Bussate e vi costruiremo un muro

Bussate e vi costruiremo un muro
di Domenico Gallo
(newsletter n. 54 di Costituente Terra del 17 novembre 2021)

Bussate e vi sarà aperto”, il ben noto versetto del Vangelo di Luca nella cattolicissima Polonia viene interpretato a contrario: bussate quanto vi pare, mai vi sarà aperto. Anzi non solo non vi sarà aperto ma alzeremo un muro, proprio come è avvenuto a Berlino nell’agosto del 1961, per impedire a chiunque l’attraversamento della frontiera. E’ questo l’annuncio dato il 15 novembre dal premier polacco Mateusz Morawiecki, che ha precisato che la costruzione inizierà già nel mese di dicembre. Nella stessa giornata in un’intervista concessa all’Agenzia Pap, il premier polacco ha ventilato l’intervento della NATO: “Stiamo discutendo con la Lettonia ma soprattutto con la Lituania se non mettere in funzione l’articolo 4 della Nato; ci sembra che ne abbiamo sempre più bisogno (..) Ormai sappiamo che per fermare il regime bielorusso non bastano solo le parole”. L’art. 4 del Trattato Nato riguarda la difesa esterna.

Esercito polacco al confine con la Bielorussia

Ormai è evidente che ci troviamo di fronte allo scatenarsi di una nuova guerra fredda, alla nascita di una nuova cortina di ferro, spostata un po’ più a est della precedente ma ugualmente contrassegnata da muri, distese di cavalli di frisia, eserciti che si confrontano, armi che si accumulano.  C’è da chiedersi allora, dov’è il casus belli, qual è l’oggetto della controversia che ci ha fatto precipitare in una crisi così profonda e grave? Dove sono le truppe che minacciano la frontiera polacca e con quali armi?
E’ paradossale, ma l’armata che minaccia la Polonia ed i confini orientali dell’Unione Europea è uno sparuto nucleo di uomini, donne e bambini, accampati in un bosco al freddo e al gelo, armati solo dalla speranza di una vita migliore, sottratta agli insulti della violenza e della fame da cui sono fuggiti.
Certamente queste persone sono state portate alla frontiera nel quadro di una politica cinica che sfrutta la loro disperazione come merce di scambio politico o come rivalsa verso le sanzioni che la UE ha adottato nei confronti della Bielorussia, ma questo non cambia la sostanza del problema: il rifiuto di ogni forma di umana solidarietà e di accoglienza nei confronti dei profughi che percorre tutta l’Unione Europea ed assume caratteri di vera paranoia in Polonia e Ungheria.
Parlando del dramma dei migranti all’inaugurazione dell’anno accademico a Siena, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato: “E’ sconcertante quanto avviene ai confini dell’UE, c’è un divario con i principi proclamati (..) Sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati e non tenere conto della fame e del freddo a cui sono esposti esseri umani ai confini dell’Unione”.
Anche se non ne ha tratto le conclusioni politiche, Mattarella ha rotto il tabù dell’indifferenza qualificando i profughi accalcati alla frontiera, non come invasori, non come alieni, ma come “esseri umani”.
E’ proprio questo il punto, le politiche di respingimento dei flussi migratori adottate dall’Unione Europea sono sostenibili solo al prezzo di disumanizzare la folla dei profughi, di considerarli merce indesiderata da bloccare ai confini, ancor meglio prima che arrivino ai confini dell’UE.
C’è un divario sconcertante fra i grandi principi proclamati solennemente nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e quello che sta accadendo sotto i nostri occhi. Che senso ha dichiarare che la dignità umana è inviolabile (art.1), che ogni persona ha diritto alla vita (art. 2), che ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica (art. 3), se poi si lasciano morire di fame e di freddo le persone accampate alla frontiera, che senso ha riconoscere il diritto di asilo (art. 18) secondo la Convenzione di Ginevra del 1951, se poi si impedisce ai profughi di presentarsi alla frontiera per richiedere asilo?
Persino Putin si è potuto permettere di bacchettare l’Unione Europea osservando che non rispetta i suoi stessi principi umanitari.
E’ veramente assurdo che si schieri un’armata in assetto di guerra per proteggere la frontiera dall’assalto di 4.000 persone disarmate che chiedono solo di poter vivere. Nell’Unione Europea vivono circa 400 milioni di persone; i profughi accampati alla frontiera polacca, percepiti come una minaccia dai leaders sovranisti, non rappresentano neppure lo 0,01% della popolazione europea. In Italia negli ultimi dieci anni sono sbarcate 876.000 persone giunte dal mare; una piccola parte sono state rimpatriate, tutti gli altri sono stati assorbili senza drammi dall’Italia e dagli altri Paesi europei.  E’ singolare che il Consiglio dei Ministri degli esteri abbia varato nuove sanzioni contro la Bielorussia, senza muovere un dito per consentire che le persone accampate nella foresta potessero essere accolte da qualche Paese europeo.
E’ singolare che un continente in crisi demografica in cui cresce l’invecchiamento della popolazione, respinga i bambini accampati al freddo nella foresta, privandosi dei loro sogni, della loro gioia di vivere, della loro energia vitale, e si cinga di filo spinato alle frontiere.
E’ urgente una rivolta morale ed un’azione politica coerente: dobbiamo pretendere che siano salvati i profughi alla frontiera per salvare l’onore e l’anima dell’Europa.

P.S. Si riunirà mercoledì 24 novembre 2021 alle ore 16 alla Biblioteca Vallicelliana in piazza della Chiesa Nuova 18, Roma,  con la  partecipazione di Paola Paesano Raul Mordenti e Luigi Narducci il gruppo di lavoro Costituente Terra/Scuola. A tema dell’incontro il progetto avviato con il liceo romano Keplero per una riflessione nella  prospettiva di un costituzionalismo globale sui temi posti da Costituente Terra, quali il cambiamento climatico, l’ambiente, guerre e produzione delle armi, fame e diritto alla salute, migrazioni. Gli associati a Costituente Terra presenti a Roma che vi siano interessati, sono invitati a partecipare.

P.S. Un appello diffuso dalla “Società della cura” esprime perplessità e preoccupazione per l’ormai prossima assunzione italiana del comando della missione della Nato in Iraq lamentando che non vi sia stata un’adeguata discussione pubblica in proposito. La missione verrebbe ampliata da 500 a 4.000 uomini trasformandosi di fatto in missione di combattimento rispetto a quella che, almeno sulla carta, era solamente funzionale all’addestramento dell’esercito iracheno. La recente decisione di dotare le Forze Armate italiane di una flotta di Hero-30, i cosiddetti droni Kamikaze finalizzati all’utilizzo nel “mutato scenario operativo in Iraq”, come scritto nella relazione del Ministero della Difesa riportata dall’osservatorio Milex, non può che aggravare – dice l’appello – questa preoccupazione. L’Iraq è uno dei Paesi nel quale si combatte da tempo il conflitto che oppone Stati Uniti e Iran. Il rischio  è che l’Italia rimanga invischiata nella lotta per il controllo dell’Iraq, per conto di potenze che, come si è visto in Afghanistan, non sono in grado di favorire lo sviluppo della democrazia e dei diritti umani; anche con la conseguenza di nuovi rischi più gravi per la sicurezza delle organizzazioni umanitarie italiane che operano in Iraq. Chi intende aderire a questo appello lo può fare scrivendo a societadellacura@gmail.com 

Rescindere il contratto con Frontex
(lettera aperta al Politecnico di Torino)
di Redazione di Altreconomia, 16 novembre 2021

Volontari e attivisti impegnati nella difesa della vita e dei diritti umani delle persone migranti scrivono all’ateneo dopo il contestato appalto per la produzione di mappe. “Inaccettabile che all’interno di una università pubblica ci si possa rendere complici di una missione di caccia al migrante”.

Al Magnifico Rettore, alla Prorettrice, ai Gentili membri del Senato accademico e ai Direttori e Vicedirettori del DIST,
siamo volontarie e volontari, attiviste e attivisti, da tempo sensibili e impegnati nella difesa della vita e dei diritti umani delle persone migranti. Vi scriviamo in merito alle recenti notizie che vedono il nome del Politecnico di Torino associato a quello di Frontex.

Nel quotidiano salviamo donne, uomini e bambini dai naufragi nel Mediterraneo e lungo tutte le frontiere interne ed esterne dell’Ue, supportiamo con diverse forme di solidarietà le vittime di politiche europee xenofobe che costringono esseri umani a condizioni di marginalità cronica e ad aspettare per mesi o anni una possibilità di riscatto da un sistema in cui il razzismo è sistemico e la violenza istituzionale è strutturale. Siamo obbligati a fare i conti con politiche miopi e ingiuste da anni, con un modello di gestione del fenomeno migratorio che nello spazio europeo si materializza attraverso la macchina Frontex, un’agenzia para-militare, chiamata a proteggere i confini da una minaccia esterna costruita ad arte, una minaccia che si fonda e si alimenta nella logica coloniale dell’”altro da sé”: del corpo estraneo da espellere a ogni costo.

Dal 1993 le politiche della Fortezza Europa hanno ucciso 44.764 persone: annegate nel Mediterraneo, colpite da armi da fuoco alle frontiere, uccise dopo essere state torturate e abusate, a seguito di deportazioni. Le politiche anti-immigrazione si autoriproducono: quando si alzano i muri, si costringono le persone a cercare rotte meno presidiate e dunque più pericolose; laddove si nega la libertà di movimento si nutre l’industria del traffico di esseri umani. Frontex è operativamente e simbolicamente al centro di questa impalcatura liberticida.

È a questa macchina che si vuole vedere associato il nome del vostro ateneo? È da considerare un vanto la compravendita di servizi con un’agenzia sotto processo alla Corte di giustizia europea per violazione dei diritti umani e che respinge violentemente le persone ai confini violando la Convenzione di Ginevra sul diritto d’asilo? È all’interno di queste contraddizioni che si intende formare le nuove generazioni di ingegneri umanisti?

In quanto coscienti e testimoni di questi meccanismi, non possiamo non provare terrore dinanzi alla progressiva avanzata di Frontex negli ambienti accademici, quando dovrebbero essere proprio gli atenei a farsi portavoce ed esempio di una cognizione dello sviluppo umano che sia fermamente ancorata a principi etici. Ci sembra inaccettabile che all’interno di una università pubblica ci si possa rendere complici di una missione di caccia al migrante, offrendo il proprio supporto alla militarizzazione della frontiera e al pattugliamento aggressivo. L’università non può contribuire alla produzione di potenziali armi strategiche, quali mappe cartografiche, perché attribuirebbe loro un valore scientifico, permettendo dunque a Frontex di utilizzare un materiale presumibilmente neutro, ma che si traduce in passiva partecipazione ad atti inumani e criminali. I dati non sono neutrali, come non lo è il loro utilizzo, tanto più se ad approfittarne è Frontex.

È a partire dai vissuti altrui, di cui raccogliamo infinite testimonianze, che vi invitiamo a riflettere e ad agire, rescindendo il contratto Frontex.

Nell’attesa di un vostro cortese riscontro, vi ringraziamo.

I firmatari:

Associazione Libellula

Associazione Mesa Popular

Baobab Experience

Border Violence Monitoring Network

Carovanemigranti

Forum Antirazzista Palermo

Lasciateci entrare

Le Veglie contro le morti in mare

Linea d’Ombra

ManidiPace

Mani Rosse Antirazziste

MEDITERRANEA Saving Humans

Melitea

Rete Milano

ResQ

Sea-Watch e.V.

Stop Border Violence

Torino per Moria

Un Ponte di Corpi

Watch-The-Med Alarm Phone
Yabasta! Bologna

Rete Antirazzista catanese

Società della Cura

Abolish Frontex

Agir pour la paix

Per sottoscrivere la lettera: https://forms.gle/XpmipjwgW1kFvbnDA

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Bussate e vi costruiremo un muro ultima modifica: 2021-11-19T04:02:00+01:00 da GognaBlog

197 pensieri su “Bussate e vi costruiremo un muro”

  1. 197
    Lusa Mutti says:

    Another Brick In The Wall
    https://www.youtube.com/watch?v=YR5ApYxkU-U

  2. 196
    Matteo says:

    Michele Cornioli, spero proprio che non sia tu a comprare i fumetti per i tuoi figli!!
    🙂

  3. 195
    Michele Cornioli says:

    Sicuramente, ma d’altronde siamo in un forum e non al consiglio di amministrazione di Google.  
    In ogni caso, in questi giorni sto leggendo Harry Potter ai miei figli e vi trovo delle contrapposizioni tra “buoni” e “cattivi” molto più sfumate, e quindi interessanti (“intriganti” ipse dixit), che negli interventi del nostro. 
    Comunque il mio intento non era quello di offendere, chiedo scusa se ho esagerato.

  4. 194
    Carlo Crovella says:

    Pasini, mi spiace, non voglio offenderti, ma le sinapsi ti si stanno occludendo… se davvero non comprendi quello che intendo dire (ma non ci credo e immagino tu voglia arrampicarti sugli specchi per gettare fumo in faccia ai lettori circa le tue conoscenza torinesi). Sai benissimo di chi sto parlando, se non esistesse la privacy (che qui da noi chiamiamo storicamente “riservatezza”) scriverei perfino nomi e cognomi… Di certi ceppi di cattocomunisti torinesi, ci sono i vari “rami”: quello cittadino, quello della collina, quello di Chieri… Sai benissimo di chi sto parlando. Cmq, quelli lì (e numerosi altri come loro) noi del campo politico avverso, generalizzando per sintesi, li chiamiamo “cattocomunisti”, dando una classica unghiata di sarcasmo subalpino (un bel disprezzo in effetti lo proviamo per loro). Sono intrisi di buonismo cattolico e si danno un’aggiuntiva pennellata di apertura mentale perché (falsamente) “impegnati a sinistra”, ma all’atto pratico sono altoborghesi, rinchiusi nei loro castelli principeschi e con uno stile di vita che “nemmeno Briatore”… Per chi, come me (al seguito dell’educazione famigliare) fa della schiettezza il suo stile di vita, quella schiera di personaggi “cattocomunisti”, per quanto sabaudi, innescano un certo fastidio. Tutto qui. Questa parentesi, che a questo punto si è fin troppo estesa, è derivata dal tema principale perché i cattocomuniusti (o meglio quelli che io, generalizzando, definisco tali, sepcie riferendomi al mondo torinese) si strappano le vesti a parole per i migranti (“casa mia è aperta a tutti“. Già ma quale casa? la stamberga che hanno in fondo al loro megapraco della villa collinare… in quella stamberga non vorrebbero entrarci neppure le capre tanto fa schifo…), ma poi, dato il periodo, stanno organizzando già costosissime vacanze di Natale in posti esotici (dalla Polinesia francese ai caraibi, alle Maldive…). Con quello che spendono a tal fine, si darebbe da mangiare a 100 migranti per dieci anni. Io invece dico pane al pane e vino al vino e sinceramente preferisco essere così piuttosto che cattocomunita. Ciao!

  5. 193
    Roberto Pasini says:

    Crovella. Quelli che conosco io sono cattolici, tradizionalisti, sostenitori della messa in latino, con una visione della vita profondamente conservatrice (anche un po’ snob sotto le apparenze austere e umili) ma hanno votato PCI e poi PD, collaborando attivamente persino alle giunte di sinistra, non perché comunisti ma perché ritenevano i comunisti prima, e i postcomunisti dopo una forza seria, disciplinata, competente e abbastanza onesta, in grado di risolvere alcuni problemi concreti che a loro stanno a cuore, compreso il tema dell’immigrazione economica e dei rifugiati (vedi la potente comunità di Sant’Egidio a Roma, a cui penso faccia riferimento in qualche modo anche Draghi)  e non avrebbero mai e poi mai, anche per ragioni estetiche, appoggiato Berlusca & Soci. Più o meno lo stesso ragionamento dei loro avi durante gli anni del fascismo. Stessa cosa a Milano per tutto un gruppo sociale che una volta votava PRI o PLI, alla Monti & bocconiani vari per intenderci. Non sono e non saranno mai comunisti e la prova del fuoco sono le differenze sui temi riguardanti l’etica o le politiche redistributive. È proprio questo uno dei vari motivi che ha bloccato il PD e gli ha impedito di diventare una grande forza socialdemocratica come ce ne sono in Europa. Poi se volete chiamarli cattocomunisti o liberalicomunisti fate come volete ma sono ibridi che esistono solo nell’immaginario dei talk show  e non nella realtà.Comunque io la finisco qui perché non interessa nessuno. Saluti.

  6. 192
    Carlo Crovella says:

    @190 Si vede che io sono strato educato a modi spicci, per pragmatismo operativo, come usa qui da noi. Utilizzo schemi sintetici, altrimenti ogni volta occorre riprendere la descrizione delle cose da Adamo ed Eva in poi: “sabaudi”, “cattocomunisti”, “”cannibali” ecc sono definizioni che noi (quelli del mio giro e in particolare quelli della mia famiglia) abbiamo ben chiare, ma come ho detto si adattano a spaccati umani fluidi e sfumati, nei contorni e nell’intensità dei contenuti.  Certo è che tu sai benissimo di cosa parlo, quando cito i “cattocomunisti torinesi” (come li ho descritti sommariamente ieri). I torinesi che, in mail di tempo fa, mi ha detto di conoscere anche per rapporti stretti, appartengono senza ombra di dubbio a famiglie di quel giro (li conosco anche io in prima persona e sappiamo tutti e due di cosa parlo). Quindi non fare lo gnorri, con fantascientifiche rievocazioni storico culturali. molto affascinanti ci mancherebbe, ma si tratta di fumo negli occhi. Ciao!

  7. 191
    Antoniomereu says:

    Roberto la invidio, devono essere degli inediti fantastici!
    Oggi servirebbe un bombarolo anarchico Corto per far saltare entrambe le reticolate certezze di quei est-eri confini. 
    Una buona serata a tutti.

  8. 190
    Roberto Pasini says:

    Se volete usare etichette e stereotipi come fanno i talk show o alcuni giornalisti d’assalto, fate pare. Comprendo le ragioni dello spettacolo, ma è un livello di confronto che non mi appartiene. Io penso che distinguere, analizzare e considerare le radici storiche di concetti e problemi, sia più utile a comprendere le cose che non semplificare, anche se più noioso e pedante. La data citata del 1943 è significativa. Se non si considera il contesto della lotta al fascismo non si capisce la natura particolare del comunismo italiano e perché anche dopo molti aderirono a quel partito, non necessariamente al comunismo incarnato nell’URSS. Ma mi rendo conto che la storia, e soprattutto la storia delle parole che usiamo, interessa pochi ed è più di effetto usare formule semplificatrici. Nella mia esperienza personale ho conosciuto cattolici che votavano PCI ma definirli comunisti è un’altra cosa e ho conosciuto comunisti che in privato facevano battezzare i figli, celebravano funerali religiosi e sotto sotto credevano in un Dio, ma definirli cattolici è un’altra faccenda. Lo stereotipo del comunista italiano puro e duro depositato al museo di Sevres a Parigi come il metro di platino può usarlo solo chi non ha mai militato in quel partito che arrivò ad avere quasi 2.300.000 iscritti e 13 milioni di voti. La stessa cosa vale quando parliamo di fascisti, di iscritti al PNF, di catto-fascisti, di fascisti antisemiti et similia. Poi ovviamente si fanno i comizi, ma forse i blog sono la versione moderna dei comizi e sono io che sbaglio contesto. Oggi ho visitato a Genova una bellissima mostra di Hugo Pratt con acquarelli fantastici: un vero catalogo dell’immaginario esotico nel quale il suo personaggio si muove completamente a suo agio in mezzo alla diversità degli ambienti e dei popoli. Una versione moderna del vecchio Ulisse, fedele ai valori della sua Itaca ma aperto, disponibile e curioso di fronte al mondo e capace di interagire con tutti senza perdersi (troppo) per strada. Ognuno ha i suoi eroi e i suoi miti e non sempre sono così scontati come vorrebbero gli stereotipi.  
     

