragata. Contenti voi. Se invece aprite una trattativa, ragionevolmente un punto di incontro si può trovare. Ma la prima mossa la deve fare chi crede nell’accoglienza e noi giochiamo di sponda. Se non elaborate una proposta credibile e la sottoponete a contrattazione, la cosa resta in stallo e i fili spinati polacchi non si smontano certo da soli.
Allora siamo in due. E’ sempre stato il mio eroe.
Benassi. Mi consumerò nel tentativo di fare un accordo “io vinco-tu vinci”, così quando piove posso tenermi attivo nella ricerca delle soluzioni. Pare faccia bene come prevenzione dell’Alzheimer, insieme allo sport e agli interventi sul gogna blog (su quest’ultimo punto a volte devo dire che ho qualche dubbio sulla reale efficacia, ma non importa, tiremm innanz). Come il coyote con lo struzzo. Si tengono allenati entrambi. Io ho sempre avuto una grande simpatia per Willy Coyote, l’ho sempre considerato un punto di riferimento, gli va sempre male, ma non molla e si ingegna.