Come la pornografia in internet prende possesso della vita di un adolescente

Come la pornografia in internet prende possesso della vita di un adolescente
a cura di ubiminor.org
(pubblicato su ubiminor.org il 12 settembre 2016)

Andrew aveva solo otto anni quando ha visto per la prima della pornografia on-line, ma anche allora, sebbene così piccolo, sapeva di essere entrato con quell’esperienza in un territorio dal quale non ci sarebbe stato modo di tornare indietro.

“Ero un po’ scosso – ma ero altrettanto affascinato da quello che stavo vedendo” dice il ragazzo, che oggi ha ventitré anni, ricordando il film hard che ha guardato su un computer a casa di un amico.

“Mi sembrava così reale. Non avevo mai veramente visto gente nuda prima di allora e lì erano tutti nudi a fare quelle cose tra di loro, che io nemmeno riuscivo a immaginarmi… Sapevo che non avrei mai potuto dirlo ai miei genitori, ma una volta che l’ho visto mi sono reso conto che non c’era modo di tornare indietro. Di tornare a essere quello che ero prima”.

Con il tempo guardare pornografia online è diventato il suo passatempo preferito. Andrew era costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo su internet, che gli desse un’eccitazione ancora più forte.

Ha smesso di giocare a pallone e di vedere i suoi compagni, preferendo stare invece sveglio tutta la notte a guardare pornografia. Per far sì che il porno fosse più reale, ha iniziato a cercare donne sui siti di chat per dar vita a “scenari” pornografici con loro.

“Alla mattina non ce la facevo ad alzarmi e a scuola non riuscivo più a concentrarmi ” spiega Andrew. “Tutto quello cui pensavo era di tornare in una chatroom o qualcosa di simile”.

I genitori di Andrew erano diventati così preoccupati per il loro figlio letargico che lo hanno portato dal medico per fare degli esami del sangue, convinti che avesse una febbre ghiandolare. Non hanno ancora oggi idea di cosa gli stesse realmente capitando.

L’assuefazione alla pornografia di Andrew è diventata tanto pesante e negativa nella sua tarda adolescenza, che ha iniziato a danneggiare la sua capacità di avere relazioni con le ragazze nella vita reale.

“Ero solito chiedere alle ragazze di fare delle cose, le stesse che vedevo nei film, e mi bastava questo per eccitarmi, invece di godermi a pieno il piacere del sesso con loro”. Alla fine le ragazze non riuscivano nemmeno più a eccitarlo.

Il terapeuta Hugh Martin, specializzato nell’aiutare le persone a vincere la loro assuefazione alla pornografia, ha raccontato, in una recente conferenza, che la storia di Andrew è tipica, e simile a quella di molti suoi clienti.

Essendo stato anche lui un tossicodipendente da pornografia, riuscendo alla fine ad uscirne, il professor Martin conosce bene la questione. Ha spiegato che la maggior parte dei suoi pazienti ha una bassa autostima, sono persone molto critiche verso se stesse e mancano di un legame emotivo con i loro genitori.

Il professore ritiene che Internet abbia reso la pornografia molto più problematica di quanto non fosse in passato, e che dia di gran lunga più dipendenza di quanto non facciano droghe o alcol.

“Internet rende la pornografia molto reale, molto disponibile, e molto conveniente. Si diventa fisicamente e mentalmente molto coinvolti con quei contenuti”. Afferma che le pratiche estreme come la bestialità e lo stupro di gruppo sono diventate consuete grazie a Internet.

Gli esperti sono sempre più preoccupati che l’uso diffuso della pornografia on-line tra gli adolescenti stia stravolgendo le aspettative riguardo al sesso e alle relazioni affettive, soprattutto perché non comprende alcun concetto di consenso.

Si dice che gli utenti abbiano difficoltà a distinguere tra ciò che vedono nella pornografia e quello che succede nella vita reale.

“Quando si tratta di ragazzini che la guardano, persone molto vulnerabili senza alcuna comprensione o orientamento, questo diventa molto pericoloso” afferma il professor Martin. Ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 sono i maggiori consumatori minorenni di materiale pornografico.

Nelle sessioni di terapia il professor Martin aiuta i pazienti a comprendere che il loro uso della pornografia è un sintomo di un problema più profondo. Loro devono poi lavorare per risolvere il problema “reale” nella loro vita, e identificare quello che cercano nella pornografia, in genere è qualcosa che li aiuta ad alleviare lo stress, o che dà una spinta all’autostima o è un modo per ridurre la loro ansia.

Il professor Martin aiuta i suoi pazienti a capire cosa inneschi il loro desiderio di pornografia, e a trovare alternative sane che diano loro un’eccitazione più grande e stimoli migliori, come ad esempio praticare uno sport.

Andrew ammette di soffrire di bassa autostima, depressione e ansia, e che guardare filmati porno gli dava un senso di potere.

“Mi sono sempre sentito piuttosto impotente e inerme nella realtà, poiché sono stato vittima di pesanti episodi di bullismo”. Ma il senso di colpa e la vergogna che provava per il suo uso della pornografia, alla fine, lo facevano sentire ancora peggio.

“Sul momento mi sentivo bene, ma subito dopo mi disprezzavo e stavo male con me stesso. La sensazione di stare male andava solo peggiorando, questa è stata una delle ragioni per cui ho chiesto aiuto”.

È stato solo attraverso la terapia che Andrew è riuscito a vincere la sua dipendenza nel corso dell’ultimo anno, e a concentrarsi, al suo posto, sul rapporto con la sua ragazza. Attualmente sta studiando per diventare un educatore, vorrebbe lavorare a contatto con i giovani e aiutarli.

“Una volta che ho iniziato a occuparmi di cose come la mia bassa autostima, l’ansia e il disgusto di me stesso, ho potuto iniziare a lavorare per raggiungere quello che volevo veramente per me stesso” dice. “Non avevo niente da perdere e oggi mi sento come se avessi riavuto indietro me stesso “.

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Come la pornografia in internet prende possesso della vita di un adolescente ultima modifica: 2020-09-19T04:39:18+02:00 da Totem&Tabù

1 commento su “Come la pornografia in internet prende possesso della vita di un adolescente”

  1. Causa ed effetto andrebbero tenute distinte. La causa è bassa autostima, depressione e ansia. Se sono un adolescente con queste patologie mi rivolgo a quello che trovo disponibile sul mercato e che sembra alleviarle. Uno di queste false terapie e’ la pornografia, come ce ne sono altre: alcool, droga, giochi pericolosi et alia. Se proibisco ciò che sta a valle non elimino ciò che sta a monte. Posso introdurre delle limitazioni, come per l’alcol, ma con il proibizionismo totale nessuno ha mai risolto il problema. Il problema è dunque se e perché quel tipo di patologie sono in aunento e come curarle. Mi sembra così ovvio che non varrebbe nemmeno la pena parlarne.

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