  9. 189
    Carlo Crovella says:

    Pasini. La definizione cattocomunisti è una delle tante convenzioni che io uso per esigenze di sintesi. Come per sabaudi. Sono definizioni che non esistono nelle enciclopedie, almeno come le uso io. Gli agglomerati umani cui si riferiscono sono sfumati, nei contorni e nei caratteri fondanti. I cattocomunisti cui mi riferisco io sono abbsstanza diffusi a Torino. Sono un mix fra visione ciellina (i piu’ puri io li chiamo baciapile) e una specie di apertura socialista. Molto spesso sono radical chic. Sono in genere residenti in centro (per cui io li chiamo ZTL) o in quartieri borghesi  in ogni caso votano PD, che per loro è la manna dal cielo perché deriva dalla DC di sinistra e dagli ex comunisti. A tutti questi io preferisco i comunisti veri, duri e puri, quelli del PCI di Berlinguer. Ci siamo menati in piazza, da ragazzi, ma almeno eravamo entrambi animati da ideali “veri”. I cattocomunisti sono invece borghesi che si lavano l’anima con una pennellata di ideali socialisti e, specie se torinesi, ci  mescolano pure l’ipocrisia subalpina. Brr. “Che sgiaj” diciamo noi. Sul tema immigrazione i cattocomunisti sono il peggio del peggio: blaterano, si lustrano la medaglia con le loro migliori intenzioni e poi…non muovono un passo. Guarda i 3000 disperati al confine polacco. Cosa è cambiato in una settimana? Niente, almeno non risulta. Perché in questa settimana avete solo tirato addosso al bastado fascita di Crovella (il quale per la cronaca non fa una piega xke’ ha la pelle da rinoceronte). Avete mosso un dito in aiuto di quei 3000 disperati? No. Finché la vs strategia è questa, me ne sto tranquillo. Basta stare fermi. Tanti voi di pratico non combinate una mazza. Invece Supermario Draghi ha detto che l’Europa sarà sovrana e che ci sarà un rigido controllo dei confini esterni, sia terrestri che marittimi. Lo aspetto al varco, ma per intanto a me basta. Salutoni!

  10. 188
    marco vegetti says:

    Visti i rapporti storici, allora anche la Russia è Europa, almeno fino agli Urali… 
    PS – Alberto non scrivere i numeri, sono arabi. E non studiare l’algebra, è araba pure lei…

  11. 187
    marco vegetti says:

    Mario, ho un cognato che lavorava in una tipografia veronese. Tutto qui. E sappiamo benissimo nonostante quello che si dice e ci diciamo, che il fenomeno del “nero” (lavoratore, non colore della pelle) esiste eccome, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Carlo, accoglierle per qualità fa ridere. Michael Jordan sì, Bryant Kobe sì, il disgraziato afghano che ha collaborato con gli occidentali nel suo Paese in guerra e che abbiamo abbandonato a se stesso e ai talebani laggiù, no. Ultimo: la Comunità Europea non ha soldi a sufficienza perché, pur di “contenere” la Russia abbiamo tirato dentro gli ex Paesi dell’Est che devono essere finanziati ma non possono pagare le loro quote. Cavolo c’entra, che so, la Lituania con l’Europa?

  12. 186
    Roberto Pasini says:

    Crovella. Non pensavo affatto che ti rivolgessi a me, ma a tutti quelli che sono intervenuti con ragionevolezza sul tema (ad esclusione del fisiologico tasso di estremisti urlatori dei due schieramenti) fornendo una versione un po’ caricaturale delle loro/nostre posizioni. Ps. I cattolici/comunisti furono un movimento fondato da Franco Rodano nel 1943 che poi conflui’ nel PCI dopo la guerra. Uno degli esponenti fu Felice Balbo di Vinadio. Rodano diresse insieme a Claudio Napoleoni la Rivista Trimestrale, chiusa nel 1970 per dissensi tra i due. Non ebbero mai un grande peso all’interno del PCI nonostante l’amicizia tra Rodano e Togliatti. Roba estinta che giace in cantina e che interessa solo i collezionisti di anticaglie over 60. Sicuramente ci sono ancora attivi in politica tanti cattolici con forte sensibilità ai temi dell’equita’ e della giustizia sociale, ma di comunisti ne vedo davvero pochini, forse qualcuno in piccole riserve indiane. Anche sul piano delle idee, la fusione non ha mai funzionato perché in realtà il PD nasce da un “Merger & Acquisition” aziendale di residui del sistema politico andato in pezzi negli anni ‘90. Infatti non funziona anche se sembra essere il primo partito per voti dai sondaggi. 

  13. 185
    Carlo Crovella says:

    @179 Pasini, anche tu sei affettato da incontenibile egocentrismo. Cioè pensi che quando uno scrive, si rivolga solo a te, ma non è così. Le affermazioni da me citate sono di altri: “casa mia e aperta a tutti” è stata esplicitamente scritta, mi pare dal tipo (non ricordo neppure più il cognome tanto è irrilevante ai miei occhi), quello che ha piantato la storia su Decatlhon. Oppure è implicitamente sottintesa da chi ci ha accusato di esser razzisti e che dobbiamo fare le valigie. Oppure anche da un  altro che, di fronte all’aneddoto che gli egiziani hanno imposto un monopolio “alla egiziana” nel settore dei ponteggi per facciate, ha detto che era egiziano il medico che gli ha somministrato il vaccino (senza capire che le due cose non si elidono).  Quindi: Pasini devi saper “leggere” bene fra le affermazioni, sennò prendi fischi per fiaschi (come ti capita sempre più spesso). In sintesi: la posizione più condivisa, da questo lato della barricata, è che l’accoglienza, se non è rigidamente controllato (con hotspot alle frontiere e/o in Libia, gestiti da eiropei), crea clandestini che vivono sotto i ponti, riducono stazioni e marciapiedi a latrine a cielo aperto e alimentano criminalita’ (micro/macro). Questo è il vero grande problema. Io ho una mia personale posizione (nella quale non voglio coinvolgere implicitamente nessun altro) ovvero “mogli e buoi dei pesi tuoi”: ognuno stia a casa sua, noi dobbiamo aiutare iracheni, afgani, peruviani, indocingalesi ecc ecc ecc a stare bene a casa loro. Sta bene politicamente ed economicamente. In Europa non c’è sufficiente posto fisico per tutti  e soprattuto non ci sono più adegiate risorse finanziarie e organizzative. Per me nel più sta il meno: se evito che entrino “tutti gli altri”, eviterò per definizione i clandestini. Ma almeno risolviamo il problema dei clandestini, con modelli di accoglienza contingentata, quantitativamente e qualitativamente. Mi sembra ragionevole e se continuate a insistere sul contrario (sia qui che nel dibattito generale) dimostrate Che i veri nemici non sono gli immigrati, ma mostri concittadini che voglio obbligarci ai dettami del politically correct  contro la mostra volontà.

  14. 184
    Roberto Pasini says:

    Mario. Purtroppo i pregiudizi impediscono a volte di vedere la sostanza dietro le emozioni. Chi ha a che fare con i problemi di gestione delle imprese sa bene quanto sia cruciale per noi avere un capitale umano adeguato a tutti i livelli, alti e bassi, e quanto pesino oggi sulla nostra competitività le carenze che abbiamo in questo campo legate anche al calo demografico e all’invecchiamento della forza lavoro italiana, insieme sicuramente ad altri fattori. Come tu ben sai non è la schiavitu’ che ci renderà competitivi sul medio e lungo periodo ma un sistema ordinato e corretto, possibilmente non troppo conflittuale, di relazioni lavorative, che riguardi anche la quota indispensabile di lavoratori stranieri ai quali è giusto offrire un “pacchetto” che comprenda la possibilità, a certe condizioni, di costruirsi una vita degna e onesta qui da noi e diventare cittadini italiani, come successo a tanti nostri compatrioti accolti in paesi stranieri dall’operaio della Volkswagen la cui figlia è entrata ora nel Conisglio di Amministrazione (Vorstand) come rappresentante dei lavoratori a Marchionne. Poi c’è il tema dei richiedenti asilo e dei profughi ma non facciamo confusione. Auguri per il tuo lavoro.

  15. 183
    Mario says:

    182) Roberto ho seguito questi 180 commenti con interesse ed un certo stupore. Vedo persone di una certa età e preparazione usare le mezze verità  che gli vengono congeniali solo per avere ragione dell’ avversario ideologico. Fin qui niente di strano, posso tollerare anche se la trovo deludente una certa ‘flessibilita’” intellettuale. Ma  affermazioni pesanti,fuorvianti, oppure false portano il discorso su un livello di cattiveria e contrapposizione violenta che non mi pare utile ad alcunché . Da imprenditore e da lombardo  non posso accettare in silenzio certe  frasi. Mi scuso  con tutti compreso Vegetti per la reazione poco urbana  ma cazzo quando ci vuole ci vuole 

  16. 182
    Roberto Pasini says:

    Mario. I lavoratori stranieri in Italia sono 2.5 milioni. La stragrande maggioranza dei quali è inquadrata a tutti gli effetti come un lavoratore italiano. È vero che sono concentrati nelle professioni meno qualificate ma hanno dichiarato redditi per quasi 30 miliardi e tra tasse e contributi previdenziali hanno versato quasi 18 miliardi. Il saldo entrate (Irpef, Iva, contributi) e uscite (servizi ricevuti ) è positivo per circa mezzo miliardo. Non hanno rubato nulla, anzi. Questo si spiega col fatto che sono mediamente giovani e incidono meno sul servizio sanitario e pensionistico. Poi esistono ovviamente casi di sfruttamento da terzo mondo, in particolare in alcune regioni controllate dalla criminalità organizzata (italiana), come ogni tanto emerge nelle cronache. Quindi prima di parlare di terroristi, stupratori, spacciatori, nemici della civiltà cristiana bisognerebbe essere un po’ rispettosi di cosa fa la maggior parte di loro per guadagnarsi una vita decente.

  17. 181
    Mario says:

    179 ) Vegetti  il tuo commento è diffamatorio . A  Bergamo e Brescia e in Veneto come altrove le officine e le fabbriche hanno molti dipendenti immigrati, regolarissimi e li pagano  di tutto il dovuto  Lo schiavismo è nella tua testa bacata Vergognati  e prima di dire cazzate informati da chi ne sa più di te. Oppure se hai visto cose sputa i nomi e cognomi . Schifoso.

  18. 180
    Fabio Bertoncelli says:

    Marco, qui io contesto pure i quattro euro all’ora! NON voglio schiavi in Italia, né italiani né africani!
    Le paghe da fame sono conseguenza diretta della tanto lodata globalizzazione. I clandestini sono schiavizzati; i giovani italiani non vogliono essere schiavizzati ed evitano quei lavori, almeno finché potranno permetterselo.

  19. 179
    marco vegetti says:

    Uno: l’imponente di manifestazione novax di oggi a Milano: 80 all’Arco della Pace, poco più di cento in Duomo. WOW!  Per il resto, lo ripeto, perché sembra che non si sia capito bene. I pomodori che Carlo e Alberto mangiano sono raccolti da clandestini. Oppure i furbacchiotti industrialotti leghisti veneti bresciani e bergamaschi hanno le officine piene di immigrati semi-clandestini, così come i cantieri edili, Se per scelta non volete vedere la realtà, e non la volete voi cambiare, state buonini (non buonisti) e accettate la realtà. E’ davvero sempre così facile dire che gli altri sbagliano. Convincete voi i nostri italici giovanotti a piegare la schiena 10 ore al giorno, a 4 euro all’ora, per mettervi sul piatto frutta e verdura.

  20. 178
    Roberto Pasini says:

    ”Esasperato buonismo” “Casa mia aperta a tutti” ma quando mai? Perché travisare le posizioni altrui o usare antiche diciture come il gatto-comunista, sull’uso delle quali non si può non sorridere nel 2021. Per comodità retorica? Poi di cosa stiamo parlando? Richiedenti asilo, migranti economici, migranti irregolari, migranti clandestini (definizione presente nella Bossi-Fini ma non nella legislazione internazionale), migranti climatici, rifugiati, profughi, migranti forzati…ho girato qualche link in proposito ma erano troppi e il sistema ha bloccato il post. La faccenda è tremendamente seria, delicata e complessa. Possiamo solo in questa sede confrontarci su quali schemi e modelli mentali/emotivi sono più efficaci per trovare soluzioni che stiano in piedi. 

  21. 177
    Riva Guido says:

    Vivi alla Crovella e la vita ti sarà più che bella!

  22. 176
    Carlo Crovella says:

    Giusto per dovere di cronaca. Accordo Italia-Francia di ieri. Draghi parla di sovranismo europeo (testuale): Europa deve essere padrona del suo destino e non farsi imporre nulla dagli altri (testuale). Sulla voce specifica “immigrazione” rimarcata necessità controllo dei confini ESTERNI  e varo di programma “accoglienza controllata” con redistribuzione continentale (quindi NO clandestini che vagano senza controllo). Bene, finalmente, dai politici  una proposta concreta anche se ancora un po’ vaga. Si può dire che non sia in linea con il buonismo a tutti i costi. È più o meno quello che sto dicendo io da 150 commenti (manca “l’aiutiamoli a casa loro”, che per me resta fondamentale). Ma quanto firmato ieri NON è certo della serie “casa mia è aperta a tutti”. Visto che Draghi sta diventando il leader europeo (anche per il pensionamento della Merkel) mi sa che i fautori del buonismo esasperato devono accettare che la loro NON e la linea europea che si va delineando. Buona domenica a tutti!

  23. 175
    Matteo says:

    “nessuno errore da parte mia, sei tu che “leggi” male (freuduanamente?) la mia frase. Vedi che non capisci proprio il significato di quello che viene scritto.
    Cosa ti induce a pensare che io abbia letto male o non abbia capito?
    Ho proposto un’interpretazione alternativa a quello che hai scritto e coerente con il tuo profilo: infatti la gente come te non agisce per scelta, reagisce per pregiudizio ideologico, senza mai mettere in dubbio le proprie convinzioni o ( diononvoglia!) se’ stessi.
    Non sbagliano mai e soprattutto non ammettono mai un errore, perché le colpe e gli errori sono sempre degli altri.
     
    C’è una definizione tecnica per questi profili.

  24. 174
    Alberto says:

    Egr. Sig/sig.a (oggi è di moda l’incertezza), questo commento supera tutti in vergogna. La sua mente è in situazione molto grave.

  25. 173
    Roberto Pasini says:

    Mi sono stati segnalati tre documenti utili per chi volesse dedicare un po’ di tempo ad informarsi in modo non superficiale sui fatti. Magari a qualcuno possono interessare. Il primo, a cura dell’Ufficio studi della Camera dei Deputati, fa il quadro della legislazione vigente in Italia.
    https://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1105627.pdf?_1557674616893
    Il secondo, a cura delle Nazioni Unite, è un ponderoso studio sul fenomeno a livello mondiale. Mi è stato suggerito di leggere il capitolo sui tentativi in atto in diversi paesi di regolare in modo ordinato il fenomeno.
    https://www.un.org/development/desa/pd/news/international-migration-2020Dobbiamo inoltre ricordare che quando parliamo di immigrazione non bisogna fare confusione tra: migranti economici, richiedenti asilo, immigrati irregolari, immigrati clandestini, migranti climatici….
    https://www.openpolis.it/parole/che-cosa-sintende-per-migranti-irregolari-richiedenti-asilo-o-rifugiati/

  26. 172
    Fabio Bertoncelli says:

    Il commento 172 surclassa tutti i precedenti.
    Complimenti all’autore.

  27. 171
    Lusa Mutti says:

    Chi non vuole i migranti è libero di fare le valige e andarsene a vivere in un altro Paese. Meglio i migranti stranieri che i razzisti.

  28. 170
    Roberto Pasini says:

    Breaking news. Sembra che nel loro processo di estinzione i gatto-comunisti abbiamo generato una variante ancora più tossica: gli strillatori libertari, alcuni probabilmente pure libertini. Non si riesce mai a stare tranquilli un momento, il sonno della ragione genera sempre nuovi mostri da incolpare e contrastrare. Ma non bisogna preoccuparsi: questi sono meno numerosi anche se strillano di più, ci penserà anche per loro la selezione naturale. Vincano dunque i migliori, felici pochi o felici tanti a seconda delle posizioni, austere  sabuade o goduriose pistaiole. Splende il sole e c’è la neve.  Cosa vuoi di più? Oppure come suggerisce giustamente Enri, vai di trave che anche la nottata passerà.

  29. 169
    Fabio Bertoncelli says:

    Invito l’amministratore del GognaBlog a proporre in Totem e Tabú, almeno per le prossime due settimane, il seguente tema: «I fiorellini della montagna».
    Grazie.

  30. 168
    Carlo Crovella says:

    @167 nessuno errore da parte mia, sei tu che “leggi” male (freuduanamente?) la mia frase. Vedi che non capisci proprio il significato di quello che viene scritto. La mia frase “gente come me non agisce per scelta” significa che io (e mille altri che la pensano come me) NON muoviamo un passo (sul tema immigrazione) perché abbiamo deciso, hegelianamente, di non muovere un passo. Non siamo interessati ad agire sul tema e siamo consci di questa nostra decisione. Quanto meno vale per me. Prova a rileggere la frase alla luce delle mie precisazioni e vedrai che questo è il significato diretto della frase stessa. Quello che hai voluto cercare tu, è un significato distorto e deriva dal preconcetto degli schiavi del politically corrtect: vi sta enormemente sulle balle che qualcuno dica le cose senza pali sulla lingua e allora andate a cercare il pelo nell’uovo per tentare di screditarlo, anche su risvolti del tutto irrilevanti (come la polemica Decatlhon di circa 100 commenti fa oppure le metafore fantasmagoriche che nessuno comprende).
     
    E’ però vero che è inutile cercare di farvi capire le cose. Non c’è peggior sordo di chi non vuol capire. E’ come per i “no vax” o per i cannibali in montagna:  inutile dare loro una mano, non capiscono perché “non vogliono” capire. La natura farà selezione, secondo meccanismi darwiniana.

  31. 167
    Roberto Pasini says:

    E’ sicuramente tutta colpa dei gatto-comunisti. Senza i gatto-comunisti l’Italia sarebbe un paese stupendo e tutti i problemi sarebbero risolti. Per fortuna sembra siano in estinzione perché sono degli ibridi contronatura e quando saranno scomparsi gli ultimi ancora viventi in piccole nicchie ecologiche come il gognablog finalmente si potrà vivere meglio. Dunque non resta che aspettare perché “già l’ora s’avvicina”. Buona Domenica. Pregate per loro, perché gli dei alla fine concedano il perdono e la misericordia che non si nega mai post-mortem anche ai più grandi peccatori.

  32. 166
    Matteo says:

    “Guarda che il primo che travisa le cose alla grandissima sei proprio tu, visto che dimostri di non ave colto il significato di nessuno dei miei interventi
    Siete proprio schiavi …pensate che sia sufficiente riempirvi la bocca di idee apparentemente nobilissime…
    Siete talmente ottenebrati dalle fette di salame attorno ai vostri occhi …
    Siete distratti, poco lucidi, parlate per metafore che nessuno capisce tanto sono astruse”
    Già solo tu capisci, solo tu puoi fraintendere perché in realtà solo tu sai leggere il significato nascosto, solo tu proponi l’unica soluzione dagli anni ’80 (e Pannella che fortunatamente è morto lasciandoti solo a rifulgere nella gloria)
    Per fortuna però che in fondo il popolo è con te e la politica (Ursula!) anche, perché solo tu sei razionale.
     
    Ormai superati perplessità, stupore, fastidio e irritazione siamo arrivati al compatimento.
     
    Su una cosa però sono assolutamente d’accordo con quanto scrive Crovella “Gente come me non agisce per scelta”
    Sarà stato un lapsus o un errore di battitura, ma è genialmente freudiano. Crovella non sceglie, reagisce pavlovianamente e le sue reazioni hanno il medesimo fondamento della salivazione dei cani dell’esperimento.
     
    Albert invece temo che non sia in grado nemmeno di capire cosa ho scritto!

  33. 165
    Carlo Crovella says:

    Siete proprio schiavi del “politically correct”: pensate che sia sufficiente riempirvi la bocca di idee apparentemente nobilissime. Siete talmente ottenebrati dalle fette di salame attorno ai vostri occhi che,a pèuro titolo di esempio, la commento 156 (156, non 16 o 56!) chiedete ancora “soluzioni, allora?”, dopo che io le ho esposte con dovizia di particolari nelle decine di commenti prima del 156simo . Siete distratti, poco lucidi, parlate per metafore (a pur titolo di esempio: gatto comunista ecc) che nessuno capisce tanto sono astruse. Credo che neppure Merlo riesca e interpretarne il loro significato recondito, specie se lo si vuole collegare a questo tema. Strillate (in questo come in altre serie di commenti) di “libertà”, spacciandola come il valore supremo della vita umana, ma voi stessi siete i primi a dimostrare che non sapete nulla di cosa sia davvero la libertà. Su questo tema, la libertà è innanzi tutto avere il coraggio di dire con schiettezza che nessuno, oggi come oggi, è davvero interessato alla sorte dei disperati. Sennò voi per primi agireste all’atto pratico, investe state fermi sulle vostre belle affermazioni di principio, ma non fate un passo oltre. Per esempio veniamo da 19 sabati consecutivi (oggi sarà probabilmente il 20mo) di veementi proteste di piazza sul tema Green Pass/Vaccini ecc. Manco uno che sia sceso in piazza a sollecitare interventi per quei 3.000 disperati che stanno a ridosso dei fili spinati polacchi. Conclusione: Ursula (che rappresenta l’UE) pagherà qualche milioni di euro alla Bielorussia perché si tenga i poveracci. Il succo di questo lungo dibattito è che ho definitivamente capito che non è necessario agire per costruire un muro contro l’immigrazione. Basta la vostra inerzia. Gente come me non agisce per scelta, voi parlate e parlate ma alla fine non agite… eccolo lì, il muro. Basta e avanza.

  34. 164
    Alberto says:

    Hai ragione Enri, per me basta così

  35. 163
    Enri says:

    Qui si finisce come sui vaccini. Consiglio vivamente serie di trazioni al trave al posto di nuovi post. Ne gioveranno le prestazioni in parete ( e l’interesse generale ai commenti)

  36. 162
    Alberto says:

    Lo sporco lavoro lo facciamo anche per voi e per i vostri figli

  37. 161
    Alberto Benassi says:

    La corazzata CROVELLA  e l’incrociatore d’attacco ALBERTO, fiore all’occhiello della regia  marina europea, sono appena salpate alla volta dei  mari infestati dai barbari sanguinari. Hanno le stive colme di bombe. Con la loro  enorme potenza di fuoco che vomiteranno dagli enormi obici, salveranno i  civili  confini della madre patria europea dall’attacco delle orde dei barbari .
     

  38. 160
    Roberto Pasini says:

    Il gatto-comunista è una figura mitologica, un po’ come il Gigiat della Valtellina. Me lo sono sempre immaginato come una specie di caprone, pelosissimo e con zoccoletti diavoleschi, ma con un faccino glabro, angelico, con la tipica espressione da paolott de l’oratori, pronto a ingropparti selvaggiamente dopo averti sedotto e ammaliato con il suo sorriso buonista e la voce suadente da chierichetto. Le genti delle valli alpine gli attribuiscono ogni genere di nefandezze: dal furto di pecore e galline all’introduzione di feroci lupi orientali nelle pacifiche malghe di Heidi. Avendo una certa passione per gli orrori e le perversioni dell’animo dell’uomo-bestia o meglio della bestia uomo, l’ho sempre ricercato a partire dalle mie estati a casa dei nonni in Valle d’Ossola. Ho incontrato varie sue incarnarzioni ma erano degli ibridi, o troppo gatti o troppo comunisti. Non dispero comunque di riuscire a incontrarlo nei pochi anni che mi restano, anche se valligiani di confine mi hanno detto che ormai si è quasi estinto ma vive ancora nelle fiabe che i vecchi raccontano ai nipotini per spaventarli quando fanno i cattivi: se non fai il bravo, caro il me ninin, chiamo il gatto-comunista. E i bambini, dopo aver consultato wikipedia, fanno una sonora pernacchia al nonno. 

  39. 159
    Alberto says:

    Al momento, sig Vegetti a me e a noi non interessano, non sono compito nostro, proponetele voi, ma non ne avete se non al’accoglienza indiscrimanata che genera più criminalità,più terrorismo,più insicurezza. per me l’unica condotta è il respingimento e l’espulsione dei clandestini
    Per cattocomunista si intende il buonismo ideologico, poi lei per me può anche esserer l’adoratore del prosciutto, non mi importa. L’ideologia nociva è il buonismo e il benaltrismo imperante.

  40. 158
    Enrico says:

    156. Io sono di religione israelita ma mi reputo ateo, e non son mai stato e non sarò mai comunista

  41. 157
    marco vegetti says:

    Bravi: le soluzioni allora? Non parole, idee costruttive. Magari tenendo conto anche quello che ho scritto nel post precedente?

  42. 156
    Alberto says:

    Carlo Crovella, un milione di applausi, ma a loro la verità fa male, non la riconosceranno mai i cattocomunisti

  43. 155
    Carlo Crovella says:

    Ho scritto, circa 150 commenti fa, che negli anni 90 due persone si battevano per “aiutiamoli a casa loro”: Marco Pannella a livello politico nazionale e il sottoscritto in sede di dibattito civico torinese. Nessuna ha voluto muoversi. Se ci si fosse mossi, tipo 20-25 anni fa, con quel programma, ovviamente congruo e sensato, oggi vedremmo i risultati a casa loro. Nessuno si è mosso, fra quelli che potevano farlo davvero. Conclusione: non gliene fregava niente dei cosiddetti paesi terzi. Ora vale lo stesso per chi, sull’altro schieramento, fa discorsi nobili, ma sterili. Conclusione: neppure al mondo cattolico o sinistrorso interessa davvero dei migranti, sennò si muoverebbero in questa fase con piani operativo seri. Ergo neppure a loro frega veramente dei migranti. Morale: ai primi non è interessato aiutarli a casa loro, ai secondi  non interessa davvero varare, oggi  seri piani di integrazione contingentata. Ergo: a nessuno frega niente di questi individui. Questa è la conclusione delle conclusioni. La differenza è che alcuni di noi hanno la schiettezza di riconoscerlo, molti altri si camuffato dietro discorsi nobili, ma alla in fine ugualmente sterili. Abbiate lz lucidita’ di saperne prendere atto. A questo punto la responsabilità del non andare avanti in termini operativi è ascrivibile al mondo cattocomunista e non agli altri schieramenti.

  44. 154
    marco vegetti says:

    Carlo, uno schieramento opposto che è stato 20 anni al Governo. E senza migliorare nulla. I clandestini, forse però, insisto, bisognerebbe chiedersi perché scappano dai loro Paesi. Non mi pare che nessuno dei sostenitori dell’aiutiamoli a casa loro abbia prodotto questi gran risultati, se non quelli di ingrassare la corruzione in quei Paesi che volevano “aiutare” o peggio lasciare che con gli aiuti nostri ingrassassero milizie armate. Fottendosene allegramente del “dopo”. E magari, dopo, mandando soldati o contractors. Ovviamente, lamentandosi del fatto che poi scappino.

  45. 153
    Carlo Crovella says:

    @151. Guarda che il primo che travisa le cose alla grandissima sei proprio tu, visto che dimostri di non ave colto il significato di nessuno dei miei interventi, molto dettagliati e misurati. Non ho desiderip di RI-scrivere concetti già ampiamente esposi e quindi ti rimando ai commenti precedenti. Conclusione generale: le parti politiche e sociali, ideologicamente  interessate a piani di accoglienza (quindi, generalizzando: varie sinistre e mondo cattolico), se genuinamente interessate, devono prendere loro l’iniziativa ed elaborare una bozza operativa che sarà poi discussa nelle sedi opportune fino a raggiungere un eventuale contenuto condiviso da tutte le forze politiche. Allo stato attuale mi pare che nessuno si muova, né gli esponenti delle varie sinistre europee né gli esponenti politici del mondo cattolico. Ribadisco che se gli  esponenti politici non si muovono, significa che il loro sottostante comparto elettorale non sta esprimendo istanze del genere. Altrimenti i rispettivi politici si muoverebbe. A puro titolo di esempio, segnalo che non si è verificata nessuna presa di posizione per far entrare questi 3.000 disperati al confine polacco. Anzi l’Europa sta trattando, pare sia disposta a pagare la Bielorussia pur di lasciarli da loro. Dove li vedete tutti ‘sti cittadini europei che fanno i ragionamenti di Pasini, io non so. O meglio, molti li fanno a tavolino, questo sì, ma tuo finisce lì.  Finché i loro rappresentanti non aprono la questione nei Parlamenti nazionali o europeo, nulla si muoverà. Dobbiamo forse pensarci noi che apparteniamo allo schieramento opposto?  

  46. 152
    Roberto Pasini says:

    A mio parere ciò che ostacola politiche e azioni ordinate di gestione dei fenomeni migratori verso l’europa è proprio l’utilizzo strumentale di questo tema da parte delle forze estremiste di entrambe le parti che ha spaventato le forze di maggioranza e le ha portate al puro galleggiamento. La maggior parte degli europei sa che questo continente invecchia e che ha bisogno di contributi esterni ragionevoli, così come la maggior parte degli europei non può accettare di lasciar morire donne e bambini in mare (tutti abbiamo ricevuto un’educazione cristiana). Se tuttavia agiti il drappo rosso o nero, le persone si agitano, entra in funzione l’inconscio collettivo e prevalgono alcuni sentimenti atavici di paura o di pieta’. Allora tutto diventa difficile, anche per chi vorrebbe ricercare una soluzione accettabile e realistica. Non è molto diverso da ciò che accade per altri tematiche. Così i problemi si accumulano sotto i muri o nei finti centri di accoglienza o sulle navi delle ong, finche’ il bubbone scoppia e allora sono guai. Sta a ciascuno di noi, nel suo piccolo, esercitare il buon senso e cercare di fermare la deriva, magari anche evitando di sparare nel mucchio intervenendo su un blog. Come ho già detto, parlando di trad, di fix, di sci da discesa, di nuovi mattini o pomeriggi, ci sono più margini. Questa è roba che scotta e coinvolge milioni di persone e il futuro di figli e nipoti. Adesso per me basta. Ciao a todos. 

  47. 151
    Matteo says:

    “Preferisco la mia genuina preferenza alla non inclusione piuttosto che il vostro finto buonismo. Magari siete in buona fede, per carità, ma poi salta fuori che ritenete “utile” (???) per l’Europa/Italia accettare i migranti perché “sennò chi farebbe da badante ai nostri vecchi…”. Mi sempre una versione moderna dello schiavismo ottocentesco. “
    Caro Carlo, sarà ben vero che leggi 10 giornali e 20 siti al giorno, ma è impressionante la tua capacità di travisare quello che scrivono gli altri: né Vegetti né tantomeno Pasini hanno mai detto “facciamoli entrare perché ci serve la bassa forza. Semmai sottolineavano come molti dei sovranisti, dei difensori della razza italiana, degli “esclusionisti” sono poi ben contenti di avere in casa dei poveracci per usufruire dei loro servizi a basso costo e in definitiva per sfruttarli.
     
    Peraltro non penso proprio che ci sia qualcuno tifoso dell’ingresso senza regole e controlli. Anzi.
    Di sicuro però c’è qualcuno che pensa che la soluzione del filo spinato, del mancato soccorso in mare o del filtro tramite lager controllati da criminali (purché abbastanza distanti dalle nostre case) sia un male peggiore e un’indegnità assoluta per un paese che si vuole civile.

  48. 150
    Alberto says:

    Il Sig.Crovella esprime chiaramente la posizione di chi come me vi contesta. Lui lo fa in modo elegante e dettagliato io in modo brutale ma efficace, in quanrto entrambi non amiamio gli altri e preferiamo stare nel proprio brodo e sicuramnte non amiamo i clandestini forieri di problemi politici e sociali.

  49. 149
    Carlo Crovella says:

    Fate confusione fra troppe fattispecie diverse, mettendole tutte nello stesso pentolone e facendo un gran minestrone: chi dice che NON deve entrare nessuno? Sto dicendo, anzi stiamo dicendo in diversi, che NON devono entrare i clandestini senza controllo. Fra quelli che entrano, in un regime di accoglienza controllata, ci saranno sicuramente persone di morale specchiata, che contribuiranno allo sviluppo futuro. A questi io darò del “lei”, come dò del “lei” al vicino di casa piemontese, perché non sono uno che ama, in assoluto, la confidenza. L’accoglienza controllata è innanzi tutto quantitativa, ma implicitamente diventa anche qualitativa (chi è già senza arte né parte a casa sua non è che qui farà faville, è molto probabile che andrà a vivere sotto i ponti ingrossando le file della criminalità: meglio per tutti se c’è un filtro severo alla frontiera). In ogni caso, nessun Paese occidentale e meno che mai l’Unione Europea in quanto tale, sentono di dover affrontare il toro per le corna, cioè né elaborare un piano “aiutiamoli a casa loro” (il che presuppone prelievi fiscali aggiuntivi a carico dei cittadini europei e questo non penso proprio che piaccia) né elaborare un piano di accoglienza controllata. Ipocritamente da parte di tutti si accetta implicitamente l’arrivo alla spicciolata dei barconi (o simili), facendo finta che questa disponibilità ideologica lavi la coscienza di tutti. In realtà è proprio in questa ipocrisia che si annida il vero problema dell’immigrazione, perché così l’immigrazione è incontrollata e quindi ingestita/ingestibile. Ma se le autorità politiche (compreso l’attuale “governo dei migliori”) non si muovono proprio, non venitemi a dire che l’opinione pubblica sottostante è a maggioranza favorevole all’immigrazione. Se lo fosse, i politici si sarebbero già mossi per accontentare il consenso popolare. Invece dai fili spinati polacchi, ai manganelli francesi (Ventimiglia e Monginevro) e spagnoli (nei confronti di chi voleva entrare dal Marocco), fino alle feroci polemiche UK (che NON fa parte dell’Unione, ma è pur sempre una nazione europea), le autorità politiche NON sono aperte all’immigrazione. Il che mi conferma che il sentiment maggioritario continentale non sia aperto come credete voi, anzi… Se lo fosse avremmo infiniti cortei in piazza per i fili spinati polacchi (tema del giorno), mentre abbiamo proteste di piazza contro il Green Pass…

  50. 148
    Roberto Pasini says:

    L’Italia ha un tasso di occupazione femminile del 49% , con punte al ribasso al Sud del 30%. In attesa  che escano di casa e sostituiscano circa 1.300.000 badanti straniere (proposta che sicuramente sarà caldeggiata dai partiti che difendono la famiglia italiana tradizionale) , io mi tengo in contatto con la signora rumena che ha accudito i miei suoceri. Non è stata trattata come una schiava, ma come una onesta lavoratrice, con tangibile riconoscenza alla fine e ha iniziato il difficile processo per diventare cittadina italiana e i suoi figli parlano con accento milanese. Non perché siamo santi, cattolici ferventi o compagni comunisti o ex sessantottini o radical chic, ma solo persone normali e perbene, con una morale media e realistica e in Italia siamo la maggioranza. E perché mia nonna prima di fare l’operaria al cotonificio De Angeli Frua ha iniziato a 12 anni a fare la cameriera in un grande albergo di lusso di Stresa e io, come tanti altri della mia generazione, non me lo dimentico. Caro Enrico, siamo quasi tutti boomer qui, ma non siamo tutti uguali e chi pensa di essere maggioranza forse dovrebbe rivedere le sue convinzioni. Gli italiani sono piu’ coi piedi per terra e moderati di come può sembrare dai media e dalle urla nei talk show, a volte sbandano e vanno dietro a qualche pifferaio del momento ma poi tornano a casa come Lassie come hanno dimostrato negli ultimi tempi. Anche se qualcuno per questo si dispera e lo considera un torvo crepuscolo degli Dei. Ciascuno ha le sue proiezioni. Per me è motivo di speranza.

  51. 147
    Carlo Crovella says:

    Io non ho la riluttanza, mi pare di averlo detto più volte. La mia non è una provocazione, è proprio una convinzione di fondo. Non mi preoccupo tanto a titolo personale, perché so “ritirarmi” dove nessun altro individuo (caucasico o no) arrivi fino a me. Le mie considerazioni riguardano lo sviluppo della società europea: io non credo che sia un bene questa immissione incontrollata di “disperati”. Occorre appunto avere un piano organico e decisamente sotto controllo dell’accoglienza. Ci può stare che il medico sia egiziano, ma proprio pochi giorni fa parlavo con il titolare di un’impresa edile di discrete dimensioni (mi capita a volte di avere a che fare con lui in senso professionale per le aziende mie clienti) il quel mi  confidava che non ne può più del “monopolio” che gli egiziani sono riusciti a creare nel sub-settore dei ponteggi per le facciate “a’s travajava mej quand c’hai iera gent dei nost”. Lascio la traduzione agli interessati. in ogni caso ripropongo una considerazione che ho già espresso più volte,. specie in questa catena di commenti (ma non solo): se la maggioranza dell’opinione pubblica europea volesse davvero l’accoglienza, i politici si sarebbero già mossi in quella direzione, non fosse altro per accontentare l’elettorato. Invece non è così, da cui se ne deduce che la maggioranza degli europei non gradiscono l’accoglienza e, in particolare, sono intimoriti dall’accoglienza srgegolata. un’ultima valutazione: non si comprende come mai “solo” l’opinione favorevole all’accoglienza debba essere nobile e santificata, anche in semplici dibattiti. Insorgete scandalizzati come se uno vaticinasse i lager nazisti. Non è che sono impaurito, figuriamoci, ma mi preme sottolineare che spesso i maggiori sostenitori della cosiddetta libertà, la applicano poi solo alle proprie idee. Le idee antagoniste devono essere demonizzate per definizione. Mah… se il vostro modo di fare significa nobiltà d’animo, preferisco di gran lunga essere chiuso nel mio “castello medievale”.

  52. 146
    Enrico says:

    Carlo Crovella: se può esser cosa gradita alla S. V. ( mi permetto di usare un linguaggio aulico nei confronti di chi dà ancora del lei ai propri vicini di casa dopo vent’anni), il medico che all’hub vaccinale mi ha inoculato la terza dose del vaccino non più di due settimane fa, era un medico egiziano, che ovviamente ha superato il nostro esame di stato per poter esercitare. Comunque sia, se qui c’è qualcosa di falso, non è il nostro buonismo, ma la vostra riluttanza a dichiarare a chiare lettere che non sopportate nessun altro che non faccia parte della vostra ristrettissima cerchia 

  53. 145
    Carlo Crovella says:

    Preferisco la mia genuina preferenza alla non inclusione piuttosto che il vostro finto buonismo. Magari siete in buona fede, per carità, ma poi salta fuori che ritenete “utile” (???) per l’Europa/Italia accettare i migranti perché “sennò chi farebbe da badante ai nostri vecchi…”. Mi sempre una versione moderna dello schiavismo ottocentesco.  Molto spesso il buonismo, anche quello qui espresso, è interessato. Se voleste davvero “bene” ai disperati, li vorreste qui a fare gli ingegneri, i professori universitari, i medici… Io ho posizioni antitetiche, sono un anti-inclusione per definizione, ma con chiunque (dò del lei la mio vicino di casa che conosco da 20 anni ed è piemontesissimo). Però anziché disperdere risorse finanziarie pubbliche in modo insulso, convoglierei “spintaneamente” i nostri concittadini a ricoprire quei ruoli (panettieri, badanti, muratori…) di cui c’è mancanza. Mi pare che sul tavolo del Ministro per lo Sviluppo economico ci siano decine e decine di crisi aziendali, dll’Embraco di Chieri alla Wirphool di Napoli… Dietro ciascun lavoratore c’è una famiglia, ci sono dei figli che vorrebbero studiare ecc. Prima di preoccuparci dei disperati di altri continenti, dovremmo riconvertire i nostri concittadini in termini lavorativi. Se del caso “convogliandoli spintaneamente” verso ruoli di cui la nostra società ha bisogno. Alla fin fine, piuttosto che non aver più lo stipendio, andranno anche a fare il panettiere alzandosi alle 2 del mattino. Io preferisco così che l’attuale combinazione “sregolata” in cui da un lato “importiamo” badanti et similia (spesso irregolari, pagate in nero, ecc ecc) e dall’altro o lasciamo sul lastrico i nostri concittadini o li sovvenzioniamo sine die con contributi pubblici (CIG ecc). Per questo sono convintissimo che la soluzione del tema dell’articolo sia: 1) aiutiamoli a casa loro 2) accoglienza molto contingentata sia quantitativamente che qualitativamente. Moglie e buoi dei paesi tuoi.

  54. 144
    Roberto Pasini says:

    Enrico. Ci penso sempre sai, a quando qualcuno dei miei boss americani wasp mi diceva sorridendo “Capito mi hai? “ imitando l’accento imparato guardando i Sopranos. Mi immedesimo con il muratore albanese, con le badanti ucraine e rumene che si trovano nei giardinetti vicino a casa mia a Milano alla domenica pomeriggio, unico loro spazio di libertà, o agli operai africani delle fabbriche in cui sono stato per lavoro. Penso come gli girano le palle come giravano a me quando sentono dire che gli albanesi sono delinquenti, le slave zoccole e ladre, gli africani stupratori e spacciatori e gli arabi tutti terroristi. E mi vergogno profondamente dei miei concittadini che lo dicono e poi magari usufruiscono dei loro servizi a basso costo, comprese le prostitute nigeriane che ho visto recentemente ancora battere sulle strade intorno a Torino andando alla Sbarua, magari sotto il controllo di papponi italiani o i prostituti gay rumeni, che non sono i rappresentanti tipici di quella comunità, ma sono vittime della nostra miseria umana, diventati complici della nostra cultura del denaro facile, magari pagati dai consulenti di ex ministri fieri difensori dei confini della Patria e della cultura italica. Mi scuso per lo sfogo ma certi discorsi non si possono sentire, neanche da chi si diverte a provocare. Qui non si parla di ricreazione montana, ma di roba che costa a molte persone lacrime e sangue. Quindi bisogna esseri seri, realisti e coi piedi per terra. Altrimenti lasciamo perdere i discorsi degli ubriachi al Roxy Bar (gestito da un cinese che lo ha comprato in contanti e in parte in nero da un italiano scazzato e stufo di sentire i discorsi dei vecchi pensionati attaccati alle slot machine). Amen

  55. 143
    marco vegetti says:

    Enrico, solo perché portavi il caciocavallo da casa nella valigia di cartone? O perché pizza-spaghetti-mandolino e rubavi donne ai poveri Toblerone?

  56. 142
    Enrico says:

    Roberto; non lo dire a me che sono stato studente all’università di Ginevra tra il 1987 ed il 1990, e che alle battute non sempre bonarie su “Les Ritals”, ho dovuto mio malgrado farci il callo…

  57. 141
    Roberto Pasini says:

    Enrico. Lo so bene. Per non parlare di tutti quelli che ci hanno portato a casa i pacchi anche in questo brutto periodo rischiando. Forse qualcuno non è mai stato in una fabbrica della Padania negli ultimi 20 anni. Ho citato le badanti perché è altamente probabile che si possa averne bisogno personalmente. Ho visto con i miei occhi, come tanti con genitori anziani,  cosa vuol dire fare quel lavoro con coscienza e dignità mandando magari a casa i soldi alla famiglia. Senza populismo o demagogia, ma chi ci aiuta col suo lavoro merita il nostro rispetto. E che ci siano anche dei delinquenti da importazione dovremmo saperlo per primi noi italiani che abbiamo esportato delinquenza organizzata in tutto il mondo e familismo amorale. Anche qui qualcuno evidentemente non ha mai dovuto ascoltare le sgradevoli battutine scherzose di qualche collega straniero, bonarie certo, come le nostre nei loro confronti, ma che a me facevano girare le palle tutte le volte. 

  58. 140
    Antoniomereu says:

    Costruire un dialogo nei social è come fare un bel muro a secco di sassi ;non butti niente piccoli grandi torna tutto all opera.
    Gli ultimi tre sono bei sassi squadrati faccia a vista !

  59. 139
    Enrico says:

    Roberto Pasini; prima ancora di tirare in ballo, con ragione, le badanti straniere: quando siete in prossimità di un cantiere stradale, sulle provinciali o sulle aurostrade, provate a dare un’occhiata a quanti sono gli operai di razza caucasica ( dire razza ariana fa troppo…agé )

  60. 138
    marco vegetti says:

    E i panettieri? Qui a Milano ormai tutti arabi, perché col cavolo vado a lavorare da mezzanotte a metà mattina! Il mio cercava un aiutante, assunto e in regola. Italiani presentati? Zero. Edili nei cantieri M4 sotto casa? Capomastro e geometra bergamaschi, manovali, anche qualificati, all’80 per cento arabi e slavi. Ma ai poveri italiani viene rubato il lavoro… Si, buonanotte…

  61. 137
    Roberto Pasini says:

    Vegetti. Marco, ti sei dimenticato 1.665.000 badanti di cui 77% stranieri e l’82% donne. Un tema che dovrebbe interessare fortemente tutti noi del blog viste le caratteristiche. A meno che qualcuno convinca sua figlia o nipote laureata, magari con un Master o un PhD in un’università straniera, di pura razza italica e possibilmente padana,  a fare la badante a 1.100 euro al mese, magari in nero, 6 su 7 giorni, 24 h full time. Auguri per la salute. 

  62. 136
    marco vegetti says:

    Complimenti. Bello scoprire che la violenza contro le donne, ad esempio, è un problema islamico… Bello sapere che “quelli” non li vogliamo ma vogliamo il loro maledetto petrolio perché altrimenti col cavolo che vado a sciare senza macchina. Bello sapere che i cinesi sono malfattori da cui compriamo ogni  ben di Dio perché costa meno che se fatto qui.  Bello sapere che quegli arabi dei libici pattugliano (ahahaha) i mari con le navi da noi elargite. Bello sapere che quei negri affamati che vengono qui sono quelli cui dobbiano il pomodoro in tavola. Caro Alberto, sia coerente e tagli tutti i ponti con quegli esseri “stranieri”. Chissà quanto dureremmo noi ariani e cristiani senza gli “altri”. Ci metta pure i russi, così torniamo agli untermensch…

  63. 135
    marco vegetti says:

    Fabio, va tutto bene. Però gli ho chiesto qui di argomentare ma lui rimanda ad altro/i o fa le sue citazioni bislacche.  E mi pareva giusto chiedere: spiegati, argomenta come fai tu con Enrico.
    PS Io l’ho conosciuto un secolo fa, prima della conversione :)))))

  64. 134
    Fabio Bertoncelli says:

    Marco, Lorenzo mi è simpatico, anche se purtroppo lo conosco solo tramite il GognaBlog. Qualche volta gli ho rimproverato una non eccessiva” chiarezza di linguaggio. A volte non approvo il suo pensiero, altre volte sono pienamente d’accordo.
    È una persona anticonformista, il che di questi tempi è una qualità rara, molto rara, e cerca di attingere alla controinformazione. Ai miei tempi, gli studenti che contestavano il sistema scrivevano sui muri delle università: «CONTROINFORMATI O CREPA». Avevano ragione!
    In ogni caso so che è una persona perbene, nell’accezione positiva del termine, e ciò per me costituisce una delle migliori qualità di un essere umano.
    Perciò, quando esprime idee un po’ stravaganti (cercate di capirmi…) io lo perdono volentieri.
     
    P.S. Lorenzo, perdonami! ???

  65. 133
    marco vegetti says:

    Bravo Albert, naturalmente neanche un cenno a quello che ho scritto. Perfetto, va bene così. Basta capirsi, no?
    Piccola aggiunta di or ora: l’Europa non si è opposta alla elezione a Presidente dell’Interpol dell’Emiratino Ahmed Nasser Al-Raisi, sul cui capo pendono gravi accuse di violazione dei diritti umani e torture. Ma sì, Albert, difendiamoci…

  66. 132
    marco vegetti says:

    E ho omesso la manifestazioni antisemite da 50MILA (mai vista in questi numeri in Europa dalla fine della guerra) persone nella cattolica, europea Polonia. Io sono europeo, ma NON sono come loro. E’ questa l’identità europea da difendere?  Non lo è? Cacciate questi Paesi dalla Comunità Europea, invece di spargere sanzioni inutili a destra e a manca, anzi solo a EST…

  67. 131
    marco vegetti says:

    14 Enrico, anziché ricorrere a comode e stantie accuse di filosovranismo (sic), argomenta e rispondi alle domande che ho posto sulla questione. Grazie.
    Fabio, perché le stesse parole non te le ho mai sentite usare nei confronti del nostro Guru Merlo?

  68. 130
    Roberto Pasini says:

    Matteo. Lui aveva già visto tutto in anticipo. Anche se noi ragazzi di quel tempo i social non li immaginavamo neppure. Nel 1964. In una notte fredda, alla luce di un’insegna al neon altrettando fredda, tirandosi su il bavero della giacca. Come spesso accade ai poeti e ai musicisti. “And the naked light I saw                        Ten thousand people may be more        People talking without speaking            People hearing without listening…… And the people bowed and prayed     At the neon god they made                 And the sign said                                   The words of the prophets are written on the subways walls”
    The Sound of Silence
    parole di Paul Simon

  69. 129
    marco vegetti says:

    Vedo che tutti questi dell’Occidente da difendere abbiano dimenticato una cosa, a proposito di migranti vari; in Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Centrafrica la guerra e le sue conseguenze le abbiamo acuite noi “civili” con il culo al caldo. ma soprattutto, non una parola sull’ipocrisia che l’Occidente Europa usa: miliardi di euro al (dittatore, chiedere alle centinaia di giornalisti e docenti ancora in carcere o ai curdi) Erdogan per tenersi i migranti, milioni di euro e armamenti ai libici che quei migranti sfruttano, incarcerano, torturano, stuprano. Non una parola su Polonia e Ungheria, Stati della Comunità che violano apertamente le regole della Comunità. Il muro di Trump era un’infamia quello ungherese e quello polacco una manna divina. E ovviamente un’Europa che dopo tutto questo sanziona la Bielorussia. Ecco, questo io lo trovo aberrante. E poi noi dovremmo difendere i confini e la nostra identità europea?

  70. 128
    Alberto says:

    Non ragionar di loro……Con simili  commenti…..
    Mi tengo stretta il mio stile di vita e lo difenderò sempre contro chiunque

  71. 127
    Matteo says:

    Roberto, scusa, ma con chi stai parlando?  🙂 🙂

  72. 126
    Alberto says:

    Sig.Pasini proprio convinto di far parte della maggioranza delle persone e quindi imporre il suo pensiero?

  73. 125
    Roberto pasini says:

    Fabio. Appunto. Ognuno può dire ciò che vuole. Infatti io non dico di impedire di parlare, per carità, ma di applicare a chi urla la strategia “voce urlante nel deserto”. Il problema dell’immigrazione e dell’integrazione e’ un problema serio. Non lo affronti con gli slogan. Lo hanno ormai capito tutti. Tranne chi si diverte a provocare dicendo cose che non dicono più neanche quelli con l’elmo con le corne alle sorgenti del Po. 

  74. 124
    lorenzo merlo says:

    Affidarsi all’esperienza è affidarsi a una superstizione.

  75. 123
    Fabio Bertoncelli says:

    Roberto, in gioventú, quando ancora Pannella non era impazzito con la Cicciolina e Toni Negri, appoggiavo in modo entusiasta le gloriose battaglie per i diritti civili di quei quattro gatti del Partito Radicale. Di quel lontano periodo ho conservato il sacro rispetto per quei diritti.
     
    In piú, sin dall’età della ragione sono sempre stato convinto che, se si discutesse dei problemi concreti che affliggono il popolo italiano – trascurando le ideologie politiche -, si troverebbe un accordo nella maggioranza dei casi. Però cosí non è, purtroppo.

  76. 122
    Alberto says:

    Sig. Pasini la sua mancanza di rispetto è evidente, lei preferisce quelli che sono come lei, io no. Nonostante tutto deve fare i conti con una maggioranza che rispecchia il mio pensiero, anche se per lei è troppo preistorico, ma siamo maggioranza si rassegni , e dall’alto della sua eccelsa virtù ed ecclso saper ci sopporti noi poveri mortali ignoranti.
    Non sa quanto mi fanno sorridere le sue elucubrazioni da fine pensatore etico…..
    Per fortuna al potere non ci sono persone come lei e possiamo vivere in pace altrimenti saremmo in “laogai” cinese, che rispecchia come tratta chi non la pensa come lei

  77. 121
    Roberto Pasini says:

    Ps. Anche se l’espressione “pensiero” nel caso di certi interventi mi sembra, con tutto il rispetto, decisamente eccessiva. 

  78. 120
    Roberto Pasini says:

    Bertoncelli. Fabio non hai idea di quanti Bonino ho dovuto gestire in  più di 45 anni di sporco lavoro nei retrobottega delle peggiori osterie. Cercavo di evitare che prima o poi il nostro oste fosse costretto suo malgrado a buttar fuori di nuovo gli avventori. Un po’ di esperienza me la sono fatta su come fare o almeno tentare. Ma vedo che non funziona. Non importa. Chi di opposizione al famoso “pensiero unico” ferisce, di opposizione al pensiero unico perisce. Questa volta a destra. Opps …dimenticavo che sono categorie che esistono solo nella testa dei dinosauri. 

  79. 119
    Alberto says:

    Tra parentesi sig.Matteo con quale diritto e cpn quale alta investitura lei decide di dovermi redimere? No Grazie sto bene e vivo bene così, spero che lei viva altrettanto bene altrimenti mi dispiace per lei.Libertà di pensiero è per tutti
     

  80. 118
    Fabio Bertoncelli says:

    Caro Lorenzo, caro Roberto, rammentate il vecchio detto: “C’è sempre qualcuno piú a sinistra di te”?
    Ora imparate pure quello nuovo: “C’è sempre qualcuno meno Bonino di te”.

  81. 117
    Mario says:

    110\114 Condivido quanto espresso da Lorenzo Merlo. Il commento in questione del sedicente Alberto  e’ duro  , ma ha una sua forza lacerante .  Per me non giova condividerlo od opporvisi od ignorarlo  per amor  di polemica , serve avere la forza di  assorbirlo e superarlo .    

  82. 116
    Alberto says:

    Complimenti!!!!!! Se uno la pensa in maniera diversa da voi è un provocatore……Siete gli alfieri del pensiero unico!!!!! Per voi la democrazia è pensare come decidete voi…Grazie s Dio sono felice di essere completamente differente da Pasini. Io non sono un provocatore ho idee differenti dalle vostre e le mie valgono come le vostre. Comunque su questo argomento non vi risponderò più tanto ognuno rimane della propria idea e voi non accettate idee diverse dalle vostre. Meglio che pensi alla mia settimana di sci, al divertimento e al buon mangiare. Dopo una vita lavorativa penso di aver diritto di pensare a me stesso prima di ogni altra cosa.

  83. 115
    Matteo says:

    Non trovo dignità alcuna nella stupidità ma al massimo un  difetto, congenito o educativo, del quale avere pietà e dal quale provare a redimere.
    Se poi è proterva e provocatoria, l’opinione è più radicale.

  84. 114
    lorenzo merlo says:

    Nel pezzo, affermavo che siamo tutti dei Bonini.
    Se si toglie dignità, dobbiamo accettare di buon grado che qualcuno la tolga a noi.

  85. 113
    Roberto Pasini says:

    Merlo. Ci sono dei limiti. Tu stesso a suo tempo hai scritto un pezzo su Bonino che mi è stato girato visto che allora io non partecipavo. Non ho detto di censurare ma di non reagire alle pure ed evidenti provocazioni innescando una spirale tossica. Meglio prevenire che reprimere. Tutto qui.

  86. 112
    lorenzo merlo says:

    Chiedo di dare dignità a tutte le espressioni.

  87. 111
    Roberto Pasini says:

    Chiedo umilmente ai partecipanti del blog e a coloro che ci tengono a preservare questo spazio di confronto di non reagire all’ultima provocazione. Ignorare. Altrimenti il comportamento viene rinforzato. Grazie. 

  88. 110
    Alberto says:

    Per fortuna la maggioranza degli italiani ha altro a cui pensare che il problema degli immigrati sulla Manica. Ci possono pensare solo quelli che non hanno nulla da fare o sono obnubilati dall’odio per l’occidente. Gli Italiani pensano al proprio lavoro e non a darlo o cercarlo per dei clandestini. Rassegnatevi o andate a fare i Missionari, cosa degnissima e di alto livello etico, ma non è per tutti. Anche il nostro Natale conto dopo un anno di covid.

  89. 109
    Roberto Pasini says:

    Certamente le ricerche di questo tipo valgano quello che valgono. Questa mette in evidenza diversi aspetti, anche contradditori nell’opinione pubblica italiana.,Certamente i trenta morti sul gommone che attraversava la Manica, tra cui donne e bambini, non possono lasciare indifferenti neppure gli algidi inglesi. Forse anche i droghieri dovrebbero mettersi al tavolo con il mangiatori di rane e affrontare il problema invece di continuare a darsi le colpe mentre dei poveri disgraziati muoiono. E questo dovrebbe valere per tutti gli europei, in questo momento tutti presi dal problema di come garantire il successo dell’operazione Natale, messa di mezzanotte compresa, con annessa commozione e pensiero reverente al povero spazzacamino che non ha da mangiare come nella fiaba e che si mantiene bello magro e asciutto e non deve pensare al digiuno intermittente post-abbuffate.
    https://www.affarinternazionali.it/2021/10/gli-italiani-divisi-sullimmigrazione-ma-cresce-limpulso-umanitario/

  90. 108
    Matteo says:

    “Tutto ciò è un’ulteriore dimostrazione che nessun Paese, in tutta Europa, è al momento allineato sul concetto di “accoglienza”. Ciò significa che la maggior parte dell’opinione pubblica continentale non desidera affatto l’ “accoglienza”, altrimenti (almeno in quei Paese in cui dovesse dominare tale sentiment) il quadro politico la esprimerebbe. “
    Che i governi europei non siano allineati tra loro è pacifico, che nessun governo sia allineato sul concetto di “accoglienza” è una frase magari ad effetto ma senza alcun senso: sottintende che esista una e una sola (numerale) definizione di accoglienza.
    Che il quadro politico esprima l’opinione pubblica reale mi pare purtroppo alquanto dubbio in molti casi e comunque da dimostrare
     
    Infine le pressioni dell’Inghilterra (ormai extracomunitaria) sulla Francia. storicamente, vengono prese in considerazione solo se accompagnate dai cannoni…

  91. 107
    Carlo Crovella says:

    Siccome sono stato tirato per i capelli in una stupidissima polemica collaterale, riporto qui sotto uno stralcio (tratto dal Corriere i oggi 25/11/21) circa il fatto che UK non gradisca per nulla che i migranti possano valicare La Manica con gommoni ecc.
    Londra accusa Parigi di non fare abbastanza per fermare i migranti in partenza dalle coste francesi: i giornali inglesi pubblicano le immagini dei poliziotti francesi che assistono immobili sulle spiagge di Calais ai preparativi per mettere in acqua in gommoni, nel momento in cui il governo britannico versa fondi per finanziare le operazioni di controllo.
    In tale contesto politico ci può benissimo stare che, informalmente e totalmente dietro le quinte, siano state avanzate (da UK) delle “pressioni” affinché i negozi di Calais fossero alleggeriti da natanti di varia natura, compresi quelli presenti nei magazzini (oggetto di possibili furti da parte dei migranti). Quanto invece rilasciato da Decatlhon può essere benissimo una dichiarazione di facciata. Tali voci non sono dimostrabili, per definizione, essendo “suggerimenti” politici dietro le quinte, ma in tanti decenni di lavoro ho imparato a non diffidare di quello che mi dicono (anche in chiacchierate confidenziali su argomenti collaterali) gli operatori dei mercati finanziari, ai quali appoggio l’operatività di alcune aziende mie clienti. Interessante riflettere che UK non vuole i migranti, mentre la Francia è ben felice se valicano la Manica, come dimostrano i gendarmi che assistono inerti alla loro partenza. Se la Francia volesse aiutare detti migranti, non li lascerebbe partire, ma li inquadrerebbe in un piano di accoglienza organizzata (visto che sono già sul suo territorio). Tutto ciò è un’ulteriore dimostrazione che nessun Paese, in tutta Europa, è al momento allineato sul concetto di “accoglienza”. Ciò significa che la maggior parte dell’opinione pubblica continentale non desidera affatto l’ “accoglienza”, altrimenti (almeno in quei Paese in cui dovesse dominare tale sentiment) il quadro politico la esprimerebbe. 

  92. 106
    Carlo Crovella says:

    Il dibattito politico  è fatto di proposte e controproposte, fino  ad un testo condiviso. Se chi vuole smuovere la situazione è il primo a rivelarsi rigido, non si arriva da nessuna parte.  Partiamo dal sentiment, molto diffuso, del commento 3. Sottolineo che tale commento NON è scritto da me. Che vi piaccia o meno, quel sentiment è dominante nella popolazione, quindi dovete tenerne conto: non basta imporre la vs idea solo perché la considerata più nobile. Se volete convincere chi ha  posizioni come n. 3, dovete elaborare un modello di accoglienza contingentata: tot individui nell’unità di tempo, distribuiti nel tal modo, accasati presso quelle individuate strutture, nutriti-scaldati-curati secondo parametri definiti, il tutto finanziato in uno specifico modo e a carico di certi cittadini (fasce fiscali)  secondo precisi prelievi fiscali. Il tutto con hotspot gestiti dall’Europa e posizionati o in Libia (non sono gli attuali lager libici) o sui confini orientali. Entra solo chi viene autorizzato dai verificatori negli hotspot. Chi entra NON gira liberamente, ma viene contingentato nelle strutture assegnate, gli si insegna un lavoro, per esempio con finalità collettive, i bimbi vengono inseriti piano piano nelle scuole ecc. Più o meno come fecero i tedeschi negli anni ’50 -60, specie con i Turchi. Questo è l’unico modello alternativo ai muri,  perché tranquillizza la ns popolazione. Infatti ciò che disorienta  è veder entrare senza controlli e poi girare liberamente gli sfaccendati, che vivono sotto i ponti, si arrangiano come possono e spesso sconfinano nella criminalità. E’ vero: tocca a “voi” (“voi” che credete nell’accoglienza) predisporre questo piano. Devono forse pensarci quelli, come me, che sono concettualmente contrari all’immigrazione??? Mi pare che offrirvi la disponibilità ad analizzare seriamente una proposta politica sia già una bella apertura. Ci sputate sopra? Bene, verrà ritirata la disponibilità, non se ne farà nulla e quindi resteranno i muri.  L’intervento 104 è un esempio di ciò che NON dovreste fare/dire, se davvero volete venirci incontro. Non vi interessa venirci incontro? Bon, lasciamo tutto com’è. Finirà tutto come con il DDL Zan. Contenti voi, contenti tutti.

  93. 105
    Roberto Pasini says:

    Voi, noi, la sinistra deve….non mi trovo a mio agio su questi piani. Io non parlo a nome di nessuno e non penso sia una cosa da Gogna Blog entrare nel merito specifico delle politiche sull’immigrazione. Tema molto complicato su cui bisognerebbe avere competenze e informazioni approfondire.  Mi sembrava si esprimessero qui opinioni personali di ordine generale. Io mi sono semplicemente chiesto se una soluzione centrata prevalentemente sui muri e su un modello mentale difensivo sia davvero efficace di fronte ai problemi che abbiamo oggi, visto che i muri fanno venire voglia di scavalcarli, che storicamente le muraglie sono sempre state alla fine aggirate e che un atteggiamento integrativo e non solo difensivo, può essere utile e adeguato in certe fasi e portare anche a dei vantaggi, visto che ci sono precedenti in questo senso. Punto. Ps. In un precende intervento ho fatto un grave errore di stompa: il budget di Frontex è di 460 milioni e non miliardi, tanti comunque. Anche al Parlamento Europeo qualcuno si è posto qualche domanda se una parte di quei soldi non potrebbe essere spesa diversamente. 

  94. 104
    Simone Di Natale says:

    Sempre faciel dire preparate …fate….poi noi vi diremo se va bene o meno e metteremo i puntini sulle i….
    Sempre facile tirarsi fuori sparando baggianate semplicistiche del tipo “Per me che stiano a casa loro”.
    Sempre facile salire in cattedra pontificando e predicendo futuri a fosche tinte se non si fa come dite voi.
    La realtà potrebbe essere invece che il vostro “Stiano a casa loro” siano solo chiacchere. Siano l’alzare la voce di chi si sente forte finchè parla con gli amici del suo piccolo bar….per poi abbassare la testa di fronte ai fatti.
    I fatti probabilmente porteranno al punto che queste persone, che non sopportano più la vita che gli è toccata in sorte, saranno talmente tanti e talmente disperati da fregarsene dei vostri divieti e spazzeranno via i vostri confini.
    Quindi forse dovremmo sederci tutti insieme intorno ad un tavolo e discutere di come aiutarli a casa loro e al contempo di come accogliere di chi non ha voglia di stare in quella casa. Perchè anche la vostra è una non soluzione da qui a un domani non molto remoto.
    Dunque, come sempre, il consiglio è di smettere con le vostre catalogazioni da novella 2000 di una società scissa in cattocomunisti, sovranisti, radical chic e cazzate varie….di scendere dal solito piedistallo che vi siete comprati da soli…e di inziare a trovare il modo di risolvere la cosa in modo pratico e concreto, mettendo sul tavolo le vostre competenze e le vostre idee che sicuramente hanno anche tanti aspetti comprensibili e condivisibili. 

  95. 103
    Carlo Crovella says:

    @97 ammetto che davvero non riesco a capirti (meglio: a capirvi). Cerco di sviluppare il punto. Bene, circa 50 commenti fa (o giù di lì) ho avanzato la mia idea: aiutiamoli a casa loro. No, non va bene mi è stato obiettato perché ci vogliono troppi anni per far crescere il reddito pro capite in quei Paesi. Allora ho detto: preparate un piano organizzato di accoglienza controllata e gestita. No, non va bene neppure questo, un po’ perché “solo uno stato di polizia agisce così”, un po’ perché questo benedetto piano proprio non lo proponete neppure (non solo voi, ma l’intesa sinistra). Allora non resta che l’ ipotesi residuale, cioè volete la libera circolazione di tutti, ovvero di masse di clandestini senza controllo (tra l’altro anche senza controllo sanitario, cioè NO vaccino). Tra l’altro questo (=incontrastata circolazione) è il quadro che innesca certe reazione “casa nostra”, vedi n. 3, e altre, da me citate, di molti giovani europei.  Mi aspettavo che, come ipotesi residuali, questa della circolazione incontrollata fosse la tua tesi. Ma no, la libera circolazione dei clandestini non ti va bene, tu stesso lo dici nel 97. MA ALLORA COSA PROPRONI? non si capisce proprio.  Il punto della vostra confusione è rilevante perché se la sinistra elabora una proposta chiara di un modello ben organizzato di accoglienze controllate e ben gestite, lo si può ragionevolmente analizzare (salvo fare  progressive controproposte fino ad arrivare ad un testo condiviso). In assenza di un “progetto” chiaro, vedendo il problema immigrazione da chi la pensa come me, in voi si percepisce solo una battaglia ideologica, confusa e spesso con risvolti aggressivi e offensivi, ma senza costrutto. Il tutto non modifica le posizioni. di chi non è disponibile. Non è così che riuscirete a convincerci. Rischiate, anche su questo tema, di registrare la fine che ha fatto il DDL Zan: la sinistra si è irrigidita su questioni ideologiche di principio, non ha voluto trattare e la cosa è naufragata. Contenti voi. Se invece aprite una trattativa, ragionevolmente un punto di incontro si può trovare. Ma la prima mossa la deve fare chi crede nell’accoglienza e noi giochiamo di sponda. Se non elaborate una proposta credibile e la sottoponete a contrattazione, la cosa resta in stallo e i fili spinati polacchi non si smontano certo da soli.

  96. 102
    Alberto Benassi says:

    o ho sempre avuto una grande simpatia per Willy Coyote, l’ho sempre considerato un punto di riferimento, gli va sempre male, ma non molla e si ingegna.

    Allora siamo in due.  E’ sempre stato il mio eroe.

  97. 101
    Roberto Pasini says:

    Benassi. Mi consumerò nel tentativo di fare un accordo “io vinco-tu vinci”, così quando piove posso tenermi attivo nella ricerca delle soluzioni.  Pare faccia bene come prevenzione dell’Alzheimer, insieme allo sport e agli interventi sul gogna blog (su quest’ultimo punto a volte devo dire che ho qualche dubbio sulla reale efficacia, ma non importa, tiremm innanz). Come il coyote con lo struzzo.  Si tengono allenati entrambi. Io ho sempre avuto una grande simpatia per Willy Coyote, l’ho sempre considerato un punto di riferimento, gli va sempre male, ma non molla e si ingegna. 

  98. 100
    Alberto Benassi says:

    Pasini, lui fa semplicemente il tasso.
    Il problema sei te  che nou  vuoi che lui faccia il tasso.

  99. 99
    Alberto Benassi says:

    qual’è lo stile di vita giusto?
    Quello del lumbard/sabaudo/ leone di San Marco  o  quello del gran ducato di Toscana o del terrone del Regno delle due Sicilie…?

  100. 98
    Gianni Battimelli says:

    “A casa mia entra solo chi voglio io”. Ma certo, solo che casa mia è a via dei Taurini 2, Roma. A “casa mia” in senso lato (Italia, Europa, fate voi) vive da sempre una quantità di soggetti che caccerei volentieri dalla porta a calci nel sedere. Ma non si può, perché per l’appunto non è casa mia, ma casa nostra. E “noi” è un’identità molto labile e indefinita (te la raccomando, l’identità tra un pastore di Orgosolo e un piccolo imprenditore brianzolo). E a quelli che temono gli attentati al “nostro stile di vita” vorrei sommessamente ricordare che ad attentare al mio stile di vita sono proprio alcuni di voi…

  101. 97
    Roberto Pasini says:

    96. Non ci capiamo. Peccato. Bisogna prenderne atto. PS. Nessuno vuole clandestini in giro a delinquere e da baciare appassionatamente a scopi di redenzione salvifica o da sfruttare come esercito industriale di riserva alla Marx. Questa è una caricatura.  Se ciò accade è il risultato non del buonismo decadente e illusorio, ma del fallimento nell’applicare politiche efficaci, rigorose e rispettose di apertura e integrazione che invece oggi sarebbero necessarie e utili per l’Europa. È il frutto non di una volontà ma di una incapacità. Mi sembra così ovvio e banale. Vabbe’ me ne farò una ragione e torno ad occuparmi di come gestire l’astuto tasso che non riesco a contenere usando una strategia errata. Sono io che sbaglio, non lui. Lui segue il suo istinto e i suoi bisogni ed è attirato dal mio giardino e da quello di buono che spera di trovare senza fare troppa fatica, e se ne fotte altamente del duro lavoro che io e quelli prima di me abbiamo fatto per crearlo. Un vicino indigeno mi ha detto: “Belan, rassegnati o comprati un fucile e fagli la pelle”, ma io da buon riformista cerco ancora con tenacia una strategia diversa per contenerlo o integrarlo. Forse mi illudo da cittadino emigrato e con qualche senso di colpa e morirò con questa illusione, ma le illusioni tengono vivi e attivi. Cerea.

  102. 96
    Carlo Crovella says:

    @94 continuiamo a dire la stessa cosa e continuiamo a non capirci. Certo che oggi per i giovani funziona come dici tu, lo sanno anche i muri! Ma da lì a dire che le giovani generazioni, nella loro totalità, provano intensi sentimenti verso gli ideali di accoglienza e disponibilità… c’è un oceano in mezzo. Per alcuni sarà così, ma la stragrande maggioranza ha posizioni molto diverse da quelle che immaginate voi. E’ come per il gioco del calcio, di cui io sono un tiepidissimo tifoso e quindi un limitato intenditore. Oggi ci sono i mezzi tecnologici di valutazione dei falli ecc (telecamere, VAR ecc), per cui è un “altro” calcio rispetto a quando ero ragazzo io. Chi gioca oggi, da professionista, è inserito nel calcio attuale. Tuttavia questo non significa che egli sia più capace, a livello di tecnica individuale, dei suoi corrispondenti di 30-40 anni fa (anzi, secondo me, nello specifico, i talenti sono di meno proprio per l’eccesso di presenza tecnologica, ma non distraiamoci). Fuor di metafora: voi sinistrorsi fate un collegamento che nella realtà non è così assodato. Ovvero collegate la spicciola abitudine dei giovani a muoversi in contesti multiculturali-multietnici (perché viaggiano di più, perché studiano all’estero, per il modello sociale dominante fra di loro, ecc), ma questo NON significa che siano emotivamente più sensibili e più disponibili (di noi vecchi) verso i clandestini. Sennò la massa che oggi è in Bielorussia sarebbe già stata fatta entrare in Europa. In realtà anche i giovani provano le stesse ritrosie a veder girare nei nostri Paesi masse di disperati senza controllo. Se non elaborate un modello organizzativo come ho descritto ieri, non se ne esce. Mettendola solo sul piano ideologico (o facendo leva su sentimenti da libro Cuore o aggredendo come fanno alcuni di voi) la nostra mentalità non cambia, anzi si irrigidisce ancora di più.

  103. 95

    A causa di un blocco di internet (anni ’90) negli uffici della piccola azienda che gestivo con altri soci, avevamo dovuto chiamare un tecnico che, presentatosi, ci apparve subito che si trattava di un pazzo. Farneticava su progetti dell’ordine mondiale per arrivare a dirci che eravamo molto fortunati. Perché? Gli domandammo. La risposta fu: al mondo ci sono tre enormi computer che fanno girare tutto. Uno è di un mio amico.
    Dopo poco i computer si rimisero a funzionare e lui, il tecnico, non lo chiamammo più.

  104. 94
    Roberto Pasini says:

    Crovella. Ideali cattocomunisti da parte delle giovani generazioni? Dovresti rinnovare un po’ i tuoi schemi interpretativi. Guarda che quella e’ roba che sta in cantina, coperta di polvere. Questi qui non sanno neanche cosa sia e appartengono ad un universo completamente diverso, a parte quei pochi che frequentano i partiti esistenti. Mosche bianche. Siamo dentro un film lontano anni luce dall’internazionalismo terzomondista degli anni 70, un film totalmente post-ideologico. Non sono più aperti ad integrare le diversità e ad integrarsi loro stessi per bontà e amore,  ma perché oggi funziona così la giostra e se non vuoi essere tagliato fuori devi sviluppare certe competenze perché non ci sono nicchie protette o sono comunque molto piccole e c’è posto per pochi.,Tutto qui. È il new normal non la ricerca di punti sulla tessera premio da far valere per il Paradiso. 

  105. 93
    Alberto says:

    Se la confronto con la civiltà che vorreste importare siamo anni luce più civili, chiedete alle loro donne……ma di questo non parlate, vero?

  106. 92
    Alberto Benassi says:

    81

    salvaguardare la Nostra CIVILTÀ, 

    E della Nostra INCIVILTÀ che dici?
    Vuoi  salvaguardare anche quella?

  107. 91
    Alberto says:

    Sig, pPenotti dimenticavo, per dialogare e parlare bisogna avere un minimo di lingua in comune, e a parte sua figlia e suoi amici se lei parlasse con il volgo vedrebbe che i giovani non capiscono un’acca di inglese, tranne qualche parola di canzoni, Di nuovo crassa ignoranza. Solo una minranza, ininfluente lo parla, Io parlo quattro lingue e laureato, ma lei non mi reputa alla sua alteezza, dall’alto del suo giudizio morale, e ne sono felice.

  108. 90
    Alberto says:

    Sig. Pasini caricatura sarà lei, manca di rispetto uno che rispetta chiunque arrivi, magari terrorista o assassino o lo diventa come succede frequentemente.
    Quindi certi epiteti li usi per i suoi consimili, siamo la maggioranza silenziosa voi siete una minoranza nel paese, per fortuna
    Comunque vi saluto ho cose più importanti da fare tra cui andare a sciare a S.Ambrogio, finalmente…

  109. 89
    Alberto says:

    Egr. Sig. penotti, parto dal fatto che la nostra generazione ha solo dato ose buone ai figli e ai nipoti, grazie alò nostro lavoro hanno ciò che molti di noi non hanno avuto. Conosco bene l’ambiente della scuola insegnanti di superiore in famiglia e ancora al lavoro nell’ambiente. Non ho questa impressione sui giovani come sua figlia, contento per lei, ma oggi sono culturalmente impreparati, per non dire ignoranti, tranne le dovute e sempre presenti eccezioni, non sanno parlare italiano, non sanno scrivere e parlo di liceali di Milano. L’ignoranza è di casa ma sanno tutto sui giochi dei cellulari.
    Casa mia è aperta ai miei amici, ho viaggiato per il mondo quasi dappertutto da 50 anni e ho imparato che ognuno deve stare a casa sua e  moglie buoi dei paesi tuoi, Vivo bene mi tolgo le soddisfazioni possibili, non cambierei la mia vita con la vostra e sono in pace con me stesso. Ma ognuno a casa sua.

  110. 88
    Carlo Crovella says:

    @80 la mia è una metafora. Cmq anche solo sedersi allo stesso tavolo con “internazionali” di altra levatura, esempio in una mensa aziendale, io la vedo ancora duretta. Parlo riferendomi a giovani italiani 25-30enni. Ovviamente traggo spunto dallo spaccato giovanile che io frequento o quanto meno osservo. Per esempio tald spaccato è molto diverso da quello frequentato da Pinotti, nonostante risiediamo nella stessa metropoli. Tuttavia fra lavoro, varie associazioni che frequento (culturali e sportive), montagna, incontri di natura politica o civica (non radical chic) ecc, nonche amici, colleghi e conoscenti vari dei miei figli o dei figli di miei coetanei… beh l’orizzonte statistico di giovani che osservo non è limitato a quattri gatti. Al di là della mia specifica posizione ideologica, temo che non sis cosi fondata, come credete, la vostra convinzione che gli ideali cattocomunisti siano diffusissimi…  anzi.

  111. 87
    Carlo Crovella says:

    Il punto è altrove, non su cosa “volete” voi,  ma su cosa vuole la maggioranza dei cittadini europei. Somo tutti contrari. Tutta l’Est Europa è esplicitamente contraria. La Germania se li volesse (quelli attualmenti in Bielorussia) li avrebbe già fatti entrare nel suo territorio, come fece la Merkel con i siriani pochi anni fa. La Francia respinge i migranti a manganellate a Ventimiglia e Monginevro. La Spagna ha respinto qualche tempo fa quelli che tentavano di entrare dal Marocco. UK  non vuole neppure rumeni e polacchi, che andavo a lavorare nelle fabbriche automobilistichr intorno a Manchester, utilizzando gli accordi di Schengen (è stato uno dei motivi, non l’unico, per la Brexit): figuriamoci se UK vuole far entrare quelli ammassati intorni a Calais, facendo loro valicare la Manica. In questa precisa fase storica solo l’insieme cattocimunista, cioè la sinistra radical chic, starnazza ancora sul tema. Purtroppo in Italia i radical chic sono piu’ numerosi che in altri paesi europei per la presenza del Vaticano che si alkea col PD (su altri temi, però  non sono alleati, vedi DDL Zan). Ma la maggioranza della popolazione italiana è sostanzialmente di centro destra e questo dell’immigrazionr è uno dei temi chiave che lo compatta. Io sono concettialmente contrario all’immigraziond incontrollata, ma se la sinistra elaborasse un programma “serio” di accoglienza controllata, io lo analizzerei con serietà. Il che non significa che lo accetterei a scatola chiusa, magari farei delle controproposte e forse arriveremmo  a un testo finale condiviso. Ma finché la mettete  solo sul piano ideologico (peggio che mai su quelli aggressivo o che vi fa venite la ridarella), non cavate un ragno dal buco. Non solo con me, ma con la maggioranza degli itsluani, che si irrigidiranno sempre più e vi Concederanno sempre di meno.

  112. 86
    Fabio Bertoncelli says:

    Ragazzi, qui nessuno parla di non confrontarsi con gli stranieri, di non voler stranieri come vicini di casa o come colleghi di lavoro, di non voler stranieri come amici nostri o dei nostri figli.
    … … …
    Il problema è del tutto DIFFERENTE!
    Il problema è che in Italia arriva una moltitudine incontrollata di clandestini, dei quali non sappiamo nulla! Non ci chiedono il permesso di entrare; spesso hanno un’istruzione insufficiente; devono essere mantenuti per chissà quanto tempo; offrono il loro lavoro per pochi euro, costringendo i nostri giovani ad adeguarsi o a rimanere disoccupati; una parte si dedica al crimine e non viene neppure perseguita.
    È QUESTO IL PROBLEMA.
     

  113. 85
    Roberto Pasini says:

    Penotti. Giuseppe, ci sono comunque dei limiti alle possibilità di dialogo. Si può dialogare con “caratteri” molto diversi come Crovella ma francamente è un po’inutile cercare di farlo con “caricature” alla Bonino, che io non ho conosciuto ma che voi mi dite forse è resuscitato come in un film di Romero. Non parliamo delle fiction più famose di HBO o di Gomorra, ma persino in quelle nostrane a basso costo con attori e sceneggiatori volonterosi ma modesti, i personaggi hanno qualche sfumatura in più. In ogni caso io ho comunque consigliato qualche anno fa alla nipote della nostra Colf , eritrea,islamica, nata in Italia, cittadina italiana e laureata a Milano, di accettare un’offerta di lavoro a Londra rispetto a quella che aveva a Milano. A Londra manco si accorgono del suo colore e dell’ hijab discreto che ogni tanto si mette, anche un po’ per vezzo ed eleganza, oltre che per ricordo delle sue tradizioni familiari. Ma i tempi stanno cambiando anche qui e magari tornerà. Io me lo auguro come per tanti ragazzi smart che sono andati fuori perchè soffocavano. Ciao

  114. 84
    Salvatore Bragantini says:

    Alberto, Crovella & Co.
    Riuscite nel miracolo di farmi allineare con Lorenzo Merlo, il che accade veramente di rado. Per fortuna vi ha esposto bene la situazione Pasini, al commento 77 e precedenti. Abbiamo poco da chiuderci; a parte che sarebbe poco coerente con quell’apertura al mondo che ha fatto dell’Occidente la parte più ricca del pianeta (anche grazie allo sfruttamento coloniale e post-coloniale ricordato da Matteo), non saranno le nostre chiusure a fermarli, solo serviranno a farne morire un po’ di più per la via, in genere via marittima. Ma arriveranno lo stesso. Crovella ha ragione a dire che dovremmo organizzarci bene, il che vorrebbe dire organizzarci e annunciare a quanti migranti possiamo dare una decente chance di vita, anche perché di loro abbiamo bisogno; ma gli altri li avremo sempre, li hanno anche gli Usa con polizia, ranger e co. che pattugliano i confini. Troppo forte è la spinta di chi cerca una vita migliore e spera, o si illude, di trovarla qui. Cosa bisognerebbe fare, separare i genitori dai figli come ha fatto Trump?
    Meno male che la sa lunga Crovella, disponendo, beato lui, di una rete di conoscenze umane, molto introdotte e aggiornate, in questioni politiche e di attualità internazionale. Come dicono a Roma: “Me cojoni!” Sono veramente orgoglioso di intrattenere rapporti, sia pur solo via Blog, con persone come lui, così al di sopra del popolo basso. Fortuna che perdono tempo a cercare di sollevarci dal fango in cui ci rotoliamo. Forse però ignora che un gran numero di migranti, se ha datori di lavoro onesti, paga le tasse da noi e subisce ritenute previdenziali per erogazioni di cui spesso mai godrà; è un tesoretto che dovremmo restituirgli e invece glie lo sequestriamo.

  115. 83
    Giuseppe Penotti says:

    79. Alberto.
    1. Sul tema specifico non sai quale è la mia opinione o il mio pnesiero.
    2. Per quel che riguarda i “giovani”. Ho il piacere di informarti che ho una figlia di 24 anni che venerdì 26 discuterà la tesi della laurea magistrale in economia aziendale con un 110 in tasca. Lavora a tempo indeterminato da sette mesi nel secondo gruppo bancario italiano e si è presa il lusso di poter scegliere fra tre proposte di assunzione a tempo indeterminato ed altamente qualficate. La sua tesi è focalizzata su quanti (molti a sproposito) hanno discusso qui. I suoi amici sono, pur con esperienze scolastiche o lavorative, sono come lei. Preparati, attenti, aperti e consapevoli delle sfide complesse che li attendono, soprattutto nel riparare i guasti della mia generazione.
    Casa nostra, presumibilmente al contrario della sua, è aperta a tutti, indipendentemente dalla razza, dalla religione o dalle preferenze sessuali perché siamo culturalmente predisposti a riconoscere unicamente il valore della persona,  a cui deve essere sempre garantita l’opportunità di crescere come persona e come individuo che fa parte di una collettività. E guarda che questo è un principio liberale e progressista, non certo di sinistra.
    Ma che lo dico a fare…. San Pasini da Riviera… aiutami tu…..

  116. 82
    Alberto says:

    Dimenticavo, se c’è qualcuno di intollerante quelli sono i giovani, soprattutto una parte di giovani di una certa parte politica. D’altra parte i 5 stalle hanno fatto scuola e l’ignoranza è salita al potere. Sono ben felice di essere di un’altra epoca dove la scuola era rispettata e si insegnava cultura, adesso purtroppo sconosciuta ai più

  117. 81
    Alberto says:

    Certo, poi succede come in Francia, dove un professore dice qualcosa di sconveniente per qualcuno e viene ucciso a pugnalate. Grazie per l’integrazione che volete imporre, questi sono i risultati. Ci vuole il pugno durissimo per salvaguardare la Nostra CIVILTÀ, vivere come vogliono gli altri no, chi sono per imporre loro? E se non piace il nostro modo di vivere se ne vanno via, magari dai loro amichetti dei paesi del Golfo, Emiri e soci, che li prendono a pedate nel culo

  118. 80
    Roberto Pasini says:

    “tutti i nostri giovani amino gli altri come fossero tutti fratelli”. Ma cosa c’entra amare come fratelli. Si tratta di essere capaci di convivere e di lavorare insieme anche se uno ha abitudini diverse e magari non mangia certi cibi, ha feste religiose diverse…… Il direttore di uno stabilimento farmaceutico di una Big Pharma per il quale ho lavorato nella bergamasca gestiva una mensa con quattro menu’ diversi. I ragazzi oggi imparano a farlo fin dalla scuola materna e certe cose non gli fanno più ne’ caldo ne’ freddo, a meno che siano allevati in pollai molto ma molto ristretti e particolari, ammesso che esistano, visto che le scuole dei ricchi sono altrettanto mescolate, se non di più, delle scuole dei “normali” e questo non avviene solo nelle grandi città ma anche nei paeselli.

  119. 79
    alberto says:

    Mio caro Penotti, ringrazio ogni momento di non essere come voi, approvo al 100% quanto scritto da Crovella e se pensate che tutti i giovani siano così aperti al mondo vivete in un universo parallelo. Voi fatr conto su quellli che vedete in piazza ma sono l’infima minoranza del mondo giovanile che studia. la maggior parte è la parte peggiore per la quale ogni corteo è una buona occasione per sdaltare la scuola. Comunque l’ignoranza culturale della maggior parte dei giovani è eclatante e spaventosa. Sono dei digitalizzati ignoranti che pensano che in rete ci sia la soluzione per ogni cosa. Ma il mondo reale è differente. PER FORTUNA

  120. 78
    Giuseppe Penotti says:

    Certo, parlo ogni giorno con gente del mondo finanziario, di cui Londra è ancor oggi il centro nevralgico. Consultarli fa parte del mio lavoro. Oltre a leggere i media, ho una rete di conoscenze umane, molto introdotte e aggiornate, in questioni politiche e di attualità internazionale. Mi sa che sei tu che non ha ben capito come gira il mondo…

    Crovella, io volevo chiuderla con una battuta ma mi tiri per la giacchetta e cerco di far capire (non a te, che sei assolutamente impermeabile nel comprendere la portata delle sciocchezze che scrivi, ma ai lettori del blog) l’assurdità che hai scritto.
    L’Inghilterra avrebbe chiesto a Decathlon di chiudere i negozi di Calais?
    Vediamo un po’ di andare a fondo.
    1. Come detto il negozio di Calais è aperto.
    2. Decathlon è una multinazionale, con sede a Lussemburgo, che fattura la bellezza di circa 12 miliardi di euro (dicasi miliardi) e che del governo inglese (come è giusto che sia) se ne frega perchè fa quello che deve fare. Business. E’ più probabile che sia il CEO di Decathlon che telefona a Boris Johnson e gli intimi di indossare solo mutande lilla a pois gialli ottenendo obbedienza assoluta….
    3. Ammesso (ma non concesso) che dei migranti vadano a comprare tutte le canoe e kaiak in magazzino nel negozio di Calais e ci salgano in tre. Di cosa parliamo di 30 migranti che provano la traversata? Senza considerare che di quei trenta arriverebbero in tre….  Quindi avremmo un governo inglese che per pochi migranti percepisce un tale allarme sociale da intimare a Decathlon (ripeto… Decathlon….) di non vendere canoe?
    Ripeto. Come da comunicato Decathlon, il negozio di Calais ha ritirato di sua sponte la vendita di canoe dopo aver appurato il tentativo di acquisto da parte di migranti per attraversare la Manica. Questa decisione è stata pienamente avvallata dalla direzione generale.
    Guarda sono sincero  su di te ho cambiato idea ed approccio. Fino a un po’ di tempo fa mi provocavi irritazione. Ora assoluta ilarità.

  121. 77
    Roberto Pasini says:

    E’ sempre così difficile farsi capire. Io non ho parlato di diritti all’accoglienza ad ogni costo. Ho detto che siamo di fronte a fenomeni possenti, di portata storica e a grossi problemi da gestire, in modo razionale e pragmatico. Compreso quello che senza manodopera dall’esterno non riusciamo a far funzionare interi settori della nostra economia e dei nostri servizi sociali. Basta andare in giro. Non rubano e spacciano soltanto e non pisciano e cagano davanti alle stazioni: puliscono le nostre case, le costruiscono, curano i nostri anziani, trasportano le nostre merci, preparano da mangiare, mandano avanti le nostre fabbriche facendo lavori che i nostri figli e nipoti non vogliono più fare……pagano le tasse e i contributi INPS se hanno dei datori di lavoro onesti che li considerano lavoratori e non schiavi usa e getta, fanno studiare i loro figli che ormai parlano i nostri dialetti e si guadagnano onestamente il pane. Paure, fastidi, proiezioni, pregiudizi sono compresibili (oddio non proprio tutti) ma sono anche ostacoli che impediscono di guardare in faccia alla realtà e di spendere bene i soldi adottando soluzioni che funzionino davvero, non solo a prendere solo voti di “buoni”o “cattivi”, destra o sinistra. Questo è l’aspetto diciamo “strategico”. Poi c’è l’aspetto concreto, ben sintetizzato dal motto del “saggio” Ricucci. Facile fare i duri da casa, col culo degli altri, poi ne parliamo se vai a vedere cosa significano la fame e la miseria dal vivo. Come tutti, quando mi sono trovato di fronte a situazioni così mi sono sentito io una merda e pur consapevole che nel disegno generale del mondo il mio gesto di carità e di soccorso non serviva assolutamente a nulla non ho potuto astenermi dal fare quello che potevo in quel momento. Non puoi non sentirti mosso a farlo, a meno che uno non sia un serial killer al quale hanno disattivato i neuroni specchio. Sono ragionamenti così di buon senso e normali che quasi mi vergogno a scrivere questo post.

  122. 76
    Placido Mastronzo says:

    Tra le tante, quella dei “diritti altrui” è notevole.

  123. 75
    Carlo Crovella says:

    @72 Certo, parlo ogni giorno con gente del mondo finanziario, di cui Londra è ancor oggi il centro nevralgico. Consultarli fa parte del mio lavoro. Oltre a leggere i media, ho una rete di conoscenze umane, molto introdotte e aggiornate, in questioni politiche e di attualità internazionale. Mi sa che sei tu che non ha ben capito come gira il mondo…
     
    Cmq, stavo scrivendo il commento 70 che è andato in linea il tuo 69. E proprio l’esempio lampante di come voi NON dovete approcciare il problema se desiderate aprire uno spiraglio nella nostra posizione. Se ci approcciare così, non potete che prendevi due sberle sul muso. È inevitabile. Occorre un modo diverso, sennò non si modificherà mai nulla.
     
    Per quanto riguarda le nuove generazioni, non sarei così sicuro che siano tutti pappa e ciccia con i popoli mondiali. Certo i giovani italiani sono più abituati di noi attempati alla globalizzazione, magari hanno studiato insieme a molti ragazzi di ogni provenienza, magari fanno sport insieme, ma… che tutti i nostri giovani amino gli altri come fossero tutti fratelli… mah… ci andrei piano. Un conto è superare l’atavico fastidio che prova, per esempio, un “vecchio” come me, un altro è accreditare tutti di pari diritti… mmmmm….anzi se dovessi dire i giovani che conosco in vari risvolti (lavoro, sport ecc) sul tema non sono così “aperti” come date per scontato voi… mi sa che vivete in un mondo dei sogni chd è ben là da venire…

  124. 74
    Simone Di Natale says:

    Mi ha detto mio cuggino…..che uno dei direttori di decatlhon è stato raccomandato da Boris Jonshon

  125. 73
    Simone Di Natale says:

    Mi dispiace.
    Davvero.
    Mi dispiace molto.
    Deve essere davvero triste la vita di chi vede intorno sempre e solo minacce.
    Che lo vogliate o no adesso a guidare i giochi sono altri.
    Si! I futuri capi dei vostri figli avranno gli occhi a mandorla.
    In molti dei vostri WC pisceranno persone di etnia diversa dalla vostra.
    Ma la cosa più tremenda deve essere andare a dormire e svegliarsi con la coscienza che già il vostro sangue è meticcio in quanto siete già un incrocio di chissà quante razze diverse.
    Tutte le vostre chiacchere a base di “Io non voglio” “Io mi rifiuto” “Giocatevela voi” sono semplicemente ridicole in quanto prive di peso. Che forza volete che abbia l’Italia di fronte alle masse che sempre più si stanno mettendo in movimento? 
    La nostra forza è sempre stata quella di includere, di mischiarci con i flussi venuti da fuori. Non siamo un popolo di 1 miliardo di individui.
    Comunque, se vi sentire meglio, continuate pure a chiudervi a chiave nelle vostre temporanee abitazioni.

  126. 72
    Giuseppe Penotti says:

    voci acceditate, che mi sono arrivate dal mondo finanziaro e non sono apparse sui quotidiani, assicurano che la decisione è stata “richiesta” da UK.

     
    Questa è fantastica!  Ma ti rendi conto delle cose che scrivi?   😀

  127. 71
    Carlo Crovella says:

    Su Decatlhon ho sintetizzato per esigenze di spazio. Non cambia molto come risultato finale. Il punto chiave è questo : voci acceditate, che mi sono arrivate dal mondo finanziaro e non sono apparse sui quotidiani, assicurano che la decisione è stata “richiesta” da UK.
     
    Per il resto, se l’alternativa è essere come te, son ben felice di essere me stesso. Sia In montagna che nella vita di tutti i giorni. Stame bin

  128. 70
    Carlo Crovella says:

    @64: la mia non è paura, ma fastidio. Profonda differenza. Non mi piace il mondo “mescolato”. Credo che l’avversione generalizzata degli italiani sia in termini di fastidio, non di paura. Se i sostenitori dell’integrazione ci aggrediscono come il “fenomeno” di qualche commento fa, è chiaro che ci chiudiamo a riccio. Se volete qualche chance di vederci aprire sul tema, dovete proporvi in modo diverso da quel genio. Ma anche l’affidabilità tua o di Merlo non apre porte. La sinistra deve abbandonare il tema dei diritti sopra ogni altra cosa. Infatti state diventando dei “nemici”, o meglio venite percepiti come tali, perché vi schierate con i migranti contro di noi. Ovvio che se date questa impressionr, difficile che apriamo la porta alle vostre idee. Sul tema accoglienza, la sinistra, anziché starnazzare di diritti (altrui), dovrebbe  elaborare un modello organizzativo interno, logico e comprensivo: tot accolti per unità di tempo, collocati in tal modo e in tali zone, mantenuti con “tit” risorse finanziarie prelevate nel modo “xy”… ecc ecc ecc. Di fronte ad un piano ragionevole e ben organizzato, i cittadini ragionevoli come me si mettono di sicuro ad analizzarlo. Magari riuscite a convincerci.  Se invece la mettete solo sul generico principio dei diritti altrui, in modo elegante alla Merlo o, all’opposto, in modo offensivo da scaricatore di porto, non ottenete nessuna apertura da parte di individui contrari, anzi. La palla è in mano vostra. Parlo di “voi della sinistra”, non solo di voi commentatori qui presenti: se vi va, potete giocavela bene. Ma dovete giocarla voi, non noi. Per noi va bene che restino fuori.

  129. 69
    Giuseppe Penotti says:

    Notizia di qualche gg fa è che Decatlhon è stata “convinta” (dagli inglesi) a chiudere i negozi di Calais e zona limitrofa, perché gli ospiti dei centri migranti acquistavano/rubavano dai magazzini i canotti per tentare la traversata della Manica.

     
    Crovella, certo che per essere uno che dichiara di leggere ennemila quotidiani ne scrivi di inesattezze. Ad essere buoni. Perché spesso sono pure scempiaggini.
    Decathlon non ha chiuso i negozi di Calias, ma ha deciso e solo per quei negozi, di non vendere canoe e/o Kaiak per evitare che potessero essere comprati per tentare l’attraversamento della Manica. Negli altri negozi della catena e on-line si possono compare normalmente.
    Nessuna ruberia come adombri e tantomeno senza alcun “suggerimento” dall’Inghilterra, me semplicemente una cautela, come dichiarato da Decathlon di natura etica.
    Ergo o sei male informato o hai volontariamente distorto la notizia. In ogni caso, la dice lunga.
    Per il resto delle tue opinioni, meno male che fra non molto, quelli della nostra generazione fra un po’ ci leveremo dalle palle, per far posto a nuove generazioni più preparate sia culturalmente che professionalmente ai cambiamenti sociali.

  130. 68
    Fabio Bertoncelli says:

    “Notevole come con certi argomenti le merde vengano a galla…”
     
    Simili insulti osceni si ritorcono a discredito dell’autore.

  131. 67
    Alberto says:

    Matteo, chi sarebbero le m….che vengano a galla? Chi non la pensa come voi? Forse in questo caso le caso le m…sono patrioti veri che difendono l’Italia da buonisti d’accatto, bell’esempio di democrazia la vostra. Io in Italia con gli italiani sto bene e non voglio altri se tu li vuoi ospitali e mantieneli ma non farlo pagare a me.Come diceva qualcuno molto comodo fare il fr..o con il c..o degli altri. Chi vuole intendere capisce
     

  132. 66
    lorenzo merlo says:

    Siamo sempre il nemico di qualcuno.
    Siamo sempre più miseri di qualcun altro.
    C’è sempre il più misero di noi.
    Tranne quando vediamo il muro.

  133. 65
    Matteo says:

    Notevole come con certi argomenti le merde vengano a galla…
     
    Comunque, è ben vero che “l’Europa è una casa calda, dove c’è un piatto di minestra e soprattutto c’è uno Stato di diritto. Ma lo Stato di diritto, come tutte le cose “belle”, costa, anzi costa moltissimo.”  ma il problema è che questo moltissimo l’hanno pagato e continuano a pagarlo fuori dall’Europa.
    Puoi provare a continuare a escludere il resto del mondo e procrastinare (con l'”aiutiamoli a casa loro” o la curva dell’elefante), ma presto o tardi il conto arriverà…anzi sta già arrivando con gli occhi a mandorla.
    Sarà meglio pensare ad accettarlo e ad ammortizzarlo.

  134. 64
    Roberto Pasini says:

    Montagna “scuola di vita”: la paura e’ un salvavita, mai disattivarla, ma se non impariamo a gestirla ci fa diventare prigionieri e immobili, rendendoci più difficile uscire fuori dai problemi nei quali ci siamo cacciati, spesso come conseguenza delle nostre stesse azioni (vedi Iraq, Siria,Afganistan). Amen. 

  135. 63
    Alberto says:

    Sempre per la cronaca, non abbiamo bisogno di queste persone, anzi sono comunque un pericolo per il nostro stile di vita

  136. 62
    Roberto Pasini says:

    Ps. Solo per la cronaca, va ricordato che dalla rotta orientale transitano persone provenienti dall’Iraq (60%) il resto viene da Siria e Afganistan. 

  137. 61
    Alberto says:

    Sig, Merlo, mi riferisco al suo commento n.59, “misero muro che siamo”, misero lo dica ad altri e non abusi delle parole. Io sto bene vivo bene e il mio comfort è salvato da un muro benefico contro i nemici del mio e nostro modo di vivere. Quindi a me le sue considerazioni filosofiche non danno nulla anzi sono di nocumento al nostro mondo occidentale. Non vogliamo gente che ha per obiettivo quello di distruggerci. Mi reputo superiore a certe cose e voglio solo vivere a modo mio facendo le cose che mi piacciono e non pasgare scotti e tasse per gente in cui non nutro nessun interesse

  138. 60
    Roberto Pasini says:

    Penso che nessuno voglia imporre nulla a nessuno. Perlomeno non è il mio pensiero. Penso che sia il pendolo della storia che vada oggi in una direzione di maggiore mescolanza. Non è la prima volta, anche se le dimensioni del fenomeno sono sicuramente notevoli.,Ad Halifax ho visto dove arrivavano i piroscafi con i nostri emigrati e i polacchi. Venivano chiusi in gabbie, gli sequestravano tutto cibo che si erano portati, gli davano da mangiare corn flakes e latte (che i nostri pensavano fosse cibo per maiali) e poi dopo vari controlli, smistati su treni più o meno bestiame. I nostri in campagna, i polacchi in acciaieria. Nel museo al porto ho visto un documentario con testimonianze di alcuni italiani che vissero l’esperienza e di un ex poliziotto che la comunità italo-canadese considera un eroe per la sua pieta’. Racconta cosa dicevano di noi e dei polacchi gli altri canadesi. Io e mia moglie siamo usciti in lacrime. E allora non ero stato ancora ammorbidito dalla vecchiaia, che spesso arrotonda o incattivisce il carattere. 

  139. 59
    lorenzo merlo says:

    Se l’identità non viene toccata l’altro è amico. Accade che il magrebino e il romeno ci salvino. Da nemici divengono amici. Cosï per il sodale che ci ha traditi accade l’inverso. L’identità è composta da pensieri, come anche la realtà. Meglio aggiornarsi dunque per andare oltre il misero muro che siamo. 

  140. 58
    Mario says:

    53-57) Assistiamo  ad una accentuata pressione  per accelerare il processo di ”integrazione” e ”multietnicita’. Penso che questo renda anche piu’ aspro del naturale il contenedere sul tema.  Frasi ad effetto da parte di esponenti primari delle istituzioni , la pubblicita’ commerciale insistente sullo stile  ‘colors of benetton’ , omessi o sottaciuti  o minimizzati episodi di cronaca nera , il fastidioso accanirsi  fuori luogo  su  termini come xenofobia o razzismo ecc. ecc. L’accettazione o il rifiuto dell’altro richiede un tempo di ‘gestazione’ e di maturazione dell’idea prima e del comportamento poi. Tempo che non e’ concesso dall’assillante  insistere di media, istituzioni e faccendieri vari  del pensiero unico omologato. 

  141. 57
    Carlo Crovella says:

    Può darsi che i millenians siano già multietnici nella testa e troveranno più facilità a convivere quotidianamente con gli “altri”. Sta di fatto che molti boomer, come te e me, sono ancora pienamente attivi, anche se non necessariamente tutti sul piano professionale (io a mezzo servizio per altri motivi). Cmq giriamo, andiamo, facciamo… A me non piace la spicciola quotidianità multietnica. Perché la devo subire, a casa mia? Come si può pensare che, a chi non piace il mondo multietnico, questo venga “imposto”? A casa nostra poi. E da chi? Dalla maggioranza dei cittadini? No, la maggioranza non lo vuole ancora, l’abbiamo già detto. Al di là delle considerazioni generali, oggi come oggi è ancora una vera forzatura. Mi domando perché alcuni di voi (che in altri risvolti “strillano” come aquile per la “libertà”), in questo siano così sfacciati da pretendere di imporre un’opinione di minoranza agli altri concittadini… Potremmo avere la libertà di starcene tranquilli a casa nostra? di salire su treni puliti? di girare senza il timore di essere assaliti? di vedere le case pubbliche assegnate ai nostri concittadini bisognosi, senza scavalcamenti dei nuovi? di constatare che i posti di lavoro sono a disposizione di nostri concittadini e non di lavoratori disposti a paghe da miseria? ecc ecc ecc.  Quando tutti i boomer avranno liberato il palcoscenico, allora si potrà ragionare in modo diverso.

  142. 56
    Roberto Pasini says:

    Nel mio lavoro ho avuto modo di constatare che la capacità di integrare e di integrarsi tra diversi (è facile con i simili)  e’ una delle più difficili da sviluppare. I motivi hanno radici profonde, legate ai temi dell’identità che ha cercato di spiegare Merlo nel suo contributo, come spesso gli accade putroppo reso non sempre di facile comprensione a causa del linguaggio. Molto però è legato all’esperienza personale e generazionale. Io negli anni ‘50 avevo in classe (tutti maschi) un bambino tedesco e sembrava molto, molto esotico con i suoi pantaloncini di pelle. Le nuove generazioni crescono in ambienti multietnici. Per loro sarà più facile affrontare il problema in chiave operativa e non emotiva. Bisogna aspettare che i boomer come me tolgano il disturbo. La capacità di integrare e di integrarsi non è sempre necessaria. In alcune fasi e momenti storici della vita della specie può esserlo, con giudizio. Io penso che questo sia uno di questi.

  143. 55
    Carlo Crovella says:

    Pasini. Per quanto italiani e tedeschi siano due archetipi opposti (noi scansafatiche ma geniali, loro metodici e ubbidienti), siamo cmq “europei”: l’integrazione non è così complicata. Negli stessi decenni in Germania hanno recepito anche i famosi turchi, ma creando circuiti differenziati: scuole per turchi, lavori per turchi (in genere pesanti e meno gratificanti), sport per turchi ecc. Ora alla terza o quarta generazioni i turchi sono diventati tedeschi a tutti gli effetti, ma c’è voluto tempo e i turchi, per quanto non europei come gli italiani (rispetto ai tedeschi) sono cmq vicini prossimi. Le differenze ci sono, ma in 3-4 generazioni si sono stemperate: salvo eccezioni c’è stato un fenomeno germanizzazione dei turchi immigrati negli anni ’50 e ’60. ora è completamente diverso.
     
    D’altra parte nessuno “vuole” i nuovi. Polacchi, ungheresi, ma perfino i civilissimi britannici. Notizia di qualche gg fa è che Decatlhon è stata “convinta” (dagli inglesi) a chiudere i negozi di Calais e zona limitrofa, perché gli ospiti dei centri migranti acquistavano/rubavano dai magazzini i canotti per tentare la traversata della Manica.
     
    Nessuno li vuole, ci sarà un motivo. Sono convinto che se si facesse un referendum “secco” (migranti si vs migranti no), pur nella cattocomunista Italia prevarrebbe di gran lunga il migranti NO. Figuriamoci nell ‘Europa del Nord e dell’Est. Senza un piano organizzativo sia interno che esterno (aiutiamoli a casa loro) è inevitabile. L’accoglienza deve essere contenuto e controllata. In assenza di capacità/volontà di controllo, meglio non fare entrare: la soluzione non è accoglierli e poi farli bivaccare liberamente davanti alla Stazione Centrale trasformata in una latrina a cielo aperto. Stiamo male noi e continuano a stare male anche loro. Ho risposto ai vari interventi, compresi quelli di chi utilizza più nickname (lo stile si riconosce, anche dai ricordi del passato).

  144. 54
    Alberto says:

    Roberto Pasini, per integrarsi bisogna che ci sia da entrambe le parte una disponibilità e una volonta di farlo, ma se qui in occidente alcuni sono a favore e comunque, obtorto collo, li accettiamo da parte loro non c’è nessuna volontà di integrazion i loro “valori” sono incompatibili con la civiltà occidentale e il nostro modo di vivere. E se permetti a casa mia vivo conme voglio io e non sono certo questi che me lo faranno cambiare. Se poi invece di avere dittatori sanguinari che invece di cibo acquistano armi, con tutte le sovvenzioni a fondo perduto, il terzo mondo dovrebbe essere il primo ormai… Ma non ne hanno la capacità e la cultura del lavoro e dello studio. Noi e loro non siamo compatibili, quindi in ogni modo, ognuno a casa propria da quelli non abbiamo da imparare, vadano dai loro fratelli sceicchi che li prendono a pedate nel sedere se li vedono arrivare…Ma per certa stampa i cattivi siamo noi…che schifo certa stampa ….

  145. 53
    Roberto Pasini says:

    I precedenti comunque ci sono. La Germania negli anni 50 e 60 fu in grado di gestire integrandoli circa 9 milioni di Gastarbeiter (lavoratori ospiti), di cui moltissimi italiani. Questi lavoratori compensarano la mancanza di forza lavoro autoctona e diedero un contributo fondamentale alla creazione della potenza economica tedesca. La seconda e terza generazione di quei lavoratori è oggi perfettamente integrata nella società tedesca e alcuni hanno anche posizioni rilevanti. Noi italiani esportammo purtroppo al seguito anche un po’ di organizzazioni criminali nostrane, per le quali siamo ben noti in tutto il mondo. Perché per questo siamo conosciuti oltre ai premi Nobel. Mai dimenticarlo. Ma i tedeschi gestirono anche questo aspetto, anche se non completamente. Le cose dunque si possono fare ottenendone dei vantaggi non solo per salvarsi l’anima e andare in Paradiso. Bisogna volerlo e saperlo fare, senza urlare in modo isterico ed evocare fantasmi. Come sempre.

  146. 52
    Placido Mastronzo says:

    Commenti 47 e 48: come volevasi dimostrare.
    Dimenticavo: chi ha paura dell’accoglienza?
    Forse quelli che confondono la lotta alla povertà con la guerra ai poveri?
     
    Crovella (46): grazie, anch’io immagino che in un mondo senza disuguaglianze ci siano pochi motivi di emigrare alla ricerca di condizioni di vita decenti.
    Ma intanto che il mondo ideale si realizza, cosa facciamo?
    Pur ignorando il problema delle guerre, se nei paesi in via di sviluppo il reddito medio crescesse del tripl0 del tasso di crescita storico, si avrebbe una riduzione dell’emigrazione da questi paesi solo fra alcuni decenni.
    Non lo dico io, né la Gazzetta del Buon Samaritano e neppure il Corriere del Buonista, ma ad esempio:
    https://www.ilsole24ore.com/art/migranti-perche-retorica-bisogna-aiutarli-casa-loro-non-serve-contrastare-flussi-AEkyNCRF
    Nel frattempo?
     

  147. 51
    Carlo Crovella says:

    I numeri sono relativamente contenuti ma creano già molto fastidio, disordine e problemi di sicurezza, perché non c’è un “modello” di accoglienza. Accogliere, oggi come oggi, significa solo far entrare e poi lasciar scorrazzare per il territorio gente che non ha un tetto, si accampa sotto i ponti o nelle stazioni (es Centrale di Milano o Roma Termini), trasformandole in latrine a cielo aperto, oppure occupa case a scapito dei legittimi proprietari, spesso spaccia e/o commette altri piccoli reati, oppure peggio finisce nelle grinfie della criminalità organizzata…  anche chi raggiunge una qualche forma di sistemazione (casa, lavoro, figli a scuola ecc) mantiene i suoi usi e costumi, che spesso sono in contrasto esplicito con le leggi o le consuetudini occidentali. es le donne velate. Vuoi vivere qui? Ti occidentalizzi. Non ti va di occidentalizzarti: stattene a casa tua. 
     
    Io sono uno che detesta dare del tu al proprio vicino di casa, per non entrare troppo in confidenza con lui, per quanto piemontesissimo, quindi figurati se mi appassiona l’idea di camminare per strada in mezzo a mille etnie diverse… Quindi la mia posizione sul punto è molto radicale (peraltro scevra dal tornaconto elettorale dei sovranismi alla Salvini). Ho pensato così già di fronte alla famosa nave rigurgitante di albanesi, sbarcata in Puglia a metà anni ’90. E penserei la stessa cosa anche se gli intrusi fossero tutti degli ariani albini (bianchi come la neve), quindi non c’entra il colore della pelle o la fede religiosa. E’ proprio un convincimento di base: “moglie e buoi dei paesi tuoi”. Ciascuno a casa propria. Saremmo tutti più felici. Tuttavia, a parte la mia posizione, è innegabile che il fenomeno vada regolato. Regolarlo qui a casa nostra è impossibile, proprio perché siamo democrazie e non stati di polizia. Meglio quindi che le istituzioni internazionali/sovrannazionali (ONU, Europa, ecc) varino il famoso piano “aiutiamoli a casa loro”: alla fin fine noi singoli cittadini pagheremmo lo stesso (infatti i finanziamenti sovrannazionali vengono prelevati dai contributi dei singoli stati all’organizzazione e tali stati pescano con le tasse dalle tasche dei cittadini), ma almeno avremmo casa nostra pulita, “sana” e sicura.

  148. 50
    Roberto Pasini says:

    Gli arrivi mensili secondo i dati Frontex sono aumentati in modo considerevole negli ultimi mesi, ma i numeri sono lontani da determinare un picco , come quello avvenuta a cavallo del 2015. Sempre secondo i dati di Frontex, nel 2021 ci sono stati mediamente 5.425 arrivi al mese tramite la rotta mediterranea centrale (quella che arriva in Italia), 1.465 al mese tramite quella orientale, 1.466 al mese tramite l’africana e 4.364 al mese tramite la via balcanica. I confini orientali si possono quindi qualificare come una rotta minore, nonostante l’aumento relativo della pressione migratoria. Contemporaneamente noi stiamo spendendo circa 460 miliardi all’anno sostanzialmente per mettere in sicurezza le nostre  frontiere con l’operazione Frontex. Io mi pongo onestamente tre domande: 1.Depurati dalle speculazioni politiche e dagli aspetti emotivi, sono numeri davvero non gestibili se ci fosse una vera unione europea (una comunita’ di quasi 450 milioni di persone, che invecchia in modo inesorabile e perderà circa 30 milioni di abitanti nei prossimi 40 anni)  ? 2. Stiamo davvero spendendo bene tutti quei soldi investendoli in un’unica direzione ? 3. Questo approccio puramente difensivo non ci espone al continuo ricatto degli stati intorno ai che ci speculano sopra? Non ho risposte, ovviamente, come molti fuori del giro ma non riesco, come semplice cittadino, a smettere di pormi delle domande.

  149. 49
    Alberto says:

    48
    Fabio Bertoncelli says:
    21 Novembre 2021 alle 18:49
    Egregio signor Mastronzo, per amor di discussione supponiamo che lei……
    Un milione di applausi. Siano in trepida attesa della suarisposta
     
     
     

  150. 48
    Fabio Bertoncelli says:

    Egregio signor Mastronzo, per amor di discussione supponiamo che lei, in questa stessa notte, scopra due o tre intrusi nella sua stanza. Proprio in casa sua, non quella di uno sconosciuto Pinco Pallino di cui a lei evidentemente non cale.
    Che fa? Accoglie o non accoglie? Vede l’erosione o non la vede?
     
    E supponiamo pure che un tale, nella fattispecie  Fabio Bertoncelli, le rinfacci: «Ha paura dell’accoglienza? Si sente eroso nei suoi privilegi? È risentito? È razzista?».
    … … …
    Che fai tu, placido mastronzo? Dimmi, orsú, che fai?
    Esci di casa e vai, contemplando i deserti?

  151. 47
    Alberto says:

    Caro Mastronzo, l’accoglienza non la vogliamo perrchè queste persone ci portano solo costi e nessun vantaggio, anzi sono prontissime a a eliminarci. Sono pericolose per i nostri valori, sono una minaccia sociale, non abbiamo lavoro per noi dobbiamo darlo a loro o pensi di mantenerli tu? Io non voglio che le mie tasse servono a mantenere parassiti, gente che usa i bambini per ricattare gli “animi sensibili” degli Occidentali. Perchè non vanno da ricchi emiri? Perchè li prenderebbero a calci in culo anche se b sono fratelli e dobbiamo accoglierli noi? Prendili a casa tua e mantienili, io non lo faccio

  152. 46
    Carlo Crovella says:

    Sì, le due cose si escludono. Se a casa loro ci fossero condizioni di loro gradimento, sia economiche che politiche, queste persone non partirebbero neppure. Lo stesso vale anche per nostri giovani italiani che si vedono “costretti” ad andare a lavorare all’estero perché qui non ci sono condizioni ottimali. Se ci fossero, i nostri giovani non se ne andrebbero.
     
    La non disponibilità verso i disperati che premono alle frontiere europer non ha nulla a che fare con la “paura”. Io non ho paura di perderci. Semplicemente verifico che rslj masse di disperati penserebbero su una situazione logistico-economica che fa già acqua da tutte le parti. Questo vale un po’ per tutte Europa, ma per Italia in particolare. Non riusciamo a risolvere i nostri problemi strutturali, come possiamo pensare di caricarci anche di questi disperati?

  153. 45
    Placido Mastronzo says:

    Chi ha paura dell’accoglienza?
    Forse chi teme di vedere erosi i propri privilegi?
    Forse chi prova risentimento verso persone che, ai suoi occhi, valgono talmente poco da non meritare nulla?
     
    E poi: si dice sempre “bisogna aiutarli a casa loro INVECE di farli venire”.
    Perché “invece”? Le due cose non si escludono a vicenda.

  154. 44
    Roberto Pasini says:

    Ps. “Essere invasi da corpi estranei”: crea subito una reazione difensiva. La prima tana che difendiamo è il nostro corpo, poi i figli e così via…Io sono convinto che se il vaccino fosse stato somministrato su uno zuccherino innocuo, dal proprio medico o in ambienti festosi e familiari alla Mary Poppins (con un poco di zucchero….) e non in hub che ricordavano catene di montaggio industriale o incubi da film di fantascienza si sarebbe vaccinato il 96/97 % della popolazione senza problemi.

  155. 43
    Roberto Pasini says:

    La territorialità unita la difesa della propria “tana” è un sentimento arcaico e profondo. Fortissimo. Soprattutto di fronte a situazioni pericolose o vissute come tali. Vi ricordate cosa è successo durante la prima fase dell’epidemia di Sars Cov 2? Le liste dei foresti e la minaccia di espulsione da alcune regioni dei non residenti? Sentimento profondo e altrettanto potente della commozione e della pietà quando vediamo un nostro simile soffrire ingiustamente, soprattutto un bambino (a parte i soggetti che hanno una personalità simile a quella dei serial killer, indifferente alla sofferenza altrui). Cosa che ben sanno i mendicanti zingari. Quando entrano in funzione questi sentimenti profondi è difficilissimo fare un discorso pragmatico e operativo sulla gestione dei flussi migratori, basato su numeri e provvedimenti concreti e non simbolici. In più qualcuno, ben consapevole della psicologia delle masse (sia in senso difensivo che pietistico) ci marcia per i suoi obiettivi. Un po’ come succede per altri argomenti che tanto ci hanno fatto discutere su questo blog. Così è. 

  156. 42
    Carlo Crovella says:

    A parte il problema sicurezza e degrado a casa nostra, l’alro tema di rilievo è quello economico. Chi paga per mantenere i nuovi arrivati? Bisognerebbe lasciare a ciasuno di noi la possibilità individuale di scelta. Solo chi crede nell’accoglienza, era un contributo, gli altri possono astenersi. Voglio vedere però quanti dei sostenitori dell’apertura faranno seguire i versamenti dalle loro tasche! Se volete esser coerenti, dovete esserlo fino in fondo. Altrimenti si alimenta in questi disperati solo l’illusione che qui li “vogliamo”. Ci sono alcuni che proprio non li vogliono e altri, come voi, che a parole li vorrebbero, ma all’atto pratico non cacciano una lira. il risultato è analogo.

  157. 41
    Antoniomereu says:

    Gli ultimi cliché li maneggiai negli anni ’90 su un superEgeria Nebiolo  piemontese. A ricordar bene sempre intorno a quei anni su ai Cadini di Musurina dopo che il mio compare e compagno di cordata Orfeo si era ferito ad una mano e varie escoriazioni causa un scivolata a metà parete ,la cordata dietro a noi ci superò molto in fretta chiedendo con poca coscenza,  banalmente se avessimo bisogno di loro…l ultima cosa che mi venne in mente allora come adesso e’ chiedermi che credo e colore politico avessero… 
     

  158. 40
    albert says:

     Se si parla di diecimila..cinquemila dollari a testa pagati a vari passeur..e se le motivazioni delle migrazioni fossero solo economiche ,nei luoghi di partenza non potrebbero investirli in attivita’ economiche?Paradossalmente non ci resta che sperare nella Cina e nei suoi investimenti in Africa, Asia .Investono pure attraverso societa’ di comodo in aziende produttrici di  droni  militari in Italia!
    LorettaNapoleoni.”Mercanti di uomini”, ma oltre che mercato, c’e’ un uso dei migranti come arma di pressione politica da parte di regimi che  hanno un doppio sistema di valore della vita umana.       Stratosferico per i gerarchi sardanapaleschi e quasi nullo per i comuni cittadini, sotto zero per giornalisti ed oppositori.

  159. 39
    Alberto says:

    Assolutamente no, entrambi sono la negazione dei valori occidentali e quindi ne richiedono e impongono l’eliminazione.

  160. 38
    lorenzo merlo says:

    Disastro mischiare, confondere o mescolare islam e islamismo. Grave.

  161. 37
    Alberto says:

    Sopratturro adesso integrazione impossibile con certe persone, che vogliono solo essere mantenute, tutti diritti e nessun dovere. Inoltre è come allevarsi serpi in seno in quanto il loro primo obiettivo è la distruzione dell’occidente infedele

  162. 36
    lorenzo merlo says:

    Inoltre, l’integrazione in senso stretto, di qualunque ordine, oscilla tra possibile e impossibile in funzione delle proporzioni numeriche tra le parti.

  163. 35
    Mario says:

    Contrapposizione di pensieri perdenti. Non se ne esce 1) La immigrazione è controllabile solo in uno stato di polizia ,cosa che le democrazie occidentali non sono ,e quindi aspettiamoci sempre più ‘stranieri’ a battere cassa alle nostre porte. Opporsi vale a rallentare il flusso non a fermarlo.  I muri falliscono sempre.2) Anche per la ‘complicita’ un po’ fessa di chi pensa che le colpe passate dell’Occidente vadano rimediate  con la accoglienza senza condizioni  e la integrazione , concetti da libro Cuore estranei alla logica ed alla verità delle cose e dove a pagare è sempre Pantalone. E mentre ci si accapiglia su questioni  di principio si erode la base  del pensiero comune, e si presta il fianco al piano (voluto o casuale) socioeconomico sovranazionale di cui parla Merlo, in buona definitiva l’annichilimento del mondo etico- morale nel quale siamo cresciuti. Amen

  164. 34
    lorenzo merlo says:

    Non solo.
    Le primavere arabe, le recenti guerre e i relativi flussi migratori sono espressioni dell’intento egemonico americano. Incluso tenere l’Europa e diversi suoi paesi militarmente ed economicamente vincolati.
    E l’esportazione della democrazia, opera per quanto assurda – facciata o no – è già stata tentata e ovviamente fallita.
    Se l’Europa non abbassa il costo del lavoro, e per questo servono i migranti, non avrà difese nei confronti della Cina. Non potrà più fare corpo con gli Usa e la Nato.
    Le modalità confuciane del neocolonialismo cinese in Africa e in Sud America stanno funzionando e alimentano il potere di Xi.
    Insieme ad altro, i flussi migratori non riguardano l’Italia e l’Europa ma il mondo, fanno parte della guerra planetaria in atto, nei confronti della quale l’Italia non ha neppure la forza di un pedone.

  165. 33
    Alberto Benassi says:

    31.
    Si l’occidente c’è già stato con le colonie.
    E ha cercato di portargli via il più possibile. 
     

  166. 32
    Alberto says:

    Sempre colpa dell’Occidente, ma se non vi va andate voi a casa loro…se vi vogliono….
    A casa mia entra chi voglio Io
     
     

  167. 31
    Lusa Mutti says:

    In parole povere: non sono loro che devono spostarsi verso l’occidente, ma è l’occidente che deve arrivare a casa loro.

    Ma l’Occidente non ci è già stato a casa loro?
     

  168. 30
    Carlo Crovella says:

    Rileggiti tutta la frase, sennò non focalizzi il concetto. Significato: dove li stiperesti, tutti sti disperati? come li sfami? che prospettive offri loro? chi li mantiene? ecc ecc ecc. La soluzione NON è accettarli a dormire sotto i nostri ponti (come per lo più accade ora), ma agire a casa loro: scuole, ponti, ospedali, welfare, democrazia, cultura, istruzione. In parole povere: non sono loro che devono spostarsi verso l’occidente, ma è l’occidente che deve arrivare a casa loro. Finché avremo, qui da noi, individui che non “colgono” questo concetto, il problema migratorio non si risolverà. Ammesso di far entrare questa specifica ondata che preme fra Bielorussia e Polonia, fra un mese ce ne sarà un’altra e poi un’altra ancora… non è quella la soluzione, anche da parte di chi è animato dai più nobili sentimenti umani.

  169. 29
    Alberto Benassi says:

    Anche avendo i più nobili sentimenti umani (caratteristica che non mi appartiene,

    Ti sei gia risposto da solo

  170. 28
    Carlo Crovella says:

    LEGGASI: Oggi sono in ballo numeri che rendono impossibile la cosiddetta ACCOGLIENZA sul piano organizzativo ed economico.
     

  171. 27
    Carlo Crovella says:

    Avete dei cliché in testa che lasciano attoniti. “Appassionati di montagna solo intrisi di solidarietà ed empatia” Ma dove? In montagna ci va il “rosso” come il “nero”, con tutte le sfumature intermedie. Ma soprattutto un conto è l’ideologia politica, un altro l’approccio alla montagna. Ho conosciuto alpinisti, di esplicita fede comunista, per i quali in montagna “pietà l’è morta”, forse non si sarebbero fermati neppure incontrando un infortunato sanguinante, tanto erano concentrati sulle loro performance alpinistica. Al contrario conosco persone, comunemente classificabili “conservatrici”, che invece hanno molta disponibilità sul piano umano. La montagna è come un libro aperto, ognuno scrive il proprio romanzo. Non esiste UN SOLO romanzo, ma INFINITI romanzi da scrivere sulle pareti. Detto questo, il tema delle migrazioni attuali non è minimamente confrontabile con quelle passate, meno che mai di secoli e secoli fa. Oggi sono in ballo “numeri” che rendono impossibile la cosiddetta sul piano organizzativo ed economico. Chi non lo vuole focalizzare è molto superficiale. Inoltre le zone da cui gli attuali migranti scappano hanno dei profondi problemi o ambientali (es siccità) o politico-istituzionali, che occorre sanare, altrimenti i flussi non si arresteranno. Che cosa ipotizzate? Che 8 mld di individui (tendenti a diventare 10 nel giro di poco tempo) vivano tutti insieme ammassati in Europa? Anche avendo i più nobili sentimenti umani (caratteristica che non mi appartiene, quanto meno in modo completo), questa eventualità è oggettivamente ingestibile. Prima o poi è necessario affrontare i problemi e smontare le cause che innescano i flussi. Tanto vale iniziare già adesso: cosa ci guadagniamo a rinviare?

  172. 26
    lorenzo merlo says:

    ../.
    Banali verità per tutti.
    Insondabili misteri per gli ideologici.

  173. 25
    lorenzo merlo says:

    L’accoglienza ha una psicologia.
    L’invasione ne ha un’altra.
    Tutti oscilliamo tra le due.
    L’accoglienza non impone.
    L’invasione impone.
    Vale per il razzista e per l’uomo con il tweed e le clarks.

  174. 24
    albert says:

    Ho un dubbio, come mai sul modello democratico occidentale si gettano secchiate di m**a, e poi tutti anelano a rifugiarsi in questo mondo strapieno di “vizi e turpitudini e finanza e multinazionali e infedeli?”

  175. 23
    Alberto Benassi says:

    Antonio
     
    Ci ricordiamo solo quello che ci fa comodo.
    Dimmi chi sono e non mi dire chi ero.

  176. 22
    Antoniomereu says:

    Quando Mario Rigoni Stern busso’in Russia per la seconda tragica volta qualcuno nell’isba apri’ la Sua porta e gli salvo la pelle.
    Non era un profugo ma un italiano invasore ( che e’anche peggio) come tanti e tante altre volte nel passato della nostra storia.
    Empatia e umanità dovrebbero entrare nel lessico di chi gestisce ora quella frontiera Polacca e proprio per coerenza con gli appelli  (ignorati) e le difficoltà che abbiamo  noi nel mediterraneo non possiamo girare la testa e far finta di nulla.

  177. 21
    Alberto Benassi says:

    Italia = contaminazione
    La faccio io una domanda.
    L’avete mangiato il cuscus?
    I pomodori?
    Le patate?

  178. 20
    Alberto says:

    ENRICO, A casa tua entrano tutti? No? Allora sei un incoerente buonista. A casa mia entra solo chi voglio io, e così deve essere nella nostra Patria, solo chi vogliamo e chi è invitato, non i clandestini.

  179. 19
    lorenzo merlo says:

    Consigliare uber alles. 

  180. 18
    Roberto Pasini says:

    Enrico. “Un ambiente dove l’altruismo e la solidarietà sono di regola”. Con tutto il rispetto: Retorica. Gli alpinisti/amanti della montagna rispecchiano i diversi orientamenti del resto dell’umanità in un determinante momento storico. Dentro questo segmento, oggi come ieri, c’è dunque di tutto e la storia dell’alpinismo lo dimostra. Dall’anarchico al conservatore,  dal randagio al cane da guardia…….Essere alpinisti significa poco rispetto a come ci si orienta su altri problemi. Le correlazioni sono blande se si considera l’insieme e non singoli gruppi sociali, locali, generazionali o temporali che sono più omogenei. Anche chi pensa che la montagna sia “scuola di vita” ha diverse visioni di cosa questa scuola dovrebbe insegnare. Basta leggere le baruffe tra noi che interveniamo su questo blog (che peraltro rappresentiamo solo una nicchia di una nicchia). Quindi io suggerirei di non confondere i piani e di tenerli distinti, così si evitano anche le delusioni conseguenti ad aspettative eccessive. 

  181. 17
    Enrico says:

    Vorrei rispondere a Fabio Bertoncelli: chi è disposto a rischiare la vita per venire da noi, non lo chiamerei intruso ma disperato, visto che morire per morire, è disposto anche rischiare il tutto per tutto pur di avere un avvenire migliore. Aiutiamoli a casa loro: io nel mio piccolo quando son stato in missione diversi anni fa in Afghanistan ho cercato di farlo; poi come sia andata a finire lo sappiamo tutti fin troppo bene. Quando sei nella disperazione più totale, sei disposto a fare qualsiasi cosa pur di cercare di salvare  non solo te stesso, ma soprattutto i tuoi cari se sono accomunati dal tuo stesso destino di profugo. E non ci sarà mai un muro abbastanza alto che tu non possa provare a scavalcare. Le migrazioni si può cercare di controllarle, sopratutto con l’accoglienza, ma non si potranno mai fermare sul lungo termine

  182. 16
    Riva Guido says:

    Ogni abitante del pianeta deve potersi recare e vivere dignitosamente ovunque, a una condizione però: esclusivamente nella legalità e nel rispetto dei diritti e dei doveri acquisiti da quella popolazione.

  183. 15
    Alberto Benassi says:

    Fabio la nostra casa Italia e gli italiani, dalle Alpi alla Socilia, sono  il risultato di secoli di immigrazioni. 
    Lombardia = Longobardi
    Magnia Grecia = Calabria , Sicilia

  184. 14
    Fabio Bertoncelli says:

    Enrico, anziché ricorrere a comode e stantie accuse di filosovranismo (sic), argomenta e rispondi alle domande che ho posto sulla questione. Grazie.
    … … … 
    In quanto all’essere cittadini del mondo, ciò non implica aprire la propria casa a tutto il mondo; tanto meno tollerare che in casa propria possa entrare impunemente, a suo piacimento, il primo che passa. Riesce cosí difficile capirlo?

  185. 13
    Alberto Benassi says:

    9 Enrico mi lego anche io alla tua cordata.
    Siamo cittadini del mondo. 

  186. 12

    Mattarella, il presidente della Repubblica, poco fa al telegiornale ha detto: il vaccino ci ha salvato la vita. 
    Ho subito pensato ai genitori di Camilla Canepa (la ragazza genovese morta a causa del vaccino anti covid nel giugno scorso) e agli altri che hanno avuto la stessa sorte. 
    E come essere umano per i muri ho provato una grande vergogna. 

  187. 11
    Mario says:

    Testo di un cattocomunismo  melenso, dentro tutti, dal vangelo a Mattarella ai sogni dei bambini ,viene buono anche zio  Putin. Ma dei presunti 876.000 quanti hanno bussato ? I più (e più) sono entrati di forza pagando per potere violare la legge di un paese sovrano, come di forza sono stati portati alla guerra i presunti 4.000 del confine polacco. Gli ultimi della terra non sono  qui, sono altrove…

  188. 10
    Antoniomereu says:

    9 Enrico mi lego alla tua cordata.
    Tiri alterni?

  189. 9
    Enrico says:

    Su un blog di alpinisti e di appassionati di montagna, un ambiente severo dove l’altruismo e la solidarietà sono la regola, mi sarei augurato di leggere commenti meno filosovranisti e più solidali nei confronti degli ultimi della terra. Grande delusione

  190. 8
    Alberto says:

    Spero che sia stato detto per scherzo…la Cina è il peggior paese per tutto, da evitare e boicottareper quanto possibile

  191. 7

    Meglio essere un protettorato cinese che milanese.
    https://youtu.be/hS19W1WOQRg

  192. 6
    lorenzo merlo says:

    Peccato che le migrazioni siano opera progettata dell’ormai dichiarato Grand Reset. Riduzione costo del lavoro, aumento precarietà, distruzione tradizioni e confini, fame di “integrazione”/nuovi mercati, nuove polizie, eserciti, stravolgimento digitale nei confronti dell’ultima generazione analogica.

  193. 5
    Carlo Crovella says:

    Correggere penultima riga commento 4: Africa Orientale (non Occidentale)

  194. 4
    Carlo Crovella says:

    In contrasto alla drammaticità umana di spicciola quotidianità (per alcuni anche fatale: pare che nelle scorse ore sia morto un bimbo per il freddo proprio in quelle zone), il problema è molto più ampio e richiede di essere affrontato a livello globale. Il punto vero NON è accogliere i disperati (che siano i naufraghi in mezzo al Mediterraneo oppure quelli che premono al confine polacco) pur di salvarli, ma risolvere la criticità a livello mondiale. Altrimenti avremo sempre nuove e successive ondate di disperati che bussano ai nostri confini: l’Europa è una casa calda, dove c’è un piatto di minestra e soprattutto c’è uno Stato di diritto. Ma lo Stato di diritto, come tutte le cose “belle”, costa, anzi costa moltissimo. Non possiamo pensare di accettare all’infinito torme di disperati e mantenerli come è accaduto finora. Non abbiamo risorse all’infinito (oltre a non avere spazio, fisico e ideologico). In effetti l’Europa è una barca che sta già affondando per “eccesso” di peso imbarcato. Alcuni Paesi come l’Italia. registrano di fatto standard sociali da terzo mondo (non in tutto lo spaccato sociale, ma a macchia di leopardo). I Paesi ex comunisti, dopo decenni di dittatura e di tiro della cinghia, non vogliono rischiare di intaccare la ritrovata ricchezza. L’unica cosa che si può ipotizzare è una politica mondiale che risolva i problemi (economici, politici, ambientali) in tutto il pianeta, in modo tale che non partano neppure le ondate migratorie. AIUTIAMOLI A CASA LORO. Se non erro lo diceva già Marco Pannella negli anni ’90: non certo un fascista abominevole. Il punto è che i “nuovi” ricchi mondiali (cinesi, asiatici, arabi, indiani ecc), che dovrebbero assumersi il maggior costo di tale azione, non hanno nessuna voglia di farlo. Non gliene sbatte niente, a meno di avere qualcosa in cambio: per es tutta l’Africa Occidentale è già praticamente in mano ai cinesi, è quasi un loro protettorato. Fra un po’ lo sarà tutto il mondo.

  195. 3
    Fabio Bertoncelli says:

    Casa vostra non ha muri? Muri, porte, recinzioni? Forse anche sistemi di allarme, per proteggere la vostra famiglia.
    Voi, a casa vostra, accettate solo chi desiderate? o prendete dentro chiunque si affacci alla porta?
    Voi, a casa vostra, tollerate intrusi? In particolare, intrusi che si sono intrufolati  di nascosto?
    Voi, a casa vostra, ammettete sconosciuti di cui ignorate tutto?
    Voi, a casa vostra, ospitate a vostre spese il primo che si presenta?
    Voi, da casa vostra, non scacciate gli intrusi? non chiamate la polizia?
    … … …
    L’Italia è casa nostra.

  196. 2
    Alberto says:

    Articolo dominato da buonismo e pietismo d’accatto. nessun rispetto per la sovranità di uno stato sul suo territorio e sulle proprie necessità di volere SOLO chi si vuole a casa propria e non possa entrare chiunque

  197. 1

    Il tono cattolico-caritativo dell’intervento di Domenico Gallo è inficiato da Certamente queste persone sono state portate alla frontiera nel quadro di una politica cinica che sfrutta la loro disperazione come merce di scambio politico o come rivalsa verso le sanzioni che la UE ha adottato nei confronti della Bielorussia, che rientra perfettamente nella propaganda occidentale, (media dominanti al seguito delle armate Usa-Ue ) contro un paese sfacciato che rifiuta di farsi inghiottire dall'”Occidente della democrazia e dei diritti umani”

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